Fenomeni editoriali
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R: Fenomeni editoriali
Per non parlare dell'ignoranza abissale dei commessi delle megalibrerie tipo Feltrinelli o Messaggerie Musicali: mia figlia che cercava un'edizione di "Romeo e Giulietta" per la scuola si ? sentita rispondere che Shakespeare non andava cercato nel settore teatro...(forse l'avevano messo tra i libri gialli???)
MT
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Romeo e giulietta?
testi erotici.
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- Macchina da scrivere
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E' l'ignoranza dei soldi! Siamo nel mondo del menefreghismo e del superficialismo
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Beh nei megastore che razza di personale ti aspetti di trovare? A me ne ? capitata una pi? grave: in una delle librerie storiche della mia citt?, una di quelli che se la tirano da "libraio autentico" sono incocciato in una tipa che se non sbaglio era la figlia del titolare o gi? di l?, la quale ? andata in stato confusionale quando le ho chiesto un saggio di Bataille. Ha capito il nome solo alla terza ripetizione, poi ho dovuto spiegarle come si scrive perch? sbagliava a digitarlo sul computer, e intanto diceva che probabilmente loro non erano nemmeno in contatto con il distributore di questo autore. Non vi dico la sua sorpresa quando invece ha scoperto che Bataille esiste, ed ? addirittura distribuito da Messaggerie. Quando mi ha chiesto se doveva ordinarlo, le ho detto di lasciar perdere che non era importante. E sono andato a ordinarlo altrove, nella mia libreria preferita. Mi ? spiaciuto perch? la fanciulla aveva due occhi meravigliosi e tutto il resto all'altezza, ma ormai nella mia vita la letteratura viene addirittura prima perfino di quella cosa l?. Meritava un invito a cena, ma certo non che le dessi i miei soldi come libraia.
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- Macchina da scrivere
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Per comprare i libri vado spesso a Milano, davanti alla mia universita' e' pieno di librerie molto interessanti! Anche libri di seconda mano.
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[quote=""Mat""] la fanciulla aveva due occhi meravigliosi e tutto il resto all'altezza, ma ormai nella mia vita la letteratura viene addirittura prima perfino di quella cosa l?.[/quote]
Mhhh :? :?
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- Penna stilografica
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ma invece ha ragione! basta co sta cose che le donne vegon prima di tutto, e quella cosa l? ? un dono di dio! a parte che ci son piu donne che uomini, quindi se ? dovreste pregarci voi, secondo poi il sesso ? sopravvalutato, bello per carit?, ma ci crescete bombardandoci che pare che uno deve divent? maniaco per forza, terzo, un poker con gli amici o un derby vinto allo stadio con gol di tacco al volo, a livello di serotonina il primo, e testosterone il secondo, non si battono.
Tornando al discorso, di Faletti invece che ne pensate?
se non erro "io uccido" da solo ha venduto pi? di tutti i libri di Carlo Lucarelli, messi assieme.
Tornando al discorso, di Faletti invece che ne pensate?
se non erro "io uccido" da solo ha venduto pi? di tutti i libri di Carlo Lucarelli, messi assieme.
Fenomeni editoriali
Quando, tra gli ultimi in Italia, ho finalmente preso in mano "Io uccido", le mie reazioni in ordine cronologico sono state:
- per?... non se la cava male...
- a tratti sembra che scriva in modo simile al mio (stile, tono)
- ma allora perch? non pubblico pure io?
- ufff che palle, ma quanto la fa lunga?
- ma che c'entra tutto questo? eddaiiii... 'namo!
- ecco adesso riprende un po' di ritmo, per? mi sono rotto, scavalco le pagine e vado direttamente alla fine.
Insomma: ho letto di peggio, in fondo non scrive male (tranne qualche acrobazia sintattica qua e l?, con i migliori complimenti all'editing), per? l'impressione netta ? quella di una cosina carina rovinata dal tentativo (fallito) di creare il "libroneda600paginestileamericano": ad un certo punto la vicenda viene allungata con acqua calda, trasformando quello che poteva essere un onesto e carino libro in una brutta copia del peggio di Wilbur Smith.
Per onest? intellettuale devo dire che di due romanzi di Wilbur Smith iniziati non sono riuscito a leggerne intero manco uno, esattamente per gli stessi motivi di cui sopra; idem dicasi per uno di Grisham. Effettivamente oltre le 250-300 pagine tendo a rompermi e a dare evidenti segnali di insofferenza e impazienza. Per? non credo sia del tutto colpa mia: in fondo di Ken Follett ho letto 1500 pagine in una volta sola, e in vita mia ho letto due volte opuscoletti quali Guerra e pace, La montagna incantata... Forse se uno si scassa non ? colpa del lettore.....
- per?... non se la cava male...
- a tratti sembra che scriva in modo simile al mio (stile, tono)
- ma allora perch? non pubblico pure io?
- ufff che palle, ma quanto la fa lunga?
- ma che c'entra tutto questo? eddaiiii... 'namo!
- ecco adesso riprende un po' di ritmo, per? mi sono rotto, scavalco le pagine e vado direttamente alla fine.
Insomma: ho letto di peggio, in fondo non scrive male (tranne qualche acrobazia sintattica qua e l?, con i migliori complimenti all'editing), per? l'impressione netta ? quella di una cosina carina rovinata dal tentativo (fallito) di creare il "libroneda600paginestileamericano": ad un certo punto la vicenda viene allungata con acqua calda, trasformando quello che poteva essere un onesto e carino libro in una brutta copia del peggio di Wilbur Smith.
Per onest? intellettuale devo dire che di due romanzi di Wilbur Smith iniziati non sono riuscito a leggerne intero manco uno, esattamente per gli stessi motivi di cui sopra; idem dicasi per uno di Grisham. Effettivamente oltre le 250-300 pagine tendo a rompermi e a dare evidenti segnali di insofferenza e impazienza. Per? non credo sia del tutto colpa mia: in fondo di Ken Follett ho letto 1500 pagine in una volta sola, e in vita mia ho letto due volte opuscoletti quali Guerra e pace, La montagna incantata... Forse se uno si scassa non ? colpa del lettore.....
Re: R: Fenomeni editoriali
[quote=""Annamaria Trevale""]In effetti, Mat, sembri messo male.......
[/quote]
"Uno scrittore non pu? abbandonarsi completamente a un'altra persona, nella realt?, non pu? mettersi nelle mani di qualcuno. E' per questo che innamorarsi, per uno scrittore, equivale alla morte" (Biorn Larsson, "Il segreto di Inga", Iperborea)
"Perch? non sono diventato nessuno? Mentre Fridolf ha avuto successo (...) Ci si deve dare interamente, certo. Lasciar perdere tutto e darsi. Allora si arriva. Darsi ? l'unica cosa che conta, alla fine" (Goran Tunstrom, "Oratorio di Natale", Iperborea)
"Uno scrittore non pu? abbandonarsi completamente a un'altra persona, nella realt?, non pu? mettersi nelle mani di qualcuno. E' per questo che innamorarsi, per uno scrittore, equivale alla morte" (Biorn Larsson, "Il segreto di Inga", Iperborea)
"Perch? non sono diventato nessuno? Mentre Fridolf ha avuto successo (...) Ci si deve dare interamente, certo. Lasciar perdere tutto e darsi. Allora si arriva. Darsi ? l'unica cosa che conta, alla fine" (Goran Tunstrom, "Oratorio di Natale", Iperborea)