La studentessa d'America... S.Plath
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La studentessa d'America... S.Plath
Questa volta lascerò entare prima i suoi versi, poichè nel caso dell'americana dal rossetto rosso scarlatto, le note biografiche sono un surplus tanto le sue poesie sono imbevute del suo essere, tanto palesizzano la sua vita quotidiana.
Sylvia Plath, è un'autrice ostica, ma generosa. Una donna bambina che tenta disperatamente di attirare l'attenzione di tutti, che con la cura del corpo e del bello si fa discepola di Keats, una donna che fugge dall'opprimente provincialismo americano per inseguire quei luoghi mitici (nel senso epico della parola) che furono di Shakeaspeare, di Milton e csosì via.
Un animo selvaggio rinchiuso in un involucro da tanti uomini adorato che di sè disse: "Se non ami me, ama quello che scrivo, e amami per quello che scrivo".
Una scrittrice rara, i cui versi oscillano tra il sublime dell'epica e la impellente ricerca della perfezione metrica.
Un genio di quelli sofferenti, di quelli che proprio per questo ti lasciano l'amaro in bocca, unico retrogusto quest'utimo capace di farti tornare su qualche pagina già letta...
Quindi bando ale chiacchiere vuote ed inutili,signori e signora questa è Sylvia Plath godetevela e non sciupatela...
Lady Lazarus
I have done it again.
One year in every ten
I manage it_
A sort of walking miracle, my skin
Bright as a Nazi lampshade,
My right foot
A paperweight,
My face a featureless, fine
Jew linen.
Peel off the napkin
O my enemy.
Do I terrify?_
The nose, the eye pits, the full set of teeth?
The sour breath
Will vanish in a day.
Soon, soon the flesh
the grave cave ate will be
At home on me
And I a smiling woman.
I am only thirty.
And like the cat I have nine times to die.
This is the Number Three.
What a trash
To annihilate each decade.
What a million filaments.
The peanut-crunching crowd
Shoves in to see
Them unwrap me hand and foot_
The big strip-tease.
Gentlemen, ladies
These are my hands
My knees.
I may be skin and bone,
Nevertheless, I am the same, identical woman
The first it happened, I was ten.
It was an accident.
The second time I meant
To last it out and not come back at all.
I rocked shut
As a seashell.
They had to call and call
And pick the worms off me like sticky pearls.
Dying
Is an art, like everything else.
I do it exceptionally well.
I do it so it feels like hell.
I do it so it feels real.
I guess you could say I've a call.
It's easy enough to do it in a cell.
It's easy enough to do it and stay put.
It's the theatrical
Comeback in broad day
To the same place, the same face, the same brute
Amused shout:
"A Miracle!"
That knocks me out.
There is a charge
For the eyeing of my scars, there is a charge
For the hearing of my haert_
It really goes.
And there is a charge, a very large charge
For a word or a touch
Or a bit of blood
Or a piece of my hair or my clothes.
So, so Herr Doktor.
So, Herr Enemy.
I am your opus,
I am your valuable,
the pure gold baby
That melts to a shriek.
I turn and burn.
Do not think I understimate your great concern.
Ash, ash_
You poke and stir.
Flesh, bone, there is nothing there_
A cake of soap,
A wedding ring,
A gold filling.
Herr God, Herr Lucifer
Beware,
Beware.
Out of the ash
I rise with my red hair
And I eat men like air.
La senti la musica? CHi vuol capire, capisca.
Sylvia Plath, è un'autrice ostica, ma generosa. Una donna bambina che tenta disperatamente di attirare l'attenzione di tutti, che con la cura del corpo e del bello si fa discepola di Keats, una donna che fugge dall'opprimente provincialismo americano per inseguire quei luoghi mitici (nel senso epico della parola) che furono di Shakeaspeare, di Milton e csosì via.
