le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Ciao a tutti e Serena giornata, sperando che possiate realizzare tutti i sogni della mente fatti questa mattina.
Inizio settembre 1953, sono a Roma in Via Donna Olimpia a Monteverde, dove con l?aiuto di un compagno di scuola, pi? fortunato di me, riesco ad affittare un negozietto per lavorare. Abbiamo le chiavi (l?affitto lo avevo anticipato con i soldi guadagnati facendo avanspettacolo come attore e come scrittore di sketc), alziamo la saracinesca e, prima di dare una pulita, presi una scatola di cartone, la sventrai e sulla parte pi? larga dell?ala del coperchio, scrissi a caratteri cubitali: ?Sartoria per Uomo e Signora? (non dimenticate che ero ignorante come una cucozza) l?attaccai alla saracinesca e iniziai a pulire per bene, perch? ci avrei anche dormito e forse cucinato. Stavo ancora lavando per terra quando si present? una signora con il marito, con in mano la stoffa di finto leopardo, dicendo che voleva le fosse stato cucito un cappotto: anticipava i tempi per non trovarsi sfornita in inverno. Il fatto mi fece un po? ridere e dato che non era n? marted? n? venerd?, decisi di mettermi subito al lavoro. La stanza era vuota, avevo con me solo una piccola forbice, mandai il mio amico a comprare un gessetto da sarto, un centimetro e una riga, stesi per terra la stoffa a tagliai il cappotto, dopo avvolsi tutto e lo misi in un angolo nell?attesa che m?arrivassero da Napoli le attrezzature necessarie.
Dopo scrissi una lettera al professor Mormorale raccontandogli la mia odissea. Due giorni dopo venne, accompagnato dal suo autista, a Monteverde e volle conoscere i miei progetti; prima di andar via volle sedersi sul muricciolo ai piedi del grande prato, che si estendeva verso la collina, ora popolata di palazzoni; m?invit? a prendere un suo assegno in bianco accompagnandolo con un meraviglioso sorriso, il suo meraviglioso sorriso: fino ad un miliardo vai sicuro, disse. Piansi lacrime di gioia che scendendomi in bocca attraverso gli angoli delle labbra avevano un sapore dolce, dopo pochi secondi, dopo aver passato da una mano all?altra l?assegno, glielo ritornai dicendo che la mia vita era gi? piena perch? mi aveva eletto suo amico, mi bastava. Solo avrei voluto ricambiare in un modo tangibile questa sua amicizia, lui rispose:
- E? facile, prendendoti una laurea!
M?abbracci? ed and? via. Il sabato successivo ritorn? per portarmi con lui, voleva ch?io vedessi, la sua villa di Albano. Appena giunti, leggendo la scritta sul cancello d?entrata, domandai:
- Penso che abbiano sbagliato a scrivere, Profess?.
- Perch?, dov?? l?errore?
- Hanno scritto ?Domus Eneia?, ma non si chiama Enea?
- Si ma qui il nome ? aggettivato e mi spinse ad oltrepassare il cancello.
Seduti sotto il pergolato di viti canadesi disse che voleva ch?io gli cucissi un cappotto e un paio di vestiti in modo da avere addosso la mia poesia, e recit? i versi di una poesia di cui parler? pi? avanti?
- Sai che gioia per me, sentire i versi cantare tra i punti che uniscono i davanti con il dietro e le maniche e il collo!
Aveva gi? pronta la stoffa impacchettata. Quando ritornammo a Roma, il primo a salire in macchina fu il pacco di stoffa. Quando ritorn? per la prova del vestito, gli diedi un foglio dove avevo fatto dattiloscrive i versi che seguono:
DESIDERIO APPAGATO
Mi dico: ?Eccoti, infine,
nella bramata campagna,
sotto l?ombra d?un folto pergolato.
Canta, poeta, stringi fra le braccia
Il mondo intero: intona
anche l?inno dell?amore?.
Taccio: di dentro solo
Un?eco di sorriso:
l?attimo della gioia
? spesso senza canto.
***********************************
La prima volta che gli vidi gli occhi lucidi popolati dalle lacrime. Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
Inizio settembre 1953, sono a Roma in Via Donna Olimpia a Monteverde, dove con l?aiuto di un compagno di scuola, pi? fortunato di me, riesco ad affittare un negozietto per lavorare. Abbiamo le chiavi (l?affitto lo avevo anticipato con i soldi guadagnati facendo avanspettacolo come attore e come scrittore di sketc), alziamo la saracinesca e, prima di dare una pulita, presi una scatola di cartone, la sventrai e sulla parte pi? larga dell?ala del coperchio, scrissi a caratteri cubitali: ?Sartoria per Uomo e Signora? (non dimenticate che ero ignorante come una cucozza) l?attaccai alla saracinesca e iniziai a pulire per bene, perch? ci avrei anche dormito e forse cucinato. Stavo ancora lavando per terra quando si present? una signora con il marito, con in mano la stoffa di finto leopardo, dicendo che voleva le fosse stato cucito un cappotto: anticipava i tempi per non trovarsi sfornita in inverno. Il fatto mi fece un po? ridere e dato che non era n? marted? n? venerd?, decisi di mettermi subito al lavoro. La stanza era vuota, avevo con me solo una piccola forbice, mandai il mio amico a comprare un gessetto da sarto, un centimetro e una riga, stesi per terra la stoffa a tagliai il cappotto, dopo avvolsi tutto e lo misi in un angolo nell?attesa che m?arrivassero da Napoli le attrezzature necessarie.
Dopo scrissi una lettera al professor Mormorale raccontandogli la mia odissea. Due giorni dopo venne, accompagnato dal suo autista, a Monteverde e volle conoscere i miei progetti; prima di andar via volle sedersi sul muricciolo ai piedi del grande prato, che si estendeva verso la collina, ora popolata di palazzoni; m?invit? a prendere un suo assegno in bianco accompagnandolo con un meraviglioso sorriso, il suo meraviglioso sorriso: fino ad un miliardo vai sicuro, disse. Piansi lacrime di gioia che scendendomi in bocca attraverso gli angoli delle labbra avevano un sapore dolce, dopo pochi secondi, dopo aver passato da una mano all?altra l?assegno, glielo ritornai dicendo che la mia vita era gi? piena perch? mi aveva eletto suo amico, mi bastava. Solo avrei voluto ricambiare in un modo tangibile questa sua amicizia, lui rispose:
- E? facile, prendendoti una laurea!
M?abbracci? ed and? via. Il sabato successivo ritorn? per portarmi con lui, voleva ch?io vedessi, la sua villa di Albano. Appena giunti, leggendo la scritta sul cancello d?entrata, domandai:
- Penso che abbiano sbagliato a scrivere, Profess?.
- Perch?, dov?? l?errore?
- Hanno scritto ?Domus Eneia?, ma non si chiama Enea?
- Si ma qui il nome ? aggettivato e mi spinse ad oltrepassare il cancello.
Seduti sotto il pergolato di viti canadesi disse che voleva ch?io gli cucissi un cappotto e un paio di vestiti in modo da avere addosso la mia poesia, e recit? i versi di una poesia di cui parler? pi? avanti?
- Sai che gioia per me, sentire i versi cantare tra i punti che uniscono i davanti con il dietro e le maniche e il collo!
Aveva gi? pronta la stoffa impacchettata. Quando ritornammo a Roma, il primo a salire in macchina fu il pacco di stoffa. Quando ritorn? per la prova del vestito, gli diedi un foglio dove avevo fatto dattiloscrive i versi che seguono:
DESIDERIO APPAGATO
Mi dico: ?Eccoti, infine,
nella bramata campagna,
sotto l?ombra d?un folto pergolato.
Canta, poeta, stringi fra le braccia
Il mondo intero: intona
anche l?inno dell?amore?.
Taccio: di dentro solo
Un?eco di sorriso:
l?attimo della gioia
? spesso senza canto.
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La prima volta che gli vidi gli occhi lucidi popolati dalle lacrime. Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Buona giornata, amici miei, che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera. Oramai avevo preso l?abitudine di recarmi alla villa di Albano, una domenica s? e una no; e quando il professore stava nella sua casa di Roma andavo l?; si parlava di poesia e di scuola, m?incitava a riprendere gli studi. Riprendere gli studi! Non avevo nemmeno la licenza media! E lui mi spieg? che, secondo la legge Gentile, dopo il 23? anno di et? avrei potuto sostenere gli esami di maturit? con la sola licenza elementare, quindi avrei dovuto aspettare a luglio del 1956; e lui:
- in questi tre anni che ti mancano studierai e ti preparerai seriamente. Ti consiglio l?Istituto magistrale, hai poco latino e per il resto sei abbastanza preparato.
Cominciai a passare le mie serate al tavolino della cucina a fare esercizi di algebra, di geometria e di versioni di latino; intanto, ero costretto a lavorare il doppio, per? per non perdere tempo, comprai un magnetofono a bobina; dopo aver fatto un paio di esercizi di algebra e di geometria accendevo il magnetofono e aprivo il libro di storia o di storia della filosofia o della pedagogia, leggevo e registravo la lezione che riascoltavo mentre lavoravo e ripetevo a memoria per capire sia la filosofia sia la pedagogia. Per riscaldarmi le mani che per il freddo non sentivo pi?, mettevo sulle gambe un cucciolo ?bastardello?, infilavo le mani sotto la sua pancia e ci riscaldavamo a vicenda. Ma dovevo pur mangiare e, per questo, allungavo le ore della notte per scrivere gli sketc che me lo avrebbero permesso.
Finito i vestiti e il cappotto del professore, giacch? lui aveva suggerito che nei punti che avrei messo ci sarebbe stata la poesia e in questo modo lui avrebbe indossato e andato a spasso con la poesia, infilai, in una tasca del cappotto questa lirica, che era venuta a trovarmi mentre tagliavo un suo vestito e che solo tre giorni dopo ero riuscito a scrivere. Era sicuro che lo avrei fatto felice.
MEDITAZIONE
Tra un punto di cucito ed una rima
passo la vita, indifferente al mondo:
chi mi sa leggere dentro,
chi pu? vedermi nel cuore?
E qui, mentre la brezza
mi porta effluvi tetri di sobborgo,
medito: un tempo anch?io
respirai la purezza
d?un cielo ubriaco di verde,
fra gli ulivi di lontane colline.
Ero fanciullo, allora,
n? ancora la vita mi aveva deluso,
mettendomi un ago fra le mani.
Ma con nel cuore un poco
di poesia sognante,
anche l?ago si dilegua talvolta,
l?ago amaro destino di vita.
*************************
? e, infatti, cos? fu. Quando trov? il foglio di carta scritto a mano con bella calligrafia, infil? il cappotto e uscimmo sulla terrazza della sua casa in via Somalia, disse per respirare la poesia; mentre parlava continuava a passare e ripassare le mani sulle braccia e sul petto, accarezzando il cappotto.
