le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Con l'augurio che Mercurio vi porti in quel mondo dove i sogni sono realizzabili al solo pensiero, con tutto l'amore che posso, Reno
P.S. Per piacere andate a questi due indirizi e fatemi sapere, grazie:
http://www.poetilandia.it/fatti&poesia/ ... sia42.html
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... index3.htm
APPLAUSI
Parlare d'amore lottare per l'amore vivere
era l'unico sogno sola speranza di realizzazione.
Per un applauso chinavo la testa sorridente
e tu piangevi. Piangevi perch? per te era
il mio dolore pi? profondo.
Parlai d'amore diedi l'anima all'amore
ma l'amore? ? rimasto l'applauso.
Mi ribello a questi applausi
e divento uomo. Mi sento uomo
e grido basta. Cambier? il mondo
l'uomo sar? tale ho l'amore con me.
L'amore che mi far? suonare
in una sola volta tutte le sinfonie
di Wagner e di Beethoven; il "Clown"
non far? pi? ridere e tu avrai
mai pi? voglia di piangere.
Prima le tue lacrime purificavano
l'uomo e quando suoner? la tromba
di Gerico mi troverai in piedi
pronto a fronteggiare il male
solo allora non sentirai l'applauso
perch? sar? improvviso e fragoroso
tanto da distruggere il mondo.
L'amore camminer? silenzioso
perch? un cipresso non muore mai.
? Reno Bromuro da Camminare cantando - Edizioni A.I.A. "Poesia della vita"
P.S. Per piacere andate a questi due indirizi e fatemi sapere, grazie:
http://www.poetilandia.it/fatti&poesia/ ... sia42.html
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... index3.htm
APPLAUSI
Parlare d'amore lottare per l'amore vivere
era l'unico sogno sola speranza di realizzazione.
Per un applauso chinavo la testa sorridente
e tu piangevi. Piangevi perch? per te era
il mio dolore pi? profondo.
Parlai d'amore diedi l'anima all'amore
ma l'amore? ? rimasto l'applauso.
Mi ribello a questi applausi
e divento uomo. Mi sento uomo
e grido basta. Cambier? il mondo
l'uomo sar? tale ho l'amore con me.
L'amore che mi far? suonare
in una sola volta tutte le sinfonie
di Wagner e di Beethoven; il "Clown"
non far? pi? ridere e tu avrai
mai pi? voglia di piangere.
Prima le tue lacrime purificavano
l'uomo e quando suoner? la tromba
di Gerico mi troverai in piedi
pronto a fronteggiare il male
solo allora non sentirai l'applauso
perch? sar? improvviso e fragoroso
tanto da distruggere il mondo.
L'amore camminer? silenzioso
perch? un cipresso non muore mai.
? Reno Bromuro da Camminare cantando - Edizioni A.I.A. "Poesia della vita"
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Con l'augurio di una domenica di Pace, di serenit? e amore con tutto l'amore che posso, Reno
NELLE OMBRE DEL CREPUSCOLO
Nelle ombre del crepuscolo
sei tutta intera come ti vedo.
Nelle ombre che s'accorciano e allungano
sei tutta mia soltanto, come io ti voglio.
Labbra rosse e dolci come melagrano
in un eterno sorriso di beatitudine:
morbide come la serenit?
pronte ad accarezzare le mie.
Seni radiosi come coppe di sole
fianchi come anfore greche,
tutta intera come albero forte,
vibrante come foglia bel salda.
Nell'ombra del crepuscolo sei tutta mia
margherita infinita dai petali bianchi
e dal pistillo odoroso di sole e d'amore.
? Reno Bromuro (da ?Senza levatrice? - Albatros Editrice Roma 1983)
NELLE OMBRE DEL CREPUSCOLO
Nelle ombre del crepuscolo
sei tutta intera come ti vedo.
Nelle ombre che s'accorciano e allungano
sei tutta mia soltanto, come io ti voglio.
Labbra rosse e dolci come melagrano
in un eterno sorriso di beatitudine:
morbide come la serenit?
pronte ad accarezzare le mie.
Seni radiosi come coppe di sole
fianchi come anfore greche,
tutta intera come albero forte,
vibrante come foglia bel salda.
Nell'ombra del crepuscolo sei tutta mia
margherita infinita dai petali bianchi
e dal pistillo odoroso di sole e d'amore.
? Reno Bromuro (da ?Senza levatrice? - Albatros Editrice Roma 1983)
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
E? Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
Supplemento al n? 0653 del 7 agosto 2005
LA NOTTE DI SAN LORENZO
la gratitudine di Andromeda
Quanti innamorati aspettano con ansia questa notte magica? Si stringono l?uno all?altra con tenerezza come bambini impauriti dalle ombre sul muro, nell?attesa di vedere la pioggia di stelle che in questa notte incantata, si spostano dalla costellazione di Andromeda a quella di Perseo.
Andromeda, figlia di Cefeo, re d'Etiopia, e della nereide Cassiopea; per espiare una colpa della madre (quella di essere troppo bella), ? abbandonata sulla riva del mare, alla merc? del mostro Cetus, ma Perseo la libera e la fa sua sposa.
La vicenda ? ripresa da Euripide, che ad Andromeda intitola una delle sue migliori tragedie, andata quasi completamente perduta.
Andromeda raffigurata legata a una roccia, ? presente in hidr?e greche arcaiche, vasi frigi e italioti del Quarto secolo avanti Cristo ed urne etrusche.
Nella serie di pitture pompeiane del Primo secolo dopo Cristo, che illustra i vari episodi del mito, ora a Napoli al Museo Archeologico, ? ripresa probabilmente dalla pittura greca del Quarto secolo avanti Cristo.
La raffigurazione di Andromeda e di Perseo seminudi, al centro di paesaggi ?romantici?, che si ritrova in una serie di undici pitture pompeiane, ? di tono idilliaco. Il tema ? frequente anche nei sarcofagi romani d?et? imperiale.
Nella tradizione greca Cassiopea era connessa con il mondo meridionale, moglie dell'etiope Cefeo o di Fenice. In quanto madre di Andromeda, ? connessa anche col mito di Perseo.
Perseo, figlio di Zeus e della mortale Danae, figlia di Acrisio, re di Argo ? considerato dalla mitologia greca un grande eroe, perch? per amore corre a spezzare le catene che avvincono Andromeda alla roccia in riva al mare per essere uccisa da Cetos, una divoratrice balena che chiedeva con prepotenza una vergine ogniqualvolta pretendeva di avere ci? che voleva. Perseo, salva la fanciulla e questa per gratitudine ogni anno, la notte del dieci agosto gli dona quarantotto stelle. Ed ? proprio questo fenomeno astrale che gli innamorati aspettano per rinnovare il giuramento d?amore eterno.
Narra la mitologia che Perseo nasce contro la volont? di Acrisio, al quale un oracolo aveva predetto la morte per mano del nipote. Per questo fa gettare in mare, madre e figlio. I due approdano all'isola di Serifo, dove sono accolti e Perseo ? allevato. Quando raggiunge l'et? adulta si trova impegnato presso il tiranno dell'isola, Polidette, a conquistare la testa di Medusa. Riesce nell'impresa grazie all'aiuto della dea Atena e del dio Ermete. Con la testa di Medusa libera Andromeda, destinata in sacrificio al mostro marino.
La sposa e insieme tornano a Serifo dove libera la madre Danae dalle insidie di Polidette. Partecipa ai giochi funebri indetti dal re di Larissa per la morte del padre; qui, nella gara del lancio del disco, scaglia l'attrezzo cos? lontano da farlo cadere nella zona degli spettatori e colpisce il nonno Acrisio, avverando senza saperlo la predizione dell'oracolo. Non osando reclamare in Argo il trono del nonno, scambia il regno di Argo con quello di Tirinto, accordandosi con il cugino Megapente, re di questa citt?. Un'oscura tradizione pone Perseo in lotta con Dioniso:perch? avrebbe affogato il dio o Arianna,sua sposa,nella palude di Lerna.
Astronomicamente, Andromeda appartiene alla famiglia delle costellazioni di Perseo. Il nome della sua stella alfa ? ?Alpheratz? ? di origine araba e significa ?l'ombelico del cavallo?. La ragione ? dovuta al fatto che in tempi remoti questa stella era associata alla vicina costellazione di Pegaso.
Come per gran parte dell'emisfero settentrionale, anche questa costellazione prende il nome dalla mitologia greca.
La regina Cassiopea ? giudicata la pi? bella delle nereidi e questo suscita l'ira di Poseidone, figlio di Crono e Rea, dio del mare e delle acque che provoca un maremoto in Etiopia e manda un mostro marino divoratore di uomini: Cetus, la balena, che avrebbe placato la sua fame solo se gli fosse stata offerta Andromeda in pasto. Incatenata ad uno scoglio, la vergine, come ho detto prima, ? salvata dall'intervento di Perseo che, come ricompensa, la prende in sposa.
E Andromeda, grata per averle salvato la vita gli offre quarantotto stelle, che noi chiamiamo ?Stelle cadenti? e per quarantotto volte formuliamo un desiderio diverso.
CASSIOPEA E ANDROMEDA
Ce ne stavamo mano nella mano
in riva al mare ad ascoltare la musica
piacevole delle onde, quand'? venuta
Cassiopea a raccontare la storia
di Andromeda, sua figlia, e di Perseo.
Storia affascinante che ha ingigantito
il sentimento che per l'infinito spazio
del cuore c'incatena, ci avvince e noi
cantiamo per questo, col sottofondo
della musica lieve delle onde ?ruffiane?.
Tu come Andromeda legata dal dovere
io Perseo scatenamondo colla spada in pugno
pronto a spezzare le catene che allo scoglio
della lontananza ti tengono avvinta, ma?
Mi rimane solo il tuo gran dono d'agosto:
quarantotto stelle a coronar la vittoria
delusa. Mi basta questo per sapere
che ancora m'ami come ieri, come sempre,
in eterno il dieci agosto invii le stelle
scaturite dal tuo cuore per coronare
l'infranto sogno e farmi
vivere stupenda realt?.
Mano nella mano sulla battigia ad ascoltare
l'amabile musica delle onde calme protettrici
in questa notte di luna piena, quando viene
Andromeda a raccontare la storia sua
e di Perseo; ma noi la sapevamo l'aveva
raccontata mamma sua due minuti prima
che entrambi ci abbracciassimo a Morfeo.
Ce ne stavamo mano nella mano
in riva al mare ad ascoltare la musica
piacevole delle onde, quand'? venuta
Cassiopea a raccontare la storia
di Andromeda, sua figlia, e di Perseo.
Storia affascinante che ha ingigantito
Il sentimento che per l'infinito spazio
del cuore c'incatena, ci avvince e noi
cantiamo per questo, col sottofondo
della musica lieve delle onde ?ruffiane?.
Tu come Andromeda legata dal dovere
io Perseo scatenamondo colla spada in pugno
pronto a spezzare le catene che allo scoglio
della lontananza ti tengono avvinta, ma.
Mi rimane solo il tuo gran dono d'agosto:
quarantotto stelle a coronar la vittoria
delusa. Mi basta questo per sapere
che ancora m'ami come ieri, come sempre,
in eterno il dieci agosto invii le stelle
scaturite dal tuo cuore per coronare
l'infranto sogno e farmi
vivere la stupenda realt?.
Mano nella mano sulla battigia ad ascoltare
l'amabile musica delle onde calme protettrici
in questa notte di luna piena, quando viene
Andromeda a raccontare la storia sua
e di Perseo; ma noi la sapevamo l'aveva
raccontata mamma sua due minuti prima
che entrambi ci abbracciassimo a Morfeo.
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
E? Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
Supplemento al n? 0653 del 7 agosto 2005
LA NOTTE DI SAN LORENZO
la gratitudine di Andromeda
Quanti innamorati aspettano con ansia questa notte magica? Si stringono l?uno all?altra con tenerezza come bambini impauriti dalle ombre sul muro, nell?attesa di vedere la pioggia di stelle che in questa notte incantata, si spostano dalla costellazione di Andromeda a quella di Perseo.
Andromeda, figlia di Cefeo, re d'Etiopia, e della nereide Cassiopea; per espiare una colpa della madre (quella di essere troppo bella), ? abbandonata sulla riva del mare, alla merc? del mostro Cetus, ma Perseo la libera e la fa sua sposa.
La vicenda ? ripresa da Euripide, che ad Andromeda intitola una delle sue migliori tragedie, andata quasi completamente perduta.
Andromeda raffigurata legata a una roccia, ? presente in hidr?e greche arcaiche, vasi frigi e italioti del Quarto secolo avanti Cristo ed urne etrusche.
Nella serie di pitture pompeiane del Primo secolo dopo Cristo, che illustra i vari episodi del mito, ora a Napoli al Museo Archeologico, ? ripresa probabilmente dalla pittura greca del Quarto secolo avanti Cristo.
La raffigurazione di Andromeda e di Perseo seminudi, al centro di paesaggi ?romantici?, che si ritrova in una serie di undici pitture pompeiane, ? di tono idilliaco. Il tema ? frequente anche nei sarcofagi romani d?et? imperiale.
Nella tradizione greca Cassiopea era connessa con il mondo meridionale, moglie dell'etiope Cefeo o di Fenice. In quanto madre di Andromeda, ? connessa anche col mito di Perseo.
Perseo, figlio di Zeus e della mortale Danae, figlia di Acrisio, re di Argo ? considerato dalla mitologia greca un grande eroe, perch? per amore corre a spezzare le catene che avvincono Andromeda alla roccia in riva al mare per essere uccisa da Cetos, una divoratrice balena che chiedeva con prepotenza una vergine ogniqualvolta pretendeva di avere ci? che voleva. Perseo, salva la fanciulla e questa per gratitudine ogni anno, la notte del dieci agosto gli dona quarantotto stelle. Ed ? proprio questo fenomeno astrale che gli innamorati aspettano per rinnovare il giuramento d?amore eterno.
Narra la mitologia che Perseo nasce contro la volont? di Acrisio, al quale un oracolo aveva predetto la morte per mano del nipote. Per questo fa gettare in mare, madre e figlio. I due approdano all'isola di Serifo, dove sono accolti e Perseo ? allevato. Quando raggiunge l'et? adulta si trova impegnato presso il tiranno dell'isola, Polidette, a conquistare la testa di Medusa. Riesce nell'impresa grazie all'aiuto della dea Atena e del dio Ermete. Con la testa di Medusa libera Andromeda, destinata in sacrificio al mostro marino.
La sposa e insieme tornano a Serifo dove libera la madre Danae dalle insidie di Polidette. Partecipa ai giochi funebri indetti dal re di Larissa per la morte del padre; qui, nella gara del lancio del disco, scaglia l'attrezzo cos? lontano da farlo cadere nella zona degli spettatori e colpisce il nonno Acrisio, avverando senza saperlo la predizione dell'oracolo. Non osando reclamare in Argo il trono del nonno, scambia il regno di Argo con quello di Tirinto, accordandosi con il cugino Megapente, re di questa citt?. Un'oscura tradizione pone Perseo in lotta con Dioniso:perch? avrebbe affogato il dio o Arianna,sua sposa,nella palude di Lerna.
Astronomicamente, Andromeda appartiene alla famiglia delle costellazioni di Perseo. Il nome della sua stella alfa ? ?Alpheratz? ? di origine araba e significa ?l'ombelico del cavallo?. La ragione ? dovuta al fatto che in tempi remoti questa stella era associata alla vicina costellazione di Pegaso.
Come per gran parte dell'emisfero settentrionale, anche questa costellazione prende il nome dalla mitologia greca.
La regina Cassiopea ? giudicata la pi? bella delle nereidi e questo suscita l'ira di Poseidone, figlio di Crono e Rea, dio del mare e delle acque che provoca un maremoto in Etiopia e manda un mostro marino divoratore di uomini: Cetus, la balena, che avrebbe placato la sua fame solo se gli fosse stata offerta Andromeda in pasto. Incatenata ad uno scoglio, la vergine, come ho detto prima, ? salvata dall'intervento di Perseo che, come ricompensa, la prende in sposa.
E Andromeda, grata per averle salvato la vita gli offre quarantotto stelle, che noi chiamiamo ?Stelle cadenti? e per quarantotto volte formuliamo un desiderio diverso.
CASSIOPEA E ANDROMEDA
Ce ne stavamo mano nella mano
in riva al mare ad ascoltare la musica
piacevole delle onde, quand'? venuta
Cassiopea a raccontare la storia
di Andromeda, sua figlia, e di Perseo.
Storia affascinante che ha ingigantito
il sentimento che per l'infinito spazio
del cuore c'incatena, ci avvince e noi
cantiamo per questo, col sottofondo
della musica lieve delle onde ?ruffiane?.
Tu come Andromeda legata dal dovere
io Perseo scatenamondo colla spada in pugno
pronto a spezzare le catene che allo scoglio
della lontananza ti tengono avvinta, ma?
Mi rimane solo il tuo gran dono d'agosto:
quarantotto stelle a coronar la vittoria
delusa. Mi basta questo per sapere
che ancora m'ami come ieri, come sempre,
in eterno il dieci agosto invii le stelle
scaturite dal tuo cuore per coronare
l'infranto sogno e farmi
vivere stupenda realt?.
Mano nella mano sulla battigia ad ascoltare
l'amabile musica delle onde calme protettrici
in questa notte di luna piena, quando viene
Andromeda a raccontare la storia sua
e di Perseo; ma noi la sapevamo l'aveva
raccontata mamma sua due minuti prima
che entrambi ci abbracciassimo a Morfeo.
Ce ne stavamo mano nella mano
in riva al mare ad ascoltare la musica
piacevole delle onde, quand'? venuta
Cassiopea a raccontare la storia
di Andromeda, sua figlia, e di Perseo.
