Luigi Cascioli, la favola di Cristo

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carlo
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Luigi Cascioli, la favola di Cristo

Messaggio da carlo »

bah, secondo me sbagli, proprio per questo tuo punto di vista dovresti andarci a parlare, intervistarlo preparandoti domande interessanti, anche forti, portando il punto di vista tuo e di michela chiaro, e sentendo cosa risponde. Se non ti convince, e non convinci lui, se sei brava davvero con un' intervista puoi chiarire molte cose, parlare di questo fatto della fonte, dirgli cosa pensi di lui...

Sarebbe divertente ed istruttivo leggerla. E non ti parare dicendo "cos? gli faremmo solo pubblicit?"; che ripeto, a parlar di certe cose non si fa un soldo di danno, e se se na parla da secoli evidentemente cos? sicuro come dite non ?...
Miki
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Luigi Cascioli, la favola di Cristo

Messaggio da Miki »

Se ne parla da secoli pi? per motivazioni ideologiche e filosofiche che non per vero amore della storia e ci? rende tendenziose e poco o per niente oggettive parecchie teorie.
Se per prove storiche tu intendi qualcosa di assolutamente e totalmente comprovato ed inespugnabile allora buona parte della storia si potrebbe considerare una "favola".
C'? chi con teorie e riletture storiche ? riuscito a "provare" che l'olocausto ? stata tutta un'invenzione.
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carlo
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Messaggio da carlo »

non a provarlo, ma a far venire il dubbio si...

c'? anche per? chi dice che gli americani non ci han liberato... sbaglia?

la storia la scrivono in pochi. Io credo che quel che prendiamo per verit? storica molto spesso sia costituito da favole. Parlarne non fa male. Alemeno su l'olocauso e sull'esistenza di Cristo ribadiamo le prove oggettive e ci crediamo ancora di pi?, visto che ? utile.



VITERBO ? Venerdi 29 aprile 2005 alle ore 9.00 presso il nuovo Tribunale di Viterbo ci sar? l\'udienza riguardante la denuncia-querela sporta da Luigi Cascioli contro Don Enrico Righi parroco di Bagnoregio iscritto nel Registro degli Indagati per i reati di ?abuso della credulit? popolare? (art. 661 CP) e ?sostituzione di persona? (art. 494 CP). Presiederanno il GIP Gaetano Mautone e il PM Renzo Petroselli. Tra i documenti depositati come prova in tribunale c?? anche il libro-denuncia ?La favola di Cristo? scritto da Cascioli. Giornalisti, storici e interessati sono invitati a partecipare. Per ulteriori informazioni vedi ?PROCESSO? su www.luigicascioli.it



Monia, pensaci, secondo me sarebbe una cosa molto interessante...
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Messaggio da Monia Di Biagio »

Grazie Miki. Interessantissimi gli articoli di Donato Calabrese. In essi c'? gran parte della ricerca storiografica che si sta portando avanti in questo momento, e di certo non dell'ultimo momento, soprattutto dopo le incredibili scoperte degli ultimi tempi. Scoperte archeologiche che ancora una volta attestano la realt? dei fatti, non la sminuiscono, non si contrappongono al Vangelo, anzi in caso come gi? detto ne ampliano a dismisura il profondo significato. Pezzetti di un mosaico che pian piano svelano il Dogma ed accrescono la Fede. Grazie ancora per le interessanti letture che hai voluto condividere con noi.
aramente,
Monia Di Biagio.

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Miki
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Messaggio da Miki »

Ma figurati!
Mi sembravano necessarie per il dibattito in corso, altrimenti si corre il rischio di unilateralit
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carlo
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Messaggio da carlo »

Comunicato Stampa
Continua il Processo a Ges?
Luigi Cascioli ricusa il giudice Mautone non perch? cattolico



VITERBO ? ROMA ? Continua nelle aule di tribunale quello che ormai viene definito ?Processo storico a Ges??. Luigi Cascioli durante l?ultima udienza del 29 aprile scorso presso il Tribunale di Viterbo ha ricusato il giudice Gaetano Mautone non perch? cattolico, come molti giornali hanno affermato. Viene trasmessa a riprova, in forma integrale, la copia depositata presso la Corte di Appello di Roma e la memoria consegnata allo stesso giudice Mautone. La ricusazione del giudice ? inerente la denuncia-querela sporta da Luigi Cascioli contro Don Enrico Righi parroco di Bagnoregio iscritto nel Registro degli Indagati per i reati di ?abuso della credulit? popolare? (art. 661 CP) e ?sostituzione di persona? (art. 494 CP). Tra i documenti depositati come prova base in tribunale c?? anche il libro-denuncia ?La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Ges?? scritto da Cascioli, riferimenti su www.LuigiCascioli.it



