le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
26 dicembre 2004: un terremoto di fortissima intensit?: nove gradi della scala Richter, con epicentro al largo dell'Isola di Sumatra, ha causato un maremoto che ha investito il Sudest asiatico; l'intensit? del fenomeno ha fatto spostare l'asse terrestre da est verso ovest di circa sei centimetri. Fra i paesi pi? colpiti, Indonesia, India, Thailandia, Myanmar, Maldive, Malaysia: oltre cento cinquantamila le vittime del maremoto. Coinvolti numerosi turisti occidentali, tra i quali anche alcune centinaia di italiani.
27 dicembre 1997: la nave turca Ararat si arena a poche centinaia di metri da Crotone: l?equipaggio fugge, mentre gli ottocentoventicinque profughi stipati a bordo, in prevalenza curdi,sono tratti in salvo e condotti in tre centri di accoglienza. E? accertato che ciascuno di loro ha pagato tremila dollari, per un totale di cinque miliardi di lire.
28 dicembre 2003: un pacchetto indirizzato alla moglie del presidente della Commissione UE Romano Prodi che contiene un libro-bomba esplode senza provocare feriti e danni. La residenza bolognese di Romano Prodi nei giorni precedenti era stata l?obiettivo di un altro atto dimostrativo: due piccoli ordigni, infatti, erano stati rinvenuti nei cassonetti della spazzatura.
29 dicembre 2004: muore a Firenze all'et? di 95 anni il grande umanista del Novecento. Eugenio Garin nato a Rieti il 9 maggio 1909, ? stato uno degli intellettuali italiani pi? noti in Europa; studioso di fama internazionale, si era dedicato fino all'ultimo ai suoi studi sull'Umanesimo, per i quali aveva raggiunto tale fama.
30 dicembre 1997: dopo una riunione dei capigruppo della maggioranza, il ministro dell?interno Giorgio Napolitano dichiara che l?Italia considera i curdi rifugiati politici e s?impegna a sollevare la questione del Kurdistan alle Nazioni Unite e in altre sedi internazionali. L?Austria reagisce ripristinando i controlli alle frontiere.
31 dicembre 1999: Millennium Bug: milioni di persone sono mobilitate in tutto il mondo per evitare il temuto blocco dei computer. Come precauzione sono state annunciate riduzioni di voli aerei e di collegamenti ferroviari. Si temono interruzioni dell'energia elettrica, blocco nell'erogazione d'acqua o disfunzioni nei gasdotti petroliferi. Ma forti timori vivono pure gli ospedali per eventuali blocchi delle apparecchiature elettromedicali. Gli esperti, in ogni caso, rassicurano. Ed intanto, stanotte, mentre milioni di persone si riverseranno nelle piazze di tutto il mondo per festeggiare l'anno 2000, migliaia di agenti e di squadre speciali, in particolare negli Usa, metteranno in atto quello che ? stato definito "il pi? grande piano antiterrorismo di sempre". New York si annuncia come una citt? in stato d'assedio.
PARLIAMONE
CONOSCIAMO L?ITALIA ? PROCIDA
L?Isola di Procida, cantata da Elsa Morante nel romanzo ?L?Isola di Arturo? ? situata all' imbocco del Golfo di Napoli, fra Ischia (a ovest) e Capo Miseno (a est). Con i suoi quattro chilometri quadrati di superficie, ? la pi? piccola tra le isole napoletane in riferimento a Ischia e Capri. Ad ovest di Procida e collegato a tramite un ponte, guardando verso Ischia, l'isolotto disabitato di Vivara, completamente ricoperto di macchia mediterranea. Procida ? di origine vulcanica, e si possono tuttora riconoscere nei suoi tipici golfi a mezzaluna, le tracce degli antichi crateri, le fonti ne attribuiscono cinque o sette; il suolo ? costituito da tufi giallastri e da uno strato di tufo grigio in superficie. Raggiunge un'altezza massima di novantuno metri ed ? quindi piuttosto piatta; ma i vivacissimi abitati con le case policrome, la ricca vegetazione entro cui si fonde una tipica architettura mediterranea,il mare limpido e splendente,le belle rocce costiere, generano scorci paesaggistici di raro fascino, e ne fanno un'apprezzata meta turistica. Per ammirare la sua bellezza, per gustare quegli spettacoli trasfusi nell'arte, nella letteratura, nei tanti film girati in quest?isola, bisogna girovagare per le sue stradine, per i suoi vicoli. La parola scritta pu? solo descrivere, lo splendido spettacolo che si presenta a chi sbarca sull'isola, ma non pu? ravvivare le vicende storiche, politiche, ecclesiastiche del passato.
Il viaggio comincia da Marina Grande l'unico porto commerciale dell'isola. Appena si sbarca dal traghetto ci si trova di fronte al Palazzo Montefusco del XII secolo, detto della ?Catena? perch?, un tempo, il vialetto posteriore che portava al palazzo era sbarrato ai passanti da una catena, o anche ?Merlato? per la stupenda merlatura sovrastante l'intero palazzo. Nel passato fu la residenza estiva del re, poi antico convento e oggi abitato dai procidani.
A destra della spaziosa banchina denominata sotto le grotte, perch? ce ne sono tante scavate nel tufo per tirarvi le barche e adibite a magazzini, superata la stazione marittima, i cantieri navali e l'istituto professionale per le attivit? marinare, vi ? l'omonima spiaggia separata, attraverso una scogliera, da quella detta Si Lurenza. Sulla sinistra, percorrendo Via Roma, superato il crocefisso ligneo del 1845, eretto dai marinai a testimonianza della loro grande fede, e la recente via Libert? costeggiando le vecchie case dai mille colori e i vari caff?, pizzerie, ristoranti si giunge in Piazza Sancio Cattolico, palcoscenico di tutte le manifestazioni folcloristiche dell'isola, dove sorge la chiesa di Santa Maria della Piet? del 1616. Proseguendo lungo la banchina del nuovo e moderno porto turistico si arriva al civico numero dieci, dove una volta era l'albergo della Vittoria, che ospit? Alfhonse de Lamartine, autore del romanzo Graziella, l'eroina, figlia di pescatori, immagine tipica della bellezza procidana. Ricordo che Procida oltre ad essere soprannominata l'Isola del Postino o di Arturo, ? anche detta l'isola di Graziella. Pi? avanti ancora, superato il maestoso cancello d'ingresso della scuola Caracciolo che, con i suoi centosessantotto anni di storia, ? il pi? antico istituto nautico d'Europa, si arriva alla spiaggia della Lingua, cosiddetta per la punta di natura vulcanica rivolta verso Nord dove ? posta una croce ferrea, per ricordare l'affondamento dei velieri barbari nel 1500.
A Procida non si pu? vivere un solo giorno e poi scappare, perch? oltre alle cose che abbiamo gi? visitato, seppure virtualmente, ce ne sono altre che meritano di essere viste, quali la Chiesa di San Leonardo, costruita verso la fine del Sedicesimo secolo; il monumento dedicato ad Antonio Scialoja nel 1896, insigne oratore, politico, letterato, senatore del Regno d'Italia e ministro della Pubblica Istruzione; il Casale chiamato Vascello, dalla sua forma, costituito da edifici a tre livelli intorno ad una corte chiusa e scoperta; la Chiesa della Madonna delle Grazie del Diciassettesimo secolo, elevata a cavalcione della roccia alla sommit? della Corricella, guarda il panorama che va da Oriente ad Occidente, dalla Punta dei Monaci alla Punta Pizzico; la costruzione della cupola della chiesa fu a lungo impedita dalla nobile famiglia De Iorio, proprietaria dell?omonimo palazzo situato alle spalle della chiesa rispetto al mare, poich? ostruiva la vista panoramica verso il mare, godibile dai balconi del loro palazzo; il largo Castello detto Schianata perch? nel Sedicesimo secolo fu spianato il terreno; il convento domenicano di Santa Margherita nuova del 1586 in ricostruzione; il Palazzo Reale; il Conservatorio delle orfane fondato nel 1656 per accogliere le vittime della peste; L'Abbazia che custodisce numerose opere d'arte, come una tela raffigurante San Michele della scuola di Luca Giordano; il borgo della Corricella cui si accede solo attraverso delle scalinate; la chiesa di San Giacomo del 1656, oggi sconsacrata e in ristrutturazione. Pi? avanti, la chiesetta di San Vincenzo del 1571 attuale sede dell'Arciconfraternita dei Bianchi e i Giardini di Elsa, immersi in fantastici frutteti dove Elsa Morante scrisse ?L'isola di Arturo?, e attuale sede del parco letterario intitolato alla scrittrice.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rosalba Sgroia ? nata a Frosinone e risiede a Roma. Ha conseguito la laurea in Psicologia e insegna nelle scuole elementari. Ha recitato, durante il periodo universitario, in una compagnia teatrale frusinate. Si dedica alla lettura, all?ascolto di musica antica e classica, alla danza e a tutto ci? che le offre la possibilit? di esprimersi. Nel giugno 2001 ha vinto il 3? Premio nel Concorso Internazionale promosso dall?Associazione culturale ?Le Driadi? di Roma. E? presente in alcuni siti internet, le sue poesie e i suoi articoli sono periodicamente pubblicati sulla rivista culturale?Il Saggio? e le sue recensioni di libri sul periodico ?L?Ateo?. Figura nel libro ?Dove va la poesia? e ne ?Il Dolce Web? entrambi per i tipi della Carello Edizioni. Nel febbraio 2002 ha ricevuto il Premio Speciale dell?Assessorato alla Cultura Citt? di Eboli per il Concorso Internazionale di Poesia ?Il Saggio? con l?alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana.
Un grande poeta, Giacomo Leopardi, a conclusione di una sua famosa poesia, scrisse dei versi, rivolti ai giovani, la poesia ? ?II sabato del villaggio?, in cui afferma che la vigilia ? pi? piacevole della domenica. Mentre, infatti, il sabato ? allietato dalla gioiosa attesa del giorno di festa, la domenica ? resa triste dal pensiero di tornare il giorno dopo alle dure occupazioni della vita. Il poeta paragona il sabato all'et? del fanciullo, mentre la domenica ? raffrontata alla maturit? della vita. La lettura di questi versi, in un primo momento, non mi ha convinto. Com?? possibile considerare vita beata, quella che ? regolata da innumerevoli obblighi e doveri? Quand?ero ragazzo ogni giorno mi sentivo ripetere decine di volte: ?Sta' attento?, ?Hai studiato?? Ed io dovevo ubbidire, altrimenti... Poi, meditando meglio sul significato dei versi, mi sono accorto che la prima impressione era sbagliata. Le energie dei ragazzi sono inesauribili. Ogni occasione ? buona per divertirsi e per giocare. E? possibile sognare le pi? belle cose per l'avvenire. Un giorno pensai di essere un grande generale, un altro giorno di essere il pi? abile giocatore di calcio. Invece vedevo che i miei genitori erano costretti ad un duro lavoro, per consentire alla famiglia una vita confortevole. Pensavo: Essi hanno raggiunto la loro maturit? e non hanno pi? la possibilit? di sognare un avvenire diverso da quello che ? il loro presente. Ripensandoci oggi mi rendo conto quanto fossi presuntuoso e ignorante: ma ero ragazzo e a quell?et? ? una continua e gioiosa attesa di ci? che accadr? nel resto della vita. Eppure, ora, solo ora, mi rendo conto quanto sia stata pesante l?attesa. ? meglio vivere nella lieta attesa del futuro. Quando ebbi sedici anni tenni ben vivi nella memoria i versi del grande poeta; davanti ai miei occhi, le parole del poeta per godere la mia et? che, se talvolta era turbata da qualche inconveniente, era sempre ricca di gioie e di speranze.
Non mi ? difficile iniziare il commento di questa poesia della Sgroia che richiama alla memoria quei versi e la fanciullezza; perch? c?? l?occasione di osservare l'intensa e preziosa attivit? degli uomini. Le notti, specialmente alla mia et?, finiscono prima che sorga il sole e il giorno e sempre pi? breve, eppure quando in punta di piedi mi reco in cucina per farmi il caff?, gi? qualcuno ? in movimento per la casa ed ha preparato la colazione per tutti. Sono scomparsi eventuali rancori della sera prima, svanite nel nulla le incomprensioni che li avevano fatti nascere.
Come descrive bene la Sgroia, questi momenti in cui i ?muti lamenti, si occultano nelle pieghe dei visi non pi? adombrati?.
Giunge la sera e non te ne rendi conto; e se non fosse che qualcuna ? impegnata nella preparazione della cena, non ti accorgeresti neanche di questo, tanto ? il desiderio di vivere, vivere senza perdere un secondo di vita.
Per la Sgroia, come abbiamo visto, la solitudine ? un'anomalia; la sua natura la spinge, come tutti gli altri esseri umani, a cercare la socievolezza e la compagnia; perch? ?le gocce dei nostri cupi pensieri? non siano una fatalit? che proibisca di vedere gli altri e ritrovarsi insieme nell'ora in cui splende il sole o in quella del tramonto. Ella vuole solo che i ?cupi pensieri non generino cupi pensieri, perch? diventino granitiche e acuminate forme? quindi,? comprendere il motivo della pena.
Ci possiamo domandare come da una concezione altruistica sia sgorgata la poesia ?Steli di pietra? la quale ? affermazione e non negazione, creazione e non distruzione; e, poich? ? creazione, ? anche felicit?. La poesia ? possibile perch? nasce dall'amore. Perci? la sua anima lirica ha potuto trovare forme perfette e accenti teneri a significare il grande amore e la serenit?. In questa lirica ha cantato la vita con le sue gioie e il suo dolore, la vita nella quale gli uomini pure credono e di cui talora godono pur nel continuo susseguirsi delle tempeste. Di questa parentesi la poetessa sembra aver goduto a pieno.
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rovine di sterili notti
scorrono
come nastri
nella mia memoria.
L?ingorgo di vecchi rancori
avvelena
ogni possibile intenzione.
La paralisi dei gesti
induce
a muti lamenti
che si occultano nelle pieghe
dei nostri visi adombrati.
Delirante,
il riverbero dei battiti sordi
echeggia
e l?acre umore che opprime la stanza
sa del muschio
che alle rocce s?avvinghia.
Lento ? il fluire del tempo
e le gocce dei nostri cupi pensieri
generano
granitiche e acuminate forme?
Imponenti troneggiano,
sfidando invisibili nemici.
Stille feroci e acide,
scivolate,
fiere e placide,
pesanti,
nel silenzio
delle vostre buie e squallide
dimore?
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
26 dicembre 2004: un terremoto di fortissima intensit?: nove gradi della scala Richter, con epicentro al largo dell'Isola di Sumatra, ha causato un maremoto che ha investito il Sudest asiatico; l'intensit? del fenomeno ha fatto spostare l'asse terrestre da est verso ovest di circa sei centimetri. Fra i paesi pi? colpiti, Indonesia, India, Thailandia, Myanmar, Maldive, Malaysia: oltre cento cinquantamila le vittime del maremoto. Coinvolti numerosi turisti occidentali, tra i quali anche alcune centinaia di italiani.
27 dicembre 1997: la nave turca Ararat si arena a poche centinaia di metri da Crotone: l?equipaggio fugge, mentre gli ottocentoventicinque profughi stipati a bordo, in prevalenza curdi,sono tratti in salvo e condotti in tre centri di accoglienza. E? accertato che ciascuno di loro ha pagato tremila dollari, per un totale di cinque miliardi di lire.
28 dicembre 2003: un pacchetto indirizzato alla moglie del presidente della Commissione UE Romano Prodi che contiene un libro-bomba esplode senza provocare feriti e danni. La residenza bolognese di Romano Prodi nei giorni precedenti era stata l?obiettivo di un altro atto dimostrativo: due piccoli ordigni, infatti, erano stati rinvenuti nei cassonetti della spazzatura.
29 dicembre 2004: muore a Firenze all'et? di 95 anni il grande umanista del Novecento. Eugenio Garin nato a Rieti il 9 maggio 1909, ? stato uno degli intellettuali italiani pi? noti in Europa; studioso di fama internazionale, si era dedicato fino all'ultimo ai suoi studi sull'Umanesimo, per i quali aveva raggiunto tale fama.
30 dicembre 1997: dopo una riunione dei capigruppo della maggioranza, il ministro dell?interno Giorgio Napolitano dichiara che l?Italia considera i curdi rifugiati politici e s?impegna a sollevare la questione del Kurdistan alle Nazioni Unite e in altre sedi internazionali. L?Austria reagisce ripristinando i controlli alle frontiere.
31 dicembre 1999: Millennium Bug: milioni di persone sono mobilitate in tutto il mondo per evitare il temuto blocco dei computer. Come precauzione sono state annunciate riduzioni di voli aerei e di collegamenti ferroviari. Si temono interruzioni dell'energia elettrica, blocco nell'erogazione d'acqua o disfunzioni nei gasdotti petroliferi. Ma forti timori vivono pure gli ospedali per eventuali blocchi delle apparecchiature elettromedicali. Gli esperti, in ogni caso, rassicurano. Ed intanto, stanotte, mentre milioni di persone si riverseranno nelle piazze di tutto il mondo per festeggiare l'anno 2000, migliaia di agenti e di squadre speciali, in particolare negli Usa, metteranno in atto quello che ? stato definito "il pi? grande piano antiterrorismo di sempre". New York si annuncia come una citt? in stato d'assedio.
PARLIAMONE
CONOSCIAMO L?ITALIA ? PROCIDA
L?Isola di Procida, cantata da Elsa Morante nel romanzo ?L?Isola di Arturo? ? situata all' imbocco del Golfo di Napoli, fra Ischia (a ovest) e Capo Miseno (a est). Con i suoi quattro chilometri quadrati di superficie, ? la pi? piccola tra le isole napoletane in riferimento a Ischia e Capri. Ad ovest di Procida e collegato a tramite un ponte, guardando verso Ischia, l'isolotto disabitato di Vivara, completamente ricoperto di macchia mediterranea. Procida ? di origine vulcanica, e si possono tuttora riconoscere nei suoi tipici golfi a mezzaluna, le tracce degli antichi crateri, le fonti ne attribuiscono cinque o sette; il suolo ? costituito da tufi giallastri e da uno strato di tufo grigio in superficie. Raggiunge un'altezza massima di novantuno metri ed ? quindi piuttosto piatta; ma i vivacissimi abitati con le case policrome, la ricca vegetazione entro cui si fonde una tipica architettura mediterranea,il mare limpido e splendente,le belle rocce costiere, generano scorci paesaggistici di raro fascino, e ne fanno un'apprezzata meta turistica. Per ammirare la sua bellezza, per gustare quegli spettacoli trasfusi nell'arte, nella letteratura, nei tanti film girati in quest?isola, bisogna girovagare per le sue stradine, per i suoi vicoli. La parola scritta pu? solo descrivere, lo splendido spettacolo che si presenta a chi sbarca sull'isola, ma non pu? ravvivare le vicende storiche, politiche, ecclesiastiche del passato.
Il viaggio comincia da Marina Grande l'unico porto commerciale dell'isola. Appena si sbarca dal traghetto ci si trova di fronte al Palazzo Montefusco del XII secolo, detto della ?Catena? perch?, un tempo, il vialetto posteriore che portava al palazzo era sbarrato ai passanti da una catena, o anche ?Merlato? per la stupenda merlatura sovrastante l'intero palazzo. Nel passato fu la residenza estiva del re, poi antico convento e oggi abitato dai procidani.
A destra della spaziosa banchina denominata sotto le grotte, perch? ce ne sono tante scavate nel tufo per tirarvi le barche e adibite a magazzini, superata la stazione marittima, i cantieri navali e l'istituto professionale per le attivit? marinare, vi ? l'omonima spiaggia separata, attraverso una scogliera, da quella detta Si Lurenza. Sulla sinistra, percorrendo Via Roma, superato il crocefisso ligneo del 1845, eretto dai marinai a testimonianza della loro grande fede, e la recente via Libert? costeggiando le vecchie case dai mille colori e i vari caff?, pizzerie, ristoranti si giunge in Piazza Sancio Cattolico, palcoscenico di tutte le manifestazioni folcloristiche dell'isola, dove sorge la chiesa di Santa Maria della Piet? del 1616. Proseguendo lungo la banchina del nuovo e moderno porto turistico si arriva al civico numero dieci, dove una volta era l'albergo della Vittoria, che ospit? Alfhonse de Lamartine, autore del romanzo Graziella, l'eroina, figlia di pescatori, immagine tipica della bellezza procidana. Ricordo che Procida oltre ad essere soprannominata l'Isola del Postino o di Arturo, ? anche detta l'isola di Graziella. Pi? avanti ancora, superato il maestoso cancello d'ingresso della scuola Caracciolo che, con i suoi centosessantotto anni di storia, ? il pi? antico istituto nautico d'Europa, si arriva alla spiaggia della Lingua, cosiddetta per la punta di natura vulcanica rivolta verso Nord dove ? posta una croce ferrea, per ricordare l'affondamento dei velieri barbari nel 1500.
A Procida non si pu? vivere un solo giorno e poi scappare, perch? oltre alle cose che abbiamo gi? visitato, seppure virtualmente, ce ne sono altre che meritano di essere viste, quali la Chiesa di San Leonardo, costruita verso la fine del Sedicesimo secolo; il monumento dedicato ad Antonio Scialoja nel 1896, insigne oratore, politico, letterato, senatore del Regno d'Italia e ministro della Pubblica Istruzione; il Casale chiamato Vascello, dalla sua forma, costituito da edifici a tre livelli intorno ad una corte chiusa e scoperta; la Chiesa della Madonna delle Grazie del Diciassettesimo secolo, elevata a cavalcione della roccia alla sommit? della Corricella, guarda il panorama che va da Oriente ad Occidente, dalla Punta dei Monaci alla Punta Pizzico; la costruzione della cupola della chiesa fu a lungo impedita dalla nobile famiglia De Iorio, proprietaria dell?omonimo palazzo situato alle spalle della chiesa rispetto al mare, poich? ostruiva la vista panoramica verso il mare, godibile dai balconi del loro palazzo; il largo Castello detto Schianata perch? nel Sedicesimo secolo fu spianato il terreno; il convento domenicano di Santa Margherita nuova del 1586 in ricostruzione; il Palazzo Reale; il Conservatorio delle orfane fondato nel 1656 per accogliere le vittime della peste; L'Abbazia che custodisce numerose opere d'arte, come una tela raffigurante San Michele della scuola di Luca Giordano; il borgo della Corricella cui si accede solo attraverso delle scalinate; la chiesa di San Giacomo del 1656, oggi sconsacrata e in ristrutturazione. Pi? avanti, la chiesetta di San Vincenzo del 1571 attuale sede dell'Arciconfraternita dei Bianchi e i Giardini di Elsa, immersi in fantastici frutteti dove Elsa Morante scrisse ?L'isola di Arturo?, e attuale sede del parco letterario intitolato alla scrittrice.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rosalba Sgroia ? nata a Frosinone e risiede a Roma. Ha conseguito la laurea in Psicologia e insegna nelle scuole elementari. Ha recitato, durante il periodo universitario, in una compagnia teatrale frusinate. Si dedica alla lettura, all?ascolto di musica antica e classica, alla danza e a tutto ci? che le offre la possibilit? di esprimersi. Nel giugno 2001 ha vinto il 3? Premio nel Concorso Internazionale promosso dall?Associazione culturale ?Le Driadi? di Roma. E? presente in alcuni siti internet, le sue poesie e i suoi articoli sono periodicamente pubblicati sulla rivista culturale?Il Saggio? e le sue recensioni di libri sul periodico ?L?Ateo?. Figura nel libro ?Dove va la poesia? e ne ?Il Dolce Web? entrambi per i tipi della Carello Edizioni. Nel febbraio 2002 ha ricevuto il Premio Speciale dell?Assessorato alla Cultura Citt? di Eboli per il Concorso Internazionale di Poesia ?Il Saggio? con l?alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana.
