le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
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Carnevale 1946, pap? era ritornato dalla guerra il Natale precedente; ero oltremodo contento anche perch? avevo trovato la cavia per imparare a tagliare i capelli, si sottoponeva con molta soddisfazione e metteva in mostra le scalette che gli lasciavo in testa, quasi con orgoglio, ma non lo capivo e insistevo perch? volevo imparare a fare il sarto. A Paduli c?erano tre ?botteghe? che espletavano entrambi i mestieri: sarti e barbieri e lui mi mise a garzone da uno di questi tre. Un vero despota (Dio lo abbia in gloria), un giorno che ero solo nel negozio, con il retrobottega che fungeva da abitazione, quindi c?era la sala da pranzo e da letto. Uscendo mi aveva detto di non muovermi per nessunissima ragione, anche se avessi avuto necessit? di andare al cesso; me la facevo sotto ma non dovevo muovermi. Dovevo fare la pip?, non ne potevo pi?, ma n? lui n? altri della famiglia si facevano vivi ed io me la stavo facendo veramente sotto. Vi ho gi? detto che non c?erano cessi, quindi in casa c?erano orinali nascosti sotto il letto per i bisogni impellenti. Si era fatta l?una (le 13,00), m?infilai nella stanza da letto e mi liberai nell?orinale del principale. Quando ritorn? poich? avevo usato il suo orinale, si tolse la cinta e me ne suon? tante, che qualche volta ancora oggi ne sento il bruciore. Il giorno dopo non ci andai pi? e ne presi altre da mio padre, neanche nonno mi aiut?; per? and? da quel signore che era stato suo discepolo e gliele canto di santa ragione, questo lo sentii mentre lo raccontava a nonna Nicoletta, sua moglie.
Per vincere l?una e l?altra umiliazione (le botte prese prima dal principale e poi da pap?, mi riunivo tutti i pomeriggi con Ernesto e Virgilio, con cui misi su una pi?ce che il giorno di carnevale recitammo casa per casa.
Ricordo che parodiai tutte le canzoni in voga, infatti, lo spettacolino lo intitolai ?Signora fortuna?. In ogni casa, dopo aver fatto la nostra recitina, ci offrivano (come oggi, riportato dall?America si fa per la notte di Hallowei), salame, formaggio, prosciutto, e per primo un bicchiere di vino che tracannavo senza pensare alle conseguenze. Alle 21,00 lo spettacolo fin?, ci dividemmo il ricavato ed ognuno torn? alla propria casa. In piazza incontrai mio padre che vedendomi barcollare come una bandiera al vento, mi afferr? per la collottola e cominci? a suonarmele? corsi con tutto il fiato che restava, rimbalzando da un muro all?altro per Via San Pietro, giunsi a casa e senza parlare mi spogliai in fretta e m?infilai nel letto, nella speranza che pap?, vedendomi a letto mi avrebbe lasciato stare rimandando il lavaggio e la ramanzina per il giorno dopo, invece? mise la cinghia di cuoio nella bacinella con l?acqua, mentre si spogliava, alla fine quando la cinghia fu ben imbevuta, scans? d?un colpo le lenzuola e cominci? a colpire: mia madre pianse tanto ed io rimasi a letto perch? non potevo indossare niente, avevo spalle, braccia e sedere striato; credo che se m?avesse visto una tigre mi sarebbe saltata addosso credendo che le avessi rubato il manto.
Ma venivano a farmi lezione Rosa e Umbertino, affinch? potessi sostenere gli esami di licenza media da privatista. Questa poesia ? il mio grazie a Rosa, per consolarla: Umbertino era stato rimandato in italiano e matematica,lei bocciata ed io promosso.
ROSA
Sei tanto bella, Rosa,
sei la rosa pi? splendida
degli umani roseti.
Felice il tuo giardino,
nel tuo fulgore stupendo.
Io t?ho amato, ma oggi
penso che solo ? bene
goderti nel mistero
della Bellezza pura.
Ma tanto bella, Rosa
ti sogno qualche volta
anche pietosa e buona?
Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso e l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, che Dio vi benedica, Reno
Per vincere l?una e l?altra umiliazione (le botte prese prima dal principale e poi da pap?, mi riunivo tutti i pomeriggi con Ernesto e Virgilio, con cui misi su una pi?ce che il giorno di carnevale recitammo casa per casa.
Ricordo che parodiai tutte le canzoni in voga, infatti, lo spettacolino lo intitolai ?Signora fortuna?. In ogni casa, dopo aver fatto la nostra recitina, ci offrivano (come oggi, riportato dall?America si fa per la notte di Hallowei), salame, formaggio, prosciutto, e per primo un bicchiere di vino che tracannavo senza pensare alle conseguenze. Alle 21,00 lo spettacolo fin?, ci dividemmo il ricavato ed ognuno torn? alla propria casa. In piazza incontrai mio padre che vedendomi barcollare come una bandiera al vento, mi afferr? per la collottola e cominci? a suonarmele? corsi con tutto il fiato che restava, rimbalzando da un muro all?altro per Via San Pietro, giunsi a casa e senza parlare mi spogliai in fretta e m?infilai nel letto, nella speranza che pap?, vedendomi a letto mi avrebbe lasciato stare rimandando il lavaggio e la ramanzina per il giorno dopo, invece? mise la cinghia di cuoio nella bacinella con l?acqua, mentre si spogliava, alla fine quando la cinghia fu ben imbevuta, scans? d?un colpo le lenzuola e cominci? a colpire: mia madre pianse tanto ed io rimasi a letto perch? non potevo indossare niente, avevo spalle, braccia e sedere striato; credo che se m?avesse visto una tigre mi sarebbe saltata addosso credendo che le avessi rubato il manto.
Ma venivano a farmi lezione Rosa e Umbertino, affinch? potessi sostenere gli esami di licenza media da privatista. Questa poesia ? il mio grazie a Rosa, per consolarla: Umbertino era stato rimandato in italiano e matematica,lei bocciata ed io promosso.
ROSA
Sei tanto bella, Rosa,
sei la rosa pi? splendida
degli umani roseti.
Felice il tuo giardino,
nel tuo fulgore stupendo.
Io t?ho amato, ma oggi
penso che solo ? bene
goderti nel mistero
della Bellezza pura.
Ma tanto bella, Rosa
ti sogno qualche volta
anche pietosa e buona?
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R: le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
From: Reno Bromuro
Date: 01/27/05
Subject: 027 CONTRASTO buona giornata con poesia e accompagno di neve
La neve! In questo 27 gennaio 2005, vorrei esser bambino per giocare, invece mi devo incappottare e coprire con quattro coperte e piumoni; ho una tosse che toglie il respiro, ma devo colloquiare con voi. E? veramente un colloquio oppure il mio ? un soliloquio? Comunque sia vi voglio un bene dell?anima, chi deve uscire di casa necessariamente stia attento non corra troppo, che le strade aperte sono sdrucciolevoli.
? L?anno successivo, ebbi la punizione pi? grave della mia esistenza: dovevo sostenere gli esami di licenza media. Perch? pap? lavorava saltuariamente, per non pesare sul menage familiare andavo a spigolare e per non perdere molto tempo portavo con me anche due dei miei fratelli: Nicoletta e Peppino. Preparavo la colazione, la merenda pomeridiana e l?acqua per Peppino, che era ancora troppo piccolo per resistere circa dodici ore sotto il sole (infatti, un giorno svenne e presi una di quelle strizze!). A sera per? ero contentissimo, non ci avevano pagato come gli adulti ma racimolammo trecentocinquanta lire, un altro giorno solo e avrei potuto pagare le tasse scolastiche e sostenere gli esami, ma? pap? vide le gambe graffiate dalla paglia ancora lasciata dalla falce, attaccata alla radice, e mi disse che la punizione sarebbe stata severa, anche perch? avevo messo a rischio la vita di Peppino. Il giorno dopo mi port? a lavorare con lui, aiuto calzolaio a giornata, in casa di contadini: addio guadagno, addio esami.
Appena libero corsi nel mio regno a Montesanto, dove avevo costruito con carpini e rovi una capanna per ripararmi dalla pioggia e per leggere senza essere visto, tanto non c?era pericolo perch? i cacciatori da quelle parti non ci venivano mai. E fu sotto il mio capanno che mentre ero in compagnia di Giacomo e i suoi Idilli che il pensiero navigava su strade pericolose, verso l?Infinito e pensavo di raggiungerlo per farla finita, venne a trovarmi la poesia per dire alla vita che cosa pensavo di lei:
CONTRASTO
Hai giocato col mio cuore,
che per te ha riso e ha pianto.
Ora non posso pi?:
addio, amore mio.
Ma t?ho chiamato ?amore?
e dunque ancora,
se per mano mi prendi,
ti seguir? come ieri,
anche verso l?abisso.
Un raggio di sole rosso, ma di un rosso meraviglioso al tramonto mi sveglio dal torpore in cui ero caduto, rilessi quello che avevo scritto e sorrisi.
Un abbraccio circolare con tutto l?amore di cui sono capace e l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero, come il vostro cuore desidera, Reno
****
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
www.poesiavita.com/
www.guttacavat.com/
www.club.it/autori/sostenitori/reno.bromuro
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... o/inde.htm
www.letteratour.it/TOURismi/index.asp
http://www.nostalgiaetenerezza.it/pagin ... _entry.htm
www.poetilandia.it/
www.raccontare.com
www.aziendabari.it
www.dentronapoli.it/Personaggi/Bruni_sergio.htm
www.nonsoloparole.com
http://digilander.iol.it/wholt/indice_reno_bromuro.htm
www.sfairos.it/teatro_reno_bromuro.htm
www.nuoviautori.org
www.carlotrotta.it
http://skorpiona.webcindario.com/reno_bromuro.htm
Date: 01/27/05
Subject: 027 CONTRASTO buona giornata con poesia e accompagno di neve
La neve! In questo 27 gennaio 2005, vorrei esser bambino per giocare, invece mi devo incappottare e coprire con quattro coperte e piumoni; ho una tosse che toglie il respiro, ma devo colloquiare con voi. E? veramente un colloquio oppure il mio ? un soliloquio? Comunque sia vi voglio un bene dell?anima, chi deve uscire di casa necessariamente stia attento non corra troppo, che le strade aperte sono sdrucciolevoli.