Un abbraccio circolare con tutto l?amore di cui sono capace, Reno
P.S. Se qualcuno di voi non vuole pi? ricevere questi e-mail me lo dicesse, cos? evito di intasargli la casella della posta e non m?arriveranno?
- in questi tre anni che ti mancano studierai e ti preparerai seriamente. Ti consiglio l?Istituto magistrale, hai poco latino e per il resto sei abbastanza preparato.
Cominciai a passare le mie serate al tavolino della cucina a fare esercizi di algebra, di geometria e di versioni di latino; intanto, ero costretto a lavorare il doppio, per? per non perdere tempo, comprai un magnetofono a bobina; dopo aver fatto un paio di esercizi di algebra e di geometria accendevo il magnetofono e aprivo il libro di storia o di storia della filosofia o della pedagogia, leggevo e registravo la lezione che riascoltavo mentre lavoravo e ripetevo a memoria per capire sia la filosofia sia la pedagogia. Per riscaldarmi le mani che per il freddo non sentivo pi?, mettevo sulle gambe un cucciolo ?bastardello?, infilavo le mani sotto la sua pancia e ci riscaldavamo a vicenda. Ma dovevo pur mangiare e, per questo, allungavo le ore della notte per scrivere gli sketc che me lo avrebbero permesso.
Finito i vestiti e il cappotto del professore, giacch? lui aveva suggerito che nei punti che avrei messo ci sarebbe stata la poesia e in questo modo lui avrebbe indossato e andato a spasso con la poesia, infilai, in una tasca del cappotto questa lirica, che era venuta a trovarmi mentre tagliavo un suo vestito e che solo tre giorni dopo ero riuscito a scrivere. Era sicuro che lo avrei fatto felice.
MEDITAZIONE
Tra un punto di cucito ed una rima
passo la vita, indifferente al mondo:
chi mi sa leggere dentro,
chi pu? vedermi nel cuore?
E qui, mentre la brezza
mi porta effluvi tetri di sobborgo,
medito: un tempo anch?io
respirai la purezza
d?un cielo ubriaco di verde,
fra gli ulivi di lontane colline.
Ero fanciullo, allora,
n? ancora la vita mi aveva deluso,
mettendomi un ago fra le mani.
Ma con nel cuore un poco
di poesia sognante,
anche l?ago si dilegua talvolta,
l?ago amaro destino di vita.
*************************
? e, infatti, cos? fu. Quando trov? il foglio di carta scritto a mano con bella calligrafia, infil? il cappotto e uscimmo sulla terrazza della sua casa in via Somalia, disse per respirare la poesia; mentre parlava continuava a passare e ripassare le mani sulle braccia e sul petto, accarezzando il cappotto.
Un abbraccio circolare con tutto l?amore di cui sono capace, Reno
P.S. Se qualcuno di voi non vuole pi? ricevere questi e-mail me lo dicesse, cos? evito di intasargli la casella della posta e non m?arriveranno?
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Ciao, buongiorno e che Dio vi benedica per il bene che mi fate. Questa mattina facciamo un paio di passi indietro. Ricordate il cappotto di finta pelle di leopardo, che tagliai sul nudo pavimento, con una forbice piccola?
Quella donna quando passava davanti alla sartoria mi faceva impazzire: la sua bellezza irradiava di luce Via Donna Olimpia, la camminata: una danza.
Quando le provavo il cappotto, e lo feci apposta, glielo provai infinite volte per vederla e sentire il profumo del corpo che toglieva i sensi, non usava profumi quello che emanava era il suo di ?bestia felina?, di femmina!
Dopo pi? di un mese il marito cominci? a spazientirsi: ?Ma le sembra giusto che un cappotto ci debba far perdere tanto tempo? Il nostro tempo ? denari, a me mi conosce, vero? Avr? pure visto qualche film dove ci sono anch?io, no??
- Ed ? proprio perch? so che ? la sua signora che ce la sto mettendo tutta perch? rimaniate soddisfatti, - balbettai col il cuore che mi tremava.
E pensare che proprio quel giorno, che il cappotto era terminato, avevo deciso di darle la poesia che segue; ma la presenza del marito mi blocc? e la poesia ? entrata nella raccolta, perch? a Marmorale piaceva, spesso appena mi vedeva mi recitava i primi due versi.
CHI SEI?
Sei venuta sulla mia strada
e ti sei messa al mio fianco.
Qualcuno lungo il cammino
ha sussurrato: ?E? un angelo?.
Ed io ho scosso il capo:
chi tu sia non so,
ma non sei certo un angelo:
l?angelo non accende desideri,
ed io, sappilo, attendo
la prima svolta a ponente,
s?, attendo, quella svolta,
per dirti ci? che nessuno
ha mai pensato d?un angelo.
****************************************
Rinnovandovi l?augurio vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
P.S. Vorrei riprendere a fare Teatro, ci sono persone di qualsiasi et? abitante nella capitale, che farebbe piacere recitare? Telefonatemi 3384975407, oppure scrivetemi renobromuro3@tin.it , fissiamo un appuntamento e prima che la stagione finisca debutteremo, per riprendere gli spettacoli a settembre, che ne dite?
Quella donna quando passava davanti alla sartoria mi faceva impazzire: la sua bellezza irradiava di luce Via Donna Olimpia, la camminata: una danza.
Quando le provavo il cappotto, e lo feci apposta, glielo provai infinite volte per vederla e sentire il profumo del corpo che toglieva i sensi, non usava profumi quello che emanava era il suo di ?bestia felina?, di femmina!
Dopo pi? di un mese il marito cominci? a spazientirsi: ?Ma le sembra giusto che un cappotto ci debba far perdere tanto tempo? Il nostro tempo ? denari, a me mi conosce, vero? Avr? pure visto qualche film dove ci sono anch?io, no??
- Ed ? proprio perch? so che ? la sua signora che ce la sto mettendo tutta perch? rimaniate soddisfatti, - balbettai col il cuore che mi tremava.
E pensare che proprio quel giorno, che il cappotto era terminato, avevo deciso di darle la poesia che segue; ma la presenza del marito mi blocc? e la poesia ? entrata nella raccolta, perch? a Marmorale piaceva, spesso appena mi vedeva mi recitava i primi due versi.
CHI SEI?
Sei venuta sulla mia strada
e ti sei messa al mio fianco.
Qualcuno lungo il cammino
ha sussurrato: ?E? un angelo?.
Ed io ho scosso il capo:
chi tu sia non so,
ma non sei certo un angelo:
l?angelo non accende desideri,
ed io, sappilo, attendo
la prima svolta a ponente,
s?, attendo, quella svolta,
per dirti ci? che nessuno
ha mai pensato d?un angelo.
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Rinnovandovi l?augurio vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
P.S. Vorrei riprendere a fare Teatro, ci sono persone di qualsiasi et? abitante nella capitale, che farebbe piacere recitare? Telefonatemi 3384975407, oppure scrivetemi renobromuro3@tin.it , fissiamo un appuntamento e prima che la stagione finisca debutteremo, per riprendere gli spettacoli a settembre, che ne dite?
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Maggio 1950, dopo aver finito la giornata di lavoro in sartoria, mi recavo a casa di Amedeo Greco, fondatore del quindicinale di poesie e racconti napoletani, scritti in lingua partenopea, per scegliere le poesie e i racconti da inserire, perch? Amedeo voleva che il numero fosse tematico. Lavorando in redazione ho avuto modo di conoscere e? imparare molto dai pi? noti poeti e musicisti napoletani. Amedeo Greco, direttore e proprietario, aveva scritto una novella dal titolo ?Ai piedi della Croce?, mi piacque tanto che la sceneggiai. Intanto preparavo il concorso della canzone napoletana di primavera (che presentammo al teatro ?Mercadante?), dopo essermi fatto sponsorizzare da una notissima marca di bevande, che distribu?, oltre ad avere anticipato otto milioni di lire per l?allestimento dello spettacolo e l?affitto del teatro, circa duemila bottiglie del proprio prodotto agli intervenuti allo spettacolo.
Alla fine di maggio, libero da altri impegni, lessi la sceneggiatura a tutti i componenti della redazione, rimasero entusiasti e mi chiesero:
??e adesso? Te la metti nel cassetto e la tieni per ricordo??
?Non scrivo per lasciare i manoscritti nel cassetto, ne faremo un fotoromanzo e lo pubblicheremo a puntate sul Posillipo?
??Stu guaglione tene iniziativa e facciatosta, songo proprio curioso ?e ved? cumme va ?a fern?!?
Mobilitai tutti i ragazzi che avevano partecipato al ?Festival della canzone napoletana di primavera?, trovai uno sponsor, un signore il cui figlio dodicenne, per il quale avevo scritto una parte su misura, sarebbe stato il protagonista della storia, divenne il produttore del fotoromanzo. Organizzai la scelta della scenografia e decidemmo di girare nel castagneto dei Camaldoli, davanti e nella chiesa molto suggestiva gestita dai Frati Camaldosi.
La protagonista, Angela? era accompagnata dal padre e questi ci faceva perdere un sacco di tempo perch? nelle inquadrature d?amore si piazzava in posti da dove poteva dominare la scena e ad ogni inquadratura era una scenata col fotografo per farlo uscire fuori campo.
Avevamo trovato un posticino meraviglioso per girare una scena erotica tra me e Angela? S?era fatto tardi, e il sole ormai ci aveva salutato da un pezzo. Si perde circa mezzora per attrezzare l?illuminazione adatta. Intanto io e Angela ne approfittammo per capirci meglio e accettarci (io non feci nessuna fatica perch? era una bellissima ragazza tipica napoletana); prima che si accendessero le luci si affacci? la Luna, ed io guardandola negli occhi, le sussurrai all?orecchio: ?Vedi, anche la luna ci sorride dal cielo!? Sentii il suo corpo illanguidirsi improvvisamente, mi guardai intorno e la baciai con calda passione, ma il bacio fu interrotto dal vocione perentorio del padre: ?Ecco perch? non mi volevi tra i piedi, vero fetent???. E, mi avrebbe certamente fatto a polpette se non fosse intervenuto Amedeo che gli spieg? che stavamo provando per far venire la scena pi? realistica possibile. Come Dio volle facemmo le due di notte ma la scena nel bosco fu terminata e alle sette del mattino successivo avremmo dovuto girare le scene davanti alla Croce di ferro sul piazzale dei Camaldoli.
La proposta del fotografo: ?Ci conviene andare a casa per ritornare subito qui? Facciamo una cosa, andiamo a mangiare qualcosa alla trattoria all?inizio della salita, che sta aperta tutta la notte, appena mangiato ritorniamo qui e giriamo l?alba dal vero. Che ne dite??