Un grande poeta, Giacomo Leopardi, a conclusione di una sua famosa poesia, scrisse dei versi, rivolti ai giovani, la poesia ? ?II sabato del villaggio?, in cui afferma che la vigilia ? pi? piacevole della domenica. Mentre, infatti, il sabato ? allietato dalla gioiosa attesa del giorno di festa, la domenica ? resa triste dal pensiero di tornare il giorno dopo alle dure occupazioni della vita. Il poeta paragona il sabato all'et? del fanciullo, mentre la domenica ? raffrontata alla maturit? della vita. La lettura di questi versi, in un primo momento, non mi ha convinto. Com?? possibile considerare vita beata, quella che ? regolata da innumerevoli obblighi e doveri? Quand?ero ragazzo ogni giorno mi sentivo ripetere decine di volte: ?Sta' attento?, ?Hai studiato?? Ed io dovevo ubbidire, altrimenti... Poi, meditando meglio sul significato dei versi, mi sono accorto che la prima impressione era sbagliata. Le energie dei ragazzi sono inesauribili. Ogni occasione ? buona per divertirsi e per giocare. E? possibile sognare le pi? belle cose per l'avvenire. Un giorno pensai di essere un grande generale, un altro giorno di essere il pi? abile giocatore di calcio. Invece vedevo che i miei genitori erano costretti ad un duro lavoro, per consentire alla famiglia una vita confortevole. Pensavo: Essi hanno raggiunto la loro maturit? e non hanno pi? la possibilit? di sognare un avvenire diverso da quello che ? il loro presente. Ripensandoci oggi mi rendo conto quanto fossi presuntuoso e ignorante: ma ero ragazzo e a quell?et? ? una continua e gioiosa attesa di ci? che accadr? nel resto della vita. Eppure, ora, solo ora, mi rendo conto quanto sia stata pesante l?attesa. ? meglio vivere nella lieta attesa del futuro. Quando ebbi sedici anni tenni ben vivi nella memoria i versi del grande poeta; davanti ai miei occhi, le parole del poeta per godere la mia et? che, se talvolta era turbata da qualche inconveniente, era sempre ricca di gioie e di speranze.
Non mi ? difficile iniziare il commento di questa poesia della Sgroia che richiama alla memoria quei versi e la fanciullezza; perch? c?? l?occasione di osservare l'intensa e preziosa attivit? degli uomini. Le notti, specialmente alla mia et?, finiscono prima che sorga il sole e il giorno e sempre pi? breve, eppure quando in punta di piedi mi reco in cucina per farmi il caff?, gi? qualcuno ? in movimento per la casa ed ha preparato la colazione per tutti. Sono scomparsi eventuali rancori della sera prima, svanite nel nulla le incomprensioni che li avevano fatti nascere.
Come descrive bene la Sgroia, questi momenti in cui i ?muti lamenti, si occultano nelle pieghe dei visi non pi? adombrati?.
Giunge la sera e non te ne rendi conto; e se non fosse che qualcuna ? impegnata nella preparazione della cena, non ti accorgeresti neanche di questo, tanto ? il desiderio di vivere, vivere senza perdere un secondo di vita.
Per la Sgroia, come abbiamo visto, la solitudine ? un'anomalia; la sua natura la spinge, come tutti gli altri esseri umani, a cercare la socievolezza e la compagnia; perch? ?le gocce dei nostri cupi pensieri? non siano una fatalit? che proibisca di vedere gli altri e ritrovarsi insieme nell'ora in cui splende il sole o in quella del tramonto. Ella vuole solo che i ?cupi pensieri non generino cupi pensieri, perch? diventino granitiche e acuminate forme? quindi,? comprendere il motivo della pena.
Ci possiamo domandare come da una concezione altruistica sia sgorgata la poesia ?Steli di pietra? la quale ? affermazione e non negazione, creazione e non distruzione; e, poich? ? creazione, ? anche felicit?. La poesia ? possibile perch? nasce dall'amore. Perci? la sua anima lirica ha potuto trovare forme perfette e accenti teneri a significare il grande amore e la serenit?. In questa lirica ha cantato la vita con le sue gioie e il suo dolore, la vita nella quale gli uomini pure credono e di cui talora godono pur nel continuo susseguirsi delle tempeste. Di questa parentesi la poetessa sembra aver goduto a pieno.
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rovine di sterili notti
scorrono
come nastri
nella mia memoria.
L?ingorgo di vecchi rancori
avvelena
ogni possibile intenzione.
La paralisi dei gesti
induce
a muti lamenti
che si occultano nelle pieghe
dei nostri visi adombrati.
Delirante,
il riverbero dei battiti sordi
echeggia
e l?acre umore che opprime la stanza
sa del muschio
che alle rocce s?avvinghia.
Lento ? il fluire del tempo
e le gocce dei nostri cupi pensieri
generano
granitiche e acuminate forme?
Imponenti troneggiano,
sfidando invisibili nemici.
Stille feroci e acide,
scivolate,
fiere e placide,
pesanti,
nel silenzio
delle vostre buie e squallide
dimore?
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Il mio augurio, con tutto l'amore di cui sono capace, per un 2006 eccezionale, che vi permetta di sentire il Sole caldo e sincero come il vostro cuore desidera e la realizzazione di tutti i sogni rimasti per anni nel cassetto e, se per caso qualcuno ? in agguato per mettere alla prova la vostra intelligenza e la forza di volont? ricordate questa lirica di Kipling, Reno Bromuro
SE...
di
Rudyard Kipling
Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno
La perdono, e se la prendono con te;
Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
Ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;
Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;
Se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
Odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
E a evitare di far discorsi troppo saggi;
Se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare;
Se sai pensare - ma dei pensieri sa non farne il fine;
Se sai trattare nello stesso modo due impostori
- Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi;
Se sai resistere a udire la verit? che hai detto
Dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;
Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
Le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
Se di tutto ci? che hai vinto sai fare un solo mucchio
E te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta,
E se perdi, sai ricominciare
Senza dire una parola di sconfitta;
Se sai forzare cuore, nervi e tendini
Dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,
A tener duro, quando in te nient'altro
Esiste, tranne il comando della Volont?;
Se sai parlare alle folle senza sentirti re,
O intrattenere i re parlando francamente,
Se n? amici n? nemici riescono a ferirti,
Pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno;
Se riesci ad occupare il tempo inesorabile
Dando valore a ogni istante della vita,
Il mondo ? tuo, con tutto ci? che ha dentro,
E, ancor di pi?, ragazzo mio, sei Uomo!
Rudyard Kipling
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
SE...
di
Rudyard Kipling
Se riesci a non perdere la testa, quando tutti intorno
La perdono, e se la prendono con te;
Se riesci a non dubitare di te stesso, quando tutti ne dubitano,
Ma anche a cogliere in modo costruttivo i loro dubbi;
Se sai attendere, e non ti stanchi di attendere;
Se sai non ricambiare menzogna con menzogna,
Odio con odio, e tuttavia riesci a non sembrare troppo buono,
E a evitare di far discorsi troppo saggi;
Se sai sognare - ma dai sogni sai non farti dominare;
Se sai pensare - ma dei pensieri sa non farne il fine;
Se sai trattare nello stesso modo due impostori
- Trionfo e Disastro - quando ti capitano innanzi;
Se sai resistere a udire la verit? che hai detto
Dai farabutti travisata per ingannar gli sciocchi;
Se sai piegarti a ricostruire, con gli utensili ormai tutti consumati,
Le cose a cui hai dato la vita, ormai infrante;
Se di tutto ci? che hai vinto sai fare un solo mucchio
E te lo giochi, all'azzardo, un'altra volta,
E se perdi, sai ricominciare
Senza dire una parola di sconfitta;
Se sai forzare cuore, nervi e tendini
Dritti allo scopo, ben oltre la stanchezza,
A tener duro, quando in te nient'altro
Esiste, tranne il comando della Volont?;
Se sai parlare alle folle senza sentirti re,
O intrattenere i re parlando francamente,
Se n? amici n? nemici riescono a ferirti,
Pur tutti contando per te, ma troppo mai nessuno;
Se riesci ad occupare il tempo inesorabile
Dando valore a ogni istante della vita,
Il mondo ? tuo, con tutto ci? che ha dentro,
E, ancor di pi?, ragazzo mio, sei Uomo!
Rudyard Kipling
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane n?0674 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
BUON 2006 CON TANTISSIMA SERENITA' E PACE
FATTI
01 gennaio 1816: entrano in vigore in Lombardia il Codice Civile generale austriaco, il Regolamento Giudiziario Civile e il Codice austriaco dei delitti e delle gravi trasgressioni politiche. Gli atti di stato civile passano dalla competenza dei municipi a quella dei parroci. ? abolita la reggenza ed ? istituito per il Lombardo-Veneto un regio governo presieduto dal governatore.
02 gennaio 1821: esce a Firenze il primo numero dell' Antologia, periodico redatto da Giovan Pietro Vieusseux e dai suoi collaboratori fiorentini; ? stato pubblicato con cadenza mensile per dodici anni, fino al 1833.
03 gennaio 1863: a Milano esce il primo numero del settimanale Fede e avvenire, settimanale repubblicano ispirato da Giuseppe Mazzini e diretto ad un pubblico operaio.
04 gennaio 1816: rientra a Roma una parte delle opere d'arte sottratte dai francesi nell'occupazione del 1798 e durante l'et? napoleonica.
05 gennaio 1828: a Faenza si suicida in carcere il sospetto carbonaro Bartolomeo Borghesi, arrestato e torturato dalla commissione straordinaria istituita da Leone XII. Durante i moti del marzo 1831, le sue ossa saranno riesumate dalla terra sconsacrata e solennemente sepolte al cimitero dell' Osservanza con l'onore delle armi e l'intervento delle guardie civiche e delle autorit? cittadine.
06 gennaio 1848: un movimento rivoluzionario, ispirato dal democratico Francesco Domenico Guerrazzi e diretto dal popolano Enrico Bartelloni, insorge a Livorno. Il governatore deve lasciare la citt? e si costituisce una giunta di governo con a capo Domenico Guerrazzi.
07 gennaio 1831: Ciro Menotti avverte Enrico Misley a Parigi che il duca di Modena Francesco IV avrebbe tradito e diffuso la falsa voce secondo cui Menotti e Misley sono suoi agenti infiltrati nelle sette per denunciare i cospiratori.
08 gennaio 1816: graziati ed espulsi dal regno borbonico i compagni di Gioacchino Murat nell'ultima impresa di Pizzo Calabro. L'imperatore Francesco I, otto anni dopo, commuta la sentenza di morte contro Federico Confalonieri e i suoi compagni in quella di carcere duro. Il 21 i condannati saranno condotti dalle carceri milanesi di Porta Nuova al Palazzo di Giustizia, dove, incatenati e a capo scoperto, ascolteranno la pubblica lettura della condanna. Il carnefice ne affigger? copia alla forca per i contumaci.
PARLIAMONE
LE CONTRADDIZIONI DEL CONCILIO VATICANO II
E IL NUOVO PONTIFICATO
Scrive tra l?altro Luca Rolandi: ?Tutto ? passato in un attimo, quasi che il conclave non fosse avvenuto. In fondo il nuovo pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, Benedetto XVI ? l?unico ad avere avuto dalla settimana santa ai funerali di Papa Wojtyla, la possibilit? di esprimere un progetto e delle prospettive per la chiesa del Terzo Millennio. Un?elezione lampo, suggellata da un?unanimit? che da un lato assicura sull?unit? della chiesa, nella sua espressione ecclesiastica pi? alta, e dall?altra preoccupa per il dibattito smorzato nel segreto del conclave aprendo nella chiesa confini e prospettive diverse e complesse. Questa volta le profezie e i motti ?chi entra Papa esce cardinale? non hanno funzionato.
Ma chi ? Joseph Ratzinger? Un uomo che ha dedicato la sua esistenza allo studio della teologia in rapporto e confronto, nel dialogo e spesso nello scontro con la filosofia contemporanea, con il mondo e le societ? secolarizzate dell?occidente.
Il custode dell?ortodossia cattolica, certo, ma sarebbe riduttivo attribuirgli solo l?appellativo di principe del conservatorismo e della reazione cattolica nei confronti della modernit?. Molti dei suoi avversari affermano che il suo ? un cristianesimo radicale e assoluto, problematico e drammatico, senza ma e se se, un?obbedienza ontologica al vangelo. Egli nasce il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, in Germania. Discende da un'antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera. I suoi genitori cercano di assicurargli un'educazione dignitosa tanto che, per un certo periodo ? il padre stesso, commissario di gendarmeria, a occuparsi della sua istruzione. Cresce in una terra di fermenti e divisioni come quella germanica, nella culla del cattolicesimo sociale bavarese della CSU/CDU ma anche della ricostruzione sulle macerie dell?aberrazione nazista. Il 29 giugno 1951 ? ordinato sacerdote. Il suo servizio pastorale non si limita alla predicazione o al servir messa bens? mette la sua fresca sapienza, appena concretizzata nella tesi di teologia ?Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino? nell'insegnamento, esperienza che durer? diversi anni.
Sembra che Benedetto XVI sia il settimo Papa tedesco, per? sarebbe vero anche che ? il primo dopo la Riforma di Lutero.
Per circa un decennio Ratzinger insegna prima a Bonn, poi anche a Munster e Tubinga. Gi? a partire dal 1962 Ratzinger aveva acquistato notoriet? a livello internazionale intervenendo come consulente teologico al Concilio Vaticano II. In questo contesto si forma il cristianesimo integrale di Joseph Ratzinger, il massimo esponente oggi del pensiero cattolico istituzionale, ma dapprima allievo del cardinale Joseph Frings, leader dell?ala progressista al Concilio Vaticano II.
L?affermazione di una maggiore collegialit? e indipendenza delle Chiesa locali da Roma emerse a gran voce nella fase finale del Concilio Vaticano II e l?episcopato tedesco fu una delle chiese pi? attive per avviare questo processo d?inculturazione della fede. Ratzniger nelle sue peregrinazioni intellettuali si era gi? scontrato con il pensiero dei grandi della filosofia idealista: Kant, Hegel, Marx ma soprattutto con il cristianesimo senza Dio, l?esistenza oltre la vita di Ernest Bloch, il pericolo di una svuotamento del dettato dottrinale della fede cristiana, che avrebbe potuto e in parte sarebbe diventata soltanto una fede civile.
Ed ? ancora il Concilio Vaticano II, lo spartiacque della parabola umana e spirituale del nuovo Papa.
(1? continua)
LA POESIA DELLA SETTIMANA
UN MAZZO DI VERSI
di Enrico Besso
L?ARTE SUBLIMAZIONE DELLO SPIRITO
Quante volte molte persone che credono nella Poesia e nell?Arte, corrono trafelati da una libreria all?altra per cercare e possibilmente comprare libri di Poesie dei ?Giovani poeti spagnoli?, poesie di Mario Luzi, Elio Pecora, Walter de Mauro, Alberto Bevilacqua e non si accorgono che le migliori raccolte di poesie non si trovano in librerie perch? i ?boss del Racket dell?Arte? non vogliono che ci siano, perch? reazionari, oppure non vogliono vedere; per? sanno che ?I Poeti che sublimano l?Arte sono quelli senza Editore?.
Questo stato di cose ha permesso la rovina e il franamento quasi completo dei valori spirituali, perci? oggi dobbiamo preoccuparci di pubblicizzare e valorizzare, nel giusto merito, il nostro preziosissimo patrimonio spirituale che vogliono perduto o relegato nel sottobosco, poich? il Poeta ? costretto, per? anche lieto, di pagarsi la pubblicazione delle proprie opere, perch? cosciente che solo in questo modo si pu? uscire dal ?ghetto del sottobosco letterario? cui vogliono relegarli, per evocare, dal mondo dello spirito, tutte quelle energie sane e vitali che sono state per troppo, lungo tempo, soppresse nella sciagurata ipotesi che di loro il Racket dell?Arte vuole che si faccia a meno; ed allora dobbiamo cercare di rieducare le nostre anime a quei principi e fermenti che hanno la potenza e possono compiere il miracolo di ritrarre l'umanit? da una situazione quasi disperata: sconfiggendo in tutto e per tutto ?Il Racket dell?Arte?.
Parlando col mio giovane libraio, nella speranza mi esponesse qualche copia del mio libro, al suo diniego, ufficializzato dal fatto che non possono esporre opere che non siano state permesse dal distributore, gli ho detto: ?Ma lo spirito come pu? nutrirsi senza la Poesia e libri di Arte??, ?E lei crede ancora che ci sia uno spirito?? Ha risposto. A tale risposta sono rimasto allibito; poi ho chinato il capo e, mogio mogio, mi sono allontanato, dicendo fra me: ?A qual punto siamo arrivati!... Si giunge perfino a mettere in dubbio l'esistenza dello spirito per giustificare la mancanza di uno dei suoi pi? importanti alimenti, i libri di Poesia!... Allo stesso modo chi ha fame o sete, per attutire i morsi assillanti di tali bisogni, potrebbe fare una cosa semplicissima, mettere in dubbio l'esistenza dello stomaco, solo perch? egli non riesce a procurarsi il cibo?.
Ma il cibo spirituale di cui mi sazio e vi offro come omaggio e augurio per il nuovo anno, ? il mondo poetico di Enrico Besso, Alias EBY, che come tanti altri Poeti che da ?il miele del suo spirito? in cambio di Pace per tutti, che potrebbe stare benissimo a sostituire uno di quei poeti di cassetta la cui poesia ? diventata arida e dissanguata. Enrico Besso oltre a proporre alla nostra meditazione le pagine di uno studio che, nell'ultimo trentennio ? stato causa prima d'un ripensamento del problema della poetica italiana, attraverso le sue liriche detta un?organica sistema?zione tematica alla poesia e una forma metrica, che molti si sognerebbero di possedere, sviluppando argomenti d'interesse musicale estetico ed interpretativo. S? da dimostrare quanto siano necessarie anche le affermazioni formulate dall?estetica, e che trovino poi una riprova nella diretta lettura della poesia, giunge, implicitamente voluto, a rispondere d'aver interpretato il suo sentire senza accettare imposizioni esterne al suo ?Io creativo?. Besso al di fuori o al di l? del tempo storico-culturale in cui viene a trovarsi, rimane fuori di ogni situazione per essere solo uno ?senza scuola?, ma di farla.
In realt?, Besso esterna il suo interesse per sottolineare le numerose componenti di quella poesia che non perde mai di vista l'unit? fondamentale, anche se talune suggestive tesi interpretative potrebbero adattarsi pi? a un Poeta del decaden?tismo europeo che a un Poeta della nuova leva del terzo millennio.
Ma ? anche vero che, per chiarire e giustificare le insanabili fratture, i traumi, le innegabili morbosit? che si riscontrano in alcune correnti poetiche attuali, Besso possa anche ricorrere alle teorie freudiane e insistere sulla ?separazione totale della creazione poetica dalla coscienza normale, perci? questo lavoro si svolge in uno stato profondo dove il poeta assume un'altra personalit?: e poi, tornato in s?, possa respingere con un rifiuto e una condanna il suo stesso capolavoro?.
Qual ? dunque l'aspetto positivo del ?Mondo Poetico di Enrico Besso?? Nelle liriche contrastanti e antitetiche, di avere un contatto virile e sincero, con la cultura del suo tempo, non solo italiana; per ?essere documento storico e rumore del suo tempo?, come ? stato Dante per il suo tempo, come il Marino per il suo.
Documento storico e rumore: documento perch? canta il suo tempo, rumore perch? il suo canto fa ?rumore?, ci? fa discutere i critici, anche se un editore che si rispetti non busser? mai alla sua porta. L'incantesimo che il Poeta crea ? espresso con sentimento ed ha la sua fonte d?irradiazione principalmente nell?inseguimento dell?onda nella sua mente e sulle poesie ?vestite d?abitudine? che non vuole vedere.
UN MAZZO DI VERSI
di Enrico Besso (eby)
T'offro un mazzo di versi appena colti,
timidi come i fiori di lill?
e provocanti come i gelsomini.
Hanno lo stelo del legno di noce,
il profumo del granturco maturo
e le foglie dell'arancio selvatico.
Sgorgano come l'acqua di sorgente,
soffici come la neve d'inverno
e candidi come un viso bambino.
Hanno i petali del giacinto acquatico,
i pallidi grappoli di mimosa
e la profluvie di rose vermiglie.
T'offro un mazzo di versi appena colti,
sono i colori della buganvillea,
la loro morbida essenza di vita.
Sfogliali nei pomeriggi a mezz'ombra
sotto l'abbraccio dei salci piangenti
e tra le fratte spinose del cuore.
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
BUON 2006 CON TANTISSIMA SERENITA' E PACE
FATTI
01 gennaio 1816: entrano in vigore in Lombardia il Codice Civile generale austriaco, il Regolamento Giudiziario Civile e il Codice austriaco dei delitti e delle gravi trasgressioni politiche. Gli atti di stato civile passano dalla competenza dei municipi a quella dei parroci. ? abolita la reggenza ed ? istituito per il Lombardo-Veneto un regio governo presieduto dal governatore.
02 gennaio 1821: esce a Firenze il primo numero dell' Antologia, periodico redatto da Giovan Pietro Vieusseux e dai suoi collaboratori fiorentini; ? stato pubblicato con cadenza mensile per dodici anni, fino al 1833.
03 gennaio 1863: a Milano esce il primo numero del settimanale Fede e avvenire, settimanale repubblicano ispirato da Giuseppe Mazzini e diretto ad un pubblico operaio.
04 gennaio 1816: rientra a Roma una parte delle opere d'arte sottratte dai francesi nell'occupazione del 1798 e durante l'et? napoleonica.
05 gennaio 1828: a Faenza si suicida in carcere il sospetto carbonaro Bartolomeo Borghesi, arrestato e torturato dalla commissione straordinaria istituita da Leone XII. Durante i moti del marzo 1831, le sue ossa saranno riesumate dalla terra sconsacrata e solennemente sepolte al cimitero dell' Osservanza con l'onore delle armi e l'intervento delle guardie civiche e delle autorit? cittadine.
06 gennaio 1848: un movimento rivoluzionario, ispirato dal democratico Francesco Domenico Guerrazzi e diretto dal popolano Enrico Bartelloni, insorge a Livorno. Il governatore deve lasciare la citt? e si costituisce una giunta di governo con a capo Domenico Guerrazzi.
07 gennaio 1831: Ciro Menotti avverte Enrico Misley a Parigi che il duca di Modena Francesco IV avrebbe tradito e diffuso la falsa voce secondo cui Menotti e Misley sono suoi agenti infiltrati nelle sette per denunciare i cospiratori.
08 gennaio 1816: graziati ed espulsi dal regno borbonico i compagni di Gioacchino Murat nell'ultima impresa di Pizzo Calabro. L'imperatore Francesco I, otto anni dopo, commuta la sentenza di morte contro Federico Confalonieri e i suoi compagni in quella di carcere duro. Il 21 i condannati saranno condotti dalle carceri milanesi di Porta Nuova al Palazzo di Giustizia, dove, incatenati e a capo scoperto, ascolteranno la pubblica lettura della condanna. Il carnefice ne affigger? copia alla forca per i contumaci.
PARLIAMONE
LE CONTRADDIZIONI DEL CONCILIO VATICANO II
E IL NUOVO PONTIFICATO
Scrive tra l?altro Luca Rolandi: ?Tutto ? passato in un attimo, quasi che il conclave non fosse avvenuto. In fondo il nuovo pontefice della Chiesa Cattolica Apostolica Romana, Benedetto XVI ? l?unico ad avere avuto dalla settimana santa ai funerali di Papa Wojtyla, la possibilit? di esprimere un progetto e delle prospettive per la chiesa del Terzo Millennio. Un?elezione lampo, suggellata da un?unanimit? che da un lato assicura sull?unit? della chiesa, nella sua espressione ecclesiastica pi? alta, e dall?altra preoccupa per il dibattito smorzato nel segreto del conclave aprendo nella chiesa confini e prospettive diverse e complesse. Questa volta le profezie e i motti ?chi entra Papa esce cardinale? non hanno funzionato.
Ma chi ? Joseph Ratzinger? Un uomo che ha dedicato la sua esistenza allo studio della teologia in rapporto e confronto, nel dialogo e spesso nello scontro con la filosofia contemporanea, con il mondo e le societ? secolarizzate dell?occidente.
Il custode dell?ortodossia cattolica, certo, ma sarebbe riduttivo attribuirgli solo l?appellativo di principe del conservatorismo e della reazione cattolica nei confronti della modernit?. Molti dei suoi avversari affermano che il suo ? un cristianesimo radicale e assoluto, problematico e drammatico, senza ma e se se, un?obbedienza ontologica al vangelo. Egli nasce il 16 aprile 1927 a Marktl am Inn, in Germania. Discende da un'antica famiglia di agricoltori della Bassa Baviera. I suoi genitori cercano di assicurargli un'educazione dignitosa tanto che, per un certo periodo ? il padre stesso, commissario di gendarmeria, a occuparsi della sua istruzione. Cresce in una terra di fermenti e divisioni come quella germanica, nella culla del cattolicesimo sociale bavarese della CSU/CDU ma anche della ricostruzione sulle macerie dell?aberrazione nazista. Il 29 giugno 1951 ? ordinato sacerdote. Il suo servizio pastorale non si limita alla predicazione o al servir messa bens? mette la sua fresca sapienza, appena concretizzata nella tesi di teologia ?Popolo e casa di Dio nella dottrina della Chiesa di Sant'Agostino? nell'insegnamento, esperienza che durer? diversi anni.