Alla Corte di Appello di Roma

DICHIARAZIONE DI RICUSAZIONE



Il sottoscritto Luigi Cascioli nato il 16.02.1934 a Bagno Reggio (Viterbo) ed ivi residente in Loc. Roccalvecce, Via delle Provincie 45/B, parte offesa nel procedimento penale, pendente dinanzi al tribunale di Viterbo, n.3724/2004 RG. Gip aperto nei confronti di Righi Enrico in ordine ai reati previsti e puniti dagli articoli 661 e 494 CP in Bagnoreggio il 9.03.2004, a norma dell?articolo 38 C.P.P.



DICHIARA



Di ricusare il Giudice Dr. Gaetano Mautone, Gip del predetto Tribunale perch? ricorrono i motivi di cui alla lettera g dell?art. 36 C.P.P., cos? come richiamato dall?articolo 37 C.P.P. e come deve intendersi alla luce della nuova formulazione dell?art. 111 cost. e delle integrazioni apportate all?art. 34 c.p.p. dall?art. 171 del d.lg. 19 febbraio 1998 n. 51 e succ. mod. ; e cio? per l?incompatibilit? del giudice Dr. Gaetano Mautone chiamato a provvedere su una richiesta di archiviazione avverso la quale era stata proposta opposizione da parte del sottoscritto denunciante in quanto il medesimo giudice Dr. Gaetano Mautone in precedenza ha accolto, e questo nonostante identica opposizione del medesimo denunciante, altra precedente richiesta di archiviazione relativa al medesimo fatto.



Allega i seguenti documenti: Ordinanza di Archiviazione nel procedimento riunito n.4998/2002 c/ignoti. Copia della presente dichiarazione sar? depositata nella cancelleria dell?ufficio cui ? addetto il Giudice ricusato.



Viterbo-Roma, 29 Aprile 2005

L?Istante Luigi Cascioli



Vera la firma



TRIBUNALE DI VITERBO

GIUDICE PER LE INDAGINI PRELIMINARI

MEMORIA



Per la persona offesa Luigi Cascioli, con riferimento all?atto di opposizione dallo stesso presentato in data 23.09.2004 per contrastare la richiesta di archiviazione avanzata dal P.M. Dr. Renzo Petroselli il 28.08.2004 nel proc. N. 1294/04 a carico dell?indagato Righi Enrico.



**********************



Il sottoscritto difensore sottopone all?attenzione di codesto Giudice le seguenti considerazioni.

In merito ai fatti concernenti il Righi, la p.o. ha giustamente osservato nella sua opposizione memoria che sono stati del tutto ignorati i rilievi evidenziati nell?esposto e non sono state svolte le investigazioni necessarie per verificare la sussistenza degli elementi di abuso ( e di sostituzione di persona ) ivi ipotizzati. La p.o. ha altres? rilevato come l?assunto prospettato dal P.M. viterbese nel richiedere l?archiviazione costituisca, in sostanza, un autentico travisamento dei fatti denunciati.



In verit?, la fattispecie portata da Luigi Cascioli all?attenzione del Tribunale di Viterbo risulta caratterizzata in ben altri termini ed appare non poco circostanziata.



A natale del 2000, Don Enrico Righi affermava in una predica che Ges? ? un personaggio storico dicendo che era nato a Betlemme, figlio di Giuseppe carpentiere e di Maria. Lo stesso Don Righi, a pasqua 2001, confermava come storico il racconto del processo che era terminato con la condanna a morte per crocefissione di Ges?. Cos? come il Righi presentava Ges? come fosse personaggio storico in un numero del periodico parrocchiale della Chiesa di S. Bonaventura di Bagnoreggio, che ? in atti.



Bene, se anche fosse l?accertamento della storicit? di Ges? questione scomoda, non per questo il P.M. ? esentato dal dovere indagare sulla sussistenza di una falsit? di base. Infatti, la natura storica o fantastica di Ges? appare accertamento determinante ai fini della decisione circa la sussistenza dei reati attribuiti a Don Righi. Pertanto si dovr?, come richiesto dalla p.o., far ricorso allo strumento della perizia di cui all?art. 220 c.p.p. essendo di tutta evidenza la medesima perizia rilevante ai fini del rinvio a giudizio od ai fini del proscioglimento.



