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Rischiare la solitudine, l'equilibrio, il culo,
solo per sfiorare, odorare la tua rosa

(che e' poi tutte le rose).

Sbranare l'esistenza di spine impietose,
speculare sulle tragedie e i miracoli,
sulla vita stessa, per giungere esausti
a un canto,
solamente per un canto,
un profumo qualunque

(che e' poi tutti i profumi).

Dio benedica la poesia,
il sorriso dei miei figli
e il sonno delle senoritas.
Buenas noches

fatta di granuli di rugiada,
una sirena emerge
dal limbo del mare
e crea scogliere
di madrepora...
alla deriva sul salato
sapore della novità.

Sirena
mangiavo uomini
e gli scrivevo intorno
fiori
di poesie.
Mi ha lasciato fare
per intrappolarmi
alle mie stesse carni
nella sua tela di rugiada.

Di rugiada e di tela di ragno,
le mie parole rimano poesie;
alla deriva sulla battigia
dai frangiflutti di sabbia salata,
una sirena distende lo sguardo
mormora il suo canto profumato,
che rimbalza alle orecchie di cera
sul mio corpo ricoperto di sale;
intrappolato al tronco maestro,
col pensiero induco i sensi
a cedere ai piaceri della carne,
il fluttuare delle onde impietose
mi riporta coi piedi sulla terra;
alla madre di tutte le rose,
e dei figli che ancora verranno
rimando il mio canto di madrepora

Scintilla il sole
riflesso sul mare
a giorno
guardo giù dal mio alto volo,
insensati esseri umani
uno impigliato
in mezzo
al legno
sembra soffrire
senza poter smettere di
ascoltare le sirene.
Finalmente vedo un pesce
tuffandomi, dimentico.

[quote=""hombre sincero""]Rischiare la solitudine, l'equilibrio, il culo,
solo per sfiorare, odorare la tua rosa

(che e' poi tutte le rose).

Sbranare l'esistenza di spine impietose,
speculare sulle tragedie e i miracoli,
sulla vita stessa, per giungere esausti
a un canto,
solamente per un canto,
un profumo qualunque

(che e' poi tutti i profumi).

Dio benedica la poesia,
il sorriso dei miei figli
e il sonno delle senoritas.
Buenas noches[/quote]

la mia rosa è inestimabile...
tanti l'annusano
mille la bramano
pochi la colgono.
Troppe spine sul dorso...
ma profumi inenarrabili
si dischiudono dal suo interno.
Misteri di un regno inespugnabile
corse su prati interminabili
il piacere di un'ape che
gode in un'orgia di polline,
ebbra e felice.
La mia rosa è inestimabile
ha petali di miele
uno stelo lungo e turgido.
La mia rosa è inestimabile
aspetta una mano avventuriera
pronta a pungersi.
:D

La mia rosa,
è di inestimabile fluorescenza,
il mio petto sancisce lumi di spine,
i suoi petali emettono radiazioni,
la sua luce emana calore,
la sua energia è essenza di rosa;
La mia rosa è un mistero inenarrabile,
un interminabile corsa su percorsi infiniti,
voli d'ape ebbri di polline e di miele;
la mia rosa è un punto infinito di baci tatuati
di petti squarciati intrisi di sangue di razza;
la mia rosa è un osso di seppia che graffia,
uno sputo di mare intriso di sale e di melma;
la mia rosa è una spina nel fianco che punge
una madre baciata e lasciata sull'orlo del bicchiere;
la mia rosa è una jungla deserta di sole assopita
una riva sperduta che bagna il deserto.

la mia rosa è un calice

accoglie le fragranze del sole

accalora al chiaro di luna

e ti ammalia di suoni profondi

la mia rosa è calice

aperto all'offerta
di un pellegrino

La mia rosa
e' una rosa che conosce il canto
di tutte le rose,
e insieme a loro, all'unisono
parla di cose nuove
che avevamo dimenticato.
Parlano di atmosfere conosciute e immaginate
che nella storia si confondono e si uniscono
in un unica essenza universale.
E' cosi' per tutto,
per i ricordi o i sogni personali
ricordati o sognati altrove
da uomini di cui non conosciamo
la faccia.
Talvolta riusciamo a esprimerli,
restituendo l'originaria forma
all'universo che ascolta
credendo ciecamente al nostro
sincero narrare.

La mia rosa è un frutto
che beve la sua essenza
nel calice delle fragranze;
la mia rosa è un ulivo
un tronco fatto di spine
che affonda le sue radici
nel sale della mia terra;
la mia rosa è un profumo
che inebria i sensi, e l'olfatto
si arrende al suo soggiogare;
la mia rosa è un volto di donna
cui non conosco il suo viso,
dalla sua bocca il sorriso
è la vendemmia in autunno,
dai suoi occhi il suo pianto
è come il mare in tempesta;
la mia rosa è il silenzio che nuoce
che arringa parole mai dette
per baci mai dati agli amori finiti