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Supplemento alla rivista n+1
Direttore responsabile: Diego Gabutti
Registrazione al tribunale di Torino n. 5401 del 14 giugno 2000
http://www.quinterna.org/rivista/rivista.htm

Numero 93, 12 maggio 2006


LA GUERRA DEI PETROEURO, CAPITOLO III

Gli Stati Uniti bombarderanno l'Iran? Perch? si parla, terroristicamente, di usare addirittura bombe atomiche tattiche contro le installazioni nucleari iraniane? La scalata della propaganda ricalca quella gi? vista in occasione delle "armi di distruzione di massa" irachene. Intanto i servizi segreti lavorano sulle correnti politiche iraniane contrarie al regime teocratico. Un atteggiamento pericoloso, quello americano, ma probabilmente obbligato: l'Afghanistan e l'Iraq non sono n? pacificati n? democratizzati, e aggiungere un fronte in Iran ? praticamente impossibile, dal punto di vista militare ed economico. La "guerra infinita" e "preventiva" si allarga per il momento sul fronte imperialistico finanziario: la Federal Reserve ha ricevuto l'ordine di lasciar crescere la massa monetaria in dollari (un paio di miliardi) in modo da ottenere una svalutazione "morbida" sia della valuta che dell'immane debito consolidato e rilanciare le esportazioni americane. Cina, Giappone ed Europa hanno accumulato crediti per almeno 800 miliardi di dollari che risultano praticamente inesigibili, congelati, a meno di non far esplodere l'economia mondiale. La massa dei dollari circolanti al di fuori degli USA e inconvertibili ? ormai 60 volte superiore al valore dell'intera eonomia americana e questo incomincia a preoccupare chi ne detiene una parte: Cina, Giappone, Qatar e Kuwait immetteranno sul mercato una percentuale dei loro crediti in dollari, puntando a diversificare il portafoglio (inevitabilmente a favore dell?euro). Tutto ci? mentre l'Iran insiste nel suo piano di adottare l'euro come valuta di scambio nel commercio di petrolio. La situazione si avvicina a una soglia critica e, anche se non verranno lanciate davvero le atomiche, la dottrina della guerra preventiva americana avr? sempre pi? numerose applicazioni pratiche.

2001: La guerra planetaria degli Stati Uniti d?America
2003: Teoria e prassi della nuova politiguerra americana. V. L?invasione degli ultracorpi
2004: Petrolio
2005: Rumori di guerra intorno all?Iran?


THE GHOST OF TOM JOAD

Benvenuti nel nuovo ordine mondiale
Le famiglie dormono nelle loro macchine nel Sudovest
Niente casa niente lavoro niente pace niente riposo

Bruce Springsteen

Il fantasma di Tom Joad aleggia ancora sull?America, ma non ha pi? le sembianze del contadino espropriato, protagonista dell'epopea di Steinbeck, bens? quelle del proletario urbano che vive nel "paese pi? sviluppato del mondo". Circa 37 milioni di americani sono considerati ufficialmente poveri, il 12,7% della popolazione, la percentuale pi? alta del mondo industrializzato. Solo nell?ultimo quinquennio oltre 5 milioni di persone sono scivolate al di sotto della soglia di povert?, nonostante molte di loro abbiano due lavori. Il salario minimo di 5,15 dollari all'ora (3,9 euro) non aumenta dal 1997 e, ritoccato dall'inflazione, ? oggi al suo livello pi? basso dal 1956. La forbice fra i redditi massimi e minimi aumenta e il risultato ? anche l'aumento di una popolazione proletaria superflua, che lo stato deve mantenere non potendola eliminare (l'indice ufficiale del divario tra i redditi americani mostra una situazione peggiore di quella dei paesi del Terzo Mondo). Marx non sar? pi? di moda ma scrisse: "La grandezza relativa dell'esercito industriale di riserva cresce quindi con le potenze della ricchezza. Ma quanto maggiore in rapporto all'esercito operaio attivo ? questo esercito di riserva, tanto pi? massiccia ? la sovrapopolazione consolidata, la cui miseria sta in ragione inversa del suo tormento di lavoro. Quanto maggiori infine sono lo strato dei Lazzari della classe operaia e l'esercito industriale di riserva, tanto maggiore ? il pauperismo ufficiale. ? questa la legge assoluta, generale, dell'accumulazione capitalistica" (Il Capitale, Libro I). Legge assoluta, dimostrata per via teoretica e con verifica sperimentale: nei paesi industrializzati il proletariato produttivo e l'esercito industriale "di riserva" si assottigliano, mentre cresce a dismisura la sovrapopolazione relativa, quella inutile al Capitale.

