Jean-Paul Sartre

Bibliografie e biografie commentate dei grandi scrittori
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da Vita »

Se si parla in senso letterario Oro, allora Sartre era un metafisco in quanto esistenzialista. fa sagsa gagfds
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oroboros
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da oroboros »

O non sai che significa metafisico o non conosci il significato di esistenzialista o tutti e due i sensi ti sono ignoti.
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da Vita »

E' meglio che non ti risponda o rischio di essere censurata...
in ogni caso dubito che tu sappia che significa esistenzialista.
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Massimo Baglione
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Messaggio da Massimo Baglione »

Oroboros, ti invito a un approccio più morbito con gli utenti di questo forum.

Vita, ti avevo già pregata via email.

Tutti, vi ricordo che su questo forum sono tutti invitati a scrivere e nessuno è obbligato a rispondere. Vi invito quindi a spostare eventuali beghe personali via email, o in una chat, o a segnalare ai moderatori eventuali malcontenti.
Vi invito altresì a non replicare a questo messaggio.
Se avete qualcosa da dire in merito, le email dei moderatori sono a vostra disposizione.

Scusate il messaggio, ma da moderatore dovevo intervenire.
Buona continuazione.
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da oroboros »

Ex-stare significa che l'esistere non contiene in sé il principio sufficiente a se stesso. La metafisica si occupa, invece, di ciò che è più che esistere ed è sufficiente a se stesso perché contiene in sé la propria causa.
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carlo
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Messaggio da carlo »

Grazie max.
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Messaggio da Vita »

Caro Oro, ti scongiuro di non vedere nessuna polemica in ciò che segue, ma credo che mi spetti il tentativo di difendere il mio punto di vista.
Ti dicevo che Sartre è metafisico in quanto esistenzialista per il seguente motivo:
L'esistenzialismo è una corrente filosofica che si sviluppa più o meno intorno al 1930 in contrapposizione al "pensiero oggettivo" di Hegel.
Nata dalla geniale mente di Kierkegard qsta corrente filosofica, analizza la situazione ontologica dell'uomo che si sente, letteralmente, GETTATO, abbandonato (evidentemente da qcs, qcn di trascendentale) nel mondo. Ed è infatti l'uomo, in un rapporto indissolubile col mondo. Quello esistenzialista, a mio avviso (e quindi probabilmente mi sbaglio) è un uomo tutt'altro che materialista. Al contrario, è un uomo frantumato, distrutto, e spaccato sempre tra due mondi, il mondo reale... quello stesso arido e triste mondo in cui qualcuno l'ha scaraventato e quello del trascendentale, che brama, ma che non riesce a raggiungere paradossalmente perchè non riesce a reggere il peso del libero arbitrio... il peso immenso di quella piccola cosa chiamata libertà che pone quest'uomo sempre, inevitabilmente di fronte al proprio destino.
Proprio grazie alle molteplici interpretazioni che dell'esistenzialismo sono state date, la letteratura europea in special modo, si è nutrita di queste... Sartre, la Beauvoir e Camus fanno parte di questi.
In campo filosofico quindi potrebbe anche essere in un certo senso come dici tu, giacchè persone come Martin Heidegger e Gadamer e altri si sono più che altro soffermati sul problema ontologico che per quanto assolutamente affascinante, misterioso, e interessante sia può risultare lontano dalla metafisica, dal trascendentale, per quanto anche di Kant (l'uomo che pose d'innanzi al tribunale della ragione la ragione stessa) si disse questo e poi ci sfornò un momentino la crtica del giudizio che di Trascendentale è totalmente permeata a mio parere, ma credo che forse in campo letterario il tuo punto di vista vacilli un secondo, poichè lo scrittore esistenzialista e' un uomo che riflette non solo su se stesso, ma anche sul mondo e ciò che dopo il mondo esiste. E' un uomo che si piega in se stesso e supera l'esistenza stessa.

