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tardi alla notte
tre ubriachi sotto casa
voglia di dormire
di mettersi a letto
ma sti tre quà sotto
che cazzo se cantano?

la vita è bella
per gli ubriachi
sempre non sian stati
da un crudele dio svegliati

come fosser poeti
cantano
in faccia alle noie di ogni giorno
come vorrei
una notte
scender giù
e imparare da loro
a giocare
a cantare
e far passare il tempo, senza pensare.

ché il pensiero
è musica pesante
a martellarti il suono della mente;
solo cantando lo puoi respirare
vivendo a farsi male:
tutto o niente...

Tutto è niente,
e niente,
è un pensiero musicale in festa
niente è l'ubriaco che canta
maddalena non ci sta

Tutto o niente,
un'altra bottiglia di questo vino,
grazie.
E continuo ad abbuffarmi
nel trionfo di abbondanza
che è qui.
Fan culo il resto
e aspetto che le luci si spengano;
essere rapito dal nulla,
dal totale silenzio,
dall'assenza!

P r o v v i s o r i a m e n t e

E tutto qua sù è provvissorio
anche il vino tracannato,
è un accessorio di passaggio
l'ubriaco che si tiene in piedi
reggendosi al collo della bottiglia
è leggero come un soffio di vento
che lentamente danzando se ne va.

Tutto passa, tutto è provvisorio
passa il tempo passano le voci
i ricordi, rimangono inchiodati
ma, a poco a poco si staccano
dalle pareti ingiallite,
lasciando il vuoto contro il muro.

tutto intorno mi inonda
sono appena sveglia
e ho già voglia di andare a nanna.
Provvisoria la tua
presenza ingombrante.
E' passato tanto
da quando ero leggera...
M'inganno che fa comodo
aspettare un altro giorno...

Aspettare un altro giorno
che poi, magari i miracoli accadono
come del resto accadono le tragedie
e le chincaglierie che bardano il nostro spazio.
Ma è tutto qui, adesso
in un costante attimo presente.
Di altro non è dato sapere.
Spezzo il pane e il suo profumo,
vado a navigare su ciò che resta
della pasta al pomodoro,
dei miei ricordi insonnoliti
e di questo tempo che non torna;
per il momento non torna.
Fuori
un merlo pensa ad altro.
Cin cin

Un altro giorno,
un anno ancora,
un mese, una settimana,
ancora un momento
poi andrò via fuggendo
e se i miracoli accadono,
smetterò per un istante
al pensiero che tutto torni;
dirò alla mia coscienza
che se tutto finisce
poi non ricomincia
solo la vita rinasce dal seme
e si rinnova come un rito
ma un amore fuggito
muore e affonda nel nulla
l'oblio l'avrà tra le sue braccia
le mie, pageranno l'amaro prezzo
che incute il vuoto il silenzio
poi magari, i miracoli accadono
come anche le tragedie,
e questa di certo non lo è,
ma la fine di un amore
è pur sempre un chiodo
che una volta piantato nella mente
non si stacca come fosse una foglia ingiallita
non si inarca tra le ali del vento
non si spiega come una vela
che sfrutta la brezza o la bolina
una chiglia che solca il mare
che non è di certo un pantano
dove arenano i miei pensieri
è un infinito dove annega
qualcosa che mi appartiene per sempre

Niente appartiene per sempre
Niente appartiene per
Niente appartiene
Niente
Nient
Nien
Nie
Ni
N
E il resto
è tutto da inventare,
battezzare.

E' da inventare tutto il resto,
niente appartiene per sempre
e al gioco delle cose mai fatte
l'impossibile è umano,
il probabile è matematico!