2002: Leggi di simmetria e scenari da incubo
2005: Conferme dalla crisi mondiale


IL CAMBIO DEL CAIMANO

Le elezioni politiche italiane hanno sancito la risicata vittoria di una coalizione sull'altra. Vi ? stato quindi un passaggio di testimone tra due contendenti che si affrontavano sullo stesso terreno, con gli stessi programmi e rivolgendosi agli stessi elettori. Com'era pi? che prevedibile, i processi reali dell'economia e della societ? sono stati messi in ombra dal solito mercato delle vacche intorno alle poltrone ministeriali, questa volta di etichetta sinistrorsa. Pura apparenza, dato che la politica borghese deriva da un indirizzo univoco dettato, ai partiti che alternativamente la rappresentano, dallo sviluppo materiale e storico. Non poteva che vincere quel centro consolidato che, al di l? delle chiacchiere, rappresenta la societ? borghese uscita dalla Seconda Guerra Mondiale, caratterizzato dalla democrazia atlantica e dal partigianesimo antifascista. Non ci sono due "poli" o "partiti", ma un unico blocco borghese, con responsabilit? nazionali uniche, al di l? del gioco delle parti e del teatrino ad uso e consumo della pratica schedaiola. Nonostante lo spettacolo sia sempre pi? scadente, esso purtroppo attira ancora l?attenzione del proletariato, per adesso lontano dall'esprimere un proprio organo politico di classe.

1952: Lebbra dell?illegalismo bastardo


"V PER VENDETTA"

Un film pirotecnico che i fratelli Wachowski (Matrix) hanno ideato e sceneggiato facendolo dirigere al loro aiuto regista Mac Teigue. Tratto da un fumetto underground nato in Inghilterra al tempo della Thatcher, il film ? decisamente superiore alla versione scritta, nella quale l'ideologia anarchica ? insopportabilmente didascalica. La pellicola, invece, mette a nudo la debolezza intrinseca di un immaginario sistema ultracapitalistico orwelliano, apparentemente incrollabile e insostituibile, lasciando al supereroe castigacattivi la funzione catalizzatrice in grado di far precipitare una situazione potenzialmente rivoluzionaria. Per cui un movimento "anonimo e tremendo" prende corpo alla fine pi? come prodotto delle crescenti contraddizioni del sistema che non come effetto del gesto eroico ed esemplare. Il mascherato superpersonaggio centrale diventa in fin dei conti solo un pretesto per l'avventura. Il film inizia con la congiura che tent? di far saltare il parlamento inglese nel 1606 e finisce con il parlamento attuale, deposito del consenso verso la dittatura borghese, che salta sul serio. La storia si svolge in un'Inghilterra del futuro ma, mentre nel fumetto il riferimento era ad una societ? nazistoide "classica", nel fim ? stato fin troppo facile riferirsi ad un non troppo irrealistico modello democratico americano post 11 Settembre, con Guantanamo, Abu Ghraib, la disinformazione mediatica e tutto il resto.

