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ja  :-\

Come serpenti
cambiamo la pelle.
Tutti rifioriti e nuovi di zecca,
adesso abbiamo parole vergini
da dire e da ascoltare
e canini affilati
per nuove carni da spolpare.

hihihi

No, non era certo
per fingersi pazzo, ma solo per
simulare alternative,
fresche soluzioni,
altre piacevoli vie di fuga.
Poi credendoci, tutto
diventava reale,
per davvero.
Adesso tocca a te a invetare.

Rivoglio indietro la mia vita
noia a badilate
collane di pasta
e molliche di pane
reale penombra
che allegramente adorna
il mio cervello pazzo
simulo una piacevole fuga
uscendo di casa

Una mollica per la formichina,
una mollica per l'usignolo,
una mollica per Nikita,
una mollica per il pescolino
e un'altra ancora per pollicino.
Che non si perdano nel bosco dell'orco cattivo
e che possano trovare la via e la memoria
nel tempo che fu e in quello tardivo.

Il tempo che fu'
un giorno passo'
desto lesto
non si volto' mai
a salutare
e mi resta dentro
la malinconia
di non averlo amato
mai abbastanza

Vita ha scritto: cenere è tutto quel
che mi hai lasciato.
Parole vuote e buffamente
ridondanti gracchiano
frenetiche al mio orecchio buono.
Sono sorda e non voglio
ascoltare la mia stessa lucida
voce urlare che è finita
che la stima
non si recupera
che gioco duro
e resto sola
che mi manca il mio vecchio fiato corto
che ho bisogno di una nuova pelle
che c'è ancora da correre
che ho bisogno di carne nuova da spolpare
sotto i miei affilati e crudeli canini.
Ho un pò di cattiveria da vendere.
Sono la tua piccola docile
iena.

sai chi mi ricordi vita?
La mia poetessa preferita, Sylvia Plath...

grazie nik è davvero un bel complimento, la plath era una tosta in fondo... è tra i mei preferiti ma se dico poesia io penso alla dickinson, ho più volte cercato di capire com'è che nella scrittura ci siano alcune sfumature che personalmente continuo a sentire femminili anche se so bene che come virginia diceva lo scrittore avrebbe il dovere morale d'essere androgino. Tuttavia spero con la maturità di riuscire ad "addolcire" i miei toni... ;)

Cenere è quello che ho ritrovato
e il fuoco che hai spento a stento
lo hai soffocato col tempo
il tuo silente perdono
non  si è perso nell'aria
aleggia nel suono delle tue parole
per il mio silenzio ostentato
la vita al rumore rindondante
dei sorrisi spenti è mancata
il tempo di un solo attimo,
poi un ghigno, la rabbia,
l'eccidia beffarda
hanno ostentato sicurezza
torni ad essere quello che sei,
niente!

sui miei propositi estivi
ho lavorato un intero anno
da luglio a luglio
e il silenzio si è spento
per dar voce e vita alle parole
deluso, taccio,
e riprendo a vivere
pensando che forse
non è servito a niente
ma così è se mi pare
e niente è il nulla
che ti appartiene