FAREPOESIA NEWS
Cordialmente vi invio in allegato il numero 14 della fanzine.
IN QUESTO NUMERO:
Alcuni frammenti di poesia murale di ottima annata (1977) tratti da "Il linguaggio murale" di C. Garelli Garzanti 1978;
Testi di barbarah, A. Di Carlo, A. Arlenghi, P. Tartamella, F. Bergonzini; e un frammento redazionale di titoxy.
SEGNALAZIONI
1) SABATO 25 Febbraio a Pavia (I pi? vicini ancora fanno in tempo...) EVENTO LIVE!!! @ PAVIA AL CAMPUS CLUB / BAR CRAVINO - Via Bassi N. 3 (Mensa Universitaria...)
A partire dalle 22.00
GRANDE FESTACONCERTO DI CARNEVALE CON I TERRAKOTA - Ritmi world, ska, reggae, afro, blues. Percussioni, chitarre elettriche, contaminazioni .
Uno spettacolo incandescente e di grande impatto...
Per la prima volta a Pavia
A seguire DJ-Set Etno-folk, Proiezioni e Maskere a Ballo.
Ingresso a sottoscrizione
Organizza il Gruppo Travel Folk Pavia; Back-line: Downtown Studios
2) AI POETI HAIJIN:
Cascina Macondo ha programmato per il mese di luglio 2006 una iniziativa denominata "WASNAHAIJIN OICIMANI".
E' riservata solo agli scrittori di Haiku.
Un viaggio a piedi di quattro giorni fra boschi, campagne, strade, sentieri, locande, luoghi.
Scopo del viaggio ? immergersi nella natura e contemplarla scrivendo Haibun con prosa asciutta ed essenziale intessuta di Haiku, al fine di cogliere profondamente lo spirito del poeta Basho. Per iscriversi c'? tempo sino al 31 marzo.Consulta il sito
www.cascinamacondo.com alla voce WASNAHAIJIN per saperne di pi?
3) UN TESTO DI LUCA COSCIONI
voce degli alberi*
"Vorrei scendere e camminare e abbracciare il vento,
ma non posso. Mi
piacerebbe andare incontro al temporale correndo, ma
non posso. Vorrei
innalzare un inno a questo spettacolo meraviglioso, ma
le parole mi
nascono
nel cuore e mi muoiono in bocca. Dovrei essere uno
spirito libero per
poter
gioire, ora. Sono invece un uomo provato dalla
Sofferenza e dalla
perdita
della Speranza. Non sono solo, ma provo solitudine.
Non ? freddo,
eppure
provo freddo. Tre anni fa mi sono ammalato ed ? come
se fossi morto. Il
Deserto ? entrato dentro di me, il mio cuore si ?
fatto sabbia e
credevo che
il mio viaggio fosse finito. Ora, solo ora, comincio a
capire che
questo non
? vero. La mia avventura continua, in forme diverse,
ma
indiscutibilmente
continua. Nove anni fa, nel Deserto del Sahara, stavo
cercando
qualcosa.
Credevo di essere alla ricerca di me stesso e mi
sbagliavo. Pensavo di
voler
raggiungere un traguardo e mi sbagliavo. Quello che
cercavo non era il
mio
ego o un porto sicuro, ma una rotta verso quella terra
per me cos?
lontana
dove abitano Amore e Speranza."
4) NOVITA' LIBRI - ODRADEK EDIZIONI
e-mail:
odradek@odradek.it web:
www.odradek.it
Travolti dall?Alta Voracit?
A cura di C.Cancelli, G.Sergi, M.Zucchetti pp. 240, euro16,00 - In questo libro non si motiva l?opposizione al progetto Tav in Val di Susa con argomentazioni ?ecologiche?. Sono presenti anche queste, naturalmente, ma sono soltanto un corollario secondario, un ?di pi?? in fondo quasi marginale. Qui si ricostruiscono con dovizia di dettagli sia l?architetttura finanziaria del modello Tav che la sua assurdit? industriale.
