allora ci metto anche la mia! (Claudia Lecchi)
Inviato: 30/03/2005, 15:35
Non credo sia semplice scrivere una biografia... tanto meno se ? la mia! Pi? che altro mi piacerebbe mettere in relazione la scrittura con la mia vita, forse ? pi? semplice... e pi? lunga! Perch? la mia storia si riassume in un curriculum alquanto scarno!!!
Ho scoperto di amare scrivere per caso. La prima volta, in prima media, una mia prof ha proposto a tutti di scrivere un diario, che poi sarebbe stato il compito delle vacanze estive... io ne ero esonerata, perch? sapevo gi? scrivere abbastanza bene, e non avevo bisogno di esercitarmi, eppure, ho iniziato a scrivere. Volevo che lei potesse leggere la mia vita... b?... non l'ha mai letto! E ora sono arrivata alla bellezza di 35 quadernetti scritti fitti fitti e pieni di tutta me stessa... pagine che a rileggerle sono meglio di una psicoterapia!
Poi mi sono limitata a coltivare questa passione (che ancora non mi sembrava una passione) con i temi scolastici... che usavo per sfogarmi con i prof di un malessere tutto mio! Ogni tanto scrivevo i sogni, oppure li trasformavo in racconti. La scusa era che volevo esercitare il mio inglese... e cos? ho riempito un quaderno di schizzi. Poi ? successo tutto per caso, un articoletto sul giornalino della scuola (a chi pu? interessare: www.iisgadda.it/voci ) che un prof nota. Mi chiede di scrivere qualcos'altro, io butto gi? una recensione su un libro, L'enigma del solitario di Jostein Gaarder, il mio autore preferito, e improvvisamente tutti mi fermano nei corridoi per farmi i complimenti... l'anno dopo avevo una rubrica tutta mia "Le mille e un libro"!
Nel frattempo ho avuto problemi (depressione, anoressia... con annessi e connessi) e mi sono chiusa terribilmente nel mio silenzio, scrivendo... scrivendo fino alla nausea... racconti surreali, parole scomposte, richieste d'aiuto velate che poi inserivo nel giornalino... non c'era un singolo momento della giornata che io smettessi di pensare a cosa e a chi scrivere.
Non sapevo pi? parlare. Tutto quello che era dentro non usciva attraverso la voce, ma solo attraverso l'inchiostro di una penna. Lettere, racconti, poesie. Potrei farne un'encicolpedia ora!
E pi? stavo male pi? scrivevo.
E' stato coniato il termine GRAFORROICA proprio per la sottoscritta!
I miei racconti sono la mia vita... non ci avevo mai fatto caso, ma chi li legge e conosce anche un po' soltanto la mia storia, capisce tutto. Addirittura io capisco molte cose... Una mia amica ha fatto una tesina universitaria sulla scrittura come strumento per "guarire". Ha parlato di me... e ha preso 30 e lode!!! Sono soddisfazioni...
Poi crollo... e mi viene fuori un libro, Scambi di binari ( www.gruppoedicom.it ) che prima si chiamava Un treno carico di...
Non pensavo che fosse un libro, mentre lo scrivevo... era uno sfogo. Era pura disperazione, finte illusioni, flebile speranza... amore.
E ora, io sto meglio, il mio libro ? stato pubblicato, i miei racconti potrebbero essere un altro libro... e le poesie le adoro! Immagini, parole a volte senza senso, ma con un senso pi? che profondo. La mia vita.
La mia vita nella scrittura.
Ho scoperto di amare scrivere per caso. La prima volta, in prima media, una mia prof ha proposto a tutti di scrivere un diario, che poi sarebbe stato il compito delle vacanze estive... io ne ero esonerata, perch? sapevo gi? scrivere abbastanza bene, e non avevo bisogno di esercitarmi, eppure, ho iniziato a scrivere. Volevo che lei potesse leggere la mia vita... b?... non l'ha mai letto! E ora sono arrivata alla bellezza di 35 quadernetti scritti fitti fitti e pieni di tutta me stessa... pagine che a rileggerle sono meglio di una psicoterapia!
Poi mi sono limitata a coltivare questa passione (che ancora non mi sembrava una passione) con i temi scolastici... che usavo per sfogarmi con i prof di un malessere tutto mio! Ogni tanto scrivevo i sogni, oppure li trasformavo in racconti. La scusa era che volevo esercitare il mio inglese... e cos? ho riempito un quaderno di schizzi. Poi ? successo tutto per caso, un articoletto sul giornalino della scuola (a chi pu? interessare: www.iisgadda.it/voci ) che un prof nota. Mi chiede di scrivere qualcos'altro, io butto gi? una recensione su un libro, L'enigma del solitario di Jostein Gaarder, il mio autore preferito, e improvvisamente tutti mi fermano nei corridoi per farmi i complimenti... l'anno dopo avevo una rubrica tutta mia "Le mille e un libro"!
Nel frattempo ho avuto problemi (depressione, anoressia... con annessi e connessi) e mi sono chiusa terribilmente nel mio silenzio, scrivendo... scrivendo fino alla nausea... racconti surreali, parole scomposte, richieste d'aiuto velate che poi inserivo nel giornalino... non c'era un singolo momento della giornata che io smettessi di pensare a cosa e a chi scrivere.
Non sapevo pi? parlare. Tutto quello che era dentro non usciva attraverso la voce, ma solo attraverso l'inchiostro di una penna. Lettere, racconti, poesie. Potrei farne un'encicolpedia ora!
E pi? stavo male pi? scrivevo.
E' stato coniato il termine GRAFORROICA proprio per la sottoscritta!
I miei racconti sono la mia vita... non ci avevo mai fatto caso, ma chi li legge e conosce anche un po' soltanto la mia storia, capisce tutto. Addirittura io capisco molte cose... Una mia amica ha fatto una tesina universitaria sulla scrittura come strumento per "guarire". Ha parlato di me... e ha preso 30 e lode!!! Sono soddisfazioni...
Poi crollo... e mi viene fuori un libro, Scambi di binari ( www.gruppoedicom.it ) che prima si chiamava Un treno carico di...
Non pensavo che fosse un libro, mentre lo scrivevo... era uno sfogo. Era pura disperazione, finte illusioni, flebile speranza... amore.
E ora, io sto meglio, il mio libro ? stato pubblicato, i miei racconti potrebbero essere un altro libro... e le poesie le adoro! Immagini, parole a volte senza senso, ma con un senso pi? che profondo. La mia vita.
La mia vita nella scrittura.