? L?anno successivo, ebbi la punizione pi? grave della mia esistenza: dovevo sostenere gli esami di licenza media. Perch? pap? lavorava saltuariamente, per non pesare sul menage familiare andavo a spigolare e per non perdere molto tempo portavo con me anche due dei miei fratelli: Nicoletta e Peppino. Preparavo la colazione, la merenda pomeridiana e l?acqua per Peppino, che era ancora troppo piccolo per resistere circa dodici ore sotto il sole (infatti, un giorno svenne e presi una di quelle strizze!). A sera per? ero contentissimo, non ci avevano pagato come gli adulti ma racimolammo trecentocinquanta lire, un altro giorno solo e avrei potuto pagare le tasse scolastiche e sostenere gli esami, ma? pap? vide le gambe graffiate dalla paglia ancora lasciata dalla falce, attaccata alla radice, e mi disse che la punizione sarebbe stata severa, anche perch? avevo messo a rischio la vita di Peppino. Il giorno dopo mi port? a lavorare con lui, aiuto calzolaio a giornata, in casa di contadini: addio guadagno, addio esami.
Appena libero corsi nel mio regno a Montesanto, dove avevo costruito con carpini e rovi una capanna per ripararmi dalla pioggia e per leggere senza essere visto, tanto non c?era pericolo perch? i cacciatori da quelle parti non ci venivano mai. E fu sotto il mio capanno che mentre ero in compagnia di Giacomo e i suoi Idilli che il pensiero navigava su strade pericolose, verso l?Infinito e pensavo di raggiungerlo per farla finita, venne a trovarmi la poesia per dire alla vita che cosa pensavo di lei:
CONTRASTO
Hai giocato col mio cuore,
che per te ha riso e ha pianto.
Ora non posso pi?:
addio, amore mio.
Ma t?ho chiamato ?amore?
e dunque ancora,
se per mano mi prendi,
ti seguir? come ieri,
anche verso l?abisso.
Un raggio di sole rosso, ma di un rosso meraviglioso al tramonto mi sveglio dal torpore in cui ero caduto, rilessi quello che avevo scritto e sorrisi.
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aramente,
Monia Di Biagio.
Sito http://digilander.libero.it/moniadibiagiodgl/
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"Amor vincit omnia, Mors omnia solvit"
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R: le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
From: Reno Bromuro
Date: 01/27/05
Subject: PER NON DOMENTICARE
Per non dimenticare la ?Giornata dell'Olocausto?, una poesia tratta da ?Camminare Cantando?, molti di voi gi? conoscono questa poesia che vi riporgo con tutto l'amore di cui sono capace, Reno
TI AVEVANO MARCHIATA
Ti avevano marchiata come un armento
stuprata, violentata, seviziata, affamata:
senza pi? nulla di umano
ti avevano buttata sulla
strada come bestia immonda.
Ti aggiravi con le tue compagne
vincendo il fetore di Peonie
su covoni di rifiuti
in cerca di qualcosa
meno fomentata dai vermi
per sopravvivere un altro giorno.
Ma se ti vedeva un ?nazista?
anche quello ti veniva negato.
Che cosa ho fatto in tua difesa
quel giorno? Ed ora? .
Ora ho messo la mia penna
al tuo servizio;
la mia fede per la libert?
il mio cuore per un mondo giusto
l'anima mia per un domani in cui
l'uomo sia veramente tale
per onorare il tuo sacrificio
ricordare il tuo dolore
per il trionfo della croce.
(Reno Bromuro-Roma 3 magio 1973)
Date: 01/27/05
Subject: PER NON DOMENTICARE
Per non dimenticare la ?Giornata dell'Olocausto?, una poesia tratta da ?Camminare Cantando?, molti di voi gi? conoscono questa poesia che vi riporgo con tutto l'amore di cui sono capace, Reno
TI AVEVANO MARCHIATA
Ti avevano marchiata come un armento
stuprata, violentata, seviziata, affamata:
senza pi? nulla di umano
ti avevano buttata sulla
strada come bestia immonda.
Ti aggiravi con le tue compagne
vincendo il fetore di Peonie
su covoni di rifiuti
in cerca di qualcosa
meno fomentata dai vermi
per sopravvivere un altro giorno.
Ma se ti vedeva un ?nazista?
anche quello ti veniva negato.
Che cosa ho fatto in tua difesa
quel giorno? Ed ora? .
Ora ho messo la mia penna
al tuo servizio;
la mia fede per la libert?
il mio cuore per un mondo giusto
l'anima mia per un domani in cui
l'uomo sia veramente tale
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R: le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Il cielo lentamente si sta vestendo di un tenero colore rosa. Chiss? perch? mi ricorda l?infuocato tramonto del Lago d?Averno. La differenza ? nel freddo gelido che penetra nelle ossa, la tosse irrefrenabile, e la gola che, quando inghiotto, mi fa un gran male. S?, fra poco, verso le otto andr? dal medico e metteremo un freno all?inconveniente della faringite che mi d? fastidio. Voi state bene nessuno ? influenzato? Quest?anno non ho potuto vaccinarmi a causa delle diverse traversie cui sono stato costretto ad affrontare. Ma per questo venerdi 28 gennaio 2005 ritorniamo al lago d?Averno.
Ricordate quando il professore Mormorale mi ci port? in gita? Allora tagliai corto col racconto fermandomi alle sensazioni provate nel vedere un uomo giovane truccato da Caronte per incuriosire il turista, ma la poesia in calce riporta alla memoria il resto del giro dei laghi omesso.
Quando ritornai dalla visita all?entrata dell?Inferno e ascoltato la sua tristezza quando rilev? che se quel luogo si fosse trovato al nord, l?uomo avrebbe potuto vedere con pi? facilit? quanta bellezza possiede l?Italia. Saliti in macchina, per camuffare la sua malinconia e la pi? acuta tristezza che lo aveva invaso, mi propose di cantare e cantava anche lui, mentre facevamo il giro dei laghi, dopo aver visto il lago di Patria e quello di Lucrino, compreso la Baia de? cesari, mi parl? della villa che si specchiava nel mare che la separa dalla riva.
- Qui, Nerone, fece uccidere sua madre Agrippina? e lei appena cap? le intenzioni di Tigellino disse: ?Colpisci il ventre che partor? Nerone!?
- In un posto cos? bello come si pu? pensare ad un assassinio? (la voce gli s?incrin? mentre lo sguardo si riempiva di malinconia).
Allora con tutta la mia ingenuit? risposi; ?Non vi manca niente, siete celeberrimo, fate un lavoro che vi piace, scrivete per aiutare i giovani studenti, che cercate di pi???
E tu credi che sia l?agiatezza a dare la felicit?, sia la gloria e la riverenza del prossimo? Quanto sei in errore, mio giovane amico! Potrei cacciare la malinconia se vedessi il mondo avvolto in un alone di bene e d?amore, ma questo non lo vedo e allora?? Devi sapere che non vivo sotto una campana di vetro, io esco, passeggio e mi fermo a parlare con lo ?scopino?, come con l?artigiano o il professore, ma le cose le imparo pi? dallo ?scopino? che dagli altri. Ricorda,se vuoi imparare e vivere la vera vita parla con tutti, cercando di metterti sempre al loro stesso livello culturale e sociale, non mostrare mai la tua sapienza altrimenti saresti solo un saccente e presuntuoso uomo, e un poeta deve essere umile, la sua umilt? lo rende discepolo di Dio che lo va a trovare, dettandogli attraverso ci? che chiamiamo ispirazione, la Sua volont? per avvertire l?uomo a che cosa va incontro. Ecco perch? il poeta ? Uomo superiore: annuncia avvenimenti che l?uomo comune vede solo quando avvengono. La testa mi fumava, avrei voluto tanto capire tutto, ma la timidezza non mi permise di fare altre domande e le risposte alle domande rimaste in gola le ebbi dopo che Lui ebbe letto la lirica che segue:
L?UOMO DEL LAGO
Pi? che il buio selvame
del Lago d?Averno
mi attrassero gli occhi dell?uomo
che si offriva per guida.
E bramai che in quel luogo
Egli ritrovasse la pace
per un miracolo
sprizzato dalle mie mani.
Ma il suo male
era come il mio
senza convalescenza.
Ricordate quando il professore Mormorale mi ci port? in gita? Allora tagliai corto col racconto fermandomi alle sensazioni provate nel vedere un uomo giovane truccato da Caronte per incuriosire il turista, ma la poesia in calce riporta alla memoria il resto del giro dei laghi omesso.
Quando ritornai dalla visita all?entrata dell?Inferno e ascoltato la sua tristezza quando rilev? che se quel luogo si fosse trovato al nord, l?uomo avrebbe potuto vedere con pi? facilit? quanta bellezza possiede l?Italia. Saliti in macchina, per camuffare la sua malinconia e la pi? acuta tristezza che lo aveva invaso, mi propose di cantare e cantava anche lui, mentre facevamo il giro dei laghi, dopo aver visto il lago di Patria e quello di Lucrino, compreso la Baia de? cesari, mi parl? della villa che si specchiava nel mare che la separa dalla riva.
- Qui, Nerone, fece uccidere sua madre Agrippina? e lei appena cap? le intenzioni di Tigellino disse: ?Colpisci il ventre che partor? Nerone!?
- In un posto cos? bello come si pu? pensare ad un assassinio? (la voce gli s?incrin? mentre lo sguardo si riempiva di malinconia).
Allora con tutta la mia ingenuit? risposi; ?Non vi manca niente, siete celeberrimo, fate un lavoro che vi piace, scrivete per aiutare i giovani studenti, che cercate di pi???
