le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"

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settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

FATTI

21 novembre 1984: in seduta comune le Camere avviano il procedimento contro Andreotti e Mario Tanassi per le modalit? della nomina nel 1972 a comandante della Guardia di finanza di Raffaele Giudice, imputato nello scandalo dei petroli. Il 23 novembre, con 421 s?, 484 no e 1 astenuto la Camera respinger? la richiesta del PCI di rinvio degli atti all'inquirente per indagini suppletive; con 394 s?, 499 no e 1 astenuto la richiesta della messa in stato di accusa di Andreotti e con 386 s? e 506 no quella avanzata nei confronti di Tanassi.
22 novembre 2003: il leader di Alleanza Nazionale, nata dalle ceneri dei neofascisti del MSI, parte per un viaggio di quattro giorni in Israele. Durante la sua permanenza nel paese mediorentale Gianfranco Fini condanna le leggi razziali del 1938 e la Repubblica di Sal?, definendo il fascismo come ?male assoluto?. Alessandra Mussolini, deputato di AN e nipote di Benito Mussolini, abbandona il partito.
23 novembre 1999: in Via Tasso, a Roma, ? fatto scoppiare un ordigno davanti al portone del museo storico della Liberazione. Non ci sono feriti, ma l'ingresso ? devastato. Negli anni dell'occupazione tedesca quel palazzo fu la sede del carcere della Gestapo, e luogo in cui i nazisti inflissero morti e atroci torture. Un fantomatico movimento antisionista ha rivendicato la paternit? dell'ordigno.
24 novembre 2000: in appello ? confermato l?ergastolo al somalo Hashi Omar Hassan per l?uccisione della giornalista della Rai Ilaria Alpi e di Miran Hrovatin, ma la vicenda riserva molte perplessit? riguardo ai veri mandanti della duplice esecuzione.
25 novembre 1985: muore a Roma, dove era nata nel 1918, Elsa Morante. La Morante ? una delle maggiori scrittrici italiane, autrice di Menzogna e sortilegio (1948), L'isola di Arturo (1957 Premio Strega), La storia (1974).
26 novembre 1999: per la corruzione dei giudici romani sull'affare SME, sono rinviati a giudizio Silvio Berlusconi e Cesare Previti. Il caso SME risale alla sentenza del tribunale civile di Roma del giugno 1986, con la quale fu dichiarata non valida la vendita della SME alla Buitoni controllata da De Benedetti, dopo che si era formata una cordata composta da Berlusconi, Michele Ferrero e Carlo Barilla che si oppose fermamente alla cessione della SME alla Buitoni.
27 novembre 2001: causa di una fuga di gas trascurata, in via Ventotene a Roma, salta in aria una palazzina di tre piani. Nel crollo muoiono otto persone: quattro sono vigili del fuoco, accorsi per riparare il guasto alle tubazioni che ha provocato la tragedia.
PARLIAMONE
ADRIANA SCARPA
Adriana Scarpa era nata a Venezia nel 1941, viveva a Treviso, ma il 19 ottobre scorso ha lasciato la Terra per ricongiungersi agli Angeli che l?avevano guidata in vita. Precedendoci ci ha lasciato un patrimonio letterario di oltre quarant?anni d?attivit?, in cui si ? occupata di poesia, scrivendola e con recensioni, presentazioni, anche di pittori e scultori, ha collaborato a periodici con interviste e articoli. Il primo Premio Letterario lo vinse che aveva appena sette anni.
Per sette anni era stata segretaria generale del Premio letterario ?Carlo Goldoni? di Venezia. Il patrimonio pi? di valore sono le sue pubblicazioni: Poesie (1964), Un altro giorno (1969), Storia d'amore (1970), Libro terzo (1971), Sopra palpebre di vento (1971), L'insonnia d'un'ala ferita (1978), Da noi giace l'amore (1978), Un passo nel buio (1980, prefazione di Ignazio Urso), Il mondo Adriana (1981), Ogni ora ha avuto il suo polline (1982), Il libeccio fruga tra le nuvole (1982), La vita ? dare il mio bene (1982, prefazione di Francesco Piacenti), I bambini guardano la luna (1983, prefazione di Reno Bromuro). Questa raccolta vinse il primo premio che consisteva nella pubblicazione della silloge alla Prima Talentiate Camugnano (BO) nel 1982.
Nella presentazione scrissi: ?Se ci si sofferma al titolo, il libro non si apre perch? ?nel titolo? sembra trovarci tante ovviet?. S?, ovviet?! A me accadde lo scorso anno quando dovetti leggere quest?opera perch? c'era un premio in palio, e prestigioso per giunta. Solo la responsabilit? professionale me lo fece fare. Ma subito, un settenario e un ottonario mi sconvolsero, al punto, da mettermi la febbre dentro.
La Talentiade ? nata con questo scopo ?precipuo?: valorizzare chi vale, nel giusto merito. (?) Per? ora sedetevi e se non potete ai piedi di un albero, perch? costretti a stare in casa, mettete sul piatto del giradischi una delle nove sinfonie di Beethoven e vedrete... le vedete, le vele di cristallo che s?intrecciano con le note, che si trasfigurano in raggi di pioggia di sole; la sentite addosso questa pioggia, e provate mille sensazioni di piacere incontenibile e incontenuta gioia che mescola il sangue in una esaltazione senza pari? E i bambini giocano con queste vele? Ma veramente i bambini sanno ancora giocare con tanta fantasia? Per? se lo crede la nostra ? giusto che ci crediamo anche noi.

Adriana Scarpa, non si sofferma in meditazioni, non si sofferma in crogiolazioni piacevoli, ha detto ci? che voleva e ci lascia con i bambini a guardare la luna per narrarci un'altra favola bella: ?Una vita?: ?Come ridere alla speranza antica?, e subito un campo

?Seminato

di grano buono, l'amore?,

dinanzi ai nostri occhi. Vediamo miriadi di immagini attoniti e meravigliati, mentre sembra che il cuore ci scoppi davanti al miracolo di una vita che ? fame d'amore.

Tutto scaturisce da un sogno fatto ad occhi aperti, ma qui il sogno si trasfigura in realt? tangibile, ?I! grano buono? ? il miracolo di una vita che ha raccolto vento seminato e pioggia fresca ancora di polline di ?un'erba nuova?. Un'erba nuova di cui non

?Conobbi i sorrisi

ma la mano

ti dondola la cuna?.

Il disco ? finito. La dolce, forte incisivit? della musica di Beethoven si ? spenta, nell'aria mite di questa serata settembrina?.

La forza della poesia di Adriana Scarpa ? questa: lasciarci a bocca aperta con lo sguardo sognante, nel vuoto, ad inseguire ?Vele di cristallo?.(?)

Fermiamoci qui, altrimenti che gusto c'? di leggere il libro? Togliamo il disco, rinfoderiamolo nella sua custodia e meditiamo per scrivere, come il bimbo, col latte, della poesia di Adriana Scarpa. Fino ad ora abbiamo parlato di come leggerla e capirla, ora invece, analizziamone la forma e il contenuto.

Il contenuto ? semplice, forse per questo grande e attuale, la forma volutamente (anzi rigorosamente voluta), classicheggiante; nella ricerca minuziosa della musicalit? ? dichiaratamente moderna. L'alternarsi continuo di endecasillabi spezzati, limati fino all'eccesso alcune volte, come ad esempio:

?Cuore e gioia

di spazi notturni?;

?Giorno dopo giorno

svolgo dai veli?;

?Ma la mano

ti dondola la cuna?;

?Che non vedesti mai

crescer la luna?;

danno al lettore, la sensazione dell'altalena sospinta dal vento e ci si sente adagiati su di una nuvola ad inventare giochi nuovi ed efficaci per rafforzare la fantasia. (?)

Pare che l'effetto del verso nasca dall'intensit? del ritmo, da cui si sprigiona una melodia tutta personale, anzi solo sua. E i versi acquistano spazio e vibrazioni con i mille accenti che spiccano il volo come Gabbiani in mare aperto; creano fra le parole come un vuoto e la melodia si prolunga come un'eco meravigliosamente sonora. Rileggete quello che ho sottolineato e vedrete che la mia affermazione ? vera. (?) Intanto la visione succede alla visione come fuori da ogni continuit? organica; l'effetto generale ? prodotto dall'intensit? delle rappresentazioni particolari che si riassociano e risuonano nella coscienza pi? ancora che nella poetessa, la quale sembra averle coordinate in una vera e propria rappresentazione.

Vi ho parlato, in sintesi, di questa raccolta di versi che, giustamente. ha scavalcato gli altri concorrenti alla ?Prima Talentiade Camugnano 1982?, ma non posso congedarmi senza mettere in rilievo la cosa fondamentale de ?I bambini guardano la luna?: l'ironia.

L'ironia scaturisce lentamente come la luce del giorno. Gi? dalla prima poesia ti entra nell'anima e scava inesorabilmente fino a scrostartela e ti senti ?nudo? di fronte a questo sole primaverile. ? sottile, ma mai beffarda. Ama veramente i bambini e non col solo sentore di mamma, ma anche con la dedizione del pedagogo. L'insegnamento, appunto, scaturisce dall'ironia. L'ironia, intendiamoci, non ? nei soli fatti o nei giochi superficiali, ma negli schemi di una societ? che risalta diffusa nel racconto che scoppietta vivacemente, o segue una monotonia nuda, come una casa in costruzione. Come una casa che sta crescendo in ?quel triangolo di verde?, dove il bambino avrebbe potuto giocare veramente.

A questo premio e a quelli precedenti si sono aggiunti molti altri ed ogni opera, testimonia sicuramente un premio, cos? hanno visto la luce: La vita costruisce le ore, sapiente (1984, prefazione di Demarchi, premio ?Citt? di Bolzano?), E indietro ancora nel tempo (1986), Ogni cosa che torna (1987, prefazione di Sorbello), La nota azzurra dell'anima (1988, prefazione di Bonanno), Di nome William (1989, prefazione di Antonello Trombadori, premio ?Senigallia Spiaggia di velluto?), Murales di luce (1990, premio ?Citt? di Brindisi?, Tu l'una, luna (1990, prefazione Alessandro D'Agostino, premio ?Leonardo?), In saecula saeculorum (1991, premio ?L'Acalypha?), Carne e marea (1992), Al ritmo di marea (1992, premio ?Il Portone?), Streg? la notte Venezia (1994, prefazione Pagliaroli, premio ?Omcn?), Cantari per acque e maree (1995, prefazione Di Stefano Bus?, premio ?Prom.Edit?), Il tempo, la memoria (1997, prefazione. Bellotti, premio ?Poeti dell'Adda?), Volevo ali gabbiane (1998, premio ?Carm?), Acqua salsa e tarabuso (1998, prefazione Trioschi, premio ?M. Yourcenar?), Negli occhi un riflesso di luna (2000, prefazione Maffeo, premio ?Apudmontem?), Alchimie per una donna (2000, prefazione Olivia Trioschi, premio ?Citt? di Melegnano?), Radici d'uomo (2000, prefazione di Capucci, premio ?Pavel?) e tante altre affermazioni.

