Wiki-Poetry Project of Nuoviautori.org - Andrea Galli
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giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
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freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
passo parola
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
passo parola
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
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ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
- hombre sincero
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Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
Hombre Sincero
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Tanti poeti, in una poesia ad Aradollo
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto
Tanti poeti, in una poesia ad Aradollo
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto
CHANGE.......
UNO IN TANTI : POESIA AD ARADOLLO
NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
ho ripreso tutto, per due motivi. Il primo per sottolineare la rapida e consistente evoluzione che han preso le mie parole.
due cose mi impressionano:
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
e
ed è già poesia
io non sono un poeta, come autore mi riconosco pienamente solo nel romanzo, mi ritengo incapace sia in poesia che nel racconto breve, ed i miei limiti sono evidenti. Le mie rime spesso banali, i miei versi poco ricercati, per scrivere poesie mi affido solo all'istinto. Per quanto riguarda la mia produzione, una poesia è una cosa scritta con il solo istinto, "rapida", e incapace di disperdersi. Aver scritto, assecondando questa mia visione banale e sterile, quelle misere quattro righe, ed aver visto sorgere quei vostri versi, tra i quali i sopra ripetuti mi han particolarmente colpito, è stato un piacere ed un onore. Quel che vi chiedo ora è, attraverso il copia/incolla, riprendere tutto, e correggerlo secondo il vostro orecchio. Di qui a un po di tempo, mettendoci le mani a giro piu o meno tutti, vorrei ne venisse fuori una sola poesia. Lunga, e a nome di tutti.
La mia, sarebbe così...
[size=18px]
LE POESIE DI ARADOLLO[/size]
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto...
ma NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI.
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
e l'ultimo Verso
è Mio
superEgo
che non sa negarsi
il Privilegio
dell'Immortalità
come immagino noterete non ho avuto la forza di toccare i vostri versi. Sia perchè effettivamente mi piacciono, sia perchè non voglio essere io ad iniziare.... l'invito però è quello di non aver paura, non credo qui si offenda nessuno, e comunque qualsiasi "Modifica" è liberamente discutibile. La mia idea, ora, è questa: partite copiando e incollando tutta la poesia qui sopra, rileggetela, e ritoccatela, allungatela e correggetela come preferite.... in fondo tanto ognuno di noi ha avuto la possibiltà di inserire proprie poesie, e, grazie al progetto di Andrea, di ispirarsi al lavoro altrui, credo che il giusto frutto di questa crescita, che non deve certo fermarsi a questo, ma trarne ulteriore stimolo, sia questo che sto proponendo... una vera poesia collettiva, così come lo spirito wiki e impone. Che le nostre mani invece di susseguirsi, si confondano, dando ognuna il meglio che può, per gli occhi dell'amico.
Spero abbiate capito cosa intendo, perchè non vedo l'ora di vedere questa poesia finita...
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto
Tanti poeti, in una poesia ad Aradollo
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto
CHANGE.......
UNO IN TANTI : POESIA AD ARADOLLO
NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
ho ripreso tutto, per due motivi. Il primo per sottolineare la rapida e consistente evoluzione che han preso le mie parole.
due cose mi impressionano:
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
e
ed è già poesia
io non sono un poeta, come autore mi riconosco pienamente solo nel romanzo, mi ritengo incapace sia in poesia che nel racconto breve, ed i miei limiti sono evidenti. Le mie rime spesso banali, i miei versi poco ricercati, per scrivere poesie mi affido solo all'istinto. Per quanto riguarda la mia produzione, una poesia è una cosa scritta con il solo istinto, "rapida", e incapace di disperdersi. Aver scritto, assecondando questa mia visione banale e sterile, quelle misere quattro righe, ed aver visto sorgere quei vostri versi, tra i quali i sopra ripetuti mi han particolarmente colpito, è stato un piacere ed un onore. Quel che vi chiedo ora è, attraverso il copia/incolla, riprendere tutto, e correggerlo secondo il vostro orecchio. Di qui a un po di tempo, mettendoci le mani a giro piu o meno tutti, vorrei ne venisse fuori una sola poesia. Lunga, e a nome di tutti.
La mia, sarebbe così...