La richiesta di ulteriori indagini avanzata dalla p.o. nell?atto di opposizione risulta dunque moralmente doverosa, oltre che perfettamente appropriata giuridicamente, poich? appare sicuramente necessario svolgere ogni opportuna investigazione quanto meno raccogliendo le spiegazioni dei diretti protagonisti ( il signor Luigi Cascioli e Don Enrico Righi ) e tutta la documentazione di riferimento.



P.Q.M.



Si insiste nelle richieste gi? formulate nell?atto di opposizione, sia in ordine alle investigazioni suppletive sia in ordine alla delibazione della fondatezza della notizia di reato.

Foligno-Viterbo 23 aprile 2005



Avv. Mauro Fonzo



Dettagli Querela:

http://www.luigicascioli.it/1querela_ita.php



Processo in Tribunale:

http://www.luigicascioli.it/tabella_ita.php



Ecco due prove che Ges? Cristo non ? mai esistito:

http://www.luigicascioli.it/2prove_ita.php



Intervista di Cascioli su Rai TG2 (video-audio):

http://www.luigicascioli.it/tg2_ita.php



News attualit?:

http://www.ladysilvia.net/magaView/news/4690/attualita



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Ges? in Corte di Appello

Il Processo a Ges? attende la decisione della Corte di Appello.

Parroco iscritto nel registro degli indagati per abuso credulit? popolare e scambio di persona,

querelato da Luigi Cascioli



ROMA ? VITERBO ? 368.000 trecentosessantottomila ? il numero di vari comunicati inviati alle agenzie stampa, giornali, televisioni e radio per informare gli organi di stampa, e quindi l?opinione pubblica, della notizia in cui un Tribunale della Repubblica Italiana dovr? stabilire se ?Cristo ? esistito storicamente oppure no?. La notizia non ? stata diffusa n? rilanciata nelle redazioni giornalistiche tranne rare eccezioni. Lo studioso Luigi Cascioli autore di ?La favola di Cristo - Inconfutabile dimostrazione della non esistenza di Ges?? ha depositato il dirompente libro-denuncia agli atti, come base di prova, presso il tribunale di Viterbo. Cascioli ha querelato don Enrico Righi parroco di Bagnoregio iscritto nel Registro degli Indagati per i reati di ?abuso della credulit? popolare? (art. 661 CP) e ?sostituzione di persona? (art. 494 CP). ?Il fatto che possa essere stabilito? commenta Cascioli ?che Cristo non ? esistito, segner? la fine della dottrina della Chiesa poich? non si potr? pi? dire ?questo ? il corpo di Cristo? cio? il corpo di un personaggio mai esistito; il dogma della transustanziazione, nell?Eucarestia il pane e il vino diverrebbero il corpo e il sangue di Cristo, non avr? pi? senso; anche il dogma della ?Trinit?? Padre, Figlio e Spirito Santo, dove il figlio, cio? Cristo, non ? mai esistito, scomparir??. Durante l?ultima udienza Cascioli ha ricusato il giudice Mautone. La Corte di Appello di Roma dovr? a breve pronunciarsi in merito alla ricusazione. Riferimenti su www.LuigiCascioli.it



Dettagli ricusazione Giudice:

http://www.luigicascioli.it/23processo_ita.php



Dettagli Querela:

http://www.luigicascioli.it/1querela_ita.php



Processo in Tribunale:

http://www.luigicascioli.it/tabella_ita.php



Ecco due prove che Ges? Cristo non ? mai esistito:

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Intervista di Cascioli su Rai TG2 (video-audio):

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Don Enrico Righi rompe il silenzio inviando dal suo bollettino parrocchiale una lettera aperta a Luigi Cascioli contenente le prove dell'esistenza storica di Ges? sfidandolo a "sbugiardarle". Valutando le conseguenze negative al cristianesimo che potrebbero derivare da una diatriba sostenuta pubblicamente da un Ministro della Chiesa sull'esistenze storica di Cristo, qualora le prove da lui sostenute risultassero inconsistenti, ci si chiede se questa iniziativa di Don Enrico faccia parte di un piano prestabilito dalla Chiesa o sia soltanto il frutto della leggerezza di un prete. In considerazione delle assenze dovute dalle vacanze, Cascioli rimanda la pubblicazione della lettera di Enrico Righi e relative sue confutazioni ai primi di settembre.
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Processo a Ges?