Con la sua dipartita questa raccolta sembra il suo testamento spirituale e letterario, poich? ?cadono le barriere tra passato e presente, tra io e altre; la straordinaria forza di sintesi che accompagna le donne, che d? loro la capacit? di abbracciare con uno sguardo orizzonti vastissimi, si manifesta nei versi come fossero plasmati nella materia (la cui radice, non dimentichiamolo, ? la stessa di madre): la pietra e l?alga, la tela e la carne?.

E non deve sorprendere che il canto del Poeta Scarpa inizi proprio con un riferimento ai telai, del resto ripreso nel Monologo di Penelope: il primo tessuto, in fondo, ? il sangue, poi viene la pelle e dopo ancora la tela. Le donne sanno tessere nel sangue la vita, e il loro gesto d?amore pi? antico ? proprio quello della tessitura. E nei versi di Adriana Scarpa riprendono vita, quelle donne e quelle mani, e le vediamo chine sul telaio a intrecciare fili, disegnando l?aria con mani che custodiscono tutta la storia familiare, che ? poi la storia del mondo. Tanto che l?archeologo del futuro che il Poeta immagina ne ?La costola di Adamo? trover? proprio lei, la donna, e da lei dovr? partire per ricostruire la storia.

Si veda ad esempio ?Imbarcadero per l?isola?, sintesi potente di miraggi e misteri, porta aperta sull?infinito di leopardiana memoria e bella prova di sapienza poetica.

Noi la salutiamo con tutto l?amore di cui siamo capaci, con la lirica ?Canto di Allodola felice? perch? sentiamo che ad ogni alba, finch? anche noi vivremo, Ella verr? a cantarci il buongiorno portandoci la benedizione Divina. Grazie Adriana per tutto quanto ci ha donato, senza riserve.
CANTO DI ALLODOLA FELICE

Se apro porte e finestre
ed esco da me,
se muovo le ali della mia libert?
e la gioia
fa lievitare il peso del corpo,
guardate
l?, in alto, dove lo sguardo
si perde nella luce,
quell?incredibile aquilone
che conosce i venti.
Lass?
? salita l?allodola felice:
quella che canta
i giardini d?inverno,
quella che accarezza
i capelli del grano
e possiede
il segreto del tempo.
Verde radioso
sulle mie foglie, sulle mani
che vuotano e colmano
oceani, tesori che cantano
preziosi. Mi far?
batacchio di campana
e chiarina d?argento
per conquistare voce rampicante,
porter? addosso
memorie di stagioni,
cavalli ed occhi di felicit?.



Bibliografia

Atlante Letterario Italiano ? Prefazione a ?Acqua salsa e tarabuso? (1998, di Olivia Trioschi)
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QUANDO L?AMORE DIVENTA POESIA

A ENZO ZITO

di Reno Bromuro

Quest?oggi, verso le tredici lo squillo del telefono ed un?amica piangente mi ha dato la ferale notizia: Enzo Zito, il fondatore della ML

sottovoce-e-enigma@yahoogroups.com, il Poeta sensibilissimo che ci ha fatto tanto sognare ? morto questa mattina: 19 novembre 2005. Era nato il 25 aprile 1931.

Mi piace ricordarlo con voi nel suo massimo fulgore poetico, con un articolo saggio scritto agli inizi di quest?anno e pubblicato con il suo permesso, lo ri-posto senza cambiare una virgola in modo da sentirlo ancora vicino.

?L'argomento che sto per scrivere ? vasto e complesso: ?Quando l?amore diventa poesia?. Perci? ? necessaria una breve premessa che indichi gli scopi ed intenzionalit? di quanto andr? a considerare.

Inizio col domandarmi: che cos'? la poesia?

Usando concetti spesso giudicati semplici per l?apparente domesticit?, come definire una costruzione in versi allacciandosi solo al campo estetico, dicendo semplicemente, ?bella? o ?brutta?, oppure esaminandola solo moralmente come ?bene? o ?male?, ? difficile e articolata poi quando si cerca di assegnare a tali lemmi una connotazione precisa.

Quindi non toccher? la definizione che ne d? il dizionario della lingua italiana, perch? sarebbe solo sterile informazione, insufficiente e generica.

Invece pu? essere utile servirsi dello schema della comunicazione che propone Roman Jakobson nell'Essays de linguistique g?n?rale del 1963, dove afferma che: ?un determinato autore, che chiama ?Emittente? usa un canale ed una lingua detta codice per trattare, il ?messaggio? in una qualsiasi forma, il contesto, in uno o pi? argomenti per lui importanti, che saranno letti ed acquisiti da uno o pi? lettori che chiama ?ricevente? e che condividono la sua stessa lingua ed alcuni elementi fondamentali per comprendere ci? che egli ha scritto?.

Lo schema visto sotto quest?aspetto, portato a funzione poetica e la poesia come atto comunicativo si realizzano esclusivamente quando ad un piano gi? predisposto corrisponde un altrettanto preciso piano formale.

In questo modo posso concludere affermando che: ?la poesia ? una forma creativa di comunicazione tra individui, lontani nello spazio o nel tempo, ma riavvicinati da problemi e contenuti che accentuano la forma e le regole della detta comunicazione e ne sono determinati a loro volta?.

Forse la mia definizione pecca di genericit?, ma se mi convinco che ?l'uomo ha adottato la poesia come uno dei primi strumenti per comunicare in forma artistica e con scopi educativi? la genericit? svanisce, ed io so che cosa la poesia m?insegna.

Ho gi? accennato al particolare vincolo che lega l?autore al lettore: il primo elabora e trasfonde stati d'animo ed emozioni personali in una forma poetica; il secondo, per ricevere insegnamento dalla poesia deve necessariamente prima decifrare il messaggio poetico, entrando nella comprensione logica, estetica ed emotiva dell?autore, proprio come fa l?attore quando deve leggere al pubblico una poesia. E come per l?autore la risposta comunicativa chiude e riapre in senso opposto la comunicazione, all?attore deve avvenire la medesima cosa altrimenti l?ascoltatore per capire e apprendere ci? che la poesia vuole insegnare deve leggersela da s?.

Se ci? accadesse, la poesia perderebbe la fruizione, e acquisterebbe le caratteristiche passive dell?oggetto della creazione, invece se l?attore compie il suo passo verso il momento creativo, la poesia si manifesta come vero e proprio strumento educativo e, quindi vero soggetto creativo, dando al lettore: il punto dell?educazione linguistica e stilistica e il modo di acquisire le regole fondamentali del fare poesia, il senso del suono e della grafia, facendo proprie le scelte formali operate dall'autore.

Questo passaggio che chiamer? ?educazione alla creativit??:permette al lettore, distante dall'autore, di sviluppare tutta la propria capacit? a recepire il messaggio.

Questo ? certamente il momento pi? affascinante della poesia. Il lettore diventa a sua volta autore, la poesia si rigenera e rinasce da se stessa; il percorso ricomincia riproponendo infinitamente la poesia.

In uno spettacolo rappresentato nel giugno scorso, dal titolo ?Libri in scena? presentato in due serate dal Teatro di Verdura di Milano ha avuto lo scopo che ho accennato sopra, ?un verso per rivivere una passione o alcuni momenti di un amore; a questo hanno tenuto fede due grandi attori della scena italiana: Rossella Falk e Sandro Lombardi?

Il 26 giugno 2004 il teatro ha ospitato il miglior repertorio poetico, dal 1830 al 1985. Tra i poeti visitati alcuni tra i pi? famosi come Arthur Rimbaud, Emily Dickinson, Vladimir Vladimirovic Majakovskij e Guillaume Apollinaire.

Ma anche autori meno noti al pubblico come la russa Anna Achmatova che visse l?intera stagione dell?Avanguardia novecentesca, aderendo all?acmeismo, nel richiamo alla quotidianit? della poesia e nella insistenza sul particolare intimo, minuto. Oppure come il Premio Nobel per la letteratura nel 1996, Wislawa Szymborska, di cui si ricorder? l'intensa ?Amore a prima vista? e Robert Lowell. C?? stata anche la presenza d?autori italiani quali, Attilio Bertolucci, Piero Bigongiari e Milo De Angelis. (dal volantino pubblicitario)

Aldo Carotenuto ne ?Il gioco della passioni? afferma: ?Se ? vero che il cammino della nostra esistenza si snoda lungo un continuum d?esperienze trasformatrici, fra loro quella amorosa rappresenta la pi? rivoluzionaria?.

Stendhal in ?amore-passione?. Ci avverte: ?Non facciamoci ingannare dalle parole: rispetto agli amori figli del capriccio, del desiderio fisico e della vanit?, l?amore-passione non ? che un caso d?omonimia. Soprattutto per vanit? ? che ? il sentimento opposto all?amore?

Queste due osservazioni mi permettono di entrare nel vivo del discorso che ho intrapreso con voi, grazie a due Poeti iscritti allo stesso mailing-list, i quali hanno scritto dei versi in cui ?l?amore-passione si riconosce perch?, quando ci prende, travolge contro tutti i nostri interessi. ?L?innamorato, ? uno sperduto: travolto dalla passione, non sa pi? come comportarsi: ? dunque timido, patetico, e goffo, e da un punto di vista strettamente tecnico sbaglier? tutto. Allo stesso tempo ? un temerario, e, del tutto incapace di calcolare ragionevolmente rischi e benefici, si avventura nel gravemente imponderabile, nell?improbabile: ?L?amore ? un fiore delizioso, ma bisogna avere il coraggio di andare a coglierlo sul ciglio di uno spaventoso baratro?.

Ho preso ad esempio i versi che seguono perch? sono tra i pi? belli e rappresentativi sia del secolo scorso sia del nuovo millennio, perch? rispondono positivamente all?affermazione di Aldo Carotenuto.

Lascer? a voi la nuda lettura poich? ogni commento farebbe perdere la purezza e la bellezza di un amore che si trasforma in poesia pura, difficile da trovare nei tanti libri che infestano il mercato librario. Ovviamente non user? i loro nomi ma nomi inventati, saranno loro, se lo vorranno, a concedermi il permesso di farlo.