E tu credi che sia l?agiatezza a dare la felicit?, sia la gloria e la riverenza del prossimo? Quanto sei in errore, mio giovane amico! Potrei cacciare la malinconia se vedessi il mondo avvolto in un alone di bene e d?amore, ma questo non lo vedo e allora?? Devi sapere che non vivo sotto una campana di vetro, io esco, passeggio e mi fermo a parlare con lo ?scopino?, come con l?artigiano o il professore, ma le cose le imparo pi? dallo ?scopino? che dagli altri. Ricorda,se vuoi imparare e vivere la vera vita parla con tutti, cercando di metterti sempre al loro stesso livello culturale e sociale, non mostrare mai la tua sapienza altrimenti saresti solo un saccente e presuntuoso uomo, e un poeta deve essere umile, la sua umilt? lo rende discepolo di Dio che lo va a trovare, dettandogli attraverso ci? che chiamiamo ispirazione, la Sua volont? per avvertire l?uomo a che cosa va incontro. Ecco perch? il poeta ? Uomo superiore: annuncia avvenimenti che l?uomo comune vede solo quando avvengono. La testa mi fumava, avrei voluto tanto capire tutto, ma la timidezza non mi permise di fare altre domande e le risposte alle domande rimaste in gola le ebbi dopo che Lui ebbe letto la lirica che segue:
L?UOMO DEL LAGO
Pi? che il buio selvame
del Lago d?Averno
mi attrassero gli occhi dell?uomo
che si offriva per guida.
E bramai che in quel luogo
Egli ritrovasse la pace
per un miracolo
sprizzato dalle mie mani.
Ma il suo male
era come il mio
senza convalescenza.
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Serena giornata e buon fine settimana, che bel sabato, oggi 29 gennaio! E? un giorno che annuncia ?fausto? perch? ha visto nascere un Poeta che stimo e ammiro la sua opera pi? della mia. Auguri Poeta dalle ?Impronte digitali sull?anima?, non farci mancare il tuo canto dolce, melodioso e crudo, come una sinfonia di Beethoven. Mi auguro che dalle tue parti non faccia tanto freddo e il cielo sia colorato non come a Roma che ? plumbeo, sembra acciaio colato.
L?alzata di testa di lasciare il lavoro sicuro per l?avventura artistica mi fece passare giorni tristissimi, da riccone che spende e spande ad uno costretto a lesinare il biglietto del cinema per vedere Tyron Power ne ?Il principe delle volpi? agli stessi amici cui avevo sempre fatto divertire con i miei soldi, i quali con la faccia? impeccabile dei parassiti me lo negarono. L?accaduto mi addolor? e non poco, anche perch? non ero solo ma con me c?era Vir. E fu proprio lei, angelo benedetto, che mi fece desistere dall?elemosinare?
- Non fa niente ? disse ? non ti preoccupare ? il biglietto lo potrei pagare io ma non lo faccio perch? so che ti offenderesti.
Mi afferr? per mano e piano piano cantando, come uccelli liberi, ci avviammo verso i Camaldoli, dove rimanemmo fino a tarda sera. Io a raccontare e raccontare (ero diventato cos? logorroico, che se ci penso mi dico senza tema: ?che piattola che ero!?) e lei mi ascoltava come chi ascolta la messa; mi guardava con la bocca semiaperta e lo sguardo languido, fisso nelle pupille, diceva che era il solo modo per leggermi nell?anima. Come l?ebbi lasciata all?entrata di casa sua, mi sedetti sulla lunga scalinata, che dal liceo Sannazzaro porta alla Santarella, tirai fuori il quaderno, le lacrime cominciarono a scendere irrefrenabili, soffrivo per il voltafaccia di pseudo amici e per la dolcezza con la quale Vir mi aveva tolto d?impaccio perch?, sicuramente, avrei detto cose di cui dopo mi sarei vergognato, rimasi seduto come una statua al centro della scalinata col quaderno aperto, la penna in mano e lo sguardo lontano, nel vuoto.
Il mattino dopo aprii il quaderno, volevo scrivere le sensazioni provate e mi accorsi di aver scritto, la sera prima, questa preghiera:
PREGHIERA
Tutto quel che m?? dato
? tuo gratuito dono,
ed io l?accetto, Signore,
deciso a non ribellarmi.
Ma come ? grande quel peso
d?ansiosi tormenti!
Ed ? pur sempre un dono
che solleva me indegno
al dolore che pare la via
al tuo Regno.
************************
Un forte abbraccio circolare, con tutto l?amore cui sono capace e l?augurio che il sole sia sempre caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
L?alzata di testa di lasciare il lavoro sicuro per l?avventura artistica mi fece passare giorni tristissimi, da riccone che spende e spande ad uno costretto a lesinare il biglietto del cinema per vedere Tyron Power ne ?Il principe delle volpi? agli stessi amici cui avevo sempre fatto divertire con i miei soldi, i quali con la faccia? impeccabile dei parassiti me lo negarono. L?accaduto mi addolor? e non poco, anche perch? non ero solo ma con me c?era Vir. E fu proprio lei, angelo benedetto, che mi fece desistere dall?elemosinare?
- Non fa niente ? disse ? non ti preoccupare ? il biglietto lo potrei pagare io ma non lo faccio perch? so che ti offenderesti.
Mi afferr? per mano e piano piano cantando, come uccelli liberi, ci avviammo verso i Camaldoli, dove rimanemmo fino a tarda sera. Io a raccontare e raccontare (ero diventato cos? logorroico, che se ci penso mi dico senza tema: ?che piattola che ero!?) e lei mi ascoltava come chi ascolta la messa; mi guardava con la bocca semiaperta e lo sguardo languido, fisso nelle pupille, diceva che era il solo modo per leggermi nell?anima. Come l?ebbi lasciata all?entrata di casa sua, mi sedetti sulla lunga scalinata, che dal liceo Sannazzaro porta alla Santarella, tirai fuori il quaderno, le lacrime cominciarono a scendere irrefrenabili, soffrivo per il voltafaccia di pseudo amici e per la dolcezza con la quale Vir mi aveva tolto d?impaccio perch?, sicuramente, avrei detto cose di cui dopo mi sarei vergognato, rimasi seduto come una statua al centro della scalinata col quaderno aperto, la penna in mano e lo sguardo lontano, nel vuoto.
Il mattino dopo aprii il quaderno, volevo scrivere le sensazioni provate e mi accorsi di aver scritto, la sera prima, questa preghiera:
PREGHIERA
Tutto quel che m?? dato
? tuo gratuito dono,
ed io l?accetto, Signore,
deciso a non ribellarmi.
Ma come ? grande quel peso
d?ansiosi tormenti!
Ed ? pur sempre un dono
che solleva me indegno
al dolore che pare la via
al tuo Regno.
************************
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settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
30 gennaio 2002 : a Cogne, in Valle D'Aosta, Samuele Lorenzi, un bambino di tre anni, viene trovato ucciso nel letto matrimoniale dalla madre Anna Maria Franzoni. Qui la donna lo aveva lasciato pochi minuti da solo: una mano adulta ha infierito con diciassette colpi sul capo del bambino.
31 gennaio 2001: il Codice della strada cambia: tra le novit?, patente a punti, patentino per i minorenni per guidare i ciclomotori, nuove regole per conseguire la patente, come l'obbligo di fare scuola guida anche sulle autostrade, nelle strade extraurbane e di notte, agevolazioni fiscali e facilitazioni per l?immatricolazione di auto e moto a trazione elettrica, possibilit? di ottenere targhe personalizzate a pagamento, introduzione obbligatoria per le auto di nuovi dispositivi di sicurezza Abs, avvisatore acustico che segnali il superamento della velocit? massima prevista e il non allacciamento delle cinture di sicurezza. Ci sar? un pubblico registro anche per i motorini per contrastare soprattutto i furti che sono in aumento.
01 febbraio 2002: migliaia di persone partecipano, a Roma, alla manifestazione indetta dall'Ulivo sul tema della giustizia. Sul palco montato in piazza Navona, dopo Fassino, Rutelli, Di Pietro e altri personaggi politici, prende la parola Nanni Moretti. Il suo ? un discorso contro i leader del centrosinistra: il regista li invita ad abbandonare la scena della politica, poich? a loro imputa il fallimento del progetto democratico italiano.
02 febbraio 2000: il Senato approva la riforma dei cicli scolastici, che cambiano dopo tre quarti di secolo. I cinque anni di elementari e tre di media saranno sostituiti da un unico ciclo di sette anni, chiamato ?scuola di base?. Il primo biennio delle superiori sar? obbligatorio per tutti gli studenti, che potranno scegliere cinque indirizzi diversi. Un anno dopo, in questo stesso giorno muore l?ex regina d?Italia Maria Jos?. Una cerimonia funebre particolarmente lunga quella scelta per l'addio a Maria Jos?. La messa ? celebrata ad Altacomba dall'arcivescovo del principato di Monaco, Sardou, dura almeno due ore, ed ? accompagnata da numerosi pezzi di musica e dal coro di quaranta alpini: quest'ultimi appositamente giunti nell'abbazia dei re per espressa volont? dell'ex sovrana. La chiesa, dove non sono state ammesse pi? di duecento persone per motivi di sicurezza, ? stata circondata all'esterno da migliaia di monarchici giunti da tutta l'Italia per rendere omaggio alla moglie di Umberto II.
03 febbraio 2000: giunge l'atteso verdetto della Consulta sull'ammissibilit? dei referendum. Questi sono i sette quesiti sui quali si andr? a votare: sull'abolizione della quota proporzionale; sull'abolizione del finanziamento ai partiti; sulla decisione di sottrarre alla politica le nomine del CSM; sulla separazione della carriere fra PM e Giudici; sulla proibizione di incarichi extragiudiziari ai magistrati; sull'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto del lavoratori; sull'abolizione delle trattenute in busta paga che gli enti previdenziali fanno a favore dei sindacati.