[size=18px]
LE POESIE DI ARADOLLO[/size]
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto...
ma NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI.
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio verso
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
e l'ultimo Verso
è Mio
superEgo
che non sa negarsi
il Privilegio
dell'Immortalità
come immagino noterete non ho avuto la forza di toccare i vostri versi. Sia perchè effettivamente mi piacciono, sia perchè non voglio essere io ad iniziare.... l'invito però è quello di non aver paura, non credo qui si offenda nessuno, e comunque qualsiasi "Modifica" è liberamente discutibile. La mia idea, ora, è questa: partite copiando e incollando tutta la poesia qui sopra, rileggetela, e ritoccatela, allungatela e correggetela come preferite.... in fondo tanto ognuno di noi ha avuto la possibiltà di inserire proprie poesie, e, grazie al progetto di Andrea, di ispirarsi al lavoro altrui, credo che il giusto frutto di questa crescita, che non deve certo fermarsi a questo, ma trarne ulteriore stimolo, sia questo che sto proponendo... una vera poesia collettiva, così come lo spirito wiki e impone. Che le nostre mani invece di susseguirsi, si confondano, dando ognuna il meglio che può, per gli occhi dell'amico.
Spero abbiate capito cosa intendo, perchè non vedo l'ora di vedere questa poesia finita...
Wiki-Poetry Project of Nuoviautori.org - Andrea Galli
LE POESIE DI ARADOLLO
Un verso per una prosa,
è come un amore diverso;
una minuscola seminascosta
è solo per un mondo onesto...
un modo diverso
un minuscolo verso
che stretto tra le dita,
incanta noi portatori di ceste,
nidi per eruditi serpenti
il flauto, il pianto il riso,
efebici amori stretti ai fianchi
dei quali, nulla sappiamo
e di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
pone lampi di vero tra le dita;
la baraonda, la gioia, il pianto,
la solitudine e l’amore,
sono serpi incantate,
ramarri, ricoperti di verde smeraldo.
Di questo Aradollo che sussurriamo,
nulla sappiamo, e i versi imparati
con pena e spavento, sillabiamo,
e della sua esigue esistenza,
non cerchiamo neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
e il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi,
solo scritte d'inchiostri e pellicole,
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogenea discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività,
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e mi abbandona
il mio minuscolo verso diverso;
amante fuggitivo ed idolatrato,
dispettoso, mi annusa e se ne va.
Ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato ,
fatto di minuscole verità
schiuse al gioco e alle ingenue bugie.
E' il non sapere che lo ha generato,
la noia, il caldo, l'immortalità.
Non ci sono perché,
ma la costante, è la poesia,
che non è la variabile,
è semplicemente diverso,
ed è solamente un canto
e come tale chiede di essere cantato.
Le dita trastullano il tempo
che ebbro di ritmo,
ne scandiscono la danza.
Sono lapilli immaginati che brillano,
sono sogni dalla fantasia amplificati.
Essi sono sempre incompresi,
per tutto l'amore dell'arte,
essi sono il delirio,
la verità che ascoltate,
nel mio ultimo verso,
è il mio superEgo.
il Privilegio per me che scrivo
il dono dell'Immortalità.
Un verso per una prosa,
è come un amore diverso;
una minuscola seminascosta
è solo per un mondo onesto...
un modo diverso
un minuscolo verso
che stretto tra le dita,
incanta noi portatori di ceste,
nidi per eruditi serpenti
il flauto, il pianto il riso,
efebici amori stretti ai fianchi
dei quali, nulla sappiamo
e di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
pone lampi di vero tra le dita;
la baraonda, la gioia, il pianto,
la solitudine e l’amore,
sono serpi incantate,
ramarri, ricoperti di verde smeraldo.
Di questo Aradollo che sussurriamo,
nulla sappiamo, e i versi imparati
con pena e spavento, sillabiamo,
e della sua esigue esistenza,
non cerchiamo neanche l’applauso.
Osservo il mio poeta preferito,
e il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi,
solo scritte d'inchiostri e pellicole,
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore.
L'eterogenea discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità.