Nell?osteria mentre tutti parlavano accavallandosi con la voce gli uni con gli altri, mi sedetti in un angolo, dietro una finestrella che dava sul piazzale e sul bosco, poi mi dissero che avevo la bocca semiaperta, e dietro il copione scrissi, pensando alla trama del fotoromanzo:
NOTTE DI LUNA
Cheta e misteriosa,
la luna sorride nel cielo,
mentre io parlo di lei,
e intanto par che la rosa
fra le mie mani appassita
riprenda forza e consenta.
Io parlo ancora di lei
alla sorella luna:
chi sa che un giorno non torni
a rallegrarmi la vita?
*********************
Udii un caldo respiro alle spalle: Angela lesse quanto avevo scritto e mi sussurr? di incontrarci il sabato successivo all?albergo? perch? il bacio che ci eravamo scambiato l?aveva sconvolta e voleva assolutamente ritrovare la sua pace. Nei momenti di abbandono totale, m?illudo che mi aspetti ancora.
Quando usc? il periodico, ne successero di tutti i colori, litigi con mamma, che mi accus? di essere un peccatore peggio del diavolo, solo perch? c?era una foto dove baciavo Angela, scattata dal fotografo per il suo piacere e che trovandola molto suggestiva la inserii.
Il periodico che aveva una tiratura di mille copie dovette fare parecchie ristampe, ma io non vidi un solo centesimo, come non vidi nemmeno l?ombra di una lira della sponsorizzazione della nota casa di bibite. Decisi di abitare a Roma per fare del cinema, e perch? no, iniziare con i fotoromanzi e per questo mi recai alla redazione di Sogno dove incontrai?
Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, con l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
****************************
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
www.poesiavita.com/
www.guttacavat.com/
www.club.it/autori/sostenitori/reno.bromuro
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... /index.htm
www.letteratour.it/
www.nostalgiaetenerezza.it/paginediunpoeta/index.htm
xoomer.virgilio.it/andrleon/new__entry.htm
www.poetilandia.it/
www.raccontare,com
www.aziendabari.it
www.dentronapoli.it/Personaggi/Bruni_sergio.htm
www.nonsoloparole.com
digilander.iol.it/wholt/indice_reno_bromuro.htm
www.sfairos.it/teatro_reno_bromuro.htm
www.nuoviautori.org
www.carlotrotta.it
http://skorpiona.webcindario.com
Alla fine di maggio, libero da altri impegni, lessi la sceneggiatura a tutti i componenti della redazione, rimasero entusiasti e mi chiesero:
??e adesso? Te la metti nel cassetto e la tieni per ricordo??
?Non scrivo per lasciare i manoscritti nel cassetto, ne faremo un fotoromanzo e lo pubblicheremo a puntate sul Posillipo?
??Stu guaglione tene iniziativa e facciatosta, songo proprio curioso ?e ved? cumme va ?a fern?!?
Mobilitai tutti i ragazzi che avevano partecipato al ?Festival della canzone napoletana di primavera?, trovai uno sponsor, un signore il cui figlio dodicenne, per il quale avevo scritto una parte su misura, sarebbe stato il protagonista della storia, divenne il produttore del fotoromanzo. Organizzai la scelta della scenografia e decidemmo di girare nel castagneto dei Camaldoli, davanti e nella chiesa molto suggestiva gestita dai Frati Camaldosi.
La protagonista, Angela? era accompagnata dal padre e questi ci faceva perdere un sacco di tempo perch? nelle inquadrature d?amore si piazzava in posti da dove poteva dominare la scena e ad ogni inquadratura era una scenata col fotografo per farlo uscire fuori campo.
Avevamo trovato un posticino meraviglioso per girare una scena erotica tra me e Angela? S?era fatto tardi, e il sole ormai ci aveva salutato da un pezzo. Si perde circa mezzora per attrezzare l?illuminazione adatta. Intanto io e Angela ne approfittammo per capirci meglio e accettarci (io non feci nessuna fatica perch? era una bellissima ragazza tipica napoletana); prima che si accendessero le luci si affacci? la Luna, ed io guardandola negli occhi, le sussurrai all?orecchio: ?Vedi, anche la luna ci sorride dal cielo!? Sentii il suo corpo illanguidirsi improvvisamente, mi guardai intorno e la baciai con calda passione, ma il bacio fu interrotto dal vocione perentorio del padre: ?Ecco perch? non mi volevi tra i piedi, vero fetent???. E, mi avrebbe certamente fatto a polpette se non fosse intervenuto Amedeo che gli spieg? che stavamo provando per far venire la scena pi? realistica possibile. Come Dio volle facemmo le due di notte ma la scena nel bosco fu terminata e alle sette del mattino successivo avremmo dovuto girare le scene davanti alla Croce di ferro sul piazzale dei Camaldoli.
La proposta del fotografo: ?Ci conviene andare a casa per ritornare subito qui? Facciamo una cosa, andiamo a mangiare qualcosa alla trattoria all?inizio della salita, che sta aperta tutta la notte, appena mangiato ritorniamo qui e giriamo l?alba dal vero. Che ne dite??
Nell?osteria mentre tutti parlavano accavallandosi con la voce gli uni con gli altri, mi sedetti in un angolo, dietro una finestrella che dava sul piazzale e sul bosco, poi mi dissero che avevo la bocca semiaperta, e dietro il copione scrissi, pensando alla trama del fotoromanzo:
NOTTE DI LUNA
Cheta e misteriosa,
la luna sorride nel cielo,
mentre io parlo di lei,
e intanto par che la rosa
fra le mie mani appassita
riprenda forza e consenta.
Io parlo ancora di lei
alla sorella luna:
chi sa che un giorno non torni
a rallegrarmi la vita?
*********************
Udii un caldo respiro alle spalle: Angela lesse quanto avevo scritto e mi sussurr? di incontrarci il sabato successivo all?albergo? perch? il bacio che ci eravamo scambiato l?aveva sconvolta e voleva assolutamente ritrovare la sua pace. Nei momenti di abbandono totale, m?illudo che mi aspetti ancora.
Quando usc? il periodico, ne successero di tutti i colori, litigi con mamma, che mi accus? di essere un peccatore peggio del diavolo, solo perch? c?era una foto dove baciavo Angela, scattata dal fotografo per il suo piacere e che trovandola molto suggestiva la inserii.
Il periodico che aveva una tiratura di mille copie dovette fare parecchie ristampe, ma io non vidi un solo centesimo, come non vidi nemmeno l?ombra di una lira della sponsorizzazione della nota casa di bibite. Decisi di abitare a Roma per fare del cinema, e perch? no, iniziare con i fotoromanzi e per questo mi recai alla redazione di Sogno dove incontrai?
Un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, con l?augurio che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
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Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
www.poesiavita.com/
www.guttacavat.com/
www.club.it/autori/sostenitori/reno.bromuro
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... /index.htm
www.letteratour.it/
www.nostalgiaetenerezza.it/paginediunpoeta/index.htm
xoomer.virgilio.it/andrleon/new__entry.htm
www.poetilandia.it/
www.raccontare,com
www.aziendabari.it
www.dentronapoli.it/Personaggi/Bruni_sergio.htm
www.nonsoloparole.com
digilander.iol.it/wholt/indice_reno_bromuro.htm
www.sfairos.it/teatro_reno_bromuro.htm
www.nuoviautori.org
www.carlotrotta.it
http://skorpiona.webcindario.com
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Serena giornata, miei carissimi. Stamani sono oltremodo contento: ieri ho ripreso la mia attivit? con la scuola; quando sono arrivato (ho percorso i 90 chilometri che separano la mia abitazione dalla scuola di Fregene, ad un certo punto guardando la campagna che scorreva lungo l?autostrada mi sono accorto che passava velocemente ed ho abbassato lo sguardo al contachilometri, Dio che paura mi ? presa! L?auto camminava a 160 Km/h e quando mai? Io che vado sempre come una lumaca non capisco, che le ? preso a questa vecchia Marbella? Stando ferma si ? rinforzata ed ha voluto dimostrami che non ? vero che la vecchia ? deleteria, smorza gli entusiasmi e fa perdere la vitalit?? Ho messo il piede destro sotto il sedile, l?auto a decelerato e ho ripreso in mano la situazione), mi aspettavo che i ragazzi, come altre volte, mi sarebbero saltati addosso per la gioia, invece, sono entrati come pecore all?ovile, senza nemmeno salutare. Dopo un po? ho chiesto cosa fosse accaduto, mi hanno risposto in coro: la commedia non ci piace.
L?avete scritta voi, se non vi piace pi? dimostra che avete preso coscienza del vostro operato, ma se mi credete ed avete fiducia in me, vi dico che sbagliate perch? il divertimento della commedia sta proprio nella trasfigurazione della realt? che avete camuffato trasportando la storia dall?Italia sull?Olimpo. Spiegatemi il motivo, per piacere.
- Ci siamo lasciati andare, poi leggendola e rileggendola, siamo arrivati alla decisione che non bello prendere in giro, anche se tutto ? sotto mentite spoglie, le istituzioni, a cominciare da Giove che rappresenta il Capo dei politici italiani?
- ? e allora? Rinunciamo alla recita?
- No. Quella la dobbiamo fare. Piuttosto ci aiuti a scrivere un?altra commedia che usi il nostro linguaggio, anche con qualche parola (ccia)?
- Accordato. Mettiamoci al lavoro. Chi di voi scrive la bozza del soggetto e poi la scaletta del Teatrament?
- Ci pensa Marta. ? Hanno risposto in coro.
- Allora? Idea! Che parli uno solo oppure che parliate uno per volta altrimenti non ci capisco pi? niente.
Ecco l?idea e un po? del suo sviluppo, scritto da Marta:
?Siamo in gita al castello di Elsinore, avvolto dalla nebbia pi? fitta. Durante la notte si avverte un fruscio, crediamo sia lo spirito di Amleto o di suo padre ed usciamo a vedere, spinti dalla curiosit?, e ci rendiamo conto che non ? il principe di Danimarca ma Dracula a caccia di sangue giovane. Ma, al momento che sta per addentare il collo di Marta, gli si para davanti il principe Amleto e parlando parlando gli inculca nel cervello il suo dubbio eterno. Dracula che non sa pi? che pesci prendere, vinto dal dubbio s?allontana dal castello e si va a rintanare nella sua tomba, rimanendoci. Ritornati a scuola raccontiamo a tutti di aver sconfitto Dracula...?.
Per gioved? portate la sceneggiatura completata e iniziamo le prove altrimenti alla rassegna del Teatro che raccontiamo?