Storia affascinante che ha ingigantito
Il sentimento che per l'infinito spazio
del cuore c'incatena, ci avvince e noi
cantiamo per questo, col sottofondo
della musica lieve delle onde ?ruffiane?.
Tu come Andromeda legata dal dovere
io Perseo scatenamondo colla spada in pugno
pronto a spezzare le catene che allo scoglio
della lontananza ti tengono avvinta, ma.
Mi rimane solo il tuo gran dono d'agosto:
quarantotto stelle a coronar la vittoria
delusa. Mi basta questo per sapere
che ancora m'ami come ieri, come sempre,
in eterno il dieci agosto invii le stelle
scaturite dal tuo cuore per coronare
l'infranto sogno e farmi
vivere la stupenda realt?.
Mano nella mano sulla battigia ad ascoltare
l'amabile musica delle onde calme protettrici
in questa notte di luna piena, quando viene
Andromeda a raccontare la storia sua
e di Perseo; ma noi la sapevamo l'aveva
raccontata mamma sua due minuti prima
che entrambi ci abbracciassimo a Morfeo.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
15 agosto 1977: Herbert Kappler, il tenente colonnello delle SS responsabile del massacro di 335 antifascisti ed ebrei alle Fosse Ardeatine a Roma, avvenuto nel 1944, evade dall'ospedale militare del Celio di Roma. PRI e PCI chiedono le dimissioni del ministro della difesa Vito Lattanzio, che accusano d?ignavia. Il 23 Lattanzio addosser? all'arma dei Carabinieri la responsabilit? della fuga del criminale di guerra.
16 agosto 1997: un comizio senza precedenti di Bossi a Ponte di Legno, che, con il cardigan sopra la canottiera, si scaglia contro la Chiesa cattolica e il ?papa polacco?, accusato di trascurare le coscienze e occuparsi del potere temporale. Secondo Bossi, dopo papa Giovanni XXIII, ?un gran lombardo?, i preti sono diventati l?altra bretella del regime: la Lega deve combattere il ?nazional clericalesimo?.
17 agosto 1997: le reazioni per l?attacco di Umberto Bossi alla Chiesa e al papa non si fanno attendere: il leader della Lega ? definito dai vescovi una persona ignorante e rozza, e dall?Osservatore romano un nano che si crede un gigante; Cossutta per Rifondazione difende il papa combattente, Gasparri di AN parla di campagna estiva demenziale di Bossi.
18 agosto 1999: a Pisa, nella caserma Gammara ? trovato il corpo senza vita di un paracadutista, che era scomparso tre giorni prima: si riaccendono le polemiche per la violenza in alcune caserme. I famigliari della vittima e una buona parte dell?opinione pubblica credono che si tratti dell?ennesimo episodio di nonnismo e hanno invocato indagini pi? approfondite.
19 agosto 2000: oltre due milioni di ragazzi a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani, forse il pi? grande e pacifico ritrovo di massa di tutti i tempi. Un evento definito dallo stesso Papa, che ha ritrovato un?insperata verve, senza precedenti. Il Pontefice ha dichiarato che questi giovani sono la migliore garanzia per il futuro dell?umanit?.
20 agosto 2003: polemiche e proteste delle tifoserie, spingono la Federcalcio a rivedere le decisioni prese a fine luglio riguardo al campionato di Serie B. Vi parteciperanno di nuovo ventiquattro squadre: sono riammesse dalla Serie C, dopo la discussa retrocessione, la Fiorentina, il Catania, il Genoa e la Salernitana. (Tutto scorre ma nulla cambia sotto il sole, la medesima cosa sta accadendo ai nostri giorni).
21 agosto 1968: le truppe del Patto di Varsavia invadono la Cecoslovacchia ponendo fine all'esperienza della ?primavera di Praga?, guidata dal segretario del Partito Comunista Alexander Dubcek. L'ufficio politico del PCI in un comunicato definisce ?grave decisione? l'invasione, giudicando ?ingiusta tale decisione, che non si concilia con i principi dell'autonomia e indipendenza di ogni partito comunista e di ogni Stato socialista e con le esigenze della difesa dell'unit? del movimento operaio e comunista internazionale?. Lo PSIUP assume invece una posizione di comprensione nei confronti della decisione sovietica.
PARLIAMONE
IL FERRAGOSTO NELLA TRADIZIONE
In Italia molte feste derivano da riti agrari diffusi fin dall?et? protostorica. Come il Ferragosto: sinonimo di villeggiatura, di vacanze. La sacralit? delle feste ? per l?italiano occasione per ringraziare il Signore per il raccolto, altre che per venerare i Santi ma ogni scusa ? buona per sedersi a tavola e commettere peccati di gola. Festeggiare il Ferragosto, in tutta la Penisola, ed anche in qualche parte d?Europa, ? unione di sacro e di profano.
Una volta il tempo era scandito, da altri ritmi, si correva di meno e i viaggi e le vacanze erano motivo d?evasione, ci si riversava al mare e i bagni si concentravano nel breve arco di una giornata, per i meno fortunati; per chi aveva possibilit? economiche si protraevano dal primo luglio alla fine d?agosto. La costiera adriatica era quella presa d?assalto dalla maggior parte degli italiani. Stabilimenti balneari oggi quasi scomparsi, che hanno lasciato il posto a regina dell?estate, La Costa Smeralda, in Sardegna.
Per i pi? intraprendenti c?? la villeggiatura casereccia, in una casetta presa in affitto per uno o per due mesi a peso d?oro, sulla riva adriatica o di Santa Marinella e di Santa Severa nel Lazio, spesso a pochissima distanza dal mare. Nella citt? che non si spopola ci sono le feste rionali a segnare gli incontri e la vita sociale e culturale.
Quindi, la festa di Ferragosto, come altre che si presentano nello stesso periodo, rappresenta il momento in cui l?estate si avvia al suo declino e perci?, in alcuni paesi dell?Italia meridionale, si accendono fal? per raffigurare uno dei momenti della purificazione.
La festa pi? praticata nell?Italia cristiana, ? il rituale ecclesiastico della Vergine Assunta; cerimoniale che, nel tempo, ? stato sostituito dall?intento di voler simboleggiare, il trapasso dalla vita terrena alla vita celeste.
Questo culto, introdotto nel periodo bizantino e sopravvissuto in epoca musulmana e mantenuto nella dominazione normanna, ? visibile in quasi tutto il Meridione della Penisola, cui la festivit? ? sempre abbinata al patrono della localit?.
A Paduli, il mio paese natio, il Ferragosto ? sinonimo di ritorno e d?incontri, vengono in villeggiature nella terra natia tutti i padulesi dall?America e dalla Svizzera dove si trovano la maggior parte di loro.
Nel costume padulese la festivit? del Ferragosto ? anche sinonimo di gara? che inizia appena finita la mietitura con i lavori per ornare la processione. Si costruiscono cesti con spighe di grano da premiare quello costruito pi? artisticamente, che rappresentano troni delle varie epoche, riproduzioni di facciate di palazzi, che sono veramente capolavori di scultura; giganteschi medaglioni retti da un'asta robusta, raffiguranti le immagini di San Rocco e dell'Assunta.
Intanto ?'o masto 'e festa? (il maestro della festa), prende contatti per scritturare le bande musicali e i cantanti pi? in voga. Abitualmente ? sempre una banda musicale ad aprire i festeggiamenti il 14 agosto. Il 15, per? la festa ? prettamente religiosa e si svolge in due tempi: il mattino, fuori della chiesa dedicata al Santo sono esposte le opere di spighe intrecciate; a mezzogiorno il corteo si sposta verso la chiesa madre. Avanti a tutti i ?Battenti? delle varie congregazioni seguiti dai bambini che hanno fatto la Prima Comunione, tra ali di medaglioni, stendardi e troni di spighe dorate intrecciate; al centro della coda l'Abate, vestito di bianco dorato, precede la statua dell'Assunta, portata a spalle dai devoti, seguita a sua volta da quella di San Rocco col suo mantello, su cui sono stati cuciti ex voto d?oro zecchino, di parecchi chilogrammi, tra ali di ?battenti?, vestiti di bianco con una fascia verde, che scende trasversale sul petto e termina con un fiocco sul fianco destro; bambini vestiti da chierichetti con la tonaca rossa e c?tta bianca, da musicanti e da devoti.
Giunti nella piazza antistante la chiesa madre, le statue sono portate in chiesa, gli stendardi e le opere di spighe di grano, sono sistemate nella piazza, in modo che i compaesani possano vederle e fare ancora una volta le loro offerte; la carta moneta ? fissata con una spilla, lungo un nastro che scende dalla cima del monumento, fino a terra. Quando tutto ? sistemato, l'Abate esce sul sagrato e li benedice. Dopo la benedizione, inizia la messa cui partecipa tutta la popolazione. Alla fine della messa, c'? l'asta dei portatori delle statue; (porta la statua in spalla chi offre di pi?). Il maestro della festa si porta per prima ai piedi della statua di San Rocco, situata su di un piedistallo a sinistra dell'altare maggiore, attorniato dai portatori potenziali e dal popolo curioso e apre l'asta che dura un tempo prestabilito per ogni concorrente, fino a raggiungerne sedici. ?Pe' Ssantu Rocco, diecimila...? ? grida con voce roboante ?. Subito voci robuste, sempre pi? alte, scandiscono le offerte come cascata rumorosa sempre pi? vicina: ?Ventimila... Trentamila... Quarantamila...?. Scaduto il tempo previsto, si passa al secondo concorrente, fino al sedicesimo. Poi si passa sul lato destro dell'altare maggiore, dove ? sistemata la statua dell'Assunta e si ripete la stessa scena.
A volte si raggiungono cifre da capogiro. Ricordo che nel 1955, il figlio di un padulese, venuto appositamente dall'America, pur di portare la statua di San Rocco (l'aveva giurato al padre morente), pag? circa centocinquanta dollari. Finita l'asta si va a mangiare e verso sera, in viale della Libert?, dove di fronte alla chiesa consacrata al Santo, ? stato costruito il palco sul quale si alterneranno le bande, i gruppi musicali e i cantanti. I fuochi d'artificio salutano i compaesani verso l'una di notte, i quali si avviano stancamente verso casa; ma le luci delle bancarelle sistemate lungo il viale, si attardano ancora.
Bibliografia R.Bromuro ?Paduli sul Calore ? Origine ? Tradizioni ? Superstizioni - ?Edizione C.E. Menna Avellino 1991
LA POESIA DELLA SETTIMANA
POST-GENERAZIONE
di Margherita Rimi
Il significato simbolico dei versi di Margherita Rimi ? evidente: essi sono usati per promuovere il processo tra quello che ?non potevo essere? e ci? che ?vuole essere? e sono particolarmente adatti per soggetti pi? obiettivi e pratici, che permettono di scoprire il simbolismo insito nella natura lirica e nei suoi processi.
Fino ad ora ho considerato l?intuizione e la comprensione, ammesso che l'intuizione esista come funzione psicologica specifica e indipendente, e la comprensione non sia una funzione irrazionale. Afferma Jung in Psychological Types - New York, Harcourt, 1933, p. 569: ?questo termine non denota qualche cosa di contrario alla ragione, ma qualche cosa che ? fuori dal campo della ragione? e la Poesia ? un?opera d?arte che sta al di fuori della ragione, perch? se la filosofia studia l?evoluzione della vita, la scienza analizza i fenomeni, la poesia disincarna la realt? oggettiva perch? il Poeta possa dalla disincarnazione oggettivare la sua opera d?arte.
L'intuizione del Poeta, per quanti studi siano fatti, ? una delle funzioni meno riconosciute e meno apprezzate e perci? generalmente poco sviluppata o repressa. La repressione dell'intuizione, per?, ? prodotta dal mancato riconoscimento, dalla svalutazione, dall'ignoranza e dalla mancanza del suo rapporto con le altre funzioni creative. Riguardo a quest'ultimo punto ? opportuno rendersi conto che un processo conoscitivo completo implica non soltanto l'uso della sola intuizione, ma anche la sua intelligente comprensione, la sua interpretazione e inclusione nel corpo delle conoscenze preesistenti.
La novit? della Poesia di Margherita Rimi, sta nell?aver saputo trovare un ?accordo armonico? fra scienza e poesia. Prima ha lasciato libero l??Io creativo?, poi ha analizzato la lirica come si analizza un paziente applicandole un?indagine preparatoria, e se ha trovato la lirica giusta, degna della fiducia dei lettori e soddisfacente per appagare il suo spirito le insegna a camminare: pubblicandola. Nel primo caso ha avuto la certezza del valore dell'intuizione e della complicit? evocativa della lirica, che ha visto accentuato il suo valore poetico, perch? purificata dalla diversit? fra le intuizioni da un lato e le impressioni psichiche e le fantasie immaginarie dall'altro.
Per concludere chiamiamo in causa Nuccio Mula, il quale giustamente conferma:
?Ma l?indagine di Margherita Rimi non ? un?operazione solipsistica, limitata al solo scavo nell?ego ? per altro, nient?affatto estranea alla sua professione di neuropsichiatra ? irradiandosi, invece, concentricamente, prima verso l?altro - un altro significativo dal punto di vista relazionale (madre, compagno etc.) ? e le complesse interazioni che ne derivano, e poi, da ultimo, verso il contesto ampio del paradigma sociale, dove la condizione dell?individuo, o degli individui spesso si rivela patologia e dramma diffusi, in una dimensione fenomenica storicamente plausibile??. Ed afferma, che questa ? ?Una poesia meditata e matura, discosta da novecentismi mode e tendenze attuali (?) sa darci con originalit? e seriet? una lettura lucida, folgorante e convincente sul mondo che siamo, nel profondo, e nel fitto delle relazioni in cui viviamo, oltre la superficie abbacinante della vita?.
POST-GENERAZIONALE
Ci siamo
senza punti estremi
da toccare
Ai soliti posti
che aspettano
per darci respiro
Per non allontanarci troppo
con le idee
che sanno tentare
e non sanno ritornare.
???.
Il giro a vuoto
inconcludente
delle tue braccia
L?impossibile passaggio
delle tue labbra
tra i mie desideri
non mi volevi
quello
che potevo essere.
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
15 agosto 1977: Herbert Kappler, il tenente colonnello delle SS responsabile del massacro di 335 antifascisti ed ebrei alle Fosse Ardeatine a Roma, avvenuto nel 1944, evade dall'ospedale militare del Celio di Roma. PRI e PCI chiedono le dimissioni del ministro della difesa Vito Lattanzio, che accusano d?ignavia. Il 23 Lattanzio addosser? all'arma dei Carabinieri la responsabilit? della fuga del criminale di guerra.
16 agosto 1997: un comizio senza precedenti di Bossi a Ponte di Legno, che, con il cardigan sopra la canottiera, si scaglia contro la Chiesa cattolica e il ?papa polacco?, accusato di trascurare le coscienze e occuparsi del potere temporale. Secondo Bossi, dopo papa Giovanni XXIII, ?un gran lombardo?, i preti sono diventati l?altra bretella del regime: la Lega deve combattere il ?nazional clericalesimo?.
17 agosto 1997: le reazioni per l?attacco di Umberto Bossi alla Chiesa e al papa non si fanno attendere: il leader della Lega ? definito dai vescovi una persona ignorante e rozza, e dall?Osservatore romano un nano che si crede un gigante; Cossutta per Rifondazione difende il papa combattente, Gasparri di AN parla di campagna estiva demenziale di Bossi.
18 agosto 1999: a Pisa, nella caserma Gammara ? trovato il corpo senza vita di un paracadutista, che era scomparso tre giorni prima: si riaccendono le polemiche per la violenza in alcune caserme. I famigliari della vittima e una buona parte dell?opinione pubblica credono che si tratti dell?ennesimo episodio di nonnismo e hanno invocato indagini pi? approfondite.
19 agosto 2000: oltre due milioni di ragazzi a Tor Vergata per il Giubileo dei giovani, forse il pi? grande e pacifico ritrovo di massa di tutti i tempi. Un evento definito dallo stesso Papa, che ha ritrovato un?insperata verve, senza precedenti. Il Pontefice ha dichiarato che questi giovani sono la migliore garanzia per il futuro dell?umanit?.
20 agosto 2003: polemiche e proteste delle tifoserie, spingono la Federcalcio a rivedere le decisioni prese a fine luglio riguardo al campionato di Serie B. Vi parteciperanno di nuovo ventiquattro squadre: sono riammesse dalla Serie C, dopo la discussa retrocessione, la Fiorentina, il Catania, il Genoa e la Salernitana. (Tutto scorre ma nulla cambia sotto il sole, la medesima cosa sta accadendo ai nostri giorni).
21 agosto 1968: le truppe del Patto di Varsavia invadono la Cecoslovacchia ponendo fine all'esperienza della ?primavera di Praga?, guidata dal segretario del Partito Comunista Alexander Dubcek. L'ufficio politico del PCI in un comunicato definisce ?grave decisione? l'invasione, giudicando ?ingiusta tale decisione, che non si concilia con i principi dell'autonomia e indipendenza di ogni partito comunista e di ogni Stato socialista e con le esigenze della difesa dell'unit? del movimento operaio e comunista internazionale?. Lo PSIUP assume invece una posizione di comprensione nei confronti della decisione sovietica.
PARLIAMONE
IL FERRAGOSTO NELLA TRADIZIONE
In Italia molte feste derivano da riti agrari diffusi fin dall?et? protostorica. Come il Ferragosto: sinonimo di villeggiatura, di vacanze. La sacralit? delle feste ? per l?italiano occasione per ringraziare il Signore per il raccolto, altre che per venerare i Santi ma ogni scusa ? buona per sedersi a tavola e commettere peccati di gola. Festeggiare il Ferragosto, in tutta la Penisola, ed anche in qualche parte d?Europa, ? unione di sacro e di profano.
