DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI

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MarcoMazzanti
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DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI

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DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI
Eiffel Edizioni 2010
Pagine: 288
Prezzo: 14 €
ISBN: 978-88-95447-02-5

Uno, due, tre... prova! Sa, sa, sa...  :happy7:
Mi sentite? Me lo auguro!  Mi leggete? Questo sì, dai! Perlomeno!  :happy11:
Dunque dunque, eccomi qui per parlarvi di Demì, meglio conosciuto come Demetrio dai capelli verdi, un tipo alquanto particolare, mite di carattere, ma solo in apparenza! Meglio infatti non farlo innervosire, altrimenti son dolori: pugni e bottiglie in testa! (chi ha già letto il romanzo, sa a cosa mi riferisco!)

Scherzi a parte (tanto non mi pare abbia riso nessuno!), intendo fare di questo post una vera e propria presentazione, una presentazione virtuale, alla stregua di quelle che che solitamente si organizzano nelle librerie e nei circoli.
Demetrio dai capelli verdi è il mio terzo libro, uscito quest'anno per i tipi della casa editrice Eiffel di Caserta.
E' un romanzo di formazione, un romanzo che principalmente parla di percorsi di vita, storie e relazioni umane che si intrecciano attorno alla figura di Demetrio, questo ragazzo dai capelli insolitamente verdi, la pelle chiara che al sole, anziché abbronzarsi, si adorna di misteriosi ghirigori e simboli che ricordano i tatuaggi di certe popolazioni dei Mari del Sud e lentiggini azzurrognole che mutano giornalmente disposizione in base al tempo meteorologico e all'umore di lui.
Lo scenario è  quello di una terra fittizia dei Balcani del XIX secolo e la prima parte del romanzo è ambientata nella città è Sòfiar (nome che richiama volutamente Sofia, la capitale della Bulgaria), abitata da Cristiani Ortodossi e Maomettani.
Demetrio non sa nulla delle proprie origini, e la gente si divide, inevitabilmente, fra chi è intimorito dal suo aspetto e chi, invece, ne rimane affascinato. Il pittore Joan Marcel è uno di costoro; lo prende sotto al propria ala e fa di lui il modello delle lezioni di anatomia artistica che dirige in un'aula della propria villa, licenziando così Greta, contadina gelosa e segretamente innamorata dell'artista che fino a quel giorno - siamo nel 1865 - aveva avuto quel ruolo prediletto.
Joan Marcel è un uomo straniero: viene dal lontano Continente d'Oltreoceano, il Vinland (chhe sarebbe l'America del Nord), da una famiglia di coloni Andalusi. In questa lontana terra dell'Europa Ottomana, egli ha trovato la propria realizzazione professionale, ma non la completezza del cuore. L'incontro con Roze, una giovane di buona famiglia, predetto da una gitana, segnerà una svolta nella vita dell'uomo, che si troverà in conflitto con se stesso e i sentimenti fino ad allora provati per il ragazzo dai capelli verdi, anche lui inaspettatamente colpito dal fascino della donna.
Le strade dei due uomini si scinderanno e Demetrio, che deciderà di abbandonare la città, avrà modo, nel corso della sua ultima permanenza a Sòfiar e poi successivamente nel suo viaggio, di scontrarsi e incontrarsi con persone che, come lui, pur non avendo un caratteristiche fisiche così incredibili, sapranno stupirlo e renderlo conscio del fatto che essere diversi non è una questione d'aspetto esteriore, ma d'anima.
Ognuno ha il proprio talento e la propria luce. Il problema è aver il coraggio di mostrare tale lucentezza d'animo agli altri senza il timore d'accecarli.
Demetrio dai capelli verdi è infatti un romanzo di formazione proprio per questo motivo: al di là di tutti quegli elementi surreali che fanno da cornice alla vicenda, pone l'accento sui rapporti umani e sull'incomunicabilità.
Fino a che punto siamo disposti ad aprirci agli altri, per poter conoscere, attraverso di loro, noi stessi? Rispondendo a questa domanda - che non è espressa esplicitamente nel romanzo - comprenderemmo molto delle relazioni umani e del loro disgregarsi.
Vorrei adesso riportare alcuni estratti cardine del romanzo, che mettono in evidenza dei determinati tratti dei personaggi.

