le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Inviato: 21/02/2004, 13:31
settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
23 febbraio 2002: In occasione del decennale di Mani Pulite, Flores D'Arcais organizza un incontro al Palavobis di Milano: accorrono in molti da pi? parti d'Italia, per vedere avvicendarsi sul palco intellettuali e politici, ma anche uomini e donne di spettacolo richiamati dall'appello sulla difesa della giustizia. Molti gli applausi, soprattutto a Dario Fo.
24 febbraio 1999: Crisi nell?Unione Democratica per la Repubblica (UDR): rottura tra l?on. Mastella e l?ex Presidente della Repubblica Cossiga, che s?iscrive al Gruppo misto del Senato.
25 febbraio 2002: Roma: alle 4,30 di mattina, un ordigno definito dagli investigatori "a elevata potenza distruttiva, perch? confezionato con due kg di polvere pirica", fa esplodere cinque cassonetti situati in una strada che costeggia il Ministero degli interni. S?indaga sul terrorismo italiano.
26/02/1998: Il ministro delle finanze Vincenzo Visco anticipa al settimanale Il mondo che entro breve tempo le dichiarazioni dei redditi saranno abolite e sostituite da dichiarazioni telematiche inviate dai datori di lavoro e dai centri di assistenza fiscale. Visco conferma che anche l'Eurotassa sar? restituita.
27 febbraio 1999: La lista "Prodi ? Di Pietro ? Sindaci" assume il nome di Democratici e presenta il suo simbolo: un asinello che scalcia.
28 febbraio 2002: Con 308 voti a favore e due astenuti, tra polemiche, proteste e litigi, la Camera d? il primo via alla legge sul conflitto di interessi: "la migliore legge possibile" per Silvio Berlusconi, "una legge truffa", per l'opposizione che abbandona l'aula al momento del voto.
29 febbraio 1980: ? varata la Legge n. 33: il Parlamento converte in legge, con modificazioni, del D.L. 30 dicembre 1979, n. 663, concernente provvedimenti per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, per la previdenza, per il contenimento del costo del lavoro e per la proroga dei contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni in base alla L. 1? giugno 1977, n. 285, sull'occupazione giovanile." (Pubblicata in G. U. 29 febbraio 1980, n. 59.) Nota Bene: il primo articolo ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. 30 dicembre 1979, n. 663.
Lo stesso 29 febbraio del 1842, nel palazzo del conte Cesare della Chiesa di Benevello nasce un?associazione privata che rappresenti il gusto e gli interessi di amatori e dilettanti. Nel proprio palazzo il Benevello, egli stesso pittore, accoglie pittori, scultori, dilettanti, mecenati, giornalisti e letterati d'ogni specie, con i quali discute sullo stato delle belle arti in Piemonte. Proprio da queste riflessioni nasce l'idea di organizzare un'esposizione annuale per creare occasioni d'incontro e l'intenzione di raccogliere una somma da destinare all'acquisto di quadri o sculture come incoraggiamento per gli artisti e promozione per il collezionismo. La suddetta proposta fatta agli amici della ?Societ? Promotrice delle Belle Arti di Torino? il 29 febbraio del 1842, ? istituita ufficialmente un mese dopo. Tutti i soci all'atto dell'iscrizione, con l'acquisto di una o pi? quote azionarie del valore di lire venti ciascuna, forniscono il capitale destinato a organizzare le esposizioni e a garantire gli acquisti: ricevono in cambio il diritto a partecipare al sorteggio degli acquisti sociali, e ad essere compensati, nel caso di esito negativo, con una litografia delle opere scelte per l'acquisto, poi sostituita con un Album illustrato.
RICORDIAMOLI
GIOACCHINO ROSSINI
Gioacchino Rossini nasce a Pesaro, il 29 Febbraio del 1792 da Giuseppe Antonio musicista (suona il corno) e da Anna Guidarini modista ma con buone doti canore. Il giovane Gioacchino inizia fin da bambino a dedicarsi alla musica ricevendo lezioni di canto, spinetta e corno, dal padre, ma predilige le composizioni di Mozart e Haydin tanto da essere soprannominato ?Tedeschino?. Inizia anche a comporre alcune musiche sacre e gi? a tredici anni ottiene il primo premio al liceo con la cantata ?Pianto d'Armonia per la morte di Orfeo?.
