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giocare a restar vivi per tutto il tempo
giocare disincantatamente per provare a sorridere
in una sala d'attesa d'ospedale
file ed interminabili attese,
nel sudore che trasuda dalla sofferenza
che silente e silenziosa s'inerpica
sui volti scavati della povera gente;
barelle e barellieri in una danza sinergica
di pensieri addomesticati che si perdono
nella routine silenziosa tra la vita e la morte
in un lettino sporco di una sala anonima
per vecchi non sanno dove andare a morire.

Restare bambini e giocare a star vivi
per tutto il tempo mortale
che ci attraverserà.
E non mollare,
anche in anonimi lettini,
danzanti al ritmo
di freddi neon,
di lamenti stranieri,
di speranze improbabili,
di ricordi opachi,
di luccicanti sogni.
Facciamo che noi siamo angeli
e che ll dolore non può toccarci?
Facciamo che c'e' il sole
e si va al mare?
Facciamo che siamo contenti
fino a struggerci la pancia?
...

ed ecco un bambino
Piano Divino
Pesante fardello
Barrique ricolmo di vita
Limpida sorgente di ruscello
Gioia della prima gita

carlo ha scritto: ed ecco un bambino
Piano Divino
Pesante fardello
Barrique ricolmo di vita
Limpida sorgente di ruscello
Gioia della prima gita

sei (diventato) papà?  :)

ed ecco che riprende a scrivere,
la mia penna trasuda,
il mio bambino discute con la lingua
che inscespisca sulle parole appena nate
io scrivo egli detta
barrique ricolmo di vita
è la limpida sorgente
sche sgorga come ruscelli
che scendono a valle
quasi a segnare il percorso della vita
gioia infinita a segnare la privavera delle stagioni.

Quasi a segnare il percorso della vita
si muovono le mani
e fluide gesticolano in scie aeree
l'incerta parola
che niente dice.

una partenza
ricorda saluti
che ogni volta sanno di addii

addii che si rinnovano come la primavera

La primavera che indugia a lasciarsi il freddo alle spalle

La chiamano La Matta.
Salta sulla pozzanghera,
osserva l’acqua muoversi,
sorride,
sparisce,
portandosi via i capelli crespi d’acciaio
e i pensieri blindati.
Fuori continua a piovere.