Il 21 maggio 2004

LUI
L?INGORGO
L'uccello stupendo

dalle piume d'oro

chiuso
nell'incanto
della gabbia preziosa

muore di nostalgia

per i cieli di cobalto

Cos? ? dell'amore

imprigionato
dall'ingorgo dell'IO


LEI (dopo una settimana)

Si, lo tengo fermo

malgrado batta le sue ali

sempre pi? forte.

Mi mette ansia...

questo suo cinguettare

Il suo canto mi frantuma

giorno dopo giorno...

Ma non so ...

Non so che fare...

So solo che non lo posso...

...non lo posso liberare...

(E incalza):

Ingorgo dell'io non so...forse si...

Forse nell'illusione di proteggere l'altro da me...o di proteggermi dall'altro?

Boh! mi evito di soffrire? ...forse ? paura di perdere...l'io ritrovato...

So che ? da poco ...che sto in pace con me?

Forse ? paura?

Si ...forse tutte queste cose insieme...

Voglio per una volta perdonarmi...

Non c'? la faccio ad aprirmi di pi?...

Vedo che c'? dentro di me una spinta vitale, c'? amore,

e lo sento cantare dentro, me lo sento battere le ali con energia.

Per ora voglio essere egoista me lo voglio guardare

...ancora... voglio accettarmi cos?...cos? indecisa... insicura...

voglio accettare questa paura di amare di nuovo...

voglio accettare...tutto questo...mio egoismo.

LEI (Il 2 giugno con in sottofondo la bellissima musica di Modugno: ?Tu si? ?na cosa grande? ritorna al tema originario):

ORA SONO LEGGERA?

Io ora sono lo scompiglio

che genera vento.

Sono la delicatezza

che s'aggira leggera

come l'aria...

Io ora sono quel movimento

sinuoso di papaveri rossi.


Io me lo dico...da sola

sono il mio tormento.

Io sono quella che vedi ...

nella fragilit? dei petali

mi riconosco.



Io tingo di rosso le mie mani

quando t'accarezzo...

E si fa seriet? in me il

tuo silenzio...

E troppo tardi forse...


E finalmente cammino

sicura...
mi faccio papavero in te

leggera...
faccio passi sinuosi

nel tuo cuore stanco...

*******************
Io mi struggo amore

infilando te come un cappotto di sole

?Infilando te come un cappotto di sole? quanti innamorati vorrebbero per se una frase simile: c?? da sciogliersi come ghiaccio al sole.

Vi ho presentato una storia che ha fatto dell?Amore la poesia pi? bella che essere umano abbia potuto scrivere dopo, naturalmente, ?Il cantico dei Cantici?, ma quelli sono versi dettati da Dio. Chi pu? affermare che anche i nostri innamorati che hanno trasformato il loro amore in poesia non siano stati dettati da Dio?

Bibliografia

A. Tate, The Language of Poetry, Princeton, 1942; J.-P. Sartre, Qu'est-ce que la litt?rature?, in ?Situations?, II, Parigi, 1948; M. Blanchot, L'Espace litt?raire, Parigi, 1955; J. Press, The Fire and the Fountain. An Essay on Poetry, Londra, 1955; W. Binni, Poetica, critica e storia letteraria, Bari, 1964; P. P. Dallari, Che cos'? la poesia, Milano, 1990; M. Debrauwer, Sappho, Lovanio, 1942-43; C. M. Bowra, Greek Lyric Poetry, Oxford, 1961; G. Mascioni, Saffo di Lesbo, Milano, 1991.
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FATTI

28 novembre 2004: l'amministratore delegato Antonio Giraudo, ? assolto ? condannato, invece, a un anno e dieci mesi il medico sportivo Riccardo Agricola. Il processo alla societ? sportiva per la somministrazione di farmaci ai giocatori della Juventus, nel periodo compreso fra il 1994 e il 1988 si ? concluso in primo grado con una sentenza che assolve l'amministratore delegato della societ? e condanna invece il medico sportivo, accusato di avere utilizzato farmaci dopanti pericolosi per la salute, fra cui l'Epo, per migliorare le prestazioni dei giocatori.

29 novembre 2004: muore a Bergamo, all'et? di 78 anni, Luigi Veronelli uno dei grandi nomi della cucina italiana. Autore di numerosi libri e guide di cucina e di vini dai suoi studi sono nati ?L'Archivio Storico dell'Enologia Italiana? e ?Vignaioli Storici?.

30 novembre 2004: ha successo lo sciopero generale indetto da Cgil Cisl e Uil contro la Finanziaria. I lavoratori si fermano per quattro ore su base territoriale ma alcune categorie allungano la protesta all'intera giornata: tra queste banche, poste, sanit? e pubblico impiego. In concomitanza i benzinai autostradali hanno annunciato una serrata di ventiquattro ore; quest?anno l?hanno anticipato di una settimana.

01 dicembre 2004: dopo tre anni di discussione e un lungo e contrastato iter legislativo, il testo della legge che riforma la giustizia ? stata approvata in via definitiva dalla Camera dei deputati con duecentosettantatr? s?, centocinquan-totto no e quattro astenuti; fra le nuove regole che cambiano la magistratura c'? quella che sancisce la separazione delle carriere tra giudici e pubblici ministeri; l'avanzamento di carriere potr? avvenire, oltre che con i tradizionali scatti di anzianit?, anche attraverso esami, e ogni cinque anni i magistrati dovranno seguire corsi di aggiornamento.

02 dicembre 2003: con centocinquantacinque voti a favore e centoventotto contrari il Senato approva in via definitiva la legge Gasparri per la riforma del sistema radiotelevisivo. La nuova legge allarga a dismisura i tetti antitrust e pubblicitari, apre alla Tv digitale, stabilisce nuovi criteri di nomina del comitato d'amministrazione della RAI, avvia il processo di privatizzazione della tv di stato. ?Salva? anche Rai Tre e Rete Quattro, televisioni che avrebbero dovuto liberare le proprie frequenze in chiaro e passare sul satellite ?improrogabilmente a partire dal 31 dicembre 2003?, cos? come aveva stabilito una precedente decisione della Corte Costituzionale.

03 dicembre 1999: muore Nilde Iotti, aveva 79 anni l'ex presidente della Camera. Pochi giorni fa aveva lasciato Montecitorio per ?gravi ragioni di salute?. Nel 1946 fu giovanissimo membro della Costituente; poi cominci? la sua carriera alla Camera dei Deputati, dove fu Presidente per 13 anni; nel 1987 fu la prima donna ad avere un mandato esplorativo per formare un Governo (incaricata dal Presidente Cossiga). Sar? sepolta accanto alla tomba di Togliatti.

04 dicembre 2001: l'avvocato Carlo Taormina abbandona l'incarico di sotto-segretario all'Interno: le sue continue dichiarazioni contro l'operato della magistratura hanno suscitato polemiche anche nella stessa maggioranza di governo.

PARLIAMONE

ENZO ZITO:VIAGGIATORE FUORI STRADA ?POETA SILENZIOSO E DISCRETO?
Enzo Zito (25 aprile 19332 ? 19 novembre 2005) si era incontrato col mondo della poesia nella maturit?, alle soglie della terza et?. Si dichiarava un ?Viaggiatore fuori strada che ha incontrato esperienze diverse fuori dal mondo artististico letterario e accademico, ma non era un marziano?. Aveva un solo desiderio: esprimere il suo mondo con la scrittura, che amava come la compagna dei suoi sogni. A volte quando qualcuno leggeva le cose che ha scritto, riceveva emozioni che e lo aiutavano a capire e capirsi, altre volte non riceve nulla e capiva dove sbagliava, era importante per Lui, il colloquio con chi legge.

?Cosa vedo di me nello specchio

ch'io possa dire

che ci? che vedo sia proprio io??

E ancora:

?le altre immagini

fissate in questi miei ritratti

sono ancora io??

Ecco sistemati i conti con l'immaginazione maestra. Davanti allo specchio Enzo Zito, con pochi tratti, riportava alla memoria, due secoli di psicologia ?cartesiana? rinvigorita dalle numerose immagini ma impotenti a fermare, il tempo.

In questo caso, si pu? parlare di pura evasione o di divagazione morbosa di fronte a Novalis che afferma: ?La poesia ? il reale assoluto: pi? una cosa ? poetica, pi? ? vera?; ?II genio ? la facolt? di parlare d'oggetti immaginari come d'oggetti reali e di trattarli come tali?. Oppure di fronte a Nietzsche: ?Ho orrore della realt?. A dire il vero, non ci vedo pi? niente di reale: non ? che fantasmagoria?. O come scrive Rimbaud: ?La vera vita ? assente. Noi non viviamo?? La loro esperienza, e quella di cento altri veggenti, non ? mai stata sfruttata; ma se ciascuno di noi non pu? cos? completamente conquistarla, come fecero loro, sappiamo che essa ? in potere di ciascuno, come dice Aragon, ?esercitarvisi cos? come ci si esercita alla vita spirituale?.

Enzo Zito, ? stato il profeta d'un universo al quale approda soltanto l'esperienza. Non era un fabbricante di sogni eppure i poeti veggenti rilevano le stesse ambiguit? e le stesse differenze essenziali che esistono fra i mistici e quelli resi veri dalla loro fecondit? spirituale. I primi si esaltano su rovine, i secondi iniziano una nuova esistenza. Secondo Zito qual ? la vita pi? reale della vita? Ci? ? stato annunciato da una serie ininterrotta di filosofi, di poeti, di mistici e di scienziati, da Keplero e Paracelso a Cusio, Bruno e Boehme: da mastro Eckart e san Giovanni della Croce, al Poverello di Assisi e a quei gesuiti umanisti di cui l'abate Bremond ci ha disegnato un arazzo fiorito, ai grandi del secolo scorso.

Una profonda parentela unisce la Natura e il nostro spirito. L'abbiamo demeritata attraverso una caduta storica che ha avvantaggiato un movimento e separato sullo scambio di universale simpatia nell'Unit?.