VITERBO - Don Enrico Righi rompe il silenzio inviando dal suo bollettino parrocchiale una lettera aperta a Luigi Cascioli contenente le prove dell'esistenza storica di Ges? sfidandolo a "sbugiardarle". Valutando le conseguenze negative al Cristianesimo che potrebbero derivare da una diatriba sostenuta pubblicamente da un Ministro della Chiesa sull'esistenze storica di Cristo, qualora le prove da lui sostenute risultassero inconsistenti, ci si chiede se questa iniziativa di Don Enrico faccia parte di un piano prestabilito dalla Chiesa o sia soltanto il frutto della leggerezza di un prete. In considerazione delle assenze dovute dalle vacanze, Cascioli rimanda la pubblicazione della lettera di Enrico Righi e relative sue confutazioni ai primi di settembre.

Ecco due prove che Ges? Cristo non ? mai esistito:

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Processo in Tribunale:

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Dopo aver escamottato la mia denuncia ricorrendo all?anonimato (vedi fasi iniziali del processo su www.luigicascioli.it), don Enrico Righi, resosi conto che nella posizione d?indagato nella quale si trova non poteva pi? sostenere la figura del transfuga davanti a un?opinione pubblica che sempre pi? insistentemente gli chiedeva perch? evitasse un confronto diretto in tribunale se veramente era convinto delle sue ragioni, ha deciso di farsi avanti portandomi quelle prove dell?esistenza storica di Ges? che ripetutamente avevo richiesto a lui, al Card. Biffi e all?Arcivescovo Carraro ma senza avere risposta.

Dal bollettino parrocchiale ? RISVEGLIO? N? 264 .

?La favola di Giovanni di Gamala?.
Questo ? il vero titolo del libro pubblicato da Luigi Cascioli come ?Favola di Cristo?

La favola ? un racconto immaginario che affonda le radici nella fantasia e che di conseguenza ? aperto ad ogni soluzione la pi? inverosimile. Il fatto storico invece ? tutto il contrario della favola perch? non si fonda sulla fantasia, ma ?in re?. Il Cristo uomo emerge come figura inconfondibile tra tutti gli uomini del passato con una quantit? impressionante di testimonianze di provenienza religiosa e pagana.
I personaggi non religiosi che parlano di Cristo sono moltissimi e lo fanno in maniera disinteressata, da osservatori lontani e sconosciuti tra loro: Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio, Plinio il giovane, Adriano, Trifone, Marco Aurelio, Epitteto, Publio Lentulo. Bisognerebbe sbuggiardarli uno per uno per annullare il Cristo Uomo di cui parlano. (Riporto ?sbuggiardarli? con due g come ? stato scritto sulla lettera).
Uno storico che si rispetti dovrebbe conoscere il latino, il greco, i generi letterari, l?esegesi, la critica storica, l?analisi scientifica. La storia non s?inventa la si riscopre cercando pazientemente e mettendo insieme infiniti frammenti fino a comporre il mosaico originale! Il fatto storico ? allergico alla immaginazione di che vorrebbe per forza. per malizia o per ignoranza piegarlo alle proprie tesi. ?, se ?, non ?, se non ?.
Il Cascioli ha la preparazione dello storico? I giornalisti lo presentano come ?studioso del Lazio? e come ?storico? ma loro ci credono a queste qualifiche?
Leggendo attentamente i loro articoli, questi titoli sanno tanto di presa in giro.
75 anni fa, quando venni battezzato, il parroco che mi fece cristiano gi? predicava il Cristo Uomo. Il Cascioli mi trascina davanti al tribunale perch? ?IO? tra 33.000 parroci italiani abuso della credulit? popolare imbrogliando tutti col mettere Cristo al posto di Giovanni di Gamala. Il Cascioli sostiene che Cristo non ? mai esistito. Se non vede il sole a mezzogiorno, non pu? denunciami perch? lo vedo io. Dovrebbe denunciare tutti i vedenti (?!). Da duemila anni viene rispettata la libert? di credere o almeno all?esistenza di Cristo uomo, ma il Cascioli non ammette questa libert? e mi denuncia perch? non credo a quello che crede lui. (?!).
Chi era Giovanni di Gamala? Che cosa ha fatto? Quali tracce ha lasciato? Ho l?impressione che il Cascioli sia l?unico testimone della sua esistenza (?!). Quanti personaggi in questi anni hanno cantato, dipinto, scolpito, elogiato Cristo? Sono tutti matti?! Tristo ? colui che per vedere le stelle ha bisogno di una capocciata! Quanti martiri per Cristo! Tutti scemi? Quando crolla un edificio, s?indaga l?impresario non l?operaio che vi ha lavorato. Che parte ho io nell?operazione di Cristo? Se non fossi mai nato, oggi non cambierebbe nulla. Mi sembra di rileggere in chiave moderna la storia di don Chisciotte che assaliva i mulini a vento! Con don Chisciotte si ride, ma con Cascioli che si fa? Dopo 50 anni di sacerdozio, mi sarei aspettato un po' di riposo, invece mi trovo al centro di una disputa ?ridicola? sulla esistenza storica dell?uomo Ges?.
Di solito le feste finiscono con i fuochi, ma non credo mai che Cascioli festeggiasse i miei 50 anni di sacerdozio sparando una bomba cos? grossa! PAZIENZA.
Don Enrico Righi.