Si ? fatta l?ora di lasciarci, riprendo la via del ritorno, sono le 16,30, giungo a casa alle 20,00 l?autostrada e il Raccordo sono stracolmi di metallo colorato, per fare 90 chilometro ho impiegato tre ore e mezzo: pazzesco!
In macchina ripenso alla ragazza Marta, che con diligenza, in nemmeno un?ora ha scritto quattro pagine di sceneggiatura e il pensiero prende un?altra via, ritorna a Piazza Antignano a Napoli, dove seduta sopra una panchina c?? un?altra Marta dagli occhi di fuoco e le labbra come melagrana, che mi confessa di essere stanca della vita perch?, da quando ? nata, non le ha fatto vedere un solo giorno il sole.
Parliamo e le racconto un po? della mia esistenza estendendola a tutti i ragazzi della nostra et?. Ci diciamo i nostri nomi poi, mi domanda di segno sono, dico di getto che sono nato il due luglio e lei?
- Perch? mi prendi in giro? Tu mi conosci e sai il giorno della mia nascita.
Dopo un breve battibecco, chiariamo la situazione: siamo nati entrambi lo stesso giorno in luoghi differenti ed anno diverso. Lei ha diciannove anni, io diciassette. Ci prendiamo per mano e c?incamminiamo verso via Montedonzelli, ci separiamo fuori il portone di casa.
La sera successiva, quando c?incontriamo al solito posto le do questa lirica:
IL TEMPO DELL?AURORA
Tu guardi al rosso di sera,
e sei nel fiore dell?adolescenza?
Fa ch?io ti prenda per mano
E ti aiuti a passare la notte:
attenderemo il tempo dell?Aurora.
*****************************
Con slancio sincero oggi questo augurio lo lancio a voi, stringendovi in un abbraccio circolare e dandovi l?appuntamento a domani. Che Dio vi benedica per il bene che mi fate e che il sole sia sempre pi? caldo e sincero, come il vostro cuore desidera, Reno
P.S. Domani alle 18,00 sono presso la Galleria "Arte In" a Trastevere (Via degli Orti d'Alibert 30), affiancato da Giusi Maletta, docente dell'Accademia Belle Arti di Roma, per presentare il libro di Franco Santamaria ?Echi ad incastro?, mi farebbe piacere incontrare qualcuno di voi.
L?avete scritta voi, se non vi piace pi? dimostra che avete preso coscienza del vostro operato, ma se mi credete ed avete fiducia in me, vi dico che sbagliate perch? il divertimento della commedia sta proprio nella trasfigurazione della realt? che avete camuffato trasportando la storia dall?Italia sull?Olimpo. Spiegatemi il motivo, per piacere.
- Ci siamo lasciati andare, poi leggendola e rileggendola, siamo arrivati alla decisione che non bello prendere in giro, anche se tutto ? sotto mentite spoglie, le istituzioni, a cominciare da Giove che rappresenta il Capo dei politici italiani?
- ? e allora? Rinunciamo alla recita?
- No. Quella la dobbiamo fare. Piuttosto ci aiuti a scrivere un?altra commedia che usi il nostro linguaggio, anche con qualche parola (ccia)?
- Accordato. Mettiamoci al lavoro. Chi di voi scrive la bozza del soggetto e poi la scaletta del Teatrament?
- Ci pensa Marta. ? Hanno risposto in coro.
- Allora? Idea! Che parli uno solo oppure che parliate uno per volta altrimenti non ci capisco pi? niente.
Ecco l?idea e un po? del suo sviluppo, scritto da Marta:
?Siamo in gita al castello di Elsinore, avvolto dalla nebbia pi? fitta. Durante la notte si avverte un fruscio, crediamo sia lo spirito di Amleto o di suo padre ed usciamo a vedere, spinti dalla curiosit?, e ci rendiamo conto che non ? il principe di Danimarca ma Dracula a caccia di sangue giovane. Ma, al momento che sta per addentare il collo di Marta, gli si para davanti il principe Amleto e parlando parlando gli inculca nel cervello il suo dubbio eterno. Dracula che non sa pi? che pesci prendere, vinto dal dubbio s?allontana dal castello e si va a rintanare nella sua tomba, rimanendoci. Ritornati a scuola raccontiamo a tutti di aver sconfitto Dracula...?.
Per gioved? portate la sceneggiatura completata e iniziamo le prove altrimenti alla rassegna del Teatro che raccontiamo?
Si ? fatta l?ora di lasciarci, riprendo la via del ritorno, sono le 16,30, giungo a casa alle 20,00 l?autostrada e il Raccordo sono stracolmi di metallo colorato, per fare 90 chilometro ho impiegato tre ore e mezzo: pazzesco!
In macchina ripenso alla ragazza Marta, che con diligenza, in nemmeno un?ora ha scritto quattro pagine di sceneggiatura e il pensiero prende un?altra via, ritorna a Piazza Antignano a Napoli, dove seduta sopra una panchina c?? un?altra Marta dagli occhi di fuoco e le labbra come melagrana, che mi confessa di essere stanca della vita perch?, da quando ? nata, non le ha fatto vedere un solo giorno il sole.
Parliamo e le racconto un po? della mia esistenza estendendola a tutti i ragazzi della nostra et?. Ci diciamo i nostri nomi poi, mi domanda di segno sono, dico di getto che sono nato il due luglio e lei?
- Perch? mi prendi in giro? Tu mi conosci e sai il giorno della mia nascita.
Dopo un breve battibecco, chiariamo la situazione: siamo nati entrambi lo stesso giorno in luoghi differenti ed anno diverso. Lei ha diciannove anni, io diciassette. Ci prendiamo per mano e c?incamminiamo verso via Montedonzelli, ci separiamo fuori il portone di casa.
La sera successiva, quando c?incontriamo al solito posto le do questa lirica:
IL TEMPO DELL?AURORA
Tu guardi al rosso di sera,
e sei nel fiore dell?adolescenza?
Fa ch?io ti prenda per mano
E ti aiuti a passare la notte:
attenderemo il tempo dell?Aurora.
*****************************
Con slancio sincero oggi questo augurio lo lancio a voi, stringendovi in un abbraccio circolare e dandovi l?appuntamento a domani. Che Dio vi benedica per il bene che mi fate e che il sole sia sempre pi? caldo e sincero, come il vostro cuore desidera, Reno
P.S. Domani alle 18,00 sono presso la Galleria "Arte In" a Trastevere (Via degli Orti d'Alibert 30), affiancato da Giusi Maletta, docente dell'Accademia Belle Arti di Roma, per presentare il libro di Franco Santamaria ?Echi ad incastro?, mi farebbe piacere incontrare qualcuno di voi.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Buongiorno amici carissimi e sereno fine settimana. Questa mattina andremo a ritroso nel tempo. Ricordate l?episodio quando la spilungona mi lasci? fuori la funicolare e poi rideva di me con le amiche ed io affranto e irato allo stesso tempo, scrissi dietro un manifesto strappato dal muro? Il mio diciassettesimo compleanno, vivo nella memoria e nella pi? profonda cicatrice dell?anima.
In agosto mi cerc? ed accettai l?invito: andammo al mare a Cordoglio, era il 15 agosto, l?allegria prese la mano un po? a tutta la comitiva: si decide di fare un giro in mare sul pattino, non sapendo nuotare rifiutavo l?invito, ma mi presero di peso e m?issarono sul pattino che si allontan? velocemente dalla riva. Si rideva, o meglio loro ridevano e cantavano e giocavano; mi prendevano in giro incitandomi ad imparare a nuotare, Pasquale non fin? la frase che mi trovai in acqua ad annaspare disordinatamente, provai anche a battere le braccia come nuotano i cani, niente da fare, pi? mi muovevo e pi? scendevo e loro? incoscienti! Ridevano e ridevano credendo ch?io scherzassi, solo lei, la spilungona capi le vere condizioni in cui mi trovavo, si butt? in acqua e mi port? a riva. Gli altri ci raggiunsero e non ridevano pi? anzi!? Tentarono di chiedermi scusa e tra una scusa, una battuta scherzosa e un atteggiamento mimico della mia situazione in acqua si giunse al tramonto.
Rimasi con la spilungona, che volle, ad ogni costo, darmi una spiegazione. I suoi baci non mi dicevano pi? niente, almeno cos? credevo. Fu tanto forte la lotta tra l?orgoglio e l?amore che cominciai a tremare come mi fossi trovato in un frigorifero a dieci, venti gradi sotto lo zero. Mi prese il volto tra le mani mi baciava come se sorseggiasse nettare dalla mia bocca; poi mi sussurr? all?orecchio:
- stai tremando dal desiderio di avermi, perch? non cedi le armi e mi prendi? Sono tua, tutta tua! - E baciandomi mi fece scivolare sulla sabbia ancora tiepida: facemmo l?amore. Dopo mentre ritornavamo a prendere l?autobus e poi il treno per ritornare a Napoli? sul treno scrissi:
NEL DIRTI ADDIO?
Nel dirti addio,
voglio confessarti che t?amo.
So che di primavera
tornano al nido le rondini,
tornano i fiori nei campi.
tu, come rondine bella,
tu, come fiore di carne,
non tornerai: non mentire,
e se ti dico che t?amo,
sorridi e dimmi: ?Davvero??
e parti senza voltarti.
*************************
A mezzanotte ci lasciammo e le diedi la poesie che avevo scritto nel treno e poi sulle scale che portano a via Sanfelice, ricopiata in bella copia.
Visto che per tre o quattro giorni avremo poesie nate da quest?amore tormentato e vissuto interamente, tenete presente quanto vi ho narrato oggi, torner? utile per capire certi atteggiamenti fanciulleschi e non.
Intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
In agosto mi cerc? ed accettai l?invito: andammo al mare a Cordoglio, era il 15 agosto, l?allegria prese la mano un po? a tutta la comitiva: si decide di fare un giro in mare sul pattino, non sapendo nuotare rifiutavo l?invito, ma mi presero di peso e m?issarono sul pattino che si allontan? velocemente dalla riva. Si rideva, o meglio loro ridevano e cantavano e giocavano; mi prendevano in giro incitandomi ad imparare a nuotare, Pasquale non fin? la frase che mi trovai in acqua ad annaspare disordinatamente, provai anche a battere le braccia come nuotano i cani, niente da fare, pi? mi muovevo e pi? scendevo e loro? incoscienti! Ridevano e ridevano credendo ch?io scherzassi, solo lei, la spilungona capi le vere condizioni in cui mi trovavo, si butt? in acqua e mi port? a riva. Gli altri ci raggiunsero e non ridevano pi? anzi!? Tentarono di chiedermi scusa e tra una scusa, una battuta scherzosa e un atteggiamento mimico della mia situazione in acqua si giunse al tramonto.