Economisti, ingegneri, docenti di impiantistica, analisti degli appalti pubblici, fanno a gara nel vivisezionare un progetto che affonda le sue ragioni unicamente nell?insaziabile sete di ?guadagno senza rischio? di una serie circoscritta di aziende con agganci storici nelle alte sfere della politica e dei ministeri. Fino all?incredibile esempio del ministro delle infrastrutture Pietro Lunardi, che con la mano pubblica firma i contratti proposti dalla sua mano privata (la Rocksoil e collegate) e poi, a voce, chiama la forza pubblica per sgomberare i picchetti che bloccano l?avvio dei lavori.
Dalla quarta di copertina
Bene fanno i cittadini della Val di Susa a difendere il loro ?giardino?, per il bene e la salute di tutti, perch? la loro azione non ha nulla di localistico. Anzi, come si pu? vedere da queste pagine, cogliendo il ?limite interno? di questa ?grande opera? ? un investimento faraonico per un ritorno economico impossibile ? permettono a tutto il paese di ragionare sul carattere ?privatistico? di una decisione folle che impegna la spesa del denaro pubblico.
Bene hanno fatto gli autori di questo libro a denunciare il mostro, dopo averlo sezionato da valenti periti settori. Confermando il ruolo che vanno assumendo sempre pi? spesso gli intellettuali scientifici: quello di chi dice cose scomode semplicemente esponendo i fatti, perch? ci? distrugge il velo ideologico che maschera robusti e voracissimi, quanto inconfessabili, interessi economici.
Bene fa, ovviamente, Odradek a pubblicare questo libro. Mettendo ancora una volta a disposizione di chi si batte per un mondo meno ottuso ed egoistico gli strumenti informativi per sostenere gli ?ideali? (o, pi? debolmente ancora, i ?desideri?) con una robusta iniezione di argomenti scientificamente fondati.
Male fa, altrettanto ovviamente, l?Unione a non cogliere il dato che sale dalla protesta popolare e dal mondo scientifico. Rendendo cos? evidente che all?interno della coalizione intenzionata a sfrattare Berlusconi sono insediati, e in posizioni di forza, poteri e interessi contigui a quelli del governo attuale. Non ? una sorpresa, ma ? una constatazione che getta una luce sinistra sul conflitto sociale ? e la sua gestione ? nei prossimi anni.
5) Domenica 26 febbraio 2006 - h. 17,00
CSOA Cox 18 e Calusca City LightsVia Conchetta 18 Milano - presentano: "Nunatak" e "El Salvan?l"
due riviste di storie, culture e lotte della montagna.
Mentre intorno alle barricate di Venaus si tesse quella comunit? universale di lotta che costituisce il senso profondo dell?azione degli uomini quando si levano contro il dominio del capitale e dello Stato, su altre montagne, dal Cuneense al Roveretano, s?intrecciano gli stessi fili. ("Nunatak", n. 1, a cura dell?Associazione culturale Rebeldies, Cuneo ?
nunatak@autistici.org).
Dal sommario di "Nunatak": Olimpiadi: un bel gioco dura poco ? Cenni sulla nascita dell?arte dell?intaglio del legno ? Discorrendo della lotta partigiana con Leon, socialista libertario, valligiano antifascista, ribelle ? Impressioni dalla lotta contro il TAV ? Dryocosmus Kuriphilus: il cinipide calligeno del castagno ? I rifugiati dell?Endesa ? Dal sommario dei quattro numeri di "El Salvan?l" finora pubblicati (gennaio 2005 - febbraio 2006): Aria malata per un mondo malato ? Quale opposizione ? Oltre le valli? ? Cosa ricicliamo? ? Pi? veloci della luce! ? Ferrovie nel Trentino. Alta capacit? = alta voracit? ? Gi? le mani dalla Val Susa! ? Duri come la roccia ? La giostra delle Alpi.
