Esercizio numero sette

Sezione nella quale si svolgono gli esercizi previsti da questa iniziativa.
Gaetano Intile
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Re: Esercizio numero sette

Messaggio da Gaetano Intile »

Il primo racconto va bene, il narratore è onnisciente e palese, il punto di vista è quello del protagonista.
Quanto al secondo racconto... hai svolto il tema per come io l'ho richiesto. Sei stato bravo. Il discorso libero indiretto funziona molto bene, sembra un racconto completamente diverso dal primo, ma più profondo e maturo.
Quanto al narratore nascosto. Lì l'errore è mio. Se rileggi lo scambio di battute tra me e Roberto te ne accorgerai. L'io narrante va bene, ma richiedere la prima persona da parte mia è stato un errore.
Sarebbe stato corretto così: Era quasi sera, vide le navi... provò a trovare...
Insomma, per avere l'effetto narratore nascosto la voce narrante doveva usare un modo impersonale di rivolgersi al lettore.
Tu hai svolto perfettamente il tuo compito. Molto bene. Grandi progressi, direi.
Giovanni p
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Re: Esercizio numero sette

Messaggio da Giovanni p »

Grazie mille per avermi letto, leggerò lo scambio di battute!

Buon fine settimana a tutti!
Maria E.
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Re: Esercizio numero sette

Messaggio da Maria E. »

Gaetano Intile ha scritto: 15/06/2023, 18:22 Il primo racconto va bene, il narratore è onnisciente e palese, il punto di vista è quello del protagonista.
Quanto al secondo racconto... hai svolto il tema per come io l'ho richiesto. Sei stato bravo. Il discorso libero indiretto funziona molto bene, sembra un racconto completamente diverso dal primo, ma più profondo e maturo.
Quanto al narratore nascosto. Lì l'errore è mio. Se rileggi lo scambio di battute tra me e Roberto te ne accorgerai. L'io narrante va bene, ma richiedere la prima persona da parte mia è stato un errore.
Sarebbe stato corretto così: Era quasi sera, vide le navi... provò a trovare...
Insomma, per avere l'effetto narratore nascosto la voce narrante doveva usare un modo impersonale di rivolgersi al lettore.
Tu hai svolto perfettamente il tuo compito. Molto bene. Grandi progressi, direi.
Buonasera,
meno male che ho letto la discussione, stavo uscendo pazza per il secondo esercizio, infatti, non riuscivo a conciliare il narratore nascosto con la prima persona :blob7: :BangHead: .
Mi rimetto al lavoro e ben presto metterò qui lo svolgimento.
:)
GiacomoB
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Re: Esercizio numero sette

Messaggio da GiacomoB »

Buongiorno, posto qui i miei testi per questo esercizio. Ho avuto qualche problema a capire l'esercizio e non sono sicuro di aver centrato l'obiettivo.
Spero di ricevere un feedback, nel frattempo rileggerò sia la lezione che la discussione dei miei colleghi di officina.
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narratore palese e onnisciente, il punto di vista del protagonista, la terza persona al tempo passato e dei dialoghi

Lo scienziato avanzava dentro la grotta, l’oscurità era completa e riusciva a muoversi solo grazie al visore avanzato della tuta protettiva.
Le pareti di pietra erano ornate da incisioni della civiltà antica che stava ricercando da tutta la vita.
“Ok, sono qui e sono vicino… potrebbe scoppiarmi in cuore!”
Ogni suo movimento e ogni sua parola erano registrati per le generazioni future, sarebbero stati studiati nelle scuole.
Controllò i dispositivi di monitoraggio ambientale, poteva procedere.

La maschera filtrava il suo respiro per non variare il microclima della grotta. La sua mano si mosse delicatamente verso gli antichi manoscritti conservati per miracolo in quel luogo fermo nel tempo.
Erano messi in ordine su scaffali di pietra; libri vecchi di migliaia di anni che raccontavano la storia di una civiltà ormai perduta.
“Ce la posso fare, ce la posso fare” mormorò, rompendo il silenzio totale, rotto solo dal suono dei passi attutiti dagli stivali.

Si avvicinò a un manoscritto che sarebbe stato la chiave di volta della ricerca, gli strumenti di monitoraggio ambientale iniziarono a lampeggiare silenziosamente, indicando un improvviso aumento di umidità.
Lo scienziato si fermò e iniziò a iperventilare, le mani tremavano dentro ai guanti. Regolò il microclima con gli strumenti.
“Stiamo bene, stiamo bene.” sussurrò.

Iniziò a preparare la stanza per estrarre i libri e studiare quello che lo avrebbe portato a coronare il suo sogno più grande.

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Narratore nascosto, punto di vista del protagonista, prima persona, tempo passato, discorso libero indiretto:



Era buio ma per me la grotta era illuminata come di giorno, grazie al visore della tuta.
Le pareti erano ornate da incisioni della civiltà perduta che cercavo da tutta la vita. Mi ripetei che andava tutto bene, così da registrare anche questo per i miei colleghi scienziati.
I dispositivi di monitoraggio ambientale mi dissero che potevo procedere. La maschera filtrava l’aria così da non variare il microclima della grotta.
I manoscritti erano a portata di mano, messi su scaffali di pietra vecchi di migliaia di anni. Il silenzio era totale, rotto solo dal suono dei miei passi attutiti dagli stivali e dalle mie parole.

Quando mi avvicinai a un manoscritto, gli strumenti di monitoraggio ambientale iniziarono a lampeggiare silenziosamente, indicando un improvviso aumento di umidità.
Mi sono fermato e ho regolato il microclima intorno a me, era come tagliare il filo rosso delle bombe nei film.
Mi sono detto che ce la potevo fare, che sarebbe andato tutto bene.

Ho iniziato a preparare la stanza per estrarre i libri, inizierò a studiarli tra poco.
Gaetano Intile
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Re: Esercizio numero sette

Messaggio da Gaetano Intile »

Ciao, Giacomo. Nel primo racconto sei riuscito a costruire un narratore palese, ma NON onnisciente. Per renderlo onnisciente avresti dovuto far dire al narratore qualcosa il protagonista NON poteva sapere. Gli altri obiettivi li hai centrati a eccezione dei dialoghi, che non hai inserito. Leggo solo dei pensieri del protagonista.
Il mancato inserimento dei dialoghi ti ha reso impossibile nel secondo racconto la loro trasformazione in discorsi liberi indiretti. Se avessi letto i testi precedenti tra me e Roberto ti saresti anche accorto che ho sbagliato nel richiedere un narratore nascosto in prima persona. Doveva essere la terza. Errore mio. D'altra parte tu hai costruito un io narrante, dove è il protagonista a parlare per mezzo del narratore. Nel narratore nascosto il parlante deve essere ESTERNO, non il protagonista, e l'autore deve cercare di nascondere il narratore in mondo che la sua presenza sia impercettibile.
La grotta s'era illuminata, come di giorno, Si ripeté che tutto andava bene e pensò al giorno in cui, per la prima volta, era sceso dentro una grotta...
Sui tempi verbali nel finale ti sei inceppato. Spero di esser riuscito a spiegarmi.
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