POESIE ISTANTANEE 4

[hombre sincero]

ma certo che ricordo l'incarto rosso,
il cioccolato scuro
...ma non è questo,
come del resto non era essere sfuggente,
non era un surrogato,
era semplicemente trovarsi altrove,
credere anche ad altro
e nel diafano stare, serenamente inconcludente
respiravo mare.

[nikita]

Respiravo male
satura di fumo
inconcludente stavo
dìafana e serena
credevo di trovarti altrove
ma quel tuo essere sfuggente
-semplicemente -
ti nascondeva tra la gente
rossa in viso
ricordo di averti sfiorato
mentre gettavo
l'incarto del gelato

[l.zag]

Respiravo il mare,
ogni qual volta
il pensiero mi conduceva a te
scatola di cioccolatini

[nikita]

Ogni qual volta m'aggrediva la fame
d'amore o di pane
rovistellavo nella credenza
una distesa di scatole antiche
si presentava oltre il mio naso
lenticchie
fagioli
borlotti in bormioli
non una pesca leziosa
in melassa vischiosa
oppure pistacchi
anacardi
deliziosi sementi
che metto tra i denti?
ogni qual volta
me lo riprometto
mai piu' senza aver fatto la spesa
o a digiuno di corsa nel letto .

[hombre sincero]

Stanco del lungo digiuno,
avventarsi sul primo solido commestibile,
ingozzarsi di quantità pachidermiche
fino ad avvertire la nauseabonda essenza
del pentimento che incombe.

Un bicchiere d'acqua per favore, frizzante grazie.

[nikita]

non c'era temperatura alcuna
nell'aria
non c'era aria
acqua avrei voluto
a dissetar la lingua
e impiegarla a deglutire
per non parlarti
dell'amore

[hombre sincero]

Avrei
inventato nuove soluzioni,
rinunciato all'acqua nel caldo dell'estate torrida,
fatto a meno dell'aria, tutto,
tutto pur di non parlar d'amore
e scoprirmi
vulnerabile, fragile e mortale.

[nikita]

la rabbia ha sempre sete
respira e miete
lontana l'abbondanza
della quiete
da questa stanza

[l.zag]

fuori dalla stanza
porto i miei fiori di zucca
che insozzano la mia mente
come fossero parole esposte al vento
che incrina la mie certezze ataviche
ora che nulla sono più per te,
per me, taccio il silenzio
abbondante di rabbia
che respira l'odore della vendetta
che reprimo con la forza
e induco la volontà
a cedere il passo alla ragione

[hombre sincero]

Dalla finestra della stanza
entrano parole anonime,
sparse a casaccio
nel tempo dimenticato.
Prova,
prendine una manciata,
portale con amore al primordio dell'espressione
e senti, fermati e senti bene,
addesso stanno cantando fluttuanti
verità.
E come un vampiro schizzato,
godo ad aspirare
sangue dalle rape!