1°Estratto (Demetrio)
L'incontro con quel giovane dai capelli verdi aveva
significato, per Joan Marcel, un colpo mortale alla sua
neonata fede nella Scienza, che il pittore aveva iniziato a
nutrire stando a contatto con i filosofi dell’ambiente
letterario e positivista di Sòfiar.
Egli – che non era mai stato religioso nonostante non
avesse mai dubitato della possibile presenza di Dio –
adesso, con Demetrio accanto, sotto lo stesso tetto, aveva
iniziato a non escludere anche (se non addirittura a
credere, ma qui lo faceva più per gioco) l’esistenza delle
fate, degli spiriti, dei troll montanari, degli elfi e dei folletti.
Demetrio, con quei suoi capelli verdi e la pelle traslucida
che al sole si adornava di misteriosi ghirigori e ondine
azzurre che ricordavano i tatuaggi tribali di certe
popolazioni dei Mari del Sud, era un essere umano fuori
dal comune. Un essere umano non umano. Un essere più
vicino a una driade. Di giorno un uomo, di notte un albero.
Unico esemplare di driade maschio, come diceva il pittore,
recitando il verso di una poesia che gli aveva dedicato.

2°Estratto (Joan Marcel)
A venticinque anni Joan Marcel aveva fondato la piccola
scuola di pittura nell’aula di quella villa, che aveva
acquistato all’asta non appena era arrivato a Sòfiar.
Era approdato sul vecchio continente con le tasche piene
di soldi. Soldi e nient’altro.
Al diavolo il paese natio, la ricca famiglia da cui proveniva.
Era nato per avere successo, e successo aveva trovato a
Sòfiar insegnando l’arte della pittura.
Tuttavia, come di solito accade, coloro che brillano sono
anche molto soli, come le stelle: così apparentemente
vicine, ma in realtà così tanto lontane le une dalle altre.
Chiudendo gli occhi nell’oscurità della stanza e pensando
a quale destino avesse in serbo per lui quel dio in cui lui
poco sperava, ricordò quando, pochi mesi prima, una
zingara gli si era avvicinata prepotentemente e gli aveva
letto la mano ed i tarocchi.
Gli spiegò che la sua linea dell’amore era lunga e che le
carte promettevano per lui un incontro sorprendente,
quello con una “rosa”.
Il pittore si era fatto beffe della zingara affermando con
tono sprezzante che l’unica Rosa che aveva incontrato
nella sua vita era sua madre. In questo modo se ne era
andato via, deluso, ignorando le maledizioni che la vecchia
gitana contro di lui inveì per non aver ricevuto nemmeno
una moneta.
Una rosa. Aveva ancora impresso nella mente il disegno
sbiadito che illustrava la carta che lui aveva pescato. La
rosa era il fiore dell’amore. Rosa era il nome di sua madre.
Joan Marcel si addormentò stringendo nei pugni le
coperte e nei suoi occhi andarono prendendo forma quei
suoi soliti sogni confusi che al mattino, appena sveglio,
non riusciva già più a ricordare.

3°Estratto (Charlotte)
Cosa aveva Roze più di lei? Charlotte si era congedata
da sua sorella e sua madre per restare sola con i pensieri e
i dubbi che avevano preso ad affollare la sua mente.
Aveva detto alle due donne che desiderava passare a San
Cosimo, lasciandole quindi basite, poiché sapevano che
la giovane non era mai stata particolarmente religiosa.
La religione! Ecco una cosa che Roze aveva più di lei. La
fede. La devozione a Dio, sì, ma anche alle buone maniere,
alla bellezza, all’eleganza del proprio portamento.
Sua sorella era così occidentale! Così francese!
Charlotte camminava ora compiendo passi affettati e di
tanto in tanto sollevava, appena, con entrambe le mani,
in un gesto teatrale, la sottana del bel vestito tutto pizzi e
ricami floreali che, quel pomeriggio, sua madre aveva
preteso che lei indossasse. Imitava Roze e lo faceva alzando
il mento, guardando dall’alto chiunque incrociasse i suoi
occhi trasparenti. Come si sentiva ridicola!
Quando sua sorella si era intrattenuta con il giovane dai
capelli verdi, lei aveva, per gioco, aperto il parasole e sua
madre l’aveva ammonita di farlo con estrema grazia, in
quanto oggetto pregiato e delicato.
Non è come un normale ombrello!, aveva detto con quel
suo accento così francese.
Charlotte strinse i pugni, quindi sollevò la mano sinistra
e si strappò il cappellino dal capo e lo gettò, con rabbia,
in una pozzanghera dove grumi di neve sporca
galleggiavano insieme con feci di topi e frammenti di foglie
secche; avrebbe detto che era stato il vento a portarglielo
via.
Tirò su col naso, e solo allora si accorse che stava
piangendo. Le lacrime bruciavano agli angoli degli occhi,
tanto più che il vento le rendeva quasi spilli di ghiaccio.
La ragazza osservava, apparentemente senza alcun
trasporto, la miseria delle strade di Sòfiar ed era disgustata
del sudiciume che abbondava in ogni angolo, dei cani
randagi che morivano di freddo, dei poveri che
mendicavano implorando le belle redingote o le sfarzose
crinoline che, indifferenti e irraggiungibili, li ignoravano
al proprio passaggio lungo i marciapiedi fradici.
Era quello il volto vero del mondo, rifletteva Charlotte
con risentimento.

