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[quote=""carlo""]ti amo
quando non ci sei[/quote]



Fulmineo, devastante e completo... pieno... e tu che dici di fare poesia spicciola!

Il mio tallone,
tu lo conosci da sempre,
è l'arte di amare,
che sfinisce e distrugge
chi stanco e arranca
al traguardo,
prima o poi l'amore lo perde;

l'arte di amare,
è rincorersi infinite volte
in infiniti modi
tanti, quante sono le volte
che ci si perde di vista;

la mia arte di amare,
passa attraverso sentieri
fogli bianchi come lenzuola
aspettano la mia penna
il mio inchiostro freme
chiede di esistere
per fermare le parole
gettate nel vento

La mia arte di amare
è emozionata attesa
io, contenitore,
aspetto te
per saziarmi
di pieno,
di amore
ossa e pelle.

Baci rubati al nulla
al cieco proseguire.
Talloni puntati
e affondi,
ho ancora fame.
Mentre ti dai mi rendi schiava
giorno dopo giorno.
Sono il calamaio
dove pacificare
il tuo inchiosto bollente,
scrivendo attraverso la vita
infinite volte
in infiniti mondi.

Non conosco l'arte di amare,
ma so della carne e dei tendini arroventati,
dell'attesa e dell'ebrezza che penetra,
della pelle e delle ossa danzanti,
di sguardi bianchi, di bocche schiuse, di respiri
tesi a bruciare nell'attimo presente
che scorre.
Conosco il tatto e l'odore,
il resto e' roba da
poeti.

l'odore
penetra attarverso froge
di centauri amanti
i garreti si contraggono
slanciano il grido

nitriti d'amore
alle rondini
ebbre di sole

E l'ebrezza cieca del sole ardente
continua a strusciare fantasie
ritmate da un amorevole gesto,
bollente.

struscevole gesto
un pampino verde
come convolvolo
ti avvolge

e si sporge

son turgidi
cotiledoni

zucchero filante
dalle dita
increspate

pampino dissi
e non di scrittura
lapsus di folle
genìa