04 febbraio 1994: Umberto Bossi, apre il congresso della Lega a Bologna, e annuncia l'alleanza con Forza Italia, il nuovo partito di Berlusconi. Il sei i congressisti impediranno al sindaco di Bologna Walter Vitali di portare il suo saluto.
05 febbraio 2001: nuovo colpo di scena nelle indagini sulla strage di Ustica. Il GIP del Tribunale militare di Roma Carlo Palella, ordina al PM Antonino Intelisano, che ha proposto invece l?archiviazione, di iscrivere nel registro degli indagati per ?concorso in alto tradimento mediante attentato continuato contro gli organi costituzionali? i quattro generali dell?Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Corrado Melillo e Zeno Tascio, sotto processo davanti alla Terza Corte d?Assise di Roma con la medesima imputazione.
PARLIAMONE
ALESSANDRO MAGNO E I PRIMI GRECI IN ITALIA
Alessandro Magno ? il re di Macedonia con il nome di Alessandro III vissuto dal 356 al 323 avanti Cristo. Figlio di Filippo II di Macedonia e di Olimpiade, principessa d'Epiro, ? educato da Aristotele, a cui Filippo ha conferito l'incarico di completare la sua istruzione, e dal suo maestro deriva la versatilit? di interessi che gli ? propria. A sedici anni gli ? affidata dal padre,occupato nell'assedio di Bisanzio, la reggenza in Macedonia, due anni dopo si distingue nella battaglia di Cheronea. Predilige sopra ogni altro il poeta Omero e ama identificarsi con Achille, del quale ha l'ambizione sfrenata di gloria e l'animo sempre pronto a cedere alle pi? opposte passioni, conscio della sua grandezza, ama credere in una sua nascita divina gi? prima che questa gli venisse confermata dall'oracolo di Zeus Ammone.
Salito al trono nel 336 in seguito all'oscuro assassinio del padre, deve affrontare una sorda opposizione interna e soprattutto, all'esterno, il pericolo di defezione delle recenti conquiste e di insurrezione degli Stati greci. Domata l'opposizione interna, facendo eliminare con fredda determinazione quanti avrebbero potuto rivendicarne la successione, soprattutto i congiunti della matrigna Cleopatra, con una rapida campagna militare rafforza il suo potere sulle trib? illiriche e danubiane gi? sottomesse dal padre. Infine, dopo essersi fatto confermare con una prima spedizione in Grecia il titolo di egemone della Lega di Corinto, scende ancora una volta nella penisola, stronca l'aperta insurrezione di Tebe e, come monito, fa decretare dalle stesse citt? elleniche la distruzione della citt?.
Alla morte di Alessandro si hanno tra l?Ottavo e il Settimo secolo, le prime colonie nella nostra penisola, la data ? confermata dalle ceramiche d?importazione con vasi protocorinzi, corinzi e rodi e dalla met? del Sesto secolo con la ceramica attica?
L?architettura ? rappresentata soprattutto dal tempio dorico che sar? soppiantato solo in et? romana da templi ionici e corinzi. Oltre al tempio dorico, l?architettura in Sicilia e nella Magna Grecia ha sviluppato il teatro: Siracusa, Acre, Segesta, Tindari, Eraclea, Taormina,poi trasformato in et? romana. Ma l?aspetto principale della colonizzazione greca ? rappresentato dall?urbanistica. Grazie alla fotografia aerea, si ? chiarito il piano delle citt? greche della Sicilia, specie di Selinunte e di Agrigento, dai piani urbanistici regolari impostati con grande larghezza, mentre il piano di Paestum appare a rettangoli allungatissimi.
Per quel che riguarda la scultura, gli esempi pi? importanti sono le metope provenienti dai templi di Selinunte (ora al Museo regionale di Palermo). Assai rare risultano le statue di marmo e in bronzo di grandi dimensioni, mentre abbiamo una ricca produzione a carattere religioso in calcare e in terracotta, materiali pi? rispondenti ad un gusto chiaroscurale. A completare il quadro del periodo pi? arcaico, accanto all?arte della Magna Grecia e dell?Etruria, non si pu? dimenticare l?arte di certe zone italiche: si pensi, oltre che alla Testa di Numana, alla sorprendente statua del Guerriero di Capestrano della zona piceno-sabellica. A questi monumenti si devono aggiungere le pitture osco-campane ed apule che ci sono rimaste, le quali mostrano una tenace persistenza della linea di contorno e del colore piano di un prevalente carattere artigiano.
Per quel che concerne la ceramica, al geometrico siculo e pugliese nel Sesto avanti Cristo sottentra la modulazione dei vasi attici fiorente nei gruppi etrusco, apulo, lucano, campano. Vi si aggiungono le ceramiche di Rudiae, quelle di Gnathia e quelle impresse e graffite delle necropoli di Teano.
La vita e le imprese di Alessandro Magno sono leggendarie e ispirano numerosi scrittori e storiografi. Quindi leggenda e storia si mescolano gi? nelle opere dei suoi contemporanei. Le pi? attendibili in periodo alessandrino furono le biografie di Tolomeo Sotere e di Astrubalo di Cassandria. In gran parte improntate alla leggenda furono le storie successive: di Clitarco di Colofonie, Tolomeo Lago, Nearco, Pompeo Trogo, Curzio Rufo.Ugualmente romanzata e idealizzata ? la biografia di Plutarco. Nella cultura occidentale del Medioevo la fortuna delle gesta di Alessandro Magno si impongono notevolmente, tanto da ispirare varie canzoni e diversi poemi che sono fra i primi documenti delle lingue romanze. La versione cavalleresca ha notevole fortuna in Francia, ma si ritrova anche in Spagna, prima met? del secolo Tredicesimo, in Germania, in Italia con Chierico Simon e i maggiori poeti sino a Dante. Nella produzione teatrale si hanno in Francia le tragedie di Jean de La Taille, di Alexandre Hardy e, soprattutto, di Racine. Tra le immagini che possediamo, le pi? belle sono: il mosaico della Casa del Fauno di Pompei visitabile al Museo Nazionale di Napoli, che raffigura la Battaglia di Isso riprodotta da un dipinto di Filosseno.
Bibliografia
R. Andreotti, Il problema politico di Alessandro Magno, Parma, 1933; G. Radet, Alessandro il Grande, Torino, 1943; P. Treves, Il mito di Alessandro e la Roma di Augusto, Milano-Napoli, 1953; P. Citati, F. Sisti, Alessandro Magno, Milano, 1985.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
VOGLIO VIVERE
di Michela Montrasi
?Voglio vivere tenendoti nel cuore,
per cullarti ancora un po?,
finch? anche tu non vorrai vivere quanto me?
afferma Michela Montrasi in questa lirica, che ha il sapore e la bellezza delle grotte di Castellaneta. Michela ? cancerina ascendente Bilancia, ama viaggiare, forse in compagnia dei pi? belli personaggi nati sotto il segno del Cancro, da Soraya, a Marcel Proust, Luigi Pirandello, Alberto Bevilacqua ed anche il sottoscritto, perch? no?
La poesia non diminuisce l?affetto familiare, anzi? l'effetto dell'elemento sonoro, la rende pi? forte e insidiosa. Gli studi sul meccanismo della suggestione e sulla importanza dell'inconscio nella vita psichica hanno dimostrato che le impressioni ricevute inconsciamente, s?insidiano nell?anima e l?accompagnano per tutto il tempo che vivendo cantano la dolce melodia dell?amore, che valica i sentieri dello spirito, per ricongiungersi col Creato.
La musica aumenta la recettivit? delle impressioni trasmesse dai versi piani e criticamente spezzati, appare necessario, studiare accuratamente gli effetti della poesia musicale sui lettori. Spesso la musica che scaturisce dai versi ? di natura sensuale ed emotiva e il suo effetto sul lettore ? piacevole e affascinante. Non di rado avviene che quei versi intensifichino la musicalit? e il senso d?angoscia o di terrore che oggi stiamo vivendo con la gola secca, per il braccio di ferro incredibile e odioso tra una potenza e il resto del mondo.
La musica ? un potente elemento distensivo e non parlo di una sinfonia o dell?aria di un?opera lirica, ma della musica nata con le parole. Molteplici e vari sono i modi in cui esercitano un benefico influsso sul corpo e sull'animo. Anzitutto, il suo effetto ? riposante e rasserenante.
Ma oggi l?umanit? non sa come riposarsi; ignora persino ci? che significhi il vero riposo. Oramai ? abituata ad un continuo movimento e perci? incapace di starsene tranquilla e sopportare il silenzio. E' ora che la musica venga in aiuto: una poltrona, il suono silenzioso di un notturno di Chopin. A questo proposito cito Padre Gratry: ?Non vi ? mezzo pi? potente per procurarci realmente il riposo che la vera musica... essa produce per il cuore e per la mente ed anche per il corpo quello che il sonno produce soltanto per il corpo? (Les Sources).
Sulle emozioni negative e depressive, quali lo sconforto, il pessimismo, l'amarezza e persino l'odio, la musica di una poesia riposante come ?Voglio vivere?, ma vivace, zampillante, agisce come un contravveleno: rasserena, allieta, spiana le fronti corrugate ed obbliga le labbra serrate e contratte ad aprirsi ad un sorriso. Leggere questi versi ? come ascoltare contemporaneamente, le composizioni di Hayden, Mozart, Corelli e Rossini, perch? come la loro musica, i versi della Montrasi, producono gli stessi effetti. Sono un farmaco tonificante e vivificante, non solo per l'animo ma anche per il corpo!
VOGLIO VIVERE
di Michela Montrasi
Voglio vivere tenendoti nel cuore,
per cullarti ancora un po',
finch? anche tu non vorrai vivere quanto me.
Voglio vivere perch? ho tanto da imparare,
tanto da capire.
Voglio vivere per amare,
per dare tutto ci? che ho e che mi ? permesso dare.