Enzo Zito viveva la vita sempre pi? lontano dalla pienezza del mondo, era come la vita d'una pianta tagliata per met? dallo stelo. In questo il Poeta ne ? il Mago. Egli apriva,con la sua immaginazione, la porta misteriosa dell?inconoscibile.Ci trascinava verso un uso visionario dell'immaginazione e ci mostrava il mondo nella sua realt? profonda ed ogni essere nel suo legame all'unit? del Tutto. Non isolava dal mondo la meditazione poetica, ?Ogni discesa in s?, ogni sguardo verso l'interno, ? contemporaneamente ascensione ? assunzione - sguardo verso la vera realt? esteriore?; afferma Novalis. Nelle sue creazioni, Enzo Zito ci blocca nello stupore delle immagini, ci ferma a met? strada nel movimento della riconciliazione tra la realt? e l?immaginazione; mette in risalto il compito dell'immaginario, anzich? di ripiegare, d'isolare, e di ricollocare nello stato profetico che al di l? della coscienza e del senso, ci spedisce e imparenta con la realt? totale, attraverso vie immaginarie, ma sicure e pi? ricche di quelle della percezione chiusa e del concetto solitario.

?La coscienza rivolta solamente verso il di fuori ? una coscienza cieca e corta. Ripiegandosi momentaneamente al di qua delle cognizioni del senso e dell'intelletto, l'io non si stacca n? dalla carne del mondo, n? dalla propria carne: si raccoglie anzi tutto su di s? per conoscere e contemporaneamente per essere e per agire con tutto se stesso?, sottolinea Albert B?guin.

?Lo specchiarmi apre in me un abisso

di domande laceranti e senza risposte

In un giorno lontano ho detto IO

mi sono riconosciuto,

ne verr? un altro

senza ch'io possa pi? riconoscermi?.

Questo ritorno al ?reale? di tutti, Enzo Zito fa s? che il soggetto non si manifesti e soffre di quel ?restringimento dell'essere dopo una suprema dilatazione?, del quale Maurice de Gu?rin scrisse che non esiste accidente interiore pi? temibile. Non potendo definire, sin dall'inizio, con parole, quest?esperienza inesprimibile, Zito si sprofonda nelle rivelazioni dell'immaginario, perch? lo rendono modesto, perch? pu? concedere alla sua creativit?, davanti all'opinione, una vita che gli sembra incerta d'apparenze e d'impressioni. E come afferma Dominique questo potrebbe essere: l'errore delle letterature impressionistiche: ?? evidentissimo per me, quanto me ne ricordo, che il piacere di fare delle trappole, di tenderle lungo i cespugli, di spiare l'uccello, non era per me ci? che maggiormente mi attirava nella caccia. Prova ne sia che l'unico ricordo un po' vivo che mi ? rimasto delle continue imboscate ? la visione nettissima di certi luoghi, l'annotazione esatta dell'ora e della stagione, e persino la percezione di certi rumori che non hanno cessato di farsi udire. Vi sembrer? forse abbastanza puerile ch'io mi ricordi che 35 anni or sono, una sera in cui ritiravo le mie trappole, c'era il tal tempo, il tal vento, che l'aria era calma e il cielo grigio, che le tortore di settembre passavano per la campagna con un batter d'ali sonorissimo, e che tutt'intorno alla pianura i mulini a vento, spogli della loro tela, aspettavano il vento che non veniva... Se vi cito questo fatto tra mille altri ? per indicarvi che qualche cosa si liberava dalla mia vita esteriore; e che si formava in me non so quale memoria speciale assai poco sensibile ai fatti, ma d'una singolare attitudine a penetrarsi delle impressioni?.

La lirica di cui sto parlando, narra la storia dell?umanit?, dal giorno della nascita del Poeta. Nei versi c?? una forte autorit?, come nei grandi veggenti che profetizzano in pochi versi un reale pi? reale del reale sensibile e utilitario. Essi non ci distolgono dalla coscienza, dall'applicazione: vogliono che sappiamo ampliarle secondo la scala dell'universo, invece di stimarle secondo i nostri stretti interessi; Enzo Zito vuole che, andando e venendo dalla faccia chiara alla faccia scura del mondo, si sappia mantenere fra esse un?eguale apertura e che, secondo le parole di Schelling, senza sciogliere la luce nell'ombra e il mistero nella luce, cerchiamo di realizzare nelle nostre vite ?un giorno notturno e una notte diurna?.

L'immaginazione surrealistica pu? presentare, sul piano dell'azione, tutti gli effetti della creativit? e la controversa diatriba tra l??Io creativo? e il ?S? razionale? il disadattamento dell?uno e l?adattamento dell?altro. Su questo piano psicologico ? permesso parlare dell'origine narcisistica dell'opera d'arte: in questo secondo senso, e quasi lateralmente ai valori che impegna, l'opera d'arte da un'illusoria soddisfazione a desideri che non sfociano su una realizzazione attivamente e socialmente completa. La coscienza artistica realizza, sempre, un equilibrio tormentato e qualitativamente unico fra le tendenze introversive, dell?io creativo e il gusto della realizzazione dell?opera d?arte.

Bibliografia

Baudouin: Psyci?analyse de l'ari, Alcan, 1920.

Albert B?guin: L'home romantique. et le r?uc, 2 voi.. Cahiers du Sud, 1939.



DAVANTI ALLO SPECCHIO
di Enzo Zito (3 novembre 2003)

Cosa vedo di me nello specchio

ch'io possa dire

che ci? che vedo sia proprio io?

E ancora:

le altre immagini

fissate in questi miei ritratti

sono ancora io?

Certo, io non posso essere

nelle immagini dello specchio

ne' in quelle riprodotte.

Allora, io chi sono veramente?

e dove mi trovo?

Lo specchiarmi apre in me un abisso

di domande laceranti e senza risposte

In un giorno lontano ho detto IO

mi sono riconosciuto,

ne verr? un altro

senza ch'io possa pi? riconoscermi.

Fra questi due momenti

mi sono bagnato nel mare della vita.

Cosa'altro devo sapere che non sia

una stolida presunzione intellettuale?
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presidente Reno Bromuro

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FATTI

05 dicembre 2003: il Senato forte di una maggioranza trasversale approva, tra mille polemiche e scontri, la nuova legge che dovrebbe regolare la fecondazione assistita.
06 dicembre 2001: la Corte di Cassazione ha annullato con rinvio la sentenza del processo per l'omicidio di Marta Russo. Ricordo che, per l'assassinio della giovane studentessa, erano stati condannati in appello due ricercatori della facolt? di Giuriprudenza, Giovanni Scattone e Salvatore Ferraro.

07 dicembre 2004: dopo tre anni di lavori riapre il Teatro La Scala. Sotto la direzione del maestro Riccardo Muti, ? proposta al pubblico la stessa opera che inaugur? il teatro nel 1778, "L'Europa riconosciuta" di Salieri, con l'allestimento di Luca Ronconi e Pier Luigi Pizzi. La nuova Scala si presenta con gli ambienti originali del Piermarini riportati allo splendore originale,ma con la struttura architettonica, di Mario Botta, e tecnologica completamente nuova.
08 dicembre 2000: muore Bernardo Brusca. Protagonista di tanti processi di mafia tra cui quello per la strage di Capaci, dove perse la vita Giovanni Falcone.
09 dicembre 2004: al processo SME, al termine di una camera di consiglio durata trentuno ore, i giudici di Milano hanno deciso che ? da dichiararsi prescritto il versamento di quattrocentotrentaquattro mila dollari del marzo 1991 da un conto Fininvest a uno di Cesare Previti a uno dell'ex capo dei GIP di Roma Renato Squillante. Per gli altri capi d?imputazione il giudice nella sentenza ha ravvisato l'innocenza di Silvio Berlusconi per quanto riguarda nello specifico la presunta corruzione sulla vicenda SME. Il giorno dopo il tribunale di Palermo, dopo tredici giorni di camera di consiglio, condanna il senatore di Forza Italia Marcello Dell'Utri a nove anni, perch? riconosciuto colpevole di concorso esterno in associazione mafiosa.

10 dicembre 1999: il ministro dell'Ambiente Edo Ronchi annuncia che ci saranno domeniche senza auto nelle ultime due settimane di gennaio 2000.

11 dicembre 1999: dopo quasi vent?anni di lavori, la Cappella Sistina ? stata completamente restaurata. Papa Giovanni Paolo II ha dichiarato che questo luogo e le sue eccezionali opere d?arte continuano a comunicare vibrazioni del mistero, toccando ci? che c?? di universale nell?uomo. Il commento del restauro per la televisione giapponese ? di Giuseppe Selvaggi (1923.2004) critico d?arte, giornalista e Poeta immortale.

PARLIAMONE
MEZZONE, PICOLO DUCE E IL PREMIO ARTISTICO LETTERARIO

Lasciammo Mezzone a colloquio con il suo avvocato per chiarire il plagio e il comportamento di Piccolo duce di fronte ad una Giuria inconsapevole del suo comportamento nei confronti di un premio artistico letterario da lui bandito.

Sono passate due settimane in cui abbiamo sentito la necessit? di ricordare due Poeti scomparsi improvvisamente: Adriana Scarpa di Treviso e Enzo Zito di Milano. Ora mentre scrivo mi sembra di sentire la voce di Adriana che mi sprona a parlare ancora del Premio Artistico Letterario, dove maggiormente si annida la setterialit?, non palese e perci? pi? pericolosa perch? vede implicati ?nomi altisonanti? che incutono rispetto e ammirazione al sono nominarli, che, improvvisamente, diventano pedine inconsapevoli sulla scacchiera di un Piccolo duce.

Ella che ha vinto infiniti premi li esaltava perch? presente, specialmente al conteggio dei voti della Prima Talentiate Camugnano (Bologna), bandita e organizzata dall?A.I.A. ?Poesia della Vita?, quando ha vinto il primo premio per la silloge di poesie inedite che consisteva nella pubblicazione dell?opera ?I bambini guardano la luna?, che, commossa esclama: ?Finalmente un concorso che rispetta il giudizio del pubblico e nello stesso tempo quello di una giuria tecnica composta di persone qualificate, che non sono per niente settoriali o peggio setteriali?. Mezzone per due settimane ? rimasto in attesa di parlare con il suo consigliere avvocato.

Lo scrosciare di pioggia improvvisa lo fa correre al riparo sotto l?ampio arco dell?entrata di Villa Panphili, che si trova all?incrocio tra via della Nocetta e l?Olimpica.

Riaccende il cellulare che aveva spento per non distrarre il pensiero: ? l?avvocato che gli comunica alcune note sui vari premi di teatro esistenti in Italia.