AVVISI: 1) Ricordiamo che la collaborazione a FAREPOESIA ? libera e gratuita. Spediteci via mail dai 3 ai 5 testi poetici (O se preferite: brevi note saggistiche, recensioni, manifesti letterari, appunti, frasi, proverbi, ecc.) con una brevissima nota biografica (Max 3 righe o poco pi?...). E' disponibile su richiesta la raccolta cartacea dei primi numeri di FAREPOESIA. Si tratta di un volumetto fotocopiato e con la copertina a colori, tutto in formato A4. Tutti possono richiederlo a questo stesso indirizzo di posta elettronica indicando precisamente nome cognome e recapito di posta ordinaria. Sar? inviato per un semplice contributo pese, ma si accetta qualsiasi tipo di scambio-dono...
I TERRAKOTA - Gruppo di Lisbona, composto da portoghesi, angolani, mozambicani e un italiano, ? gi? diventato un fenomeno in Portogallo. Era da molto che non si vedeva una cosa cos?: un gruppo senza un contratto discografico capace di radunare una legione di fans fedeli e irriducibili. La loro popolarit? ? l'effetto del passaparola; la verit? ? che, a chi assiste a un concerto dei Terrakota viene la voglia di dirlo a tutti. Dopo un riuscitissimo tour estivo in Italia ( Musiche dal Mondo , Bolzano, Mondiale di Calcio Antirazzista, Bologna, Parma, Odissea Festival...), Slovenia ( Soca Reggae Riversplash ,Tolmin), Belgio (Sfinks Festival) i TerraKota tornano in Italia, per presentare il loro secondo cd registrato in Senegal. La musica dei Terrakota pu? essere descritta come un'eccellente fusione di sonorit? africane provenienti tanto dal continente-madre che da tutti i destini migratori del popolo africano sparso per il pianeta : Mali, Senegal, Burkina Faso, Guinea, Marocco per cominciare, poi Jamaica (reggae e ska), Brasile, Cuba, fino ad approssimazioni, divertite e poco ortodosse, di musica russa e greca. Tutto ? arrangiato con sapienza e fedelt? alle fonti, ma anche con una dose sufficiente di umorismo e senza dimenticare le preoccupazioni di carattere sociale, politico ed ecologico. I Terrakota amano la libert? e l'uguaglianza dei popoli e delle culture ? ma anche le caratteristiche peculiari di ogni popolo - ammirano i suoni e i timbri degli strumenti "stranieri" (kora, balafon, marimba, n'goni, darbuka, kissange...) che studiano e utilizzano nella loro musica fondendoli con l'elettricit? della chitarra e del basso e con l'universale batteria. I Terrakota non si limitano a "fondere" dei generi o a infilare strumenti pi? o meno esotici in strutture precostruite. Quando usano uno strumento che non appartiene alla musica occidentale lavorano sulle strutture, sui ritmi e sul contesto da cui lo strumento proviene. I Terrakota hanno tutto quello che serve per essere un grande gruppo: due buone voci, una maschile e l'altra femminile, che sanno muoversi e interagire col pubblico, una buona sezione ritmica, un chitarrista versatile ( a suo agio sia con i ritmi jamaicani che con l'african-blues alla Ali Farka Toure), una panoplia di strumenti tradizionali e qualche idea su come il mondo dovrebbe essere.
FAREPOESIA ? una pubblicazione "irregolare ed estemporanea" a cadenza mensile. Nella sua versione principale ha un formato A3, in realt? voi la trovate in un formato pi? comune (A4). E' sostanzialmente un foglio che si pu? "consumare" liberamente in fotocopia, salvandolo sul desktop, inviandolo agli amici e alle amiche, incollandolo su una qualche parete del vostro quartiere o del vostro luogo di lavoro o della vostra scuola o del vostro centro sociale di fiducia...
"Le contre journal est n? d'un desir d'expression contre la presse pourrie, les discours, les reglements, la publicit?... IL NE SE VEND PAS - IL SE COLLE! Avec le contre journal les murs ont toujours la parole." (1972)