POESIE ISTANTANEE 4

[asettico]

Mi hai chiesto tutto quello che non ho
ed io  te l'ho dato

Non avevo nessun sogno da sognare
e ho dormito

Hai voluto io mangiassi  quella mela
e te l'ho raccolta

Ora chiedi di calpestare la mia mente
e ti lascio fare

Ma togliti le scarpe.

[l.zag]

Lasciandoti fare,
a piedi nudi e in silenzio
mi impongo,
di non chiederti nulla e vado via
lasciando dietro di me
l'alone del profumo di libertà..
ma queste sono parole esposte al vento.

[l.zag]

segui la corrente,
e lasciati trasportare dal vento
quando avrai attraversato l'ultimo vecchio ponte,
sorridi come solo tu sai fare
con un cenno di mani saluta
sarà come non esserci mai lasciati.

[asettico]

Che vento strano stanotte
vento caldo  vento del sud
Porta il  profumo di zagare
Nasce dai sospiri del mare
profuma di spezie lontane
E  forte soffia la sua pena
gonfia di lacrime mai piante
Sono mille parole mai dette
E mani che non si sono strette
E' tanto  freddo il suo calore
ora che  mi accarezza il viso
e  caldo quando sfiora il cuore
E storie  quante storie racconta
con il  sussurro di voci antiche
Ed è  qui nello scoglio dell'anima
che aspetto la schiuma  dell'onda
portata a riva dal vento di parole
che  vorrei ancora saper ascoltare
che potrei ancora saper raccontare
Se solo questo vento soffia ancora

[cignonero]

come piombo pesa la tua assenza
quanta pena e inutile dolore

quanto piombo fulgido
occorre
per bucare lastre di cristallo inverecondo?

Note a margine di musica maldestra (o sinistra?)
collimano rumori soavi alla mia recchia:
ascoltare il canto di cicale immerdate
con lo spunto di avviarsi
dalla bontà lattea
alla sapienza monade insanguata.

Un'altra alba rosea

[hombre sincero]

Alla musica non possiamo opporci,
come i cani
dobbiamo seguirne la scia, il vento,
dobbiamo respirarla, assaporarla,
assecondarne la corrente e le curve morbide.
Per un momento pensai, anzi ebbi la certezza
che sarà come nei giorni che precedono le feste
quando il futuro prossimo sorride,
quando ci tratteniamo a tavola mangiando e bevendo bene,
fermando il tempo con il bel suono delle parole
e delle nostre risate.
Era doveroso pensarlo, crederlo,
per la speranza dei nostri figli,
per quella di tutti figli del mondo,
per la nostra esistenza
e qualcos'altro che non ricordo.
Un abbraccio.

[cignonero]

a chi, Andrea? un abbraccio a cosa?

[asettico]

Volo di un gabbiano  che  sfiora  l'acqua
Acqua che è idea che non c'è non  esiste
Ali tese  in un volo che ha un gusto buono 

Sapore di libertà

Vai gabbiano Jonathan sorvola il niente
Ma il    niente è tanto    il niente  è tutto
Vola  alto e non fermarti sopra le certezze

E' tua la libertà

[hombre sincero]

a chi, Andrea? un abbraccio a cosa?

À tout le monde

[cignonero]

perdonate l'OT

ma oramai credo sia palesata quella leggiadra forma di paranoia

con cui più passa il tempo più imparo a convivere serenamente

Livingstone? La prima lettura di cui ho memoria!

À tout le monde, A tout les amis.