sonetti - siete in grado?

[carlo]

::)

[hombre sincero]

Che l’occhio vinto si piega al basso
e schiude il dentro a nuove forme,
a disconoscere il vecchio passo,
genera nel cammino nuove orme.

Il razionale remoto, deforme
dove le vecchie leggi son  trapasso,
quel che fu, adesso non è conforme;
è l’anarchia a goder lo spasso.

Poi ti svegli peso come un sasso
sei della materia che più non dorme
magro è l’estro, non più all’ingrasso.

Ma la fantasia forza lo scasso
e la regola è presto difforme;
torna il sogno a guidar il passo.

[Vita]

strepitoso :D

[hombre sincero]

lo so che mi vuoi bene  ;)
;D

[hombre sincero]

Del ricordo dal tempo sparpagliato
che è arduo fissar nel proprio cuore
ma nell’attimo adesso slegato
il tempo non vale niente e muore.

Ora e solo ora e non ore,
è il presente a esser cantato
lui, unico, singolo corridore
per magia dal canto è fermato.

Dentro a chi interpreta fissato,
angolo intimo colmo d’ardore
parla al mondo del mondo amato.

Non è l’infinito tanto bramato,
ma solo il suono senza rumore
che chiede fiero d’esser ascoltato.

[hombre sincero]

..si però postateli anche voi i sonetti...poi mi accusate di monopolizzare le poetiche plaghe dal forum alte levate..... ;D

companeros! dove siete?

[carlo]

davvero io ne avevo scritto uno ci avevo messo giorni poi non l'ho postato e ora non lo trovo più :(

[hombre sincero]

e scrivine un altro Carlitos fammi il favoritos, non fare il difficilitos  ;D

[hombre sincero]

E' uno sporco lavoro, ma qualcuno dovrà pur farlo  :o
Visto che nessuno sonetta, continuo a monologar la rima... ;D

E’ come saper quel che ignoriamo
che è suono vuoto da riempire,
son fogli bianchi sui quali sogniamo,
lenzuola fresche di dolce dormire.

Andar ciechi col solo intuire
essere tutto, più di ciò che siamo,
con la  fantasia è non morire
tutto il tempo che in vita stiamo.

Incubi atroci che noi temiamo,
e sogni d’oro da rinvigorire,
sul vento del niente, noi costruiamo.

E’ prender un bell’angelo all’amo,
cose vive che pronte a sparire
rinascono nuove per altra mano.

[carlo]

continuo a chinare il capo