Paul Auster

Bibliografie e biografie commentate dei grandi scrittori
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carlo
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Messaggio da carlo »

finita la trilogia, debbo ricrederimi, giacch? con il terzo (Citt? di vetro - Fantasmi - La stanza chiusa), mi si spiegano anche i primi due... il primo mi era piaciuto ma non mi aveva esaltato, il secondo, fantasmi, ? stato pi? convincente, la stanza chiusa invece mi ? davvero piaciuto molto, non vedevo l'ora di finirlo, e leggendo capivo che stavo per dare un senso a tutte e tre le storie... Invito a leggerlo! Credo prover? qualche altro libro di questo autore, mi intriga quello con Art Spiegelman, che ? tra i miei disegnatori preferiti, spero lo trover?! :D
bateman
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Paul Auster

Messaggio da bateman »

Ho appena finito di leggere città di vetro,vorrei sapere un vostro commento
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carlo
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Messaggio da carlo »

città di vetro di per se non mi ha detto nulla, "carino", ma non mi è piaciuto piu di tanto.... all'interno della trilogia però ha assunto un altra luce, e l'ho decisamente rivalutato. Non un capolavoro, ma sicuramente uno scritto interessante, di un autore che conosco poco.
bateman
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Paul Auster

Messaggio da bateman »

[quote=""carlo""]città di vetro di per se non mi ha detto nulla, "carino", ma non mi è piaciuto piu di tanto.... all'interno della trilogia però ha assunto un altra luce, e l'ho decisamente rivalutato. Non un capolavoro, ma sicuramente uno scritto interessante, di un autore che conosco poco.[/quote]
io per adesso ho letto solo città di vetro,appena finisco questa sessione di esami leggo il resto.l ho trovato splendido dai richiami a foucault alla composizione borgesiana di antistoria.Sopratutto il fatto di non essere fine a se stesso,un puro virtuosismo di uno che si è cibato di letteratura,ma la composizione di un esistenza spenta,avvilità che trova nel caso un apparente possibilità di rigenerarsi per poi scomparire come quegli oggetti buttati per strada che non sono più identificabili neanche attraverso una parola poichè non svolgono più nessuna funzione.Cosi i barboni,relitti di questa società che sembra lanciata in avanti e disperde le scorie nell'aria in una new york non luogo,spigolosa,inafferrabile.L'assoluta mancanza di un centro da cui poter effetttivamente guardare la storia,quanti narratori ci sono?è possibile parlare di un autore,di un autor.Può essere un monito per lo stesso Auster?!una vita che non riconosce più i propri intenti,i propri obiettivi,le proprie ricchezze?e allora si torna a comporre,si ritorna a prendere in mano una penna(regalata da un sordomuto...!)si torna a scrivere per vivere,come il leopardi o il pennello della vita di van gogh,ma quando lo spazio per scrivere finisce,in cosa possiamo sperare,è un mondo che ci sopprime,che non riconosciamo più,è una realtà che ci sfugge a cui Quinn pensa di poter applicare la sua immaginazione,le sue afferenze,ma sbaglia tutto,è lui l'uomo che sta seguendo;è già lui i barboni di cui scrive,gli unici che riesce a tratteggiare a delineare e per questo può(sembra paradossale)diventare come loro e accasciarsi quasi scomparendo tra i muri di questa città di vetro....
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carlo
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Messaggio da carlo »

sì, per carità, infatti ben scritto colto e di piacevole lettura, e con una sensazione di spaesamento totale piu si va avanti... ma, preso da solo, non l'hai trovato un po' "inconcludente"? Nel senso, io finito città di vetro, in mano non mi son trovato nulla, che poi, per carità, era sicuramente quel che l'autore voleva, ma è comunque una sensazione che, con un libro, non mi piace.
Leggendo invece poi "fantasmi" e "La stanza chiusa", qualcosa m'è rimasto....
bateman
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Paul Auster

Messaggio da bateman »

[quote=""carlo""]sì, per carità, infatti ben scritto colto e di piacevole lettura, e con una sensazione di spaesamento totale piu si va avanti... ma, preso da solo, non l'hai trovato un po' "inconcludente"? Nel senso, io finito città di vetro, in mano non mi son trovato nulla, che poi, per carità, era sicuramente quel che l'autore voleva, ma è comunque una sensazione che, con un libro, non mi piace.
Leggendo invece poi "fantasmi" e "La stanza chiusa", qualcosa m'è rimasto....[/quote]bè se quello che sopra ho scritto ti sembra nulla..
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no infatti, quel che dico è che preso singolarmente è piaciuto molto più a te! :)
bateman
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Paul Auster

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[quote=""carlo""]no infatti, quel che dico è che preso singolarmente è piaciuto molto più a te! :)[/quote]bè spero di poterlo finire al più presto..hai per caso letto anche finzioni di borges?
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Vita
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Re: Paul Auster

Messaggio da Vita »

quando ho iniziato a leggere Purgatory, una vocina nella mia testa mi diceva, ma io questo nome l'ho già sentito... poi ho capito dove se non al bar di nuovi autori??
Purgatory, non è un romanzo (troppo breve x esserlo), non è un racconto non c'è ellisse, parabola o quant'altro nella sua struttura, non è una poesia perchè è in prosa... eppure Purgatory è tutto questo insieme!!
Auster è un autore moderno, ma nel tessuto ancorato alla tradizione letteraria americana ahimè molto sottovalutata.
E' poetico proprio come piace a me...
non rompe le scatole con omicidi efferati da risolvere, scene del crimine da studiare ai raggi x, non parla di viaggi in mondi lontani, semplicemente parla della vita, ma nemmeno lo fa con sillogismi, o presunzione di assoluta conoscenza della verità... lui canta della vita come fosse poesia, la mette in poche righe come fosse un racconto e gli dona la complessità affascinante, disarmante di un romanzo...
Adesso inutile dirlo corro da fnac e mi compro follie di Brooklyn perchè è in Purgatory che nascono i protagonisti!!
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
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Re: Paul Auster

Messaggio da carlo »

purgatory mi manca. E per rispondere a bateman, che leggo solo ora, no, finzioni non l'ho letto :)
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