Una volta il tempo era scandito, da altri ritmi, si correva di meno e i viaggi e le vacanze erano motivo d?evasione, ci si riversava al mare e i bagni si concentravano nel breve arco di una giornata, per i meno fortunati; per chi aveva possibilit? economiche si protraevano dal primo luglio alla fine d?agosto. La costiera adriatica era quella presa d?assalto dalla maggior parte degli italiani. Stabilimenti balneari oggi quasi scomparsi, che hanno lasciato il posto a regina dell?estate, La Costa Smeralda, in Sardegna.
Per i pi? intraprendenti c?? la villeggiatura casereccia, in una casetta presa in affitto per uno o per due mesi a peso d?oro, sulla riva adriatica o di Santa Marinella e di Santa Severa nel Lazio, spesso a pochissima distanza dal mare. Nella citt? che non si spopola ci sono le feste rionali a segnare gli incontri e la vita sociale e culturale.
Quindi, la festa di Ferragosto, come altre che si presentano nello stesso periodo, rappresenta il momento in cui l?estate si avvia al suo declino e perci?, in alcuni paesi dell?Italia meridionale, si accendono fal? per raffigurare uno dei momenti della purificazione.
La festa pi? praticata nell?Italia cristiana, ? il rituale ecclesiastico della Vergine Assunta; cerimoniale che, nel tempo, ? stato sostituito dall?intento di voler simboleggiare, il trapasso dalla vita terrena alla vita celeste.
Questo culto, introdotto nel periodo bizantino e sopravvissuto in epoca musulmana e mantenuto nella dominazione normanna, ? visibile in quasi tutto il Meridione della Penisola, cui la festivit? ? sempre abbinata al patrono della localit?.
A Paduli, il mio paese natio, il Ferragosto ? sinonimo di ritorno e d?incontri, vengono in villeggiature nella terra natia tutti i padulesi dall?America e dalla Svizzera dove si trovano la maggior parte di loro.
Nel costume padulese la festivit? del Ferragosto ? anche sinonimo di gara? che inizia appena finita la mietitura con i lavori per ornare la processione. Si costruiscono cesti con spighe di grano da premiare quello costruito pi? artisticamente, che rappresentano troni delle varie epoche, riproduzioni di facciate di palazzi, che sono veramente capolavori di scultura; giganteschi medaglioni retti da un'asta robusta, raffiguranti le immagini di San Rocco e dell'Assunta.
Intanto ?'o masto 'e festa? (il maestro della festa), prende contatti per scritturare le bande musicali e i cantanti pi? in voga. Abitualmente ? sempre una banda musicale ad aprire i festeggiamenti il 14 agosto. Il 15, per? la festa ? prettamente religiosa e si svolge in due tempi: il mattino, fuori della chiesa dedicata al Santo sono esposte le opere di spighe intrecciate; a mezzogiorno il corteo si sposta verso la chiesa madre. Avanti a tutti i ?Battenti? delle varie congregazioni seguiti dai bambini che hanno fatto la Prima Comunione, tra ali di medaglioni, stendardi e troni di spighe dorate intrecciate; al centro della coda l'Abate, vestito di bianco dorato, precede la statua dell'Assunta, portata a spalle dai devoti, seguita a sua volta da quella di San Rocco col suo mantello, su cui sono stati cuciti ex voto d?oro zecchino, di parecchi chilogrammi, tra ali di ?battenti?, vestiti di bianco con una fascia verde, che scende trasversale sul petto e termina con un fiocco sul fianco destro; bambini vestiti da chierichetti con la tonaca rossa e c?tta bianca, da musicanti e da devoti.
Giunti nella piazza antistante la chiesa madre, le statue sono portate in chiesa, gli stendardi e le opere di spighe di grano, sono sistemate nella piazza, in modo che i compaesani possano vederle e fare ancora una volta le loro offerte; la carta moneta ? fissata con una spilla, lungo un nastro che scende dalla cima del monumento, fino a terra. Quando tutto ? sistemato, l'Abate esce sul sagrato e li benedice. Dopo la benedizione, inizia la messa cui partecipa tutta la popolazione. Alla fine della messa, c'? l'asta dei portatori delle statue; (porta la statua in spalla chi offre di pi?). Il maestro della festa si porta per prima ai piedi della statua di San Rocco, situata su di un piedistallo a sinistra dell'altare maggiore, attorniato dai portatori potenziali e dal popolo curioso e apre l'asta che dura un tempo prestabilito per ogni concorrente, fino a raggiungerne sedici. ?Pe' Ssantu Rocco, diecimila...? ? grida con voce roboante ?. Subito voci robuste, sempre pi? alte, scandiscono le offerte come cascata rumorosa sempre pi? vicina: ?Ventimila... Trentamila... Quarantamila...?. Scaduto il tempo previsto, si passa al secondo concorrente, fino al sedicesimo. Poi si passa sul lato destro dell'altare maggiore, dove ? sistemata la statua dell'Assunta e si ripete la stessa scena.
A volte si raggiungono cifre da capogiro. Ricordo che nel 1955, il figlio di un padulese, venuto appositamente dall'America, pur di portare la statua di San Rocco (l'aveva giurato al padre morente), pag? circa centocinquanta dollari. Finita l'asta si va a mangiare e verso sera, in viale della Libert?, dove di fronte alla chiesa consacrata al Santo, ? stato costruito il palco sul quale si alterneranno le bande, i gruppi musicali e i cantanti. I fuochi d'artificio salutano i compaesani verso l'una di notte, i quali si avviano stancamente verso casa; ma le luci delle bancarelle sistemate lungo il viale, si attardano ancora.
Bibliografia R.Bromuro ?Paduli sul Calore ? Origine ? Tradizioni ? Superstizioni - ?Edizione C.E. Menna Avellino 1991
LA POESIA DELLA SETTIMANA
POST-GENERAZIONE
di Margherita Rimi
Il significato simbolico dei versi di Margherita Rimi ? evidente: essi sono usati per promuovere il processo tra quello che ?non potevo essere? e ci? che ?vuole essere? e sono particolarmente adatti per soggetti pi? obiettivi e pratici, che permettono di scoprire il simbolismo insito nella natura lirica e nei suoi processi.
Fino ad ora ho considerato l?intuizione e la comprensione, ammesso che l'intuizione esista come funzione psicologica specifica e indipendente, e la comprensione non sia una funzione irrazionale. Afferma Jung in Psychological Types - New York, Harcourt, 1933, p. 569: ?questo termine non denota qualche cosa di contrario alla ragione, ma qualche cosa che ? fuori dal campo della ragione? e la Poesia ? un?opera d?arte che sta al di fuori della ragione, perch? se la filosofia studia l?evoluzione della vita, la scienza analizza i fenomeni, la poesia disincarna la realt? oggettiva perch? il Poeta possa dalla disincarnazione oggettivare la sua opera d?arte.
L'intuizione del Poeta, per quanti studi siano fatti, ? una delle funzioni meno riconosciute e meno apprezzate e perci? generalmente poco sviluppata o repressa. La repressione dell'intuizione, per?, ? prodotta dal mancato riconoscimento, dalla svalutazione, dall'ignoranza e dalla mancanza del suo rapporto con le altre funzioni creative. Riguardo a quest'ultimo punto ? opportuno rendersi conto che un processo conoscitivo completo implica non soltanto l'uso della sola intuizione, ma anche la sua intelligente comprensione, la sua interpretazione e inclusione nel corpo delle conoscenze preesistenti.
La novit? della Poesia di Margherita Rimi, sta nell?aver saputo trovare un ?accordo armonico? fra scienza e poesia. Prima ha lasciato libero l??Io creativo?, poi ha analizzato la lirica come si analizza un paziente applicandole un?indagine preparatoria, e se ha trovato la lirica giusta, degna della fiducia dei lettori e soddisfacente per appagare il suo spirito le insegna a camminare: pubblicandola. Nel primo caso ha avuto la certezza del valore dell'intuizione e della complicit? evocativa della lirica, che ha visto accentuato il suo valore poetico, perch? purificata dalla diversit? fra le intuizioni da un lato e le impressioni psichiche e le fantasie immaginarie dall'altro.
Per concludere chiamiamo in causa Nuccio Mula, il quale giustamente conferma:
?Ma l?indagine di Margherita Rimi non ? un?operazione solipsistica, limitata al solo scavo nell?ego ? per altro, nient?affatto estranea alla sua professione di neuropsichiatra ? irradiandosi, invece, concentricamente, prima verso l?altro - un altro significativo dal punto di vista relazionale (madre, compagno etc.) ? e le complesse interazioni che ne derivano, e poi, da ultimo, verso il contesto ampio del paradigma sociale, dove la condizione dell?individuo, o degli individui spesso si rivela patologia e dramma diffusi, in una dimensione fenomenica storicamente plausibile??. Ed afferma, che questa ? ?Una poesia meditata e matura, discosta da novecentismi mode e tendenze attuali (?) sa darci con originalit? e seriet? una lettura lucida, folgorante e convincente sul mondo che siamo, nel profondo, e nel fitto delle relazioni in cui viviamo, oltre la superficie abbacinante della vita?.
POST-GENERAZIONALE
Ci siamo
senza punti estremi
da toccare
Ai soliti posti
che aspettano
per darci respiro
Per non allontanarci troppo
con le idee
che sanno tentare
e non sanno ritornare.
???.
Il giro a vuoto
inconcludente
delle tue braccia
L?impossibile passaggio
delle tue labbra
tra i mie desideri
non mi volevi
quello
che potevo essere.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Con l'aurio che si possa veramente, e si pu? se si vuole, portar via il fango lontano dalla nostra esistenza, basterebbe sentirsi "Uomini" (leggi umani), con tutto l'amore che posso, Reno.
CAMMINARE
Camminare a piedi nudi sull'erba
quando ? tutta impregnata di pioggia.
Rotolarsi sul prato all'alba e
bere rugiada permettendo al sole
di asciugarla sulle tue labbra.
Provare ogni giorno emozioni nuove e lottare.
Combattere per una societ? che possa
gustare la gioia di farsi asciugare gocce di vita
sulla bocca da un sole caldo e genuino.
Camminare nel fango dei sobborghi
con i piedi portare lontano
quel fango e combattere. Lottare
anche quando ti mancano le forze
e costruire una societ? fatta
di uomini coraggiosi che camminino
felici s?una strada splendida di bene.
Camminare dove il marcio ? cancrena
e lottare. Battersi per estirparlo
e vedere finalmente l'uomo sereno.
Accanirsi per non leggere pi?
negli occhi dell'uomo la paura.
Pugnare per una societ?
in cui l'uomo ? veramente Uomo.
? - Reno Bromuro da ?Il vaso di cristallo? edizioni A.I.A. 1972 Roma
CAMMINARE
Camminare a piedi nudi sull'erba
quando ? tutta impregnata di pioggia.
Rotolarsi sul prato all'alba e
bere rugiada permettendo al sole
di asciugarla sulle tue labbra.
Provare ogni giorno emozioni nuove e lottare.
Combattere per una societ? che possa
gustare la gioia di farsi asciugare gocce di vita
sulla bocca da un sole caldo e genuino.
Camminare nel fango dei sobborghi
con i piedi portare lontano
quel fango e combattere. Lottare
anche quando ti mancano le forze
e costruire una societ? fatta
di uomini coraggiosi che camminino
felici s?una strada splendida di bene.
Camminare dove il marcio ? cancrena
e lottare. Battersi per estirparlo
e vedere finalmente l'uomo sereno.
Accanirsi per non leggere pi?
negli occhi dell'uomo la paura.
Pugnare per una societ?
in cui l'uomo ? veramente Uomo.
? - Reno Bromuro da ?Il vaso di cristallo? edizioni A.I.A. 1972 Roma
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
settimanale di scienze umane
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
22 agosto 2002: di fronte a una folla di circa diecimila partecipanti al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parla e si dimostra ottimista dopo le polemiche sul suo Ministro Giulio Tremonti: ?L'economia va avanti, ha sottolineato, l'aumento dei prezzi non ? disastroso, siamo fuori dalla zona di rischio?.
23 agosto 2004: il ministro dell'economia Domenico Siniscalco riceve dal commissario europeo agli affari monetari Joaquin Almunia l'approvazione al DPEF programmato per la prossima finanziaria. Lo spagnolo ha definito ?realistico? il documento di programmazione economico-finaziario dell'Italia, che resta comunque sotto l'attenzione della commisione europea dopo lo scampato ?early warning? di luglio.
24 agosto 1999: la Corte d?Appello di Venezia ha accolto il ricorso di Sofri e Pietrostefani, disponendo la loro scarcerazione e un nuovo processo per il delitto del commissario Calabresi, ucciso il 27 maggio 1972.
25 agosto 1999: dopo diciassette anni di carcere in USA, Silvia Baraldini, ? riuscita a tornare in Italia, anche se dovr? rimanere rinchiusa nel carcere di Rebibbia fino al 2008, senza possibilit? di riduzioni o benefici penitenziari.
26 agosto 2004: allo scadere dell'ultimatum dato all'Italia per il ritiro delle truppe, ? assassinato il giornalista Enzo Baldoni, sequestrato il 19 agosto da un gruppo islamico. Baldoni era stato preso in ostaggio dall'Esercito di Liberazione dell'Iraq, una formazione vicina ad Al Qaeda e ad al-Zarqawi.
27 agosto 2002: pioggia e nubifragi, durante l'estate, si sono accaniti su tutta l'Europa. In Italia le regioni pi? colpite sono quelle del Centro-Sud. La protezione civile ? sempre in allerta, i collegamenti con le isole sono sospesi, i raccolti sono a rischio o seriamente danneggiati in gran parte delle regioni del nostro paese.
28 agosto1997: il SUNIA denuncia che l?evasione fiscale sui contratti d?affitto ammonta a quindici miliardi, il cinquanta per cento dei contratti non ? registrato, soprattutto nelle grandi citt? come Roma e Milano; il fenomeno interessa quasi cinque milioni di famiglie italiane. Nel quarantasette e nove per cento dei casi denunciati dagli stessi inquilini non esiste copia del contratto, nel trentanove virgola nove per cento il contratto non ? registrato e nei casi rimanenti l?alloggio figura quale foresteria.
PARLIAMONE
ITALIA DA CONOSCERE
Itinerari turistici nella provincia di Roma
La provincia romana si presenta geograficamente molto variata, la campagna dalla fisionomia inconfondibile ? costituita da larghe, ariose distese con antichi ruderi di torri e d?acquedotti, che ne ricordano la storia e che ispirano dal 1960 in poi pittori e scrittori tra i pi? famosi; ma ne rimase colpito anche il popolo che cantava le cose come gli salivano alla bocca, come questa canzone del Dodicesimo secolo:
"Pellegrino che venghi da Roma
con le scarpe rotte al pi?..."
In et? storica abbiamo notizie e testimonianze di molti centri abitati che furono assai fiorenti. Alla fine del periodo dei re inizia una lunga repubblica che ha lasciato, nei pressi dell'Urbe, le sue tracce pi? cospicue nelle mura megalitiche e nel tempio di Giunone Moneta a Segni, nel Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, e il Tempio della Sibilla a Tivoli. L'et? imperiale ? il periodo in cui i Romani intraprendono i lavori per le opere pi? colossali e non solo a Roma, ma anche nella provincia, in modo proprio, originale, funzionale, volto alla soluzione dei problemi concreti.
La sagacit? e l'ironia arguta non si scatenava soltanto nell'arte, ma anche a tavola, specialmente quando si recavano fuori porta, dove si estrinsecavano in canti allusivi e furbeschi come: ?Cosa manger? la sposa?? I versi recitano che la sposa, almeno nel Decimo secolo quando questo canto ? nato, manger? ?Una favola inzuccherata/ mezzo abbacchio e l'insalata/e mezzo piccioncin, e mezzo piccioncin?.
Accompagnati dal sottofondo di questa canzone, prendiamo la Tiburtina, che ? un itinerario che sfiora le province di Rieti e dell?Aquila, e consente sia la visita a monumenti d?interesse artistico e archeologico, sia la visione di panorami suggestivi per la natura collinosa e talvolta montuosa delle localit? toccate. Le strade laterali della Tiburtina sono di scarso traffico e permettono di godere appieno della natura circostante.
Ora sorpassiamo l'Aniene e, va bene, qui c'? un po? di traffico, ma non perdete la pazienza; vedrete che superati i numerosi stabilimenti industriali cominceremo a vedere a destra, la corona dei Monti Corniolani e Sabini e a sinistra, i Monti Prenestini ed i Colli Albani.
Avete visto?Senza accorgercene, siamo giunti alla ?Pista d'Oro? di Castellarcione. La pista fu creata per i "go-karta". L'odore caratteristico che sentiamo ? quello delle acque sulfuree di Bagni di Tivoli. E' qui che sorge lo stabilimento delle Acque Albule, con piscine molto frequentate, in estate. Bisogna ricordare, per?, che le Terme sono aperte tutto l'anno, per curare le affezioni reumatiche. C'? anche un attrezzato centro sauna, dotato d?impianti originali. Quelli che vediamo sulla destra sono l'antico Ponte Lucano e il rotondo Mausoleo dei Paluzi.
Fra due chilometri saremo a Villa Adriana, un immenso complesso residenziale, nella quale l'imperatore, durante il Primo se?colo dopo Cristo fece ricostruire degli edifici che gli ricordassero i monumenti che pi? lo avevano impressionato nei viaggi compiuti nel suo immenso impero: il Canopo della valle del Nilo, il Pecile di Atene, le Grandi Terme, le Piccole Terme, la Piazza d'Oro, l'Accademia e la Terrazza di Tempe.