Nel 1806 la compagnia di Bologna Mombelli commissiona al quattordicenne Rossini l'opera ?Demetrio e Polibio? che non viene,per? mai rappresentata fino al 1812. Il suo esordio lo ha a Venezia, a soli diciotto anni, quando ? rappresentata al Teatro San Mois? ?La cambiale di Matrimonio? con un discreto successo. L'attivit? compositiva di Rossini fu intensissima nei due anni successivi, scrisse ben sette opere con risultati alterni sino a debuttare alla Scala di Milano il 26 Settembre del 1812 con ?La Pietra del Paragone? che merit? ben cinquantatr? repliche.
La sua fama ? alle stelle quando a Napoli ? rappresentato ?Mos? in Egitto? con un buon successo, e la sua citt? natale gli chiede, per l'apertura del nuovo teatro, di rappresentare la ?Gazza? che ? accolta trionfalmente. A Pesaro, per? Rossini si ammala gravemente e guarisce solo dopo un lungo periodo di crisi raggiungendo i genitori a Bologna dove compone ?Adina? che sar? rappresentata solo nel 1826 a Lisbona.
Napoli lo reclama e lui vi ritorna componendo tra il 1818 e il 1819 ?Ricciardo e Zoraide? che spopola ed ?Ermione? che invece ottiene un fiasco clamoroso.
E? invece accolta con grandissimo entusiasmo l'opera ?Edoardo e Cristina? al Teatro S. Benedetto di Venezia.
Gia dal 1813 si segna per Rossini il momento dell'acquisizione della maturit? artistica. Nascono, infatti, due capolavori: Tancredi e L'italiana in Algeri, cui segue quel grande crescendo qualitativo che va da Il turco in Italia, a Il barbiere di Siviglia, a La gazza ladra e alla Cenerentola, con la quale si congeda in pratica dal teatro comico. Queste opere costituiscono la conclusione e insieme il momento pi? alto della storia dell'opera buffa, che ha allargato le strutture settecentesche mozartiane, fino a far loro assumere dimensioni imponenti, l'opera si fissa in due atti; i temi sono approfonditi e sciolti dai limiti della satira di costume propria degli autori precedenti, in un'analisi sferzante dell'uomo e della sua dimensione storica; la musica, i personaggi, le scene assumono dimensioni universali. Negli stessi anni, la produzione seria, dopo Tancredi, si arricchisce con Elisabetta regina d'Inghilterra, Otello, Armida, Mos? in Egitto, Ricciardo e Zoraide, Ermione, La donna del lago, Maometto II e Zelmira, opere in cui ? sostanzialmente mantenuta la fedelt? agli schemi settecenteschi, pur nella dilatazione delle forme e nelle controllate aperture romantiche. Con Semiramide, dove la perfezione formale giunge al massimo grado, finisce il periodo cosiddetto italiano. Intanto ? impegnato con l?impresario napoletano Barbaja, ne approfitta per sposare il celebre soprano Isabella Colbran. Dopo il Guglielmo Tell, pur acclamato e ancora giovane, decide di abbandonare il teatro, cosciente di non poter accettare integralmente i nuovi orientamenti estetici.Rotti i rapporti con la Colbran, alla morte di lei, avvenuta nel 1845, sposa Olimpie P?lissier, cui era legato da tredici anni. Frattanto, superata una malattia nervosa, ha gi? iniziato quell? attivit? creativa semiclandestina che riveler? staordinari valori, come risulta dai quattordici fascicoli dei P?ch?s de vieillesse, pezzi vari da camera in cui convivono reminiscenze del passato, ironici adeguamenti al presente, inquietanti aperture verso il futuro. Da queste esperienze private, ma sostanzialmente legate ai pi? vivi fermenti contemporanei, nasceranno gli ultimi due grandi lavori: lo Stabat Mater e quella Petite messe solennelle, composta nel 1863, ma orchestrata nel 1867: vero capolavoro che,scavalcando il romanticismo, anticipa alcune soluzioni estetiche e formali proprie del Novecento.