Sembra che Benedetto XVI sia il settimo Papa tedesco, per? sarebbe vero anche che ? il primo dopo la Riforma di Lutero.
Per circa un decennio Ratzinger insegna prima a Bonn, poi anche a Munster e Tubinga. Gi? a partire dal 1962 Ratzinger aveva acquistato notoriet? a livello internazionale intervenendo come consulente teologico al Concilio Vaticano II. In questo contesto si forma il cristianesimo integrale di Joseph Ratzinger, il massimo esponente oggi del pensiero cattolico istituzionale, ma dapprima allievo del cardinale Joseph Frings, leader dell?ala progressista al Concilio Vaticano II.
L?affermazione di una maggiore collegialit? e indipendenza delle Chiesa locali da Roma emerse a gran voce nella fase finale del Concilio Vaticano II e l?episcopato tedesco fu una delle chiese pi? attive per avviare questo processo d?inculturazione della fede. Ratzniger nelle sue peregrinazioni intellettuali si era gi? scontrato con il pensiero dei grandi della filosofia idealista: Kant, Hegel, Marx ma soprattutto con il cristianesimo senza Dio, l?esistenza oltre la vita di Ernest Bloch, il pericolo di una svuotamento del dettato dottrinale della fede cristiana, che avrebbe potuto e in parte sarebbe diventata soltanto una fede civile.
Ed ? ancora il Concilio Vaticano II, lo spartiacque della parabola umana e spirituale del nuovo Papa.
(1? continua)
LA POESIA DELLA SETTIMANA
UN MAZZO DI VERSI
di Enrico Besso
L?ARTE SUBLIMAZIONE DELLO SPIRITO
Quante volte molte persone che credono nella Poesia e nell?Arte, corrono trafelati da una libreria all?altra per cercare e possibilmente comprare libri di Poesie dei ?Giovani poeti spagnoli?, poesie di Mario Luzi, Elio Pecora, Walter de Mauro, Alberto Bevilacqua e non si accorgono che le migliori raccolte di poesie non si trovano in librerie perch? i ?boss del Racket dell?Arte? non vogliono che ci siano, perch? reazionari, oppure non vogliono vedere; per? sanno che ?I Poeti che sublimano l?Arte sono quelli senza Editore?.
Questo stato di cose ha permesso la rovina e il franamento quasi completo dei valori spirituali, perci? oggi dobbiamo preoccuparci di pubblicizzare e valorizzare, nel giusto merito, il nostro preziosissimo patrimonio spirituale che vogliono perduto o relegato nel sottobosco, poich? il Poeta ? costretto, per? anche lieto, di pagarsi la pubblicazione delle proprie opere, perch? cosciente che solo in questo modo si pu? uscire dal ?ghetto del sottobosco letterario? cui vogliono relegarli, per evocare, dal mondo dello spirito, tutte quelle energie sane e vitali che sono state per troppo, lungo tempo, soppresse nella sciagurata ipotesi che di loro il Racket dell?Arte vuole che si faccia a meno; ed allora dobbiamo cercare di rieducare le nostre anime a quei principi e fermenti che hanno la potenza e possono compiere il miracolo di ritrarre l'umanit? da una situazione quasi disperata: sconfiggendo in tutto e per tutto ?Il Racket dell?Arte?.
Parlando col mio giovane libraio, nella speranza mi esponesse qualche copia del mio libro, al suo diniego, ufficializzato dal fatto che non possono esporre opere che non siano state permesse dal distributore, gli ho detto: ?Ma lo spirito come pu? nutrirsi senza la Poesia e libri di Arte??, ?E lei crede ancora che ci sia uno spirito?? Ha risposto. A tale risposta sono rimasto allibito; poi ho chinato il capo e, mogio mogio, mi sono allontanato, dicendo fra me: ?A qual punto siamo arrivati!... Si giunge perfino a mettere in dubbio l'esistenza dello spirito per giustificare la mancanza di uno dei suoi pi? importanti alimenti, i libri di Poesia!... Allo stesso modo chi ha fame o sete, per attutire i morsi assillanti di tali bisogni, potrebbe fare una cosa semplicissima, mettere in dubbio l'esistenza dello stomaco, solo perch? egli non riesce a procurarsi il cibo?.
Ma il cibo spirituale di cui mi sazio e vi offro come omaggio e augurio per il nuovo anno, ? il mondo poetico di Enrico Besso, Alias EBY, che come tanti altri Poeti che da ?il miele del suo spirito? in cambio di Pace per tutti, che potrebbe stare benissimo a sostituire uno di quei poeti di cassetta la cui poesia ? diventata arida e dissanguata. Enrico Besso oltre a proporre alla nostra meditazione le pagine di uno studio che, nell'ultimo trentennio ? stato causa prima d'un ripensamento del problema della poetica italiana, attraverso le sue liriche detta un?organica sistema?zione tematica alla poesia e una forma metrica, che molti si sognerebbero di possedere, sviluppando argomenti d'interesse musicale estetico ed interpretativo. S? da dimostrare quanto siano necessarie anche le affermazioni formulate dall?estetica, e che trovino poi una riprova nella diretta lettura della poesia, giunge, implicitamente voluto, a rispondere d'aver interpretato il suo sentire senza accettare imposizioni esterne al suo ?Io creativo?. Besso al di fuori o al di l? del tempo storico-culturale in cui viene a trovarsi, rimane fuori di ogni situazione per essere solo uno ?senza scuola?, ma di farla.
In realt?, Besso esterna il suo interesse per sottolineare le numerose componenti di quella poesia che non perde mai di vista l'unit? fondamentale, anche se talune suggestive tesi interpretative potrebbero adattarsi pi? a un Poeta del decaden?tismo europeo che a un Poeta della nuova leva del terzo millennio.
Ma ? anche vero che, per chiarire e giustificare le insanabili fratture, i traumi, le innegabili morbosit? che si riscontrano in alcune correnti poetiche attuali, Besso possa anche ricorrere alle teorie freudiane e insistere sulla ?separazione totale della creazione poetica dalla coscienza normale, perci? questo lavoro si svolge in uno stato profondo dove il poeta assume un'altra personalit?: e poi, tornato in s?, possa respingere con un rifiuto e una condanna il suo stesso capolavoro?.
Qual ? dunque l'aspetto positivo del ?Mondo Poetico di Enrico Besso?? Nelle liriche contrastanti e antitetiche, di avere un contatto virile e sincero, con la cultura del suo tempo, non solo italiana; per ?essere documento storico e rumore del suo tempo?, come ? stato Dante per il suo tempo, come il Marino per il suo.
Documento storico e rumore: documento perch? canta il suo tempo, rumore perch? il suo canto fa ?rumore?, ci? fa discutere i critici, anche se un editore che si rispetti non busser? mai alla sua porta. L'incantesimo che il Poeta crea ? espresso con sentimento ed ha la sua fonte d?irradiazione principalmente nell?inseguimento dell?onda nella sua mente e sulle poesie ?vestite d?abitudine? che non vuole vedere.
UN MAZZO DI VERSI
di Enrico Besso (eby)
T'offro un mazzo di versi appena colti,
timidi come i fiori di lill?
e provocanti come i gelsomini.
Hanno lo stelo del legno di noce,
il profumo del granturco maturo
e le foglie dell'arancio selvatico.
Sgorgano come l'acqua di sorgente,
soffici come la neve d'inverno
e candidi come un viso bambino.
Hanno i petali del giacinto acquatico,
i pallidi grappoli di mimosa
e la profluvie di rose vermiglie.
T'offro un mazzo di versi appena colti,
sono i colori della buganvillea,
la loro morbida essenza di vita.
Sfogliali nei pomeriggi a mezz'ombra
sotto l'abbraccio dei salci piangenti
e tra le fratte spinose del cuore.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Ridateci l?acqua in Campania! Sciopero della fame della poetessa Marcella Boccia
Intervista di Dario De Min
Oggi ? Capodanno, molti si stanno preparando all'abbondante e succulento pranzo, perch? il tuo sciopero della fame?
Marcella Boccia: Perch? ancora oggi, dopo un anno, molti campani non sanno che i sindaci di 136 Comuni delle province di Napoli e Caserta, il 30 dicembre 2004, mentre molti si preoccupavano di dove trascorrere il Capodanno, zitti zitti, come si suol dire, senza far sapere niente a nessuno, hanno venduto l'acqua alla multinazionale Eni. Circa un mese prima, il 23 novembre 2004, fecero lo stesso: zitti zitti, decisero, con una delibera, di privatizzare l'acqua.
Lo sciopero della fame ha l'unico obiettivo di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su una vicenda che coinvolge tutti i campani che vivono nei Comuni interessati. E? un diritto di tutti sapere cosa i politici decidono per i cittadini.
Cosa comporterebbe la privatizzazione dell'acqua?
Innanzitutto un consistente aumento delle tariffe, e con l'euro che sta mandando in rovina tutta la gente onesta d'Italia, pensare di pagare il doppio, il triplo quello che ? un bene dell'umanit?, ? vergognoso. Un'altra conseguenza sarebbe l'abbassamento degli stardard sanitari. Si stima, inoltre, che almeno 1500 persone perderebbero il lavoro. Ci sarebbe un conseguente assalto delle multinazionali e dei comitati d'Affari al bene comune ed il rischio, certo come ? certa la necessit? per l'essere umano di bere acqua, di infiltrazione degli interessi mafiosi.
Dove la privatizzazione dell?acqua ? gi? avvenuta, ci sono stati rincari, disservizi e, chiaramente, speculazioni che a priori sono immorali, fugurarsi quando riguardino un bene che ? di tutti e che, pertanto, dovrebbe essere gratuito.
Cosa ? avvenuto dopo la delibera del 23 novembre 2004?
Lo scorso gennaio ? nato un Comitato Civico per la difesa dell?acqua, la cui mobilitazione ha reso possibile lo spostamento dei termini della gara al mese di aprile, prima fissati per il 7 febbraio, costringendo le forze politiche ad esprimersi sul problema, e diffondendo, cos?, una notizia che pochi conoscevano.
Cosa chiede il Comitato?
Il Comitato Civico per la difesa dell?acqua si ? mobilitato per l'annullamento della delibera ed il blocco del bando per la privatizzazione, chiedendo una gestione completamente pubblica, "in house", dei servizi idrici in questione. Non ? disposto ad accettare, inoltre, alcuna ipotesi di societ? mista che lascerebbe comunque il timone in mano ai privati. E chiede, infine, la ripubblicizzazione delle infrastrutture (come gli acquedotti) che la giunta regionale ha gi? dato in gestione a privati.
Hai scritto dei versi molto belli sull?argomento: ?Vi siete presi le nostre case / il nostro lavoro / i risparmi di una Vita / la speranza nel futuro / ogni bene comune / Ma gi? le mani dalla nostra Vita / l?acqua ? Vita?.
A chi ti rivolgi?
Ai politici. A quei viscidi personaggi che ingannano gli ingenui elettori per farsi votare e poi, una volta al governo, danno al popolo il colpo di grazia. Stanotte sentivo la gente euforica per l?arrivo del nuovo anno, musica latino americana, risa, fuochi d?artificio. Mi chiedevo se la gente che stanotte ha festeggiato il 2006 immagini solo lontanamente cosa ci stanno preparando i nostri politici?
Cosa prevedi?
Non ? una profezia, ma piuttosto un?analisi di ci? che sta avvenendo gi? da tempo. Sembra una novit?, perch? molti lo ignorano per scelta o per disinformazione. Ma ci? che viviamo ? il governo antidemocratico del nostro bel Paese, che non rispetta la Costituzione, partecipando a guerre, usando la censura, danneggiando i cittadini italiani economicamente e moralmente. Credo che i nostri politici debbano finalmente studiarsi la Costituzione, anzich? volerla cambiare a proprio piacimento.
Concludiamo con i tuoi versi tratti dal componimento "Maledetta propriet? privata":
?L?acqua non ? una merce / l?acqua sono io / sei tu / ? il bambino / che tua madre ha avuto in grembo / ? il cibo che ha nutrito / le sue cellule / sono cento mille libellule / libere di librarsi nell?aere / non puoi catturarle / ? un delitto privatizzarle? (Marcella Boccia)
Intervista di Dario De Min
Oggi ? Capodanno, molti si stanno preparando all'abbondante e succulento pranzo, perch? il tuo sciopero della fame?
Marcella Boccia: Perch? ancora oggi, dopo un anno, molti campani non sanno che i sindaci di 136 Comuni delle province di Napoli e Caserta, il 30 dicembre 2004, mentre molti si preoccupavano di dove trascorrere il Capodanno, zitti zitti, come si suol dire, senza far sapere niente a nessuno, hanno venduto l'acqua alla multinazionale Eni. Circa un mese prima, il 23 novembre 2004, fecero lo stesso: zitti zitti, decisero, con una delibera, di privatizzare l'acqua.
Lo sciopero della fame ha l'unico obiettivo di attirare l'attenzione dell'opinione pubblica su una vicenda che coinvolge tutti i campani che vivono nei Comuni interessati. E? un diritto di tutti sapere cosa i politici decidono per i cittadini.
Cosa comporterebbe la privatizzazione dell'acqua?
Innanzitutto un consistente aumento delle tariffe, e con l'euro che sta mandando in rovina tutta la gente onesta d'Italia, pensare di pagare il doppio, il triplo quello che ? un bene dell'umanit?, ? vergognoso. Un'altra conseguenza sarebbe l'abbassamento degli stardard sanitari. Si stima, inoltre, che almeno 1500 persone perderebbero il lavoro. Ci sarebbe un conseguente assalto delle multinazionali e dei comitati d'Affari al bene comune ed il rischio, certo come ? certa la necessit? per l'essere umano di bere acqua, di infiltrazione degli interessi mafiosi.
Dove la privatizzazione dell?acqua ? gi? avvenuta, ci sono stati rincari, disservizi e, chiaramente, speculazioni che a priori sono immorali, fugurarsi quando riguardino un bene che ? di tutti e che, pertanto, dovrebbe essere gratuito.
Cosa ? avvenuto dopo la delibera del 23 novembre 2004?
Lo scorso gennaio ? nato un Comitato Civico per la difesa dell?acqua, la cui mobilitazione ha reso possibile lo spostamento dei termini della gara al mese di aprile, prima fissati per il 7 febbraio, costringendo le forze politiche ad esprimersi sul problema, e diffondendo, cos?, una notizia che pochi conoscevano.
Cosa chiede il Comitato?
Il Comitato Civico per la difesa dell?acqua si ? mobilitato per l'annullamento della delibera ed il blocco del bando per la privatizzazione, chiedendo una gestione completamente pubblica, "in house", dei servizi idrici in questione. Non ? disposto ad accettare, inoltre, alcuna ipotesi di societ? mista che lascerebbe comunque il timone in mano ai privati. E chiede, infine, la ripubblicizzazione delle infrastrutture (come gli acquedotti) che la giunta regionale ha gi? dato in gestione a privati.
Hai scritto dei versi molto belli sull?argomento: ?Vi siete presi le nostre case / il nostro lavoro / i risparmi di una Vita / la speranza nel futuro / ogni bene comune / Ma gi? le mani dalla nostra Vita / l?acqua ? Vita?.
A chi ti rivolgi?
Ai politici. A quei viscidi personaggi che ingannano gli ingenui elettori per farsi votare e poi, una volta al governo, danno al popolo il colpo di grazia. Stanotte sentivo la gente euforica per l?arrivo del nuovo anno, musica latino americana, risa, fuochi d?artificio. Mi chiedevo se la gente che stanotte ha festeggiato il 2006 immagini solo lontanamente cosa ci stanno preparando i nostri politici?
Cosa prevedi?
Non ? una profezia, ma piuttosto un?analisi di ci? che sta avvenendo gi? da tempo. Sembra una novit?, perch? molti lo ignorano per scelta o per disinformazione. Ma ci? che viviamo ? il governo antidemocratico del nostro bel Paese, che non rispetta la Costituzione, partecipando a guerre, usando la censura, danneggiando i cittadini italiani economicamente e moralmente. Credo che i nostri politici debbano finalmente studiarsi la Costituzione, anzich? volerla cambiare a proprio piacimento.
Concludiamo con i tuoi versi tratti dal componimento "Maledetta propriet? privata":
?L?acqua non ? una merce / l?acqua sono io / sei tu / ? il bambino / che tua madre ha avuto in grembo / ? il cibo che ha nutrito / le sue cellule / sono cento mille libellule / libere di librarsi nell?aere / non puoi catturarle / ? un delitto privatizzarle? (Marcella Boccia)
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane n?0675 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
09 gennaio 1822:a Palermo ? scoperta una vasta cospirazione. Numerosi carbonari sono arrestati e sottoposti a un processo sommario, che si conclude con quattordici condanne a morte.
10 gennaio 1824: nel suo castello di Moncalieri, muore Vittorio Emanuele I . Il sovrano di Sardegna, salito al trono in esilio il 4 giugno 1802 e restaurato nel suo regno il 20 maggio 1814, aveva abdicato il 19 marzo 1821. La salma ? trasportata a Palazzo Madama e di l?, alla Basilica di Superga per i solenni funerali.
11 gennaio 1821: c?? una manifestazione studentesca filoliberale al teatro d'Angennes a Torino. Agli scontri con la polizia seguono diversi arresti.
12 gennaio 1821:il reggimento delle guardie, all'universit? di Torino carica gli studenti ferendone diciotto, due dei quali molto gravemente. Alcuni ufficiali sono feriti dai sassi, molti studenti sono arrestati. Temporanea chiusura dell'universit?.
13 gennaio 1829: ? fondata a Torino, la Societ? reale d'assicurazione generale e mutua contro gli incendi.
14 gennaio 1826: ? istituito a Modena con decreto ducale, un osservatorio astronomico. .
15 gennaio 2004:muore a Roma all'et? di 74 anni, la popolare attrice e soubrette, protagonista di celebri variet? della RAI, Delia Scala. Interprete in alcuni film di Eduardo De Filippo e Giuseppe De Santis, fu protagonista di commedie leggere come ?Bellezze in bicicletta? e ?Signori si nasce? accanto a Tot?.
Delia Scala era nata a Bracciano (Roma) il 25 settembre 1929, il vero nome era Odette Bedogni. A otto anni si iscrive alla scuola di ballo della Scala che frequenter? per sette anni, comparendo in numerosi balletti tra cui ?La bottega fantastica? di Rossini e ?La bella addormentata nel bosco? di Ciakovski; comincia a lavorare nel cinema col nome d'arte di Delia Scala nel dopoguerra.
Grazie al suo sorriso sbarazzino e il viso acqua e sapone da brava ragazza, nel 1950 il regista Luigi Zampa la nota e le affida una parte di rilievo nel film ?Anni difficili? Con quel suo corpo vivace e spigoloso, ben diverso e pi? moderno di quello delle maggiorate allora in voga, nell'arco di dieci anni Delia Scala apparir? in pi? di trenta pellicole tra cui ?Vita da cani?, ?Roma?, ?Ore 11?, ?Opinione pubblica?, ?Auguri e figli maschi? e ?Cameriera bella presenza?.
Nel 1954 debutta nel teatro di rivista con Carlo Dapporto in ?Giove in doppiopetto?, cui seguono spettacoli e musical firmati da Garinei e Giovannini, come ?Buonanotte Bettina?, ?L'adorabile Giulio?, ?My fair lady?, ?Rinaldo in campo? di e con Domenico Modugno.
Il 1956 ? l'anno in cui Delia approda sugli schermi televisivi come protagonista insieme a Nino Taranto nel variet? ?Lui e lei?.
Negli anni 1959 e 1960 presenta insieme con Nino Manfredi e Paolo Panelli una memorabile edizione di ?Canzonissima? diretta da Antonello Falqui, mentre nel 1968 ? protagonista del programma ?Delia Scala story?.
Delia Scala ? considerata la progenitrice del ruolo di soubrette che nella storia della televisione italiana; sar? il modello per tutte le successive, da Raffaella Carr? a Mina,fino a Lorella Cuccarini.
Ammalata di cancro al seno, operata di chirurgia mastoplastica radicale, ebbe cure farmacologiche pesanti e definitivamente non si riprese mai. Quando nel 2001 mor? di cancro al fegato Arturo Fremura, l'imprenditore livornese con cui si era legata negli ultimi anni, disperandosi parl? di una maledizione. La stessa che prima gli aveva portato via in giovent? Eugenio Castellotti, corridore automobilistico morto in gara e poi Piero Giannotti, il primo marito, morto a Viareggio durante una passeggiata in bicicletta. ?Dalla vita ho avuto molto: il successo, l'amore - disse in un'intervista - ma ho pagato troppo duramente questi privilegi con dei lutti che mi hanno spezzato il cuore?.
PARLIAMONE
LE CONTRADDIZIONI DEL CONCILIO VATICANO II
E IL NUOVO PONTIFICATO (2? PARTE)
Ratzinger (come ho avuto modo di accennare nell?incontro di sabato scorso, aiutato dall?articolo di Luca Rolandi), sostenitore dell?aggiornamento conciliare e della primavera della Chiesa, si scopre contrario ad accelerazioni imponderate del pensiero postconcilare. Nel 1969 diventa professore ordinario di Dogmatica e storia dei dogmi all'Universit? di Ratisbona, dove ? anche vice presidente.
Negli anni Settanta, nella tormenta delle trasformazioni della societ? civile la sua visione si fa pi? ferma, il Concilio va coltivato, ma frenando gli slanci eterodossi. Si assiste al progressivo allontanamento del Cardinale Arcivescovo di Monaco dal pensiero d?avanguardia e di apertura dei fautori del Vaticano II. Ratzinger si trasforma nell?immaginario come il guardiano dell?ortodossia. In particolare tenendo fede alla sua monumentale opera Introduzione al cristianesimo, che inverte la rotta nel suo pensiero, tornando a principi dogmatici pi? fermi in cui il Concilio ? riletto in funzione della tradizione pi? che dell?aggiornamento. Il passo definitivo avviene nel 1981 quando Giovanni Paolo II, lo nomina Prefetto del Sant?Ufficio che proprio attraverso la sua opera si trasformer? nella congregazione per la dottrina della Chiesa.
Il 24 marzo 1977 Papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Munchen und Freising ed il 28 maggio successivo riceve la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo ottanta anni, la gestione della grande Diocesi Bavarese, Ratzinger ? uno dei pochi superstiti del conclave del 1978.
E? il teologo di Giovanni Paolo II, del quale condivide molto ma non tutto del suo itinerario pastorale. Dagli anni del Concilio fino alla direzione dell?ex Sant?Ufficio, ?Ratzinger studia, approfondisce, si confronta, dialoga, soprattutto con gli esponenti pi? significativi della cultura laica contemporanea; ? meno attratto dall?esperienza del dialogo ecumenico ed interreligioso, molto di pi? intuisce il pericolo e l?importanza di dare linee guida al cattolicesimo nel confronto con il mondo e il pensiero contemporanei?. Rileggendo i volumi Rapporto sulla fede libro intervista di Vittorio Messori, del 1985 o il pi? recente Senza radici, realizzato in collaborazione con l?attuale Presidente del Senato Marcello Pera, si evince come il pensiero di Papa Benedetto XVI sia improntato ad un pessimismo della ragione, alleviato solo dalla certezza del mistero della fede in Cristo.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
AI CONFINI DEL TEMPO
di Luisa Massari
Luisa Massari ? nata a Forl? il 17 agosto 1921, dove vive. Ottantaquattro anni compiuti lo scorso agosto, ha ancora molto da dire, oltre quanto ha gi? detto.
Ha pubblicato cinque volumi di poesie, due di prosa, due di saggistica con i quali ? stata insignita di medaglia d?oro dal Comune di Forl? per la saggistica storica, in cui ha parlato delle origini della citt? natale e un?altra medaglia d?oro per il saggio storico sull?origine della regione. Ha al suo attivo anche molti primi premi in campo nazionale e internazionale. Collabora a riviste di parapsicologia e letterarie con racconti e saggi di profondo acume critico.
Le recensioni a suo favore non si contano tante sono.