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività,
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e mi abbandona
il mio minuscolo verso diverso;
amante fuggitivo ed idolatrato,
dispettoso, mi annusa e se ne va.
Ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato ,
fatto di minuscole verità
schiuse al gioco e alle ingenue bugie.
E' il non sapere che lo ha generato,
la noia, il caldo, l'immortalità.
Non ci sono perché,
ma la costante, è la poesia,
che non è la variabile,
è semplicemente diverso,
ed è solamente un canto
e come tale chiede di essere cantato.
Le dita trastullano il tempo
che ebbro di ritmo,
ne scandiscono la danza.
Sono lapilli immaginati che brillano,
sono sogni dalla fantasia amplificati.
Essi sono sempre incompresi,
per tutto l'amore dell'arte,
essi sono il delirio,
la verità che ascoltate,
nel mio ultimo verso,
è il mio superEgo.
il Privilegio per me che scrivo
il dono dell'Immortalità.
- hombre sincero
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Wiki-Poetry Project of Nuoviautori.org - Andrea Galli
"Firmare" tutti una poesia rientra in pieno nello spirito wiki e mi piace, come del resto mi piace molto l'idea che ogni autore, servendosi di cose scritte dagli altri e assemblandone i frammenti che piu lo hanno colpito, costituisca una poesia (questa racchiudera' modi di sentire e di scrivere diversi e l'armonia sara' probabilmente generata proprio dai contrasti).
Ho qualche dubbio sul fatto di cambiare il frammento di una poesia scritta da un altro autore.
Se io taglio e incolllo poesie scritte dai vari autori, gli scritti manterranno comunque quello stile che differenzia un poeta da un altro, ma se io vario un verso scritto da X Y Z, non avremo piu una poesia scritta da XYZ e hombre ma avremo una poesia di hombre ispirata a scritti di XYZ.
Mamma mia! detto cosi' suona proprio male :? e pare una brutta equazione ma spero di aver espresso il dubbio che mi e' venuto (confido nella vostra capacita di apprendimento e folgorante intuitivita'
)
...comunque vada sara' un successone.
Buonanotte
Ho qualche dubbio sul fatto di cambiare il frammento di una poesia scritta da un altro autore.
Se io taglio e incolllo poesie scritte dai vari autori, gli scritti manterranno comunque quello stile che differenzia un poeta da un altro, ma se io vario un verso scritto da X Y Z, non avremo piu una poesia scritta da XYZ e hombre ma avremo una poesia di hombre ispirata a scritti di XYZ.
Mamma mia! detto cosi' suona proprio male :? e pare una brutta equazione ma spero di aver espresso il dubbio che mi e' venuto (confido nella vostra capacita di apprendimento e folgorante intuitivita'
...comunque vada sara' un successone.
Buonanotte
Hombre Sincero
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Pensare di dover lavorare da cesoia non mi piace, piuttosto credo sia utile tentare di creare un ordine diverso.
Non credo neanche che qualcuno si possa offendere nel vedere ampliati o tagliati i propri versi, potrebbe forse soffrirne, ma credo che ilsacrificio poetico sia alla base di wiki. nel senso che per un poeta (e si badi bene io non lo sono come pseudo scrittrice mi riconosco molto di più nella prosa) deve essere strano vedere una propria creatura decurtata e privata della sua unicità. Anyway, per la squadra questo e altro...
Ecco il mio tentativo
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto...
ma NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE.
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio mio minuscolo verso diverso;
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
e l'ultimo Verso
è Mio
superEgo
che non sa negarsi
il Privilegio
dell'Immortalità
Non credo neanche che qualcuno si possa offendere nel vedere ampliati o tagliati i propri versi, potrebbe forse soffrirne, ma credo che ilsacrificio poetico sia alla base di wiki. nel senso che per un poeta (e si badi bene io non lo sono come pseudo scrittrice mi riconosco molto di più nella prosa) deve essere strano vedere una propria creatura decurtata e privata della sua unicità. Anyway, per la squadra questo e altro...
Ecco il mio tentativo
Nulla sappiamo
di questo Aradollo che sussurriamo,
versi imparati con pena e spavento,
sillabando la sua esigue esistenza,
tanto che trainati lo recitiamo,
non cercando neanche l’applauso.