Un animo selvaggio rinchiuso in un involucro da tanti uomini adorato che di sè disse: "Se non ami me, ama quello che scrivo, e amami per quello che scrivo".
Una scrittrice rara, i cui versi oscillano tra il sublime dell'epica e la impellente ricerca della perfezione metrica.
Un genio di quelli sofferenti, di quelli che proprio per questo ti lasciano l'amaro in bocca, unico retrogusto quest'utimo capace di farti tornare su qualche pagina già letta...
Quindi bando ale chiacchiere vuote ed inutili,signori e signora questa è Sylvia Plath godetevela e non sciupatela...
Lady Lazarus
I have done it again.
One year in every ten
I manage it_
A sort of walking miracle, my skin
Bright as a Nazi lampshade,
My right foot
A paperweight,
My face a featureless, fine
Jew linen.
Peel off the napkin
O my enemy.
Do I terrify?_
The nose, the eye pits, the full set of teeth?
The sour breath
Will vanish in a day.
Soon, soon the flesh
the grave cave ate will be
At home on me
And I a smiling woman.
I am only thirty.
And like the cat I have nine times to die.
This is the Number Three.
What a trash
To annihilate each decade.
What a million filaments.
The peanut-crunching crowd
Shoves in to see
Them unwrap me hand and foot_
The big strip-tease.
Gentlemen, ladies
These are my hands
My knees.
I may be skin and bone,
Nevertheless, I am the same, identical woman
The first it happened, I was ten.
It was an accident.
The second time I meant
To last it out and not come back at all.
I rocked shut
As a seashell.
They had to call and call
And pick the worms off me like sticky pearls.
Dying
Is an art, like everything else.
I do it exceptionally well.
I do it so it feels like hell.
I do it so it feels real.
I guess you could say I've a call.
It's easy enough to do it in a cell.
It's easy enough to do it and stay put.
It's the theatrical
Comeback in broad day
To the same place, the same face, the same brute
Amused shout:
"A Miracle!"
That knocks me out.
There is a charge
For the eyeing of my scars, there is a charge
For the hearing of my haert_
It really goes.
And there is a charge, a very large charge
For a word or a touch
Or a bit of blood
Or a piece of my hair or my clothes.
So, so Herr Doktor.
So, Herr Enemy.
I am your opus,
I am your valuable,
the pure gold baby
That melts to a shriek.
I turn and burn.
Do not think I understimate your great concern.
Ash, ash_
You poke and stir.
Flesh, bone, there is nothing there_
A cake of soap,
A wedding ring,
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Herr God, Herr Lucifer
Beware,
Beware.
Out of the ash
I rise with my red hair
And I eat men like air.
La senti la musica? CHi vuol capire, capisca.
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
La studentessa d'America... S.Plath
http://www.sylviaplath.de/
Sylvia Plath: profilo bio-bibliografico
Sylvia Plath nasce a Jamaica Plain - un sobborgo di Boston - il 27 ottobre 1932, da genitori di origine austro-tedesca. Da subito si rivela il suo talento per le lettere, tanto da approdare giovanissima nella Grande Mela, ospite di una rivista newyorkese. Il caos e le pressioni esercitate sul suo fragile equilibrio dalla metropoli la conducono ben presto a un tracollo emotivo. Cominciano i ricoveri, i tentativi di suicidio e l'elettroshock.
Arrivano anche, in rapida successione, il matrimonio con il poeta inglese Ted Hughes e la maternità. La vita familiare si trasforma, quasi subito, da fonte di gioia in responsabilità asfissiante e frustrazione continua. Sylvia è combattuta tra il suo essere madre e moglie e la volontà di essere donna e poetessa innanzitutto.
Gli anni dal 1960 al 1963 - anni di grandi ristrettezze economiche, dovute alla separazione dal marito e all'affidamento dei figli - sono anche gli anni più prolifici: pubblica The Colossus e subito dopo il romanzo La campana di vetro.
