SE TI ABBRACCIO NON AVERE PAURA

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Mario Pulimanti
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SE TI ABBRACCIO NON AVERE PAURA

Messaggio da Mario Pulimanti »

Londra vibra, e Walter ci si immerge con gioia.
Londra avvolta nella nebbiolina e nel denaro, con un odore che Walter conosce bene.
Ha lavorato per anni presso lo studio legale inglese Berwin Leighton Paisner .
Ora è in pensione.
Entra all’All Bar One, vicino alla stazione ferroviaria di London Bridge.
Lui ha i propri orizzonti sessuali: questo sì, questo no.
Si siede.
Prende un hamburger con le patatine.
E una St. Peter Old style porter.
Una birra artigianale.
Favolosa.
Guarda il vuoto attraverso la finestra del vecchio bar.
Quel vuoto è pieno di cose: una donna sugli ottant’anni chiede l’elemosina per mantenere i genitori, un vecchietto guarda il culo delle passanti e, siccome non può alzare ormai più niente, alza un sopracciglio, una spazzina municipale insegue brandendo la scopa un cane cagone e pure di destra, un orientale appena arrivato rovista tra il sudiciume dei portoni e nel frattempo si offre come maggiordomo filippino.
Ma Walter vede solo il vuoto, che è quello che resta nella vita dopo aver visto tutto.
Davanti a lui si siede Danielle.
Agente della polizia metropolitana di Londra.
Che fragranza il profumo del suo corpo!
Bella, calda e croccante come il pane appena sfornato.
Quando la vede, Walter le sorride.
Walter é un tipo che l’età pone al di sopra di ogni sospetto, ma che in modo simpatico e affettuoso ha sempre dichiarato di avere un debole per lei.
Danielle ha accettato quel corteggiamento fittizio che dura da tempo, senza arrivare mai a essere invadente o allusivo.
“Io desidero un lavoro, come quello della poliziotta, che mi consenta di prendere di criminali e di farli finire in galera, a prescindere da quello che guadagno. Il tuo lavoro da avvocato, Walter, consiste invece nell’esatto contrario: aiuti dei criminali a uscire di galera in funzione di quello che guadagni.”
“Ecco qui. Fine del sogno proibito.”
“Quale sogno proibito?”
“Un bel giro per Londra, con una McLaren MP4-12C, in una giornata come questa,, con una bella donna come te.”
Danielle le sorride mentre spinge il pulsante dell’ascensore.
“A volte bisogna osare, Walter.”
“Danielle, alla mia età? Quando ero giovane avevo il timore che le donne mi dicessero di no. Adesso ho il terrore che mi dicano di sì.”
Danielle ride.
“Se ti abbraccio non avere paura” le dice Walter.
“Buona giornata, Walter.”
“A te, Danielle.”
Walter torna a casa.
Entra nel portone.
Nell’ascensore incontra Celestine, la nuova inquilina del terzo piano.
E rimane abbagliato: vede labbra di pianta carnivora e immagina labbra vaginali dolci e fragili come bachi di seta.
Pensa che da quando é impotente è diventato un poeta, forse perché le donne si riempiono di parole quando non si possono riempire d’altro.
Pensa che Celestine sia piena di cose dolci, ma in altri tempi avrebbe pensato che fosse piena di cose sordide: gambe da mordere, un ventre da schiacciare, natiche da aprire, una lingua da fare a pezzi.
La guarda con apprensione.
La saluta.
Le volta le spalle.
E se ne va trascinando i piedi.
Entra dentro casa.
Si siede sul divano.
Accende la tivvù.
Beve un bicchiere di Legacy by Angostura”,
Rum torbato.
Miscela di distillati eccezionali.
Poi si addormenta, sognando Danielle.

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