Bibliografia
G. Roncaglia, Gioacchino Rossini, Milano, 1953; L. Rognoni, Rossini, Parma, 1956; I. Pizzetti, La musica italiana dell'Ottocento, Torino, 1974.
IL POETA DELLA SETTIMANA
FEDERICO GARCIA LORCA
Federico Garcia Lorca nasce il 5 giugno 1898 a Fuentevaqueros, Granada, muore a Viznar, Granada, il 19 agosto 1936. Figlio di un facoltoso proprietario terriero, segue studi regolari fino alla laurea in legge e studia anche lettere, senza laurearsi; ma la sua prima, grande passione ? la musica, che studia per diversi anni,anche sotto la guida del musicista Manuel de Falla,suo amico.Coltiva disegno e pittura, ma sempre da autodidatta, anche se giunge a esporre a Barcellona nel 1927. A partire dal 1919 vive molti anni, per? ritornando a Granada durante i mesi estivi, nella Residencia de Estudiantes di Madrid, dove ha amici scrittori e artisti coetanei e no: i poeti Guill?n, Alberti, Moreno Villa, i critici Bergam?n e Bello, il pittore Salvador Dal?, il cineasta Bu?uel, ecc. Con loro celebra rumorosamente, nel 1927, il centenario del poeta barocco G?ngora, esaltato come artista raro e raffinato, maestro della parola, del verso e della metafora: un ideale, quindi, per quei giovani che si sono formati in clima di avanguardia artistica e di anticonformismo morale. Fino a quel momento Garcia ha pubblicato ben poco: una raccolta di prose giovanili, Impresiones y paisajes, e un Libro de poemas, passati inavvertiti. Aveva fatto inoltre un primo tentativo teatrale rappresentando ?Il maleficio della farfalla?, che ? un fiasco completo, e un secondo col dramma storico-romantico Mariana Pineda, che riceve scarso successo. Intanto va componendo e recitando agli amici della Residencia le liriche delle Canciones, del Poema del Cante Jondo e del Romancero gitano: tre opere capitali di cui l'ultima, apparsa nel 1928, d? al poeta, quasi d'improvviso, una fama nazionale. Ma l'animo di Garcia ? gi? travagliato da una profonda crisi. Il distacco dai cari amici Dal? e Bu?uel che, avviati ormai decisamente verso il surrealismo, tacciarono di folcloristico il Romancero gitano, parlando addirittura di un presunto gitanismo del poeta, e altri e pi? oscuri motivi sentimentali condussero l'ipersensibile Lorca a una sorta di angustiosa depressione morale donde il tentativo di nuove vie poetiche e teatrali. Ha solo trentotto anni quando ? fucilato nell?orto di Viznar, nei pressi di Granada:un barbaro assassinio che nessun pretesto o giustificazione riuscir? mai a scolpare. Garcia Lorca ? il poeta pi? originale e l'unico drammaturgo della sua generazione: inimitabile nella sua ardua creazione di un'arte popolare, sempre popolare ma con l'aristocrazia del sangue, dello spirito e dello stile Andaluso universale, ha saputo dare alle poetiche avanguardiste del suo tempo l'impronta di una potente originalit?, di vero classico del Ventesimo secolo.
POTESSERO LE MIA MANI SFOGLIARE
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
pi? lontano che mai.
Pi? lontano di tutte le stelle
e pi? dolente della dolce pioggia.
t'amer? come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sar? tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
Bibliografia
V. Bodini, I poeti surrealisti spagnoli, Torino, 1963; R. Alberti, Garc?a Lorca, Milano, 1966; C. Ramos Gil, Claves l?ricas de Garc?a Lorca, Madrid, 1967; J. Gibson, La morte di Federico Garc?a Lorca e la repressione di Granada del 1936, Milano, 1973
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
23 febbraio 2002: In occasione del decennale di Mani Pulite, Flores D'Arcais organizza un incontro al Palavobis di Milano: accorrono in molti da pi? parti d'Italia, per vedere avvicendarsi sul palco intellettuali e politici, ma anche uomini e donne di spettacolo richiamati dall'appello sulla difesa della giustizia. Molti gli applausi, soprattutto a Dario Fo.