1953: Fantasime carlailiane


ROBOT SPAZIALI E MISSIONI "MANNED"

La sonda europea Venus Express si prepara ad entrare in orbita attorno a Venere dopo un viaggio di 5 mesi. La missione durer? altri 15 mesi, eventualmente prolungabili fino a 30. Lo scopo ? indagare la natura del suolo e del sottosuolo di quel pianeta, nonch? studiare la dinamica della sua atmosfera, che ha una temperatura di 470 gradi, una pressione atmosferica 100 volte la nostra, piogge di acido solforico, venti a 350 chilometri l'ora, crateri da impatto e vulcani. I robot spaziali, che finora hanno permesso di conoscere il sistema solare e l'universo circostante molto meglio che non l'osservazione umana diretta (come previsto dalla nostra corrente gi? negli anni '50), fanno il loro lavoro efficientemente e silenziosamente, senza il chiasso pubblicitario cui fa ricorso la scienza borghese quando s'inventa nuove frontiere per rilanciare il business spazial-militare e la propaganda ideologica. Mentre ovunque sembra aver vinto la logica razionale del robot, negli Stati Uniti tornano in programma le missioni "manned", con uomini, addirittura per colonizzare la Luna e Marte. Per ora la tanto decantata "conquista umana" dello spazio non c'? stata e i sopralluoghi da questurini impotenti degli astronauti pilotati da terra hanno dimostrato che il simpatico robot ? anche in questo superiore all'uomo capitalistico. L'uomo mangia, beve, respira, elimina i prodotti del suo metabolismo, ha bisogno di gravit?, insomma "costa" enormemente. E le imprese spaziali non possono uscire dalla logica del profitto, a meno che non ci sia bisogno di una nuova versione della pagliacciata propagandistica intorno alla "conquista umana dello spazio" per rastrellare capitali nella societ?, a favore dell'eternit? capitalistica e naturalmente dell'apparato militare spaziale.

1957: Triviale rigurgito di illuminismo
1999: Scienza e rivoluzione

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Rivista sul "movimento reale che abolisce lo stato di cose presente"

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Numero 94, 5 giugno 2006


IL FINTO AGONISMO, FASE SUPREMA DEL CAPITALISMO "SPORTIVO"

Il sistema-calcio offre un significativo spaccato della realt? sociale, in quanto a dettarne le regole ? la legge generale della concentrazione e centralizzazione del capitale. Perci? il neo-caimano Moggi, dato in pasto alle masse di tifosi infuriati come causa di tutti i mali, non ? che lo strumento di un sistema basato inevitabilmente sul Capitale divenuto autonomo rispetto agli uomini. Moggi sta al calcio italiano Prodi sta all'economia o, se vogliamo vedere in grande, come gli Stati Uniti stanno al capitalismo mondiale: tutti sono l'espressione di un sistema gi? morto, che funziona per s? e non per gli uomini che lo compongono. L'assenza della vera competizione ? un problema fasullo, in quanto il "libero mercato" esiste solo nella fantasia dei liberisti. In effetti il capitalismo nasce "regolato" e monopolistico e semmai lo Stato deve intervenire per obbligarlo a rispettare un minimo di concorrenza. Ecco perch? c'? bisogno di meccanismi di autoregolamentazione e istituzioni di vigilanza. Luciano Moggi non ? che un'espressione del mercato moderno, che non pu? permettere la libert? individuale di concorrenza, cio? il caos. Egli ? un degno rappresentante della decrepita borghesia italica che gi? s'invent? il fascismo, adesso riciclato in democrazia fascista. La rete di potere di Moggi riduceva al minimo i rischi derivanti dai risultati sul campo, grazie alla gestione dell?intero panorama degli arbitri e di una discreta parte dei calciatori, degli allenatori e degli amministratori societari. La societ? di procuratori Gea World, diretta emanazione dei vertici del Capitale italiano e presieduta tra gli altri dal figlio dello stesso Moggi, portava ad anteporre la fedelt? al Sistema anche rispetto alla propria squadra d?appartenenza. La variabile dei risultati lasciava il posto alle certezze del raggiungimento del massimo profitto economico, e il tifoso assisteva ad uno spettacolo pre-confezionato alla stregua del wrestling americano. Nell'epoca in cui anche l'industria ? solo uno strumento del capitale finanziario, figuriamoci se lo "sport" poteva essere altro. Infatti ? un semplice pretesto per drenare capitali e dar vita a vere e proprie piramidi finanziarie. La miopia arbitrale ricorda molto quella delle aziende di certificazione e delle banche nei casi Parmalat, Enron, Worldcom, ecc. La bufera recente rischia ora di mettere in discussione il coinvolgimento di milioni di tifosi, che si trovano davanti al re nudo. Dato che il "panem" ? scarso, se mancano i "circenses" succede per? un putiferio, come ricorda lo stesso SISDE, che tiene d'occhio il fenomeno sociale delle tifoserie. Per mantenere un minimo di credibilit? saranno quindi probabilmente retrocesse le societ? maggiormente coinvolte dalle intercettazioni telefoniche, e revocati i loro ultimi titoli, ma il "sistema-calcio" rinascer? velocemente, come impone il Dio-denaro e il Ministero degli Interni. Il "moggismo" non potr? che riproporsi sotto le vesti di qualche altro battilocchio.