Voglio vivere, per i tuoi occhi che piangono,
per la tua disperazione vestita di sorrisi.
Voglio vivere per me,
perch? mi piace ci? che sono;
perch? a volte ho superato me stessa e i miei limiti,
ma ancora tanti ce ne sono.
Voglio vivere, per arrivare a quella meta ,
che tanto, tanto, desidero?.?Dio?!
Voglio vivere per comprendere,
tutto ci? che ancora non ho compreso.
Anche per chi come te ha scelto di morire.
Vivere per dimostrarti quanto sia bella la vita.
Voglio vivere, per imparare a vivere.
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
30 gennaio 2002 : a Cogne, in Valle D'Aosta, Samuele Lorenzi, un bambino di tre anni, viene trovato ucciso nel letto matrimoniale dalla madre Anna Maria Franzoni. Qui la donna lo aveva lasciato pochi minuti da solo: una mano adulta ha infierito con diciassette colpi sul capo del bambino.
31 gennaio 2001: il Codice della strada cambia: tra le novit?, patente a punti, patentino per i minorenni per guidare i ciclomotori, nuove regole per conseguire la patente, come l'obbligo di fare scuola guida anche sulle autostrade, nelle strade extraurbane e di notte, agevolazioni fiscali e facilitazioni per l?immatricolazione di auto e moto a trazione elettrica, possibilit? di ottenere targhe personalizzate a pagamento, introduzione obbligatoria per le auto di nuovi dispositivi di sicurezza Abs, avvisatore acustico che segnali il superamento della velocit? massima prevista e il non allacciamento delle cinture di sicurezza. Ci sar? un pubblico registro anche per i motorini per contrastare soprattutto i furti che sono in aumento.
01 febbraio 2002: migliaia di persone partecipano, a Roma, alla manifestazione indetta dall'Ulivo sul tema della giustizia. Sul palco montato in piazza Navona, dopo Fassino, Rutelli, Di Pietro e altri personaggi politici, prende la parola Nanni Moretti. Il suo ? un discorso contro i leader del centrosinistra: il regista li invita ad abbandonare la scena della politica, poich? a loro imputa il fallimento del progetto democratico italiano.
02 febbraio 2000: il Senato approva la riforma dei cicli scolastici, che cambiano dopo tre quarti di secolo. I cinque anni di elementari e tre di media saranno sostituiti da un unico ciclo di sette anni, chiamato ?scuola di base?. Il primo biennio delle superiori sar? obbligatorio per tutti gli studenti, che potranno scegliere cinque indirizzi diversi. Un anno dopo, in questo stesso giorno muore l?ex regina d?Italia Maria Jos?. Una cerimonia funebre particolarmente lunga quella scelta per l'addio a Maria Jos?. La messa ? celebrata ad Altacomba dall'arcivescovo del principato di Monaco, Sardou, dura almeno due ore, ed ? accompagnata da numerosi pezzi di musica e dal coro di quaranta alpini: quest'ultimi appositamente giunti nell'abbazia dei re per espressa volont? dell'ex sovrana. La chiesa, dove non sono state ammesse pi? di duecento persone per motivi di sicurezza, ? stata circondata all'esterno da migliaia di monarchici giunti da tutta l'Italia per rendere omaggio alla moglie di Umberto II.
03 febbraio 2000: giunge l'atteso verdetto della Consulta sull'ammissibilit? dei referendum. Questi sono i sette quesiti sui quali si andr? a votare: sull'abolizione della quota proporzionale; sull'abolizione del finanziamento ai partiti; sulla decisione di sottrarre alla politica le nomine del CSM; sulla separazione della carriere fra PM e Giudici; sulla proibizione di incarichi extragiudiziari ai magistrati; sull'abolizione dell'articolo 18 dello Statuto del lavoratori; sull'abolizione delle trattenute in busta paga che gli enti previdenziali fanno a favore dei sindacati.
04 febbraio 1994: Umberto Bossi, apre il congresso della Lega a Bologna, e annuncia l'alleanza con Forza Italia, il nuovo partito di Berlusconi. Il sei i congressisti impediranno al sindaco di Bologna Walter Vitali di portare il suo saluto.
05 febbraio 2001: nuovo colpo di scena nelle indagini sulla strage di Ustica. Il GIP del Tribunale militare di Roma Carlo Palella, ordina al PM Antonino Intelisano, che ha proposto invece l?archiviazione, di iscrivere nel registro degli indagati per ?concorso in alto tradimento mediante attentato continuato contro gli organi costituzionali? i quattro generali dell?Aeronautica Lamberto Bartolucci, Franco Ferri, Corrado Melillo e Zeno Tascio, sotto processo davanti alla Terza Corte d?Assise di Roma con la medesima imputazione.
PARLIAMONE
ALESSANDRO MAGNO E I PRIMI GRECI IN ITALIA
Alessandro Magno ? il re di Macedonia con il nome di Alessandro III vissuto dal 356 al 323 avanti Cristo. Figlio di Filippo II di Macedonia e di Olimpiade, principessa d'Epiro, ? educato da Aristotele, a cui Filippo ha conferito l'incarico di completare la sua istruzione, e dal suo maestro deriva la versatilit? di interessi che gli ? propria. A sedici anni gli ? affidata dal padre,occupato nell'assedio di Bisanzio, la reggenza in Macedonia, due anni dopo si distingue nella battaglia di Cheronea. Predilige sopra ogni altro il poeta Omero e ama identificarsi con Achille, del quale ha l'ambizione sfrenata di gloria e l'animo sempre pronto a cedere alle pi? opposte passioni, conscio della sua grandezza, ama credere in una sua nascita divina gi? prima che questa gli venisse confermata dall'oracolo di Zeus Ammone.
Salito al trono nel 336 in seguito all'oscuro assassinio del padre, deve affrontare una sorda opposizione interna e soprattutto, all'esterno, il pericolo di defezione delle recenti conquiste e di insurrezione degli Stati greci. Domata l'opposizione interna, facendo eliminare con fredda determinazione quanti avrebbero potuto rivendicarne la successione, soprattutto i congiunti della matrigna Cleopatra, con una rapida campagna militare rafforza il suo potere sulle trib? illiriche e danubiane gi? sottomesse dal padre. Infine, dopo essersi fatto confermare con una prima spedizione in Grecia il titolo di egemone della Lega di Corinto, scende ancora una volta nella penisola, stronca l'aperta insurrezione di Tebe e, come monito, fa decretare dalle stesse citt? elleniche la distruzione della citt?.
Alla morte di Alessandro si hanno tra l?Ottavo e il Settimo secolo, le prime colonie nella nostra penisola, la data ? confermata dalle ceramiche d?importazione con vasi protocorinzi, corinzi e rodi e dalla met? del Sesto secolo con la ceramica attica?
L?architettura ? rappresentata soprattutto dal tempio dorico che sar? soppiantato solo in et? romana da templi ionici e corinzi. Oltre al tempio dorico, l?architettura in Sicilia e nella Magna Grecia ha sviluppato il teatro: Siracusa, Acre, Segesta, Tindari, Eraclea, Taormina,poi trasformato in et? romana. Ma l?aspetto principale della colonizzazione greca ? rappresentato dall?urbanistica. Grazie alla fotografia aerea, si ? chiarito il piano delle citt? greche della Sicilia, specie di Selinunte e di Agrigento, dai piani urbanistici regolari impostati con grande larghezza, mentre il piano di Paestum appare a rettangoli allungatissimi.
Per quel che riguarda la scultura, gli esempi pi? importanti sono le metope provenienti dai templi di Selinunte (ora al Museo regionale di Palermo). Assai rare risultano le statue di marmo e in bronzo di grandi dimensioni, mentre abbiamo una ricca produzione a carattere religioso in calcare e in terracotta, materiali pi? rispondenti ad un gusto chiaroscurale. A completare il quadro del periodo pi? arcaico, accanto all?arte della Magna Grecia e dell?Etruria, non si pu? dimenticare l?arte di certe zone italiche: si pensi, oltre che alla Testa di Numana, alla sorprendente statua del Guerriero di Capestrano della zona piceno-sabellica. A questi monumenti si devono aggiungere le pitture osco-campane ed apule che ci sono rimaste, le quali mostrano una tenace persistenza della linea di contorno e del colore piano di un prevalente carattere artigiano.
Per quel che concerne la ceramica, al geometrico siculo e pugliese nel Sesto avanti Cristo sottentra la modulazione dei vasi attici fiorente nei gruppi etrusco, apulo, lucano, campano. Vi si aggiungono le ceramiche di Rudiae, quelle di Gnathia e quelle impresse e graffite delle necropoli di Teano.
La vita e le imprese di Alessandro Magno sono leggendarie e ispirano numerosi scrittori e storiografi. Quindi leggenda e storia si mescolano gi? nelle opere dei suoi contemporanei. Le pi? attendibili in periodo alessandrino furono le biografie di Tolomeo Sotere e di Astrubalo di Cassandria. In gran parte improntate alla leggenda furono le storie successive: di Clitarco di Colofonie, Tolomeo Lago, Nearco, Pompeo Trogo, Curzio Rufo.Ugualmente romanzata e idealizzata ? la biografia di Plutarco. Nella cultura occidentale del Medioevo la fortuna delle gesta di Alessandro Magno si impongono notevolmente, tanto da ispirare varie canzoni e diversi poemi che sono fra i primi documenti delle lingue romanze. La versione cavalleresca ha notevole fortuna in Francia, ma si ritrova anche in Spagna, prima met? del secolo Tredicesimo, in Germania, in Italia con Chierico Simon e i maggiori poeti sino a Dante. Nella produzione teatrale si hanno in Francia le tragedie di Jean de La Taille, di Alexandre Hardy e, soprattutto, di Racine. Tra le immagini che possediamo, le pi? belle sono: il mosaico della Casa del Fauno di Pompei visitabile al Museo Nazionale di Napoli, che raffigura la Battaglia di Isso riprodotta da un dipinto di Filosseno.