Inizia con un Premio Teatrale, fondato a Milano nel 1974, con l'intento di valorizzare la drammaturgia italiana contemporanea. Dopo trentuno anni dalla fondazione, l?intento di una nuova drammaturgia ? rimasta sulla carta, tuttavia Franco Portone, afferma: ?Sono convinto che i giurati hanno l'obbligo di scegliere l'opera migliore tra quelle pervenute e avere il coraggio di assumersi le responsabilit? che ne derivano. Quando questo non avviene si ha un chiaro segno di debolezza da parte della giuria, le cui cause sono da ricercarsi nelle posizioni aprioristiche dei singoli membri, per alcuni dei quali vi ? la convinzione che il premio comunque debba esprimere un nuovo Pirandello. Con la istituzione nel 1993 delle giurie esterne non si ? pi? verificata la divisione ex-aequo del premio, un risultato, che reputo di notevole importanza per la seriet? del concorso e soprattutto per il rispetto dei sacrosanti diritti degli autori, anche se qualche volta alcuni di essi - pochi per la verit? - non hanno mostrato di possedere fair play accusando inopportunamente la giuria di scelte guidate per danneggiarli o di altri che puntavano sull'amicizia per laurearsi. Sono debolezze umane che vanno capite, ma credo che sia un bene per gli autori che sono privi di spirito sportivo di rinunciare a partecipare ai concorsi, almeno potranno contare su un sicuro beneficio della salute. Subito dopo lo spoglio delle schede, a classifica ultimata, ? stato proclamato vincitore seduta stante il testo che ha raggiunto il maggior numero di punti. Per solennizzare l'anniversario della fondazione del concorso, ? stato presentato il volume "Per una drammaturgia di ricambio", contenente la cronistoria dei venticinque anni di attivit? del Fondi La Pastora?, pur sapendo, che ha volutamente ignorato, le teorie di Richard Schechner, per ?un Teatro creativo?; di Artaud, di Grotowskji, di Bene e tutti gli altri innovatori, compreso l?ultimo Eduardo De Filippo per rimanere ancora alla nascita del Teatro dove la parola ? il fondamento principale della messinscena.

Mezzone

Carissimo avvocato, grazie per i consigli, ma io, ho il muscolo cardiaco che fa le bizze anche se ha un paecemaker che lo aiuta a pulsare, amo, come afferma Portone: ?contare su un sicuro beneficio della salute?. Parteciper? al premio fino a quando l?organizzatore e la giuria si renderanno conto che il teatro ? veramente cambiato, chi son rimasti fermi sono loro.

Avvocato

Che vuoi insegnare a me i movimenti teatrali esistenti? Piuttosto, esiste veramente un teatro? Una drammaturgia che non sia caotica e incomprensibile? Amico mio, ?il Teatro italiano vive i periodi pi? complicati della sua storia e a causa dei tagli alla spesa pubblica che inevitabilmente colpiscono la cultura teatrale e, per l?indifferenza degli organizzatori dei premi per il Teatro e dei loro membri della giuria, ancorati al teatro di Goldoni e di Pirandello. La crisi del settore, come accade spesso, ricade sulle piccole realt? teatrali?. Questo ha affermato Cesare Piccitto il 2 agosto scorso.

Mezzone

? ma la mia compagnia ?I Corinti? che dal 1972 ha accumulato un prestigioso quanto vasto ?curriculum vitae? organizzando un autorevole Premio Artistico Letterario ?Talentiate ? Olimpiade di Talenti ?? per la Poesia, Narrativa, Teatro, (atto unico) rappresentandolo, in vari paesi d?Italia meriterebbe, a mio avviso, che fosse ricordato per l?innovazione radicale tra copione e messinscena, senza chiedere mai prebende a chicchessia.

Avvocato

I tuoi sono solo sogni. Ti vuoi svegliare?! Lo vuoi capire che ci sono grosse perplessit? quando si tratta di coniugare l?espressione artistica con il suo valore sociale; se ? vero che la rappresentazione scenica pu? avere comunque un valore sociale, ci? non vuol dire che la societ?, nel suo insieme, non debba permettere ai suoi componenti di potersi esprimere. Il teatro, poi, per quanto mi riguarda, ? da considerare un evento prettamente spettacolare: qui sta, appunto, il suo precipuo valore artistico e sociale.

(continua)

LA POESIA DELLA SETTIMANA

ATTILIO BERTOLUCCI

Tra ermetismo, crepuscolarismo e pascolianismo

Attilio Bertolucci nasce giovanissimo alla poesia, aveva solo diciotto anni quando nel 1929 pubblic? ?Sirio? per i tipi della Minardi di Parma; proprio nel momento in cui l?Italia culturale si domandava se valeva la pena accettare l?Ermetismo ungarettiano, nato dalla poesia pura di Paul Valery o continuare ad esaltare il crepuscolarismo gozzaniano, o addirittura seguire ancora le orme di Pascoli. Lui come se avesse deciso fin dalla nascita, avvenuta nel 1911 a San Lazzaro di Parma, che avrebbe percorso la via proustiana a rovescio si ? dedicato all? esaltazione della famiglia. Proust partiva dalla famiglia per raggiungere l?annichilimento individuale, lui dall?individualismo, esalta la famiglia. Per lui la famiglia ? il solo valore collettivo dell?umanit?, ? l'unico modo per raggiungere quell?unione cristiana che vuole tutti gli uomini figli dello stesso Padre,come ha affermato Dostoevskij.

La poesia di ?Sirio? non fu presa sul serio, proprio perch? avviava un colloquio semplice, che si faceva pi? sapiente nel 1934 con la raccolta ?Fuochi in novembre? pubblicata con lo stesso editore. Ho affermato che il suo colloquio si fa pi? sapiente perch? stimolato ?dalle immediate impressioni della natura, del paesaggio appenninico scandito dalle stagioni?, perch? sentito non come oggetto amato, ma come immedesimazione del suo stesso sentimento, prova ne ? ?Torrente? (dalla raccolta ?Sirio?)

In questo modo si lega a quel suo panorama geografico carico d?umanit?, una campagna fiorita di viole, margherite e gaggia con la sua citt? sullo sfondo: Parma, dove cultura e gusto di vivere si sposano per naturale disposizione.

Una poesia ?Torrente? voluta in tono minore, con accenti crepuscolari troppo evidenti per essere autentici. Cio? una poesia che non accetta filtri per essere realt? in cui vive una coscienza moderna, testimoniata dalla libera stesura del verso e dalla trepidazione sottile e ansiosa che s?intravede nella contemplazione dei luoghi.

?Il punto alto della poesia di Bertolucci (afferma Manacorda) si ha quando i piccoli fatti (quelli appunto sempre riconducibili ad una premessa crepuscolare) e un senso vieppi? lacerante dell'inesorabile passare della vita e l'angoscia che ne prende, non gi? s'incontrano ma si rivelano piuttosto il medesimo, due volti di un'unica realt? che giorno per giorno noi frantumiamo in un gesto, una voce, un accadimento, ma che nel suo complesso ? l'unica e intera esistenza:?La neve, in La capanna indiana?

Quando scoppia la guerra, questa non determina un trauma nella poetica di Bertolucci, semmai accelera certi processi gi? esistenti in lui; e cio? l?uso del verso esatto, che ormai trova la sua soluzione nell?endecasillabo, sia pure qua e l? intervallato da altre misure e in cui ? possibile rintracciare provenienze illustri, con preferenza leopardiane, rifuse in adagio cantabile di fattura originale, con una vena di realismo in cui sono implicite le notazioni naturalistiche del paesaggio, che poi nel 1946, sentiremo traboccare in canti neorealistici, come ad esempio in ?Cronaca?, L?Oltretorrente. Per Ottavio Ricci, ecc??

Nel 1951 esce per i caratteri della Sansoni, e quattro anni pi? tardi la seconda edizione accresciuta, ?La capanna indiana?, che il poeta ha voluto esplicitamente farne quasi un poemetto pascoliano con le note e le didascalie.

Poi cede alla condizione che si era prefissa fin dai ?Fuochi di novembre? quando ?ascoltavo battere il mio cuore? fino a bilanciare i limiti della sua esperienza religiosa, ?tra l?angoscia sofferta e la felicit? sperata?.

?Lascia che lo squallore dell?autunno

distenda la nebbia bassa sulla terra

e il giorno avanzando lunghe nubi

chiudano nevose il cielo lontano.


La fragile spoglia degli alberi (quelle
gaggie e siepi deserte e solitarie)

trema per un volo troppo raso

di passeri, ? il tempo pi? grigio


e dolce dell?anno, prima ancora

che brilli la bacca improvvisa

dell?inverno. Lo scricciolo

lo saluter? col suo becco minuto.?



E ancora, sempre da ?La capanna indiana?

?Ora ci sconvolgeva inaspettata

un'aria ignota, vibrante,

presagio di futura beatitudine,

di quell'eterno che ci strazia.

Mai pi? pensammo, mentre il mezzogiorno s'animava d'intorno, rivedremo
un luogo cosi dolce, e ci prendeva
fastidio della vita.
Quando venne il tramonto alla campagna
ci apri canali illuminati, terra
nera e tenera, muri lentamente
di nuovo asciutti, un'estrema
felicit? di esistere era nell'aria?.

Com?? vivo, come soffre e gioisce quasi quanto l?uomo, questo paesaggio padano che pur malinconico ? di una dolcezza che annulla, che fa dimenticare la nebbia bassa che avvolge tutto, forse il cuore stesso del Poeta. Queste nuvole pesanti che fanno presagire le prime nevi, con gli alberi gi? nudi, appena mossi dal volo basso degli uccelli. Nel 1971 pubblica con Garzanti ?Viaggio d?inverno? una raccolta che conferma l?indissolubile legame che tiene stretto il Poeta alla sua terra, anche se salta dall?imprevisto biografico Roma, con le sue erbe con i suoi calori dell?estate e i freddi senza neve d?inverno.

Attilio Bertolucci era laureato in lettere, ma ha insegnato per alcuni anni Storia dell?Arte. Ha svolto compiti di direzione editoriale e ha collaborato a numerose riviste culturali. Si ? dedicato anche all?attivit? cinematografica come documentarista. Ci ha lasciato un giorno di giugno del 2000, ma

??un angelo ottantanovenne

gode ora la gioia del Signore.

Ci ha lasciato orfani ma non poveri,

ricchi come siamo del sole

che l'anima sua ci ha donato.

Grazie Maestro per essere esistito?.

