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impotente osservo la tua vita sommessa
impenitente giaci accanto nel mio letto
e quando la tua cattiveria offende
dopo l'amore le tue parole come rame tagliente
fendono la mia dignità ferita
tu puoi tutto e per questo attendo il mio momento.

La tramontana solleva
le pigre tende dell'ovvio
e pulisce l'azzurro, ricordandoci che niente è scontato.
Il freddo è arrivato,
ci abitueremo anche a questo.
Ansima la caffettiera; il caffè è venuto.

desiderato
aroma di caffè
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soffrigo della cipolla
in olio casareccio
mi taglio un dito
pelando le patate
succhio il sangue
mi sciacquo
e vado avanti
prezzemolo nel soffritto
una decina di spicchi d'aglio nel forno già caldo
patate a dadini e un litro d'acqua
due dadi da brodo e semi di senape
ora porto ad ebollizione
poi ci aggiungo le teste d'aglio dal forno
ancora un 5 minuti sui fornelli
e poi frullo il tutto
crostini di pane caldo
e si va a tavola

Eran buoni i crostini di Carlitos.
Si continua a chiacchierare,
sorrido
ma mica le sento più le parole,
che i discorsi ho smesso di seguirli
gia da mezz'ora.
Deve essere stato il vino; troppo.
Odio quel cazzo di sudorino
che ti fredda le tempie e annuncia
il collasso.
Penso che devo sdraiarmi, no anzi...
Carlo, dove sta il bagno?!

come sempre
in fondo a destra

i sogni del mattino sono visioni
e questa barcata di neve
che scende, me l'ha ricordato
io sono in spiaggia
una canotta candida
tra le mani
e un filo a ridosso della riva
per stenderla ad asciugare
mi immergo in acqua
con lo sguardo alla battigia
nel mentre che l'adagio mi accorgo delle mani
le mie mani sono sporche
come nafta tra le dita
volgo lo sguardo al largo
il mare è nero e profondo
e lì che mi accorgo delle signore rotondette
sulla riva
hai presente quelle signore
di una certa età
quelle che camminano svelte lungo la riva
macinano chilometri
nere come le pece
che parlano, parlano e parlano
tra loro
sorridenti mi tendono le mani
una per parte
e mi aiutano a uscire
dal mare.
Mi sveglio già sveglia
tranquilla
un sogno
una visione
che mi rende forte
e le notti saranno più corte.

e quella tosse
che non finisce
ch'è piena di èsse
e catarro come bisce
io son qui
e non c'è chi mi patisce

hai voglia
di spruzzare nei polmoni litri di ventolin,
che poi quando sei fuori
e accendi una sigaretta mica te la ricordi
la notte che fischia
e la tosse che provi a soffocare
per non svegliare
il sonno buono
dei bambini.