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HEY...!!! Luigi ...ma e' meravigliosaaaaaaaaaaa:-)))sembra quasi tu abbia spiegato il mio ermetismo spicciolo, in effetti riesco spesso a fermare solo emozioni..ma poi le parole adatte non mi vengono, cosi' sintetizzo, striminzitamente :lol: !! hehe si puo' dire ? :-P////Patrizia..WOW ....sei anche tu molto sintetica, ma anche MOLTO incisiva , direi!!!---***SMILES***

ringrazia e porge il cappello

un girovago che

fermo all'angolo osserva

le brioches intinte nel cappuccio

ed i rossetti che tatuano tazze

indelebilmente candide

Il dolore muto
arranca dentro
implodendo vioento e lontano.
Brioches intinte nel cappuccio,
rossetti egocentrici,
sorrisi accoglienti,
cappelli curiosi;
tutto e' ormai altrove.
Fluttuare nell'assenza,
dissociati ed estranei
in attesa di ritrovare
la via di casa.
Gli occhi non vedono
e umidi di rassegnazione
continuano, sbarrati e innocenti
a vegliare
niente.

niente, è vegliare,
è solo la rassegnazione
che attende in silenzio
l'innocenza del tuo pianto;
i tuoi occhi umidi
intingono lacrime d'alabastro
al tuo viso stanco,
e fluttuare,
nell'assenza d'incertezze,
è il sogno sovente,
di chi la via di casa ha smarrito.

la via di casa
una via tra le rose
profumi intensi
luci filtrate
ma il fumo di un falò
porta l'acido del verde avvampato
e gli occhi si aprono
avanti si porge l'asfalto
ed il miraggio di un cerchio di specchio
Alice non è il paese delle tue meraviglie:
solo l'umida dimora di uomini-poeti

chè ci sono fili e sbarre che azzannano i sensi
più dell'inchino fatto alle frutte sì dolci
da rendere più amaro il bacio d'amore sublime

Se solo potesse ricordare le verita’
sentite e cantate, che vuote e vive
sognano ignorate
tra gli spazi della pelle.

Una via tra le rose
che ricordasse la verità,
la luce che emanano gli uomini poesti
è fatta di intensi profumi,
di spazi tra la pelle
che elargiscono essenze
al fumo di falò di verde di pino,
e il paese delle meraviglie,
è così lontano che sognarlo
è ciò che farò ad occhi chiusi,
Alice verserà il miele
e asciugherà il pianto asciutto
delle nonne bambine;
quando il miraggio cesserà,
cercherò la mia dimora,
tra le rose l'ho costruita..

Improvvisare sulla poesia precedente
e non trovare niente,
non una parola,
una rima,
un concetto
che mi salti in mente.
Cavolo!
Mi sforzo, ma mi affatico inutilmente,
stanco e scazzato mi sento uno sterile fetente,
da dire trovo il nulla, meno
del nulla di niente;
lo
diro'
ugualmente!

dillo!
dillo ugualmente
tra gli spazi dei respiri
i versi
attesi
silenziosi
sussurrati
vanno

i poeti
scrivono
vivendo

vale anche il contrario

i poeti
vivendo
scrivono


in latino sarebbe meglio.....

.....credo

scusa Carlo