Abbozzo di una struttura narrativa

"Officina" come luogo, dove si può imparare a capire cos’è un racconto, dove poter apprendere le tecniche costruttive della narrazione, almeno le più elementari.
Si organizzeranno corsi strutturati in varie lezioni.

Moderatore: Gaetano Intile

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Gaetano Intile
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Abbozzo di una struttura narrativa

Messaggio da Gaetano Intile »

Il discorso narrativo consiste in una sequenza coerente di enunciati narrativi, ove ENUNCIATO è relativamente indipendente da un medium espressivo particolare, e comprende l'enunciato linguistico, l'enunciato grafico, l'enunciato coreografico, e così via.
ENUNCIATO NARRATIVO ed ENUNCIAZIONI NARRATIVE sono utilizzati come termini tecnici per indicare qualsiasi espressione di un elemento narrativo considerato indipendentemente dalla sostanza che lo realizza.
Il termine ha un senso discorsivo, e non grammaticale.
Ad esempio, un enunciato narrativo può manifestarsi tramite domande o ordini così come tramite costruzioni dichiarative nel linguaggio naturale.

Le narrative sono atti di comunicazione, e pertanto possiamo facilmente immaginarle come frecce che si muovono da sinistra verso destra, dall'autore all'uditorio. Ma dobbiamo distinguere tra autore e pubblico reali e autore e pubblico impliciti; soltanto l'autore e il pubblico impliciti sono immanente all'opera, costrutti del patto narrativo realizzato nel testo.
Autore reale e pubblico reale comunicano soltanto attraverso le loro controparti implicite. Ciò che viene comunicato è la STORIA, l'elemento formale del contenuto della narrativa. La STORIA è comunicata per mezzo del DISCORSO, l'elemento formale dell'espressione. Il DISCORSO enuncia la STORIA e li enunciati sono di due tipi, PROCESSO e STASI, a seconda se qualcuno abbia fatto qualcosa o qualcosa sia accaduto, oppure qualcosa sia semplicemente esistito nella storia...
Seymour Chatman, Storia e Discorso, 1998, Pratiche Editrice.

Seymour Chatman è stato uno dei più grandi critici letterari e cinematografici americani, nonché professore emerito di Retorica all'Università di Berkeley in California. Ed è stato uno dei maggiori esponenti al mondo della Teoria della Narrativa (secondo la dizione anglosassone) o Narratologia (secondo l'espressione europea) nella sua branca Strutturalista.
Seguire Chatman, come Genette o Greimas, permette di entrare dentro al funzionamento di un racconto.
Ma cos'è una STRUTTURA? Jean Piaget, grande psicologo, fondatore dell'epistemologia genetica, mostra come discipline diverse, come la matematica, la filosofia, l'antropologia, la linguistica, hanno utilizzato il concetto di STRUTTURA richiamandosi a tre nozioni chiave: la totalità, la trasformazione, l'autoregolazione. Ogni gruppo di oggetti, qualunque esso sia, che non abbia tutte e tre le nozioni è possibile considerarlo aggregato e non struttura.
La domanda è: la narrativa è una disciplina che ha struttura, come la matematica e la filosofia?
La narrativa è una totalità, perché costituita da elementi - eventi ed esistenti - che sono di natura differente da ciò che nel suo insieme costituiscono. Eventi ed esistenti sono isolati e distinti, mentre una narrativa è composta da SEQUENZE. Inoltre gli EVENTI nella narrativa (a differenza da quanto avviene nella compilazione casuale) tendono a essere collegati e interdipendenti. Una serie casuale di chiacchiere di salotto non è una narrativa. In una narrativa, scrive Piaget, gli eventi vengono sulla scena ORDINATI, non in modo casuale, disordinato e disorganizzato.
In secondo luogo le narrative comportano sia la TRASFORMAZIONE che l'autoregolazione. AUTOREGOLAZIONE significa che che la struttura è chiusa e completa. Piaget scriveva: " le trasformazioni inerenti a una struttura non conducono fuori dalle sue frontiere ma generano solo elementi che appartengono solo alla stessa struttura e che conservano le sue leggi. Così addizionando o sottraendo l'uno all'altro o l'uno dall'altro due numeri interi qualsiasi otteniamo sempre due numeri interi qualsiasi, i quali verificano le leggi del gruppo. È in questo senso che la struttura si chiude in sé".
Il processo tramite cui viene espresso un evento narrativo è la sua TRASFORMAZIONE. Comunque avvenga questa TRASFORMAZIONE (poniamo che l'autore voglia ordinare la narrazione degli eventi secondo la loro sequenza causale, o di presentarli con un effetto di analessi) soltanto CERTE possibilità possono verificarsi. La narrativa non ammetterà eventi o altri fenomeni che non le appartengano e non si pieghino alle sue leggi. Naturalmente possono essere introdotti elementi o eventi all'apparenza non pertinenti. Ma la loro importanza prima o poi dovrà manifestarsi, altrimenti si potrà obiettare che la narrativa è congegnata male.
La narrativa è quindi essenzialmente STRUTTURA.
Per sapere come organizzare questa struttura continuate a leggermi.
Ultima modifica di Gaetano Intile il 20/03/2023, 18:26, modificato 1 volta in totale.
Robennskii
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Re: Abbozzo di una struttura narrativa

Messaggio da Robennskii »

Davvero interessante. Confesso che solo a una seconda lettura, più approfondita, sono riuscito a cogliere il senso del discorso.
In particolare, mi colpisce questa sorta di "fisica della narrativa" dove, in un modo o nell'altro, le leggi regolano il sistema per intero.
Personalmente, trovo che il fulcro di quanto spiegato sia, qui, la frase:
"La narrativa non ammetterà eventi o altri fenomeni che non le appartengano e non si pieghino alle sue leggi".

Questa sorta di "reverse engineering" che ci porta a scomporre ciò che noi, autori professionali e non, applichiamo inconsciamente, promette sorprese inaspettate. Per esempio, ma non voglio precorrere i tempi, parlare del "patto" tra autore e lettori mi intriga e non poco.

Continuo a seguire con interesse crescente.
Gaetano Intile
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Re: Abbozzo di una struttura narrativa

Messaggio da Gaetano Intile »

Con lo strutturalismo andremmo lontano. È una corrente filosofica, pure se l'espressione e l'idea nascono e si sviluppano con il linguista de Saussure. Si afferma negli anni Sessanta come movimento filosofico e si estende a varie discipline scientifiche e sociali, tra cui l'economia o la psicanalisi.
La narratologia anche. Riconoscere strutture, organizzazioni non casuali e umane è abbastanza facile. La fisica non può essere strutturalista, a meno che non si ravveda in questo universo una delle tre nozioni di cui sopra. Può darsi che Dio sia strutturalista. Buona idea per un racconto di Sci-Fi.
Al Patto narrativo ci arriveremo, stai sicuro.
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