Chi vuol rimanere lo pu?. C'? un ampio piazzale e lastre di marmo molto larghe sulle quali si pu? benissimo improvvisare un Picnic. Per? coloro che volessero proseguire, non devono far altro che ri?tornare sulla Tiburtina, che in questo punto ? rettilinea e con?sente di vedere sulla sinistra, la pianura di Roma e porta diretta?mente a Tivoli, l'antica Tibur, che per la salubrit? del clima e la bellezza del paesaggio fu gi? luogo di villeggiatura di imperatori e patrizi romani. Tivoli ? celebre soprattutto per le sue ville.
Villa d'Este, voluta dal Cardinale Ippolito d'Este verso la met? del cinquecento, il cui giardino ? allietato da monumentali fon?tane e dalla profusione dei giochi delle acque che si disperdono in mille rivoli e cascatelle.
Villa Gregoriana, che prende il nome da Papa Gregorio XVI, dove tra il verde delle rocce e le acque dell'Aniene, che sgorgano dal Monte Catillo, formano le famose cascate con un salto di centoventi metri.
Oltre alle Ville visiteremo, il Tempio della Sibilla e quello di Vesta del Primo secolo avanti Cristo, il Duomo di origine romanica, ma rifatto nel milleseicento, la possente Rocca Pia, il Sepolcro dei Paluzi del Primo secolo dopo Cristo e Ponte Lucano,che di originale gli ? rimasto solo il campanile della chiesa di San Silvestro. Tivoli vanta anche una caratteristica produzione d?uva da tavola, chiamata "pizzutello". Gustosissime sono le trote dell'Aniene, sapientemente ammannite dai ristoranti del luogo.
Per gli amanti del folclore ricordo la festa dell'Inchinata che si festeggia il primo agosto. E' una festa molto affascinante, che co?rona i festeggiamenti popolari. Si portano in processione le due antiche immagini della Madonna e del Redentore.
Proseguiamo per la Tiburtina Valeria. Attenti che da questo punto la strada si fa pi? stretta e presenta molte curve; in compenso ? pi? interessante per l'alternarsi dei panorami. Questo ? San Polo de' Cavalieri, una localit? di villeggiatura con boschi nelle immediate vicinanze, che ci consente anche delle escursioni di tipo alpinistico sul Monte Morra, alto milletrenta metri. In cima all'abitato sorge la Rocca Quadrata di origine medievale, che fu residenza estiva di Federico Cesi e di Galileo Galilei, ora dei Borghese. Pi? avanti c'? la monumentale tomba di C. Menio Bollo. Salendo verso l'abitato di Vicovaro, dove gli Equi fondarono Varia, vedremo il Campanile quattrocentesco della chiesa di San Nicola e le mura: resti delle antiche citt?. A Vico?varo ammiriamo il Tempietto di San Giacomo, a pianta otta?gonale; dal bellissimo portale, ricco di bassorilievi goticheg?giante nella parte inferiore e ri?nascimentale in quella superiore.
Lasciamo la macchina e facciamoci una passeggiata di due chilometri; andiamo al convento di San Cosimato, circondato da ci?pressi altissimi e imponenti. Questo luogo ricorda il miracolo di San Benedetto: gli avevano offerto una coppa di vino avvelenato e Lui la spezz?, facendo soltanto il segno della croce.
Il sole volge al tramonto. E' l'ora di rientrare. Sabato prossimo faremo un'altra gita, andremo a Cervara di Roma.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
BRUNO VILAR: L'UOMO - IL POETA
Il 28 giugno 1978, aveva 36 anni 3 mesi e 25 giorni quando, forse per un colpo di sonno, l'auto su cui viaggiavano lui, Bruno Vilar e sua moglie Paola Borboni, rub? la vita a lui e rese invalida la donna che gli aveva ispirato i pi? bei versi d'amore:
?Nei tuoi occhi
-come allora-
biancheggia la luna
ma non sono pi? gli stessi.
Quante notti
sotto questo cielo infinito
ho stretto la tua anima selvaggia?
Si erano incontrati ?per l'infinito spazio del cuore?, lei sola con i personaggi che l'hanno resa celebre, lui, un Uomo complesso, difficile, introverso, oscuro, inafferrabile; ma capace di caricare i suoi versi di una forza intensa, ?a volte, angosciosamente sofferta?, in cui i rapporti si mitizzano come espressioni bibliche.
I rapporti con l'amore, con le persone care, si caricano di suggestioni religiose in cui la pregnanza poetica si eleva a vera preghiera, mentre dalla musica dei versi si leva il grido angoscioso di un Uomo che chiede solo amore, che vuole donare amore. Durante questo processo interiore, il cui discorso ? rigorosamente mantenuto sotto il controllo stilistico e la coscienza si apre alla realt?, incontr? la donna che lo avrebbe capito, amato come Lui voleva essere amato; come Lui intendeva l'amore: nuovo e vero ogni giorno ?per non morire inutilmente?. Un amore che ? diventato eterno, attraverso la Sua Poesia.
Le radio libere di tutta Italia, da Milano alla Sicilia, se lo contendevano; era felice di correre, di essere davanti al microfono, non per ?gigionismo? ma per puro altruismo. Lo ricordiamo a Radio Anna, dai cui microfoni, oltre alle sue poesie, donava tutto se stesso; aveva una parola d'amore per tutti, una parola di sollievo per tutti i sofferenti, una parola di amicizia per tutte le persone sole. Il suo dettato di Amore Evangelico non finiva quando lasciava i microfoni ma continuava anche da casa. Era sempre disponibile, in ogni ora del giorno. Negli ultimi tempi della Sua vita terrena, aveva preso l'abitudine di incontrare i suoi ascoltatori (era il momento del boom delle radio libere), almeno due volte il mese, organizzando simposi durante i quali si facevano conoscenze, e persone sole, non lo erano pi?. La parte pi? bella dell?Uomo, era chiusa in questo atteggiamento.
La Sua eredit? continua tuttora, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Nessuno dei conduttori che oggi siede davanti ad un microfono ha la Sua umanit?, anche se si "picca" di scrivere versi (che poi risultano essere stati scopiazzati - meglio dire rubati - a questo o quel poeta celebre).
Il Poeta
"Era tempo di guerra il 3 marzo 1942
allora nascevo a Gravellona Toce
in provincia di Novara..."
La pregnanza poetica dei versi di Bruno Vilar, anche se ricorda quella religiosit? mediterranea delle poesie di Alvaro ? molto pi? vicina nella forma - versi smozzati, tagliati e pungenti - a Federico Garcia Lorca con il quale si sente un?unione spirituale, non solo, ma anche la comunione dell?esaltazione panica: la paura della morte.
La vena poetica ? permeata di dolore, di gioia, tormento; ? autentica poesia perch? si avvertono tutte le ansie comprese le gioie della giovinezza. Vi ? la policromia delle sensazioni trasfigurate in forma poetica, non scevra da squisita sensibilit?.
Afferma Carlo Terron: ?E' un Uomo del nostro tempo che - non assume atteggiamenti da intellettuale ribelle- vive credendo in una futura migliore societ??.
Fonte dell'ispirazione ? l'amore; quell'amore che Lui sentiva urgergli dentro, con tutta la forza accumulata dall'esperienza. Un?esperienza carica d?umanit?, e perch? era autodidatta e per l'attivit? di attore e per quella di conduttore di colloqui con gli uomini, attraverso i microfoni.
La voce poetica di Bruno Vilar ? voce autentica, ?, prima di ogni altra cosa, voce intima che diviene canto aperto, a pieni polmoni, in quanto diventa poesia. Ha detto Montale di lui: ?ha sensibilit? e predisposizione alla poesia e che deve, per? anche maturare?. Molti poeti, oggi, cercano di imbrogliare le carte a furia di morfemi e stilemi per rendersi molto importanti. Vilar, invece, ? chiaro e stringato, il suo stile ? dinamico e nervoso, ecco perch?, ho detto che avverte molto la vicinanza di Garcia Lorca. Ma a differenza di Lorca, lui risolve le sue composizioni, per lo pi?, in pochi versi, e dice benissimo ci? che vuole trasmetterci.
La sua prima opera Solo nella sera ? presentata al pubblico con un brano tratto da Questo ? il prologo di Garcia Lorca.
Queste poche righe nei confronti della poesia di Bruno Vilar ci dicono che essa ? veramente - come afferma Giuseppe Piccoli - ?alla portata delle piazze, delle strade, dei negozi. E' poesia che tocca i problemi umani senza retorica, senza polemica, egli scrive le sue poesie come epistole senza destinatario, cronaca del rendiconto, informazione di emozioni e di ispirazioni, sorvegliato documento della vita dei miseri, dei solitari; pieno di quel riguardo e di quella piet? per la vit??.
Emozionati non possiamo che dire: ?Grazie Bruno, di essere stato, di averci lasciato un tesoro tanto immenso?.
?E IO TI AMO
di Bruno Vilar
Quante sere ti amo senza saperlo
sento le tue mani di carezza
gli occhi segreti
il profumo del corpo che cerco
avvicinarsi come l'onda smisurata
di un mare senza rotta.
Quante sere ti amo senza saperlo
io sono come una sabbia sola nella notte infinita
un nido di febbre con frecce di fuoco
Il ricordo di te mi accende il sangue
mi ruba la pace fino a urlare
E io ti amo
Come un bambino piango senza sonno
la tua libert? ha un segreto
verrai anche tu a piangere con me
Annull?ti nel nulla di una fame trasparente
Perseguitati dal bisogno d'immense braccia
- idioti e falsi -
nascondiamo ulcere che il sole combatte
Quando viene la sera ti amo senza saperlo
II ricordo di te mi accende il sangue
mi ruba l'anima fino a urlare
e io ti amo
*******************************
Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
dell?Associazione Internazionale Artisti ?Poesia della Vita?
presidente Reno Bromuro
Repertorio n? 3426 ? Raccolta n? 1270 del 29/10/1984 (no profit)
FATTI
22 agosto 2002: di fronte a una folla di circa diecimila partecipanti al meeting di Comunione e Liberazione di Rimini, il Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi parla e si dimostra ottimista dopo le polemiche sul suo Ministro Giulio Tremonti: ?L'economia va avanti, ha sottolineato, l'aumento dei prezzi non ? disastroso, siamo fuori dalla zona di rischio?.
23 agosto 2004: il ministro dell'economia Domenico Siniscalco riceve dal commissario europeo agli affari monetari Joaquin Almunia l'approvazione al DPEF programmato per la prossima finanziaria. Lo spagnolo ha definito ?realistico? il documento di programmazione economico-finaziario dell'Italia, che resta comunque sotto l'attenzione della commisione europea dopo lo scampato ?early warning? di luglio.
24 agosto 1999: la Corte d?Appello di Venezia ha accolto il ricorso di Sofri e Pietrostefani, disponendo la loro scarcerazione e un nuovo processo per il delitto del commissario Calabresi, ucciso il 27 maggio 1972.
25 agosto 1999: dopo diciassette anni di carcere in USA, Silvia Baraldini, ? riuscita a tornare in Italia, anche se dovr? rimanere rinchiusa nel carcere di Rebibbia fino al 2008, senza possibilit? di riduzioni o benefici penitenziari.
26 agosto 2004: allo scadere dell'ultimatum dato all'Italia per il ritiro delle truppe, ? assassinato il giornalista Enzo Baldoni, sequestrato il 19 agosto da un gruppo islamico. Baldoni era stato preso in ostaggio dall'Esercito di Liberazione dell'Iraq, una formazione vicina ad Al Qaeda e ad al-Zarqawi.
27 agosto 2002: pioggia e nubifragi, durante l'estate, si sono accaniti su tutta l'Europa. In Italia le regioni pi? colpite sono quelle del Centro-Sud. La protezione civile ? sempre in allerta, i collegamenti con le isole sono sospesi, i raccolti sono a rischio o seriamente danneggiati in gran parte delle regioni del nostro paese.
28 agosto1997: il SUNIA denuncia che l?evasione fiscale sui contratti d?affitto ammonta a quindici miliardi, il cinquanta per cento dei contratti non ? registrato, soprattutto nelle grandi citt? come Roma e Milano; il fenomeno interessa quasi cinque milioni di famiglie italiane. Nel quarantasette e nove per cento dei casi denunciati dagli stessi inquilini non esiste copia del contratto, nel trentanove virgola nove per cento il contratto non ? registrato e nei casi rimanenti l?alloggio figura quale foresteria.
PARLIAMONE
ITALIA DA CONOSCERE
Itinerari turistici nella provincia di Roma
La provincia romana si presenta geograficamente molto variata, la campagna dalla fisionomia inconfondibile ? costituita da larghe, ariose distese con antichi ruderi di torri e d?acquedotti, che ne ricordano la storia e che ispirano dal 1960 in poi pittori e scrittori tra i pi? famosi; ma ne rimase colpito anche il popolo che cantava le cose come gli salivano alla bocca, come questa canzone del Dodicesimo secolo:
"Pellegrino che venghi da Roma
con le scarpe rotte al pi?..."
In et? storica abbiamo notizie e testimonianze di molti centri abitati che furono assai fiorenti. Alla fine del periodo dei re inizia una lunga repubblica che ha lasciato, nei pressi dell'Urbe, le sue tracce pi? cospicue nelle mura megalitiche e nel tempio di Giunone Moneta a Segni, nel Santuario della Fortuna Primigenia a Palestrina, e il Tempio della Sibilla a Tivoli. L'et? imperiale ? il periodo in cui i Romani intraprendono i lavori per le opere pi? colossali e non solo a Roma, ma anche nella provincia, in modo proprio, originale, funzionale, volto alla soluzione dei problemi concreti.
La sagacit? e l'ironia arguta non si scatenava soltanto nell'arte, ma anche a tavola, specialmente quando si recavano fuori porta, dove si estrinsecavano in canti allusivi e furbeschi come: ?Cosa manger? la sposa?? I versi recitano che la sposa, almeno nel Decimo secolo quando questo canto ? nato, manger? ?Una favola inzuccherata/ mezzo abbacchio e l'insalata/e mezzo piccioncin, e mezzo piccioncin?.
Accompagnati dal sottofondo di questa canzone, prendiamo la Tiburtina, che ? un itinerario che sfiora le province di Rieti e dell?Aquila, e consente sia la visita a monumenti d?interesse artistico e archeologico, sia la visione di panorami suggestivi per la natura collinosa e talvolta montuosa delle localit? toccate. Le strade laterali della Tiburtina sono di scarso traffico e permettono di godere appieno della natura circostante.
Ora sorpassiamo l'Aniene e, va bene, qui c'? un po? di traffico, ma non perdete la pazienza; vedrete che superati i numerosi stabilimenti industriali cominceremo a vedere a destra, la corona dei Monti Corniolani e Sabini e a sinistra, i Monti Prenestini ed i Colli Albani.
Avete visto?Senza accorgercene, siamo giunti alla ?Pista d'Oro? di Castellarcione. La pista fu creata per i "go-karta". L'odore caratteristico che sentiamo ? quello delle acque sulfuree di Bagni di Tivoli. E' qui che sorge lo stabilimento delle Acque Albule, con piscine molto frequentate, in estate. Bisogna ricordare, per?, che le Terme sono aperte tutto l'anno, per curare le affezioni reumatiche. C'? anche un attrezzato centro sauna, dotato d?impianti originali. Quelli che vediamo sulla destra sono l'antico Ponte Lucano e il rotondo Mausoleo dei Paluzi.
Fra due chilometri saremo a Villa Adriana, un immenso complesso residenziale, nella quale l'imperatore, durante il Primo se?colo dopo Cristo fece ricostruire degli edifici che gli ricordassero i monumenti che pi? lo avevano impressionato nei viaggi compiuti nel suo immenso impero: il Canopo della valle del Nilo, il Pecile di Atene, le Grandi Terme, le Piccole Terme, la Piazza d'Oro, l'Accademia e la Terrazza di Tempe.
Chi vuol rimanere lo pu?. C'? un ampio piazzale e lastre di marmo molto larghe sulle quali si pu? benissimo improvvisare un Picnic. Per? coloro che volessero proseguire, non devono far altro che ri?tornare sulla Tiburtina, che in questo punto ? rettilinea e con?sente di vedere sulla sinistra, la pianura di Roma e porta diretta?mente a Tivoli, l'antica Tibur, che per la salubrit? del clima e la bellezza del paesaggio fu gi? luogo di villeggiatura di imperatori e patrizi romani. Tivoli ? celebre soprattutto per le sue ville.
Villa d'Este, voluta dal Cardinale Ippolito d'Este verso la met? del cinquecento, il cui giardino ? allietato da monumentali fon?tane e dalla profusione dei giochi delle acque che si disperdono in mille rivoli e cascatelle.
Villa Gregoriana, che prende il nome da Papa Gregorio XVI, dove tra il verde delle rocce e le acque dell'Aniene, che sgorgano dal Monte Catillo, formano le famose cascate con un salto di centoventi metri.
Oltre alle Ville visiteremo, il Tempio della Sibilla e quello di Vesta del Primo secolo avanti Cristo, il Duomo di origine romanica, ma rifatto nel milleseicento, la possente Rocca Pia, il Sepolcro dei Paluzi del Primo secolo dopo Cristo e Ponte Lucano,che di originale gli ? rimasto solo il campanile della chiesa di San Silvestro. Tivoli vanta anche una caratteristica produzione d?uva da tavola, chiamata "pizzutello". Gustosissime sono le trote dell'Aniene, sapientemente ammannite dai ristoranti del luogo.
Per gli amanti del folclore ricordo la festa dell'Inchinata che si festeggia il primo agosto. E' una festa molto affascinante, che co?rona i festeggiamenti popolari. Si portano in processione le due antiche immagini della Madonna e del Redentore.