La Poesia che oggi vi propongo ha lo stesso titolo della raccolta edita dall?A.I.A. ?Poesia della Vita? nel 1976, ?AI CONFINI DEL TEMPO? cui ho avuto l?onore di presentare e che mi riempie il cuore di gioia per l?amicizia che mi regala.
In futuro mi farebbe piacere sottoporre alla vostra attenzione altre liriche della Massari, la cui poesia non finge le condizioni dell'Assoluto ma le cerca, trasfigurando il sensibile. Luisa Massari sente condensare nella sua anima la cosmicit?, perci? il particolare ch'ella rappresenta ha caratteri universali, pur essendo dettagliatamente definito e precisato. Il tema predominante ? quello che anima il Poeta in genere: ella non pu?, anche volendolo, ignorare la realt? che la circonda.
Nell?augurarvi buona lettura, vi abbraccio con tutto l?amore che posso, augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera.
Al CONFINI DEL TEMPO
di Luisa Massari
Non ? solo illusione, utopistico sogno:
forse esiste davvero quella bolla iridata
dove tutto ? sospeso in colori sereni,
senza fine o principio in un soffice niente;
forse in questo non luogo ai confini del tempo
ti conobbi gi? prima d'imboccare la via
dell'amara esistenza ora avviata al tramonto.
Ma perch? ho valicato la barriera del sogno
rinnegando l'eterea realt? immateriale?
Anche se tutto ? quanto poteva essere eterno ?
m'? svanito alle spalle, so che mi riconosci:
ed allora, ti prego, dammi ancora la mano
e riportami indietro ai confini del tempo;
poi ? chiss?! ? troveremo il passaggio alla strada
che si perde nel nulla e regala l?oblio!
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
09 gennaio 1822:a Palermo ? scoperta una vasta cospirazione. Numerosi carbonari sono arrestati e sottoposti a un processo sommario, che si conclude con quattordici condanne a morte.
10 gennaio 1824: nel suo castello di Moncalieri, muore Vittorio Emanuele I . Il sovrano di Sardegna, salito al trono in esilio il 4 giugno 1802 e restaurato nel suo regno il 20 maggio 1814, aveva abdicato il 19 marzo 1821. La salma ? trasportata a Palazzo Madama e di l?, alla Basilica di Superga per i solenni funerali.
11 gennaio 1821: c?? una manifestazione studentesca filoliberale al teatro d'Angennes a Torino. Agli scontri con la polizia seguono diversi arresti.
12 gennaio 1821:il reggimento delle guardie, all'universit? di Torino carica gli studenti ferendone diciotto, due dei quali molto gravemente. Alcuni ufficiali sono feriti dai sassi, molti studenti sono arrestati. Temporanea chiusura dell'universit?.
13 gennaio 1829: ? fondata a Torino, la Societ? reale d'assicurazione generale e mutua contro gli incendi.
14 gennaio 1826: ? istituito a Modena con decreto ducale, un osservatorio astronomico. .
15 gennaio 2004:muore a Roma all'et? di 74 anni, la popolare attrice e soubrette, protagonista di celebri variet? della RAI, Delia Scala. Interprete in alcuni film di Eduardo De Filippo e Giuseppe De Santis, fu protagonista di commedie leggere come ?Bellezze in bicicletta? e ?Signori si nasce? accanto a Tot?.
Delia Scala era nata a Bracciano (Roma) il 25 settembre 1929, il vero nome era Odette Bedogni. A otto anni si iscrive alla scuola di ballo della Scala che frequenter? per sette anni, comparendo in numerosi balletti tra cui ?La bottega fantastica? di Rossini e ?La bella addormentata nel bosco? di Ciakovski; comincia a lavorare nel cinema col nome d'arte di Delia Scala nel dopoguerra.
Grazie al suo sorriso sbarazzino e il viso acqua e sapone da brava ragazza, nel 1950 il regista Luigi Zampa la nota e le affida una parte di rilievo nel film ?Anni difficili? Con quel suo corpo vivace e spigoloso, ben diverso e pi? moderno di quello delle maggiorate allora in voga, nell'arco di dieci anni Delia Scala apparir? in pi? di trenta pellicole tra cui ?Vita da cani?, ?Roma?, ?Ore 11?, ?Opinione pubblica?, ?Auguri e figli maschi? e ?Cameriera bella presenza?.
Nel 1954 debutta nel teatro di rivista con Carlo Dapporto in ?Giove in doppiopetto?, cui seguono spettacoli e musical firmati da Garinei e Giovannini, come ?Buonanotte Bettina?, ?L'adorabile Giulio?, ?My fair lady?, ?Rinaldo in campo? di e con Domenico Modugno.
Il 1956 ? l'anno in cui Delia approda sugli schermi televisivi come protagonista insieme a Nino Taranto nel variet? ?Lui e lei?.
Negli anni 1959 e 1960 presenta insieme con Nino Manfredi e Paolo Panelli una memorabile edizione di ?Canzonissima? diretta da Antonello Falqui, mentre nel 1968 ? protagonista del programma ?Delia Scala story?.
Delia Scala ? considerata la progenitrice del ruolo di soubrette che nella storia della televisione italiana; sar? il modello per tutte le successive, da Raffaella Carr? a Mina,fino a Lorella Cuccarini.
Ammalata di cancro al seno, operata di chirurgia mastoplastica radicale, ebbe cure farmacologiche pesanti e definitivamente non si riprese mai. Quando nel 2001 mor? di cancro al fegato Arturo Fremura, l'imprenditore livornese con cui si era legata negli ultimi anni, disperandosi parl? di una maledizione. La stessa che prima gli aveva portato via in giovent? Eugenio Castellotti, corridore automobilistico morto in gara e poi Piero Giannotti, il primo marito, morto a Viareggio durante una passeggiata in bicicletta. ?Dalla vita ho avuto molto: il successo, l'amore - disse in un'intervista - ma ho pagato troppo duramente questi privilegi con dei lutti che mi hanno spezzato il cuore?.
PARLIAMONE
LE CONTRADDIZIONI DEL CONCILIO VATICANO II
E IL NUOVO PONTIFICATO (2? PARTE)
Ratzinger (come ho avuto modo di accennare nell?incontro di sabato scorso, aiutato dall?articolo di Luca Rolandi), sostenitore dell?aggiornamento conciliare e della primavera della Chiesa, si scopre contrario ad accelerazioni imponderate del pensiero postconcilare. Nel 1969 diventa professore ordinario di Dogmatica e storia dei dogmi all'Universit? di Ratisbona, dove ? anche vice presidente.
Negli anni Settanta, nella tormenta delle trasformazioni della societ? civile la sua visione si fa pi? ferma, il Concilio va coltivato, ma frenando gli slanci eterodossi. Si assiste al progressivo allontanamento del Cardinale Arcivescovo di Monaco dal pensiero d?avanguardia e di apertura dei fautori del Vaticano II. Ratzinger si trasforma nell?immaginario come il guardiano dell?ortodossia. In particolare tenendo fede alla sua monumentale opera Introduzione al cristianesimo, che inverte la rotta nel suo pensiero, tornando a principi dogmatici pi? fermi in cui il Concilio ? riletto in funzione della tradizione pi? che dell?aggiornamento. Il passo definitivo avviene nel 1981 quando Giovanni Paolo II, lo nomina Prefetto del Sant?Ufficio che proprio attraverso la sua opera si trasformer? nella congregazione per la dottrina della Chiesa.
Il 24 marzo 1977 Papa Paolo VI lo nomina arcivescovo di Munchen und Freising ed il 28 maggio successivo riceve la consacrazione episcopale, primo sacerdote diocesano ad assumere, dopo ottanta anni, la gestione della grande Diocesi Bavarese, Ratzinger ? uno dei pochi superstiti del conclave del 1978.
E? il teologo di Giovanni Paolo II, del quale condivide molto ma non tutto del suo itinerario pastorale. Dagli anni del Concilio fino alla direzione dell?ex Sant?Ufficio, ?Ratzinger studia, approfondisce, si confronta, dialoga, soprattutto con gli esponenti pi? significativi della cultura laica contemporanea; ? meno attratto dall?esperienza del dialogo ecumenico ed interreligioso, molto di pi? intuisce il pericolo e l?importanza di dare linee guida al cattolicesimo nel confronto con il mondo e il pensiero contemporanei?. Rileggendo i volumi Rapporto sulla fede libro intervista di Vittorio Messori, del 1985 o il pi? recente Senza radici, realizzato in collaborazione con l?attuale Presidente del Senato Marcello Pera, si evince come il pensiero di Papa Benedetto XVI sia improntato ad un pessimismo della ragione, alleviato solo dalla certezza del mistero della fede in Cristo.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
AI CONFINI DEL TEMPO
di Luisa Massari
Luisa Massari ? nata a Forl? il 17 agosto 1921, dove vive. Ottantaquattro anni compiuti lo scorso agosto, ha ancora molto da dire, oltre quanto ha gi? detto.
Ha pubblicato cinque volumi di poesie, due di prosa, due di saggistica con i quali ? stata insignita di medaglia d?oro dal Comune di Forl? per la saggistica storica, in cui ha parlato delle origini della citt? natale e un?altra medaglia d?oro per il saggio storico sull?origine della regione. Ha al suo attivo anche molti primi premi in campo nazionale e internazionale. Collabora a riviste di parapsicologia e letterarie con racconti e saggi di profondo acume critico.
Le recensioni a suo favore non si contano tante sono.
La Poesia che oggi vi propongo ha lo stesso titolo della raccolta edita dall?A.I.A. ?Poesia della Vita? nel 1976, ?AI CONFINI DEL TEMPO? cui ho avuto l?onore di presentare e che mi riempie il cuore di gioia per l?amicizia che mi regala.
In futuro mi farebbe piacere sottoporre alla vostra attenzione altre liriche della Massari, la cui poesia non finge le condizioni dell'Assoluto ma le cerca, trasfigurando il sensibile. Luisa Massari sente condensare nella sua anima la cosmicit?, perci? il particolare ch'ella rappresenta ha caratteri universali, pur essendo dettagliatamente definito e precisato. Il tema predominante ? quello che anima il Poeta in genere: ella non pu?, anche volendolo, ignorare la realt? che la circonda.
Nell?augurarvi buona lettura, vi abbraccio con tutto l?amore che posso, augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera.
Al CONFINI DEL TEMPO
di Luisa Massari
Non ? solo illusione, utopistico sogno:
forse esiste davvero quella bolla iridata
dove tutto ? sospeso in colori sereni,
senza fine o principio in un soffice niente;
forse in questo non luogo ai confini del tempo
ti conobbi gi? prima d'imboccare la via
dell'amara esistenza ora avviata al tramonto.
Ma perch? ho valicato la barriera del sogno
rinnegando l'eterea realt? immateriale?
Anche se tutto ? quanto poteva essere eterno ?
m'? svanito alle spalle, so che mi riconosci:
ed allora, ti prego, dammi ancora la mano
e riportami indietro ai confini del tempo;
poi ? chiss?! ? troveremo il passaggio alla strada
che si perde nel nulla e regala l?oblio!
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane n?0675 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
16 gennaio 1997: il Senato approva in seconda lettura, con 256 s?, 16 no e due astenuti, il disegno di legge costituzionale che istituisce la commissione bicamerale per le riforme. Votano contro i senatori della Lega Nord, Francesco Cossiga e Romano Misserville (AN); astenuto Carlo Scognamiglio (Forza Italia). Ora si deve pronunciare la Camera. Alla presidenza della Bicamerale ? indicato, sia dall?Ulivo che dal Polo, il segretario del PDS Massimo D?Alema.
17 gennaio 2003: ancora una volta l'apertura del nuovo anno giudiziario innesca una serie di polemiche. Numerosi magistrati si sono presentati all'inaugurazione mostrando, trattenuta tra le mani, la Carta della Costituzione della Repubblica italiana, in segno di protesta contro le riforme annunciate dal Governo. A Roma, Carmelo Renato Calderone, avvocato generale presso la Corte d'Appello, definisce la giustizia ?un malato ormai in fase terminale?.
18 gennaio 1997: il giudice per le indagini preliminari Massimo Gullino conferma la custodia cautelare per Paolo e Sandro Furlan, mentre Sergio ? scarcerato; indagati il cugino Paolo Bertocco e un altro giovane, Roberto Siringo.
19 gennaio 1997: secondo quanto appreso dal padre, il vecchio boss don Bernardo, in carcere dal 1985, il pentito Enzo Brusca conferma che l?incontro tra Giulio Andreotti e Tot? Riina nel 1987 ? stato voluto da Salvo Lima, leader della corrente andreottiana in Sicilia, ucciso a Palermo dalla mafia nel 1992.
20 gennaio 1997: per il lancio delle pietre dal cavalcavia sono arrestati e posti in isolamento anche Gabriele e Franco Furlan, Paolo Bertocco, Roberto Siringo e Loredana Vezzaro. Emergeranno particolari agghiaccianti: il lancio dei sassi era come una partita a punti e vinceva chi centrava in pieno un?auto.
21 gennaio 1992: a Roma due giovani immigrati sono aggrediti e feriti da una squadra di giovanissimi naziskin, arrestati il 23.
22 gennaio 1997: il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge di riforma del servizio militare e di quello civile. Anche le donne potranno arruolarsi come volontarie, se di et? compresa tra i 18 e i 26 anni, e concorrere alla carriera al pari degli uomini. I giovani di entrambi i sessi potranno scegliere tra leva militare e servizio civile, che avranno una durata di dieci mesi, salvo corsi preparatori di tre mesi per alcuni incarichi civili. Le donne potranno accedere alla carriera militare nell?esercito e nella Guardia di Finanza gi? dal 1998.
PARLIAMONE
ITALIA DA CONOSCERE: ?BELLEGRA?
Bellegra, una cittadina a sessanta chilometri da Roma ? sorta col nome di Vitellia, colonia romana, nel Quarto secolo avanti Cristo, e denominata Civitella dal secolo Decimo al Nono secolo, si erge nel Lazio centrale tra la valle del fiume Aniene affluente del Tevere e quella del fiume Sacco. Inizia dalla contrada le Sbarre e gradualmente s'innalza fino all'altezza di 815 metri sul livello del mare. Con la Mora Valea scende fino a Vaccarecce. Il fianco est di Bellegra che guarda verso Subiaco, scende a precipizio sul territorio sottostante; il lato ovest volto verso San Vito digrada in massima parte con l'impressionante pendenza del sessanta per cento circa, ? al centro di un immenso anfiteatro di monti che formano un'imponente e incantevole corona ricca di forme vivaci. A nord si ergono i Monti Tiburtini, ad est i Simbruini centrali e meridionali, a sud i monti Ernici, la fertile pianura della Ciociaria, i Monti Ausoni ed Aurunci, ad ovest i Monti Lepini.
Per arrivare con l'autostrada si pu? uscire a Valmontone o Colleferro, proseguire per Olevano Romano e poi Bellegra.
La cittadina ? popolata di ruderi romani, ma la prima visita vi consiglio di vedere La Cisternola una costruzione tipicamente romana formata da malta grigia durissima, ciottoli lunghi alti e larghi dai sei a dodici centimetri e da poche pietre calcaree. La superficie interna ? pavimentata con i primi tre caratteristici strati della tecnica romana: il vespaio di pietra, lo ?statumen? di breccia atta ad esser chiusa a mano, che con il ?rudus? costituito da breccia pi? fine mista a malta. Poi si va alla ?Contrada Venere?, dove sono altri ruderi costruiti con la medesima tecnica, che si trovano sul colle ?La Rotta? e alla contrada ?Le Grotte?.
Alla contrada Gotte c?? da visitare la bellissima e suggestiva ?Grotta dell' Arco? che si trova tra la contrada delle Valli e la contrada Cona. E' lunga circa mille metri e tra il piano dell'ingresso e il suo punto remoto vi ? un dislivello di ventitr? metri. Ha acquisito questo nome perch? ad una trentina di metri pi? a valle dall?entrata, si trova un arco naturale in pietra. Circa cinquecento metri la separano dalla strada provinciale e vi si pu? arrivare facilmente anche con la macchina.
Il portale d'ingresso ? molto ampio. A destra e a sinistra si estende una bella roccia alta parecchio e lunga una trentina tagliata perpendicolarmente. La grotta ha la forma regolare, che si prolunga per i primi duecento metri, con le dimensioni di circa dieci metri per dieci. Dopo questo tratto la galleria si eleva fino a venti metri di altezza con pareti ravvicinate. Addentrandosi si allarga notevolmente formando vasti saloni, cui ? stato il nome di: ?salone ciclopico?, ?salone titanico?, ?sala del Duomo? e ?grande sala?. La grotta ? percorsa da un ruscelletto che crea laghetti limpidi, ? ricca di stalagmiti e stalattiti e di concrezioni laterali varie e fantasiose. Ho avuto la fortuna di conoscere due Poeti di Bellegra: Mariano Susini, morto prematuramente (40 anni), che vinse la Talentiate ? Olimpiade di Talenti - , bandita e organizzata dall?A.I.A. ?Poesia della Vita?, nel 1979, svoltasi in quattordici puntate televisive e la premiazione fu fatta al Teatro De? Satiri di Roma nel 1979 e un Artista eclettica, Anna Salvati di cui vi parler? nella presentazione della poesia della settimana.
Tra i paesi che costellano il paesaggio a est di Roma, Bellegra vanta una posizione privilegiata. Poco pi? di tremila abitanti, incollato sulla cima del Monte Celeste alto 815 metri, si trova al centro di uno splendido anfiteatro che tutto intorno si apre a perdita d'occhio, fino all'orizzonte dove compaiono in armoniosa successione i massicci dei Monti Tiburtini, Ruffi, Carseolani, Simbruini, Ernici, Ausoni, Aurunci, Lepini e Prenestini.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
?FIORI? da "CANTO D?AMORE"
di Anna Salvati
Anna Salvati ? nata a Bellegra il 1? luglio 1948. Vive e lavora a Roma. Pittrice, poeta, grafico, incisore. Diplomata alla scuola d?Arte A. Diaz, pluriaccademica.
? con soddisfazione particolare che scrivo una breve analisi dei ?Canti d?amore? di Anna Salvati, che mi danno soprattutto l'occasione di parlare di una poesia che s?intreccia con la metamorfosi, espressa non solo con le parole, ma che si estende sulle tele della stessa autrice. Perci? mi piace sottolineare la voce spiegata, come i menestrelli del tempo passato, dei canti d?amore:
?abbraccia il cuore
e scalda il corpo
con la Luce
d?infinito?
la cui presenza fra i beni librari e quindi culturali che non sviscerano lacrime d?alambicco ma sentimenti limpidamente espressi, proprio col trasporto dei menestrelli del Medio Evo, senza escludere il grande tra tutti quelli del trecento, Dante Alighieri, che ? gi? presente fra noi con questi canti che non sanno di malinconia, anzi?
I Versi di Anna hanno la facolt? di rafforzare un complesso di legami, che ha radici lontane, ma profonde dove si sottolinea il significato dell?amore che nutre il Poeta insieme alle ore quando fissa l?immagine colorata sulla tela; quando nell?alternarsi dei colori e l?intrecciarsi delle parole che sono musica inventata dal pensiero s?intreccia con loro si ripassa mnemonicamente, gli studi, sui rapporti fra uomo e donna, che il pensiero rivaluta, creando nuove immagini, il sentimento che unisce lei e il suo uomo in abbandoni mirabili, costituendo, altres?, la base di una documentazione specializzata e preziosissima che far? di questo sentimento il perno privilegiato dei suoi giorni.
Ecco perch? mi sento privilegiato nel parlare di versi che solennizzano un canto antico che solo per miracolo d?amore si eleva ai maggiori gradini poetici sia per i temi cari alla speculazione amorosa della Salvati, che sono ancora una volta, inno universale per tutti gli uomini; sentimento necessario alla societ? in cui viviamo che sembra aver dimenticato la cosa pi? bella e sacra dell?esistenza; l?amore, appunto.
(?) La Salvati, umilmente, con questi canti, ci ha insegnato per primo che bisogna guardare al di l? delle formule e delle leggi per valutare il grado di libert?, di libert? effettiva, di un amore carnale o universale che sia, tanto pi? utile alla espansione del proselitismo religioso quanto pi? sottratto ai residui confessionali. Ecco il significato profondo cui la Salvati ci propone perci? vogliamo sfuggire ad ogni sottinteso strumentale o machiavellico, pro o contro il cosiddetto amore puro e amore profano. La causa della libert? nell?amore ? pi? importante di tutte le formule che ?scrivitori di versi? e ?pseudi poeti? ci propongono senza pensare che la loro ? solo zavorra che porta a fondo anche la vera poesia, o forse lo sanno perci? agiscono in questo modo?
(Dalla Prefazione della raccolta ?Canti d?amore? di prossima uscita)
FIORI
di Anna Salvati
Ho regalato amore
a tutti.
Il cielo sa.
Nel caldo del letto
per te
ho toccato il cielo.
Nelle notti d?insonnia
per bimbi
ho toccato la terra.
Nei giorni di dolore
per solitudine
ho toccato il nulla.
Ed ora?!
Per me
solo
un mazzo di fiori.
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dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
16 gennaio 1997: il Senato approva in seconda lettura, con 256 s?, 16 no e due astenuti, il disegno di legge costituzionale che istituisce la commissione bicamerale per le riforme. Votano contro i senatori della Lega Nord, Francesco Cossiga e Romano Misserville (AN); astenuto Carlo Scognamiglio (Forza Italia). Ora si deve pronunciare la Camera. Alla presidenza della Bicamerale ? indicato, sia dall?Ulivo che dal Polo, il segretario del PDS Massimo D?Alema.
17 gennaio 2003: ancora una volta l'apertura del nuovo anno giudiziario innesca una serie di polemiche. Numerosi magistrati si sono presentati all'inaugurazione mostrando, trattenuta tra le mani, la Carta della Costituzione della Repubblica italiana, in segno di protesta contro le riforme annunciate dal Governo. A Roma, Carmelo Renato Calderone, avvocato generale presso la Corte d'Appello, definisce la giustizia ?un malato ormai in fase terminale?.
18 gennaio 1997: il giudice per le indagini preliminari Massimo Gullino conferma la custodia cautelare per Paolo e Sandro Furlan, mentre Sergio ? scarcerato; indagati il cugino Paolo Bertocco e un altro giovane, Roberto Siringo.
19 gennaio 1997: secondo quanto appreso dal padre, il vecchio boss don Bernardo, in carcere dal 1985, il pentito Enzo Brusca conferma che l?incontro tra Giulio Andreotti e Tot? Riina nel 1987 ? stato voluto da Salvo Lima, leader della corrente andreottiana in Sicilia, ucciso a Palermo dalla mafia nel 1992.
20 gennaio 1997: per il lancio delle pietre dal cavalcavia sono arrestati e posti in isolamento anche Gabriele e Franco Furlan, Paolo Bertocco, Roberto Siringo e Loredana Vezzaro. Emergeranno particolari agghiaccianti: il lancio dei sassi era come una partita a punti e vinceva chi centrava in pieno un?auto.
21 gennaio 1992: a Roma due giovani immigrati sono aggrediti e feriti da una squadra di giovanissimi naziskin, arrestati il 23.
22 gennaio 1997: il Consiglio dei ministri approva il disegno di legge di riforma del servizio militare e di quello civile. Anche le donne potranno arruolarsi come volontarie, se di et? compresa tra i 18 e i 26 anni, e concorrere alla carriera al pari degli uomini. I giovani di entrambi i sessi potranno scegliere tra leva militare e servizio civile, che avranno una durata di dieci mesi, salvo corsi preparatori di tre mesi per alcuni incarichi civili. Le donne potranno accedere alla carriera militare nell?esercito e nella Guardia di Finanza gi? dal 1998.
PARLIAMONE
ITALIA DA CONOSCERE: ?BELLEGRA?
Bellegra, una cittadina a sessanta chilometri da Roma ? sorta col nome di Vitellia, colonia romana, nel Quarto secolo avanti Cristo, e denominata Civitella dal secolo Decimo al Nono secolo, si erge nel Lazio centrale tra la valle del fiume Aniene affluente del Tevere e quella del fiume Sacco. Inizia dalla contrada le Sbarre e gradualmente s'innalza fino all'altezza di 815 metri sul livello del mare. Con la Mora Valea scende fino a Vaccarecce. Il fianco est di Bellegra che guarda verso Subiaco, scende a precipizio sul territorio sottostante; il lato ovest volto verso San Vito digrada in massima parte con l'impressionante pendenza del sessanta per cento circa, ? al centro di un immenso anfiteatro di monti che formano un'imponente e incantevole corona ricca di forme vivaci. A nord si ergono i Monti Tiburtini, ad est i Simbruini centrali e meridionali, a sud i monti Ernici, la fertile pianura della Ciociaria, i Monti Ausoni ed Aurunci, ad ovest i Monti Lepini.