L'11 febbraio 1963, prepara la colazione ai figli, li porta a scuola, torna a casa e, accuratamente, realizza la propria morte.
Molte delle sue opere compaiono postume. Così come postuma sarà la sua fama, a volte inconsapevolmente manipolata, fino a farne il simbolo estremo di un femminismo ribelle.
Opere di Sylvia Plath disponibili in commercio:
I capolavori, (pref. Joyce Carol Oates), Mondadori 2004
Diari, Adelphi 2004
Autore donna, Acquaviva 2003
Johnny Panic e la Bibbia dei sogni, Mondadori 2003
Tre storie per bambini, Mondadori 2003
Opere, Meridiani Mondadori 2002
La campana di vetro, Mondadori 2000
A letto bambini, (narrativa per bambini), Mondadori 1999
Lady Lazarus e altre poesie, (testo inglese a fronte), Mondadori 1998
Max e il vestito color zafferano, (narrativa per bambini), Mondadori 1997
Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre, Guanda 1992
Opere su Sylvia Plath disponibili in commercio:
Wagner Erica, Sylvia e Ted, La Tartaruga 2004
Caracci Stefania, Sylvia, e/o 2003
Ghidini Francesca, Abitata da un grido, Liguori 2000
Zaccaria Paola, A lettere scarlatte, Franco Angeli 1995
Guido M. Grazia, Sylvia Plath e la poetica della differenza, Congedo 1992
L'introvabile:
Sylvia Plath, Le muse inquietanti e altre poesie, (traduzione di Amelia Rosselli e Gabriella Morisco), Mondadori 1985
Sylvia Plath: profilo bio-bibliografico
Sylvia Plath nasce a Jamaica Plain - un sobborgo di Boston - il 27 ottobre 1932, da genitori di origine austro-tedesca. Da subito si rivela il suo talento per le lettere, tanto da approdare giovanissima nella Grande Mela, ospite di una rivista newyorkese. Il caos e le pressioni esercitate sul suo fragile equilibrio dalla metropoli la conducono ben presto a un tracollo emotivo. Cominciano i ricoveri, i tentativi di suicidio e l'elettroshock.
Arrivano anche, in rapida successione, il matrimonio con il poeta inglese Ted Hughes e la maternità. La vita familiare si trasforma, quasi subito, da fonte di gioia in responsabilità asfissiante e frustrazione continua. Sylvia è combattuta tra il suo essere madre e moglie e la volontà di essere donna e poetessa innanzitutto.
Gli anni dal 1960 al 1963 - anni di grandi ristrettezze economiche, dovute alla separazione dal marito e all'affidamento dei figli - sono anche gli anni più prolifici: pubblica The Colossus e subito dopo il romanzo La campana di vetro.
L'11 febbraio 1963, prepara la colazione ai figli, li porta a scuola, torna a casa e, accuratamente, realizza la propria morte.
Molte delle sue opere compaiono postume. Così come postuma sarà la sua fama, a volte inconsapevolmente manipolata, fino a farne il simbolo estremo di un femminismo ribelle.
Opere di Sylvia Plath disponibili in commercio:
I capolavori, (pref. Joyce Carol Oates), Mondadori 2004
Diari, Adelphi 2004
Autore donna, Acquaviva 2003
Johnny Panic e la Bibbia dei sogni, Mondadori 2003
Tre storie per bambini, Mondadori 2003
Opere, Meridiani Mondadori 2002
La campana di vetro, Mondadori 2000
A letto bambini, (narrativa per bambini), Mondadori 1999
Lady Lazarus e altre poesie, (testo inglese a fronte), Mondadori 1998
Max e il vestito color zafferano, (narrativa per bambini), Mondadori 1997
Quanto lontano siamo giunti. Lettere alla madre, Guanda 1992
Opere su Sylvia Plath disponibili in commercio:
Wagner Erica, Sylvia e Ted, La Tartaruga 2004
Caracci Stefania, Sylvia, e/o 2003
Ghidini Francesca, Abitata da un grido, Liguori 2000
Zaccaria Paola, A lettere scarlatte, Franco Angeli 1995
Guido M. Grazia, Sylvia Plath e la poetica della differenza, Congedo 1992
L'introvabile:
Sylvia Plath, Le muse inquietanti e altre poesie, (traduzione di Amelia Rosselli e Gabriella Morisco), Mondadori 1985
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La studentessa d'America... S.Plath
Aggiungo che c'e' un bel meridiano su questa poetessa, la quale purtroppo non ho letto nulla.