********************************

Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria

















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A Barbara nel giorno del suo onomastico, dal Poeta pi? amato dagli innamorati, Jacques Pr?vert con tutto l'amore che posso, Reno

BARBARA
di Jacques Pr?vert

Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua quel giorno su Brest
E tu camminavi sorridente
Raggiante rapita grondante, sotto la pioggia
Ricordati Barbara
Pioveva senza tregua su Brest
E t'ho incontrata in rue de Siam
E tu sorridevi, e sorridevo anche io
Ricordati Barbara
Tu che io non conoscevo
Tu che non mi conoscevi
Ricordati, ricordati comunque di quel giorno
Non dimenticare
Un uomo si riparava sotto un portico
E ha gridato il tuo nome
Barbara
E tu sei corsa incontro a lui sotto la pioggia
Grondante rapita raggiante
Gettandoti tra le sue braccia
Ricordati di questo Barbara
E non volermene se ti do del tu
Io do del tu a tutti quelli che amo
Anche se non li ho visti che una sola volta
Io do del tu a tutti quelli che si amano
Anche se non li conosco
Ricordati Barbara, non dimenticare
Questa pioggia buona e felice
Sul tuo viso felice
Su questa citt? felice
Questa pioggia sul mare, sull'arsenale
Sul battello d' Ouessant
Oh barbara, che cazzata la guerra
E cosa sei diventata adesso
Sotto questa pioggia di ferro
Di fuoco acciaio e sangue
E lui che ti stringeva fra le braccia
Amorosamente
? forse morto disperso o invece vive ancora
Oh Barbara
Piove senza tregua su Brest
Come pioveva prima
Ma non ? pi? cosi e tutto si ? guastato
? una pioggia di morte desolata e crudele
Non ? nemmeno pi? bufera
Di ferro acciaio sangue
Ma solamente nuvole
Che schiattano come cani
Come cani che spariscono
Seguendo la corrente su Brest
E scappano lontano a imputridire
Lontano lontano da Brest
Dove non c'? pi? niente.
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AUGURI A TITINA E IMMACOLATA Con tutto l'amore che posso, Reno


Concetta, Titina o Immacolata

no, non fosti il trastullo del soldato;

fosti il vero amore e rallegrasti

giorni di guerra piena e di paura.



Ti ricordo, ch? gli occhi del soldato

fino alla fine specchiarono l?amore;

il tuo portamento regale

la tua bellezza di Venere

e Dea di carne fosti, desti

serenit? e oblio al tormentato

cuore di quell?uomo vestito

in grigioverde che per amore

credette di non vivere la guerra.



Oggi ? il tuo nome e festeggio

il coraggio, gli abbandoni infuocati

il portamento regale del tuo andare

i baci che somigliano a fiori dell?oblio.



Il tuo onomastico ? il ricordo del soldato

che festeggio e ringrazio d?averlo amato

peccato che l?amor tuo non riusc?

a riscaldare nella sconfinata steppa

il corpo che correva e sognava te:

ora ? statua di neve a ricordare

i giorni di oblio e l?amore vissuto.

? -2005 Reno Bromuro
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Con preghiera di divulgazione
Sta per scadere il termine per partecipare

al

Premio ?una poesia d?amore? arden borghi santucci



Perci? vi ricordo che la partecipazione ? aperta a tutti purch? le opere (anche quelle scritte in qualsiasi dialetto, siano accompagnate dalla versione in italiano) di poesia, di qualsiasi corrente esse siano (massimo 5), con allegato la ?Delibera che autorizza la pubblicazione in un?antologia, delle poesie pi? meritevoli, scelte dai lettori, senza nulla pretendere? e un?offerta all?Associazione ?Poesia della Vita? non inferiore a ? 10,00; perch? vorremmo che il concorso rimanesse sulla carta e nei nostri cuore come ricordo di questo Poeta donna, nata a Carpi (Modena) il 1 agosto 1923 e morta prematuramente.

La gara si svolge in quattro fasi: selezione, quarti di finale, semifinale e finale.

A votare per la pi? bella Poesia sarete voi stessi autori partecipanti, ma non voterete per la vostra, pena l?esclusione dal concorso, coadiuvati da una giuria tecnica composta da Marcella Boccia, Viviana Buzzoli, Sandra Cervone, Marco Gavotti, Marco Saya e il sottoscritto che funger? da segretario e da coordinatore della giuria con diritto di voto.

PREMI

1? TARGA PERSONALIZZATA (con inciso il verso pi? bella della lirica, oltre al nome)

2? TARGHETTA PERSONALIZZATA

3? TARGA RICORDO PERSONALIZZATA

L?offerta a piacere (minimo ? 10,00) vanno versate sul c/c/p. n? 17274028 intestato a ?ASSOCIAZIONE INTERNAZIONALE ARTISTI POESIA DELLA VITA ? via Castel di Ieri, 21/R ? 00155 Roma?.

Per chi volesse diventare socio la quota sociale ? di ? 7,5 mensili, versate in unica soluzione di ? 90,00. A richiesta sar? inviato via e-mail lo statuto e il curriculum dell?Associazione, che volendo si pu? trovare anche a questo indirizzo:

http://www.poesiavita.com/home/chi_siamo.htm#ifatti#

In attesa di leggere i vostri lavori, la cui giuria e giudici siete voi lettori-concorrenti, coadiuvati da una giuria tecnica composta da Critici riconosciuti tali, vi abbraccio con tutto l?amore cui sono capace, Reno Bromuro



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FATTI

12 dicembre 2001: il costruttore siciliano Antonino Ligresti, ex presidente dell'ospedale Galeazzi, ? stato prosciolto da ogni responsabilit? per il rogo della camera iperbarica dell'istituto. L'incendio, in cui morirono tragicamente undici persone, avvenne nel 1997; il tribunale ha invece stabilito la responsabilit? degli altri tre imputati.

13 dicembre1999: il Presidente del Consiglio, Massimo D'Alema, ha annunciato che dopo l'approvazione della Finanziaria intende avviare un immediato e radicale chiarimento politico, dimettendosi.

14 dicembre 2001: Erika e Omar, i due ragazzi di Novi Ligure, entrambi minorenni, sono stati condannati rispettivamente a sedici e quattordici anni di reclusione per l'omicidio della madre e del fratellino di lei, massacrati a coltellate.

15 dicembre 2003: il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non firma la legge sull'assetto del sistema radiotelevisivo rinviandola alle Camere. La bocciatura ? da attribuire al mancato rispetto della sentenza del 2002 della Corte Costituzionale. Il 23 dicembre il consiglio dei ministri approva il discusso decreto legge che consente a Retequattro di continuare a trasmettere in chiaro sino all?aprile 2004.

16 dicembre 2003: odissea a lieto fine per novantasette passeggeri imbarcati su un traghetto diretto a Lampedusa. A causa delle avverse condizioni del tempo e del mare forza sette, la nave era rimasta per tre giorni ostaggio delle onde senza riuscire ad attraccare. L?anno successivo, il Presidente della Repubblica Carlo Azeglio Ciampi non firma il testo e rinvia alle Camere la riforma dell'ordinamento giudiziario. La legge, varata in via definitiva dalla Camera il primo dicembre, fissa criteri per la separazione delle funzioni tra P. M. e magistratura giudicante, istituisce concorsi ed esami interni alla professione per fare carriera e potenzia il ruolo del Procuratore della Repubblica.
17 dicembre 1997: a Tortona (Alessandria), il giudice Massimo Gullino rinvia a giudizio sette degli indagati per il lancio di pietre dal cavalcavia della Cavallosa, che uccise Maria Letizia Berdini. Saranno processati per l?ipotesi di reato di omicidio volontario in concorso tra loro e con persone rimaste ignote Paolo Bertocco, Loredana Vezzaro e i fratelli Sandro, Paolo, Gabriele e Franco Furlan.Prosciolti Francesco Lauria, Giovanni Mastarone e Claudio Montagner, quest?ultimo deceduto pochi giorni prima in un incidente stradale poco distante dal cavalcavia.

18 dicembre 2001: anche il papa ha dato la sua approvazione, e non ci sono pi? ostacoli: Padre Pio di Pietralcina sar? proclamato Santo. Il processo di canonizzazione sar? avviato anche per il fondatore dell'Opus Dei, padre Escriv? de Balaguer.

PARLIAMONE ?CONOSCIAMO L?ITALIA?

SAN MAURO PASCOLI

San Mauro Pascoli ? conosciuto oltre che come paese natale del Poeta Giovanni Pascoli anche come centro calzaturiero dell'alta moda. Vicino, a solo otto chilometri, c?? San Mauro Mare che racchiude un mondo tutto da scoprire, lungo la costa e all'interno si possono esplorare tesori d'arte ed esuberanti scorci di natura, citt? antiche e piccoli paesi arroccati sulle pendici dell'Appennino. Verso l'entroterra, San Mauro Pascoli, con il piccolo museo ?Casa Pascoli? e la fattoria ?La Torre?, immersa nella placida campagna che ispir? il Poeta. Ogni gioved? mattina si fa un?escursione nei ?Luoghi Pascoliani? con trasporto, ingressi e visite guidate interamente gratuite.

Inoltre nel periodo estivo l?Ufficio Turistico Comunale offre ai suoi ospiti la possibilit? di visitare piccoli borghi, meno noti ma molto caratteristici, con escursioni settimanali gratuite.

La cappella della Madonna dell?Acqua

Questa chiesetta, che ospita oggi due lapidi dedicate ai Caduti, vanta origini secolari; pare sia stata costruita nel 1616 per conto del Vicario Vescovo di Rimini. Giovanni Pascoli am? molto questo piccolo edificio, che consol? il dolore di sua madre. Cos? scrisse agli amici sammauresi nel maggio 1897: ?...e l'ospite saluter? commosso il mio mondo ideale che ha per confini il Luso e il Rio Salto e per centro la chiesuola della Madonna dell'Acqua e il camposanto fosco di cipressi...?.

Il viaggio potrebbe continuare visitando l?ex Chiesa di San Sebastiano, una minuscola costruzione situata nel cuore dell'abitato comunale, di fronte al Palazzo del Municipio. L'edificio, che risale alla seconda met? del Diciottesimo secolo, in origine svolgeva funzioni di chiesetta-oratorio per il vicino convento delle Orsoline;

il Palazzo del Municipio un fabbricato settecentesco acquistato nel 1874 all'asta pubblica presso l'Intendenza di Finanza, dopo essere stato confiscato al Papato con l'unit? d'Italia; originariamente, nel periodo estivo, vi alloggiano le Celibate Orsoline di Rimini; Villa Torlonia, La Torre (di cui parla il Poeta) ? situata all'estremo limite di San Mauro, al centro di quelli che furono i possedimenti rurali di propriet? dei Torlonia, un tempo amministrati dal padre di Giovanni Pascoli e ospit? la maturazione dolorosa della poesia pascoliana. Qui, infatti, il piccolo Giovanni vide tornare il 10 agosto 1867 la fedele ?cavallina storna? che riportava verso casa il padre, assassinato da sconosciuti al rientro dal mercato di Cesena. La famiglia Pascoli dovette a quel punto lasciare la fattoria Torlonia e tornare nella casa natale, al centro del paese.