Ecco a parte la mia lunga e noiosa divagazione(violenta, e polemica come mio solito) era questo quello che volevo dirti... la letteratura si tinge sempre di sfumature che la frilosofia altre volte presa dalla brama di conoscenza, ignora...

Ora spero di poter veramente iniziare senza alcun rancore!
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da oroboros »

Il mio non è un punto di vista e, in più, non è nemmeno mio. La metafisica non è una ramo della filosofia, perché la filosofia si occupa dell'esistente. L'ontologia dell'essere, e la metafisica del Trascendente. Ma non lo fa attraverso le speculazioni o i sofismi, bensì tramite la "vista" diretta dello Spirito. Orientandosi la metafisica al sovra-individuale al di fuori della limitazione relativa e temporale, essendo quindi universale nella sua essenza, lei guarda ai Principi universali in un modo non mediato dalla mente. Alla mente spetta solo il compito di tradurre, nella dimensione relativa dell'esistenza, questo sapere non umano, perdendo però, in questo obbligatorio percorso, l'Essenziale, che non è comunicabile perché non relativo, Cuore del Mistero. Mistero che, nel Suo Principio, è conosciuto direttamente dall'Intuito sovra-individuale di chi è sveglio per questo. Ovviamente la filosofia, né l'ontologia, possono contenere ciò che è universale, poiché loro sono conoscenze relative e particolari e il particolare non può comprendere l'universale come il più non può essere estratto dal meno.
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da Vita »

Metafisica è un termine nato per caso tà metà tà physikà cioè libri "successivi a quelli sulla fisica" furono così intitolati dai discepoli di Aristotele indicando il corpus del maestro che nei suoi 14 libri aveva trattato quella che lui chiamava filosofia prima. Durante il Medioevo poi, il termine metafisica è stato usato dalla scolastica per indicare quella che Aristotele chiamava FILOSOFIA PRIMA.

Per Aristotele la filosofia prima è la scienza suprema in quanto, suprema tra le altre scienze teoretiche (cioè fisica e matematica).
Essa ha due campi di indagine:
1 in generale L'ESSERE IN QUANTO ESSERE ed in particolare il SOVRASENSIBILE cioè gli enti privi di materia, eterni. Come scienza del sovrasensibile poi, la metafisca riceve il termne di teologia, ma si badi bene teologia filosofica e non quell'altra teologia che trae il suo contenuto dalla rivelazione e necessita per presupposto esistenziale la fede.Nel caso della teologia, per Aristotele la metafisica è la dottrina dell'Atto Puro e delle intelligenze motrici in linea con la cosmologia aristotelica.
Come scienza del generale invece la metafisica (o a qst punto filosofia prima) riceve il termine di ONTOLOGIA.
In questo caso invece, la metafisica ha al suo centro la SOSTANZA poichè è qst il significato dell'essere a cui poi tutti gli altri fanni riferimento.
Da quì in poi, nasce la filosofia.

Credo che in realtà la metafisica sia come e quanto l'ontologia, la gnoseologia, la teologia un ramo della filosofia giacchè il termine filosofia significa amore per il sapere.
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Jean-Paul Sartre

Messaggio da oroboros »

E' per comodità che si usa il termine "metafisica", perché esprime il senso del conoscere al di sopra della fisica e di tutto quello che è. Infatti questa parola ha l'origine storica che hai descritto, ma la metafisica, al di là del nome che la indica, è il Conoscere al di sopra del tempo e non può avere collocazione temporale come invece ha il suo, imperfetto, nome. La stessa metafisica di Aristotele è incompleta e lui, pur avendo affermato che l'uomo è ciò che conosce, non ha mai spinto questa intuizione alle sue estreme conseguenze, che arrivano all'identificazione perfetta tra il conoscente e il conosciuto. Fusi, ma non confusi, per dirla con Maestro Echart. Le filosofie sono molte, ma la metafisica è una, come l'oggetto del suo conoscere.
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