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Per il vostro risveglio dormiglioni....
Olmo
Conosco il fondo, dice. Lo conosco con la mia grossa
radice:
è quello di cui tu hai paura.
Io non ne ho paura: ci sono stata.
E' il mare che senti in me,
le sue insoddisfazioni?
O la voce del nulla, che era la tua pazzia?
L'amore è un'ombra.
Come lo insegui con menzogne e pianti.
Ascolta: ecco i suoi zoccoli: è corso via, come un cavallo.
Per tutta la notte galopperò così, impetuosamente,
finchè la tua testa non sarà una pietra, il tuo cuscino
una zolla,
rimandando echi ed echi.
O vuoi che ti porti il suono dei veleni?
Ecco, questa è la pioggia ora, quetso grande azzittirsi.
E questo è il suo frutto: bianco stagno, come arsenico.
Ho patito l'atrocità dei tramonti.
Bruciati fino alla radice
i miei filamenti rossi ardono ritti, una mano di fili di
ferro.
Ora mi rompo in pezzi che volano intorno come clave.
Un vento di tale violenza
non tollera neutralità: devo urlare.
Anche la luna è spietata: vuole trascinarmi
crudelmente, lei che è sterile.
Il suo splendore mi folgora. o forse l'ho catturata.
La lascio andare. La lascio andare
diminuita e piatta, come dopo un iontervento radicale.
Come mi possiedono e mi colmano i tuoi brutti sogni.
Sono abitata da un grido.
Di notte esce svolazzando
in cerca, con i suoi uncini, di qualcosa da amare.
Mi terrorizza questa cosa scura
che dorme in me;
tutto il giorno ne sento il tacito rivoltarsi piumato,
la malignità.
Le nuvole passano e si disperdono.
Sono quelli i volti dell'amore, quelle pallide
irrecuperabilità?
E' per questo che agito il mio cuore?
Sono incapace di maggior conoscenza.
Che cos'è questo, questa faccia
così assassina nel suo strangolio di rami?_____
Sibilano i suoi acidi serpentini.
Pietrificano la volontà. Queste sono le colpe isolate
e lente
che uccidono e uccidono e uccidono.
Olmo
Conosco il fondo, dice. Lo conosco con la mia grossa
radice:
è quello di cui tu hai paura.
Io non ne ho paura: ci sono stata.
E' il mare che senti in me,
le sue insoddisfazioni?
O la voce del nulla, che era la tua pazzia?
L'amore è un'ombra.
Come lo insegui con menzogne e pianti.
Ascolta: ecco i suoi zoccoli: è corso via, come un cavallo.
Per tutta la notte galopperò così, impetuosamente,
finchè la tua testa non sarà una pietra, il tuo cuscino
una zolla,
rimandando echi ed echi.
O vuoi che ti porti il suono dei veleni?
Ecco, questa è la pioggia ora, quetso grande azzittirsi.
E questo è il suo frutto: bianco stagno, come arsenico.
Ho patito l'atrocità dei tramonti.
Bruciati fino alla radice
i miei filamenti rossi ardono ritti, una mano di fili di
ferro.
Ora mi rompo in pezzi che volano intorno come clave.
Un vento di tale violenza
non tollera neutralità: devo urlare.
Anche la luna è spietata: vuole trascinarmi
crudelmente, lei che è sterile.