Proseguiamo per la Tiburtina Valeria. Attenti che da questo punto la strada si fa pi? stretta e presenta molte curve; in compenso ? pi? interessante per l'alternarsi dei panorami. Questo ? San Polo de' Cavalieri, una localit? di villeggiatura con boschi nelle immediate vicinanze, che ci consente anche delle escursioni di tipo alpinistico sul Monte Morra, alto milletrenta metri. In cima all'abitato sorge la Rocca Quadrata di origine medievale, che fu residenza estiva di Federico Cesi e di Galileo Galilei, ora dei Borghese. Pi? avanti c'? la monumentale tomba di C. Menio Bollo. Salendo verso l'abitato di Vicovaro, dove gli Equi fondarono Varia, vedremo il Campanile quattrocentesco della chiesa di San Nicola e le mura: resti delle antiche citt?. A Vico?varo ammiriamo il Tempietto di San Giacomo, a pianta otta?gonale; dal bellissimo portale, ricco di bassorilievi goticheg?giante nella parte inferiore e ri?nascimentale in quella superiore.
Lasciamo la macchina e facciamoci una passeggiata di due chilometri; andiamo al convento di San Cosimato, circondato da ci?pressi altissimi e imponenti. Questo luogo ricorda il miracolo di San Benedetto: gli avevano offerto una coppa di vino avvelenato e Lui la spezz?, facendo soltanto il segno della croce.
Il sole volge al tramonto. E' l'ora di rientrare. Sabato prossimo faremo un'altra gita, andremo a Cervara di Roma.
LA POESIA DELLA SETTIMANA
BRUNO VILAR: L'UOMO - IL POETA
Il 28 giugno 1978, aveva 36 anni 3 mesi e 25 giorni quando, forse per un colpo di sonno, l'auto su cui viaggiavano lui, Bruno Vilar e sua moglie Paola Borboni, rub? la vita a lui e rese invalida la donna che gli aveva ispirato i pi? bei versi d'amore:
?Nei tuoi occhi
-come allora-
biancheggia la luna
ma non sono pi? gli stessi.
Quante notti
sotto questo cielo infinito
ho stretto la tua anima selvaggia?
Si erano incontrati ?per l'infinito spazio del cuore?, lei sola con i personaggi che l'hanno resa celebre, lui, un Uomo complesso, difficile, introverso, oscuro, inafferrabile; ma capace di caricare i suoi versi di una forza intensa, ?a volte, angosciosamente sofferta?, in cui i rapporti si mitizzano come espressioni bibliche.
I rapporti con l'amore, con le persone care, si caricano di suggestioni religiose in cui la pregnanza poetica si eleva a vera preghiera, mentre dalla musica dei versi si leva il grido angoscioso di un Uomo che chiede solo amore, che vuole donare amore. Durante questo processo interiore, il cui discorso ? rigorosamente mantenuto sotto il controllo stilistico e la coscienza si apre alla realt?, incontr? la donna che lo avrebbe capito, amato come Lui voleva essere amato; come Lui intendeva l'amore: nuovo e vero ogni giorno ?per non morire inutilmente?. Un amore che ? diventato eterno, attraverso la Sua Poesia.
Le radio libere di tutta Italia, da Milano alla Sicilia, se lo contendevano; era felice di correre, di essere davanti al microfono, non per ?gigionismo? ma per puro altruismo. Lo ricordiamo a Radio Anna, dai cui microfoni, oltre alle sue poesie, donava tutto se stesso; aveva una parola d'amore per tutti, una parola di sollievo per tutti i sofferenti, una parola di amicizia per tutte le persone sole. Il suo dettato di Amore Evangelico non finiva quando lasciava i microfoni ma continuava anche da casa. Era sempre disponibile, in ogni ora del giorno. Negli ultimi tempi della Sua vita terrena, aveva preso l'abitudine di incontrare i suoi ascoltatori (era il momento del boom delle radio libere), almeno due volte il mese, organizzando simposi durante i quali si facevano conoscenze, e persone sole, non lo erano pi?. La parte pi? bella dell?Uomo, era chiusa in questo atteggiamento.
La Sua eredit? continua tuttora, ma nessuno ha il coraggio di ammetterlo. Nessuno dei conduttori che oggi siede davanti ad un microfono ha la Sua umanit?, anche se si "picca" di scrivere versi (che poi risultano essere stati scopiazzati - meglio dire rubati - a questo o quel poeta celebre).
Il Poeta
"Era tempo di guerra il 3 marzo 1942
allora nascevo a Gravellona Toce
in provincia di Novara..."
La pregnanza poetica dei versi di Bruno Vilar, anche se ricorda quella religiosit? mediterranea delle poesie di Alvaro ? molto pi? vicina nella forma - versi smozzati, tagliati e pungenti - a Federico Garcia Lorca con il quale si sente un?unione spirituale, non solo, ma anche la comunione dell?esaltazione panica: la paura della morte.
La vena poetica ? permeata di dolore, di gioia, tormento; ? autentica poesia perch? si avvertono tutte le ansie comprese le gioie della giovinezza. Vi ? la policromia delle sensazioni trasfigurate in forma poetica, non scevra da squisita sensibilit?.
Afferma Carlo Terron: ?E' un Uomo del nostro tempo che - non assume atteggiamenti da intellettuale ribelle- vive credendo in una futura migliore societ??.
Fonte dell'ispirazione ? l'amore; quell'amore che Lui sentiva urgergli dentro, con tutta la forza accumulata dall'esperienza. Un?esperienza carica d?umanit?, e perch? era autodidatta e per l'attivit? di attore e per quella di conduttore di colloqui con gli uomini, attraverso i microfoni.
La voce poetica di Bruno Vilar ? voce autentica, ?, prima di ogni altra cosa, voce intima che diviene canto aperto, a pieni polmoni, in quanto diventa poesia. Ha detto Montale di lui: ?ha sensibilit? e predisposizione alla poesia e che deve, per? anche maturare?. Molti poeti, oggi, cercano di imbrogliare le carte a furia di morfemi e stilemi per rendersi molto importanti. Vilar, invece, ? chiaro e stringato, il suo stile ? dinamico e nervoso, ecco perch?, ho detto che avverte molto la vicinanza di Garcia Lorca. Ma a differenza di Lorca, lui risolve le sue composizioni, per lo pi?, in pochi versi, e dice benissimo ci? che vuole trasmetterci.
La sua prima opera Solo nella sera ? presentata al pubblico con un brano tratto da Questo ? il prologo di Garcia Lorca.
Queste poche righe nei confronti della poesia di Bruno Vilar ci dicono che essa ? veramente - come afferma Giuseppe Piccoli - ?alla portata delle piazze, delle strade, dei negozi. E' poesia che tocca i problemi umani senza retorica, senza polemica, egli scrive le sue poesie come epistole senza destinatario, cronaca del rendiconto, informazione di emozioni e di ispirazioni, sorvegliato documento della vita dei miseri, dei solitari; pieno di quel riguardo e di quella piet? per la vit??.
Emozionati non possiamo che dire: ?Grazie Bruno, di essere stato, di averci lasciato un tesoro tanto immenso?.
?E IO TI AMO
di Bruno Vilar
Quante sere ti amo senza saperlo
sento le tue mani di carezza
gli occhi segreti
il profumo del corpo che cerco
avvicinarsi come l'onda smisurata
di un mare senza rotta.
Quante sere ti amo senza saperlo
io sono come una sabbia sola nella notte infinita
un nido di febbre con frecce di fuoco
Il ricordo di te mi accende il sangue
mi ruba la pace fino a urlare
E io ti amo
Come un bambino piango senza sonno
la tua libert? ha un segreto
verrai anche tu a piangere con me
Annull?ti nel nulla di una fame trasparente
Perseguitati dal bisogno d'immense braccia
- idioti e falsi -
nascondiamo ulcere che il sole combatte
Quando viene la sera ti amo senza saperlo
II ricordo di te mi accende il sangue
mi ruba l'anima fino a urlare
e io ti amo
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Il Baricentro Mensile di critica artistica e letteraria
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Augurandovi una serena giornata con la realizzazione di tutte le aspettative, come il vostro cuore desidera, con tutto l?amore che posso, Reno
FEBBRAIO
Che dicono, febbraio,
i giorni interminabili
le notte eterne?
Tace la zappa e il bidente.
Trenod?a!
Scoppietta il camino
stanca pipa.
Giorni interminabili
non a me
notti eterne al mio cuore.
Braccia stanche di far niente
muscoli atrofizzati.
L'ago sposa ossido di ferro
non sapore di pane.
FEBBRAIO
Che dicono, febbraio,
i giorni interminabili
le notte eterne?
Tace la zappa e il bidente.
Trenod?a!
Scoppietta il camino
stanca pipa.
Giorni interminabili
non a me
notti eterne al mio cuore.
Braccia stanche di far niente
muscoli atrofizzati.
L'ago sposa ossido di ferro
non sapore di pane.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
MARZO
Fa capolino, timido a Est,
come pargolo distingue
prime cose il sole strizza l'occhio.
Tenero verde d'erba sorride
boccia di fiore, spinosi,
rovi nevati: essenza di vita.
Cinguettio festoso
aria di mimosa
sventolar d'ali invita.
Grondaia inghirlandata, marzo
sinfonia inscrivibile, bifolco
gaio fischietta con l'usignuolo
canta con l'allodola all'alba.
Marzo mutabile ride
ride ride ride ride
la pioggia nel sole,
veste le braccia l'albero
allegro ? il passerotto.
Come marzo, rido e poi canto;
canto e poi rido ma ? sempre
immutabile pianto.
Raccolte, nei solchi arati
d'inverno, sul cuore lacrime.
Piange l'usignuolo innamorato
ride l'allodola al sole, marzo
con allegrezza festante non mia
non sa cancellare tristezza.
Primavera riporta ricordi lontani
odor di biancospini, giglio, Paduli.
Fa capolino, timido a Est,
come pargolo distingue
prime cose il sole strizza l'occhio.
Tenero verde d'erba sorride
boccia di fiore, spinosi,
rovi nevati: essenza di vita.
Cinguettio festoso
aria di mimosa
sventolar d'ali invita.
Grondaia inghirlandata, marzo
sinfonia inscrivibile, bifolco
gaio fischietta con l'usignuolo
canta con l'allodola all'alba.
Marzo mutabile ride
ride ride ride ride
la pioggia nel sole,
veste le braccia l'albero
allegro ? il passerotto.
Come marzo, rido e poi canto;
canto e poi rido ma ? sempre
immutabile pianto.
Raccolte, nei solchi arati
d'inverno, sul cuore lacrime.
Piange l'usignuolo innamorato
ride l'allodola al sole, marzo
con allegrezza festante non mia
non sa cancellare tristezza.
Primavera riporta ricordi lontani
odor di biancospini, giglio, Paduli.
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
IL MONDO POETICO DI CHIARALUN@
ovvero
la ricerca della propria personalit? nella verit? poetica
di
Fiorella Giovannelli
ULISSE DOV?E??
da terrazza a terrazza
lame di silenzio spezzano il filo di Penelope
lacerazione profonda nella tela
abisso tra mare e mare
tra l'opaco, l'azzurro e leggenda.
(?)
Ulisse ? partito
connubio d'emozioni ? nostra la notte
*****************************
Quando ho letto questa lirica di Chiaralun@, il Nick di Fiorella Giovannelli una casalinga che ha vinto il Primo Premio speciale della Giuria al Citt? di Formia, il Secondo Premio per ?Una poesia per la montagna Terminillo? il Premio Speciale Dall?Accademia Giosu? Carducci, ?Francesco Petrarca? di Viterbo; ancora il Secondo Premio per la silloge inedita al Citt? di Formia; ed ? stata finalista al Festival Europeo di Taormina; poi ha ricevuto la Menzione d'Onore a Tonnarella Messina organizzato per ?Pro Unicef?. Non sapendo altro mi sono raccomandato a Virgilio perch? facesse con me lo stesso viaggio fatto con Dante lungo l'intera ascesa del Monte del Purgatorio, in modo che una volta giunto alla vetta e capito bene i versi di Chiaralun@, avrebbe anche potuto lasciarmi; perch? la mia ragione avrebbe preso il posto del mio istinto, per concentrarsi sui versi e niente altro. Non c?? ragione ch?io sappia altro di questa creatura che attraverso la poesia esprime la propria funzione umana.
Il tema principale, o leitmotiv del mondo poetico di Chiaralun@, ho scelto alcune poesie per meglio chiarire al lettore il mio pensiero su questo mondo che ha una interessante somiglianza col metodo di psicoterapia basato sui medesimi temi di discesa e di ascesa, descritti da Desolile ne ?Le R?ve EveHI? en Psychoth?rapie, Paris: Presses Universitaires de France, 1945?.
In questo metodo ? chiesto al soggetto di ?visualizzare se stesso a scalare una montagna sino alla vetta, e in alcuni casi di procedere oltre nel cielo, usando qualche mezzo immaginario quali un raggio di luce o una nuvola?. Ma chiede anche di visualizzare una discesa negli abissi del mare o in una caverna che si sprofonda nella terra. Desolile ha provato empiricamente che durante la discesa le immagini evocate sono connesse col minaccioso potere dell'inconscio e con certi complessi ed immagini che si riferiscono alla figura dei genitori con i quali sono connesse emozioni negative e positive.
Ed ecco che a Ulisse si sovrappone la figura del Padre, ormai assente dalla vita terrena:
CARO PAPA?, SE SOLO POTESSI...
Caro Pap?
Se solo potessi...
frugarti ancora nelle tasche
qualcosa, s? qualcosa...
di prezioso troverei.
Come si nota, nell'ascesa della montagna vi ? l'evocazione di sentimenti positivi e costruttivi e perci? sono evocati nuovi sentimenti di amore e di saggezza.
Un esempio ? in un caso riportato da Robert Gerard, in cui il paziente incontra nella profondit? dell'oceano una piovra che minaccia di inghiottirlo.
Chiaralun@ in queste prime due liriche, visualizza se stessa, alla ricerca di un nuovo sapere per risalire verso la superficie, e scoprire il perch? della piovra. Giunta alla superficie, con sua sorpresa, la piovra si trasforma in suo padre.
Allora scopre quanto ? stato utile sperimentare direttamente che?
Se solo potessi...
frugarti ancora nelle tasche
qualcosa, s? qualcosa...
di prezioso troverei.
un dono unico e speciale,
senza esitazione alcuna troverei
ci? che per un figlio mai ha fine
quanto il padre era stato invadente e possessivo, nel suo amore paterno, facendola temere finanche della perdita della propria identit?. E? allora che decide di scalare la montagna in compagnia di Ulisse per conoscere, il volere paterno.
Ma c?? la tela che Penelope costruisce di giorno e disfa di notte e allora, supera queste paure e procede pi? spedita verso la superficie dove comincia a vederlo in una luce diversa, come un essere umano, una persona avente qualit? e limitazioni, che aveva lottato in circostanze difficili. Allora le figure di Ulisse e del Padre si accavallano, diventano una sola.
Chiaralun@ sembra seguire alla lettera i suggerimenti che Chomet d? nel suo libro pubblicato nel 1874, che tratta di vari casi di ritrovamento della propria personalit? attraverso l?arte, in special modo attraverso la musica e la poesia.
La nostra come se fosse in analisi sale verso la cima attraverso l?esame introspezionale: ha cercato Ulisse e l?ha trovato, voleva capire il perch? della sottomissione al padre e l?ha risolta. Incoraggiata si avvia a ricercare ulteriori e pi? profondi significati. Per coloro che non sono in grado di far questo difficile lavoro da se stessi pu? essere necessario esporre i vari stadi di discesa e di ascesa che possono poi essere esaminati da un analista estraneo dalle proprie esigenze imposte dall?Io creativo e dalla ricerca disperata di ritrovare la via della verit? attraverso il canto poetico.
Ella sa che scrivendo di comicit? le mancherebbe la riflessione, perci? il riso, provocato dall'avvertimento del contrario, ? genuino, ma sarebbe amaro alla presenza della riflessione, perch? questa toglierebbe il divertimento e porterebbe alla coscienza la sua insostituibile condizione umana.
Se fosse stata ironica la contraddizione tra momento comico e momento drammatico sarebbe stato solo verbale, perch? effettivamente non ci sarebbe pi? ironia e la lirica perderebbe la sua naturalezza, che ? quella di dire l'opposto di quel che si pensa, ch? l?Io creativo fa di tutto per farsi capire dal S? razionale, ma rimane soltanto una verit? non capita appieno.
REQUIEM ER UN AMORE
Angoli chiusi, serrati a doppio giro
riaperti con fatica, consacrati,
(?)
Nota la storia, letta e riletta, lunga? No!
Troppo breve il giro sulla giostra per essere dimenticato
(?)
Sala d'attesa affollata
dietro il vetro resta una lacrima.
Con la satira invece e con la riflessione cessa lo sdegno e l'avversione della realt? che ? ragione di ogni satira. Nella lirica ?Morte di un amore?, infatti, mette in evidenza i difetti degli uomini, cogliendone gli aspetti pi? negativi, con l'intento di riportarli sulla retta via.
?Scorrono le pagine dell'almanacco non sempre ciarlatano
ripensi alla lettura, pagine amorfe, inquiete,
non c'? pi? tempo, arriva il treno,
corri, corri, non vuoi perderlo?
Quindi, col sottile umorismo e con la riflessione, entra pi? profondamente nella realt?. E Fiorella Giovannelli (Chiaralun@) non ? l'umorista della domenica cui piace la realt?, solo in quel giorno della settimana!
La riflessione, che fagocita l?ironia e l?umorismo, le permette di scoprire tutto ci? che era chiuso nella profondit? dell?Io sia esso psichico, sia creativo tanto verso la comicit? quanto verso l'umorismo illusorio.
IN FONDO AI TUOI OCCHI
(?)