24 febbraio 1999: Crisi nell?Unione Democratica per la Repubblica (UDR): rottura tra l?on. Mastella e l?ex Presidente della Repubblica Cossiga, che s?iscrive al Gruppo misto del Senato.
25 febbraio 2002: Roma: alle 4,30 di mattina, un ordigno definito dagli investigatori "a elevata potenza distruttiva, perch? confezionato con due kg di polvere pirica", fa esplodere cinque cassonetti situati in una strada che costeggia il Ministero degli interni. S?indaga sul terrorismo italiano.
26/02/1998: Il ministro delle finanze Vincenzo Visco anticipa al settimanale Il mondo che entro breve tempo le dichiarazioni dei redditi saranno abolite e sostituite da dichiarazioni telematiche inviate dai datori di lavoro e dai centri di assistenza fiscale. Visco conferma che anche l'Eurotassa sar? restituita.
27 febbraio 1999: La lista "Prodi ? Di Pietro ? Sindaci" assume il nome di Democratici e presenta il suo simbolo: un asinello che scalcia.
28 febbraio 2002: Con 308 voti a favore e due astenuti, tra polemiche, proteste e litigi, la Camera d? il primo via alla legge sul conflitto di interessi: "la migliore legge possibile" per Silvio Berlusconi, "una legge truffa", per l'opposizione che abbandona l'aula al momento del voto.
29 febbraio 1980: ? varata la Legge n. 33: il Parlamento converte in legge, con modificazioni, del D.L. 30 dicembre 1979, n. 663, concernente provvedimenti per il finanziamento del Servizio sanitario nazionale, per la previdenza, per il contenimento del costo del lavoro e per la proroga dei contratti stipulati dalle pubbliche amministrazioni in base alla L. 1? giugno 1977, n. 285, sull'occupazione giovanile." (Pubblicata in G. U. 29 febbraio 1980, n. 59.) Nota Bene: il primo articolo ha convertito in legge, con modificazioni, il D.L. 30 dicembre 1979, n. 663.
Lo stesso 29 febbraio del 1842, nel palazzo del conte Cesare della Chiesa di Benevello nasce un?associazione privata che rappresenti il gusto e gli interessi di amatori e dilettanti. Nel proprio palazzo il Benevello, egli stesso pittore, accoglie pittori, scultori, dilettanti, mecenati, giornalisti e letterati d'ogni specie, con i quali discute sullo stato delle belle arti in Piemonte. Proprio da queste riflessioni nasce l'idea di organizzare un'esposizione annuale per creare occasioni d'incontro e l'intenzione di raccogliere una somma da destinare all'acquisto di quadri o sculture come incoraggiamento per gli artisti e promozione per il collezionismo. La suddetta proposta fatta agli amici della ?Societ? Promotrice delle Belle Arti di Torino? il 29 febbraio del 1842, ? istituita ufficialmente un mese dopo. Tutti i soci all'atto dell'iscrizione, con l'acquisto di una o pi? quote azionarie del valore di lire venti ciascuna, forniscono il capitale destinato a organizzare le esposizioni e a garantire gli acquisti: ricevono in cambio il diritto a partecipare al sorteggio degli acquisti sociali, e ad essere compensati, nel caso di esito negativo, con una litografia delle opere scelte per l'acquisto, poi sostituita con un Album illustrato.
RICORDIAMOLI
GIOACCHINO ROSSINI
Gioacchino Rossini nasce a Pesaro, il 29 Febbraio del 1792 da Giuseppe Antonio musicista (suona il corno) e da Anna Guidarini modista ma con buone doti canore. Il giovane Gioacchino inizia fin da bambino a dedicarsi alla musica ricevendo lezioni di canto, spinetta e corno, dal padre, ma predilige le composizioni di Mozart e Haydin tanto da essere soprannominato ?Tedeschino?. Inizia anche a comporre alcune musiche sacre e gi? a tredici anni ottiene il primo premio al liceo con la cantata ?Pianto d'Armonia per la morte di Orfeo?.