Per arrivare con l'autostrada si pu? uscire a Valmontone o Colleferro, proseguire per Olevano Romano e poi Bellegra.
La cittadina ? popolata di ruderi romani, ma la prima visita vi consiglio di vedere La Cisternola una costruzione tipicamente romana formata da malta grigia durissima, ciottoli lunghi alti e larghi dai sei a dodici centimetri e da poche pietre calcaree. La superficie interna ? pavimentata con i primi tre caratteristici strati della tecnica romana: il vespaio di pietra, lo ?statumen? di breccia atta ad esser chiusa a mano, che con il ?rudus? costituito da breccia pi? fine mista a malta. Poi si va alla ?Contrada Venere?, dove sono altri ruderi costruiti con la medesima tecnica, che si trovano sul colle ?La Rotta? e alla contrada ?Le Grotte?.
Alla contrada Gotte c?? da visitare la bellissima e suggestiva ?Grotta dell' Arco? che si trova tra la contrada delle Valli e la contrada Cona. E' lunga circa mille metri e tra il piano dell'ingresso e il suo punto remoto vi ? un dislivello di ventitr? metri. Ha acquisito questo nome perch? ad una trentina di metri pi? a valle dall?entrata, si trova un arco naturale in pietra. Circa cinquecento metri la separano dalla strada provinciale e vi si pu? arrivare facilmente anche con la macchina.
Il portale d'ingresso ? molto ampio. A destra e a sinistra si estende una bella roccia alta parecchio e lunga una trentina tagliata perpendicolarmente. La grotta ha la forma regolare, che si prolunga per i primi duecento metri, con le dimensioni di circa dieci metri per dieci. Dopo questo tratto la galleria si eleva fino a venti metri di altezza con pareti ravvicinate. Addentrandosi si allarga notevolmente formando vasti saloni, cui ? stato il nome di: ?salone ciclopico?, ?salone titanico?, ?sala del Duomo? e ?grande sala?. La grotta ? percorsa da un ruscelletto che crea laghetti limpidi, ? ricca di stalagmiti e stalattiti e di concrezioni laterali varie e fantasiose. Ho avuto la fortuna di conoscere due Poeti di Bellegra: Mariano Susini, morto prematuramente (40 anni), che vinse la Talentiate ? Olimpiade di Talenti - , bandita e organizzata dall?A.I.A. ?Poesia della Vita?, nel 1979, svoltasi in quattordici puntate televisive e la premiazione fu fatta al Teatro De? Satiri di Roma nel 1979 e un Artista eclettica, Anna Salvati di cui vi parler? nella presentazione della poesia della settimana.
Tra i paesi che costellano il paesaggio a est di Roma, Bellegra vanta una posizione privilegiata. Poco pi? di tremila abitanti, incollato sulla cima del Monte Celeste alto 815 metri, si trova al centro di uno splendido anfiteatro che tutto intorno si apre a perdita d'occhio, fino all'orizzonte dove compaiono in armoniosa successione i massicci dei Monti Tiburtini, Ruffi, Carseolani, Simbruini, Ernici, Ausoni, Aurunci, Lepini e Prenestini.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
?FIORI? da "CANTO D?AMORE"
di Anna Salvati
Anna Salvati ? nata a Bellegra il 1? luglio 1948. Vive e lavora a Roma. Pittrice, poeta, grafico, incisore. Diplomata alla scuola d?Arte A. Diaz, pluriaccademica.
? con soddisfazione particolare che scrivo una breve analisi dei ?Canti d?amore? di Anna Salvati, che mi danno soprattutto l'occasione di parlare di una poesia che s?intreccia con la metamorfosi, espressa non solo con le parole, ma che si estende sulle tele della stessa autrice. Perci? mi piace sottolineare la voce spiegata, come i menestrelli del tempo passato, dei canti d?amore:
?abbraccia il cuore
e scalda il corpo
con la Luce
d?infinito?
la cui presenza fra i beni librari e quindi culturali che non sviscerano lacrime d?alambicco ma sentimenti limpidamente espressi, proprio col trasporto dei menestrelli del Medio Evo, senza escludere il grande tra tutti quelli del trecento, Dante Alighieri, che ? gi? presente fra noi con questi canti che non sanno di malinconia, anzi?
I Versi di Anna hanno la facolt? di rafforzare un complesso di legami, che ha radici lontane, ma profonde dove si sottolinea il significato dell?amore che nutre il Poeta insieme alle ore quando fissa l?immagine colorata sulla tela; quando nell?alternarsi dei colori e l?intrecciarsi delle parole che sono musica inventata dal pensiero s?intreccia con loro si ripassa mnemonicamente, gli studi, sui rapporti fra uomo e donna, che il pensiero rivaluta, creando nuove immagini, il sentimento che unisce lei e il suo uomo in abbandoni mirabili, costituendo, altres?, la base di una documentazione specializzata e preziosissima che far? di questo sentimento il perno privilegiato dei suoi giorni.
Ecco perch? mi sento privilegiato nel parlare di versi che solennizzano un canto antico che solo per miracolo d?amore si eleva ai maggiori gradini poetici sia per i temi cari alla speculazione amorosa della Salvati, che sono ancora una volta, inno universale per tutti gli uomini; sentimento necessario alla societ? in cui viviamo che sembra aver dimenticato la cosa pi? bella e sacra dell?esistenza; l?amore, appunto.
(?) La Salvati, umilmente, con questi canti, ci ha insegnato per primo che bisogna guardare al di l? delle formule e delle leggi per valutare il grado di libert?, di libert? effettiva, di un amore carnale o universale che sia, tanto pi? utile alla espansione del proselitismo religioso quanto pi? sottratto ai residui confessionali. Ecco il significato profondo cui la Salvati ci propone perci? vogliamo sfuggire ad ogni sottinteso strumentale o machiavellico, pro o contro il cosiddetto amore puro e amore profano. La causa della libert? nell?amore ? pi? importante di tutte le formule che ?scrivitori di versi? e ?pseudi poeti? ci propongono senza pensare che la loro ? solo zavorra che porta a fondo anche la vera poesia, o forse lo sanno perci? agiscono in questo modo?
(Dalla Prefazione della raccolta ?Canti d?amore? di prossima uscita)
FIORI
di Anna Salvati
Ho regalato amore
a tutti.
Il cielo sa.
Nel caldo del letto
per te
ho toccato il cielo.
Nelle notti d?insonnia
per bimbi
ho toccato la terra.
Nei giorni di dolore
per solitudine
ho toccato il nulla.
Ed ora?!
Per me
solo
un mazzo di fiori.
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le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane n?0677 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
23 gennaio 2000: Grazia Francescato ? eletta presidente dei Verdi, ed auspica un benessere saccheggiare il pianeta e senza impoverire l?animo umano.
24 gennaio 2003: nella sua casa di Torino si spegne Gianni Agnelli, conosciuto in Italia e nel mondo come ?il padrone della Fiat?. Da tempo afflitto da un tumore della prostata, l'avvocato avrebbe compiuto 82 anni a marzo. Forte rimane il ricordo del suo carisma, delle sue passioni umane e sportive, dello stile personale e familiare con il quale ha attraversato un?epoca.
24 gennaio 2004:dopo oltre vent'anni di chiusura riapre lo storico teatro Goldoni. Nel 1921 ospit? il Congresso del Partito Socialista nel corso del quale avvenne la scissione della sinistra, che avrebbe poi fondato il Partito Comunista. Il teatro ? inaugurato con la messa in scena di ?Cavalleria rusticana?, il capolavoro di Pietro Mascagni.
25 gennaio 1998: L?otto gennaio 1998, i rapitori di Giuseppe Soffiantini hanno inviato al direttore del Tg5 Enrico Mentana una lettera dell'imprenditore e un lembo del suo orecchio destro. Nella lettera, pervenuta a Mentana con ritardo, si chiede ai familiari di pagare il riscatto richiesto, pena la morte dell'ostaggio. I ministri dell'interno e della giustizia in una nota congiunta ribadiscono che obiettivo primario degli organi di Stato ? salvare la vita all'ostaggio e il procuratore antimafia Pierluigi Vigna asserisce che la legge non esclude la possibilit? che il magistrato autorizzi il pagamento del riscatto.
26 gennaio 2003: una chiazza di gasolio, lunga circa dodici chilometri e larga trenta metri, minaccia le acque di fronte alla costa del Conero. La causa ? riconducibile all'affondamento della Nicole, la nave ucraina che trasportava il carburante, transitata durante la notte al largo di Numana. Gli operatori turistici e gli ambientalisti si allarmano, mentre la Capitaneria di Porto di Ancona, presso cui viene istituita una unit? di crisi con la protezione civile, rassicura e garantisce la raccolta dell'inquinante grazie all'ausilio di mezzi specializzati.
27 gennaio 2002: ? istituito con una legge del 20 luglio 2000: il ?Giorno della Memoria? si celebra in tutta Italia per ricordare la Shoah, cio? lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e di quanti hanno sub?to la deportazione, o hanno dato la vita per opporvisi. Il giorno prescelto ? il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz,che alla sua seconda edizione vede cerimonie, iniziative, incontri, soprattutto nelle scuole, per non dimenticare.
28 gennaio 2004: Gustavo Zagrebelsky ? eletto presidente della Corte Costituzionale dai giudici della Consulta. Zagrebelsky era stato nominato giudice costituzionale dal presidente Scalfaro nel 1995 e dal dicembre 2002 ricopriva l'incarico di vicepresidente. Guider? la consulta fino al settembre 2004, quando scadr? il mandato che dura nove anni.
29 gennaio 2001: si conclude il vertice italo-francese in corso a Torino: preso l'accordo sulla linea ferroviaria ad alta velocit? Torino-Lione fra il ministro dei Trasporti Bersani e il suo omologo francese Gayssot. L'accordo individua il tracciato della parte comune, inoltre assegna a una commissione intergovernativa italo-francese un programma di lavoro che va dal 2001 al 2006 e prevede la realizzazione di gallerie, l'approfondimento di studi tecnici, socio-economici, ambientali e di sicurezza. Inoltre, l'accordo definisce le modalit? di finanziamento e di gestione dell'opera. L'apertura ? prevista per il 2015.
PARLIAMONE (CONOSCIAMO L?ITALIA)
LA RUSTICA (BORGATA A EST DI ROMA)
?La Rustica?, una borgata della periferia est di Roma, tra la via Tiburtina e la via Prenestina, ? sorta intorno al Ottavo secolo avanti Cristo; lo testimonia la presenza di un insediamento latino ? sabino lungo la sponda sinistra del fiume Aniene, a circa dieci chilometri dalla confluenza nel Tevere, identificabile, secondo le ricerche dei Padri Benedettini Silvestrini, che oggi amministrano spiritualmente gli abitanti della zona, nel villaggio protostorico di Cenina.
Nello stesso periodo ha inizio l?attraversamento del territorio attraverso piste di collegamento per la trasumananza, e si hanno i primi tracciati viari in epoca storica verso i secoli VI avanti Cristo e III dopo Cristo. Fra questi primeggia Via Collatina che attraversa l?attuale ?Rustica? e congiunge la capitale a Lunghezza (antica Collazia).
?Rustica? si sviluppa verso il 1950. Si narra che tragga il nome attuale dalla nobile famiglia ?De Rusticis?. Dal secolo Quattordicesimo, la tenuta passa ai principi Borghese che la vendono, alla societ? ?Campi e orti familiari? e quindi lottizzata secondo le richieste dei singoli acquirenti che coltivano grandi orti per fornire la verdura a Roma, come accadeva in ogni zona periferica della citt?. Nel 1929 si cominciano a costruire le prime case. Gli anziani raccontano che primo luogo di culto ? stato una stalla adattata che si trovava nell?attuale piazzetta di via della Rustica e venivano a celebrare la Messa, solo nei giorni festivi, i sacerdoti di Tor Sapienza. Negli anni Sessanta ? edificata una chiesa dedicata a San Massimo, demolita per fare spazio alla nuova. Nel 1962, diventa Parrocchia con circa duemila abitanti. Alla fine degli anni Sessanta, la zona, ? per vastit? e intensit? di abitanti, aumentata del trecento per cento e continua ad aumentare celermente con nuove case e nel 1970 nasce l?esigenza di una chiesa pi? ampia che ? dedicata a Nostra Signora di Czestochowa per desiderio del Cardinale Wyszynski, Primate della Polonia, il quale in occasione del Millennio della Polonia cristiana, in una udienza privata, chiede a Papa Paolo VI che vi fosse in Roma, centro della cristianit?, una chiesa dedicata alla Madonna, Regina della Polonia.
E? scelta quella progettata per la Rustica, e la parrocchia di San Massimo cambia nome: parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa.
Raccontano i padri Benedettini Silvestrini che oggi amministrano la Parrocchia di Nostra Signora Czestochowa: ?Giunti in questa Parrocchia, ci siamo subito resi conto dell?immane lavoro pastorale che ci si presentava. Primo impegno fu la catechesi, iniziando proprio dai bambini di sei anni: Fu fatto uno sforzo enorme formare animatori e catechisti, costruire l?Oratorio e coltivare i giovani. Mano, mano sono sorti dei gruppi Parrocchiali. Tutti vivono la propria spiritualit?, prestano il loro servizio alla Comunit? parrocchiale con la guida dei monaci senza che questi perdano nulla della propria spiritualit?. Pi? tardi un nutrito numero di fedeli si aprono all?esperienza del Rinnovamento nello Spirito Santo. Percorrono con entusiasmo il loro cammino spirituale, si rafforzano nella fede, si ritrovano saltuariamente per dei ritiri spirituali che alimentano la loro vita cristiana si inseriscono pienamente nell?attivit? parrocchiale. Per collegare le diverse iniziative e rendere edotti i parrocchiani, si ? reso necessario pubblicare un Bollettino Parrocchiale:?Strada Aperta? Si cominci?, per ragioni economiche, con un ciclostilato, ma poi si ? resa necessaria una pubblicazione trimestrale con la collaborazione di tanti parrocchiani e dei rappresentanti dei diversi gruppi ecclesiali, che crescendo si sono introdotti anche nella recitazione. Sono stati rappresentati spettacoli che parlavano di cristianit? e commedie che rappresentavano la vita attuale con le sue esigenze, tra cui ?Una sola sera per noi?, di Reno Bromuro, ?Caff? col rumme? (adattata dallo stesso Bromuro da ?Tutti avvelenati? di Pasquale Petito. Attualmente i ragazzi del ?Gruppo Gioia? appartenenti alla prima e seconda media inferiore stanno preparando per il mese di maggio p. v. una commedia, di cui sono anche autori, che vi racconter? la prossima settimana oppure qualche giorno prima del debutto?.
Nel bellissimo e attrezzatissimo Teatro della Parrocchia il 14 febbraio p.v. a partire dalle ore 16,00, ci sar? la lettura delle liriche finaliste al Premio ?ARDEN BORGHI SANTUCCI ? ?UNA POESIA D?AMORE?? e la premiazione dello stesso. MI auguro di vedervi numerosi.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
AMORE INSOLITO
di Yn?s de la Puente Spiers (Skorpiona)
Yn?s de la Puente Spiers ? il vero nome di ?Skorpiona? scrittrice peruviana nata a Lima, che obbedisce al suo segno zodiacale, che ? lo Scorpione; di questo segno ha fatto il suo pseud?nimo scelto d?accordo con il suo senso particolare e capriccioso d?essere. Uno dei suoi tanti hobbies ? scrivere i propri atteggiamenti, importanti per suoi scritti. Ama scrivere perch? le sembra affascinante poter modellare sopra un foglio di carta il proprio pensiero e il sentire.
Quando ha capito che era giunto il momento di far conoscere al mondo la sua maniera di pensare e di vedere la vita, si ? decisa a scrivere, ed ha saputo di avere, in questo modo, una buon?immaginazione che arriva al lettore con facilit?, senza necessit? di usare parole ricercate, o metafore, che spesso non sono comprese.
?Amore insolito? anche se tradotta in modo molto approssimativo, si capisce bene; nella sua semplicit? viene alla luce un forte ardore verso la ?conoscenza?, come Ulisse; e come Dante verso la ?speranza? che solo il miracolo della poesia sa trasmettere.
Eppure giocando con la tastiera cerca tra i tasti ci??
?che nonostante la distanza il suo cuore
ha scavato e mi ha conquistato?.
Posa lo sguardo sul monitor che sembra dondolare tra i colori che traspaiono dalla limpidezza della parola, che si perfeziona lungo il percorso; ha come la sensazione che una polvere sottile gli scenda nei polmoni.
Questo le riporta alla mente il motivo del suo stare immobile davanti al monitor a sognare, che giunga finalmente la realizzazione dei suoi sogni,ne distingue finanche le forme, solo allora ha come la sensazione d?una visione quasi dolorosa, e tuttavia cos? cara al suo cuore.
Skorpiona qui celebra l?amore quanto ne possa esprimere la personalit? di una donna dei giorni nostri, che sa quello che vuole e non accetta mezzi termini, una donna che pur correndo con il tempo, vuole che chi ama assapori in modo naturalmente umano e libero da costrizioni la catena che svincola il sentimento dai legami impalpabili in cui grandi poeti lo hanno voluto per riportarlo sulla terra.
AMORE INSOLITO
di SKORPIONA Yn?s del Ponte Spiers
traduzione dallo spagnolo di Reno Bromuro
Io amo in un modo insolito...
il mio amore ? un uomo virtuale!
L'esprimo attraverso una tastiera.
Nonostante la distanza
il suo cuore ha scavato
e mi ha conquistato.
Sento che l'amo, come mai
nella vita ho amato prima.
Questo amore ? cos? matto
ha perduto il buon senso,
aggrappato al sentimento impossibile
perch? pur essendo solo virtuale,
? abituato a parlar con le persone
che non conoscono cosa sia l'amore
che sente, cos? vero che fa tremare:
tutta rabbrividisce in un modo totale.
L'amo senza saper niente di lui,
ho solamente un ritratto che
insonne contemplo ogni notte,
immaginando di sentirlo prossimo
ad offrirmi il caldo del corpo al mio fianco.
Sogno dando ascolto alla sua voce,
sogno i suoi sguardi dolci sul corpo
e mi risveglio calda di passione,
come se fosse in carne ed ossa,
chiusa nel suo abbraccio appassionato
stretta con tutto l?essere fortemente.
Oggi l'amore finalmente ha saputo
che anche se sia solamente virtuale,
ringrazio la vita di quest?incontro casuale.
Il tempo solamente sapr? decidere
se il nostro sogno diventer? realt?,
per noi, ora il tempo ? solo testimone,
del nostro bello grande amore insolito.
E per questo mi sento perdutamente felice.
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
23 gennaio 2000: Grazia Francescato ? eletta presidente dei Verdi, ed auspica un benessere saccheggiare il pianeta e senza impoverire l?animo umano.
24 gennaio 2003: nella sua casa di Torino si spegne Gianni Agnelli, conosciuto in Italia e nel mondo come ?il padrone della Fiat?. Da tempo afflitto da un tumore della prostata, l'avvocato avrebbe compiuto 82 anni a marzo. Forte rimane il ricordo del suo carisma, delle sue passioni umane e sportive, dello stile personale e familiare con il quale ha attraversato un?epoca.
24 gennaio 2004:dopo oltre vent'anni di chiusura riapre lo storico teatro Goldoni. Nel 1921 ospit? il Congresso del Partito Socialista nel corso del quale avvenne la scissione della sinistra, che avrebbe poi fondato il Partito Comunista. Il teatro ? inaugurato con la messa in scena di ?Cavalleria rusticana?, il capolavoro di Pietro Mascagni.
25 gennaio 1998: L?otto gennaio 1998, i rapitori di Giuseppe Soffiantini hanno inviato al direttore del Tg5 Enrico Mentana una lettera dell'imprenditore e un lembo del suo orecchio destro. Nella lettera, pervenuta a Mentana con ritardo, si chiede ai familiari di pagare il riscatto richiesto, pena la morte dell'ostaggio. I ministri dell'interno e della giustizia in una nota congiunta ribadiscono che obiettivo primario degli organi di Stato ? salvare la vita all'ostaggio e il procuratore antimafia Pierluigi Vigna asserisce che la legge non esclude la possibilit? che il magistrato autorizzi il pagamento del riscatto.
26 gennaio 2003: una chiazza di gasolio, lunga circa dodici chilometri e larga trenta metri, minaccia le acque di fronte alla costa del Conero. La causa ? riconducibile all'affondamento della Nicole, la nave ucraina che trasportava il carburante, transitata durante la notte al largo di Numana. Gli operatori turistici e gli ambientalisti si allarmano, mentre la Capitaneria di Porto di Ancona, presso cui viene istituita una unit? di crisi con la protezione civile, rassicura e garantisce la raccolta dell'inquinante grazie all'ausilio di mezzi specializzati.
27 gennaio 2002: ? istituito con una legge del 20 luglio 2000: il ?Giorno della Memoria? si celebra in tutta Italia per ricordare la Shoah, cio? lo sterminio del popolo ebraico, la persecuzione italiana dei cittadini ebrei e di quanti hanno sub?to la deportazione, o hanno dato la vita per opporvisi. Il giorno prescelto ? il 27 gennaio, data dell'abbattimento dei cancelli di Auschwitz,che alla sua seconda edizione vede cerimonie, iniziative, incontri, soprattutto nelle scuole, per non dimenticare.
28 gennaio 2004: Gustavo Zagrebelsky ? eletto presidente della Corte Costituzionale dai giudici della Consulta. Zagrebelsky era stato nominato giudice costituzionale dal presidente Scalfaro nel 1995 e dal dicembre 2002 ricopriva l'incarico di vicepresidente. Guider? la consulta fino al settembre 2004, quando scadr? il mandato che dura nove anni.
29 gennaio 2001: si conclude il vertice italo-francese in corso a Torino: preso l'accordo sulla linea ferroviaria ad alta velocit? Torino-Lione fra il ministro dei Trasporti Bersani e il suo omologo francese Gayssot. L'accordo individua il tracciato della parte comune, inoltre assegna a una commissione intergovernativa italo-francese un programma di lavoro che va dal 2001 al 2006 e prevede la realizzazione di gallerie, l'approfondimento di studi tecnici, socio-economici, ambientali e di sicurezza. Inoltre, l'accordo definisce le modalit? di finanziamento e di gestione dell'opera. L'apertura ? prevista per il 2015.
PARLIAMONE (CONOSCIAMO L?ITALIA)
LA RUSTICA (BORGATA A EST DI ROMA)
?La Rustica?, una borgata della periferia est di Roma, tra la via Tiburtina e la via Prenestina, ? sorta intorno al Ottavo secolo avanti Cristo; lo testimonia la presenza di un insediamento latino ? sabino lungo la sponda sinistra del fiume Aniene, a circa dieci chilometri dalla confluenza nel Tevere, identificabile, secondo le ricerche dei Padri Benedettini Silvestrini, che oggi amministrano spiritualmente gli abitanti della zona, nel villaggio protostorico di Cenina.
Nello stesso periodo ha inizio l?attraversamento del territorio attraverso piste di collegamento per la trasumananza, e si hanno i primi tracciati viari in epoca storica verso i secoli VI avanti Cristo e III dopo Cristo. Fra questi primeggia Via Collatina che attraversa l?attuale ?Rustica? e congiunge la capitale a Lunghezza (antica Collazia).
?Rustica? si sviluppa verso il 1950. Si narra che tragga il nome attuale dalla nobile famiglia ?De Rusticis?. Dal secolo Quattordicesimo, la tenuta passa ai principi Borghese che la vendono, alla societ? ?Campi e orti familiari? e quindi lottizzata secondo le richieste dei singoli acquirenti che coltivano grandi orti per fornire la verdura a Roma, come accadeva in ogni zona periferica della citt?. Nel 1929 si cominciano a costruire le prime case. Gli anziani raccontano che primo luogo di culto ? stato una stalla adattata che si trovava nell?attuale piazzetta di via della Rustica e venivano a celebrare la Messa, solo nei giorni festivi, i sacerdoti di Tor Sapienza. Negli anni Sessanta ? edificata una chiesa dedicata a San Massimo, demolita per fare spazio alla nuova. Nel 1962, diventa Parrocchia con circa duemila abitanti. Alla fine degli anni Sessanta, la zona, ? per vastit? e intensit? di abitanti, aumentata del trecento per cento e continua ad aumentare celermente con nuove case e nel 1970 nasce l?esigenza di una chiesa pi? ampia che ? dedicata a Nostra Signora di Czestochowa per desiderio del Cardinale Wyszynski, Primate della Polonia, il quale in occasione del Millennio della Polonia cristiana, in una udienza privata, chiede a Papa Paolo VI che vi fosse in Roma, centro della cristianit?, una chiesa dedicata alla Madonna, Regina della Polonia.