Nel 1974 il Ministero della Pubblica Istruzione ha dichiarato la casa di particolare interesse storico, sottoponendolo a tutela, come caratteristico e raro esempio di villa romagnola del Diciassettesimo - Diciottesimo secolo, ?...per il singolare impianto planimetrico della costruzione principale, lo splendido portone settecentesco... e la torre che sottolinea l'ingresso principale del complesso...?.

Ai lati dell'edificio principale, sporgenti in avanti, vi sono due costruzioni minori: l'una serve come abitazione del fattore, quindi per famiglia Pascoli, dal 1862 al 1867, come magazzino e ricovero per gli attrezzi; l'altra, sul lato opposto, ? una chiesetta ottocentesca, rimasta intatta, dove ancora si celebrano Messe; nella parte posteriore, le scuderie e le stalle. Con i Torlonia la Torre diviene un'azienda agricola modello e continua a prosperare fino alla fine della seconda guerra mondiale. Alla morte di don Giovanni Torlonia i nipoti vendono la propriet? che, per questo, nei primi anni Cinquanta, ? teatro di grandi lotte contadine volte a impedire che la tenuta fosse smembrata. I poderi sono infine acquistati da singoli e l'edificio passa a privati che ne fanno un uso degradante, tanto che presto il complesso si trova in uno stato di grave rovina. Acquistato dall'Amministrazione Comunale ? ora in fase di restauro.

A San Mauro funziona anche l?industria, che nel corso dell'anno organizza:

A Giugno: IL CONCORSO NAZIONALE DI POESIA ?Giovanni Pascoli? in lingua e dialetto, Premio Biennale alla carriera .

A Luglio: il Concorso Internazionale per giovani stilisti ?UN TALENTO PER LA SCARPA?.

10 Agosto: il PROCESSO PASCOLI.

07 Dicembre: appuntamento con la STORIA LOCALE.

Per realizzare le attivit? suddette, all?interno dell?Associazione si sono raccolte le migliori forze cittadine. Insieme all?Amministrazione Comunale, infatti, figurano come soci fondatori le principali industrie sammauresi. L?impresa principale, nella quale ? impegnata l?amministrazione comunale, ? la costituzione di un museo della calzatura da realizzarsi a Villa Torlonia, dove il distretto calzaturiero di San Mauro possa mostrare e conservare testimonianze di quella che ? la sua maggiore attivit?: l?industria calzaturiera.

Casa Pascoli ? monumento nazionale dal 1924. Qui nacque il 31 dicembre 1855 il Poeta e vi trascorse i primi anni d'infanzia. All'esterno, un bel giardino con alcune delle piante menzionate dal poeta nelle sue poesie e al centro del giardino su un plinto di pietra calcarea il busto bronzeo dedicato al Lui.

LA POESIA DELLA SETTIMANA

VENTO DI MEMORIE

di Felice Serino

Felice Serino ? nato a Pozzuoli nel 1941, poeta e studioso di astrologia, vive a Torino. Ha pubblicato le raccolte: ?Il dio-boomerang?, ?Frammenti dell' immagine spezzata?, ?Di nuovo l'utopia?, ?Delta & grido?, ?Idolatria di un'assenza? e ?Fuoco dipinto?.

Ha ricevuto numerosi riconoscimenti tra cui due primi premi assoluti e tre premi speciali. Si sono occupati di lui numerosi critici tra cui Maurizio Cucchi ed ? stato tradotto in ucraino, inglese e francese. Ha inoltre al suo attivo molti articoli pubblicati di vario genere.

Le considerazioni di Felice Serino ci additano un significato pi? vasto della vitalit?, perch? esse ci mostrano che la vitalit? non comprende solo il complesso degli impulsi diretti ed alla conservazione vegetativa, ma anche tutte quelle aspirazioni da esso sviluppate o dominate per la sua difesa e sicurezza.

Nella direzione di un simile finalismo anche la conoscenza diviene un mezzo e la verit? si riduce ad un?utilit? vitale della conoscenza. ? questa appunto la tesi fondamentale della teoria pragmatista della conoscenza, che il nostro Poeta assicura all?immobilit? della salamandra e con felice intuizione, coordina ai gradi dell'essere vitale. Da ci? risulta che oltre l'analogia con la vita vegeto-vegetativa, valida solo nell?uomo dotato di spirito esiste anche una trasformazione umana del comportamento animale. Nelle espressioni del tipo: ?sorpresa immobile?, ?che finge la morte?, la singolarit? dell?espressione, nella trasfigurazione artistica, raggiunge la sua espressione letteraria. Sotto questo punto di vista ? molto importante il fatto che dai versi si riconosca quali sono gli impulsi dell'uomo e quali le radici della sua azione istintiva, guidata dall??Io creativo? non solamente gli istinti elementari, ma anche la ricerca del timore e la curiosit?, l'istinto comunitario e sociale, l'affermazione della propria personalit?, come il bisogno di attivit?.

Sotto questo stesso punto di vista si possono considerare come sentimenti vitali in un senso pi? largo gli stati sensitivi di benessere o di preoccupazione, di serenit? o di disperazione, come il crollo di quelle aspirazioni o una sovrabbondanza di stati sensitivi mostri l'incalzante approssimarsi del nulla, in quel ?fingere la morte?, fino a lasciar apparire privo di senso il prolungamento dell'esistenza fisica.

Questo rapporto psichico lascia supporre che in seguito all'eccitazione del campo vitale che porta con s?, esso dev'essere legato ad un'elevata suggestionabilit?, che eleva il pi? alto possibile ?L'io ideale?.

Nella totalit? dell?esperienza, Felice Serino, individuo umano si presenterebbe come due uomini relativamente autonomi, uno dei quali pu? definirsi come ?potenziale razionale? a causa del raziocinio che in esso ha il sopravvento, mentre l'altro potrebbe chiamarsi ?potenziale primitivo?, per lo scarso influsso esercitato dalla critica.

Nonostante l'effettiva bipolarit? tra ?L?io creativo? e il ?S? razionale? l?io personale, l'unit? dell'individuo umano non deve rimanere inalterata nell'esperienza del ?s??, la cui differenziazione rispetto all'io si manifesta empiricamente nelle espressioni: ?conoscenza di s??, ?affermazione di s??, ?ricerca di s??.

VENTO DI MEMORIE

di Felice Serino

E' salamandra

sorpresa immobile

che finge la morte

due braccia schiuse a croce

cielo di carne vento

di memorie la vita



ora sospesa



finch? spunti

la trottola il suo perno *


*verso da Montale
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A tutte le LUCIA del web, con tutto l'amore che posso, Reno

QUANDO TI ACCORGERAI



Quando ti accorgerai di non avermi amato
come avresti dovuto, vorrei esserci
per poterti cullare come nell?infanzia

per darti i baci che non hai voluto
per dirti le cose che non hai ascoltato:

asciugarti le lacrime coi baci
pi? ardenti e arretrati e leggere
sul volto, finalmente, la serenit?
?quella? che hai sempre rifiutato.

Quando capirai il mondo che hai perduto
vorrei esserci per crearlo e donartelo
anche se mai l?hai voluto e non ho capito.
? Reno Bromuro
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settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro

Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)

FATTI
19 dicembre 2003: un?improvvisa mancanza di liquidit? fa da detonatore al crack del gruppo alimentare. La Bank of America nega l'esistenza presso i suoi depositi di liquidit? per quasi quattro miliardi di euro, certificate dal gruppo di Parma con una serie di documenti contraffatti. Il titolo Parmalat crolla in borsa e pochi giorni dopo sono sospese le contrattazioni. Emergono pesanti responsabilit? degli amministratori, delle banche e delle societ? di revisione contabile, che per anni hanno gonfiato i bilanci del gruppo. Il vertice di Parmalat finisce in carcere con l?accusa d?associazione per delinquere finalizzata alla bancarotta fraudolenta, aggiotaggio e false comunicazioni ai revisori.Centinaia di milioni di euro sono spariti in una truffa che durava da almeno una decina d?anni.

20 dicembre 2004: Renata Tebaidi, malata da tempo, muore nella sua casa di San Marino, dove da anni trascorreva i suoi periodi di vacanza. Grande interprete dell'opera italiana, in costante competizione con la Callas, nel 1946 fu scelta da Arturo Toscanini per la riapertura della Scala nell'immediato dopoguerra; da qui cominci? la sua carriera internazionale, che si concluse negli anni Settanta per problemi alle corde vocali.

21 dicembre 1993: Sofri, Bompressi, Pietrostefani e Marino sono assolti dall'accusa dell'omicidio Calabresi.

22 dicembre 2000: un?esplosione, poco dopo mezzogiorno, ? avvenuta al terzo piano dell'edificio dove si trova il quotidiano Il Manifesto. Nell'esplosione una persona, che non fa parte del giornale, ? rimasta ferita alle gambe. Secondo i primi accertamenti, la persona rimasta ferita nell'esplosione davanti al portone del Manifesto sarebbe Andrea Insabato, ex membro dei Nar.

23 dicembre 1997: il ministero della sanit? ordina la consegna entro venti giorni delle cento cartelle cliniche gi? richieste in luglio per verificare i risultati della cura Di Bella. In caso contrario provvederanno i NAS. Intanto il prezzo della somatostatina ? abbassato del venti per cento e i farmaci ?salvavita? ritornano ad essere gratuiti.

24 dicembre 1992: Bruno Contrada, funzionario del SISDE, riceve un ordine di custodia cautelare dalla procura di Palermo per collusione con la mafia.

25 dicembre 1997: l?improvvisa morte del regista Giorgio Strehler, avvenuta all?alba nella sua casa di Lugano per un attacco cardiaco, suscita unanime cordoglio negli ambienti del teatro e della cultura italiana e mondiale. La sua compagnia intende mantenere in cartellone la rappresentazione di Cos? fan tutte di Mozart nella nuova sede del Piccolo Teatro di Milano. Il presidente del consiglio, nel suo messaggio, ricorda Strehler come uno dei principali maestri del teatro italiano, creatore di geniali e nuove esperienze artistiche.