Bibliografia
R. Andreotti, Il problema politico di Alessandro Magno, Parma, 1933; G. Radet, Alessandro il Grande, Torino, 1943; P. Treves, Il mito di Alessandro e la Roma di Augusto, Milano-Napoli, 1953; P. Citati, F. Sisti, Alessandro Magno, Milano, 1985.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
VOGLIO VIVERE
di Michela Montrasi
?Voglio vivere tenendoti nel cuore,
per cullarti ancora un po?,
finch? anche tu non vorrai vivere quanto me?
afferma Michela Montrasi in questa lirica, che ha il sapore e la bellezza delle grotte di Castellaneta. Michela ? cancerina ascendente Bilancia, ama viaggiare, forse in compagnia dei pi? belli personaggi nati sotto il segno del Cancro, da Soraya, a Marcel Proust, Luigi Pirandello, Alberto Bevilacqua ed anche il sottoscritto, perch? no?
La poesia non diminuisce l?affetto familiare, anzi? l'effetto dell'elemento sonoro, la rende pi? forte e insidiosa. Gli studi sul meccanismo della suggestione e sulla importanza dell'inconscio nella vita psichica hanno dimostrato che le impressioni ricevute inconsciamente, s?insidiano nell?anima e l?accompagnano per tutto il tempo che vivendo cantano la dolce melodia dell?amore, che valica i sentieri dello spirito, per ricongiungersi col Creato.
La musica aumenta la recettivit? delle impressioni trasmesse dai versi piani e criticamente spezzati, appare necessario, studiare accuratamente gli effetti della poesia musicale sui lettori. Spesso la musica che scaturisce dai versi ? di natura sensuale ed emotiva e il suo effetto sul lettore ? piacevole e affascinante. Non di rado avviene che quei versi intensifichino la musicalit? e il senso d?angoscia o di terrore che oggi stiamo vivendo con la gola secca, per il braccio di ferro incredibile e odioso tra una potenza e il resto del mondo.
La musica ? un potente elemento distensivo e non parlo di una sinfonia o dell?aria di un?opera lirica, ma della musica nata con le parole. Molteplici e vari sono i modi in cui esercitano un benefico influsso sul corpo e sull'animo. Anzitutto, il suo effetto ? riposante e rasserenante.
Ma oggi l?umanit? non sa come riposarsi; ignora persino ci? che significhi il vero riposo. Oramai ? abituata ad un continuo movimento e perci? incapace di starsene tranquilla e sopportare il silenzio. E' ora che la musica venga in aiuto: una poltrona, il suono silenzioso di un notturno di Chopin. A questo proposito cito Padre Gratry: ?Non vi ? mezzo pi? potente per procurarci realmente il riposo che la vera musica... essa produce per il cuore e per la mente ed anche per il corpo quello che il sonno produce soltanto per il corpo? (Les Sources).
Sulle emozioni negative e depressive, quali lo sconforto, il pessimismo, l'amarezza e persino l'odio, la musica di una poesia riposante come ?Voglio vivere?, ma vivace, zampillante, agisce come un contravveleno: rasserena, allieta, spiana le fronti corrugate ed obbliga le labbra serrate e contratte ad aprirsi ad un sorriso. Leggere questi versi ? come ascoltare contemporaneamente, le composizioni di Hayden, Mozart, Corelli e Rossini, perch? come la loro musica, i versi della Montrasi, producono gli stessi effetti. Sono un farmaco tonificante e vivificante, non solo per l'animo ma anche per il corpo!
VOGLIO VIVERE
di Michela Montrasi
Voglio vivere tenendoti nel cuore,
per cullarti ancora un po',
finch? anche tu non vorrai vivere quanto me.
Voglio vivere perch? ho tanto da imparare,
tanto da capire.
Voglio vivere per amare,
per dare tutto ci? che ho e che mi ? permesso dare.
Voglio vivere, per i tuoi occhi che piangono,
per la tua disperazione vestita di sorrisi.
Voglio vivere per me,
perch? mi piace ci? che sono;
perch? a volte ho superato me stessa e i miei limiti,
ma ancora tanti ce ne sono.
Voglio vivere, per arrivare a quella meta ,
che tanto, tanto, desidero?.?Dio?!
Voglio vivere per comprendere,
tutto ci? che ancora non ho compreso.
Anche per chi come te ha scelto di morire.
Vivere per dimostrarti quanto sia bella la vita.
Voglio vivere, per imparare a vivere.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Miei cari ? tardi, ? quasi mezzogiorno ma non potevo far passare la domenica senza il mio augurio di serenit? e di bene, con l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera. Non so se riuscir? a scrivere tutto quello che dovrei per raccontare la nascita di questa poesia, se non ci riuscir? lo far? domani.
Ho passato una notte ?infame? tosse e gola chiusa da farmi mancare il respiro, ma a parte questo c?? qualcuno che mi ha detto che scrivo troppo e non riesce a capirle tutte, come mai? Pensate che il mio sia un delirio? O che siano storie inventate? Mi credete capace di una ?carognata simile??
Non sto facendo altro che confessare i momenti e le cause che hanno generato le liriche che posto ogni giorno.
Questa lirica mi ? venuta a trovare una sera di settembre. Ero seduto in cucina in via Pasquale Scura a Napoli, dove vivevo con i miei. Dopo una giornata di lavoro e mezza nottata di vagabondaggio, pap? mi aveva punito non lasciandomi la cena; era tardi e non c?era nessuna pizzeria aperta e la credenza era stata chiusa a chiave. Senza fare storie, sapevo che se avessi parlato le avrei anche buscate e di santa ragione com?era accaduto due sere prima che pap? mi assal? con le forbici da sarto, voleva sventrarmi; ingoiai a vuoto, aprii il libro di Flammarion e cominciai a passeggiare fra le stelle, mi soffermai a parlare con loro, scrivendo sul quaderno:
LA NOTTE
E? giunta la notte,
e tutto dorme d?intorno:
anche il vento.
Sosta l?umano lavoro,
tace l?umano travaglio.
Trapunto di stelle,
stende il suo manto la notte
sulla laguna di lacrime.
Che vale ch?io vegli?
Ma datemi l?oblio?
poi reclinai il capo e caddi tra le braccia di Morfeo. Con tantissimo affetto, Reno
Ho passato una notte ?infame? tosse e gola chiusa da farmi mancare il respiro, ma a parte questo c?? qualcuno che mi ha detto che scrivo troppo e non riesce a capirle tutte, come mai? Pensate che il mio sia un delirio? O che siano storie inventate? Mi credete capace di una ?carognata simile??
Non sto facendo altro che confessare i momenti e le cause che hanno generato le liriche che posto ogni giorno.
Questa lirica mi ? venuta a trovare una sera di settembre. Ero seduto in cucina in via Pasquale Scura a Napoli, dove vivevo con i miei. Dopo una giornata di lavoro e mezza nottata di vagabondaggio, pap? mi aveva punito non lasciandomi la cena; era tardi e non c?era nessuna pizzeria aperta e la credenza era stata chiusa a chiave. Senza fare storie, sapevo che se avessi parlato le avrei anche buscate e di santa ragione com?era accaduto due sere prima che pap? mi assal? con le forbici da sarto, voleva sventrarmi; ingoiai a vuoto, aprii il libro di Flammarion e cominciai a passeggiare fra le stelle, mi soffermai a parlare con loro, scrivendo sul quaderno:
LA NOTTE
E? giunta la notte,
e tutto dorme d?intorno:
anche il vento.
Sosta l?umano lavoro,
tace l?umano travaglio.
Trapunto di stelle,
stende il suo manto la notte
sulla laguna di lacrime.
Che vale ch?io vegli?
Ma datemi l?oblio?
poi reclinai il capo e caddi tra le braccia di Morfeo. Con tantissimo affetto, Reno
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Ciao stelle del firmamento luminoso del mio cielo, come state? Qualcuno di voi la sta passando come me, tra letto e letto? Con termometro e aranciate, caramelle disinfettanti per la gola e altre dolci per mandare via l?odore del medicinale che rimane in bocca? Non ci crederete ma ? la prima volta che mi becca, prima, per anni, mi sono salvato bevendo un?acqua che andavo a prendere direttamente alla fonte che preparava il mio fisico contro l?incalzare dei microbi influenzali e contro il raffreddore. Lo scorso anno, per ragioni di salute il medico m?impose la vaccinazione, quest?anno non ho potuto farla per tutto quello che mi ? accaduto durante l?estate e l?autunno, e dopo tanto tempo finalmente ho conosciuto i danni che porta; pazienza, spero solo che passi presto: ? veramente scucciante!
Quest?incidente riporta la memoria ad una sera di dicembre del 1947, mancavano pochi giorni a Natale e trovandomi solo a Napoli ero costretto ad andare a lavorare anche con la febbre. Avevo un mal di gola terribile, non riuscivo ad inghiottire nemmeno l?acqua; alle 19,00 il principale mi mand? a consegnare un vestito su a sant?Elmo, al palazzo di fronte al Museo di San Martino, mentre aspettavo che il proprietario del vestito lo misurasse, rimasi a parlare con la signora, e lei gentile fu amorevole come mamma mia; mi offr? un bicchierino di Strega, lo bevvi e quando andai via sentivo il fuoco in gola, camminavo svelto in modo che una volta consegnato i soldi al principale sarei potuto andare a casa e mettermi a letto. Ebbene mentre scendevo le scale che da Via Scarlatti portano alla funicolare di Montesanto ebbi un colpo di tosse, presi il fazzoletto e raccolsi ci? che la bocca rifiutava. Il cognato del principale era capitano medico, mi visit? e poi volle vedere quello che avevo nel fazzoletto:
- Devi baciare i piedi della signora, ti ha salvato da una difterite che ti avrebbe potuto portare a morte sicura dopo 48 ore. Possibile che non avvertivi dolore alla rinofaringe o alla laringe? Va bene che ti sei trovato all'inizio della malattia e il liquore che hai bevuto a bruciato i germi che ti davano malessere generale e lieve dolore di gola alla deglutizione?