E? scelta quella progettata per la Rustica, e la parrocchia di San Massimo cambia nome: parrocchia di Nostra Signora di Czestochowa.
Raccontano i padri Benedettini Silvestrini che oggi amministrano la Parrocchia di Nostra Signora Czestochowa: ?Giunti in questa Parrocchia, ci siamo subito resi conto dell?immane lavoro pastorale che ci si presentava. Primo impegno fu la catechesi, iniziando proprio dai bambini di sei anni: Fu fatto uno sforzo enorme formare animatori e catechisti, costruire l?Oratorio e coltivare i giovani. Mano, mano sono sorti dei gruppi Parrocchiali. Tutti vivono la propria spiritualit?, prestano il loro servizio alla Comunit? parrocchiale con la guida dei monaci senza che questi perdano nulla della propria spiritualit?. Pi? tardi un nutrito numero di fedeli si aprono all?esperienza del Rinnovamento nello Spirito Santo. Percorrono con entusiasmo il loro cammino spirituale, si rafforzano nella fede, si ritrovano saltuariamente per dei ritiri spirituali che alimentano la loro vita cristiana si inseriscono pienamente nell?attivit? parrocchiale. Per collegare le diverse iniziative e rendere edotti i parrocchiani, si ? reso necessario pubblicare un Bollettino Parrocchiale:?Strada Aperta? Si cominci?, per ragioni economiche, con un ciclostilato, ma poi si ? resa necessaria una pubblicazione trimestrale con la collaborazione di tanti parrocchiani e dei rappresentanti dei diversi gruppi ecclesiali, che crescendo si sono introdotti anche nella recitazione. Sono stati rappresentati spettacoli che parlavano di cristianit? e commedie che rappresentavano la vita attuale con le sue esigenze, tra cui ?Una sola sera per noi?, di Reno Bromuro, ?Caff? col rumme? (adattata dallo stesso Bromuro da ?Tutti avvelenati? di Pasquale Petito. Attualmente i ragazzi del ?Gruppo Gioia? appartenenti alla prima e seconda media inferiore stanno preparando per il mese di maggio p. v. una commedia, di cui sono anche autori, che vi racconter? la prossima settimana oppure qualche giorno prima del debutto?.
Nel bellissimo e attrezzatissimo Teatro della Parrocchia il 14 febbraio p.v. a partire dalle ore 16,00, ci sar? la lettura delle liriche finaliste al Premio ?ARDEN BORGHI SANTUCCI ? ?UNA POESIA D?AMORE?? e la premiazione dello stesso. MI auguro di vedervi numerosi.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
AMORE INSOLITO
di Yn?s de la Puente Spiers (Skorpiona)
Yn?s de la Puente Spiers ? il vero nome di ?Skorpiona? scrittrice peruviana nata a Lima, che obbedisce al suo segno zodiacale, che ? lo Scorpione; di questo segno ha fatto il suo pseud?nimo scelto d?accordo con il suo senso particolare e capriccioso d?essere. Uno dei suoi tanti hobbies ? scrivere i propri atteggiamenti, importanti per suoi scritti. Ama scrivere perch? le sembra affascinante poter modellare sopra un foglio di carta il proprio pensiero e il sentire.
Quando ha capito che era giunto il momento di far conoscere al mondo la sua maniera di pensare e di vedere la vita, si ? decisa a scrivere, ed ha saputo di avere, in questo modo, una buon?immaginazione che arriva al lettore con facilit?, senza necessit? di usare parole ricercate, o metafore, che spesso non sono comprese.
?Amore insolito? anche se tradotta in modo molto approssimativo, si capisce bene; nella sua semplicit? viene alla luce un forte ardore verso la ?conoscenza?, come Ulisse; e come Dante verso la ?speranza? che solo il miracolo della poesia sa trasmettere.
Eppure giocando con la tastiera cerca tra i tasti ci??
?che nonostante la distanza il suo cuore
ha scavato e mi ha conquistato?.
Posa lo sguardo sul monitor che sembra dondolare tra i colori che traspaiono dalla limpidezza della parola, che si perfeziona lungo il percorso; ha come la sensazione che una polvere sottile gli scenda nei polmoni.
Questo le riporta alla mente il motivo del suo stare immobile davanti al monitor a sognare, che giunga finalmente la realizzazione dei suoi sogni,ne distingue finanche le forme, solo allora ha come la sensazione d?una visione quasi dolorosa, e tuttavia cos? cara al suo cuore.
Skorpiona qui celebra l?amore quanto ne possa esprimere la personalit? di una donna dei giorni nostri, che sa quello che vuole e non accetta mezzi termini, una donna che pur correndo con il tempo, vuole che chi ama assapori in modo naturalmente umano e libero da costrizioni la catena che svincola il sentimento dai legami impalpabili in cui grandi poeti lo hanno voluto per riportarlo sulla terra.
AMORE INSOLITO
di SKORPIONA Yn?s del Ponte Spiers
traduzione dallo spagnolo di Reno Bromuro
Io amo in un modo insolito...
il mio amore ? un uomo virtuale!
L'esprimo attraverso una tastiera.
Nonostante la distanza
il suo cuore ha scavato
e mi ha conquistato.
Sento che l'amo, come mai
nella vita ho amato prima.
Questo amore ? cos? matto
ha perduto il buon senso,
aggrappato al sentimento impossibile
perch? pur essendo solo virtuale,
? abituato a parlar con le persone
che non conoscono cosa sia l'amore
che sente, cos? vero che fa tremare:
tutta rabbrividisce in un modo totale.
L'amo senza saper niente di lui,
ho solamente un ritratto che
insonne contemplo ogni notte,
immaginando di sentirlo prossimo
ad offrirmi il caldo del corpo al mio fianco.
Sogno dando ascolto alla sua voce,
sogno i suoi sguardi dolci sul corpo
e mi risveglio calda di passione,
come se fosse in carne ed ossa,
chiusa nel suo abbraccio appassionato
stretta con tutto l?essere fortemente.
Oggi l'amore finalmente ha saputo
che anche se sia solamente virtuale,
ringrazio la vita di quest?incontro casuale.
Il tempo solamente sapr? decidere
se il nostro sogno diventer? realt?,
per noi, ora il tempo ? solo testimone,
del nostro bello grande amore insolito.
E per questo mi sento perdutamente felice.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane n?0678 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
30 gennaio 2002: ? ucciso a Cogne, in Valle D'Aosta, un bambino di tre anni, Samuele Lorenzi, ? trovato dalla madre Anna Maria Franzoni nel letto matrimoniale. Qui la donna lo aveva lasciato pochi minuti da solo: una mano adulta ha infierito con diciassette colpi sul capo del bambino.
31 gennaio 1854: muore a Torino, Silvio Pellico. Era nato a Saluzzo (CN) il 24 giugno 1789, aveva acquistato notoriet? letteraria con il dramma Francesca da Rimini, rappresentato a Milano nel 1815. Collaboratore del ?Conciliatore? nel 1818-1819, introdotto nella Carboneria dall'amico Pietro Maroncelli, era stato arrestato il 13 ottobre 1820. La sua lunga prigionia nel carcere austriaco dello Spielberg era stata narrata nel fortunato libro Le mie prigioni scritto nel 1832. Graziato e rientrato a Torino dopo il 1830, era vissuto come bibliotecario dei marchesi di Barolo e aveva ripreso l'attivit? letteraria componendo tragedie, cantiche d'argomento medievale, liriche religiose e, nel 1834, il trattato ?I doveri degli uomini?, che vi consiglierei di leggere.
01 febbraio 1817:a Venezia si segnalano casi di tifo e, nei mesi successivi, in altre parti d'Italia.
02 febbraio 1831: ? eletto Papa, il cardinale Mauro Cappellari, nato a Belluno il 18 settembre 1765, benedettino camaldolese, cardinale dal 13 marzo 1826, diviene Papa dopo sessantaquattro giorni di sede vacante e cinquanta giorni di conclave; assume il nome di Gregorio XVI. La decisione ? presa dopo che emissari del duca di Modena avevano avvertito il cardinale Giuseppe Albani dell' imminente scoppio di un moto rivoluzionario nell'Italia centrale.
03 febbraio 1823: Venezia festeggia il grande successo dell'opera Semiramide di Gioacchino Rossini, alla sua prima rappresentazione al Teatro La Fenice.
03 febbraio 1831: Francesco IV tenta di prevenire la rivoluzione a Modena. Reparti delle truppe ducali si appostano nei punti strategici della citt?. La polizia arresta alcuni sospetti di cospirazione e obbliga alcuni ex ufficiali dell'esercito napoleonico a lasciare il ducato. Ciro Menotti decide di accelerare i tempi dell'azione rivoluzionaria e convoca nella sua casa i capi della congiura per ordinarne l'inizio nella notte. In serata i soldati del duca attaccano l'abitazione di Menotti: i congiurati oppongono resistenza sparando sui soldati, ma sono sopraffatti; Menotti ? ferito e catturato mentre tenta di calarsi da una finestra laterale; quarantuno suoi compagni sono arrestati e condotti nella fortezza. Francesco IV istituisce una commissione militare per giudicare immediatamente i cospiratori. Scontri fra cospiratori e polizia si accendono nella notte in diversi paesi nei dintorni di Modena.
04 febbraio 1831: a Bologna al diffondersi delle notizie di Modena si formano assembramenti armati. Il delegato pontificio affida il governo ad una commissione di nobili e notabili della citt? e lascia precipitosamente Bologna. La popolazione festeggia la partenza e si adorna della coccarda tricolore.
05 febbraio 1831: le insegne papali sono abbattute a Bologna ed ? innalzata la bandiera tricolore bianca, rossa e verde, che viene dichiarata bandiera nazionale. E? costituito un governo provvisorio presieduto da Giovanni Vicini, gi? magistrato della Repubblica Cispadana e di quella Cisalpina. I comandanti delle truppe pontificie lasciano la citt?, mentre ufficiali e soldati si dichiarano per la rivoluzione e prendono la coccarda tricolore. A Modena Francesco IV, informato della rivoluzione bolognese, lascia la citt?, portandosi al seguito Ciro Menotti prigioniero. In citt? rimangono poche truppe ducali e un consiglio di reggenza, che diffonde la voce dell'imminente arrivo dei soldati austriaci. Alle notizie di Bologna, le citt? di Imola, Faenza e Reggio Emilia innalzano la bandiera tricolore. I comandanti lasciano le citt? e le truppe si mettono la coccarda tricolore. A Forl? i soldati resistono e impegnano con i manifestanti un conflitto a fuoco, durante il quale rimangono uccisi quattro soldati e un avvocato forlivese; il legato pontificio abbandona la citt?, dove si insedia un comitato di notabili. A Roma i carbonari, riuniti a convegno, a causa del loro scarso numero desistono momentaneamente dal tentare l'insurrezione.
PARLIAMONE
ANNA FRANK: ?La fanciullezza spezzata?
Anneliese Marie Frank, nasce a Francoforte sul Meno (Germania) il 12 giugno 1929. Tutti la chiamano e la ricordano come Anna. Di famiglia molto agiata ha buona educazione.
Il padre Otto, nel 1925, spos? Edith Hollander una ragazza ebrea. Dopo un anno dal matrimonio, il 16 febbraio 1926, nasce Margot e il 12 giogno 1929, come ho gi? detto nasce Anna. In seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, la famiglia Frank decide di trasferirsi dalla Germania ad Amsterdam in Olanda.
Le due ragazze crescono spensierate: Margot ? timida, intelligentissima, da ottimi risultati negli studi, il suo sogno, dice, sarebbe quello di fare la maestra nei nuovi territori di Israele; Anna, ? pi? vivace, arguta ed estroversa, ispira simpatia solo a guardarla.
Nel maggio 1940 la vita inizia a complicarsi perch? i nazisti invadono l?Olanda e, per gli ebrei, iniziano i tempi duri.
Nel luglio del 1942 una lettera getta i Frank nel panico: una convocazione per Margot, deve presentarsi per un lavoro. Non c?? pi? tempo da perdere: l?intera famiglia si trasferisce nel ?rifugio?, un appartamento sopra gli uffici della ditta, il cui ingresso ? nascosto da uno scaffale girevole, che contiene alcuni schedari.
A loro si aggiungono altri rifugiati e dal 5 luglio 1942 due famiglie vivono recluse nell?alloggio segreto, senza mai vedere la piena luce del giorno, c?? l?oscuramento. L?unico pezzetto di cielo pu? essere intravisto dal lucernaio della soffitta, dove tengono ammucchiati i viveri, come fagioli secchi e patate.
Durante i giorni di segregazione nel piano sopra gli uffici, dove non si vede il sole, Anna scrive un diario, che diventer? una cronaca preziosissima per non dimenticare. La sua ? una descrizione minuziosa della vita di due famiglie costrette a convivere in pochi metri quadrati di spazio, i caratteri, le manie di ognuno, gli scontri, le liti, gli scherzi, i malumori, le risate e, il costante terrore di essere scoperti. Il 1 ottobre 1942, annota ??mi sono terribilmente spaventata, ebbi un solo pensiero, che stessero venendo, chi lo sai bene??. Il 19 novembre dello stesso anno, scrive ??cose molto tristi, moltissimi amici e conoscenti sono partiti, per una terribile destinazione??.
La sua penna dipinge, come un pennello la tela, i caratteri degli altri reclusi.
Un discorso a parte meritano i rapporti di Anna con Peter, che lei il 14 agosto 1942, descrive come: ??uno scioccone che non ha ancora sedici anni, noioso e timido, dalla cui compagnia c?? poco da aspettarsi??; poi diventer? il suo confidente. ??Peter ed io soffriamo entrambi di conflitti interiori? troppo malcerti e delicati per essere trattati rudemente?? scrive il 7 febbraio 1944, e il 2 marzo annota: ?? le nostre madri non hanno la minima comprensione per noi??.
Pur continuando a rimanere affezionata al ragazzo, se ne distacca molto presto e scrive: ??Peter ? buono e caro, per? molte cose di lui mi deludono?molto arrendevole? geloso della sua intimit?? gli manca uno scopo ben definito? Non ha religione, bestemmia, ? attratto dalla vita facile? mi sono creata una sua immagine secondo i miei sogni, avevo bisogno di un essere vivente con cui sfogarmi, di un amico che mi aiutasse? non so se lui sia superficiale o solo timido??
Anna, come tutti i ragazzi della sua et? ? in continuo conflitto con gli adulti. Scrive il 3 ottobre 1942: ??ieri c?? stato un terribile litigio. Mamma ha fatto una scenata e ha raccontato a pap? tutti i miei peccati, poi ci siamo messe a piangere? ho detto a pap? che voglio molto pi? bene a lui che alla mamma??
Intanto nel mondo esterno le notizie sono sempre pi? tragiche, la polizia nazista, anche coloro che aiutavano queste persone disperate, spesso alla forsennata ricerca di un luogo sicuro, corrono gravissimi pericoli, poich? la Gestapo inizia a praticare la tortura in maniera indiscriminata.
L?ultima pagina del diario di Anna, risale a venerd? 4 agosto 1944, poi pi? nulla. E? una tranquilla mattina, come tutte le altre, la polizia tedesca, guidata da Silberbauer, un collaborazionista olandese, fa irruzione nell?ufficio e nell?alloggio segreto, grazie ad una spiata: tutti i rifugiati ed i loro soccorritori sono arrestati.
I Frank e i loro compagni di sventura sono trasferiti nel campo di Westerbork. Nel mese di febbraio le sorelle Frank sono colpite dal tifo. Anna, nelle allucinazioni provocate dalla febbre alta, getta via tutti i vestiti e si tiene stretta addosso solo una coperta in compagnia di alcune bestioline che le camminavano addosso.
Malate e denutrite, le due ragazze si spengono ogni giorno di pi?. Margot muore per prima, quando ? trovata ? ormai rigida, Anna resiste altri due giorni.
Tre settimane pi? tardi le truppe Alleate inglesi liberano il campo di prigionia.
Il diario di Anna ? stato pubblicato, con il permesso di Otto Frank, nel 1947, con il nome ?Retrocasa?.
Ad Anna Frank ho dedicato questa poesia:
RICORDO DI TE
L?immobilit? era il tuo acerrimo nemico
pi? del nazista che pure ti faceva tremare
ma, la tua et? innocente non rispettava
n? l?una n? l?altra regola e ad ogni alba
aprivi uno spiraglio dell?abbaino per vedere
quel volo di uccelli.
E venne il giorno che rimanesti sola
dopo aver assistito al passaggio dei morti
n? Dio volle che finisse il tuo martirio
nelle allucinazioni del tifo divoratore
che nuda ti volle, avvolta in una ruvida
coperta ed era inverno del quarantacinque.
Sola!
A due settimane dalla liberazione, sola
perch? anche Margot se n?era andata.
Sopravvivesti due giorni a tua sorella
senza mai pi? veder quel volo di rondini
che amavi pi? della libert? e lo volevi.
Roma, venerd? 27 gennaio 2006 - 09.28
?Nel giorno della Memoria?
LA POESIA DELLA SETTIMANA
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rosalba Sgroia ? nata a Frosinone e risiede a Roma. Ha conseguito la laurea in Psicologia e insegna nelle scuole elementari. Ha recitato, durante il periodo universitario, in una compagnia teatrale frusinate. Si dedica alla lettura, all?ascolto di musica antica e classica, alla danza e a tutto ci? che le offre la possibilit? di esprimersi. Nel giugno 2001 ha vinto il 3? Premio nel Concorso Internazionale promosso dall?Associazione culturale ?Le Driadi? di Roma; recentemente ha vinto il primo premio al concorso ?Giordano Bruno?. E? presente in alcuni siti internet, le sue poesie e i suoi articoli sono periodicamente pubblicati sulla rivista culturale ?Il Saggio? e le sue recensioni di libri sul periodico ?L?Ateo?. Figura nel libro ?Dove va la poesia? e ne ?Il Dolce Web? entrambi per i tipi della Carello Edizioni. Nel febbraio 2002 ha ricevuto il Premio Speciale dell?Assessorato alla Cultura Citt? di Eboli per il Concorso Internazionale di Poesia ?Il Saggio? con l?alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana.
Un grande poeta, Giacomo Leopardi, a conclusione di una sua famosa poesia, scrisse dei versi, rivolti ai giovani, la poesia ? ?II sabato del villaggio?, in cui afferma che la vigilia ? pi? piacevole della domenica. Mentre, infatti, il sabato ? allietato dalla gioiosa attesa del giorno di festa, la domenica ? resa triste dal pensiero di tornare il giorno dopo alle dure occupazioni della vita. Quand?ero ragazzo ogni giorno mi sentivo ripetere decine di volte: ?Sta' attento?, ?Hai studiato?? Ed io dovevo ubbidire, altrimenti... Poi, meditando meglio sul significato dei versi, mi sono accorto che la prima impressione era sbagliata. Le energie dei ragazzi sono inesauribili. Ogni occasione ? buona per divertirsi e per giocare. E? possibile sognare le pi? belle cose per l'avvenire. Un giorno pensai di essere un grande generale, un altro giorno immaginai di essere il pi? abile giocatore di calcio. Eppure, ora, solo ora, mi rendo conto quanto sia stata pesante l?attesa. ? meglio vivere nella lieta attesa del futuro. Quando ebbi sedici anni tenni ben vivi nella memoria i versi del grande poeta; davanti ai miei occhi, le parole del poeta per godere la mia et? che, se talvolta era turbata da qualche inconveniente, era sempre ricca di gioie e di speranze.
Non mi ? difficile iniziare il commento di questa poesia della Sgroia che richiama alla memoria quei versi e la fanciullezza; perch? c?? l?occasione di osservare l'intensa e preziosa attivit? degli uomini. Le notti, specialmente alla mia et?, finiscono prima che sorga il sole e il giorno e sempre pi? breve, eppure quando in punta di piedi mi reco in cucina per farmi il caff?, gi? qualcuno ? in movimento per la casa ed ha preparato la colazione per tutti. Sono scomparsi eventuali rancori della sera prima, svanite nel nulla le incomprensioni che li avevano fatti nascere.
Giunge la sera e non te ne rendi conto; e se non fosse che qualcuna ? impegnata nella preparazione della cena, non ti accorgeresti neanche di questo, tanto ? il desiderio di vivere, vivere senza perdere un secondo di vita.
Pensando questo, ? naturale che rifletta sul mio ?avvenire?; a volte mi chiedo che cosa vorrei fare da grande, per sentire la vita scorrere nelle vene e bussare al cuore, con tremore. Ed ho la sensazione di avere di fronte a me ancora parecchi anni di scuola, e tanto desiderio di riuscire bene negli studi per prepararmi ad una professione che mi permetta di vincere le avversit? con filosofia; vincere per aiutare i derelitti.
Le concezioni della Sgroia non sono dissimili da quelle di Leopardi, perch? entrambi considerano unica realt? la vita che: ?s?avvinnghia alle rocce e sa di muschio?; la Sgroia considera la vita panteisticamente, la vive come l?ha immaginata e procede con la mente nella sua trattazione con rigore logico, fa parlare prevalentemente, la fantasia la quale domina anche nelle prose ispirate alla medesima concezione.
Come abbiamo visto, la solitudine ? un'anomalia; la sua natura la spinge, come tutti gli altri esseri umani, a cercare la socievolezza e la compagnia; perch? ?le gocce dei nostri cupi pensieri? non siano una fatalit? che proibisca di vedere gli altri e ritrovarsi insieme nell'ora in cui splende il sole o in quella del tramonto. Ella vuole solo che i ?cupi pensieri non generino cupi pensieri, perch? diventino granitiche e acuminate forme? quindi, ? comprendere il motivo della pena.
?Steli di pietra? ? l?affermazione e non la negazione, creazione e non distruzione; e, poich? ? creazione, ? anche felicit?. La poesia ? possibile perch? nasce dall'amore. Perci? ha potuto trovare forme perfette e accenti teneri a significare il grande amore e la serenit?. In questa lirica ha cantato la vita con le sue gioie e il suo dolore, la vita nella quale gli uomini pure credono e di cui talora godono pur nel continuo susseguirsi delle tempeste. Di questa parentesi la poetessa sembra aver goduto a pieno.
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rovine di sterili notti
scorrono
come nastri
nella mia memoria.
L?ingorgo di vecchi rancori
avvelena
ogni possibile intenzione.
La paralisi dei gesti
induce
a muti lamenti
che si occultano nelle pieghe
dei nostri visi adombrati.
Delirante,
il riverbero dei battiti sordi
echeggia
e l?acre umore che opprime la stanza
sa del muschio
che alle rocce s?avvinghia.
Lento ? il fluire del tempo
e le gocce dei nostri cupi pensieri
generano
granitiche e acuminate forme?
Imponenti troneggiano,
sfidando invisibili nemici.
Stille feroci e acide,
scivolate,
fiere e placide,
pesanti,
nel silenzio
delle vostre buie e squallide
dimore?
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
30 gennaio 2002: ? ucciso a Cogne, in Valle D'Aosta, un bambino di tre anni, Samuele Lorenzi, ? trovato dalla madre Anna Maria Franzoni nel letto matrimoniale. Qui la donna lo aveva lasciato pochi minuti da solo: una mano adulta ha infierito con diciassette colpi sul capo del bambino.
31 gennaio 1854: muore a Torino, Silvio Pellico. Era nato a Saluzzo (CN) il 24 giugno 1789, aveva acquistato notoriet? letteraria con il dramma Francesca da Rimini, rappresentato a Milano nel 1815. Collaboratore del ?Conciliatore? nel 1818-1819, introdotto nella Carboneria dall'amico Pietro Maroncelli, era stato arrestato il 13 ottobre 1820. La sua lunga prigionia nel carcere austriaco dello Spielberg era stata narrata nel fortunato libro Le mie prigioni scritto nel 1832. Graziato e rientrato a Torino dopo il 1830, era vissuto come bibliotecario dei marchesi di Barolo e aveva ripreso l'attivit? letteraria componendo tragedie, cantiche d'argomento medievale, liriche religiose e, nel 1834, il trattato ?I doveri degli uomini?, che vi consiglierei di leggere.