Rimasi con la spilungona, che volle, ad ogni costo, darmi una spiegazione. I suoi baci non mi dicevano pi? niente, almeno cos? credevo. Fu tanto forte la lotta tra l?orgoglio e l?amore che cominciai a tremare come mi fossi trovato in un frigorifero a dieci, venti gradi sotto lo zero. Mi prese il volto tra le mani mi baciava come se sorseggiasse nettare dalla mia bocca; poi mi sussurr? all?orecchio:
- stai tremando dal desiderio di avermi, perch? non cedi le armi e mi prendi? Sono tua, tutta tua! - E baciandomi mi fece scivolare sulla sabbia ancora tiepida: facemmo l?amore. Dopo mentre ritornavamo a prendere l?autobus e poi il treno per ritornare a Napoli? sul treno scrissi:
NEL DIRTI ADDIO?
Nel dirti addio,
voglio confessarti che t?amo.
So che di primavera
tornano al nido le rondini,
tornano i fiori nei campi.
tu, come rondine bella,
tu, come fiore di carne,
non tornerai: non mentire,
e se ti dico che t?amo,
sorridi e dimmi: ?Davvero??
e parti senza voltarti.
*************************
A mezzanotte ci lasciammo e le diedi la poesie che avevo scritto nel treno e poi sulle scale che portano a via Sanfelice, ricopiata in bella copia.
Visto che per tre o quattro giorni avremo poesie nate da quest?amore tormentato e vissuto interamente, tenete presente quanto vi ho narrato oggi, torner? utile per capire certi atteggiamenti fanciulleschi e non.
Intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
FATTI
23 gennaio 1997: i giudici della quinta Sezione Penale della Cassazione respingono tutti i ricorsi presentati e confermano in via definitiva la condanna a 22 anni di reclusione ai tre esponenti di Lotta continua Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani per l?uccisione del commissario della polizia Luigi Calabresi, avvenuta a Milano il 17 maggio 1972. Resta libero il pentito Leonardo Marino, autoaccusatosi del delitto e gi? condannato a 11 anni, il cui reato ? caduto in prescrizione.
24 gennaio 2003: si spegne l?Avvocato Senatore a Vita Gianni Agnelli, conosciuto in Italia e nel mondo come ?il padrone della Fiat?. Afflitto da un tumore della prostata, avrebbe compiuto 82 anni a marzo. Forte rimane il ricordo del suo carisma, delle sue passioni umane e sportive, dello stile personale e familiare con il quale ha attraversato un epoca.
25 gennaio 1997: il glorioso settimanale Epoca, nato nel 1950 con criteri giornalistici profondamente innovatori e divenuto uno dei simboli della rinascita del dopoguerra, sospende le pubblicazioni.
26 gennaio 2003: una chiazza di gasolio, lunga circa dodici chilometri e larga trenta metri, minaccia le acque di fronte alla costa del Conero. La causa ? riconducibile all'affondamento della Nicole, la nave ucraina che trasportava il carburante, transitata durante la notte al largo di Numana. Gli operatori turistici e gli ambientalisti si allarmano, mentre la Capitaneria di Porto di Ancona, presso cui ? istituita una unit? di crisi con la protezione civile, rassicura e garantisce la raccolta dell'inquinante grazie all'ausilio di mezzi specializzata.
27 gennaio 2002: istituito con una legge del 20 luglio 2000, il ?Giorno della Memoria? si celebra in tutta Italia per ricordare la Shoah, in altre parole lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e di quanti hanno sub?to la deportazione, o hanno sacrificato la vita per opporvisi. Il giorno prescelto ? il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, che oggi alla sua seconda edizione vede cerimonie, iniziative, incontri, soprattutto nelle scuole, per non dimenticare.
27 gennaio dell?anno prima: muore Maria Jos? di Savoia, ultima regina d'Italia. Aveva 94 anni e si era spostata con re Umberto II nel 1930. Negli anni Quaranta organizz? una cospirazione per rovesciare Mussolini. Da tre viveva a Ginevra a casa della figlia Maria Gabriella, e da qualche tempo soffriva di ricorrenti problemi di salute, anche se ha continuato di tanto in tanto a viaggiare ed ? sempre stata lucidissima. Figlia di Alberto I re del Belgio e di Elisabetta di Baviera, era nata il 4 agosto 1906 ad Ostenda. Lo stesso giorno, si celebra il centenario della morte di Giuseppe Verdi. Infatti, il grande maestro trascorreva le sue ultime ore di vita, confortato dall?affetto dei milanesi, che per oltre mezzo secolo si erano entusiasmati alla sua musica. Ottantasette anni compiuti, vecchio e malato, agonizzava nel suo letto, nella camera 105 del Grand Hotel et de Milan, a due passi dal Teatro alla Scala, in quella ?corsia del Giardino? che oggi si chiama Via Manzoni.
28 gennaio 1997: si concludono le indagini per la morte di Maria Letizia Berdini, il procuratore di Tortona Aldo Cuva conferma che le indagini per l?assassinio di Maria Letizia Berdini sono concluse con l?arresto dell?intera banda di undici giovani. Gli ultimi tre a finire in carcere sono stati Michele Faiella, Francesco Lauria e Claudio Montagner, forse la mente del gruppo, scarcerato poi il 15 febbraio in quanto in possesso di un alibi.
29 gennaio 1995: muore il giovane tifoso genoano Vincenzo Spagnolo (25 anni), accoltellato poco prima della partita Genoa-Milan da una banda di ultras milanesi L'omicida sar? arrestato i giorno successivo. ll presidente del CONI Pescante annuncia una giornata di lutto e di riflessione senza sport, che si terr? domenica 5 febbraio.
PARLIAMONE ? RIBRICA MENSILE -
DOVE ANDIAMO? ?CAMPAGNANO IL REGNO DEI CAVALLI?
La riapertura della fiera antiquaria, che si svolge a Campagnano romano alletta, ispira e sollecita a salire al volante. Il solo fatto di vedere circa 150 bancarelle cosparse di argenteria, di cose antiche e di tante altre ?cianfrusaglie? che raccontano il passato, mi ha dato il... coraggio di affrontare il lungo serpente di automobile che si snoda lungo la via Flaminia per poi imboccare la Cassia bis, fino al ventinovesimo chilometro, dove un cartello stradale indica per Campagnano di Roma.Si gira a destra e dopo quattro chilometri,ecco il paese tra i monti Sabatini, in tutta la sua maestosa imponenza medioevale, anche se poco ? ancora in piedi.
E' ancora nell'aria l'odore delle ginestre mi sento avvolto da un silenzio cos? ?silenzioso? che il pensiero vola subito a Boris Pasternak: ?Silenzio, sei la cosa pi? bella/ che abbia mai udito?. Strana situazione, a soli quattro chilometri, sulla Cassia bis centinaia di macchina sembrano un serpente multicolore, rutilante e rumoroso, qui, in questa immensa campagna che l'autunno riempie di colori, solo uomini a cavallo, come cavalieri d'altri tempi, tra querceti, lecci, corbezzoli e alberi di mimose, senza che sul loro cammino si pari una casa, un'automobile. Mi vien voglia di salire in groppa ad uno di quei cavalli e insieme con gli altri cavalieri occasionali, cavalcare attraverso i monti di Formello, al di l? del cratere di Campagnano, fermarsi qualche attimo nel paese per vedere il grande Palazzo baronale costruito in stile rinascimentale, che conserva affreschi della scuola degli Zuccari, oppure la chiesa di San Lorenzo dello stesso stile e poi portarsi fino alle rovine della villa Chigi, del Seicento. Oppure cavalcare per oltre tre ore e raggiungere Sacrofano cinto di mura medioevali con torri e visitare le chiese di San Giovanni, in stile romanico e di San Biagio.
Poi accodarsi agli altri cavalieri, che sembra abbiano una sola meta: il Santuario della Madonna del Sorbo, che si trova situato tra Campagnano e Formello, dove si pu? ammirare una tavola in stile bizantino che raffigura la Madonna col Bambino dell'epoca di Onorio III, dal quale si possono ancora ammirare i resti dell'antico Monastero dei Carmelitani e alcune rovine del castello.
Con negli occhi queste meraviglie costruite dall'uomo, in connubio perfetto con la natura, ci si pu? ubriacare di colori e di profumo allungandosi, per oltre cinque chilometri e soffermarsi a vedere le Cascate di Monte Gelato, Mazzano, per comprare qualche ceramica da portarsi a casa quale ricordo di una giornata passata, a qualche passo dalla capitale, in un silenzio paradisiaco.
I cavalli si possono affittare, nella valle di Baccano. Ma anche senza le passeggiate a cavallo, Campagnano di Roma ? un paese che va visitato per i suoi borghi medioevali, le chiese e i palazzi storici.
In piazza Cesare Leonetti, si riuniscono le bancarelle dalle 10 del mattino al tramonto, per la Fiera dell'Antiquariato, vivendo una giornata diversa, in un ambiente diverso. Ho visitato un negozio di artigianato del rame antico e moderno, come si fanno le caciotte e si conservano i prosciutti; mi sono soffermato a guardare come un artigiano costruisce oggetti in vetro soffiato e scolpisce la pietra. Ho concluso la serata da Righetto dove ho mangiato, con piacere, ad un prezzo veramente accettabile. E, memore che durante la passeggiata a cavallo ho notato un albergo lungo la strada che porta al Santuario della Madonna del Sorbo, ci sono andato a dormire.
Ci ritorner? per voi perch? c?? tanto da vedere e da raccontare.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
CONCHIGLIA di Massimo Galli
Si tratta di una poesia che comprende e non si lascia sfuggire neppure una vocale, perch? il poeta sente la necessit? di parafrasare il testo, con immagini toccanti.
Questa produttivit?, che Galli assimila potrebbe essere concepita anche come antitesi, ma in realt? dietro di s? principalmente apparenta il procedimento, poich? ?nei due casi c'? creazione imprevista dovuta a combinazioni foniche?.
La poesia di Galli procede come un punto geometrico in movimento fino a formare e chiudere il cerchio cui la creativit? gli ha imposto, per questo motivo affermo che la poesia di Massimo Galli inaugura una nuova stagione letteraria, forse complessa, ma che in sintesi affronta la narratica dell?amore, sia per la natura sia per la donna ed ? riconducibile, in apparenza, al cosiddetto decadentismo, per la sua concezione antiromantica, non pi? poeta ma veggente, esteta raffinato che capovolge ?l'arte per l'arte? tramutandola nella ?vita come arte?.
L'essenza del nuovo simbolismo ? come lui concepisce la poesia: un fatto assoluto di conoscenza, capace di raggiungere la pura natura delle cose attraverso segni, simboli, senza curarsi pi? della tradizione e delle attese del pubblico. Il simbolo non va inteso come metafora o allegoria, ma come mezzo per attingere direttamente, l'Idea, l'Infinito, l'Assoluto.
