LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

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Mario Pulimanti
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LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

Messaggio da Mario Pulimanti »

LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

Sono pronto per la prova più importante della giornata: il viaggio sulla metro.
Da Ostia a Roma.
Tutto bene?
Bene un corno, dannazione!
Ho un fastidioso mal di testa.
Che diamine! Vado a lavorare controvoglia.
Gli altoparlanti annunciano che pure oggi il servizio è rallentata.
Come tutti i giorni, del resto.
Tempo quindici minuti e arriva un treno, ogni centimetro di carrozza stipato di corpi sudati, accartocciati, pigiati in un insieme compatto.
Non provo neanche a salire, ma nel pandemonio di persone che sgomitano per aprirsi un varco l’una sull’altra, riesco a guadagnare la prima linea della piattaforma e resto in attesa del convoglio seguente.
Che arriva venti minuti dopo, ma pieno zeppo come il precedente.
Quando le porte si aprono e qualche passeggero dalla faccia paonazza si fa largo tra la folla in attesa, mi pigio dentro e respiro una boccata d’aria viziata, stagnante.
Mi sembra che l’aria sia passata per i polmoni di ciascuno un centinaio di volte.
Altra gente s’ammassa alle mie spalle e mi trovo spiaccicato tra un giovane arabo ed il vetro divisorio che ci separa dall’area dei posti a sedere.
Normalmente avrei preferito mettermi con il naso pigiato contro il vetro, ma quando ci provo scopro una gran chiazza viscida, proprio ad altezza del mio viso, un accumulo di sudore e di unto lasciato dalla testa dei passeggeri che si sono strusciati contro la lastra trasparente, così non posso far altro che girarmi e fissare, occhi negli occhi il ragazzo che ho davanti.
Quando al terzo o quarto tentativo si chiudono le porte io e lui ci ritroviamo ancora più pigiati perché la gente accalcatasi sulla porta senza riuscire a entrare finisce con lo stiparsi dentro insieme a noi.
Un compagno di sventura mi spinge.
Mi volto e lo fulmino con lo sguardo.
Se dovessi svenire non cadrei in terra perché spazio per cadere proprio non c’è.
Arrivo a Piramide decisamente provato.
E con un’ora di ritardo.
Ma il mio viaggio continua.
Debbo, infatti, arrivare fino a Termini con un’altra linea della metro: l’affollatissima B.
Scendo di sotto con la scala mobile.
Mi rendo conto, appena vedo la piattaforma, che difatti è affollata all’inverosimile.
Più del solito.
Deve esserci stato qualche guasto e probabilmente non arrivano treni da almeno un quarto d’ora.
Scendo dalla scala mobile.
Arrivato a Termini, penso che mi farebbe bene bere un caffè.
Che prendo subito prima di entrare in ufficio.
E’ proprio vero: fare il pendolare stanca.
Ve lo giuro!
Inutile nasconderlo: la metro di Ostia é da terzo mondo
Ma Marino, sindaco ciclista, lo sa?

Mario Pulimanti (Lido di Ostia - Roma)

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Re: LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

Messaggio da carlo »

non sei il primo che sento parlar cosi della situazione roma ostia, un servizio cosi comodo ed utiliazzato è assurdo che funzioni in questo modo.
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Mario Pulimanti
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Re: LA METRO ROMA-LIDO: VIAGGIO NEL DELIRIO

Messaggio da Mario Pulimanti »

Certo, Carlo.
Io abito ad Ostia dal 1984 e la metro ha sempre funzionato male.
Ora forse, anche peggio....
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