Occhi che si riflettono
ed ? risveglio al mondo
sensazioni che sfiorano
la carne e proseguono
all'infinito, come il viaggio
Come proviamo, leggendo le liriche in calce, notiamo che ciascuna di esse vive la propria vicenda in una condizione di distacco dagli altri argomenti. Ogni lirica vive, in un proprio mondo, tutte sottomesse alle medesime regole, ma ciascuna con i propri sentimenti e con la propria visione della vita, coi propri concetti di vero e di falso, di reale e di normale, di bello e di brutto, di giusto e di ingiusto: ciascuna con le proprie speranze e le proprie illusioni, e l'illusione pi? alta e profonda ? che la propria realt? sia quella vera e la sola vera.
Chi ci ha dato la faccia che abbiamo e ci permette di rappresentare, la faccia del vivo? Pensate a Cirano di Bergerac che peso doversi portare a spasso un brutto naso per tutta la vita... Come Cirano, ciascuno si acconcia la maschera come pu?. La maschera esteriore, perch? dentro c'? l'altra, che spesso non si accorda con quella di fuori. E Chiaralun@ ? proprio quella che cerca attraverso la sua Poesia, che sono parole e musica nello stesso tempo, ma niente ? vero! Vero il mare, vera la montagna, vero il sasso, vero un filo d'erba; ma l'uomo, anche quello capace di suscitare amore? Sempre mascherato, e non sa di essere bello, buono, grazioso, generoso, infelice, ecc. E, per questo, Chiaralun@, fa tanto ridere a pensarci.
Maestra nella ricerca della parola che desti ironia, che suoni ?fasulla?, come una vecchia signora che si imbelletta per apparire ancora giovane e desiderata; credendo che chi la guarda ignori i capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile tintura e tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili.
Questo avverto in ?Requiem per un amore?
?Nota la storia, letta e riletta, lunga? No!
Troppo breve il giro sulla giostra per essere dimenticato
Sala d'attesa pareti in nero, lutto?
Sogni tuo Padre morto, dolcemente ti bacia il cuore??
Avverto che il giro sulla giostra troppo breve ? il contrario di ci? che avrebbe voluto raccontarci rispettosamente. In questo modo mi fermo sull?impressione comica.
L'avvertimento del contrario ? generato dalla riflessione che scaturisce dall'aspetto comico insito nei fatti, come il sentimento del contrario ? generato dalla riflessione che scaturisce dall'aspetto drammatico.
La ribellione si realizza in due modi:
1) - circoscritta al personaggio senza coinvolgimento diretto di altre persone se non in modo occasionale, nel quale la reazione ? rappresentata contro la situazione generale negativa;
2) - coinvolgendo direttamente la massa, e la possibilit? di vivere una vita decorosamente accettabile, spingendo la propria ribellione fino a sfruttare la stessa superstizione popolare.
Di qui la necessit? di trovare e di mettere in atto uno stile, in cui le parole possano acquistare un pi? realistico ed oggettivo significato proprio attraverso sentimenti, e pensieri facilmente riconoscibili da parte di tutti.
Anche la creazione del canto, come l'analisi dei fatti, non sfugge a questa regola. Il comportamento delle parole, l'assurdit? e il grottesco di certi avvenimenti, dipendono dall'Io creativo per quello che possiede della realt? delle cose.
Ed ecco: ?PER UN AMORE?
Crepuscolo,
ad occhi socchiusi
inizia la fiaba mai letta,
suoni, parole improvvise
e una calda carezza che sale
dalle lenzuola di lino.
(?)
ma sei piccolo e perso
nel mondo di fuori.
Notte spietata attende.
In questa lirica lo stile ? fatto di cose significative: rifiuto dei tradizionali modelli espressivi e retorici; rifiuto di un modello realista, secondo il quale avrebbe permesso ai fatti di presentarsi da s?,utilizzando un linguaggio della realt?, secondo la classe sociale cui appartengono.
Per far raggiungere con maggiore immediatezza al lettore la comprensione di certe situazioni, accentua nella descrizione i lati pi? realistici degli avvenimenti.
E la stessa Chiaralun@ che nella sua arte riesce a trovare un carattere di compiutezza per un vero canto poetico e tenta una propria riabilitazione, che lascia immersa nei tanti problemi e nelle tante illusioni che sempre con forza maggiore si scontrano con la realt? esterna. In questa compiutezza troviamo nelle liriche la ricerca della propria natura e quella che ricorre alla volontaria conoscenza ulissiana, ignorando l?individualismo imperante della nostra epoca, contro il collettivismo, la perpetuazione della societ? universale nella quale gli oppressori stiano sempre dalla stessa parte degli oppressi.
Reno Bromuro
ovvero
la ricerca della propria personalit? nella verit? poetica
di
Fiorella Giovannelli
ULISSE DOV?E??
da terrazza a terrazza
lame di silenzio spezzano il filo di Penelope
lacerazione profonda nella tela
abisso tra mare e mare
tra l'opaco, l'azzurro e leggenda.
(?)
Ulisse ? partito
connubio d'emozioni ? nostra la notte
*****************************
Quando ho letto questa lirica di Chiaralun@, il Nick di Fiorella Giovannelli una casalinga che ha vinto il Primo Premio speciale della Giuria al Citt? di Formia, il Secondo Premio per ?Una poesia per la montagna Terminillo? il Premio Speciale Dall?Accademia Giosu? Carducci, ?Francesco Petrarca? di Viterbo; ancora il Secondo Premio per la silloge inedita al Citt? di Formia; ed ? stata finalista al Festival Europeo di Taormina; poi ha ricevuto la Menzione d'Onore a Tonnarella Messina organizzato per ?Pro Unicef?. Non sapendo altro mi sono raccomandato a Virgilio perch? facesse con me lo stesso viaggio fatto con Dante lungo l'intera ascesa del Monte del Purgatorio, in modo che una volta giunto alla vetta e capito bene i versi di Chiaralun@, avrebbe anche potuto lasciarmi; perch? la mia ragione avrebbe preso il posto del mio istinto, per concentrarsi sui versi e niente altro. Non c?? ragione ch?io sappia altro di questa creatura che attraverso la poesia esprime la propria funzione umana.
Il tema principale, o leitmotiv del mondo poetico di Chiaralun@, ho scelto alcune poesie per meglio chiarire al lettore il mio pensiero su questo mondo che ha una interessante somiglianza col metodo di psicoterapia basato sui medesimi temi di discesa e di ascesa, descritti da Desolile ne ?Le R?ve EveHI? en Psychoth?rapie, Paris: Presses Universitaires de France, 1945?.
In questo metodo ? chiesto al soggetto di ?visualizzare se stesso a scalare una montagna sino alla vetta, e in alcuni casi di procedere oltre nel cielo, usando qualche mezzo immaginario quali un raggio di luce o una nuvola?. Ma chiede anche di visualizzare una discesa negli abissi del mare o in una caverna che si sprofonda nella terra. Desolile ha provato empiricamente che durante la discesa le immagini evocate sono connesse col minaccioso potere dell'inconscio e con certi complessi ed immagini che si riferiscono alla figura dei genitori con i quali sono connesse emozioni negative e positive.
Ed ecco che a Ulisse si sovrappone la figura del Padre, ormai assente dalla vita terrena:
CARO PAPA?, SE SOLO POTESSI...
Caro Pap?
Se solo potessi...
frugarti ancora nelle tasche
qualcosa, s? qualcosa...
di prezioso troverei.
Come si nota, nell'ascesa della montagna vi ? l'evocazione di sentimenti positivi e costruttivi e perci? sono evocati nuovi sentimenti di amore e di saggezza.
Un esempio ? in un caso riportato da Robert Gerard, in cui il paziente incontra nella profondit? dell'oceano una piovra che minaccia di inghiottirlo.
Chiaralun@ in queste prime due liriche, visualizza se stessa, alla ricerca di un nuovo sapere per risalire verso la superficie, e scoprire il perch? della piovra. Giunta alla superficie, con sua sorpresa, la piovra si trasforma in suo padre.
Allora scopre quanto ? stato utile sperimentare direttamente che?
Se solo potessi...
frugarti ancora nelle tasche
qualcosa, s? qualcosa...
di prezioso troverei.
un dono unico e speciale,
senza esitazione alcuna troverei
ci? che per un figlio mai ha fine
quanto il padre era stato invadente e possessivo, nel suo amore paterno, facendola temere finanche della perdita della propria identit?. E? allora che decide di scalare la montagna in compagnia di Ulisse per conoscere, il volere paterno.
Ma c?? la tela che Penelope costruisce di giorno e disfa di notte e allora, supera queste paure e procede pi? spedita verso la superficie dove comincia a vederlo in una luce diversa, come un essere umano, una persona avente qualit? e limitazioni, che aveva lottato in circostanze difficili. Allora le figure di Ulisse e del Padre si accavallano, diventano una sola.
Chiaralun@ sembra seguire alla lettera i suggerimenti che Chomet d? nel suo libro pubblicato nel 1874, che tratta di vari casi di ritrovamento della propria personalit? attraverso l?arte, in special modo attraverso la musica e la poesia.
La nostra come se fosse in analisi sale verso la cima attraverso l?esame introspezionale: ha cercato Ulisse e l?ha trovato, voleva capire il perch? della sottomissione al padre e l?ha risolta. Incoraggiata si avvia a ricercare ulteriori e pi? profondi significati. Per coloro che non sono in grado di far questo difficile lavoro da se stessi pu? essere necessario esporre i vari stadi di discesa e di ascesa che possono poi essere esaminati da un analista estraneo dalle proprie esigenze imposte dall?Io creativo e dalla ricerca disperata di ritrovare la via della verit? attraverso il canto poetico.
Ella sa che scrivendo di comicit? le mancherebbe la riflessione, perci? il riso, provocato dall'avvertimento del contrario, ? genuino, ma sarebbe amaro alla presenza della riflessione, perch? questa toglierebbe il divertimento e porterebbe alla coscienza la sua insostituibile condizione umana.
Se fosse stata ironica la contraddizione tra momento comico e momento drammatico sarebbe stato solo verbale, perch? effettivamente non ci sarebbe pi? ironia e la lirica perderebbe la sua naturalezza, che ? quella di dire l'opposto di quel che si pensa, ch? l?Io creativo fa di tutto per farsi capire dal S? razionale, ma rimane soltanto una verit? non capita appieno.
REQUIEM ER UN AMORE
Angoli chiusi, serrati a doppio giro
riaperti con fatica, consacrati,
(?)
Nota la storia, letta e riletta, lunga? No!
Troppo breve il giro sulla giostra per essere dimenticato
(?)
Sala d'attesa affollata
dietro il vetro resta una lacrima.
Con la satira invece e con la riflessione cessa lo sdegno e l'avversione della realt? che ? ragione di ogni satira. Nella lirica ?Morte di un amore?, infatti, mette in evidenza i difetti degli uomini, cogliendone gli aspetti pi? negativi, con l'intento di riportarli sulla retta via.
?Scorrono le pagine dell'almanacco non sempre ciarlatano
ripensi alla lettura, pagine amorfe, inquiete,
non c'? pi? tempo, arriva il treno,
corri, corri, non vuoi perderlo?
Quindi, col sottile umorismo e con la riflessione, entra pi? profondamente nella realt?. E Fiorella Giovannelli (Chiaralun@) non ? l'umorista della domenica cui piace la realt?, solo in quel giorno della settimana!
La riflessione, che fagocita l?ironia e l?umorismo, le permette di scoprire tutto ci? che era chiuso nella profondit? dell?Io sia esso psichico, sia creativo tanto verso la comicit? quanto verso l'umorismo illusorio.
IN FONDO AI TUOI OCCHI
(?)
Occhi che si riflettono
ed ? risveglio al mondo
sensazioni che sfiorano
la carne e proseguono
all'infinito, come il viaggio
Come proviamo, leggendo le liriche in calce, notiamo che ciascuna di esse vive la propria vicenda in una condizione di distacco dagli altri argomenti. Ogni lirica vive, in un proprio mondo, tutte sottomesse alle medesime regole, ma ciascuna con i propri sentimenti e con la propria visione della vita, coi propri concetti di vero e di falso, di reale e di normale, di bello e di brutto, di giusto e di ingiusto: ciascuna con le proprie speranze e le proprie illusioni, e l'illusione pi? alta e profonda ? che la propria realt? sia quella vera e la sola vera.
Chi ci ha dato la faccia che abbiamo e ci permette di rappresentare, la faccia del vivo? Pensate a Cirano di Bergerac che peso doversi portare a spasso un brutto naso per tutta la vita... Come Cirano, ciascuno si acconcia la maschera come pu?. La maschera esteriore, perch? dentro c'? l'altra, che spesso non si accorda con quella di fuori. E Chiaralun@ ? proprio quella che cerca attraverso la sua Poesia, che sono parole e musica nello stesso tempo, ma niente ? vero! Vero il mare, vera la montagna, vero il sasso, vero un filo d'erba; ma l'uomo, anche quello capace di suscitare amore? Sempre mascherato, e non sa di essere bello, buono, grazioso, generoso, infelice, ecc. E, per questo, Chiaralun@, fa tanto ridere a pensarci.
Maestra nella ricerca della parola che desti ironia, che suoni ?fasulla?, come una vecchia signora che si imbelletta per apparire ancora giovane e desiderata; credendo che chi la guarda ignori i capelli ritinti, tutti unti non si sa di quale orribile tintura e tutta goffamente imbellettata e parata di abiti giovanili.
Questo avverto in ?Requiem per un amore?
?Nota la storia, letta e riletta, lunga? No!
Troppo breve il giro sulla giostra per essere dimenticato
Sala d'attesa pareti in nero, lutto?
Sogni tuo Padre morto, dolcemente ti bacia il cuore??
Avverto che il giro sulla giostra troppo breve ? il contrario di ci? che avrebbe voluto raccontarci rispettosamente. In questo modo mi fermo sull?impressione comica.
L'avvertimento del contrario ? generato dalla riflessione che scaturisce dall'aspetto comico insito nei fatti, come il sentimento del contrario ? generato dalla riflessione che scaturisce dall'aspetto drammatico.
La ribellione si realizza in due modi:
1) - circoscritta al personaggio senza coinvolgimento diretto di altre persone se non in modo occasionale, nel quale la reazione ? rappresentata contro la situazione generale negativa;
2) - coinvolgendo direttamente la massa, e la possibilit? di vivere una vita decorosamente accettabile, spingendo la propria ribellione fino a sfruttare la stessa superstizione popolare.
Di qui la necessit? di trovare e di mettere in atto uno stile, in cui le parole possano acquistare un pi? realistico ed oggettivo significato proprio attraverso sentimenti, e pensieri facilmente riconoscibili da parte di tutti.
Anche la creazione del canto, come l'analisi dei fatti, non sfugge a questa regola. Il comportamento delle parole, l'assurdit? e il grottesco di certi avvenimenti, dipendono dall'Io creativo per quello che possiede della realt? delle cose.
Ed ecco: ?PER UN AMORE?
Crepuscolo,
ad occhi socchiusi
inizia la fiaba mai letta,
suoni, parole improvvise
e una calda carezza che sale
dalle lenzuola di lino.
(?)
ma sei piccolo e perso
nel mondo di fuori.
Notte spietata attende.
In questa lirica lo stile ? fatto di cose significative: rifiuto dei tradizionali modelli espressivi e retorici; rifiuto di un modello realista, secondo il quale avrebbe permesso ai fatti di presentarsi da s?,utilizzando un linguaggio della realt?, secondo la classe sociale cui appartengono.
Per far raggiungere con maggiore immediatezza al lettore la comprensione di certe situazioni, accentua nella descrizione i lati pi? realistici degli avvenimenti.
E la stessa Chiaralun@ che nella sua arte riesce a trovare un carattere di compiutezza per un vero canto poetico e tenta una propria riabilitazione, che lascia immersa nei tanti problemi e nelle tante illusioni che sempre con forza maggiore si scontrano con la realt? esterna. In questa compiutezza troviamo nelle liriche la ricerca della propria natura e quella che ricorre alla volontaria conoscenza ulissiana, ignorando l?individualismo imperante della nostra epoca, contro il collettivismo, la perpetuazione della societ? universale nella quale gli oppressori stiano sempre dalla stessa parte degli oppressi.
Reno Bromuro
le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
QUANDO LA PAROLA DIVENTA COLORE
?E M?INEBRIO D?ARMONIA?
di Reno Bromuro
Eleonora Ruffo Giordani (Angel55) ? nata in una sera di primavera, l'aria profumava di zagara e di tuberose, questo il motivo della sua solarit?. Si pensava che non sarebbe vissuta e invece vive. Eccome se vive! Vive perch? deve scrivere, cantare la vita: mistero meraviglioso che merita di essere vissuta. La vita che ? un libro che vale la pena leggere fino in fondo. Com?? bello leggerlo, mentre ? aperto nell?infinito, dove ? il vento che gira le pagine, perch? lei possa amare con la stessa intensit? dell?aria. Lei che ha per motto: ?La mia libert? si chiama perdono, perch? ha spezzato le catene che mi tenevano prigioniera in risentiti ricordi che m'intristivano?; perci? nonostante il grigiore del mondo: spera, vive, canta e trasfigura la realt? della vita in scintillante poesia, avvolta nel pi? caldo sole che lo spirito possa desiderare.
?E? sera!
Osservo dal mio balcone
una donna passeggiare lungo il viale con il suo cane.
I lampioni accesi
sotto il cielo di giugno
rendono suggestivo il paesaggio serale.
Le saracinesche dei negozi sono chiuse
tutto acquista nostalgico e romantico sapore?.