Il risultato ? una poesia lontana dall'espressione dei sentimenti, pur rimanendo ancorata al sentimento, che influenza gran parte della letteratura contemporanea.
La scrittura procede mediante accostamenti arditi, imprevedibili, tesse una trama di immagini folgoranti, impressioni, allucinazioni.
La ricchezza delle metafore, l'arditezza delle immagini e il gioco straordinario delle metafore ? preso e stravolto per rendere un'opera di singolare modernit?.
La solitudine, il pessimismo, la percezione della precariet? dell'esistenza ? espressa con un?originalit?, forse stridente, ma in una lingua che coltiva il gusto della dissonanza. Per la novit? della ricerca espressiva e la ricchezza dell'invenzione verbale, supera i confini della poesia che popola la poetica attuale e anticipa alcuni caratteri della poesia contemporanea, perch? il poeta ha attinto a una realt? pi? profonda, di cogliere il dramma. Il ?radicale pessimismo gnoseologico? si coniuga alla sua vocazione di ?esploratore d'universi immaginari? per definire i presupposti filosofici della sua poetica: l'opera non contiene un discorso, un sapere da comunicare, ma si fonda come spazio d?organizzazione di molteplici linee discorsive contrastanti, per unificare la molteplicit? di discorsi, di saperi comunicabili.
Forse ? una sorta di autopsia sociale: cosa resta quando tiri via tutto a qualcuno? A lui non piace vedere una Poesia sezionata, squartata e poi ricucita come un vecchio cappotto; e? per essere sempre coerente con se stesso: ?vola ad alta quota col pensiero?. L'obiettivo del suo insegnamento ? di restituire alla Poesia quella seriet? e dignit? che l?ha sempre caratterizzata.
CONCHIGLIA
Forse di me non hai bisogno, mare
dal fondo baratro del tuo universo
io guscio senza polpa ad essiccare
gettato alla tua riva, di traverso.
Con noncuranza mescoli le schiume
e litigioso te ne vai cantando
ma la bugia di un corpo senza lume
ti sar? oggetto di premure e vanto.
Verrai a giacergli accanto rabbonito
a carezzarlo quando il vento tace
a renderlo verrai sempre pi? unito
al grande cuore che ti fa capace.
E cos? il vuoto che ora mi circonda
su questa sabbia che ti fu giaciglio
sentir? ancora le lusinghe d?onda
sentir? ancora il dolce tuo bisbiglio.
23 gennaio 1997: i giudici della quinta Sezione Penale della Cassazione respingono tutti i ricorsi presentati e confermano in via definitiva la condanna a 22 anni di reclusione ai tre esponenti di Lotta continua Adriano Sofri, Ovidio Bompressi e Giorgio Pietrostefani per l?uccisione del commissario della polizia Luigi Calabresi, avvenuta a Milano il 17 maggio 1972. Resta libero il pentito Leonardo Marino, autoaccusatosi del delitto e gi? condannato a 11 anni, il cui reato ? caduto in prescrizione.
24 gennaio 2003: si spegne l?Avvocato Senatore a Vita Gianni Agnelli, conosciuto in Italia e nel mondo come ?il padrone della Fiat?. Afflitto da un tumore della prostata, avrebbe compiuto 82 anni a marzo. Forte rimane il ricordo del suo carisma, delle sue passioni umane e sportive, dello stile personale e familiare con il quale ha attraversato un epoca.
25 gennaio 1997: il glorioso settimanale Epoca, nato nel 1950 con criteri giornalistici profondamente innovatori e divenuto uno dei simboli della rinascita del dopoguerra, sospende le pubblicazioni.
26 gennaio 2003: una chiazza di gasolio, lunga circa dodici chilometri e larga trenta metri, minaccia le acque di fronte alla costa del Conero. La causa ? riconducibile all'affondamento della Nicole, la nave ucraina che trasportava il carburante, transitata durante la notte al largo di Numana. Gli operatori turistici e gli ambientalisti si allarmano, mentre la Capitaneria di Porto di Ancona, presso cui ? istituita una unit? di crisi con la protezione civile, rassicura e garantisce la raccolta dell'inquinante grazie all'ausilio di mezzi specializzata.
27 gennaio 2002: istituito con una legge del 20 luglio 2000, il ?Giorno della Memoria? si celebra in tutta Italia per ricordare la Shoah, in altre parole lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e di quanti hanno sub?to la deportazione, o hanno sacrificato la vita per opporvisi. Il giorno prescelto ? il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz, che oggi alla sua seconda edizione vede cerimonie, iniziative, incontri, soprattutto nelle scuole, per non dimenticare.
27 gennaio dell?anno prima: muore Maria Jos? di Savoia, ultima regina d'Italia. Aveva 94 anni e si era spostata con re Umberto II nel 1930. Negli anni Quaranta organizz? una cospirazione per rovesciare Mussolini. Da tre viveva a Ginevra a casa della figlia Maria Gabriella, e da qualche tempo soffriva di ricorrenti problemi di salute, anche se ha continuato di tanto in tanto a viaggiare ed ? sempre stata lucidissima. Figlia di Alberto I re del Belgio e di Elisabetta di Baviera, era nata il 4 agosto 1906 ad Ostenda. Lo stesso giorno, si celebra il centenario della morte di Giuseppe Verdi. Infatti, il grande maestro trascorreva le sue ultime ore di vita, confortato dall?affetto dei milanesi, che per oltre mezzo secolo si erano entusiasmati alla sua musica. Ottantasette anni compiuti, vecchio e malato, agonizzava nel suo letto, nella camera 105 del Grand Hotel et de Milan, a due passi dal Teatro alla Scala, in quella ?corsia del Giardino? che oggi si chiama Via Manzoni.
28 gennaio 1997: si concludono le indagini per la morte di Maria Letizia Berdini, il procuratore di Tortona Aldo Cuva conferma che le indagini per l?assassinio di Maria Letizia Berdini sono concluse con l?arresto dell?intera banda di undici giovani. Gli ultimi tre a finire in carcere sono stati Michele Faiella, Francesco Lauria e Claudio Montagner, forse la mente del gruppo, scarcerato poi il 15 febbraio in quanto in possesso di un alibi.
29 gennaio 1995: muore il giovane tifoso genoano Vincenzo Spagnolo (25 anni), accoltellato poco prima della partita Genoa-Milan da una banda di ultras milanesi L'omicida sar? arrestato i giorno successivo. ll presidente del CONI Pescante annuncia una giornata di lutto e di riflessione senza sport, che si terr? domenica 5 febbraio.
PARLIAMONE ? RIBRICA MENSILE -
DOVE ANDIAMO? ?CAMPAGNANO IL REGNO DEI CAVALLI?
La riapertura della fiera antiquaria, che si svolge a Campagnano romano alletta, ispira e sollecita a salire al volante. Il solo fatto di vedere circa 150 bancarelle cosparse di argenteria, di cose antiche e di tante altre ?cianfrusaglie? che raccontano il passato, mi ha dato il... coraggio di affrontare il lungo serpente di automobile che si snoda lungo la via Flaminia per poi imboccare la Cassia bis, fino al ventinovesimo chilometro, dove un cartello stradale indica per Campagnano di Roma.Si gira a destra e dopo quattro chilometri,ecco il paese tra i monti Sabatini, in tutta la sua maestosa imponenza medioevale, anche se poco ? ancora in piedi.
E' ancora nell'aria l'odore delle ginestre mi sento avvolto da un silenzio cos? ?silenzioso? che il pensiero vola subito a Boris Pasternak: ?Silenzio, sei la cosa pi? bella/ che abbia mai udito?. Strana situazione, a soli quattro chilometri, sulla Cassia bis centinaia di macchina sembrano un serpente multicolore, rutilante e rumoroso, qui, in questa immensa campagna che l'autunno riempie di colori, solo uomini a cavallo, come cavalieri d'altri tempi, tra querceti, lecci, corbezzoli e alberi di mimose, senza che sul loro cammino si pari una casa, un'automobile. Mi vien voglia di salire in groppa ad uno di quei cavalli e insieme con gli altri cavalieri occasionali, cavalcare attraverso i monti di Formello, al di l? del cratere di Campagnano, fermarsi qualche attimo nel paese per vedere il grande Palazzo baronale costruito in stile rinascimentale, che conserva affreschi della scuola degli Zuccari, oppure la chiesa di San Lorenzo dello stesso stile e poi portarsi fino alle rovine della villa Chigi, del Seicento. Oppure cavalcare per oltre tre ore e raggiungere Sacrofano cinto di mura medioevali con torri e visitare le chiese di San Giovanni, in stile romanico e di San Biagio.
Poi accodarsi agli altri cavalieri, che sembra abbiano una sola meta: il Santuario della Madonna del Sorbo, che si trova situato tra Campagnano e Formello, dove si pu? ammirare una tavola in stile bizantino che raffigura la Madonna col Bambino dell'epoca di Onorio III, dal quale si possono ancora ammirare i resti dell'antico Monastero dei Carmelitani e alcune rovine del castello.
Con negli occhi queste meraviglie costruite dall'uomo, in connubio perfetto con la natura, ci si pu? ubriacare di colori e di profumo allungandosi, per oltre cinque chilometri e soffermarsi a vedere le Cascate di Monte Gelato, Mazzano, per comprare qualche ceramica da portarsi a casa quale ricordo di una giornata passata, a qualche passo dalla capitale, in un silenzio paradisiaco.
I cavalli si possono affittare, nella valle di Baccano. Ma anche senza le passeggiate a cavallo, Campagnano di Roma ? un paese che va visitato per i suoi borghi medioevali, le chiese e i palazzi storici.
In piazza Cesare Leonetti, si riuniscono le bancarelle dalle 10 del mattino al tramonto, per la Fiera dell'Antiquariato, vivendo una giornata diversa, in un ambiente diverso. Ho visitato un negozio di artigianato del rame antico e moderno, come si fanno le caciotte e si conservano i prosciutti; mi sono soffermato a guardare come un artigiano costruisce oggetti in vetro soffiato e scolpisce la pietra. Ho concluso la serata da Righetto dove ho mangiato, con piacere, ad un prezzo veramente accettabile. E, memore che durante la passeggiata a cavallo ho notato un albergo lungo la strada che porta al Santuario della Madonna del Sorbo, ci sono andato a dormire.
Ci ritorner? per voi perch? c?? tanto da vedere e da raccontare.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
CONCHIGLIA di Massimo Galli
Si tratta di una poesia che comprende e non si lascia sfuggire neppure una vocale, perch? il poeta sente la necessit? di parafrasare il testo, con immagini toccanti.