Nel 1806 la compagnia di Bologna Mombelli commissiona al quattordicenne Rossini l'opera ?Demetrio e Polibio? che non viene,per? mai rappresentata fino al 1812. Il suo esordio lo ha a Venezia, a soli diciotto anni, quando ? rappresentata al Teatro San Mois? ?La cambiale di Matrimonio? con un discreto successo. L'attivit? compositiva di Rossini fu intensissima nei due anni successivi, scrisse ben sette opere con risultati alterni sino a debuttare alla Scala di Milano il 26 Settembre del 1812 con ?La Pietra del Paragone? che merit? ben cinquantatr? repliche.
La sua fama ? alle stelle quando a Napoli ? rappresentato ?Mos? in Egitto? con un buon successo, e la sua citt? natale gli chiede, per l'apertura del nuovo teatro, di rappresentare la ?Gazza? che ? accolta trionfalmente. A Pesaro, per? Rossini si ammala gravemente e guarisce solo dopo un lungo periodo di crisi raggiungendo i genitori a Bologna dove compone ?Adina? che sar? rappresentata solo nel 1826 a Lisbona.
Napoli lo reclama e lui vi ritorna componendo tra il 1818 e il 1819 ?Ricciardo e Zoraide? che spopola ed ?Ermione? che invece ottiene un fiasco clamoroso.
E? invece accolta con grandissimo entusiasmo l'opera ?Edoardo e Cristina? al Teatro S. Benedetto di Venezia.
Gia dal 1813 si segna per Rossini il momento dell'acquisizione della maturit? artistica. Nascono, infatti, due capolavori: Tancredi e L'italiana in Algeri, cui segue quel grande crescendo qualitativo che va da Il turco in Italia, a Il barbiere di Siviglia, a La gazza ladra e alla Cenerentola, con la quale si congeda in pratica dal teatro comico. Queste opere costituiscono la conclusione e insieme il momento pi? alto della storia dell'opera buffa, che ha allargato le strutture settecentesche mozartiane, fino a far loro assumere dimensioni imponenti, l'opera si fissa in due atti; i temi sono approfonditi e sciolti dai limiti della satira di costume propria degli autori precedenti, in un'analisi sferzante dell'uomo e della sua dimensione storica; la musica, i personaggi, le scene assumono dimensioni universali. Negli stessi anni, la produzione seria, dopo Tancredi, si arricchisce con Elisabetta regina d'Inghilterra, Otello, Armida, Mos? in Egitto, Ricciardo e Zoraide, Ermione, La donna del lago, Maometto II e Zelmira, opere in cui ? sostanzialmente mantenuta la fedelt? agli schemi settecenteschi, pur nella dilatazione delle forme e nelle controllate aperture romantiche. Con Semiramide, dove la perfezione formale giunge al massimo grado, finisce il periodo cosiddetto italiano. Intanto ? impegnato con l?impresario napoletano Barbaja, ne approfitta per sposare il celebre soprano Isabella Colbran. Dopo il Guglielmo Tell, pur acclamato e ancora giovane, decide di abbandonare il teatro, cosciente di non poter accettare integralmente i nuovi orientamenti estetici.Rotti i rapporti con la Colbran, alla morte di lei, avvenuta nel 1845, sposa Olimpie P?lissier, cui era legato da tredici anni. Frattanto, superata una malattia nervosa, ha gi? iniziato quell? attivit? creativa semiclandestina che riveler? staordinari valori, come risulta dai quattordici fascicoli dei P?ch?s de vieillesse, pezzi vari da camera in cui convivono reminiscenze del passato, ironici adeguamenti al presente, inquietanti aperture verso il futuro. Da queste esperienze private, ma sostanzialmente legate ai pi? vivi fermenti contemporanei, nasceranno gli ultimi due grandi lavori: lo Stabat Mater e quella Petite messe solennelle, composta nel 1863, ma orchestrata nel 1867: vero capolavoro che,scavalcando il romanticismo, anticipa alcune soluzioni estetiche e formali proprie del Novecento.
Bibliografia
G. Roncaglia, Gioacchino Rossini, Milano, 1953; L. Rognoni, Rossini, Parma, 1956; I. Pizzetti, La musica italiana dell'Ottocento, Torino, 1974.