- L?avvertivo e come! Ma manca poco a Natale e c?? tanto lavoro, come facevo lasciare solo il principale?
Questa lirica, la poesia, venuta a trovarmi me la fece scrivere pi? per farmi acquistare coraggio e non avere paura della che per desideri di scrivere.
LA MORTE
Non temere la morte,
che non sa farti male:
nell?incoscienza dei sensi
s?apre il sorriso dell?anima.
Ogni rimpianto ? inutile
per quel che non fu
nella vita delusa:
s?apre lontano lontano
l?immenso.
Sapeste quante volte mi sono ripetuto a memoria questa lirica nei giorni che precedevano un intervento o quando la ferita si era infettata, perch? lamentarsi, se la morte non fa male.
Quest?incidente riporta la memoria ad una sera di dicembre del 1947, mancavano pochi giorni a Natale e trovandomi solo a Napoli ero costretto ad andare a lavorare anche con la febbre. Avevo un mal di gola terribile, non riuscivo ad inghiottire nemmeno l?acqua; alle 19,00 il principale mi mand? a consegnare un vestito su a sant?Elmo, al palazzo di fronte al Museo di San Martino, mentre aspettavo che il proprietario del vestito lo misurasse, rimasi a parlare con la signora, e lei gentile fu amorevole come mamma mia; mi offr? un bicchierino di Strega, lo bevvi e quando andai via sentivo il fuoco in gola, camminavo svelto in modo che una volta consegnato i soldi al principale sarei potuto andare a casa e mettermi a letto. Ebbene mentre scendevo le scale che da Via Scarlatti portano alla funicolare di Montesanto ebbi un colpo di tosse, presi il fazzoletto e raccolsi ci? che la bocca rifiutava. Il cognato del principale era capitano medico, mi visit? e poi volle vedere quello che avevo nel fazzoletto:
- Devi baciare i piedi della signora, ti ha salvato da una difterite che ti avrebbe potuto portare a morte sicura dopo 48 ore. Possibile che non avvertivi dolore alla rinofaringe o alla laringe? Va bene che ti sei trovato all'inizio della malattia e il liquore che hai bevuto a bruciato i germi che ti davano malessere generale e lieve dolore di gola alla deglutizione?
- L?avvertivo e come! Ma manca poco a Natale e c?? tanto lavoro, come facevo lasciare solo il principale?
Questa lirica, la poesia, venuta a trovarmi me la fece scrivere pi? per farmi acquistare coraggio e non avere paura della che per desideri di scrivere.
LA MORTE
Non temere la morte,
che non sa farti male:
nell?incoscienza dei sensi
s?apre il sorriso dell?anima.
Ogni rimpianto ? inutile
per quel che non fu
nella vita delusa:
s?apre lontano lontano
l?immenso.
Sapeste quante volte mi sono ripetuto a memoria questa lirica nei giorni che precedevano un intervento o quando la ferita si era infettata, perch? lamentarsi, se la morte non fa male.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Sabato 6 settembre 1947,stavo lavorando sulla mia solita sedia accanto alla vetrina, finito il filo, mentre infilavo l?ago per continuare alzavo la testa per guardare la gente che passava (la sartoria si trovava in un punto strategico: chi andava al mercato per fare la spesa doveva necessariamente passarvi davanti), era quasi il tramonto e i passanti erano rari, solo una ragazza, l?avevo notata mentre si dirigeva verso Via Cimarosa e rimasi con il filo in bocca e l?ago per aria, i suoi occhi neri e fondi: neri come la notte, fondi come il destino mi avevano lanciato il dardo di Cupido. Dopo cinque minuti la ragazza dagli occhi neri e dai capelli corvini ripass?. Aveva una rosa in mano e incrociando il mio sguardo baci? la rosa e mi guard? con intenzione. Ripresi il lavoro col tremore nel cuore, Dio, avrei voluto rincorrerla, parlarle dirle quello che mi scombussolava, ma non potevo lasciare il lavoro senza un motivo valido. In quel momento la voce del principale mi svegli?:
- Che pensi che quella ragazza passi e ripassi qui davanti per la mia bella faccia? Appena ripassa corrile dietro e fatti dare un appuntamento.
Rimasi scioccato. Sapevo che il principale mi voleva un sacco di bene, ma non avrei mai immaginato? Non terminai il pensiero che la rosa rossa si pos? sul davanti della giacca che stavo lavorando. Alzai gli occhi, ma lei era gi? sparita, posai il lavoro e corsi in strada la bloccai all?angolo di Via Kerbaker con Via Cimarosa, la presi per un braccio: non si ribell?, ma mi sorrise e non capii pi? niente. La strada, la sua immagine, quello che ci stavamo dicendo, era tutto un mulinello, stavo per cadere e mi aggrappai alle sue spalle, sfiorando con la mia la sua guancia; non si ritrasse, anzi mi diede un bacio e barcollante ritornai in sartoria.
Il giorno dopo, passai tutto il pomeriggio della domenica sotto l?arco dell?entrata della funicolare di Chiaia (pioveva a dirotto), finch? verso le diciannove sento una melodia soave che m?avvolgeva e m?infondeva entusiasmo:
- Non vedi che piove, che ci fai qui?
- Speravo d?incontrarti.
- Io abito in quel palazzo, al quarto piano, ti ho visto dalla finestra e sono scesa per coccolare il mio ?Pulcino?.
Prendemmo l?abitudine di vederci tutte le sere dopo il lavoro e la domenica pomeriggio. Le misi il nome di due note, le pi? musicali: RE e SI e presi a chiamarla Resi. Sorridendo mi disse che la stavo prendendo in giro perch? sapendo il nome lo avevo accorciato facendolo diventare un bisillabo?
- Allora dimmelo tu il tuo vero nome.
- Mi chiamo Teresa?
- E tu pensi che io??
- Perch? non ? cos??
Ci lasciammo e domenica 12 ottobre non andai al Vomero ma andai con Tonino a vedere la sceneggiata con Gigi Pisano: avevo appuntamento con lui per un provino. Incontrai Pisano prima dello spettacolo e mi offr? anche il caff?, mentre Maria Paris cantava una canzone del suo repertorio, un?altra voce si accavallo a quella della giovanissima cantante: ?Perch? non vieni, ti sto aspettando con uno spasimo nell?anima?.
Lascia il teatro e corsi al Vomero, Ella era fuori la funicolare centrale. Appena mi vide mi butt? le braccia al collo. Dopo dieci minuti l?avevo perduta. Giunge una signora vestita con eleganza che mi suon? tanti di quegli schiaffi, che furono il triplo di quelli ricevuti da mia madre, mio padre e mio nonno, insieme; e a lei sentenzi? che il giorno dopo sarebbe partita per un collegio in Svizzera.
Mi rubarono l?amore, la vita, la gioia di vivere? Cambiai principale per non vedere pi? i luoghi che mi avevano illuso facendomi toccare la felicit? e poi sprofondato nel ?Lago Cocito?.
Andai la lavorare da un sarto che abitava alla Sanit?, scriveva canzoni e l? conobbi anche Tot?, quel sabato, il Principe mi aveva fatto dei complimenti la mia poesia gli piaceva, ero contento. Quel sabato 13 ottobre 1951, camminavo per Via Foria, per ritornare a casa in Via Pasquale Scura; alla Fontana delle Paparelle, una ragazza attir? la mia attenzione, mi avvicinai e specchiandomi nell?acqua sussurrai:
- Amo quella che ? in fondo e mi sporsi, gli sguardi s?incontrarono nell?acqua e un solo grido riemp? la strada: ?Amore mio!? Erano passati quattro anni, eterni: io per non pensarci corteggiavo una ragazza il giorno e la mollavo dopo aver fatto all?amore. Ero diventato una carogna, mi facevo schifo eppure continuavo a vivere e a correre dietro alle ragazze.
A casa scrissi:
LA FONTANA
Con una nuova speranza
ritorno in quel sentiero di bosco
accanto alla fontana.
Un giorno, chini sull?acqua,
ti dissi ?Amo quella ch?? in fondo?,
e tu sorridesti confusa.
Ora pi? nulla resta del sorriso,
pi? nulla resta delle mie parole.
Ma la fontana ? l?,
con una nuova speranza.
***************************
Era un punto di riferimento per incontrarci ogni sera per raccontarci che cosa erano stati i suoi giorni in collegio e i miei sperduti e inconsapevoli rifugi nel cambiare una ragazza il giorno.
Intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
P.S. Se qualcuno vuole delucidazione suo nome menzionati me lo dica che sar? felice di delucidarvi. Ho saputo che molti di voi pubblicate questi mie scritti in News, o in forum o in pagine web, lo so dovrei nominarvi ma siete in tanti non posso nominare uno e scontentare l?altro. Un giorno far? un e-mail con i soli link di dove si trovano questi miei colloqui giornalieri che mi riportano alla memoria cose sopite o dimenticate, risvegliate dalle liriche, questa mattina 31 gennaio 2005, dopo oltre cinquant?anni.
- Che pensi che quella ragazza passi e ripassi qui davanti per la mia bella faccia? Appena ripassa corrile dietro e fatti dare un appuntamento.
Rimasi scioccato. Sapevo che il principale mi voleva un sacco di bene, ma non avrei mai immaginato? Non terminai il pensiero che la rosa rossa si pos? sul davanti della giacca che stavo lavorando. Alzai gli occhi, ma lei era gi? sparita, posai il lavoro e corsi in strada la bloccai all?angolo di Via Kerbaker con Via Cimarosa, la presi per un braccio: non si ribell?, ma mi sorrise e non capii pi? niente. La strada, la sua immagine, quello che ci stavamo dicendo, era tutto un mulinello, stavo per cadere e mi aggrappai alle sue spalle, sfiorando con la mia la sua guancia; non si ritrasse, anzi mi diede un bacio e barcollante ritornai in sartoria.