L'elemento fondamentale della Poesia, gi? dai primordi, ? il ritmo; esso ?, come lo ha definito D'Annunzio ?il cuore della lirica?. Esso ? l'elemento che pi? intensamente ed immediatamente influisce sul lettore, perch? ha un'azione diretta sia sul corpo sia sulle emozioni. La poesia ? la vita organica stessa perch? ? basata su vari ritmi: il ritmo della respirazione, delle pulsazioni, dei vari movimenti muscolari; il ritmo dell'attivit? e del riposo, delle diverse funzioni fisiologiche, per non parlare dei pi? sottili vibratori della cellula, d?ogni molecola, e di ciascun atomo.
In questa lirica Eleonora (Angel55) non incanta solo per il ritmo, ma come Nicolas Poussin imprime sulla carta con pennellate di parole il paesaggio concepito dalla fantasia per far penetrare il messaggio nell'anima e avvolgerla in quell'alone di serenit? e di pace, che le parole evocano.
Eccolo il quadro che prende forma e incanta, come il Poeta vuole che sia, le parole divengono pennellate, prima solo accennate come quelle dei ?macchiaoli? brune e del colore della Terra per illuminarsi di quel sole caldo e sincero che filtra da ogni verso, proprio come la pensava Van Gogh: ?tutti gli elementi iconografici (?il balcone, la passeggiata della donna, le saracinesche dei negozi??) legano il tema dell?espressione poetica e della vita?
Dante nella Divina Commedia ha usato il simbolismo con piena consapevolezza; come Eleonora (Angel55), sapientemente lo ha sviluppato, non come accidente simbolico, ma vero simbolo che rappresenti la natura umana e poetica di cui offre l?esempio.
?Un profumo di attesa
si espande nell?aria.
Fedeli propositi
si elevano dall?anima
che accoglie
sogni e speranze perduti e assopiti
di tempi prodighi
quando era acqua?.
Il significato simbolico si sviluppa e impara a camminare in questa seconda stanza della lirica (la stanza leopardianamente perch? tale appare al primo impatto) ? il mirabile quadro di una psicosintesi completa. ?Il profumo dell?attesa, i fedeli che elevano l?anima pronta ad accogliere speranze e sogni lontani?,mentre appare l?immagine che porta all?esplorazione dell'inconscio; si avvia verso il processo della purificazione e del graduale risveglio della coscienza.
?Lo spirito affranto
abbraccia il minuscolo muscolo
che batte impazzito
perch? profonde emozioni
invadono i sensi
e la luce illumina i pensieri?.
Il significato essenziale della lirica apre le porte della mente, per purificarla da tutte le preoccupazioni che il vivere attuale comporta, e prepararla all?accoglienza delle immagini successive, con una ricchezza di simboli particolari.
?il cuore ? abbracciato dallo spirito per illuminare, appunto, l?ombra che potrebbe essersi creata per un incidente involontario?.
Poi s?illumina Ella stessa perch? ? cosciente che il sole che riscalda i cuori, ormai apatici e freddi ad ogni forma di colloquio e inconoscibilit? del reale, e si abbandona per sentirsi invasa ?dalle profonde emozioni/ che illuminano i pensieri?, perci? quando scorge i raggi del sole danzare tra i rami degli alberi, al ritmo de ?La danza della spade? di Aram Khachaturian, il Quid, Dio per me, gi? preme e infila altre parole nella mente creativa del Poeta, irradiando la sua mente di una ragione che nemmeno il Poeta stesso sospettava di possedere; dentro sente che la ragione gli spiega come deve procedere per affascinare e far comprendere il desiderio dell? anima sua.
?La mente percepisce
comprende
si inginocchia umile
all?Essenza Amore
Vita che produce vita dentro l?anima.
I segni che sembravano intraducibili
ora l?intelligenza del cuore
ricomincia ad interpretarli.
Una voce mi distrae
chiama il mio nome
attenzione la mia curiosit?.
Il metodo usato da Eleonora, pu? essere considerato un processo di sublimazione, poich? il soggetto porta alla superficie immagini scaturite dalla profondit? dell??Io? creativo, per essere sottoposte all?osservazione del ?S?? razionale, trasformandole per renderle benefiche e poi procedere fino alla vetta per cogliere ?l?Essenza dell?amore?. E, una volta raggiunta la vetta, prova sentimenti, che credeva di non possedere. Ed Ella sfrutta questa esperienza per contribuire a produrre un notevole miglioramento della sua vita e non solo affettiva.
?I segni che sembravano intraducibili? per i vari ?scrivitori di versi? che infestano il Web, come ieri infestavano i libri, di parole senza senso che pomposamente chiamano versi, senza tener conto che sono solo parole scritte in verticale (ma se leggessero di pi??) Questo ? il sacrificio del Poeta, affrontare la ripida montagna dell?ignoranza per aprire la mente agli eletti; perci? ? opportuno tener conto che il linguaggio deve essere pi? semplice possibile e deve essere usato soltanto con una sufficiente preparazione culturale ed un?aspirazione spirituale.
Quanto ho affermato ? scaturito dai significati e dal simbolisimo, che il Poeta ha cercato di identificare con l?umanit?.
?Mi sporgo dal balcone
per capire e vedere.
Sorpresa sorrido
? un mio vecchio compagno di scuola
che mi saluta con fare gioioso
mi chiede in fretta e in fretta rispondo
ridiamo divertiti
perch? nonostante il tempo sia passato
noi siamo rimasti uguali
nell?entusiasmo di bambini?.
Nel terzo millennio e particolarmente negli ultimi decenni, c?? stato un decadimento spaventoso, un eclatante interesse per la poesia, ma la vera Poesia quanti la riconoscono, la capiscono e l?apprezzano, se anche la scuola invece di sviluppare la memoria dei ragazzi la ottundisce, non permettendo loro di imparare a memoria le poesie di chi ha fatto la storia della letteratura italiana?
??un mio vecchio compagno di scuola/che mi saluta con fare gioioso? e si sofferma sull?uguaglianza dei bambini: ? la riflessione.
Secondo Pirandello, ?la riflessione non si nasconde mai, n? potrebbe essere mascherata o eliminata del tutto dalla volont? o dalla coscienza di un personaggio, come potrebbe succedere con un sentimento; non ? come lo specchio, davanti al quale l'uomo si rimira, ma si pone davanti a ciascuno come un giudice, analizzando vicende e personaggi, con obiettivit? e imparzialit?, scomponendo l'immagine di tutte le cose, le vicende e i personaggi stessi nelle loro componenti: da questa scomposizione nasce l?avvertimento del contrario?.
Il compito del Poeta ? quello di smascherare le vanit? che possono albergare nell'animo umano, seguendo la via della riflessione, e del sentimento che ? interpretato da ciascuno a modo suo, lontano da qualsiasi realt? e da qualsiasi coscienza del vivere.
?La donna col cane non la vedo pi?
e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia
nella mia nostalgia?.
E quindi, Eleonora, dalle opere dipinte con le parole, passando attraverso la riflessione e il controllo del ?S?? razionale sull??Io? creativo fa nascere una nuova immagine e crea l'umorismo di una nuova visione della vita, senza sottolineare particolari contrasti tra l'ideale e la realt?, proprio per la particolare attivit? della riflessione, che ?genera il sentimento del contrario?, la perplessit?, lo stato irresoluto della coscienza. Ella sa che ? il sentimento del contrario che distingue lo ?scrivitore di versi? dal Poeta ?VATE? perch? il secondo assume un atteggiamento diverso di fronte alla realt?.
?? e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia?
Questa riflessione s?insinua acuta e sottile da per tutto scomponendo ogni immagine del sentimento, ogni finzione ideale, ogni apparenza della realt?, ogni illusione. Tutti i fenomeni, sono illusori e la ragione ci sfugge, inesplicabile. Manca alla nostra conoscenza del mondo e di noi stessi quel valore obiettivo che comunemente presumiamo di attribuirle.
Ma Eleonora in questa nuova visione della realt? verifica lo scontro tra l'illusione e la riflessione, che scompone le costruzioni lasciando gli effetti nei differenti approcci con la realt?.
... E M?INEBRIO D?ARMONIA.
E? sera!
Osservo dal mio balcone
una donna passeggiare lungo il viale con il suo cane.
I lampioni accesi
sotto il cielo di giugno
rendono suggestivo il paesaggio serale.
Le saracinesche dei negozi sono chiuse
tutto acquista nostalgico e romantico sapore.
Un profumo di attesa
si espande nell?aria.
Fedeli propositi
si elevano dall?anima
che accoglie
sogni e speranze perduti e assopiti
di tempi prodighi
quando era acqua.
Lo spirito affranto
abbraccia il minuscolo muscolo
che batte impazzito
perch? profonde emozioni
invadono i sensi
e la luce illumina i pensieri.
La mente percepisce
comprende
si inginocchia umile
all?Essenza Amore
Vita che produce vita dentro l?anima.
I segni che sembravano intraducibili
ora l?intelligenza del cuore
ricomincia ad interpretarli.
Una voce mi distrae
chiama il mio nome
attenzione la mia curiosit?.
Mi sporgo dal balcone
per capire e vedere.
Sorpresa sorrido
? un mio vecchio compagno di scuola
che mi saluta con fare gioioso
mi chiede in fretta e in fretta rispondo
ridiamo divertiti
perch? nonostante il tempo sia passato
noi siamo rimasti uguali
nell?entusiasmo di bambini.
La donna col cane non la vedo pi?
e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia
nella mia nostalgia.
(da ?Pensieri e Sentimenti?)
SARA
Sara, la mia bambola
aveva gli occhi verdi
i capelli lunghi e neri.
Inseparabile amica
giocavo con lei spensierata
raccontandole il mio mondo.
Libravo libera
sulle acque pure dello spirito
e sui prati della speranza
attendevo l'amore.
Al chiaro di luna scrivevo
- ingenue aspirazioni -
e sognavo, sognavo, sognavo?
bellezza e calore
poesia e tenerezza
Ma uno zingaro crudele
vestito da principe
e da angelo m'ingann?.
Per invidia e capriccio
mi rub? la bambola.
La cercai.
la cercai.
la cercai ma invano.
Disperata!
Le lacrime grondando
di dolore affondarono
nel seno della terra
dando vita ad umili erbe
che sussurrarono al cuore
parole di perdono e di amore.
No! Gridai disperata.
Rivoglio la mia bambola!
Sara ? mia!
La morte improvvisa m?abbracci?.
Il tempo e la grazia
lenirono il dolore:
Poesia perdono e amore
regnano ora,nel mio bambino cuore.
Ma quella bambola
non l'ho mai dimenticata
ch? la mia vita era
e mi ? stata rubata.
RICORDANDO IERI... SOLA
Sola nella direzione opposta del mio andare
davanti ad un bivio che non appariva facile.
La scelta avrebbe determinato il mio futuro.
Avvertii la mia fragilit?,
la mia limitatezza
la mia impotenza.
La volont? offuscata dagli eventi
mi fa veder la strada lunga e scoscesa.
Un brivido percorre l?esser mio e lacrime
di gelo, solcano le ingenue guance.
Smarrita, ho paura per la prima volta.
Davanti al bivio che chiede risposta
grido invano aiuto,
nessuna man mi ? tesa
nessuna lacrima mi ? asciugata.
Attonita non comprendo il messaggio,
troppo bambina per capirlo.
Le ultime luci si spengono,
mentre il mio lambisce amore.
L'anima, esibisce allo spirito il diadema
delle virt? praticate,
gli fa coraggio, ma l'intelletto s'? fermato,
si rifiuta di comprendere.
M'inginocchio al crocevia della strada,
in quel bivio invoco luce per la scelta,
mentre il sole tramonta sul mio paesaggio.
Non trovo spiegazioni al mio dolore
tutto ? grigio, imporporato di sangue
per me non avverto voli, n? brezze
La fitta nebbia scoraggia la speranza
che ardua squarcia il denso suo latte
la luce del mattino,
s'infiltra nell'anima,
nell'abbraccio la gioia della rinascita.
Quercia la vita mia nel vitale banchetto celeste
si riscopre ancora capace di perdonare chi
con infamia l'ha tradita.
(da Il cammino dell?anima)
DIARIO 3
Mi diceva entusiasta di volermi bene
dei miei consigli non poteva farne a meno.
Mi telefonava pi? volte al giorno
raccontandomi del dolce suo bisogno...
L'ascoltavo commossa e attenta
stupita e qualche volta sospetta.
Era la mia migliore amica!
Disponibile quando doveva sostituirmi
senza che lo sapessi
notificandomi tutto
a situazione avvenuta e consumata.
M?imitava alla perfezione
con fare dolce da sorella cara
mi rassicurava e mi baciava.
Ironicamente gli amici dicevano:
?Credevamo d'avere te davanti
lei ? la tua imitazione costante?.
A volte ci prendevan per sorelle
due gocce d'acqua viste da lontano.
Mi sentivo tanto fortunata,
che se mi fossi lamentata
per ingratitudine avrei meritato
senza perdono d'esser lapidata.
Sfoggiava la sua umilt?
per mio incanto
che felice nel mio canto
l? accoglieva.
Musica, disegno, poesia e lettura
Insieme; poi all'improvviso
mi confid? di amare
sbiadendo il ricordo del passato
il contrario del parlare.
Controllava tutto anche gli amici
che con gioia condividevo
tranne quell'amicizia ?dignitate?
che gelosamente custodivo.
I cui consigli erano linfa vitale,
per me era la guida, il mio faro
e lei non lo poteva sopportare.
?Non c'? condivisione! Gridava disperata
quest?amicizia la voglio urlava arrabbiata?.
Serenamente la rassicuravo
progettando subito un incontro
per vederla gioire contenta,
ma non mi diede il tempo.
Un giorno, per la solidariet?
che mi decantava.
In maniera subdola e cruenta
con perfetta infamia
aiutata da vili farisei
con la cui ideologia mi ero scontrata
recit? una parte ignobile
da maestra architettata
strappandomi per invidia,
quell'amicizia vitale,
che Dio mi aveva donata.
Incredula, col cuore frantumato
per coerenza la volli perdonare
anche se aveva distrutto tutta
la mia vita nel suo andare.
Piansi per la sua povert?!
Ed era la mia migliore amica.
(da Fiori d'Anima)
EMOZIONI ESTIVE
1? parte
E' pomeriggio!
Nel cielo estivo
il riverbero del sole
riflette
immagini di luce
e alla memoria appare
timido il boschetto
dietro la casa dei ricordi.
Un libro mi fa compagnia.
Seduta sul muretto di cinta
Ora distratta, ora assorta
ascolto i rumori lontani
della societ? tecnologica
che ha smarrito la piet?.
Una fitta attraversa il petto!
Stringo momenti di vita
all'ombra delle emozioni e canto
con le braccia alzate
per abbracciare il cielo.
Mi tuffo nell'Amore
del perch? della vita,
penso alla morale
che l'uomo ha smarrito.
Mi sento schiacciata
e volo sulle nuvole
per viaggiare leggera
correndo incontro ai desideri.
Il mio mondo colorato di vita e di sole
bagnato di rugiada di bosco a primavera
e accarezzo prati e montagne innevate.
mentre complice il vento, m'insinuo
tra i rami e ascolto
il chiaccierio delle foglie.
2? parte
Si fa sera!
Il cielo di giugno
continua a cantare sulle ali
della mia poesia
nel boschetto della casa dei ricordi.
E' un cielo ruffiano
accarezza i versi che l'anima eleva
bacia i sentimenti pi? intensi
regala quest'avventura e nell'ala
del silenzio le emozioni cristalline.
Lo spirito sposa l'arcano e abbraccia l'Eterno.
Tremano le stelle, piange la luna e non so.
Stretta al seno dell'Amore
sola m'aggiro tra i colori.
Bianco fiore
candido giglio
l'anima silenziosa
intona dolci melodie.
Ah Tenerezza!
La Sua immagine
limpida m'appare.
Sogno che profuma d'etereo
e di petali puri di primavera.
Stringo il libro mio sincero compagno
seduta sul muretto di cinta
i rumori mi giungono ancora.
Libero sogni e pensieri migliori
gli impulsi pi? nobili e buoni
e li ormeggio
nella magia delle emozioni.
Sospira il cuore!
E teneramente saluta l'Amore.
(da "Fiori d'Anima") Eleonora angel55
Liriche di grande spessore poetico, la ricchezza giocosa delle metafore le rendono gradevoli al lettore che in esse pu? anche scorgere un pizzico di ambiguit? tra la ?bambola rubata da uno zingaro e il dolore che lacera l?anima lasciando profonde rughe, che solo ?il perdono, l?amore e la poesia? sanno guarire, perch? in fondo c?? sempre ?un cuore che teneramente saluta Amore?.
Le liriche si presentano sotto forma di ballate, altrimenti non potrebbero essere considerate, visto il tema trattato. Di concezione moderna post brechtiana, vanno oltre il significato della ballata di Brecht e poi c?? quel novenario tronco: ?La morte improvvisa m?abbracci?? seguito dall?esultante endecasillabo ?E teneramente saluta l?Amore?, dopo il grido disperato che palesa l?appartenenza dell?anima propria, che il Poeta vuole per s? e vorrebbe per tutti.
?E M?INEBRIO D?ARMONIA?
di Reno Bromuro
Eleonora Ruffo Giordani (Angel55) ? nata in una sera di primavera, l'aria profumava di zagara e di tuberose, questo il motivo della sua solarit?. Si pensava che non sarebbe vissuta e invece vive. Eccome se vive! Vive perch? deve scrivere, cantare la vita: mistero meraviglioso che merita di essere vissuta. La vita che ? un libro che vale la pena leggere fino in fondo. Com?? bello leggerlo, mentre ? aperto nell?infinito, dove ? il vento che gira le pagine, perch? lei possa amare con la stessa intensit? dell?aria. Lei che ha per motto: ?La mia libert? si chiama perdono, perch? ha spezzato le catene che mi tenevano prigioniera in risentiti ricordi che m'intristivano?; perci? nonostante il grigiore del mondo: spera, vive, canta e trasfigura la realt? della vita in scintillante poesia, avvolta nel pi? caldo sole che lo spirito possa desiderare.