01 febbraio 1817:a Venezia si segnalano casi di tifo e, nei mesi successivi, in altre parti d'Italia.
02 febbraio 1831: ? eletto Papa, il cardinale Mauro Cappellari, nato a Belluno il 18 settembre 1765, benedettino camaldolese, cardinale dal 13 marzo 1826, diviene Papa dopo sessantaquattro giorni di sede vacante e cinquanta giorni di conclave; assume il nome di Gregorio XVI. La decisione ? presa dopo che emissari del duca di Modena avevano avvertito il cardinale Giuseppe Albani dell' imminente scoppio di un moto rivoluzionario nell'Italia centrale.
03 febbraio 1823: Venezia festeggia il grande successo dell'opera Semiramide di Gioacchino Rossini, alla sua prima rappresentazione al Teatro La Fenice.
03 febbraio 1831: Francesco IV tenta di prevenire la rivoluzione a Modena. Reparti delle truppe ducali si appostano nei punti strategici della citt?. La polizia arresta alcuni sospetti di cospirazione e obbliga alcuni ex ufficiali dell'esercito napoleonico a lasciare il ducato. Ciro Menotti decide di accelerare i tempi dell'azione rivoluzionaria e convoca nella sua casa i capi della congiura per ordinarne l'inizio nella notte. In serata i soldati del duca attaccano l'abitazione di Menotti: i congiurati oppongono resistenza sparando sui soldati, ma sono sopraffatti; Menotti ? ferito e catturato mentre tenta di calarsi da una finestra laterale; quarantuno suoi compagni sono arrestati e condotti nella fortezza. Francesco IV istituisce una commissione militare per giudicare immediatamente i cospiratori. Scontri fra cospiratori e polizia si accendono nella notte in diversi paesi nei dintorni di Modena.
04 febbraio 1831: a Bologna al diffondersi delle notizie di Modena si formano assembramenti armati. Il delegato pontificio affida il governo ad una commissione di nobili e notabili della citt? e lascia precipitosamente Bologna. La popolazione festeggia la partenza e si adorna della coccarda tricolore.
05 febbraio 1831: le insegne papali sono abbattute a Bologna ed ? innalzata la bandiera tricolore bianca, rossa e verde, che viene dichiarata bandiera nazionale. E? costituito un governo provvisorio presieduto da Giovanni Vicini, gi? magistrato della Repubblica Cispadana e di quella Cisalpina. I comandanti delle truppe pontificie lasciano la citt?, mentre ufficiali e soldati si dichiarano per la rivoluzione e prendono la coccarda tricolore. A Modena Francesco IV, informato della rivoluzione bolognese, lascia la citt?, portandosi al seguito Ciro Menotti prigioniero. In citt? rimangono poche truppe ducali e un consiglio di reggenza, che diffonde la voce dell'imminente arrivo dei soldati austriaci. Alle notizie di Bologna, le citt? di Imola, Faenza e Reggio Emilia innalzano la bandiera tricolore. I comandanti lasciano le citt? e le truppe si mettono la coccarda tricolore. A Forl? i soldati resistono e impegnano con i manifestanti un conflitto a fuoco, durante il quale rimangono uccisi quattro soldati e un avvocato forlivese; il legato pontificio abbandona la citt?, dove si insedia un comitato di notabili. A Roma i carbonari, riuniti a convegno, a causa del loro scarso numero desistono momentaneamente dal tentare l'insurrezione.
PARLIAMONE
ANNA FRANK: ?La fanciullezza spezzata?
Anneliese Marie Frank, nasce a Francoforte sul Meno (Germania) il 12 giugno 1929. Tutti la chiamano e la ricordano come Anna. Di famiglia molto agiata ha buona educazione.
Il padre Otto, nel 1925, spos? Edith Hollander una ragazza ebrea. Dopo un anno dal matrimonio, il 16 febbraio 1926, nasce Margot e il 12 giogno 1929, come ho gi? detto nasce Anna. In seguito alle leggi razziali emanate da Hitler, la famiglia Frank decide di trasferirsi dalla Germania ad Amsterdam in Olanda.
Le due ragazze crescono spensierate: Margot ? timida, intelligentissima, da ottimi risultati negli studi, il suo sogno, dice, sarebbe quello di fare la maestra nei nuovi territori di Israele; Anna, ? pi? vivace, arguta ed estroversa, ispira simpatia solo a guardarla.
Nel maggio 1940 la vita inizia a complicarsi perch? i nazisti invadono l?Olanda e, per gli ebrei, iniziano i tempi duri.
Nel luglio del 1942 una lettera getta i Frank nel panico: una convocazione per Margot, deve presentarsi per un lavoro. Non c?? pi? tempo da perdere: l?intera famiglia si trasferisce nel ?rifugio?, un appartamento sopra gli uffici della ditta, il cui ingresso ? nascosto da uno scaffale girevole, che contiene alcuni schedari.
A loro si aggiungono altri rifugiati e dal 5 luglio 1942 due famiglie vivono recluse nell?alloggio segreto, senza mai vedere la piena luce del giorno, c?? l?oscuramento. L?unico pezzetto di cielo pu? essere intravisto dal lucernaio della soffitta, dove tengono ammucchiati i viveri, come fagioli secchi e patate.
Durante i giorni di segregazione nel piano sopra gli uffici, dove non si vede il sole, Anna scrive un diario, che diventer? una cronaca preziosissima per non dimenticare. La sua ? una descrizione minuziosa della vita di due famiglie costrette a convivere in pochi metri quadrati di spazio, i caratteri, le manie di ognuno, gli scontri, le liti, gli scherzi, i malumori, le risate e, il costante terrore di essere scoperti. Il 1 ottobre 1942, annota ??mi sono terribilmente spaventata, ebbi un solo pensiero, che stessero venendo, chi lo sai bene??. Il 19 novembre dello stesso anno, scrive ??cose molto tristi, moltissimi amici e conoscenti sono partiti, per una terribile destinazione??.
La sua penna dipinge, come un pennello la tela, i caratteri degli altri reclusi.
Un discorso a parte meritano i rapporti di Anna con Peter, che lei il 14 agosto 1942, descrive come: ??uno scioccone che non ha ancora sedici anni, noioso e timido, dalla cui compagnia c?? poco da aspettarsi??; poi diventer? il suo confidente. ??Peter ed io soffriamo entrambi di conflitti interiori? troppo malcerti e delicati per essere trattati rudemente?? scrive il 7 febbraio 1944, e il 2 marzo annota: ?? le nostre madri non hanno la minima comprensione per noi??.
Pur continuando a rimanere affezionata al ragazzo, se ne distacca molto presto e scrive: ??Peter ? buono e caro, per? molte cose di lui mi deludono?molto arrendevole? geloso della sua intimit?? gli manca uno scopo ben definito? Non ha religione, bestemmia, ? attratto dalla vita facile? mi sono creata una sua immagine secondo i miei sogni, avevo bisogno di un essere vivente con cui sfogarmi, di un amico che mi aiutasse? non so se lui sia superficiale o solo timido??
Anna, come tutti i ragazzi della sua et? ? in continuo conflitto con gli adulti. Scrive il 3 ottobre 1942: ??ieri c?? stato un terribile litigio. Mamma ha fatto una scenata e ha raccontato a pap? tutti i miei peccati, poi ci siamo messe a piangere? ho detto a pap? che voglio molto pi? bene a lui che alla mamma??
Intanto nel mondo esterno le notizie sono sempre pi? tragiche, la polizia nazista, anche coloro che aiutavano queste persone disperate, spesso alla forsennata ricerca di un luogo sicuro, corrono gravissimi pericoli, poich? la Gestapo inizia a praticare la tortura in maniera indiscriminata.
L?ultima pagina del diario di Anna, risale a venerd? 4 agosto 1944, poi pi? nulla. E? una tranquilla mattina, come tutte le altre, la polizia tedesca, guidata da Silberbauer, un collaborazionista olandese, fa irruzione nell?ufficio e nell?alloggio segreto, grazie ad una spiata: tutti i rifugiati ed i loro soccorritori sono arrestati.
I Frank e i loro compagni di sventura sono trasferiti nel campo di Westerbork. Nel mese di febbraio le sorelle Frank sono colpite dal tifo. Anna, nelle allucinazioni provocate dalla febbre alta, getta via tutti i vestiti e si tiene stretta addosso solo una coperta in compagnia di alcune bestioline che le camminavano addosso.
Malate e denutrite, le due ragazze si spengono ogni giorno di pi?. Margot muore per prima, quando ? trovata ? ormai rigida, Anna resiste altri due giorni.
Tre settimane pi? tardi le truppe Alleate inglesi liberano il campo di prigionia.
Il diario di Anna ? stato pubblicato, con il permesso di Otto Frank, nel 1947, con il nome ?Retrocasa?.
Ad Anna Frank ho dedicato questa poesia:
RICORDO DI TE
L?immobilit? era il tuo acerrimo nemico
pi? del nazista che pure ti faceva tremare
ma, la tua et? innocente non rispettava
n? l?una n? l?altra regola e ad ogni alba
aprivi uno spiraglio dell?abbaino per vedere
quel volo di uccelli.
E venne il giorno che rimanesti sola
dopo aver assistito al passaggio dei morti
n? Dio volle che finisse il tuo martirio
nelle allucinazioni del tifo divoratore
che nuda ti volle, avvolta in una ruvida
coperta ed era inverno del quarantacinque.
Sola!
A due settimane dalla liberazione, sola
perch? anche Margot se n?era andata.
Sopravvivesti due giorni a tua sorella
senza mai pi? veder quel volo di rondini
che amavi pi? della libert? e lo volevi.
Roma, venerd? 27 gennaio 2006 - 09.28
?Nel giorno della Memoria?
LA POESIA DELLA SETTIMANA
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rosalba Sgroia ? nata a Frosinone e risiede a Roma. Ha conseguito la laurea in Psicologia e insegna nelle scuole elementari. Ha recitato, durante il periodo universitario, in una compagnia teatrale frusinate. Si dedica alla lettura, all?ascolto di musica antica e classica, alla danza e a tutto ci? che le offre la possibilit? di esprimersi. Nel giugno 2001 ha vinto il 3? Premio nel Concorso Internazionale promosso dall?Associazione culturale ?Le Driadi? di Roma; recentemente ha vinto il primo premio al concorso ?Giordano Bruno?. E? presente in alcuni siti internet, le sue poesie e i suoi articoli sono periodicamente pubblicati sulla rivista culturale ?Il Saggio? e le sue recensioni di libri sul periodico ?L?Ateo?. Figura nel libro ?Dove va la poesia? e ne ?Il Dolce Web? entrambi per i tipi della Carello Edizioni. Nel febbraio 2002 ha ricevuto il Premio Speciale dell?Assessorato alla Cultura Citt? di Eboli per il Concorso Internazionale di Poesia ?Il Saggio? con l?alto patrocinio del Presidente della Repubblica Italiana.
Un grande poeta, Giacomo Leopardi, a conclusione di una sua famosa poesia, scrisse dei versi, rivolti ai giovani, la poesia ? ?II sabato del villaggio?, in cui afferma che la vigilia ? pi? piacevole della domenica. Mentre, infatti, il sabato ? allietato dalla gioiosa attesa del giorno di festa, la domenica ? resa triste dal pensiero di tornare il giorno dopo alle dure occupazioni della vita. Quand?ero ragazzo ogni giorno mi sentivo ripetere decine di volte: ?Sta' attento?, ?Hai studiato?? Ed io dovevo ubbidire, altrimenti... Poi, meditando meglio sul significato dei versi, mi sono accorto che la prima impressione era sbagliata. Le energie dei ragazzi sono inesauribili. Ogni occasione ? buona per divertirsi e per giocare. E? possibile sognare le pi? belle cose per l'avvenire. Un giorno pensai di essere un grande generale, un altro giorno immaginai di essere il pi? abile giocatore di calcio. Eppure, ora, solo ora, mi rendo conto quanto sia stata pesante l?attesa. ? meglio vivere nella lieta attesa del futuro. Quando ebbi sedici anni tenni ben vivi nella memoria i versi del grande poeta; davanti ai miei occhi, le parole del poeta per godere la mia et? che, se talvolta era turbata da qualche inconveniente, era sempre ricca di gioie e di speranze.
Non mi ? difficile iniziare il commento di questa poesia della Sgroia che richiama alla memoria quei versi e la fanciullezza; perch? c?? l?occasione di osservare l'intensa e preziosa attivit? degli uomini. Le notti, specialmente alla mia et?, finiscono prima che sorga il sole e il giorno e sempre pi? breve, eppure quando in punta di piedi mi reco in cucina per farmi il caff?, gi? qualcuno ? in movimento per la casa ed ha preparato la colazione per tutti. Sono scomparsi eventuali rancori della sera prima, svanite nel nulla le incomprensioni che li avevano fatti nascere.
Giunge la sera e non te ne rendi conto; e se non fosse che qualcuna ? impegnata nella preparazione della cena, non ti accorgeresti neanche di questo, tanto ? il desiderio di vivere, vivere senza perdere un secondo di vita.
Pensando questo, ? naturale che rifletta sul mio ?avvenire?; a volte mi chiedo che cosa vorrei fare da grande, per sentire la vita scorrere nelle vene e bussare al cuore, con tremore. Ed ho la sensazione di avere di fronte a me ancora parecchi anni di scuola, e tanto desiderio di riuscire bene negli studi per prepararmi ad una professione che mi permetta di vincere le avversit? con filosofia; vincere per aiutare i derelitti.
Le concezioni della Sgroia non sono dissimili da quelle di Leopardi, perch? entrambi considerano unica realt? la vita che: ?s?avvinnghia alle rocce e sa di muschio?; la Sgroia considera la vita panteisticamente, la vive come l?ha immaginata e procede con la mente nella sua trattazione con rigore logico, fa parlare prevalentemente, la fantasia la quale domina anche nelle prose ispirate alla medesima concezione.
Come abbiamo visto, la solitudine ? un'anomalia; la sua natura la spinge, come tutti gli altri esseri umani, a cercare la socievolezza e la compagnia; perch? ?le gocce dei nostri cupi pensieri? non siano una fatalit? che proibisca di vedere gli altri e ritrovarsi insieme nell'ora in cui splende il sole o in quella del tramonto. Ella vuole solo che i ?cupi pensieri non generino cupi pensieri, perch? diventino granitiche e acuminate forme? quindi, ? comprendere il motivo della pena.
?Steli di pietra? ? l?affermazione e non la negazione, creazione e non distruzione; e, poich? ? creazione, ? anche felicit?. La poesia ? possibile perch? nasce dall'amore. Perci? ha potuto trovare forme perfette e accenti teneri a significare il grande amore e la serenit?. In questa lirica ha cantato la vita con le sue gioie e il suo dolore, la vita nella quale gli uomini pure credono e di cui talora godono pur nel continuo susseguirsi delle tempeste. Di questa parentesi la poetessa sembra aver goduto a pieno.
STELI DI PIETRA
di Rosalba Sgroia
Rovine di sterili notti
scorrono
come nastri
nella mia memoria.
L?ingorgo di vecchi rancori
avvelena
ogni possibile intenzione.
La paralisi dei gesti
induce
a muti lamenti
che si occultano nelle pieghe
dei nostri visi adombrati.
Delirante,
il riverbero dei battiti sordi
echeggia
e l?acre umore che opprime la stanza
sa del muschio
che alle rocce s?avvinghia.
Lento ? il fluire del tempo
e le gocce dei nostri cupi pensieri
generano
granitiche e acuminate forme?
Imponenti troneggiano,
sfidando invisibili nemici.
Stille feroci e acide,
scivolate,
fiere e placide,
pesanti,
nel silenzio
delle vostre buie e squallide
dimore?
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane supplemento al n? 0678 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
MARTEDI 14 FEBBRAIO 2006 ORE 16,00
L?ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ARTISTI
?POESIA DELLA VITA?
E? ONORATA DI INVITARTI
ALLO SVOLGIMENTO DELLA PREMIAZIONE
DEL
PREMIO ?ARDEN BORGHI SANTUCCI?
?UNA POESIA D?AMORE?
(seconda edizione)
AL TEATRO DELLA PARROCCHIA
"Nostra Signora di Czestochowa"
Largo Augusto Corelli, 9 - 00155 Roma ? La Rustica
Saranno lette le liriche
che hanno conquistato il quarto premio ex-aequo
e le tre dei primi posti d?onore
I Poeti premiati sono:
Agostino Dibilio, Alessandro Cancian, Andrea Sartini, Angela Aniello, Anna Salvati, Barbara Detti, Barbara Godani, Daniela Adamo, Daniela Costantini, Daniela Zampirollo, Eleonora Ruffo Giordani, Emanuela Brawne, Fabio Rocci, Francesco De Ruggiero, Gabriella Maddalena Macidi, Gabriella Manzini, Gerardo Pozzi, Giuseppe Maugeri, Ivano Caroselli, Ludovica Mazzuccato, Marco Besso, Marco Bruni, Marco Ostan, Patrizia Indiano, Rita Manzara, Roberto Reggiani, Rosalba Sgroia, Rosanna Spina, Salvatore Forl?.
P.S. PER I POETI:
si prega di comunicare la presenza, anche se negativa, Grazie con tutto l'amore che posso,Reno
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
MARTEDI 14 FEBBRAIO 2006 ORE 16,00
L?ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ARTISTI
?POESIA DELLA VITA?
E? ONORATA DI INVITARTI
ALLO SVOLGIMENTO DELLA PREMIAZIONE
DEL
PREMIO ?ARDEN BORGHI SANTUCCI?
?UNA POESIA D?AMORE?
(seconda edizione)
AL TEATRO DELLA PARROCCHIA
"Nostra Signora di Czestochowa"
Largo Augusto Corelli, 9 - 00155 Roma ? La Rustica
Saranno lette le liriche
che hanno conquistato il quarto premio ex-aequo
e le tre dei primi posti d?onore
I Poeti premiati sono:
Agostino Dibilio, Alessandro Cancian, Andrea Sartini, Angela Aniello, Anna Salvati, Barbara Detti, Barbara Godani, Daniela Adamo, Daniela Costantini, Daniela Zampirollo, Eleonora Ruffo Giordani, Emanuela Brawne, Fabio Rocci, Francesco De Ruggiero, Gabriella Maddalena Macidi, Gabriella Manzini, Gerardo Pozzi, Giuseppe Maugeri, Ivano Caroselli, Ludovica Mazzuccato, Marco Besso, Marco Bruni, Marco Ostan, Patrizia Indiano, Rita Manzara, Roberto Reggiani, Rosalba Sgroia, Rosanna Spina, Salvatore Forl?.
P.S. PER I POETI:
si prega di comunicare la presenza, anche se negativa, Grazie con tutto l'amore che posso,Reno
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
supplemento letterario del settimanale di scienze umane n?0678 ? anno V
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
Chi era Arden Borghi Santucci
Arden Borghi Santucci era nata a Carpi, trasferitasi con la famiglia, per esigenza di lavoro, prima a Modena, poi a Camugnano. Primogenita di sette figli, del casellante Borghi, divent? madre, senza mai avere figli propri.
Vissuta in mezzo ai binari, come Cardarelli immaginava i suoi versi lungo la strada ferrata, e come lui ribelle. Ricordava, con effusione fanciullesca, i sui giochi sulla sbarra del passaggio a livello; ricordava il passaggio del treno che portava Mussolini a Predappio, narrava che, mentre lui affacciato guardava il panorama con lo sguardo di un?aquila, lei, per mettersi in mostra, faceva le capriole sulla sbarra e un giorno il Duce gli grid?: ?smettila che se ti scivolano le mani ti rompi la testa?. Signorina, smorza la sua ribellione tra le braccia dell'amore che si manifesta sotto le spoglie di un uomo dell'arma dei Carabinieri. La loro unione scorre serena fino al sopraggiungere della guerra che, con le sue paure, la sua fame, la sua ansia (nell?attesa di vederne la fine al pi? presto) non smorzano, ne scalfiscono la tempra di femmina emiliana, forte e generosa.
Nel 1960-61 d? alla stampa la sua prima raccolta che l'editore Gabrieli di Roma, titola semplicemente
?POESIE?. Da allora pubblica, una raccolta l?anno; ma ? conosciuta dal grosso pubblico e dalla critica solo nel 1976 con la raccolta ?SEMBIANZE? edizione ANDROMEDA Roma, cui fanno seguito: ?L'ETERNA NOTTE? una raccolta di racconti, Editrice Farnesiana Piacenza, in cui non smentisce il suo mondo poetico. ?IMMAGINI? Editrice Farnesiana Piacenza, conferma un?ispirazione feconda e sempre coerente
La poesia ? in noi: ?est spiritus in nobis?; l'amore di padre, di madre, di sposo ? poesia; la virt?, la gentilezza, la castit?, il letto matrimoniale, la panchina vuota, il greto di un fiume, la citt? cambiata, il vecchio solo e triste ? poesia. L'Arte ? carne della nostra carne, soffio del nostro spirito che abita e vive in noi: l'ideale poetico, in una parola, si confonde coll'ideale umano e forma con lui una sola persona.
Non c'? poeta che non vuole avere un ideale tutto suo e spera, almeno una volta di vedere avverato il miracolo di Pigmalione e dargli contorno e sostanza.
Arden Borghi Santucci ha materializzato il suo ideale e l'ha reso veramente sensibile, gli ha dato un nome, cento nomi, che accavallati, incastonati gli uni agli altri si ingigantiscono e formano un solo grande nome: RICORDO. Questo frutto se lo ? coltivato, perch? certamente il suo ideale non ? stato cosa subitanea, ma una lenta e contrastata battaglia interiore. Le ombre dei grattacieli che s'allungano a dismisura e non le permettono di riconoscere il luogo natio; la pace serena dell'uomo che cammina nella notte; le speranze rotolanti che si frantumano sul viscido selciato; la panchina vuota sotto l'albero spoglio; la solitudine, tutto ha contribuito ad educare nel suo pensiero e a svolgere nella sua vita quell'ideale poetico ed umano insieme, temperato di fantasia, di coscienza e di sentimento; quest'ideale, nel ricordo struggente di una vita calma e serena fa della Borghi Santucci l'idealista gigante, fuori, (ma dentro tutta, con la sua arte), del nostro tempo.
La tematica della poesia della Borghi Santucci ? l'inafferrabile attimo che sfugge nel momento stesso in cui lo vive e lascia tracce di sangue nell'anima che lo insegue nella corsa inutile con il tempo. Che cosa resta dell'uomo, di tutta una vita? Resta ci? che non abbiamo rivelato agli altri, ma che spesso, rimane ignorato anche da noi. E la nostra vita ? come una barca che, nell'atto di affondare, si afferra ai ricordi per sentire in essi che non abbiamo vissuto invano.
In questi versi cristallini, ? racchiuso il disperato senso dell'impotenza dell'anima umana contro la forza del tempo in cui gioie, dolori, amore perdono la propria consistenza. Ma la vita, il desiderio potente di vivere ? pi? forte del tempo, pi? forte del dolore e allora senti il prorompente grido di un'anima, che a tutti i costi vuole uscire da se stessa, da quel ?desiderio represso?, da quel che ? chiuso dentro per confondersi con il cielo stellato, con l'aria cristallina del mare e confondersi con quel vuoto stesso che la circonda.
Come per incanto, senti e vedi il palpito che si fa vivo, concreto nel desiderio di rimanere avvinta sulle labbra dell'amato e perdersi nell'attimo che passa con lui per rimanere con lui in un unico fremito.
Il miracolo di Pigmalione s'? avverato, l'ideale del ricordo nella Borghi Santucci non ? lo stesso che concretizza il pastore delle Alpi del Lamartine, non ? la fanciulla per Leopardi, Pegaso bardato di Hugo, la maschera ridente di Democrito, o quella piangente di Eraclito: ? il ricordo vivo, concreto, palpitante; lo stesso che ognuno di noi ama accarezzare.
Nella presente raccolta che la poetessa intitola ironicamente ?RAGNATELE? c'? il proprio mondo poetico proiettato in un?umanit? sociale, oggettiva, per distruggere le ?ombre?, divellere le ?barriere?, scalare le ?muraglie?, andando incontro all'umanit? per offrire la luce della sua arte, come preghiera d'amore.
E l'umanit? le corre incontro in forma di cerchi concentrici e sembra gradire l'offerta, premiandola, votando la poesia ?AD UN AMICO D'INFANZIA, alla ?I? TALENTIADE CAMUGNANO 1982 ?.