Questa produttivit?, che Galli assimila potrebbe essere concepita anche come antitesi, ma in realt? dietro di s? principalmente apparenta il procedimento, poich? ?nei due casi c'? creazione imprevista dovuta a combinazioni foniche?.
La poesia di Galli procede come un punto geometrico in movimento fino a formare e chiudere il cerchio cui la creativit? gli ha imposto, per questo motivo affermo che la poesia di Massimo Galli inaugura una nuova stagione letteraria, forse complessa, ma che in sintesi affronta la narratica dell?amore, sia per la natura sia per la donna ed ? riconducibile, in apparenza, al cosiddetto decadentismo, per la sua concezione antiromantica, non pi? poeta ma veggente, esteta raffinato che capovolge ?l'arte per l'arte? tramutandola nella ?vita come arte?.
L'essenza del nuovo simbolismo ? come lui concepisce la poesia: un fatto assoluto di conoscenza, capace di raggiungere la pura natura delle cose attraverso segni, simboli, senza curarsi pi? della tradizione e delle attese del pubblico. Il simbolo non va inteso come metafora o allegoria, ma come mezzo per attingere direttamente, l'Idea, l'Infinito, l'Assoluto.
Il risultato ? una poesia lontana dall'espressione dei sentimenti, pur rimanendo ancorata al sentimento, che influenza gran parte della letteratura contemporanea.
La scrittura procede mediante accostamenti arditi, imprevedibili, tesse una trama di immagini folgoranti, impressioni, allucinazioni.
La ricchezza delle metafore, l'arditezza delle immagini e il gioco straordinario delle metafore ? preso e stravolto per rendere un'opera di singolare modernit?.
La solitudine, il pessimismo, la percezione della precariet? dell'esistenza ? espressa con un?originalit?, forse stridente, ma in una lingua che coltiva il gusto della dissonanza. Per la novit? della ricerca espressiva e la ricchezza dell'invenzione verbale, supera i confini della poesia che popola la poetica attuale e anticipa alcuni caratteri della poesia contemporanea, perch? il poeta ha attinto a una realt? pi? profonda, di cogliere il dramma. Il ?radicale pessimismo gnoseologico? si coniuga alla sua vocazione di ?esploratore d'universi immaginari? per definire i presupposti filosofici della sua poetica: l'opera non contiene un discorso, un sapere da comunicare, ma si fonda come spazio d?organizzazione di molteplici linee discorsive contrastanti, per unificare la molteplicit? di discorsi, di saperi comunicabili.
Forse ? una sorta di autopsia sociale: cosa resta quando tiri via tutto a qualcuno? A lui non piace vedere una Poesia sezionata, squartata e poi ricucita come un vecchio cappotto; e? per essere sempre coerente con se stesso: ?vola ad alta quota col pensiero?. L'obiettivo del suo insegnamento ? di restituire alla Poesia quella seriet? e dignit? che l?ha sempre caratterizzata.
CONCHIGLIA
Forse di me non hai bisogno, mare
dal fondo baratro del tuo universo
io guscio senza polpa ad essiccare
gettato alla tua riva, di traverso.
Con noncuranza mescoli le schiume
e litigioso te ne vai cantando
ma la bugia di un corpo senza lume
ti sar? oggetto di premure e vanto.
Verrai a giacergli accanto rabbonito
a carezzarlo quando il vento tace
a renderlo verrai sempre pi? unito
al grande cuore che ti fa capace.
E cos? il vuoto che ora mi circonda
su questa sabbia che ti fu giaciglio
sentir? ancora le lusinghe d?onda
sentir? ancora il dolce tuo bisbiglio.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Miei carissimi amici, notato che alcuni di voi non hanno potuto essere presente per ragioni logistiche: una ha dovuto correre al pronto soccorso perch? la madre si ? sentita male, un altro ? stato bloccato in casa dal figlio che ha voluto ?giocare almeno una volta col pap?? e tante altre situazioni mi permetto di aggiornarvi sull?andamento della serata artistica letteraria che si ? svolta, ieri 22 gennaio 2005, nella galleria dell?Associazione ?Soqquadro? e dell?Associazione ?Arte In? di Roma, col patrocinio dell?Accademia Belle Arti di Roma, dove ? stato presentato il libro di poesie di Franco Santamaria ?ECHI AD INCASTRO? (Joker, Novi Ligure 2004). Interventi critici a quattro mano e due teste, molto spesso con un unico pensiero tra me e Giusi Maletta.
Io ho sottolineato che: ?La tematica che affronto, visto che la critica letteraria gi? l?ho esposta in due recensioni, pubblicate da ?Elbasun? ed altri tre o quattro siti, ho deciso di tracciare dalla stessa poesia di Santamaria ci? che si manifesta su due fatti molto vicini tra loro. I due fatti sono: la Poesia di Santamaria, come arte, fino a che punto ? rumore e quando diventa documento e testimonianza? E' indubbio che Dante ? rumore, documento e testimonianza, come lo sono Petrarca, Boccaccio e il cavalier Marino, ecc? Quindi nella poesia di Santamaria c'? la funzione d?essere rumore e documento del proprio tempo, che diventa testimonianza e denuncia del ?suo? tempo. Ma se ?Echi ad incastro? possedesse solo questi momenti, potremmo accontentarci di chiamarla Arte? Certamente, no! Ed ? allora che la poesia diventa qualcosa che si serve del proprio tempo, negli eventi e nel linguaggio del tempo, per essere altro e, di quest?altro vive.
Facendo una dissertazione sulla teoria dei ?rumori? che i versi palesano nel ritmo cadenzato come se fosse acqua che scaturisce dalla fonte e rotola a valle prima come un ruscello poi fiume e infine mare, per una condizione miracolosa propria, dell?Arte e quindi diventa rumorosit? senza che il lettore abbia la capacita di svelarselo, perch? quell'opera d'arte la poesia di Santamaria la possiede ed ? la condizione misteriosa per essere documento che diventa testimonianza.
In un certo senso, i poeti della ?Poesia della Vita? (cui annoveriamo Franco Santamaria, insignito dalla nostra Associazione dell?iscrizione all?Albo D?Oro ?I Corinti?, quando il lettore di ?Poeticamente? gli ha fatto assegnare il Premio Poeta Top 2004, insieme con Marcella Boccia) sono dei rivoluzionari in questo momento della nostra societ?, perch? l'affermazione dei princ?pi in cui la poesia e l?arte in genere, debba essere in una posizione di grande rivoluzione contro tutto l'accomodamento e tutto il comodo che esiste, combattendo precipuamente il ?Racket dell?Arte?. Poi c'? un altro aspetto e su questo vi intratterr? domani o domani l?altro.
Ah! Buongiorno a tutti e buona domenica con tutto l?amore di cui sono capace, Ritorniamo al nostro incontro quotidiano. E? questo un periodo di tormento della mia esistenza, la spilungona aveva lasciato il segno, non pensavo ad altro e se tentavo di pensarci c?era sempre il suo volto ridente, il suo sorriso radioso, la sua bocca ch?era fonte della vita. Penso di non aver mai lasciato a met? o appena iniziate tante opere quante ne ho lasciate in quell?anno. Per aggiungere dolore al dolore l?incontro al Luna Park con un altro e appena mi vede rincara la civetteria, sapendo che soffrivo: l?avrei strozzata, invece mi sedetti sopra una panchina estrassi dalla tasca interna della giacca il quaderno che portavo sempre con me (dopo l?evento del manifesto, la prima cosa che mettevo in tasca era il quaderno) e scrissi:
T?HO VOLUTO BENE
Bastava un attimo di gioia
Per avvincermi a te.
E se mi dicevi ?caro?,
era una dolce musica di stelle
in un cielo di desiderio diffuso.
Era solo una parola,
ma in quella parola
l?abisso riluceva senza fondo,
come lontanissima luce
in un viale alberato
verso l?infinito.
**********************
Ciao, a domani e che Dio vi benedica per il bene che mi fate. Intanto vi auguro che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, stingendovi in un abbraccio circolare, Reno
Io ho sottolineato che: ?La tematica che affronto, visto che la critica letteraria gi? l?ho esposta in due recensioni, pubblicate da ?Elbasun? ed altri tre o quattro siti, ho deciso di tracciare dalla stessa poesia di Santamaria ci? che si manifesta su due fatti molto vicini tra loro. I due fatti sono: la Poesia di Santamaria, come arte, fino a che punto ? rumore e quando diventa documento e testimonianza? E' indubbio che Dante ? rumore, documento e testimonianza, come lo sono Petrarca, Boccaccio e il cavalier Marino, ecc? Quindi nella poesia di Santamaria c'? la funzione d?essere rumore e documento del proprio tempo, che diventa testimonianza e denuncia del ?suo? tempo. Ma se ?Echi ad incastro? possedesse solo questi momenti, potremmo accontentarci di chiamarla Arte? Certamente, no! Ed ? allora che la poesia diventa qualcosa che si serve del proprio tempo, negli eventi e nel linguaggio del tempo, per essere altro e, di quest?altro vive.
Facendo una dissertazione sulla teoria dei ?rumori? che i versi palesano nel ritmo cadenzato come se fosse acqua che scaturisce dalla fonte e rotola a valle prima come un ruscello poi fiume e infine mare, per una condizione miracolosa propria, dell?Arte e quindi diventa rumorosit? senza che il lettore abbia la capacita di svelarselo, perch? quell'opera d'arte la poesia di Santamaria la possiede ed ? la condizione misteriosa per essere documento che diventa testimonianza.
In un certo senso, i poeti della ?Poesia della Vita? (cui annoveriamo Franco Santamaria, insignito dalla nostra Associazione dell?iscrizione all?Albo D?Oro ?I Corinti?, quando il lettore di ?Poeticamente? gli ha fatto assegnare il Premio Poeta Top 2004, insieme con Marcella Boccia) sono dei rivoluzionari in questo momento della nostra societ?, perch? l'affermazione dei princ?pi in cui la poesia e l?arte in genere, debba essere in una posizione di grande rivoluzione contro tutto l'accomodamento e tutto il comodo che esiste, combattendo precipuamente il ?Racket dell?Arte?. Poi c'? un altro aspetto e su questo vi intratterr? domani o domani l?altro.
Ah! Buongiorno a tutti e buona domenica con tutto l?amore di cui sono capace, Ritorniamo al nostro incontro quotidiano. E? questo un periodo di tormento della mia esistenza, la spilungona aveva lasciato il segno, non pensavo ad altro e se tentavo di pensarci c?era sempre il suo volto ridente, il suo sorriso radioso, la sua bocca ch?era fonte della vita. Penso di non aver mai lasciato a met? o appena iniziate tante opere quante ne ho lasciate in quell?anno. Per aggiungere dolore al dolore l?incontro al Luna Park con un altro e appena mi vede rincara la civetteria, sapendo che soffrivo: l?avrei strozzata, invece mi sedetti sopra una panchina estrassi dalla tasca interna della giacca il quaderno che portavo sempre con me (dopo l?evento del manifesto, la prima cosa che mettevo in tasca era il quaderno) e scrissi:
T?HO VOLUTO BENE
Bastava un attimo di gioia
Per avvincermi a te.