Il suo splendore mi folgora. o forse l'ho catturata.
La lascio andare. La lascio andare
diminuita e piatta, come dopo un iontervento radicale.
Come mi possiedono e mi colmano i tuoi brutti sogni.
Sono abitata da un grido.
Di notte esce svolazzando
in cerca, con i suoi uncini, di qualcosa da amare.
Mi terrorizza questa cosa scura
che dorme in me;
tutto il giorno ne sento il tacito rivoltarsi piumato,
la malignità.
Le nuvole passano e si disperdono.
Sono quelli i volti dell'amore, quelle pallide
irrecuperabilità?
E' per questo che agito il mio cuore?
Sono incapace di maggior conoscenza.
Che cos'è questo, questa faccia
così assassina nel suo strangolio di rami?_____
Sibilano i suoi acidi serpentini.
Pietrificano la volontà. Queste sono le colpe isolate
e lente
che uccidono e uccidono e uccidono.
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
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La studentessa d'America... S.Plath
[quote=""patrizia""]il suo acc mi manca[/quote]
in che senso?
in che senso?
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
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La studentessa d'America... S.Plath
Patrizia perchè sei la persona più enigmatica del mondo?
Non capisco puoi per piacere scrivere per esteso la disputa meridiano e acc?
Ps ti è piaciuta l'ultima che ho postato di Sylvia?
baci
vita
sempre e solo
sudest pigro e salato
Hi hi hi
Ps2 Only kidding of course
Non capisco puoi per piacere scrivere per esteso la disputa meridiano e acc?
Ps ti è piaciuta l'ultima che ho postato di Sylvia?
baci
vita
sempre e solo
sudest pigro e salato
Hi hi hi
Ps2 Only kidding of course
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
- patrizia
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- Iscritto il: 20/12/2006, 18:18
- Località: sempre e solo ,-| nordest produttivo
La studentessa d'America... S.Plath
ecco qualche brano dell'Intervista a Frieda Hughes figlia di Sylvia Platt, è in inglese se volete traduco.
That was the first you knew of it.
Yes. Because my father hadn't told me. The girl put the book down on the bed and walked out. I pick up the book and I see, yes, sure enough, there's Sylvia Plath, absolutely. I can't remember if suicide or not was written on the book, but I knew she had been telling the truth....
omissis
....
You look like your mother, don't you think?
Some people who knew her said, "God, you look like your mother." And some people who knew her said, "no, you don't." It's very hard. My brother thinks I do. There is one photograph ...
omissis
....
Has your father, who became poet laureate of England before he died in 1998, been treated unfairly by the public?
Oh, I think that would have to be a resounding yes. People can disapprove of a man for having an affair, people can disapprove of a woman having an affair,....
omissis
........
She'd still be here.[size=18px][/size]
vi lascio l'indirizzo internet che ho tratto da TIME per l'intervista
http://www.time.com/time/arts/article/0 ... 00,00.html
è in inglese se volete traduco.
That was the first you knew of it.
Yes. Because my father hadn't told me. The girl put the book down on the bed and walked out. I pick up the book and I see, yes, sure enough, there's Sylvia Plath, absolutely. I can't remember if suicide or not was written on the book, but I knew she had been telling the truth....
omissis
....
You look like your mother, don't you think?
Some people who knew her said, "God, you look like your mother." And some people who knew her said, "no, you don't." It's very hard. My brother thinks I do. There is one photograph ...
omissis
....
Has your father, who became poet laureate of England before he died in 1998, been treated unfairly by the public?
Oh, I think that would have to be a resounding yes. People can disapprove of a man for having an affair, people can disapprove of a woman having an affair,....
omissis
........
She'd still be here.[size=18px][/size]
vi lascio l'indirizzo internet che ho tratto da TIME per l'intervista
http://www.time.com/time/arts/article/0 ... 00,00.html
è in inglese se volete traduco.
patrizia