?Ad un amico d'infanzia? ? una lirica semplice, pulita, sincera; una lirica che chiarisce appieno il concetto di ?poesia?: ?Attivit? teoretica dello spirito che ? espressione della soggettivit??.
?Con te scendendo il fiume?, non aggiunge altro, lascia che la nostra fantasia si sprigioni alla ricerca di due creature e di un fiume; e ci sorprendiamo a pensare al ?nostro? fiume. Subito vediamo e il fiume e il frugoletto biondo, tutto pepe e occhioni grandi come il cielo che forse, ?brillano ancora nel vuoto delle O?; e ne udiamo le risate, i passi frettolosi sui ciottoli, le corse senza scopo, per il solo piacere di correre; per la sola gioia di vedere, in gara tra noi, i ciottoli piatti volare e saltellare sull'acqua e ridere, ridere, ridere per il gusto di ridere, non perch? il ciottolo lanciato dall'uno o dall'altra ? riuscito a giungere pi? lontano.
E il Poeta Arden Borghi Santucci ? l?, nella sua lirica, vigile e padrona, non vuole che ci perdiamo per meandri a noi sconosciuti e ci riporta, con ?prepotente dolcezza? alla sua realt?:
?S'udivano le nostre voci prolungate
nel silenzio affievolirsi nell'eco dei richiami
oltre l'argine, al di l? del fiume ... ?.
Ed ? un'altra immagine (focalizzata al punto giusto) nitida. Le voci prolungate nel silenzio! Forse non si ? resa conto, Ella stessa, di come veniva preparando dentro di lei ?il romanzetto infantile?.
Ci accade che stando con un amico di sesso opposto e sentiamo di trovarci bene insieme, improvvisamente, i silenzi si popolano di voci e sono voci che si ripetono all'infinito col nostro respiro ansante (non certo per la corsa) ecco perch? dopo ?le voci/ prolungate nel silenzio? Ella ricordi solo un viale ?dove pi? viva ? la tua e la mia immagine/ in un gioco che ancora intravedo. (...) ridevi. . . ridevo estasiata/ verso desideri sconosciuti ?.
A questo punto la coscienza si sveglia, si rendono conto di una cosa meravigliosa: sono innamorati. Non ci credono! Sono cresciuti insieme, hanno giocato da sempre come fratello e sorella, che significa quel tremore? Ma la paura non li separa, anzi li fa prendere ancora per mano. E' stato solo un attimo, un attimo che non hanno voluto (o saputo) afferrare, un attimo che hanno scacciato mettendosi a cantare, continuando a scendere il fiume: un attimo che il tempo non ha scalfito perch? ora noi, lo stiamo rivivendo con loro.
In ?RAGNATELE? si scorge un lirismo sentilo ed espresso umanisticamente, che non si esaurisce nella privata contemplazione del ricordo, come in precedenza, ma si traduce nell'azione. Ed ? questo motivo che permette di cogliere in un'unica prospettiva la sua attivit? letteraria.
L?attuale condizione della poesia porta, necessariamente, ad una nuova interpretazione della precedente produzione come esercitazione letteraria del tempo, acquista una fondamentale importanza della nuova valutazione della Borghi Santucci come espressione degli ideali di un determinato clima culturale. La stessa particolare prospettiva che illumina alcuni canti oscurandone altri, giustificata in una produzione che non necessariamente deve sottostare alle norme della corrente letteratura poetica.
Lo stile, l?assunzione della forma, comporta per la Borghi il sorgere di espressioni convenzionali, retoriche, a scapito del termine tecnico preciso.
Ma ci? che importa rilevare a questo proposito ? lo sviluppo ideologico dell'umanesimo civile in una visione teologica dell'ideale che s'inserisce nettamente nella tradizione culturale del nostro tempo.
Quel che resiste nella poesia della Borghi non ? spessore verbale, ma il figurativismo colorito, l'estro puramente lirico, che immette gli umori della lingua parlata nel codice letterario; quel che resiste ? il carattere personalissimo, carattere che far? storcere, la bocca al critico, e cio? la bivalenza del repertorio e del discorso autobiografico.
Un tono di cordiale umanit? pervade tutti gli scritti della Borghi che rispecchiano, appunto, quel mondo poetico di cui abbiamo, accennato, nemico delle esagerazioni, ma espresso con vigore e convinzione:
?Lo spazio della notte
nell'ampiezza dei sogni
abbraccia ogni resistenza umana?.
Altrove?
?la mente affamata
di sapere
spigola nei ricordi, cercando futuri di luce?.
Ci? che d? pregio maggiore all'opera ? il voler immettersi nell'umanit?, con lirismo sentito, senza mai strafare.
"Nell'inafferrabile ricerca/ di amore universale".
In virt? del principio cartesiano, cio? la separazione dell'anima dal corpo, perch? solo la nutrizione o il clima influenza la parte materiale, mentre quello sociale, nutre la parte spirituale. Pur sapendo che questo e uno degli errori di Descartes ? chiaro che nella Borghi questo principio scaturisce, nella sua poesia. La diversit? delle tendenze non genera disaccordo anche perch? c'? un impegno morale che va oltre il mostrare alle giovani leve una forte volont? la ricerca e l'affermazione della libert?, della giustizia, della pace.
Sembra che la Borghi abbia imparato, giocando sulla sbarra del passaggio a livello solo il fine di sviluppare nell'individuo tutta la perfezione di cui ? capace, come se in lei bambina, coesistessero Emanuele Kant e Stuart Mill. Ella ha avvertito, guardandosi intorno, una necessit? dell'evoluzione umana, allo stesso modo che nessuno pu? concepire la vita allo stato attuale del mondo, se non in seno alla societ?:
?Libera d'ogni piaga
dove s'annulla un altro
mi abbandono senza confini
brandello di tempo ?.
La qualit? morale richiesta dalla vita sociale ? una gerarchia di valori ed Ella mette l'accento sulle qualit? primordiali:
?Lasciate che la gioia
dell'incanto
non venga tormentata
da singhiozzi? .
E come afferma Alexis Correi'. ?la morale ordina di amare il prossimo?, Ella prima di tutto si rende amabile; nel rapporto con i suoi simili, fornendo prova di onest?, di rettitudine, di equit?; tutte cose che esigono, alla base, una sincerit? grande.
Qui scaturisce il coraggio intellettuale della Borghi Santucci, coraggio che ? insieme anche umilt?, perch? questa ? la base di ogni valore morale.
?Come un bambino che attende un balocco
aspetto la quiete ?.
Ella ha fuso in ?RAGNATELE? le due sorgenti della conoscenza quella assunta per via didattica e quella assunta empiricamente; e da queste due sorgenti del conoscere ha tratto una poesia in cui vengono attratti i due estremi affinch? il lettore, affascinato, partecipi attivamente alla vita reale in seno alla societ?, migliorandola.
Affinch? questo avvenga l?individuo deve necessariamente tessere la sua ?ragnatela?
?nell'angolo di una stanza
(...) ? come ?
su un palcoscenico
breve di vita ?.
per vivere in armonia, pi? a lungo possibile.
Risalta una suggestione che si esercita nell'espressione musicale del pensiero, capace di calmare fiere e bruti, incitare alla lotta, come il parlare a tutti senza necessit? di traduzioni.
Di una certa efficacia sono anche le immagini cariche di colori: funzioni cromatiche che stimolano.
La suggestione che scaturisce non riguarda soltanto la forma e la dosatura, ma anche la scelta del tempo.
Questa tecnica poetica, a mio avviso, non ? smerciare manufatti prodotti per ?adescare? il lettore, ma per migliorare ed accrescere il valore morale e intellettuale dell'opera.
Tale aspetto fa appello alla partecipazione del lettore, nella misura in cui si cerca di risvegliare in lui quel senso di umanit?, che sembra finito sui marciapiedi asfaltati durante un giro di ?footing? o in una scatola illuminata che uccide il dialogo, gli affetti, disgrega famiglie e societ?.
Come nei bambini, questa poesia risveglia il senso estetico prima che il senso morale, ed allora il verso ? tanto pi? contagioso quanto pi? semplice ? l'espressione linguistica. Allora ti senti veramente sereno, e questo comporta un?indispensabile fermezza geniale, come una sacerdotessa ?figlia della luce? osserva:
?... il volo di un Gabbiano
libero
sulla schiuma di un mare in tempesta.
Un mare malato
umiliato
dalla mano dell'uomo ?.
La rivoluzione ? profonda. Senza dubbio si ha una poesia che si esprime con immagini concrete e non astratte. L'uomo deve risorgere perch?
?Dentro
una voglia di vivere
un bisogno d'amore
una voglia di Te?.
Qui l'autrice avverte che, l'avvenire dell'umanit? in questa attuale societ? dipende pi? dallo sviluppo morale degli individui che dall'ampiezza dei mezzi tecnici. L'Uomo, per la Borghi Santucci, ? stato stornato dai problemi essenziali dalla tentazione ubriacante del vivere la vita nell'arco di un giorno e della dominazione, sull'altro individuo: la prevaricazione ad ogni costo.
? - Reno Bromuro
Miei cari andate di fretta ed avete ragione; per? se si potesse aspettare il 14 febbraio sarebbe pi? genuino ed emozionante per tutti scoprire chi ha vinto il primo, secondo e terzo premio, anche se gi? sapete le poesie premiate ma non il vincitore, vi pare? Ce la fate ad aspettare? Vi ringrazio, vi stringo in un abbraccio circolare augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, con tutto l'amore che posso, Reno
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
Chi era Arden Borghi Santucci
Arden Borghi Santucci era nata a Carpi, trasferitasi con la famiglia, per esigenza di lavoro, prima a Modena, poi a Camugnano. Primogenita di sette figli, del casellante Borghi, divent? madre, senza mai avere figli propri.
Vissuta in mezzo ai binari, come Cardarelli immaginava i suoi versi lungo la strada ferrata, e come lui ribelle. Ricordava, con effusione fanciullesca, i sui giochi sulla sbarra del passaggio a livello; ricordava il passaggio del treno che portava Mussolini a Predappio, narrava che, mentre lui affacciato guardava il panorama con lo sguardo di un?aquila, lei, per mettersi in mostra, faceva le capriole sulla sbarra e un giorno il Duce gli grid?: ?smettila che se ti scivolano le mani ti rompi la testa?. Signorina, smorza la sua ribellione tra le braccia dell'amore che si manifesta sotto le spoglie di un uomo dell'arma dei Carabinieri. La loro unione scorre serena fino al sopraggiungere della guerra che, con le sue paure, la sua fame, la sua ansia (nell?attesa di vederne la fine al pi? presto) non smorzano, ne scalfiscono la tempra di femmina emiliana, forte e generosa.
Nel 1960-61 d? alla stampa la sua prima raccolta che l'editore Gabrieli di Roma, titola semplicemente
?POESIE?. Da allora pubblica, una raccolta l?anno; ma ? conosciuta dal grosso pubblico e dalla critica solo nel 1976 con la raccolta ?SEMBIANZE? edizione ANDROMEDA Roma, cui fanno seguito: ?L'ETERNA NOTTE? una raccolta di racconti, Editrice Farnesiana Piacenza, in cui non smentisce il suo mondo poetico. ?IMMAGINI? Editrice Farnesiana Piacenza, conferma un?ispirazione feconda e sempre coerente
La poesia ? in noi: ?est spiritus in nobis?; l'amore di padre, di madre, di sposo ? poesia; la virt?, la gentilezza, la castit?, il letto matrimoniale, la panchina vuota, il greto di un fiume, la citt? cambiata, il vecchio solo e triste ? poesia. L'Arte ? carne della nostra carne, soffio del nostro spirito che abita e vive in noi: l'ideale poetico, in una parola, si confonde coll'ideale umano e forma con lui una sola persona.
Non c'? poeta che non vuole avere un ideale tutto suo e spera, almeno una volta di vedere avverato il miracolo di Pigmalione e dargli contorno e sostanza.
Arden Borghi Santucci ha materializzato il suo ideale e l'ha reso veramente sensibile, gli ha dato un nome, cento nomi, che accavallati, incastonati gli uni agli altri si ingigantiscono e formano un solo grande nome: RICORDO. Questo frutto se lo ? coltivato, perch? certamente il suo ideale non ? stato cosa subitanea, ma una lenta e contrastata battaglia interiore. Le ombre dei grattacieli che s'allungano a dismisura e non le permettono di riconoscere il luogo natio; la pace serena dell'uomo che cammina nella notte; le speranze rotolanti che si frantumano sul viscido selciato; la panchina vuota sotto l'albero spoglio; la solitudine, tutto ha contribuito ad educare nel suo pensiero e a svolgere nella sua vita quell'ideale poetico ed umano insieme, temperato di fantasia, di coscienza e di sentimento; quest'ideale, nel ricordo struggente di una vita calma e serena fa della Borghi Santucci l'idealista gigante, fuori, (ma dentro tutta, con la sua arte), del nostro tempo.
La tematica della poesia della Borghi Santucci ? l'inafferrabile attimo che sfugge nel momento stesso in cui lo vive e lascia tracce di sangue nell'anima che lo insegue nella corsa inutile con il tempo. Che cosa resta dell'uomo, di tutta una vita? Resta ci? che non abbiamo rivelato agli altri, ma che spesso, rimane ignorato anche da noi. E la nostra vita ? come una barca che, nell'atto di affondare, si afferra ai ricordi per sentire in essi che non abbiamo vissuto invano.
In questi versi cristallini, ? racchiuso il disperato senso dell'impotenza dell'anima umana contro la forza del tempo in cui gioie, dolori, amore perdono la propria consistenza. Ma la vita, il desiderio potente di vivere ? pi? forte del tempo, pi? forte del dolore e allora senti il prorompente grido di un'anima, che a tutti i costi vuole uscire da se stessa, da quel ?desiderio represso?, da quel che ? chiuso dentro per confondersi con il cielo stellato, con l'aria cristallina del mare e confondersi con quel vuoto stesso che la circonda.
Come per incanto, senti e vedi il palpito che si fa vivo, concreto nel desiderio di rimanere avvinta sulle labbra dell'amato e perdersi nell'attimo che passa con lui per rimanere con lui in un unico fremito.
Il miracolo di Pigmalione s'? avverato, l'ideale del ricordo nella Borghi Santucci non ? lo stesso che concretizza il pastore delle Alpi del Lamartine, non ? la fanciulla per Leopardi, Pegaso bardato di Hugo, la maschera ridente di Democrito, o quella piangente di Eraclito: ? il ricordo vivo, concreto, palpitante; lo stesso che ognuno di noi ama accarezzare.
Nella presente raccolta che la poetessa intitola ironicamente ?RAGNATELE? c'? il proprio mondo poetico proiettato in un?umanit? sociale, oggettiva, per distruggere le ?ombre?, divellere le ?barriere?, scalare le ?muraglie?, andando incontro all'umanit? per offrire la luce della sua arte, come preghiera d'amore.
E l'umanit? le corre incontro in forma di cerchi concentrici e sembra gradire l'offerta, premiandola, votando la poesia ?AD UN AMICO D'INFANZIA, alla ?I? TALENTIADE CAMUGNANO 1982 ?.
?Ad un amico d'infanzia? ? una lirica semplice, pulita, sincera; una lirica che chiarisce appieno il concetto di ?poesia?: ?Attivit? teoretica dello spirito che ? espressione della soggettivit??.
?Con te scendendo il fiume?, non aggiunge altro, lascia che la nostra fantasia si sprigioni alla ricerca di due creature e di un fiume; e ci sorprendiamo a pensare al ?nostro? fiume. Subito vediamo e il fiume e il frugoletto biondo, tutto pepe e occhioni grandi come il cielo che forse, ?brillano ancora nel vuoto delle O?; e ne udiamo le risate, i passi frettolosi sui ciottoli, le corse senza scopo, per il solo piacere di correre; per la sola gioia di vedere, in gara tra noi, i ciottoli piatti volare e saltellare sull'acqua e ridere, ridere, ridere per il gusto di ridere, non perch? il ciottolo lanciato dall'uno o dall'altra ? riuscito a giungere pi? lontano.
E il Poeta Arden Borghi Santucci ? l?, nella sua lirica, vigile e padrona, non vuole che ci perdiamo per meandri a noi sconosciuti e ci riporta, con ?prepotente dolcezza? alla sua realt?:
?S'udivano le nostre voci prolungate
nel silenzio affievolirsi nell'eco dei richiami
oltre l'argine, al di l? del fiume ... ?.
Ed ? un'altra immagine (focalizzata al punto giusto) nitida. Le voci prolungate nel silenzio! Forse non si ? resa conto, Ella stessa, di come veniva preparando dentro di lei ?il romanzetto infantile?.
Ci accade che stando con un amico di sesso opposto e sentiamo di trovarci bene insieme, improvvisamente, i silenzi si popolano di voci e sono voci che si ripetono all'infinito col nostro respiro ansante (non certo per la corsa) ecco perch? dopo ?le voci/ prolungate nel silenzio? Ella ricordi solo un viale ?dove pi? viva ? la tua e la mia immagine/ in un gioco che ancora intravedo. (...) ridevi. . . ridevo estasiata/ verso desideri sconosciuti ?.
A questo punto la coscienza si sveglia, si rendono conto di una cosa meravigliosa: sono innamorati. Non ci credono! Sono cresciuti insieme, hanno giocato da sempre come fratello e sorella, che significa quel tremore? Ma la paura non li separa, anzi li fa prendere ancora per mano. E' stato solo un attimo, un attimo che non hanno voluto (o saputo) afferrare, un attimo che hanno scacciato mettendosi a cantare, continuando a scendere il fiume: un attimo che il tempo non ha scalfito perch? ora noi, lo stiamo rivivendo con loro.
In ?RAGNATELE? si scorge un lirismo sentilo ed espresso umanisticamente, che non si esaurisce nella privata contemplazione del ricordo, come in precedenza, ma si traduce nell'azione. Ed ? questo motivo che permette di cogliere in un'unica prospettiva la sua attivit? letteraria.
L?attuale condizione della poesia porta, necessariamente, ad una nuova interpretazione della precedente produzione come esercitazione letteraria del tempo, acquista una fondamentale importanza della nuova valutazione della Borghi Santucci come espressione degli ideali di un determinato clima culturale. La stessa particolare prospettiva che illumina alcuni canti oscurandone altri, giustificata in una produzione che non necessariamente deve sottostare alle norme della corrente letteratura poetica.
Lo stile, l?assunzione della forma, comporta per la Borghi il sorgere di espressioni convenzionali, retoriche, a scapito del termine tecnico preciso.
Ma ci? che importa rilevare a questo proposito ? lo sviluppo ideologico dell'umanesimo civile in una visione teologica dell'ideale che s'inserisce nettamente nella tradizione culturale del nostro tempo.
Quel che resiste nella poesia della Borghi non ? spessore verbale, ma il figurativismo colorito, l'estro puramente lirico, che immette gli umori della lingua parlata nel codice letterario; quel che resiste ? il carattere personalissimo, carattere che far? storcere, la bocca al critico, e cio? la bivalenza del repertorio e del discorso autobiografico.
Un tono di cordiale umanit? pervade tutti gli scritti della Borghi che rispecchiano, appunto, quel mondo poetico di cui abbiamo, accennato, nemico delle esagerazioni, ma espresso con vigore e convinzione:
?Lo spazio della notte
nell'ampiezza dei sogni
abbraccia ogni resistenza umana?.
Altrove?
?la mente affamata
di sapere
spigola nei ricordi, cercando futuri di luce?.
Ci? che d? pregio maggiore all'opera ? il voler immettersi nell'umanit?, con lirismo sentito, senza mai strafare.
"Nell'inafferrabile ricerca/ di amore universale".
In virt? del principio cartesiano, cio? la separazione dell'anima dal corpo, perch? solo la nutrizione o il clima influenza la parte materiale, mentre quello sociale, nutre la parte spirituale. Pur sapendo che questo e uno degli errori di Descartes ? chiaro che nella Borghi questo principio scaturisce, nella sua poesia. La diversit? delle tendenze non genera disaccordo anche perch? c'? un impegno morale che va oltre il mostrare alle giovani leve una forte volont? la ricerca e l'affermazione della libert?, della giustizia, della pace.
Sembra che la Borghi abbia imparato, giocando sulla sbarra del passaggio a livello solo il fine di sviluppare nell'individuo tutta la perfezione di cui ? capace, come se in lei bambina, coesistessero Emanuele Kant e Stuart Mill. Ella ha avvertito, guardandosi intorno, una necessit? dell'evoluzione umana, allo stesso modo che nessuno pu? concepire la vita allo stato attuale del mondo, se non in seno alla societ?:
?Libera d'ogni piaga
dove s'annulla un altro
mi abbandono senza confini
brandello di tempo ?.
La qualit? morale richiesta dalla vita sociale ? una gerarchia di valori ed Ella mette l'accento sulle qualit? primordiali:
?Lasciate che la gioia
dell'incanto
non venga tormentata
da singhiozzi? .
E come afferma Alexis Correi'. ?la morale ordina di amare il prossimo?, Ella prima di tutto si rende amabile; nel rapporto con i suoi simili, fornendo prova di onest?, di rettitudine, di equit?; tutte cose che esigono, alla base, una sincerit? grande.
Qui scaturisce il coraggio intellettuale della Borghi Santucci, coraggio che ? insieme anche umilt?, perch? questa ? la base di ogni valore morale.
?Come un bambino che attende un balocco
aspetto la quiete ?.
Ella ha fuso in ?RAGNATELE? le due sorgenti della conoscenza quella assunta per via didattica e quella assunta empiricamente; e da queste due sorgenti del conoscere ha tratto una poesia in cui vengono attratti i due estremi affinch? il lettore, affascinato, partecipi attivamente alla vita reale in seno alla societ?, migliorandola.
Affinch? questo avvenga l?individuo deve necessariamente tessere la sua ?ragnatela?
?nell'angolo di una stanza
(...) ? come ?
su un palcoscenico
breve di vita ?.
per vivere in armonia, pi? a lungo possibile.
Risalta una suggestione che si esercita nell'espressione musicale del pensiero, capace di calmare fiere e bruti, incitare alla lotta, come il parlare a tutti senza necessit? di traduzioni.
Di una certa efficacia sono anche le immagini cariche di colori: funzioni cromatiche che stimolano.
La suggestione che scaturisce non riguarda soltanto la forma e la dosatura, ma anche la scelta del tempo.
Questa tecnica poetica, a mio avviso, non ? smerciare manufatti prodotti per ?adescare? il lettore, ma per migliorare ed accrescere il valore morale e intellettuale dell'opera.
Tale aspetto fa appello alla partecipazione del lettore, nella misura in cui si cerca di risvegliare in lui quel senso di umanit?, che sembra finito sui marciapiedi asfaltati durante un giro di ?footing? o in una scatola illuminata che uccide il dialogo, gli affetti, disgrega famiglie e societ?.
Come nei bambini, questa poesia risveglia il senso estetico prima che il senso morale, ed allora il verso ? tanto pi? contagioso quanto pi? semplice ? l'espressione linguistica. Allora ti senti veramente sereno, e questo comporta un?indispensabile fermezza geniale, come una sacerdotessa ?figlia della luce? osserva:
?... il volo di un Gabbiano
libero
sulla schiuma di un mare in tempesta.
Un mare malato
umiliato
dalla mano dell'uomo ?.
La rivoluzione ? profonda. Senza dubbio si ha una poesia che si esprime con immagini concrete e non astratte. L'uomo deve risorgere perch?
?Dentro
una voglia di vivere
un bisogno d'amore
una voglia di Te?.
Qui l'autrice avverte che, l'avvenire dell'umanit? in questa attuale societ? dipende pi? dallo sviluppo morale degli individui che dall'ampiezza dei mezzi tecnici. L'Uomo, per la Borghi Santucci, ? stato stornato dai problemi essenziali dalla tentazione ubriacante del vivere la vita nell'arco di un giorno e della dominazione, sull'altro individuo: la prevaricazione ad ogni costo.
? - Reno Bromuro
Miei cari andate di fretta ed avete ragione; per? se si potesse aspettare il 14 febbraio sarebbe pi? genuino ed emozionante per tutti scoprire chi ha vinto il primo, secondo e terzo premio, anche se gi? sapete le poesie premiate ma non il vincitore, vi pare? Ce la fate ad aspettare? Vi ringrazio, vi stringo in un abbraccio circolare augurandovi che il sole sia sempre pi? caldo e sincero come il vostro cuore desidera, con tutto l'amore che posso, Reno
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria