le news di Reno Bromuro e "IL BARICENTRO"
Inviato: 25/08/2004, 21:11
CENA MALEDETTA
Lo sentivo, lo presagivo che questa sera non dovevo andare all'appuntamento; che c'?ra qualcosa nell'aria che non mi piaceva! Intanto eccomi qui, braccato come un cane rognoso. Ah, maledetta Carmencita! Era tutto un tranello, il tuo amore. Ti faceva gola la mia taglia, ma hai fatto male i tuoi calcoli, Pedro Ermendoza non si lascia prendere tanto facilmente. ?Sangre y muerte!? prima di morire, ne porter? parecchi al ?Creador? e prima fra tutti, sarai tu, strega! - Grign? tra i denti.
Cos? dicendo si arrampic? su di un albero che toccava la veranda della sua enamorada. Ella era davanti allo specchio e si pavoneggiava, sfoggiando l'ultimo regalo di Pedro, pensando tra s?: ?Che stupido!?
Non pot? pensare altro perch? nel grande specchio apparve l'atletica sagoma di Pedro che impugnava una grossa pistola e la guardava minaccioso. Carmencita si turb?, ma senza parere impaurita le corse incontro a braccia tese, scongiurandolo di fuggire.
- No. - Rispose con veemenza. - Pedro Ermendoza, il terrore di tutto il Mexico, non fugge di fronte al pericolo, anche se architettato da mano femminile. E se ? destino che debba morire questa sera ?Por la Vergine do Pilar!? tu mi seguirai all'Inferno. - E facendo seguire il gesto alle parole, punt? rapido la pistola.
- Se credi di salvarti uccidendomi, uccidimi pure. - Disse la donna con il cuore in gola, alzando il tono della voce, tanto, che le guardie nella stanza attigua potessero udirla e corressero in suo aiuto.
Cos? fu. Un attimo! Dieci, dodici uomini piombarono alle spalle di Pedro che fu costretto a tentare il tutto per tutto, saltando dalla finestra. Precipitando a terra, grid?: ?Adios Carmencita, ci rivedremo!? E scomparve nell'oscurit? della notte, invano inseguito da un tambureggiare di spari.
* * *
Erano passati ormai due anni e Pedro s'?ra portato quell'odio nel cuore, come un pugnale avvelenato. Una sera mentre cenava con la sua banda alla ?Estancia de don Garcia? vide apparire Carmencita nello specchio di fronte a lui. Si volt? di colpo. Era proprio lei, accompagnata da un uomo. ?Valgame Dios!? lo conosceva bene quel tizio! S?, era don Alvaro Sevilla! Dunque i due complici erano assieme?! La vendetta sarebbe stata completa. Masticando amaro, brontol?: ?Cena maledetta, bene di vendetta!?
Attese che i due prendessero posto nel locale e che don Garcia portasse loro il pranzo, si alz? e si diresse deciso verso di loro, che non lo avevano, l? per l?, riconosciuto e con scherno sprezzante domand?:
- Permettono? No, donna Carmencita, non vi muovete! - Aggiunse, vedendo che la donna si stava alzando per scappare. - Non vi conviene! E voi, don Alvaro, usatemi la cortesia di darmi quel gingillo, che nelle vostre mani non sta troppo sicuro, potrebbero tremare e... ?Adios Pedrito!? Non tentate colpi di testa - rilev? truce - perch? questi uomini che vedete sono i miei ?gringos?. Dunque, vi dicevo. - Parlava con voce tagliente come lama di rasoio. Ogni suono che usciva dalla sua bocca era doccia gelata per i due malcapitati. - Permettete? - E si sedette, senza che la coppia nemica reagisse. Poi pacatamente riprese. - Donna Carmencita, ricordate quella certa storia della cena maledetta? No? Ve la ricorder? io. Miguel, - chiam? - vieni qui.
Un uomo armato fino ai denti, dondolandosi come un pachiderma, si diresse verso di lui e chiese, col suo vocino stridente in una grossa mole.
- Che c'? capo?
- Ricordi, Miguel, la storia della cena maledetta?
- Si seg?or!
- Raccontala alla se?ora.
Il bandito dandosi delle arie, si sedette all'altro lato del tavolo e narr?. Quando ebbe finito, Carmencita aveva perso tutta la sua spavalderia.
- Ma allora?... - Balbett?. - hai deciso, Pedro?
- Pedro Ermendoza non dimentica. L'ora ? giunta. - Disse con un ghigno da far gelare, di pi?, il sangue ai due disgraziati. E prosegu? implacabile. - Al contrario dell'eroina della storia che hai intesa, non morrai subito. A Pedro Ermendoza, il terrore del Mexico, non la si fa. Questa cena alla ?Estancia de don Garcia? la ricorderai, anche all'Inferno.
- Ma io che c'entro? - Balbett? don Alvaro, bianco come la neve. - Io che c'entro?
- Vigliacco! - Ribad? Pedro, sferrandogli un ceffone. Poi emise un fischio convenzionale.
Carmencita e don Alvaro furono prelevati, issati sui cavalli e portati lontano.
* * *
Sotto la luna, nel grande bosco di ?Armadillo? don Alvaro si contorceva tra le fiamme. Carmencita era stata condannata ad assistere, sul rogo non ancora acceso per lei.
La fedifraga non svenne, non chiese altro che una sigaretta e attese la sua fine.
E la sua fine venne! Fin? fra le braccia di Pedro, ammirato dal suo coraggio, e l'indomani pass? a far parte dell'imprendibile banda.
Reno Bromuro
L'amore degli uomini ha un fine e una fine
L'amore di Dio ? eterno e disinteressato
Il Baricentro Mensile di critica artistica e
letteraria
www.poesiavita.com/
www.guttacavat.com/
http://digilander.libero.it/poeticamente2/ip/index.htm
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... /index.htm
www.letteratour.it/
www.nostalgiaetenerezza.it/paginediunpoeta/index.htm
http://www.sfairos.it/renobromuro.htm
http://skorpiona.webcindario.com/reno_bromuro.htm
www.poetes.it
www.poetilandia.it/
www.libreriadonna.com
www.poetare.it/bromuro.html
www.aziendabari.it
www.dentronapoli.it/Personaggi/Bruni_sergio.htm
www.nonsoloparole.com
www.sfairos.it/teatro_reno_bromuro.htm
www.nuoviautori.org
www.carlotrotta.it
www.raccontare.com/racconti/renobromuro.htm
http://velvetmorning.blog.excite.it/
Lo sentivo, lo presagivo che questa sera non dovevo andare all'appuntamento; che c'?ra qualcosa nell'aria che non mi piaceva! Intanto eccomi qui, braccato come un cane rognoso. Ah, maledetta Carmencita! Era tutto un tranello, il tuo amore. Ti faceva gola la mia taglia, ma hai fatto male i tuoi calcoli, Pedro Ermendoza non si lascia prendere tanto facilmente. ?Sangre y muerte!? prima di morire, ne porter? parecchi al ?Creador? e prima fra tutti, sarai tu, strega! - Grign? tra i denti.
Cos? dicendo si arrampic? su di un albero che toccava la veranda della sua enamorada. Ella era davanti allo specchio e si pavoneggiava, sfoggiando l'ultimo regalo di Pedro, pensando tra s?: ?Che stupido!?
Non pot? pensare altro perch? nel grande specchio apparve l'atletica sagoma di Pedro che impugnava una grossa pistola e la guardava minaccioso. Carmencita si turb?, ma senza parere impaurita le corse incontro a braccia tese, scongiurandolo di fuggire.
- No. - Rispose con veemenza. - Pedro Ermendoza, il terrore di tutto il Mexico, non fugge di fronte al pericolo, anche se architettato da mano femminile. E se ? destino che debba morire questa sera ?Por la Vergine do Pilar!? tu mi seguirai all'Inferno. - E facendo seguire il gesto alle parole, punt? rapido la pistola.
- Se credi di salvarti uccidendomi, uccidimi pure. - Disse la donna con il cuore in gola, alzando il tono della voce, tanto, che le guardie nella stanza attigua potessero udirla e corressero in suo aiuto.
Cos? fu. Un attimo! Dieci, dodici uomini piombarono alle spalle di Pedro che fu costretto a tentare il tutto per tutto, saltando dalla finestra. Precipitando a terra, grid?: ?Adios Carmencita, ci rivedremo!? E scomparve nell'oscurit? della notte, invano inseguito da un tambureggiare di spari.
* * *
Erano passati ormai due anni e Pedro s'?ra portato quell'odio nel cuore, come un pugnale avvelenato. Una sera mentre cenava con la sua banda alla ?Estancia de don Garcia? vide apparire Carmencita nello specchio di fronte a lui. Si volt? di colpo. Era proprio lei, accompagnata da un uomo. ?Valgame Dios!? lo conosceva bene quel tizio! S?, era don Alvaro Sevilla! Dunque i due complici erano assieme?! La vendetta sarebbe stata completa. Masticando amaro, brontol?: ?Cena maledetta, bene di vendetta!?
Attese che i due prendessero posto nel locale e che don Garcia portasse loro il pranzo, si alz? e si diresse deciso verso di loro, che non lo avevano, l? per l?, riconosciuto e con scherno sprezzante domand?:
- Permettono? No, donna Carmencita, non vi muovete! - Aggiunse, vedendo che la donna si stava alzando per scappare. - Non vi conviene! E voi, don Alvaro, usatemi la cortesia di darmi quel gingillo, che nelle vostre mani non sta troppo sicuro, potrebbero tremare e... ?Adios Pedrito!? Non tentate colpi di testa - rilev? truce - perch? questi uomini che vedete sono i miei ?gringos?. Dunque, vi dicevo. - Parlava con voce tagliente come lama di rasoio. Ogni suono che usciva dalla sua bocca era doccia gelata per i due malcapitati. - Permettete? - E si sedette, senza che la coppia nemica reagisse. Poi pacatamente riprese. - Donna Carmencita, ricordate quella certa storia della cena maledetta? No? Ve la ricorder? io. Miguel, - chiam? - vieni qui.
Un uomo armato fino ai denti, dondolandosi come un pachiderma, si diresse verso di lui e chiese, col suo vocino stridente in una grossa mole.
- Che c'? capo?
- Ricordi, Miguel, la storia della cena maledetta?
- Si seg?or!
- Raccontala alla se?ora.
Il bandito dandosi delle arie, si sedette all'altro lato del tavolo e narr?. Quando ebbe finito, Carmencita aveva perso tutta la sua spavalderia.
- Ma allora?... - Balbett?. - hai deciso, Pedro?
- Pedro Ermendoza non dimentica. L'ora ? giunta. - Disse con un ghigno da far gelare, di pi?, il sangue ai due disgraziati. E prosegu? implacabile. - Al contrario dell'eroina della storia che hai intesa, non morrai subito. A Pedro Ermendoza, il terrore del Mexico, non la si fa. Questa cena alla ?Estancia de don Garcia? la ricorderai, anche all'Inferno.
- Ma io che c'entro? - Balbett? don Alvaro, bianco come la neve. - Io che c'entro?
- Vigliacco! - Ribad? Pedro, sferrandogli un ceffone. Poi emise un fischio convenzionale.
Carmencita e don Alvaro furono prelevati, issati sui cavalli e portati lontano.
* * *
Sotto la luna, nel grande bosco di ?Armadillo? don Alvaro si contorceva tra le fiamme. Carmencita era stata condannata ad assistere, sul rogo non ancora acceso per lei.
La fedifraga non svenne, non chiese altro che una sigaretta e attese la sua fine.
E la sua fine venne! Fin? fra le braccia di Pedro, ammirato dal suo coraggio, e l'indomani pass? a far parte dell'imprendibile banda.
Reno Bromuro
L'amore degli uomini ha un fine e una fine
L'amore di Dio ? eterno e disinteressato
Il Baricentro Mensile di critica artistica e
letteraria
www.poesiavita.com/
www.guttacavat.com/
http://digilander.libero.it/poeticamente2/ip/index.htm
http://www.elbasun.com/L_angolo_della_l ... /index.htm
www.letteratour.it/
www.nostalgiaetenerezza.it/paginediunpoeta/index.htm
http://www.sfairos.it/renobromuro.htm
http://skorpiona.webcindario.com/reno_bromuro.htm
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