Roma, Roma, Roma, core de 'sta citt? (la romanit

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Mario Pulimanti
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Roma, Roma, Roma, core de 'sta citt? (la romanit

Messaggio da Mario Pulimanti »

:P Eccomi qui, in questi giorni in cui abbiamo scoperto che Moggi ? "il Padrino" del calcio e che la Juve non avrebbe vinto 29 scudetti senza alcuni aiuti arbitrali (in pratica in questi giorni in cui abbiamo scoperto l'acqua calda) a pormi una domanda: ma quanti abitanti che oggi vivono a Roma sono romani? Siamo arrivati alla met? del 2006, che cosa rester? in futuro della romanit?? Certo, nel corso dei secoli Roma ha subito anche drammatici spopolamenti e poi lenti e progressivi ripopolamenti. L?antica Roma era abitata da quattromilioni di abitanti che nel Medioevo sono ad un certo punto (per vari motivi: inondazioni, peste ecc.) diminuiti fino ad arrivare solamente a 50mila abitanti. Ai tempi del Belli ce n?erano 160 mila, che all?inizio del secolo erano saliti a 200 mila, ma nel corso degli ultimi sette o otto decenni, specialmente a partire dal dopoguerra, si ? ripopolata ad un ritmo vertiginoso. Oggi conta quasi cinque milioni di abitanti. Ma soltanto in minima parte sono romani: non pi? di centomila. I restanti quattro milioni e novecentomila residenti non sono romani. E tutto sta ad indicare che i romani sono destinati a ridursi ulteriormente, probabilmente fino a sparire, come sar? destinato a sparire purtroppo anche il nostro bellissimo dialetto. Infatti il dialetto romanesco ? ormai moribondo. Trattasi non gi? di una morte naturale, bens? di un assassinio vero e proprio, perpetrato con fredda lucidit?, con premeditazione, con tante persone pronte ad approvare la pulizia etnica del nostro amato vernacolo romanesco. Moravia diceva che il dialetto romano ? un misto di fiorentino e di campano. I costruttori di San Pietro erano tutti toscani, e mescolarono il loro dialetto con il dialetto campano. Anche la lingua a Roma ? un miscuglio di Italiano. Moravia, anche se campano, diceva anche che Roma non era un cumulo di rovine, perch? quelle romane sono rovine attive, ossia sempre in trasformazione, e la
trasformazione ? qualcosa di vivo, di vitale. Le stesse idee le ha anche espresse Federico Fellini, per il quale Roma rinasce miracolosamente dalle proprie rovine, come l?araba fenice dalle proprie ceneri. Del resto fin dall?antichit? Roma era una citt? cosmopolita, internazionale; alcuni degli imperatori venivano dalla Spagna, dall?Africa; parecchi degli artisti, scrittori, cineasti che ci hanno offerto nuove visioni o nuove interpretazioni di Roma venivano da altri luoghi o da altri paesi, come il Borromini, Fellini, Gadda, Pasolini. Gi? Montaigne diceva che alla sua epoca Roma era la citt? pi? cosmopolita d?Europa. Dal canto suo Borges non si stancavadi ripetere che Roma era un mito dell?immaginazione universale. Significative sono le parole di Adriano riportate nel celebre libro della Yourcenar: ?Altre Rome verranno e io non so immaginarne il volto, ma avr? contribuito a formarlo?. A mio parere converrebbe mantenere sempre vive le tradizioni culturali romane e lo spirito della romanit?, da lasciare in eredit? ai nostri figli e nipoti. Mario Pulimanti (Lido di Ostia - Roma)
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Messaggio da vera »

Condivido ci? che dice Moravia. La via Sacra emana sempre energia (ibam forte via sacra, cogitans nescio quid nugarum...). Solo, ero convinta che Moravia fosse un ebreo romano, non sapevo delle sue origini campane.
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