Leggendo la lettera ci si rende subito conto che ? stata scritta da un prete per il continuo ricorso che si fa all?arroganza e al sofisma per imporre le proprie verit?.
Se l?arroganza ci fa sorridere perch? basata sull?utopica convinzione che hanno tutti preti di essere i soli detentori del sapere per aver studiato la teologia (scienza del nulla), il greco e il latino quando invece, ignorando le nozioni pi? elementari del sapere scientifico e pratico, sono i pi? grandi asini della terra, l?uso del sofisma (argomentazione logica in apparenza ma che nasconde intenzionalmente un errore) ci riempie di sdegno perch? ci dimostra come ancora una volta si abusi dell?ignoranza popolare.
Il sofisma ? un ragionamento fallace che porta a una conclusione partendo da un presupposto che si d? per buono quando invece ? sbagliato.
Porto l?esempio di Sant?Anselmo che, per rispondere ai razionalisti che contestavano il fatto che Dio, prima della creazione, non poteva esistere nel nulla in quanto ch? il nulla non ? concepibile sotto nessuna forma, dette al nulla un significato esistenziale dicendo: >.
Uguale al ragionamento di Sant?Anselmo ? quello di don Enrico allorch?, all?inizio della lettera, per sostenere l?esistenza di Cristo dice: >.
Due evidenti sofismi, il primo rappresentato nel porre il nulla uguale a zero, il secondo sta nell?affermazione che pone Cristo uguale a fatto storico, affermazione che dimostra subito la sua fallacit? allorch? si pretende suffragarla con prove prive di ogni attendibilit?, quali i martiri che morirono per lui (citazione tratta da Pascal), i pittori che lo ritrassero, gli scrittori che lo elogiarono e i musicisti che lo cantarono e lo cantano ancora come i pifferai che suonano il ?tu scendi dalle stelle? sotto le feste di Natale.
Ritornando sulla grande ?cultura pretina? che permette ai reverendi ecclesiastici di arrogarsi la qualifica di dotti, ? interessante rimarcare la suddivisione che fa don Enrico dei personaggi che lui porta come testimoni dell?esistenza di Ges?. Dicendo che sono di provenienza ?sia religiosa che pagana?, sapendo che il paganesimo ? anch?esso una religione, ? come se avesse detto, per distinguere due razze di maiali, ?di provenienza sia porcina che suina?. Ameno che non avesse voluto dire, (speriamolo per lui), ?di provenienza sia ebraica che pagana?, riferendo alla prima Giuseppe Flavio e Trifone e alla seconda tutti gli altri.
Lasciando, a questo punto, ogni ulteriore critica agli errori, voluti e non voluti, commessi nelle sole prime righe della sua lettera e don Enrico nell?illusione che gli articoli scritti su di me, quale storico del Lazio, ?sanno tanto di presa in giro? (argomento questo sul quale ritorner? alla fine ), passiamo ad esaminare il resto della lettera con tutte le fesserie che ? riuscito a metterci dentro un dotto teologo, professore di greco e di latino.

