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mi sento stoico
brillo e senza sogno in tasca
non mi chiamare amore
anzi si, ogni tanto fallo...

non mi chiamare amore
amore mio lontano un isolato
rabbrividisci
col cuore congelato
stringi il respiro, cerchi le coperte
chissa' perche'
sempre troppo corte
non e' la vita che volevi
a me non bastava
quello che mi davi
non mi chiamare amore
con i tuoi toni gravi

Amore mio distorto
da lontano ti stringo
mi sento colma eppure
ancora troppo sola...
amore mio sconvolto
ti cerco un altro posto se vuoi...
che quì al mio cospetto
lo so è tosto, freddo e dispersivo.
Amore mio, amore mio
non mi tentare
che non ho più voglia di torturare
arriva ora il tuo giro...
siamo soli noi due
sulla tua panchina a rimirare.

carlo ha scritto: GRAZIE DEVIL E GRAZIE HOMBRE! leggo solo ora e il vostro commento mi ha fatto davvero piacere, ultimamente ho perso molto il gusto di scrivere...

Figurati Carlo, sai benissimo che se l'ho scritto è esclusivamente perché lo penso. :)

Per quanto riguarda il gusto di scrivere, come sai io è parecchio che l'ho perso, però... non penso che sia una perdita definitiva. A volte torna appena per pochi minuti e poi riscompare, ma alla fine penso che ci saranno tempi in cui tornerà anche per periodi relativamente lunghi.
Insomma... io fossi in te non mi preoccuperei troppo. ;)

speriamo... comunque ringraziamo proprio perchè ti conosco...

Ma qui
torniamo in tema
senza andare a capo
la poesia scema

Il gusto di cercare le parole perdute,
sceglierle,
conoscerle.
Ebbri di freschezza nuova e passione ardita,
prepararsi,
belli, profumati e innocenti
uscire,
l'appuntamento,
due chiacchere, la cena, un drink, l'allegria,
corteggiarle,
amarle,
vedere l'albero del pane rifiorito.
Con la fiducia reciprocamente conquistata,
per mano accompagnarle
nel loro luogo originario.
Ascoltarle.
Le sentite?
Tutto quello che cantano
è verità!

scelgo le parole perdute
ad una ad una, e,
seleziono rigorosamente
ogni singolo sostantivo,
e ogni verbo che canto,
è un seme che si perde
nella terra che germoglia;
è l'autunno dei versi spogli
che io temo e che arriva
puntuale come l'arsura estiva.

Se fossi un vero poeta
scriverei non di ciò che sono
ma di ciò che la gente non dice
e non si adopera per cambiare
e lo stato di cose, permane;
o per tutto ciò che questa finestra
aperta innanzi ai miei occhi stanchi
propina e silenzioso se ne stà
nel fiore dei miei giorni pervasi
da una moltitudine di sogni perduti.

Luigi Zagaria ha scritto:
Se fossi un vero poeta
scriverei non di ciò che sono
ma di ciò che la gente non dice
e non si adopera per cambiare
e lo stato di cose, permane;

Bravo zag! Però falla finita: non esistono poeti veri, ma solo poeti e tu lo sei
Quanto all'opzione 'stoica' che ho quotato qui sopra per bellezza e chiarezza d'esposizione

replica il mio petto
che reclama una lancia nel costato
se la voce manca di dire a chi ha sbagliato:
hai sbagliato!

Oroscopo di oggi            a cura di Andrea Bufalini

Per i nati sotto il segno della poesia.
Splendida giornata con Luna e Urano che insieme a Saturno, Giove e Plutone vi spianeranno la strada, sempre che sappiate assecondare la vostra naturale intuitività e il bisogno arcaico di continuo mutamento che aleggia su di voi da sempre. Siete ispirati, sensibili e la positività vi abbraccia.
Quel che ha da venire meglio sarà di ciò che già passò.
Forse.

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