PARLIAMONE

CONOSCIAMO L?ITALIA: ACITREZZA IERI E OGGI
La fondazione di Acitrezza si deve al Principe di Campofiorito Don Stefano della Casa Reggio, nel 1669 fu mandato da Don Francesco Fernandez de Cueva, Duca di Alburquerque e Vicer? di Sicilia, per organizzare i soccorsi e prestare aiuto alla citt? di Catania minacciata, dall'eruzione dell'Etna e, durante la sua permanenza nella contrada, se ne innamora perch? ? splendida nella sua estensione, che va dai mitici scogli dei ciclopi fino al bosco di Aci.

Nel gennaio del 1672 compra un feudo della Reale Corte, dal Marchese Don Nicol? Diana di Cefal?, per trentaseimilacinquecento scudi, la citt? di Aci SS. Antonio e Filippo, e cosciente di quale vantaggio potesse apportare allo sviluppo del paese uno sbocco al mare, pretende il territorio di fronte agli scogli dei Ciclopi precisamente quella spiaggia dove oggi sorge Acitrezza. Il Principe si d? subito da fare affinch? su questo incantevole luogo nasca un vero e proprio paese.

Fa ripulire la spiaggia, fa costruire uno scalo per le barche e un porticciolo proprio di fronte agli scogli dei Ciclopi: l'Isola Lachea, la Longa, il Faraglione grande, quello di mezzo, il Faraglione piccolo e, fra gli ultimi due, gli scogli du Zu Ianu, chiamati Zu Ianu di terra e Zu Ianu di fora, detti cos? a seconda di dove si metteva a pescare, con la sua barchetta, un certo Sebastiano Greco, agli inizi del secolo scorso.

In seguito il Principe pensando di trasformare il porticciolo in un luogo pi? sicuro tenta di fare chiudere quel tratto di mare tra l'Isola Lachea e la Longa. Sono usate pietre, prese dalla stessa isola, e gettate senza una vera sistemazione, sopra strati di sarmento. Ma ci? non serve a nulla, perch? alla prima mareggiata, durante l'inverno, va tutto distrutto. Intanto gli abitanti del nascente villaggio sono ancora pochi ed il Principe, per popolarlo escogita di dare asilo politico a tutti coloro che hanno problemi con la giustizia, cio? ai ricercati dalla polizia spagnola, i quali qui possono trovare scampo perch? sotto la sua protezione. Aumentata la popolazione, si sviluppa non solo l'attivit? peschereccia, ma anche il traffico di piccole imbarcazioni a vela lungo le coste per il commercio d?oggetti vari e prodotti alimentari.

Il principe ? veramente innamorato della Trezza a testimoniarlo ? il fatto che conserv? per lungo tempo, tra i suoi titoli quello di Signore di Acitrezza.

Quanto riguarda l?origine del nome, le ipotesi sono diverse:

1) Tri pizzi, le tre punte o pizzi cio? i vertici dei tre scogli maggiori.

2) acis lateritiae, fabbrica di mattoni di Aci, attivit? esercitata nella zona sino a qualche decennio addietro.

3) Latruzza,donna molto scaltra, proprietaria della posada esistente ad Acitrezza ancor prima della fondazione, la quale la notte dava ospitalit? ai viandanti e, mentre questi dormivano, li derubava.

4) Trizera di Aci, scorciatoia a fondo naturale per recarsi in minor tempo ad Acireale dai paesi vicini.

5) La Trezza, dalla tessitura delle reti da pesca, fatta dai pescatori del luogo.

6) La Treccia,modo di sistemazione degli scogli ciclopici,che formano una treccia.

Oggi la storia di Acitrezza, non si legge solo per l?amore di Verga, ma perch? anche questa cittadina sistemata tra due scogli si ? aggiornata, ? stata restaurata anche la casa dei Malavoglia, situata esattamente nella scalinata di via Centrale, ed ? stata aperta la casa del nespolo,gestita dall'associazione ?Fantasticheria?.

Nell?arco di un anno sono infinite le manifestazioni sia religiose sia culturali: mostre fotografiche, di pittura, di alto rilievo, culinarie e cos? via.

Di particolare colore pittoresco ? la degustazione di prodotti tipici del luogo, intitolata ?Una sera a casa dei Malavoglia?. Nella casa del nespolo si possono trovare vecchi arnesi, utilizzati dai pescatori, per le diverse tipologie di pesca, nonch? alcune foto tratte dal film ?La terra trema? di Luchino Visconti girato nel 1948 ad Acitrezza con attori gli abitanti del luogo.

Affollatissima di giovani, Acitrezza, di notte si trasforma in una grande giostra di colori, luci, musica e tanto, tanto cibo prelibato. Si trovano locali per tutti i gusti: paninerie, birrerie, bar, ristoranti, trattorie, disco pub, gelaterie, pizzerie e tanto, tantissimo altro. Poco fuori Acitrezza si trova un famosa discoteca estiva affollatissima ogni notte. Il mercato del pesce ? l?ultimo spettacolo prima di andare a letto. Ma chi vuole pu? attendere ancora un po? e vedere sorgere il sole da dietro i mitici Faraglioni: uno spettacolo unico al mondo. E? possibile che tutto questo accada ad Acitrezza? No, accade molto pi??

LA POESIA DELLA SETTIMANA

AUSCHWITZ ? L?URLO
di Sal Messina

Le ?forze della coalizione?, sono entrate a Baghdad inizio il commento a questa poesia di Sal Messina col breve comunicato ANSA sulla battaglia vinta. ?La caduta di Baghdad ? completa?: lo ha detto il corrispondente della Reuters Khaled Yacoub Oweis, descrivendo l'arrivo dei carri armati americani all'hotel Palestine. Il cronista non aggiunge commenti, non ricorda i ?lager? sperimentali del Rais, ma Sal Messina non ha dimenticato ed ha dipinto con una forza titanica le immagini di altro ?lager? di sessant?anni fa, il pi? popoloso, la tomba enorme di allora: ?Auschwitz?.

?Non trovo

le parole che vorrei

Oggi i miei pensieri

nel ricordare

si fanno lacrime?

Ho la sensazione di percorrere, tra Dante e Virgilio, il terzo canto dell?Inferno, il primo dei grandi canti danteschi. Qui non ? come nei due canti precedenti. Dante lascia da parte l'allegoria e passa senza indugio ad esprimerci lo sviluppo della sua visione: incomincia il viaggio e da questo momento non far? altro che raccontarci ci? che vede. Siamo quindi all'inizio vero della grande poesia.

Il Canto pu? essere diviso in quattro parti, come il canto di Messina ? diviso in due grandi parti, mentre la terza ?si fanno lacrime? ci fa oltrepassare la porta dell'Inferno. Senza accorgercene ma con un grande peso dentro abbiamo oltrepassato il vestibolo coi pigri, il fiume Acheronte col traghettatore Caronte; abbiamo sentito il tuono e visto lo svenimento di Dante. ?Auschwitz? e i ?lager iracheni? oscurano la fama dei versi danteschi, in cui ? descritta la porta dell'Inferno.

Nel canto dantesco non esiste la speranza. I dannati non potranno mai vedere Dio: ?Lasciate ogni speranza, o voi ch'entrate?: parole tremende che spaventano Dante e che devono aver spaventato tutti coloro (nomi ignoti, che resteranno tali perch? esistono solo avanzi di ossa) che si trovarono improvvisamente di fronte ai ?Fedayn? e si resero conto della propria sorte, avvertendo che una volta entrati, per quella porta, non ne sarebbero pi? usciti; ma loro non avevano Virgilio che li avrebbe potuto rimproverare di vilt?, come aveva fatto col poeta. Loro non erano peccatori, ma li condannarono ugualmente a morte e che morte! Sapremo mai, che tipo di sperimentazione fu fatta su quei corpi?

Con i ricordi di Sal Messina che piangono lacrime, vedo Dante entrare nel vestibolo che ? fuori dell'Inferno, ma ? anch'esso vero Inferno, perch? la pena ? eterna e i peccatori sono atrocemente puniti.

Penso a Dante vedo una schiera numerosissima di persone scheletrite, che una dietro l?altra si avviano verso le camere a gas. Sono coloro che non vollero seguire nella vita la bandiera uncinata, come gli iracheni non vollero sottostare alle prepotenze del dittatore famelico.

?Non trovo

le parole che vorrei

Oggi i miei pensieri

nel ricordare

si fanno lacrime?

La bellezza di questi versi consiste soprattutto nell'accanimento con cui essi colpiscono i vili di poca memoria: versi potenti, come quelli di Dante cui molti sono rimasti in proverbio.

La bellezza di questi versi di Sal Messina ? costituita anche dal sentimento che appare nelle similitudini. Pi? che da uno stato di rabbioso abbandono, la lirica sembra nascere da una forte esigenza di indole morale. Da qui il suo travaglio, il suo liberarsi fin dove la preoccupazione non la riafferra e riemergere nello stato d'animo angoscioso, aspro, discordante, che ? l'elemento etico di cui e formata. Da ci?, si ripiegano nel piglio amaro, e, quando esaltano, quell'ardire di inventarsi una salvezza oltre i suoi termini stessi, e, per l'uomo, oltre i termini della vita.

Nessun punto di contatto con gli ermetici. E', contrariamente al mondo sia degli ermetici sia dei crepuscolari che si restringe, dietro schemi d'imitazione letteraria, a ci? che gli sta intorno, un'apertura franca, dalla quale sembra muoversi, pi? che verso un raggiungimento poetico, alla scoperta di una verit? totale. C'? indubbiamente in Messina un forte ripensamento del verbo dei romantici: e ne cogliamo il senso squisito.

In piena atmosfera niciana nasce l'artista che rinuncia completamente al fantasma dell'io creatore. In una temperie di estrema decadenza, di compiacenza per stati morbosi e di noia, di gusto per la corruzione e il dissolvimento, ecco che si dichiara per la salute fisica e morale e assumersi l'impresa di riscoprire la bont?, la bont? anonima che ? tanta parte, sebbene perfettamente incolore, delle cose del mondo. Ed ? forse il suo dato pi? efficace, questo toccare a un capitale umano affatto trascurato perch? invisibile: la ?bont? nascosta?, per la quale noi siamo vivi, questo supporto del mondo a cui il romanticismo aveva prestato cos? scarsa attenzione, non trovandogli n? luogo, n? patria, n? esempi accettabili.

Auschwitz - L'urlo.
di Sal Messina


Non trovo

le parole che vorrei

Oggi i miei pensieri

nel ricordare

si fanno lacrime

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Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria

















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