Il giorno dopo, passai tutto il pomeriggio della domenica sotto l?arco dell?entrata della funicolare di Chiaia (pioveva a dirotto), finch? verso le diciannove sento una melodia soave che m?avvolgeva e m?infondeva entusiasmo:
- Non vedi che piove, che ci fai qui?
- Speravo d?incontrarti.
- Io abito in quel palazzo, al quarto piano, ti ho visto dalla finestra e sono scesa per coccolare il mio ?Pulcino?.
Prendemmo l?abitudine di vederci tutte le sere dopo il lavoro e la domenica pomeriggio. Le misi il nome di due note, le pi? musicali: RE e SI e presi a chiamarla Resi. Sorridendo mi disse che la stavo prendendo in giro perch? sapendo il nome lo avevo accorciato facendolo diventare un bisillabo?
- Allora dimmelo tu il tuo vero nome.
- Mi chiamo Teresa?
- E tu pensi che io??
- Perch? non ? cos??
Ci lasciammo e domenica 12 ottobre non andai al Vomero ma andai con Tonino a vedere la sceneggiata con Gigi Pisano: avevo appuntamento con lui per un provino. Incontrai Pisano prima dello spettacolo e mi offr? anche il caff?, mentre Maria Paris cantava una canzone del suo repertorio, un?altra voce si accavallo a quella della giovanissima cantante: ?Perch? non vieni, ti sto aspettando con uno spasimo nell?anima?.
Lascia il teatro e corsi al Vomero, Ella era fuori la funicolare centrale. Appena mi vide mi butt? le braccia al collo. Dopo dieci minuti l?avevo perduta. Giunge una signora vestita con eleganza che mi suon? tanti di quegli schiaffi, che furono il triplo di quelli ricevuti da mia madre, mio padre e mio nonno, insieme; e a lei sentenzi? che il giorno dopo sarebbe partita per un collegio in Svizzera.
Mi rubarono l?amore, la vita, la gioia di vivere? Cambiai principale per non vedere pi? i luoghi che mi avevano illuso facendomi toccare la felicit? e poi sprofondato nel ?Lago Cocito?.
Andai la lavorare da un sarto che abitava alla Sanit?, scriveva canzoni e l? conobbi anche Tot?, quel sabato, il Principe mi aveva fatto dei complimenti la mia poesia gli piaceva, ero contento. Quel sabato 13 ottobre 1951, camminavo per Via Foria, per ritornare a casa in Via Pasquale Scura; alla Fontana delle Paparelle, una ragazza attir? la mia attenzione, mi avvicinai e specchiandomi nell?acqua sussurrai:
- Amo quella che ? in fondo e mi sporsi, gli sguardi s?incontrarono nell?acqua e un solo grido riemp? la strada: ?Amore mio!? Erano passati quattro anni, eterni: io per non pensarci corteggiavo una ragazza il giorno e la mollavo dopo aver fatto all?amore. Ero diventato una carogna, mi facevo schifo eppure continuavo a vivere e a correre dietro alle ragazze.
A casa scrissi:
LA FONTANA
Con una nuova speranza
ritorno in quel sentiero di bosco
accanto alla fontana.
Un giorno, chini sull?acqua,
ti dissi ?Amo quella ch?? in fondo?,
e tu sorridesti confusa.
Ora pi? nulla resta del sorriso,
pi? nulla resta delle mie parole.
Ma la fontana ? l?,
con una nuova speranza.
***************************
Era un punto di riferimento per incontrarci ogni sera per raccontarci che cosa erano stati i suoi giorni in collegio e i miei sperduti e inconsapevoli rifugi nel cambiare una ragazza il giorno.
Intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
P.S. Se qualcuno vuole delucidazione suo nome menzionati me lo dica che sar? felice di delucidarvi. Ho saputo che molti di voi pubblicate questi mie scritti in News, o in forum o in pagine web, lo so dovrei nominarvi ma siete in tanti non posso nominare uno e scontentare l?altro. Un giorno far? un e-mail con i soli link di dove si trovano questi miei colloqui giornalieri che mi riportano alla memoria cose sopite o dimenticate, risvegliate dalle liriche, questa mattina 31 gennaio 2005, dopo oltre cinquant?anni.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
? Giorni d?incanto totale: lavoravo con pi? lena, allontanato gli pseudo amici; tra tutti eravamo rimasti Pasquale ed io. Resi usciva solo con la sorella pi? grande. Pasquale come la vide sgran? gli occhi e mi chiese se poteva farmi compagnia lui ogni qualvolta uscivamo: ?Io mi trattengo con la sorella e tu sei libero di rimanere solo con Resi, che ne dici?? Avevo capito ?l?antifona? ma accettai lo stesso perch? lo sguardo dei due quando s?incontravano diventava cos? languido!?
Anche Vir non esisteva pi?. A Natale la presentai ai miei, pap? mormor?: ?Che figlio fesso che tengo!? certamente aveva fatto il paragone tra la bellezza di Vir e quella di Resi. Era come paragonare Giunone con Venere. Quel 23 dicembre del 1951, a casa mia, senza che nessuno se l?aspettasse, ci fu? ?l?incontro di Teano? perch? venne anche Vir a fare gli auguri ai miei: un imbarazzo che non vi dico! Temevo un temporale e sentivo che stava per scoppiare da un momento all?altro, invece? Tutto and? liscio. Vir era veramente grande in situazioni imbarazzanti.
Ricordo che ballammo pure. Domenica 6 gennaio del ?52 una bellissima giornata, andammo a fare la nostra solita passeggiata. Pasquale n?approfitt? per dirmi che Resi era scontenta di me ed aveva espresso il desiderio di lasciarmi perch? aveva l?impressione che io non fossi maschio. Fu pi? bruciante di una pugnalata al cuore: non la toccavo per paura di sporcare il sentimento che ci univa, se la baciavo sulle labbra era come cogliere petali di rosa; solo io sapevo quanto mi costava non poterla avere come avrei voluto, ma mi facevo coraggio dicendomi quando ci sposeremo sar? pi? bello e lei??
Pass? un autobus, vi montai sopra e sparii. La rividi dopo tre anni a casa di mia zia dove, dopo aver visto la mia foto, si fece cucire da lei l?abito da sposa.
Quante cose cattive avevo scritto per dimenticare; per sbarcare il lunario scrissi pure, con altri nomi (diversi), libri ?porno?. Ora lei era l? e mi si offriva con una facilit? vomitante: la lasciai nuda sul letto di mia zia.
Ebbi la forza di dirle: ?Fatti coraggio, amica mia, il passato non pu? ritornare!? ed andai via senza nemmeno salutare mia zia. Ma a casa, nel mio angolino presi il quaderno e scrissi, illudendomi, forse per smetterla di piangere:
PENTIMENTO
La prima stella della sera
si fa vedere nel cielo
e in me scende il timore:
il timore del bimbo
che prima di addormentarsi
vuol esser certo che altri
l?accolga al risveglio.
Ho paura d?addormentarmi
nel sonno senza sogni.
Ieri avrei forse voluto,
oggi non voglio pi?:
ho respirato l?effluvio
del suo sperato ritorno.
************************
Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso e l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero, come il vostro cuore desidera.
Vi voglio tanto bene, che Dio vi benedica per il bene che mi fate, Reno
Anche Vir non esisteva pi?. A Natale la presentai ai miei, pap? mormor?: ?Che figlio fesso che tengo!? certamente aveva fatto il paragone tra la bellezza di Vir e quella di Resi. Era come paragonare Giunone con Venere. Quel 23 dicembre del 1951, a casa mia, senza che nessuno se l?aspettasse, ci fu? ?l?incontro di Teano? perch? venne anche Vir a fare gli auguri ai miei: un imbarazzo che non vi dico! Temevo un temporale e sentivo che stava per scoppiare da un momento all?altro, invece? Tutto and? liscio. Vir era veramente grande in situazioni imbarazzanti.
Ricordo che ballammo pure. Domenica 6 gennaio del ?52 una bellissima giornata, andammo a fare la nostra solita passeggiata. Pasquale n?approfitt? per dirmi che Resi era scontenta di me ed aveva espresso il desiderio di lasciarmi perch? aveva l?impressione che io non fossi maschio. Fu pi? bruciante di una pugnalata al cuore: non la toccavo per paura di sporcare il sentimento che ci univa, se la baciavo sulle labbra era come cogliere petali di rosa; solo io sapevo quanto mi costava non poterla avere come avrei voluto, ma mi facevo coraggio dicendomi quando ci sposeremo sar? pi? bello e lei??
Pass? un autobus, vi montai sopra e sparii. La rividi dopo tre anni a casa di mia zia dove, dopo aver visto la mia foto, si fece cucire da lei l?abito da sposa.
Quante cose cattive avevo scritto per dimenticare; per sbarcare il lunario scrissi pure, con altri nomi (diversi), libri ?porno?. Ora lei era l? e mi si offriva con una facilit? vomitante: la lasciai nuda sul letto di mia zia.
Ebbi la forza di dirle: ?Fatti coraggio, amica mia, il passato non pu? ritornare!? ed andai via senza nemmeno salutare mia zia. Ma a casa, nel mio angolino presi il quaderno e scrissi, illudendomi, forse per smetterla di piangere:
PENTIMENTO
La prima stella della sera
si fa vedere nel cielo
e in me scende il timore:
il timore del bimbo
che prima di addormentarsi
vuol esser certo che altri
l?accolga al risveglio.
Ho paura d?addormentarmi
nel sonno senza sogni.
Ieri avrei forse voluto,
oggi non voglio pi?:
ho respirato l?effluvio
del suo sperato ritorno.
************************
Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso e l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero, come il vostro cuore desidera.
Vi voglio tanto bene, che Dio vi benedica per il bene che mi fate, Reno