?E? sera!
Osservo dal mio balcone
una donna passeggiare lungo il viale con il suo cane.
I lampioni accesi
sotto il cielo di giugno
rendono suggestivo il paesaggio serale.
Le saracinesche dei negozi sono chiuse
tutto acquista nostalgico e romantico sapore?.
L'elemento fondamentale della Poesia, gi? dai primordi, ? il ritmo; esso ?, come lo ha definito D'Annunzio ?il cuore della lirica?. Esso ? l'elemento che pi? intensamente ed immediatamente influisce sul lettore, perch? ha un'azione diretta sia sul corpo sia sulle emozioni. La poesia ? la vita organica stessa perch? ? basata su vari ritmi: il ritmo della respirazione, delle pulsazioni, dei vari movimenti muscolari; il ritmo dell'attivit? e del riposo, delle diverse funzioni fisiologiche, per non parlare dei pi? sottili vibratori della cellula, d?ogni molecola, e di ciascun atomo.
In questa lirica Eleonora (Angel55) non incanta solo per il ritmo, ma come Nicolas Poussin imprime sulla carta con pennellate di parole il paesaggio concepito dalla fantasia per far penetrare il messaggio nell'anima e avvolgerla in quell'alone di serenit? e di pace, che le parole evocano.
Eccolo il quadro che prende forma e incanta, come il Poeta vuole che sia, le parole divengono pennellate, prima solo accennate come quelle dei ?macchiaoli? brune e del colore della Terra per illuminarsi di quel sole caldo e sincero che filtra da ogni verso, proprio come la pensava Van Gogh: ?tutti gli elementi iconografici (?il balcone, la passeggiata della donna, le saracinesche dei negozi??) legano il tema dell?espressione poetica e della vita?
Dante nella Divina Commedia ha usato il simbolismo con piena consapevolezza; come Eleonora (Angel55), sapientemente lo ha sviluppato, non come accidente simbolico, ma vero simbolo che rappresenti la natura umana e poetica di cui offre l?esempio.
?Un profumo di attesa
si espande nell?aria.
Fedeli propositi
si elevano dall?anima
che accoglie
sogni e speranze perduti e assopiti
di tempi prodighi
quando era acqua?.
Il significato simbolico si sviluppa e impara a camminare in questa seconda stanza della lirica (la stanza leopardianamente perch? tale appare al primo impatto) ? il mirabile quadro di una psicosintesi completa. ?Il profumo dell?attesa, i fedeli che elevano l?anima pronta ad accogliere speranze e sogni lontani?,mentre appare l?immagine che porta all?esplorazione dell'inconscio; si avvia verso il processo della purificazione e del graduale risveglio della coscienza.
?Lo spirito affranto
abbraccia il minuscolo muscolo
che batte impazzito
perch? profonde emozioni
invadono i sensi
e la luce illumina i pensieri?.
Il significato essenziale della lirica apre le porte della mente, per purificarla da tutte le preoccupazioni che il vivere attuale comporta, e prepararla all?accoglienza delle immagini successive, con una ricchezza di simboli particolari.
?il cuore ? abbracciato dallo spirito per illuminare, appunto, l?ombra che potrebbe essersi creata per un incidente involontario?.
Poi s?illumina Ella stessa perch? ? cosciente che il sole che riscalda i cuori, ormai apatici e freddi ad ogni forma di colloquio e inconoscibilit? del reale, e si abbandona per sentirsi invasa ?dalle profonde emozioni/ che illuminano i pensieri?, perci? quando scorge i raggi del sole danzare tra i rami degli alberi, al ritmo de ?La danza della spade? di Aram Khachaturian, il Quid, Dio per me, gi? preme e infila altre parole nella mente creativa del Poeta, irradiando la sua mente di una ragione che nemmeno il Poeta stesso sospettava di possedere; dentro sente che la ragione gli spiega come deve procedere per affascinare e far comprendere il desiderio dell? anima sua.
?La mente percepisce
comprende
si inginocchia umile
all?Essenza Amore
Vita che produce vita dentro l?anima.
I segni che sembravano intraducibili
ora l?intelligenza del cuore
ricomincia ad interpretarli.
Una voce mi distrae
chiama il mio nome
attenzione la mia curiosit?.
Il metodo usato da Eleonora, pu? essere considerato un processo di sublimazione, poich? il soggetto porta alla superficie immagini scaturite dalla profondit? dell??Io? creativo, per essere sottoposte all?osservazione del ?S?? razionale, trasformandole per renderle benefiche e poi procedere fino alla vetta per cogliere ?l?Essenza dell?amore?. E, una volta raggiunta la vetta, prova sentimenti, che credeva di non possedere. Ed Ella sfrutta questa esperienza per contribuire a produrre un notevole miglioramento della sua vita e non solo affettiva.
?I segni che sembravano intraducibili? per i vari ?scrivitori di versi? che infestano il Web, come ieri infestavano i libri, di parole senza senso che pomposamente chiamano versi, senza tener conto che sono solo parole scritte in verticale (ma se leggessero di pi??) Questo ? il sacrificio del Poeta, affrontare la ripida montagna dell?ignoranza per aprire la mente agli eletti; perci? ? opportuno tener conto che il linguaggio deve essere pi? semplice possibile e deve essere usato soltanto con una sufficiente preparazione culturale ed un?aspirazione spirituale.
Quanto ho affermato ? scaturito dai significati e dal simbolisimo, che il Poeta ha cercato di identificare con l?umanit?.
?Mi sporgo dal balcone
per capire e vedere.
Sorpresa sorrido
? un mio vecchio compagno di scuola
che mi saluta con fare gioioso
mi chiede in fretta e in fretta rispondo
ridiamo divertiti
perch? nonostante il tempo sia passato
noi siamo rimasti uguali
nell?entusiasmo di bambini?.
Nel terzo millennio e particolarmente negli ultimi decenni, c?? stato un decadimento spaventoso, un eclatante interesse per la poesia, ma la vera Poesia quanti la riconoscono, la capiscono e l?apprezzano, se anche la scuola invece di sviluppare la memoria dei ragazzi la ottundisce, non permettendo loro di imparare a memoria le poesie di chi ha fatto la storia della letteratura italiana?
??un mio vecchio compagno di scuola/che mi saluta con fare gioioso? e si sofferma sull?uguaglianza dei bambini: ? la riflessione.
Secondo Pirandello, ?la riflessione non si nasconde mai, n? potrebbe essere mascherata o eliminata del tutto dalla volont? o dalla coscienza di un personaggio, come potrebbe succedere con un sentimento; non ? come lo specchio, davanti al quale l'uomo si rimira, ma si pone davanti a ciascuno come un giudice, analizzando vicende e personaggi, con obiettivit? e imparzialit?, scomponendo l'immagine di tutte le cose, le vicende e i personaggi stessi nelle loro componenti: da questa scomposizione nasce l?avvertimento del contrario?.
Il compito del Poeta ? quello di smascherare le vanit? che possono albergare nell'animo umano, seguendo la via della riflessione, e del sentimento che ? interpretato da ciascuno a modo suo, lontano da qualsiasi realt? e da qualsiasi coscienza del vivere.
?La donna col cane non la vedo pi?
e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia
nella mia nostalgia?.
E quindi, Eleonora, dalle opere dipinte con le parole, passando attraverso la riflessione e il controllo del ?S?? razionale sull??Io? creativo fa nascere una nuova immagine e crea l'umorismo di una nuova visione della vita, senza sottolineare particolari contrasti tra l'ideale e la realt?, proprio per la particolare attivit? della riflessione, che ?genera il sentimento del contrario?, la perplessit?, lo stato irresoluto della coscienza. Ella sa che ? il sentimento del contrario che distingue lo ?scrivitore di versi? dal Poeta ?VATE? perch? il secondo assume un atteggiamento diverso di fronte alla realt?.
?? e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia?
Questa riflessione s?insinua acuta e sottile da per tutto scomponendo ogni immagine del sentimento, ogni finzione ideale, ogni apparenza della realt?, ogni illusione. Tutti i fenomeni, sono illusori e la ragione ci sfugge, inesplicabile. Manca alla nostra conoscenza del mondo e di noi stessi quel valore obiettivo che comunemente presumiamo di attribuirle.
Ma Eleonora in questa nuova visione della realt? verifica lo scontro tra l'illusione e la riflessione, che scompone le costruzioni lasciando gli effetti nei differenti approcci con la realt?.
... E M?INEBRIO D?ARMONIA.
E? sera!
Osservo dal mio balcone
una donna passeggiare lungo il viale con il suo cane.
I lampioni accesi
sotto il cielo di giugno
rendono suggestivo il paesaggio serale.
Le saracinesche dei negozi sono chiuse
tutto acquista nostalgico e romantico sapore.
Un profumo di attesa
si espande nell?aria.
Fedeli propositi
si elevano dall?anima
che accoglie
sogni e speranze perduti e assopiti
di tempi prodighi
quando era acqua.
Lo spirito affranto
abbraccia il minuscolo muscolo
che batte impazzito
perch? profonde emozioni
invadono i sensi
e la luce illumina i pensieri.
La mente percepisce
comprende
si inginocchia umile
all?Essenza Amore
Vita che produce vita dentro l?anima.
I segni che sembravano intraducibili
ora l?intelligenza del cuore
ricomincia ad interpretarli.
Una voce mi distrae
chiama il mio nome
attenzione la mia curiosit?.
Mi sporgo dal balcone
per capire e vedere.
Sorpresa sorrido
? un mio vecchio compagno di scuola
che mi saluta con fare gioioso
mi chiede in fretta e in fretta rispondo
ridiamo divertiti
perch? nonostante il tempo sia passato
noi siamo rimasti uguali
nell?entusiasmo di bambini.
La donna col cane non la vedo pi?
e mentre la musica si diffonde nella mia stanza
affacciata dal mio balcone mi inebrio d?armonia
nella mia nostalgia.
(da ?Pensieri e Sentimenti?)
SARA
Sara, la mia bambola
aveva gli occhi verdi
i capelli lunghi e neri.
Inseparabile amica
giocavo con lei spensierata
raccontandole il mio mondo.
Libravo libera
sulle acque pure dello spirito
e sui prati della speranza
attendevo l'amore.
Al chiaro di luna scrivevo
- ingenue aspirazioni -
e sognavo, sognavo, sognavo?
bellezza e calore
poesia e tenerezza
Ma uno zingaro crudele
vestito da principe
e da angelo m'ingann?.
Per invidia e capriccio
mi rub? la bambola.
La cercai.
la cercai.
la cercai ma invano.
Disperata!
Le lacrime grondando
di dolore affondarono
nel seno della terra
dando vita ad umili erbe
che sussurrarono al cuore
parole di perdono e di amore.
No! Gridai disperata.
Rivoglio la mia bambola!
Sara ? mia!
La morte improvvisa m?abbracci?.
Il tempo e la grazia
lenirono il dolore:
Poesia perdono e amore
regnano ora,nel mio bambino cuore.
Ma quella bambola
non l'ho mai dimenticata
ch? la mia vita era
e mi ? stata rubata.
RICORDANDO IERI... SOLA
Sola nella direzione opposta del mio andare
davanti ad un bivio che non appariva facile.
La scelta avrebbe determinato il mio futuro.
Avvertii la mia fragilit?,
la mia limitatezza
la mia impotenza.
La volont? offuscata dagli eventi
mi fa veder la strada lunga e scoscesa.
Un brivido percorre l?esser mio e lacrime
di gelo, solcano le ingenue guance.
Smarrita, ho paura per la prima volta.
Davanti al bivio che chiede risposta
grido invano aiuto,
nessuna man mi ? tesa
nessuna lacrima mi ? asciugata.
Attonita non comprendo il messaggio,
troppo bambina per capirlo.
Le ultime luci si spengono,
mentre il mio lambisce amore.
L'anima, esibisce allo spirito il diadema
delle virt? praticate,
gli fa coraggio, ma l'intelletto s'? fermato,
si rifiuta di comprendere.
M'inginocchio al crocevia della strada,
in quel bivio invoco luce per la scelta,
mentre il sole tramonta sul mio paesaggio.
Non trovo spiegazioni al mio dolore
tutto ? grigio, imporporato di sangue
per me non avverto voli, n? brezze
La fitta nebbia scoraggia la speranza
che ardua squarcia il denso suo latte
la luce del mattino,
s'infiltra nell'anima,
nell'abbraccio la gioia della rinascita.
Quercia la vita mia nel vitale banchetto celeste
si riscopre ancora capace di perdonare chi
con infamia l'ha tradita.
(da Il cammino dell?anima)
DIARIO 3
Mi diceva entusiasta di volermi bene
dei miei consigli non poteva farne a meno.
Mi telefonava pi? volte al giorno
raccontandomi del dolce suo bisogno...
L'ascoltavo commossa e attenta
stupita e qualche volta sospetta.
Era la mia migliore amica!
Disponibile quando doveva sostituirmi
senza che lo sapessi
notificandomi tutto
a situazione avvenuta e consumata.
M?imitava alla perfezione
con fare dolce da sorella cara
mi rassicurava e mi baciava.
Ironicamente gli amici dicevano:
?Credevamo d'avere te davanti
lei ? la tua imitazione costante?.
A volte ci prendevan per sorelle
due gocce d'acqua viste da lontano.
Mi sentivo tanto fortunata,
che se mi fossi lamentata
per ingratitudine avrei meritato
senza perdono d'esser lapidata.
Sfoggiava la sua umilt?
per mio incanto
che felice nel mio canto
l? accoglieva.
Musica, disegno, poesia e lettura
Insieme; poi all'improvviso
mi confid? di amare
sbiadendo il ricordo del passato
il contrario del parlare.
Controllava tutto anche gli amici
che con gioia condividevo
tranne quell'amicizia ?dignitate?
che gelosamente custodivo.
I cui consigli erano linfa vitale,
per me era la guida, il mio faro
e lei non lo poteva sopportare.
?Non c'? condivisione! Gridava disperata
quest?amicizia la voglio urlava arrabbiata?.
Serenamente la rassicuravo
progettando subito un incontro
per vederla gioire contenta,
ma non mi diede il tempo.
Un giorno, per la solidariet?
che mi decantava.
In maniera subdola e cruenta
con perfetta infamia
aiutata da vili farisei
con la cui ideologia mi ero scontrata
recit? una parte ignobile
da maestra architettata
strappandomi per invidia,
quell'amicizia vitale,
che Dio mi aveva donata.
Incredula, col cuore frantumato
per coerenza la volli perdonare
anche se aveva distrutto tutta
la mia vita nel suo andare.
Piansi per la sua povert?!
Ed era la mia migliore amica.
(da Fiori d'Anima)
EMOZIONI ESTIVE
1? parte
E' pomeriggio!
Nel cielo estivo
il riverbero del sole
riflette
immagini di luce
e alla memoria appare
timido il boschetto
dietro la casa dei ricordi.
Un libro mi fa compagnia.
Seduta sul muretto di cinta
Ora distratta, ora assorta
ascolto i rumori lontani
della societ? tecnologica
che ha smarrito la piet?.
Una fitta attraversa il petto!
Stringo momenti di vita
all'ombra delle emozioni e canto
con le braccia alzate
per abbracciare il cielo.
Mi tuffo nell'Amore
del perch? della vita,
penso alla morale
che l'uomo ha smarrito.
Mi sento schiacciata
e volo sulle nuvole
per viaggiare leggera
correndo incontro ai desideri.
Il mio mondo colorato di vita e di sole
bagnato di rugiada di bosco a primavera
e accarezzo prati e montagne innevate.
mentre complice il vento, m'insinuo
tra i rami e ascolto
il chiaccierio delle foglie.
2? parte
Si fa sera!
Il cielo di giugno
continua a cantare sulle ali
della mia poesia
nel boschetto della casa dei ricordi.
E' un cielo ruffiano
accarezza i versi che l'anima eleva
bacia i sentimenti pi? intensi
regala quest'avventura e nell'ala
del silenzio le emozioni cristalline.
Lo spirito sposa l'arcano e abbraccia l'Eterno.
Tremano le stelle, piange la luna e non so.
Stretta al seno dell'Amore
sola m'aggiro tra i colori.
Bianco fiore
candido giglio
l'anima silenziosa
intona dolci melodie.
Ah Tenerezza!
La Sua immagine
limpida m'appare.
Sogno che profuma d'etereo
e di petali puri di primavera.
Stringo il libro mio sincero compagno
seduta sul muretto di cinta
i rumori mi giungono ancora.
Libero sogni e pensieri migliori
gli impulsi pi? nobili e buoni
e li ormeggio
nella magia delle emozioni.
Sospira il cuore!
E teneramente saluta l'Amore.
(da "Fiori d'Anima") Eleonora angel55
Liriche di grande spessore poetico, la ricchezza giocosa delle metafore le rendono gradevoli al lettore che in esse pu? anche scorgere un pizzico di ambiguit? tra la ?bambola rubata da uno zingaro e il dolore che lacera l?anima lasciando profonde rughe, che solo ?il perdono, l?amore e la poesia? sanno guarire, perch? in fondo c?? sempre ?un cuore che teneramente saluta Amore?.
Le liriche si presentano sotto forma di ballate, altrimenti non potrebbero essere considerate, visto il tema trattato. Di concezione moderna post brechtiana, vanno oltre il significato della ballata di Brecht e poi c?? quel novenario tronco: ?La morte improvvisa m?abbracci?? seguito dall?esultante endecasillabo ?E teneramente saluta l?Amore?, dopo il grido disperato che palesa l?appartenenza dell?anima propria, che il Poeta vuole per s? e vorrebbe per tutti.