I personaggi di maggiore spicco, nella prima parte del romanzo (della seconda non dirò nulla), sono:
Joan Marcel
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Pittore d'origine andalusa che nel cuore del vecchio continente ha trovato la propria realizzazione professionale, ma non la completezza del cuore. Frequentatore di bordelli, animo malinconico e solitario, nutre un sentimento pure, ma al tempo stesso torbido, verso Demetrio.

Demetrio
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Misterioso giovane dai capelli verdi che a ventitré anni, nel 1865, arriva a Sòfiar e conosce il pittore. Non conosce le proprie origini, tanto meno i suoi genitori. Molti misteri si scioglieranno grazie al dottor Caligari nella seconda parte del romanzo, ma a costo di un fortissimo shock emotivo.

Roze
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Figlia ventitreenne di un commerciante, elegante e affettata nei modi. Si lascerà travolgere dal fascino del pittore, rappresentando il vertice di un triangolo amoroso destinato tuttavia a sgretolarsi presto con la partenza di Demetrio.

Charlotte
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Diciassette anni, nutre in silenzio, verso la sorella, della quale è l'esatto opposto, una forte rivalità. Anima ribelle e combattiva, invidia profondamente Joan Marcel e Demetrio in quanto uomini: per lei, la parola "maschio" è sinonimo di indipendenza e valore. Nutre buoni ideali, ma ha un modo di approcciarsi alla gente sbagliato e questo la trascinerà verso un oscuro destino.

Se sei arrivato a leggere fin qui, non posso che farti i miei complimenti e ringraziarti.
Segnalo il video d'animazione ufficiale di DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI.
Buona visione! E non dimenticare i pop-corn!
booktrailer: " Demetrio dai capelli verdi" di Marco Mazzanti

Demetrio dai capelli verdi è dispobinile sul sito dela casa editrice Eiffel (http://www.edizionieiffel.com/) e nelle seguenti librerie.

ROMA:
1- Libreria Arion - Centro commerciale Cinecittà2

2- Libreria Giunti al punto - Centro commerciale Casetta Mattei

3- Aquisgrana caffé (quartiere Esquilino)

4- Libreria Antigone (quartiere San Lorenzo, via dei Sabelli)

5- Café letterario N'Importe Quoi (via Beatrice Cenci 10)

6- Libreria Book Felix - Corso Duca di Genova 68 (Ostia, Rm)

7- Libreria Giunti al punto - Bracciano (Rm)

8 - Libreria Caffé Mangiaparole
(Qui potrete facilmente ordinare anche gli altri due miei romanzi: L'UOMO CHE DIPINGEVA CON I COLTELLI e LA NAVE DEL DESTINO-ASIA)

9 - Libreria Mind cibo per la mente - Via Federico Nansen 62 (zona Ostiense)

NAPOLI -
1 - Libreria Guida ( Vomero )
2 - Libreria Loffredo ( Vomero )
3 - Libreria Giunti / Centro Comm.le Auchan - Giugliano (Na)

CASERTA
Libreria Giunti

CAPUA
Cafè Letterario Ex Libris (Palazzo Lanza)

MILANO:
Libreria Equilibri - via Rodolfo Farneti (fermata "Lima" del Metrò)
(Qui sono disponibili anche diverse copie del mio primo romanzo, L'UOMO CHE DIPINGEVA CON I COLTELLI!)

TORINO:
Libreria LegoLibri (via Maria Vittoria 31)
(Anche qui è possibile ordinare gli altri due miei romanzi!)

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carlo
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Re: DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI

Messaggio da carlo »

ciao e complimenti per la pubblicazione e per l'ottima presentazione
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Massimo Baglione
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Re: DEMETRIO DAI CAPELLI VERDI

Messaggio da Massimo Baglione »

Cià pure il video cià :-)
Bravo eheh
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