Nulla sappiamo
di questo raggio di poesia
che irrompe sul palco della vita,
lampi di vero tra le dita:
la baraonda flautata della gioia, pianto, solitudine, amore,
le serpi incantate d'un cesto erudita,
le staccionate tristi della democrazia,
gli stivaloni lucidi dei dittatori,
i fianchi stretti di un'onestà diversa.
Un verso
un diverso
una minuscola
un mondo onesto...
ma NON è DIVERSO
UN MINUSCOLO VERSO
STRETTO TRA LE DITA
INCANTATE
DI NOI PORTATORI
DI CESTE.
NIDI PER ERUDITI SERPENTI
IL FLAUTO PRONTO
AL PIANTO O AL RISO
AD EFEBICI AMORI
DAGLI STRETTI FIANCHI
Osservo il mio poeta preferito,
il suo vivere diverso
in un paese come Aradollo
non mi fa affatto sorridere,
e il suo vivere stretto
come prigioniero fra le dita
è il rimpianto per un tempo diverso.
Rimpianti di tempi
solo scritte d'inchiostri e pellicole
lasciano un lontano ricordo
sbiadito da un presente televisivo
e grammaticale
che la prosa ricorda piu' facilmente
d'un poeta erudito.
Fremente resta
l'attimo incompreso
di un verso protetto
da un gemito d'amore
L'eterogena discordanza,
lo include in una manifesta
bramosia d'attualità...
resa avida da tirchie verità
giocherello
con solo un verso tra le dita
sguizza veloce
ed è già memoria
nessuna gloria
nessuna eternità
solo versi dall'al di là
a ricordarmi
di respirare
ed è già poesia
freme indemoniato
in piccole vene di creatività
mi strugge e mi possiede
mi eccita e mi placa
mi seduce e m'abbandona
il mio mio minuscolo verso diverso;
amante fuggitivo ed idolatrato
dispettoso mi annusa e se ne va
ed è subito aria che respiro,
tra il mio verso libero,
e la prigionia esistenziale
che muove il silenzio
tra l'oblio dispendioso,
e l'ira che placa i sensi;
un verso cantato a memoria,
seduce, eccita e poi abbandona.
Una lirica che gioca poi sguizza
e seduce armonie e voluttà,
memorie d'altri tempi,
che respiro al ritmo di una musa
fremente resta
l'ultimo degli attimi incompresi
per le memorie di un poeta estinto.
Un mondo onesto
e' quello che abbiamo inventato
fatto di minuscole verita'
schiuse dal gioco e da ingenue bugie .
E' il non sapere che lo ha generato, forse anche
la noia, il caldo, la voglia d'immortalita'
o semplicemente quel che abbiamo mangiato.
Non ci sono perche' o quando,
ma un costante
amorevole come.
E' solamente un canto
e come tale non chiede di essere compreso
ma seplicemente essere
cantato.
Le dita trastullano il tempo
tra le briciole della tovaglia
che ebbre di ritmo ne scandiscono
la danza.
Sono lapilli immaginati
che brillano sogni e incubi
dalla fantasia amplificati.
Credeteli vi prego, per tutto l'amore dell'arte
credeteli ciecamente, il delirio che ascoltate
e' solo verita'.
e l'ultimo Verso
è Mio
superEgo
che non sa negarsi
il Privilegio
dell'Immortalità
"Combattere e vincere porta il meraviglioso
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
combattere e perdere porta quasi il divino...
tu sarai sempre tra i due senza scelta..."
Wiki-Poetry Project of Nuoviautori.org - Andrea Galli
Cari Amici poeiti,
sono stato assente 10 giorni (vacanze) ed è successo molto con la wiki-poesia, e come succede a Carlo la mia e-mail si è riempita e i nuovi messaggi sul forum sono molti... cercherò di rispondere a tutti quelli che mi hanno scritto al più presto.
sono stato assente 10 giorni (vacanze) ed è successo molto con la wiki-poesia, e come succede a Carlo la mia e-mail si è riempita e i nuovi messaggi sul forum sono molti... cercherò di rispondere a tutti quelli che mi hanno scritto al più presto.