E se mi dicevi ?caro?,
era una dolce musica di stelle
in un cielo di desiderio diffuso.
Era solo una parola,
ma in quella parola
l?abisso riluceva senza fondo,
come lontanissima luce
in un viale alberato
verso l?infinito.
**********************
Ciao, a domani e che Dio vi benedica per il bene che mi fate. Intanto vi auguro che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, stingendovi in un abbraccio circolare, Reno
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Buongiorno, amici miei carissimi, incappucciatevi bene che arriva il freddo intenso, anzi ? gi? arrivato e fino al sette, otto febbraio far? sempre pi? freddo. Quindi, fornitevi di giacconi, scarpe e guanti per difendervi da questo tempo ?ballerino?.
Vederla scimmiottare con quell?altro e, maggiormente il bacio che si erano scambiato sul ?calcioinculo? mi fece star male molti giorni, fino a quando? una sera d?autunno avanzato, dopo aver scritto una commedia che rappresentai all?Exelsior di Villaricca, un paesetto a nove chilometri da Napoli, refrigerato anche dalla rilettura del Romeo e Giulietta di Shakespeare: mi ripetetti: ?solo chi non ? stato ferito ride delle cicatrici altrui? e cantandomi nella testa l?altra frase della stessa tragedia: ?solo un dolore pi? grande pu? far dimenticare l?altro?, mi venne a trovare Nostra Signora Poesia, che mi sussurr? con una dolcezza che solo una madre sa fare, mi convinsi che solo parlandone al quaderno umiliandola nel pi? barbaro dei modi avrei potuto cancellarla dalla mia mente: ubbidii alla Poesia.
Non so, non l?ho mai saputo come aveva fatto e dove avesse letto le mie poesie, so che venne in sartoria per un appuntamento per la stessa sera. Credevo d?averla cancellata dalla mente, per pochi giorni mi ero sentito finalmente libero, e quando mettevo la testa sul cuscino non vedevo pi? il volto, eccola che ritorna pi? viva che mai e di persona. Dio, quanto l?amavo! Al solo vederla dimenticai la giostra, dimenticai il dolore, dimenticai di aver perduto oltre cinque chili di peso, tanto che mia madre e nonno erano preoccupati: pensavano che avessi la TBC.
In quei giorni dovetti recarmi a Paduli, il mio paese natio per la visita militare di leva. Ricordo che ironizzai anche con l?appuntato dei carabinieri che mi pes?:
- Appunt? non andate troppo sopra, che io peso 24 chili compreso il cappotto, immaginate senza?
Il Buon uomo mi prese in parole e port? l?indicatore sul ventiquattro, salendo di cento grammi in cento grammi, fino a raggiungere il peso naturale.
- Guagghi? ? disse il brav?uomo ? ma m?he ditto ?na cugghiunata, pise quarantadue chili, m?he ditto ?o piso a contrario, che te credive che me facive fesso?
Mi riformarono per deficienza del perimetro toracico e peso.
VIRGINIA
Sul roseto trionfante
ti vidi e volli coglierti,
fanciulla dal gelido nome
verginale.
Ti ebbi cos?,
ma al volger d?un anno
non pi? rosa
ma carnale camelia
senza profumo ti ritrovai.
Ed oggi per te
ogni roseto mentisce,
intristisce ogni cuore.
*******************************
Che Dio vi benedica per la pazienza che avete nei miei confronti, intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
Vederla scimmiottare con quell?altro e, maggiormente il bacio che si erano scambiato sul ?calcioinculo? mi fece star male molti giorni, fino a quando? una sera d?autunno avanzato, dopo aver scritto una commedia che rappresentai all?Exelsior di Villaricca, un paesetto a nove chilometri da Napoli, refrigerato anche dalla rilettura del Romeo e Giulietta di Shakespeare: mi ripetetti: ?solo chi non ? stato ferito ride delle cicatrici altrui? e cantandomi nella testa l?altra frase della stessa tragedia: ?solo un dolore pi? grande pu? far dimenticare l?altro?, mi venne a trovare Nostra Signora Poesia, che mi sussurr? con una dolcezza che solo una madre sa fare, mi convinsi che solo parlandone al quaderno umiliandola nel pi? barbaro dei modi avrei potuto cancellarla dalla mia mente: ubbidii alla Poesia.
Non so, non l?ho mai saputo come aveva fatto e dove avesse letto le mie poesie, so che venne in sartoria per un appuntamento per la stessa sera. Credevo d?averla cancellata dalla mente, per pochi giorni mi ero sentito finalmente libero, e quando mettevo la testa sul cuscino non vedevo pi? il volto, eccola che ritorna pi? viva che mai e di persona. Dio, quanto l?amavo! Al solo vederla dimenticai la giostra, dimenticai il dolore, dimenticai di aver perduto oltre cinque chili di peso, tanto che mia madre e nonno erano preoccupati: pensavano che avessi la TBC.
In quei giorni dovetti recarmi a Paduli, il mio paese natio per la visita militare di leva. Ricordo che ironizzai anche con l?appuntato dei carabinieri che mi pes?:
- Appunt? non andate troppo sopra, che io peso 24 chili compreso il cappotto, immaginate senza?
Il Buon uomo mi prese in parole e port? l?indicatore sul ventiquattro, salendo di cento grammi in cento grammi, fino a raggiungere il peso naturale.
- Guagghi? ? disse il brav?uomo ? ma m?he ditto ?na cugghiunata, pise quarantadue chili, m?he ditto ?o piso a contrario, che te credive che me facive fesso?
Mi riformarono per deficienza del perimetro toracico e peso.
VIRGINIA
Sul roseto trionfante
ti vidi e volli coglierti,
fanciulla dal gelido nome
verginale.
Ti ebbi cos?,
ma al volger d?un anno
non pi? rosa
ma carnale camelia
senza profumo ti ritrovai.
Ed oggi per te
ogni roseto mentisce,
intristisce ogni cuore.
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Che Dio vi benedica per la pazienza che avete nei miei confronti, intanto vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, Reno
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Questa poesia da la sensazione che il tempo si sia fermato, basterebbe cambiare qualche parola ed ecco che sembrer? essere stata scritta, questa mattina.
Scorrendo queste liriche dopo tanti anni, di tanto in tanto sono vinto dalla nostalgia ed allora mi attacco al telefono per sentire qualche amico di quel tempo, cos? ieri alla prima telefonata sono finito KO.
Virginia perde il figlio di trent?anni in un incidente stradale avvenuto davanti casa, sente il cozzo ed esce a vedere; i vigili del fuoco lavorano con la fiamma ossidrica per estrarre un corpo da un?auto, si fa largo come spinta da una sensazione e? riconosce nel giovane morto il proprio figlio. Vinta dal dolore non si riprende pi? e due mesi dopo lo segue.
Era febbraio, quanti amici mi rubato febbraio! Non gli ? bastato la mia fonte di vita.
Bando alla tristezza, amici miei carissimi e cerchiamo di vincere questo freddo che ci sta attanagliando nella sua morsa di gelo. C?? chi lo vince seduto al computer scrivendo oltre centocinquanta e-mail e chi incollato al termosifone con una coperta sulle gambe legge un bel libro. Ecco potreste approfittare per leggere dei libri due di poesia e due di narrativa: ?La nostra citt? violenta? poesie di Remil; ?Gli Angeli? di Roberto Pasanisi; ?Non sette donne? di Marco Angeletti e, come ciliegina succulenta la moderna poesia di Marcella Boccia ?Impronte digitali sulla mia anima?. Questi libri vi riempirebbero il tempo che rimane perch? il freddo se ne vada, lasciandoci un po? di tregua: i metereologhi affermano che il gelo ci avvolger? fino a met? febbraio.
Che Dio vi riguardi e vi dia la forza di vincere tutte le avversit? della vita, io vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
COME IL VENTO
Col tredici del sesto mese
sei anni di gi?.
Sei anni, amore, sei
granelli della nostra polvere
mortale?
Come il vento si porta
gli aghi morti dei pini
- ed esso solo sa dove ? ,
cos? la passione
ci trascin? sei anni.
Ora mi guardi, stanca
non so di che,
e mi chiedi se tanto
tempo potr? tornare.
Ma chi ritorna indietro,
povero stanco amore?
Scorrendo queste liriche dopo tanti anni, di tanto in tanto sono vinto dalla nostalgia ed allora mi attacco al telefono per sentire qualche amico di quel tempo, cos? ieri alla prima telefonata sono finito KO.
Virginia perde il figlio di trent?anni in un incidente stradale avvenuto davanti casa, sente il cozzo ed esce a vedere; i vigili del fuoco lavorano con la fiamma ossidrica per estrarre un corpo da un?auto, si fa largo come spinta da una sensazione e? riconosce nel giovane morto il proprio figlio. Vinta dal dolore non si riprende pi? e due mesi dopo lo segue.
Era febbraio, quanti amici mi rubato febbraio! Non gli ? bastato la mia fonte di vita.
Bando alla tristezza, amici miei carissimi e cerchiamo di vincere questo freddo che ci sta attanagliando nella sua morsa di gelo. C?? chi lo vince seduto al computer scrivendo oltre centocinquanta e-mail e chi incollato al termosifone con una coperta sulle gambe legge un bel libro. Ecco potreste approfittare per leggere dei libri due di poesia e due di narrativa: ?La nostra citt? violenta? poesie di Remil; ?Gli Angeli? di Roberto Pasanisi; ?Non sette donne? di Marco Angeletti e, come ciliegina succulenta la moderna poesia di Marcella Boccia ?Impronte digitali sulla mia anima?. Questi libri vi riempirebbero il tempo che rimane perch? il freddo se ne vada, lasciandoci un po? di tregua: i metereologhi affermano che il gelo ci avvolger? fino a met? febbraio.
Che Dio vi riguardi e vi dia la forza di vincere tutte le avversit? della vita, io vi stringo in un abbraccio circolare con tutto l?amore che posso, Reno
COME IL VENTO
Col tredici del sesto mese
sei anni di gi?.
Sei anni, amore, sei
granelli della nostra polvere
mortale?
Come il vento si porta
gli aghi morti dei pini
- ed esso solo sa dove ? ,
cos? la passione
ci trascin? sei anni.
Ora mi guardi, stanca
non so di che,
e mi chiedi se tanto
tempo potr? tornare.
Ma chi ritorna indietro,
povero stanco amore?