2005: L'autonomizzarsi del Capitale e le sue conseguenze pratiche


DOTTRINA MONROE

La Bolivia nazionalizza le compagnie del petrolio straniere, Morales lancia roboanti slogan antimperialisti e invoca l'appoggio del popolo per la difesa dei pozzi di gas e petrolio. Chi protesta? Bruxelles, ovviamente. Il portavoce della Commissione Europea si dice stupito che non siano state fatte delle consultazioni prima di avviare il procedimento di nazionalizzazione. Fatto sta che ventisei aziende straniere operanti nel paese - il colosso brasiliano Petrobras (che conta per il 20% del PIL boliviano), la Repsol, spagnola, e varie imprese francesi (la Total) e inglesi (Bp e British Gas) avrebbero avuto 180 giorni di tempo per negoziare nuovi accordi operativi. Alla luce della nuova normativa, nelle casse semivuote della Bolivia entreranno all?anno circa 780 milioni di dollari, 320 milioni di dollari supplementari. L'82% dei proventi del petrolio e del gas boliviani andranno allo Stato, attraverso la compagnia rinazionalizzata YPFB (Yacimientos Petroliferos Fiscales Bolivianos), e il 18% resteranno alle imprese transnazionali. A fronte dei propagandistici proclami di piazza del leader boliviano, utili a indirizzare la rabbia di una popolazione sempre pi? misera verso un antimperialismo di facciata, la realt? dice che il petrolio latino-americano (che vuol dire soprattutto Venezuela e Messico) ? nel complesso ancora saldamente a disposizione degli USA e che per gli europei sar? sempre pi? difficile approvvigionarsi nell'area. La dottrina Monroe non ? mai passata veramente di moda.



TERREMOTO ENERGETICO IN AMERICA LATINA

Il terremoto energetico dell?America Latina sta allarmando, oltre ai paesi europei, anche Brasile, Argentina e Cile. La nazionalizzazione degli idrocarburi boliviani porter? alle stelle i costi della compagnia leader brasiliana Petrobras che comprava il 50% del gas boliviano per poi rivenderlo all?Argentina, che a sua volta lo vendeva al Cile. Quest'ultimo in reazione ? gi? ricorso alla Gran Bretagna per soddisfare diversamente il proprio fabbisogno energetico, e il Brasile gi? esplora nuovi territori per poter rinunciare al gas boliviano. Lo scontro d?interessi vede da una parte il Venezuela e la Bolivia, che intendono utilizzare le risorse energetiche come arma d?influenza sub-continentale, e dall?altra un fronte pi? indefinito che fa riferimento al Brasile come potenza locale. Anche il Venezuela ? ricorso nel 2001 alla nazionalizzazione del petrolio, imponendo la costituzione di aziende miste, con lo Stato controllore, a tutte le compagnie che operavano nel paese. E per quest?anno ? stata annunciata una nuova tassa per le compagnie miste da investire nel progetto "bolivariano" di Chavez, che prevede il finanziamento di un gasdotto fino a Buenos Aires e di un nuovo impianto per la lavorazione del gas nella regione boliviana dei cocaleros. La geopolitica "transamazzonica" di Venezuela e Bolivia ha assolutamente bisogno di espandersi se vuole sopravvivere; un po' perch? le economie dei due paesi non sono complementari (esportano gli stessi prodotti), un po' perch? il Brasile tende a rappresentare il centro di gravitazione del sistema sudamericano concorrente. Per adesso solo Per? ed Ecuador danno segnali di avvicinamento alle nuove forze "neo-nazionaliste".

