poesie istantanee 3

[agalli]

e facce e denti e risa
e camice e frangette
come bronzi di versace

[hombre sincero]

ed eleganti femmine
vestite di risa
nel caos banchettanti,
luccicanti,
secche da sgranocchiare,
grasse da spolpare,
e tutte accoglienti,
invitanti,
allegre!
Benedetta sia l'allegria
e il cibo,
il vino,
le droghe,
l'abbondanza,
le carni.
E i sensi
che comandano sul pensiero
obsoleto, stordito e abbioccato
all'ultimo banco.
AUUAUUUUAUUUAUUUAAAAUUAUUUA

[l.zag]

finisco il mio tempo
e lo subisco mentre i sensi
comandano sul pensiero;
abbioccato dal vino e le droghe
seduto all'ultimo banco,
divoro quasi stordito
carne alla brace.
guardando l'agnello,
i commensali commossi
sorridono stampati in viso
la strada dell'allegria;
come bronzi di riace
benedicendo l'abbondanza,
come un branco
seduto all'ultimo banco
ignora per tutto il tempo,
l'arrivo del natale
e per i più poveri
sarà natale,
ma dalle vacche magre.
E questa me la chiamate giustizia?
E questa me la chiamate vita?

Ai posteri..

[hombre sincero]

Non c'e' giustizia
o equilibrio.
Quintali di carne macellati
e dal niente divorati,
inspiegabilmente,
inutilmente.
Ma natale viene, facendosi largo
fra tonnellate di anarchia
impazzita.
Eccoci, ci siamo,
i doni lasciati ai piedi del camino
sono rispettosamente
avvicinai, come
un segreto,
un mistero buono.
Il sorriso dei miei figli
indora i loro sguardi
e il mondo
e l'universo.
D'incanto
l'insano caos che regnava
si trasforma in
amorevole armonia.
E' un giorno qualunque
e io mi riappacifico
con le lacrime
passate.
In un attimo
siamo perdonati
e la vita
e' salva.

[l.zag]

Come d'incanto,
ci perdoniamo.
con le lacrime perdute
chiediamo aiuto al passato,
temendo di perdere i ricordi,
ci aggrappiamo,
riappacificandoci con noi stessi,
al tempo in cui il sorriso abbondava,
mentre sui volti del perduto amore,
viviamo il tempo di amore finito.

[l.zag]

Ho temuto fin dal primcipio,
che prima o poi,
mi avresti dato l'addio.
Ora che lo vivo,
sono pronto a vivere
d'ora in avanti
con la condivisione
di tutto ciò che è stato tra noi.
Vivere non sarà facile,
sarò tentato,
ma guardare avanti
è ciò che spero di poter fare.
Agli Dei rivolgerò la mia invocazione,
che il coraggio non mi manchi
quando mi toccherà
varcare l'uscio di casa
ed affrontare la fuori
tutto quanto mi rimane da vivere.

[hombre sincero]

Fin dal principio
ho temuto il peggio.
L'atmosfera pesa e refrattaria,
la pioggia incessante,
la poca visibilita',
le sigarette cattive,
la Firenze-Bologna bardata di roboanti camion,
la radio che non prende in galleria e frigge,
una gomma bucata poco dopo Barberino.
Entrato nell'area di servizio
non ricordo come
tutto ha dato l'addio.
Gli Dei hanno sorriso,
hanno offerto a tutti cappuccino, brioche e un sacco di risate.
Non ricordo altro, tranne i raggi del sole
brillare sulle pozze d'acqua.
Che bella la Nina che ballava,
il suo accento, le gambe, il passo, il culo...
Mi stiracchio fuori dalla macchina
e il profumo d'autunno mi sveglia
la pelle e il cervello.
Ho tutto davanti e tutto e' la fuori
basta scegliere e prendere.
L'amore e' ovunque, la bellezza e' ovunque,
pure i centri commerciali e i call center, penso...
Ho iniziato a cantare.
Aih ahi ahi ahi
canta e non piangere
perche' cantando si rallegrano, celito mio,
tutti i cuori del creato.

[l.zag]

Ho tutto davanti,
e tutto è la fuori;
la nina che balla
lui che si stiracchia,
la pelle ed il cervello
profumano d'autunno
e l'amore è ovunque
ed io ho iniziato
a guidare cantando
per non piangere,
perché se canto, io,
mi rallegro il cuore,
tenendo in disparte
la parte più triste.

[hombre sincero]

Ho tutto davanti,
che bellezza!
La Nina che balla,
lui che vedendola si stiracchia e si tende,
e la Nina balla
e lui si stiracchia
e la musica si allontana
e il movimento continua
e nasce un amore.
Beh, magari proprio amore amore non sara'
ma c'e' da divertirsi qui,
magari per un po
ci si diverte
e tirammo a campa'.
Poi il ricordo di lei, che certo
era altra cosa, era come
riconoscersi, come
cosa nuova e al contempo conosciuta, come
carne propria
e fresca
ed entusiasmante, eccitante
e ghiotta da mangiare, da bere
e mai ti stanchi, anche quando finisce
non ti stanchi....
e continui a ricordare
e stupidamente a rimpiangere.
Nel frattempo la Nina continua a ballare
e lui a stiracchiarsi, a tirare...
e continuiamo a campare...
tanto pe canta'
tanto per continuare....

[l.zag]

Io so ma non ho le prove,
che riconoscersi nel ricordo,
é cosa inutile e provoca solitudine;
so altrettanto bene che,
eccitante è entusiasmante
quando lei mi provoca stimolando
fantasia e perdizione,
e la Nina che balla,
é solo l'inizio della fine;
quando cesso di esistere
l'uomo che vive in me
mangia stupidamente
poi rimpiange d'averlo fatto,
riprende a ballare cantando,
e cantando cantando
riprende a mangiare