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Carni ardenti, apparentemente statiche,
per loro mortale natura votate all'estinzione
lentamente decadono.
Rugosa polpa, fagocitata nuda e cruda
dall'impietoso vortice temporale
fino ad unirsi e amalgamarsi con la
terra.
Le diafane parole continuano ad echeggiare,
amorevolmente figliate, nutrite, allevate,
mutano nel farsi cantare,
nel tempo
e nello spazio.
Questo avviene per sempre.

mutano per farsi cantare
le diafane parole
che scrissi sulla tua rosa
impavida che sfolgora
l'amplesso dei nostri versi

la bacio la rosa
chiosandola con inchiostri d'antan
dai profumi di suk

la cullo la tua rosa
alle nenie dalle lune stringate
sugli arazzi del cosmo

scrivo poeta delle diafane parole
sono il vento che amoreggia
le chiome d'orzo
della terra fertile
da cui nascesti rosa

Parole mutanti,
per farsi cantare
scrivono in versi
un impavida rosa;

con un bacio, e,
una nenia africana
cullo la mia rosa
dipinta su un arazzo;

Il mio cosmo,
è lo scrivere da poeta,
l'arte di arringare parole,
l'arte di amare.

Sono carne, viva,
di ardente passione,
spendo il mio tempo
arrestare la sua corsa,
è tempo che si perde;
sono carne, mortale,
di apparente staticità,
carne, che non teme,
l'estinzione è un rischio
unirsi alla terra è certo,
amalgamarsi ad essa
prima o poi è un tempo
certo che sa da venire;
carne che recita versi,
poeti sconosciuti,
scrivono parole diafane
versi e sensazioni,
echeggiano, figliate
come fossero crature
si muovono danzando
sulle note di un canto
che riempie lo spazio,
il tempo s'addormenta
ed è subito sera
quando le nenie
delle mamme bambine
dolcemente si ripetono
fino a quando,
l'ultimo sussulto,
l'ultimo battito d'ali
di un angelo solitario
chiude gli occhi;
per me carne mortale,
che alla terra,
chiede di amalgamarsi,
cantate una nenia.

E anche questo e' per sempre,
là dove un poeta
tende il canto
al cosmo.
Qualcuno sta ascoltando.

qualcuno ascolta..
inusitate parole,
finiscono la dove
il poeta,
tende il canto
e il cosmo,
sta ad acoltare

Ed è eterna pace,
calma,
belezza,
musica,
integrità,
sogno,
verità.
Il resto e' caos
nato e dimenticato.

poesia,
ordine e voluttà;
tutto il resto,
è solo l'ombra della luce

carne come farfalle
agitata bellezza
diafane idee di vita
in poesia.
Qualcuno sta ascoltando
nell'ombra,
il caos di
un angelo solitario,
fermato da una nenia

voluttà n'c' est pas?

In questo momento
la voluttà cieca
arde e riceve e dona e non si accontenta.
Il predatore e' predato
e la fuga si fa agguato.
Attesa, breve tregua, incontro, amorevole lotta,
bollente amalgamarsi di carni
vive.
Il fuoco e' nutrtito
dalle nostre golosità
e mangiandoci alimentiamo ed eccitiamo
le lingue delle fiamme impazzite.
Ghiotti e ingordi
continuiamo a cavalcare
nel voglioso sudario.
Il resto e il tempo
cazzeggiano altrove.

It's voluttà, isn't it?