2004: Petrolio


ISLAMIC BANKING, TERRA BRUCIATA

Gli Stati Uniti hanno inquadrato nel mirino alcune grandi banche europee per far s? che applichino sanzioni economiche contro l?Iran. Gi? quattro grandi istituti finanziari europei, messi sotto pressione con minacce di multe e annullamento di affari da parte degli USA, hanno cominciato a interrompere le proprie attivit? in Iran: l'UBS, il Banco di Credito della Svizzera, l'ABN Amro dei Paesi Bassi e l'HSBC, con sede a Londra. Il rischio di perdere il controllo diretto dei flussi di valore "islamici" ? troppo grande e va prontamente scongiurato: per questo gli americani hanno gi? cominciato a fare terra bruciata attorno al fenomeno ormai vasto dell' islamic banking (il sistema bancario internazionale basato sugli enormi flussi dei petrodollari e sulla religione seguita da un miliardo e trecento milioni di persone). La separazione della potenza economico-finanziaria islamica da quella anglosassone e la saldatura con quella europea sarebbero un incubo per Stati Uniti e Inghilterra, che oggi assorbono la maggior parte degli investimenti derivanti dalla rendita petrolifera (e quindi assorbono molto del plusvalore prodotto nel resto del mondo). Salterebbero tutti i delicati equilibri che tengono in piedi l?instabile castello di carte dell?economia americana.

2002: Leggi di simmetria e scenari da incubo
2005: Rumori di guerra intorno all?Iran?


UNITED JAIL OF AMERICA

I detenuti americani aumentano a un ritmo di circa mille a settimana: oggi sono in carcere quasi 2,2 milioni di persone, una ogni 136 abitanti, un numero 10 volte superiore alla media europea. Non c?? da stupirsene in un paese supercapitalistico in cui l'indice del divario fra i redditi pi? alti e quelli pi? bassi ? superiore a quello del Bangla Desh, in cui gli indigenti ufficiali sono 75 milioni su 280 milioni di abitanti. Pi? che di "criminalit?" sarebbe corretto parlare di "reazione sistemica al sopravvivere di una societ? storicamente morta". Il sistema carcerario assorbe ormai una parte talmente alta del bilancio pubblico che si ? ricorso massicciamente alla privatizzazione. Un problema che non sussisteva nel 1970 con 200.000 carcerati, mentre ora il sistema punitivo, coi suoi appalti, ? divenuto un business di prim?ordine. Intanto dal 1960 ad oggi, solo nel settore della cosiddetta criminalit?, sono morti ammazzati 1.000.000 di americani. E si utilizza lo spauracchio del terrorismo. E si blatera sulla violenza della rivoluzione?

2000: New economy, il futuro del capitalismo globale

* * *

Ricordiamo che ? uscito il numero 19 della rivista:



Genesi dell'uomo industria (contro il primitivismo)

Banlieue ? il mondo (rivolta e riforma)

Nous, les zonards voyous (l'incendio delle periferie francesi)

Il rovesciamento della prassi

Internet e la propriet? privata

Capitalismo senile e piano mondiale

Parole d'ordine a ruota libera

Ancora superimperialismo

Siete degli spregevoli illuministi anti-partito

Legge del valore e automazione totale

Determinismo, comunismo, previsione

Lotte di liberazione, fase storica e anti-imperialismo

Due passi nel delirio
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