Philip Kindred Dick

Bibliografie e biografie commentate dei grandi scrittori
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carlo
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Philip Kindred Dick

Messaggio da carlo »

Perch?, per te il finale di quel libro ? poi cos? certo?

per essere un libro del '57, quindi ancora appartenente alla prima "fase" della narrativa Dickiana, ? uno dei romanzi che meglio danno l'idea di quel che secondo me intendeva dirci con i suoi ultimi libri, per intenderci quelli successivi, e quelli che immediatamente precedono la sua "esperienza mistica" del '74.

Sicuramente un'ottimo romanzo, secondo me per?, continuando ad affrontare questo geniale autore, ne leggerai di migliori... :D

Io purtroppo mi sono bloccato a 21, causa ristrettezze economiche :(
kurtz
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R: Philip Kindred Dick

Messaggio da kurtz »

la seconda parte della seguente notizia ? a dir poco inquietante (visti i protagonisti del progetto)

http://www.delcinema.it/hdoc/news.asp?i ... position=1
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dixit
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R: Philip Kindred Dick

Messaggio da dixit »

Dick e` semplicemente un genio, uno scrittore a parte nel campo della fantascienza. Mi sono sempre chiesto il perche` delle sue stranezze letterarie, anche al di la` della particolarita` delle storie. Le storie sono "diverse", sono ambientate e descritte con una tale naturalezza da chiedersi come abbia fatto Dick a pensare contesti cosi` anomali, "alieni".

Dick scriveva le sue storie senza badare anche a regole fondamentali: ad esempio commetteva l'errore di introdurre personaggi importanti lungo il racconto e poi li abbandonava senza piu` utilizzarli per terminare la storia. Quando leggi un romanzo di Dick ti chiedi: ma che fine ha fatto quel personaggio? Che strano finale! Il fatto e` che non e` finito affatto e non parlo solo di "La svastica sul sole". E` come se Dick ci dicesse: "Non hai capito come va a finire? Be' e` normale, non pretenderai mica di capire a fondo una storia in un luogo ed un tempo quali quelli che ho ideato io, vero???" :)

I personaggi sono spesso strani: perche' si comportano in modo assurdo? Certi personaggi sembrano avere persino delle reazioni "apatiche" agli eventi che lo circondano. Se notate bene accade ad esempio al cacciatore di taglie in "Gli androidi sognano pecore elettriche?". Sembra che alcuni personaggi non abbiano un vero sprint, come se si lasciassero semplicemente vivere: sono irreversibilmente immersi nel loro mondo assurdo, ne fanno parte come oggetti inanimati!

Tutto questo unito assieme mi fa pensare che Dick non si stesse affatto sbagliando, ma che fosse tutto in qualche modo un pretesto per lasciare di stucco il lettore e fargli porre delle domande. In un certo qual modo Dick aveva capito una cosa che molti autori della fantascienza dimenticano: un essere umano del nostro tempo, appartenente alla nostra storia, quella vera, non puo` comprendere al 100% gli avvenimenti di un'epoca futura o contemporanea, con componenti storiche alternative. Ci deve essere del mistero, un mistero nascosto dietro a dell'illogicita`, un po' come un individuo del medioevo si ritrovasse all'improvviso nel tempo presente e non trovasse nulla di logico in cio` che vede.

Questo mi ricorda molto da vicino alcuni racconti "cyberpunk" ambientati in un lontano futuro, dove il lettore non e` chiamato a capire cio` che accade, ma solo a sorprendersi delle stranezze che vede... e a capire che lui, uomo del passato, non puo` capire! :D
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carlo
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Messaggio da carlo »

interessante! Condivido pi? o meno tutto, ma non son convinto che l'effetto "mistero" fosse sempre cos? voluto, secondo me, specialmente nell'ultima fase, Dick era convinto di averle chiare, le idee....
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Massimo Baglione
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Messaggio da Massimo Baglione »

Bel sito!
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carlo
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Messaggio da carlo »

finalmente riprendo la mia collezione Dick... ho preso "follia per sette clan"... credo sia il mio 24esimo.... :D
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dixit
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Messaggio da dixit »

Bah! Non ti raggiungero` mai... :cry:
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carlo
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Messaggio da carlo »

ce la farai, ce la farai.... :D

ho finito follia per sette clan, beh, mi sembra davvero un ottimo libro! ottima la caratterizzazione dei personaggi, come sempre trama davvero intrigante, finale geniale, che confonde e lascia porta aperte, come classico in Dick.
Ambientato su una luna alfana abitata da degli psciopatici, che si sono divisi in 7 clan, in 7 diverse citt?, a seconda della propria malattia.... fa molto riflettere sulla psicoanalisi e sulla societ? moderna, ed ? un testo di piacevole e rapida lettura. Tra i pi? delicatamente ironici di questo autore che riscopro sempre pi? geniale.
Vivamente consigliato!
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DevilMaster
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Messaggio da DevilMaster »

Caso vuole che in questi giorni mi stia drogando pesantemente di Philip Kindred Dick. Negli ultimi 4 giorni mi sono letto Occhio nel cielo, Labirinto di Morte e ora sto finendo I giocatori di Titano.
Il primo ? ottimo (occhio nel cielo), ma come a volte accade nei libri di Dick, alla fine si ha l'impressione che l'autore si sia stancato e che abbia concluso la storia di botto, immediatamente. In realt? si ha l'impressione che il libro avesse bisogno di essere proseguito per almeno altre 200 pagine, ma tant'?. Labirinto di morte invece ? un libro completo, con una storia con un senso, progettato come si deve e con un finale a sorpresa che lascia piacevolmente stupiti (se teniamo conto di quando ? stato scritto ci si rende conto di quanto Dick fosse avanti rispetto agli altri autori di fantascienza del tempo e di quanto possa sembrare un libro degli anni 90 e non 60). I giocatori di Titano mi sta piacendo parecchio, ma sono ancora a met?, per cui non mi permetto di dare un giudizio. Comunque, tutti e tre i libri, sono collegati fra di loro (come molti altri di Dick) e prendono in esame un futuro che, per un motivo o per un altro, non ci riserva niente di buono. Inoltre la realt? e come viene percepita, tema dominante in tutta o quasi la letteratura del vecchio Philip, ? forse il centro su cui si sviluppano tutti e tre i romanzi (anche se per ora ne I giocatori di Titano questo argomento ? meno palese).
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Riflettendo sul "teorema":
- Domani è un altro giorno... -
mi trovo a scontrarmi con la dura realtà....
Ieri,
come del resto oggi,
non c'è stato.
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