IL POETA DELLA SETTIMANA
FEDERICO GARCIA LORCA
Federico Garcia Lorca nasce il 5 giugno 1898 a Fuentevaqueros, Granada, muore a Viznar, Granada, il 19 agosto 1936. Figlio di un facoltoso proprietario terriero, segue studi regolari fino alla laurea in legge e studia anche lettere, senza laurearsi; ma la sua prima, grande passione ? la musica, che studia per diversi anni,anche sotto la guida del musicista Manuel de Falla,suo amico.Coltiva disegno e pittura, ma sempre da autodidatta, anche se giunge a esporre a Barcellona nel 1927. A partire dal 1919 vive molti anni, per? ritornando a Granada durante i mesi estivi, nella Residencia de Estudiantes di Madrid, dove ha amici scrittori e artisti coetanei e no: i poeti Guill?n, Alberti, Moreno Villa, i critici Bergam?n e Bello, il pittore Salvador Dal?, il cineasta Bu?uel, ecc. Con loro celebra rumorosamente, nel 1927, il centenario del poeta barocco G?ngora, esaltato come artista raro e raffinato, maestro della parola, del verso e della metafora: un ideale, quindi, per quei giovani che si sono formati in clima di avanguardia artistica e di anticonformismo morale. Fino a quel momento Garcia ha pubblicato ben poco: una raccolta di prose giovanili, Impresiones y paisajes, e un Libro de poemas, passati inavvertiti. Aveva fatto inoltre un primo tentativo teatrale rappresentando ?Il maleficio della farfalla?, che ? un fiasco completo, e un secondo col dramma storico-romantico Mariana Pineda, che riceve scarso successo. Intanto va componendo e recitando agli amici della Residencia le liriche delle Canciones, del Poema del Cante Jondo e del Romancero gitano: tre opere capitali di cui l'ultima, apparsa nel 1928, d? al poeta, quasi d'improvviso, una fama nazionale. Ma l'animo di Garcia ? gi? travagliato da una profonda crisi. Il distacco dai cari amici Dal? e Bu?uel che, avviati ormai decisamente verso il surrealismo, tacciarono di folcloristico il Romancero gitano, parlando addirittura di un presunto gitanismo del poeta, e altri e pi? oscuri motivi sentimentali condussero l'ipersensibile Lorca a una sorta di angustiosa depressione morale donde il tentativo di nuove vie poetiche e teatrali. Ha solo trentotto anni quando ? fucilato nell?orto di Viznar, nei pressi di Granada:un barbaro assassinio che nessun pretesto o giustificazione riuscir? mai a scolpare. Garcia Lorca ? il poeta pi? originale e l'unico drammaturgo della sua generazione: inimitabile nella sua ardua creazione di un'arte popolare, sempre popolare ma con l'aristocrazia del sangue, dello spirito e dello stile Andaluso universale, ha saputo dare alle poetiche avanguardiste del suo tempo l'impronta di una potente originalit?, di vero classico del Ventesimo secolo.
POTESSERO LE MIA MANI SFOGLIARE
Pronunzio il tuo nome
nelle notti scure,
quando sorgono gli astri
per bere dalla luna
e dormono le frasche
delle macchie occulte.
E mi sento vuoto
di musica e passione.
Orologio pazzo che suona
antiche ore morte.
Pronunzio il tuo nome
in questa notte scura,
e il tuo nome risuona
pi? lontano che mai.
Pi? lontano di tutte le stelle
e pi? dolente della dolce pioggia.
t'amer? come allora
qualche volta? Che colpa
ha mai questo mio cuore?
Se la nebbia svanisce,
quale nuova passione mi attende?
Sar? tranquilla e pura?
Potessero le mie mani
sfogliare la luna!
Bibliografia
V. Bodini, I poeti surrealisti spagnoli, Torino, 1963; R. Alberti, Garc?a Lorca, Milano, 1966; C. Ramos Gil, Claves l?ricas de Garc?a Lorca, Madrid, 1967; J. Gibson, La morte di Federico Garc?a Lorca e la repressione di Granada del 1936, Milano, 1973