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Come per incanto è tornato
è una tavola sullo sfondo
variopinto paesaggio messicano
occhio tumefatto
occhio che non vede,
equivale a cuore che non duole

la cuccarcha la cuccaracha

Allegro non troppo
Andante moderato
Allegro giocoso
Allegro energico e passionato

La quarta sinfonia di Brahms

I love Vivaldi!

Nulla in mundo Pax Sincera.

Non per me tesso ghirlande di rose e di edera,
per te Ragazzo ricamo questa mia lettera semiseria;

a mani congiunte ancora dispendi dolci sorrisi
tanto da guadagnarti persino l'appellativo.
Benedicimi Ragazzo perché ho peccato
e tornerò ancora sulla tua pietra al sòglio
a invocare il tuo perdono.

Gloria!

Orme nella neve ho lasciato.
Domani quei passi spariranno come già le passeggiate
sulla battigia, l'estate scorsa.
i cristalli hanno piegato rami sempreverdi.
siberia fa che resistano, che non si spezzino
ho bisogno di un rimpianto prima di spegnere quaranta candeline

Il 15/11 scorso
ho spento 40 candeline.
Doni, baci, abbracci, sbicchierate, vini buoni, chiacchiere, cene, risate e sorrisi.
Gli affetti, vecchi e nuovi, sono quasi tutti qua.
Tutto bene grazie.
Di radici antiche, quasi impercettibile, silente e diafana,
una piccola pena, che non duole nella carne,
accompagna sempre il presente.
Inafferrabile rimpianto, m i n i m o.
Auguri.

Giorni brevi come
le ore pelano una
vita da debutto in teatro
-uno strato tira l'altro-.
La  testa, una cipolla
rossa del Sud, con fogli piccanti,
a tratti commoventi,
non so mai
quale sarà la lacrima giusta, quella
del fondo profondo.
E' tutto diverso,
tutto da ridere adesso
che sono via, una nuova
ombra fugace, mi hai cucito
addosso e non lo sai
piccolo Peter,
mi hai cucito sulla tua pelle ardente
e non mi vuoi...

Sì, hai ragione, è tutto diverso

I libri erano polverosi.
Entrò in sala, con gesto automatico
fece leva con la punta del piede sul tallone, lasciando cadere le scarpe,
lasciandosi cadere sulla poltrona.
Pensò che le cose si aprono al dialogo
quando sono assiduamente frequentate, corteggiate.
Ormai era troppo tempo che aveva la sensazione di aver letto tutto
e non riusciva a trovare
una parola, un paragrafo, un capitolo,
capaci di spaccargli la testa, di aprirgli quella crosta dura,
d'infondere entusiasmo e capacità espressiva a lui stesso e all'atmosfera circostante.
Distrattamente fece scorrere una poesia sotto gli occhi.
Hai presente la prima volta che vai in un bosco
e non riesci a distinguere i suoni, la vegetazione, gli animali
e tutto si accalca in una singola massa, muta e indifferente?
Con il passare del tempo e continuando a vivere un luogo,
lo sguardo si abitua, la pelle si abitua,
ogni singola parte si palesa, si lascia guardare,
d'incanto dialoga.
Un po' come una grande città, un autore, un'avanguardia, una musica...
E' comunque necessario esserci,
altrimenti tutto scorre refrattario allo sguardo
e va a parlare altrove. 
Forse era una sorta di disabitudine all'ascolto,
alla libera interpretazione, alla capacità di mantenere alta l'attenzione e cercare
o più semplicemente curiosità.
Benedetta sia la curiosità!
Trovare grazia nel nostro fare, entusiasmarsi, questo aiutava a trovare,
questo in passato aveva donato attimi di libertà e salvezza,
talvolta momenti impregnati di beata onnipotenza che tutto apre e tutto
è profonda speranza.
Doveroso era riuscire a trovare ancora quello stato,
doveroso è sopravvivere
e spelndido sarebbe votare la vita alla bellezza.

mancanze, lontananze
malinconie da ultima notte
mal di testa
pensieri
persone lontane
da primo giorno
Giulia
mi manchi
buon anno
amore mio

non so che vita fai,
e se mi penserai
lo sai mi pentirò
d'aver infranto il sogno
amore mio adesso.