1) Sfidandomi a sbugiardare le prove da lui portate, prove di natura prettamente storica, don Enrico non ha fatto altro che dimostrare quanto sia infondato l?espediente a cui sono ricorsi i giudici allorch?, per archiviare la mia denuncia, hanno sostenuto che l?argomento non poteva essere trattato da un tribunale laico perch? di natura teologica. (Vedi proposta di archiviazione del Pubblico Ministero Petroselli e relativa sentenza del Giudice Mautone in data...).

2) Portando per propria discolpa il fatto di non essere stato lui a inventare il personaggio Ges? perch? gi? altri predicavano la sua figura di uomo prima che lui nascesse, don Enrico ha dimostrato di essere lui il primo a non credere o, almeno, a dubitare della sua esistenza. Se veramente credesse che le testimonianze da lui citate sono certe e inconfutabili, non cercherebbe di addossare su altri le proprie colpe.
Quando le prove dell?innocenza sono evidenti e nette, non si ricorre alle vie traverse, come fa don Enrico, dicendo che l?inghippo lui lo ha trovato gi? bello che fatto perch? costruito da altri che sono nati prima di lui.
>, insiste a dire don Enrico dimostrando una volta di pi? di essere lui il primo a dubitare della solidit? delle fondamenta su cui ? stata costruita la Chiesa.
E come se non avessimo ancora capito che lui intende tirarsi fuori da ogni accusa lavandosi le mani di ogni responsabilit? che potrebbe coinvolgerlo nella costruzione della ?grande impostura?, ripete ancora: >, come per dire. >.
Comportamento da Ponzio Pilato che esprime tutto l?ateismo che risiede nell?intimo del mondo clericale, ateismo ben conosciuto da tutti e sul quale cos? si esprime l?astronomo Lalande: >.
Ma don Enrico pu? dire e fare quello che vuole ma non cercare di liberarsi delle proprie responsabilit? attribuendo ad altri le proprie colpe perch?, anche se non ? stato lui a costruire la truffa, ne ? comunque correo sostenendola in qualit? di complice.
Patrocinare la causa di don Enrico dicendo, come ha fatto il suo avvocato Bruno Severo nell?udienza del 29 aprile, che egli non pu? essere accusato dei reati 661 e 495 del C.P. perch? non ? stato lui a inventare il ?Pater Noster? e il ?cristianesimo?, oltre che ad essere un chiaro riconoscimento dell?esistenza del crimine, anche se commesso da altri, costituisce una vera e propria apologia di reato, la stessa apologia di reato che commetterebbe chi pubblicamente affermasse che non ? da ritenersi colpevole chi vende una paccottiglia velenosa perch? non ? stato lui ad inventarne la formula.

3) Dandomi la possibilit? di dimostrare pubblicamente la falsit? dei documenti su cui si basa l?esistenza storica di Cristo, don Enrico, quale ministro e rappresentante della Chiesa, ha messo il cristianesimo in una posizione estremamente critica di fronte a tutto il mondo qualora le mie obiezioni risultassero certe e inconfutabili.

4) In un compatimento da don Abbondio rivolto a se stesso, don Enrico, dicendo che non riesce a capire come sia possibile che tra i 33.000 parroci italiani sia stato proprio lui ad essere accusato di abuso di credulit? popolare, dimostra di non aver capito che lui ? soltanto il soggetto simbolico di una denuncia che in realt? coinvolge, con lui, non solo i 33.000 parroci italiani ma tutti gli ecclesiastici del mondo, compresi frati, monache, vescovi, cardinali e Sua Santit? il Vicario di Cristo. Lui, come ministro del cristianesimo, rappresenta nella denuncia tutta la Chiesa. Non c?? un Cristo per ogni prete e per ogni parrocchia. Una volta dimostrato che Cristo non ? esistito la sua figura di uomo si estingue per tutti.
Praticamente don Enrico non ne ha azzeccata una. Si pu? essere dotti teologi e professori di latino quanto si vuole ma se non c??, non c??!

Di discussioni e diatribe riguardanti l?esistenza storica di Ges? ce ne sono state a migliaia se cominciamo a contarle da quella met? del secondo secolo nel quale si dette il via al cristianesimo, ma mai in forma pubblica e ufficiale come questa che si sta passando tra me e don Enrico. Tutte si sono svolte in scambi di opinioni in forma diretta ed indiretto ma sempre in una maniera ufficiosa che, rimanendo nel privato, sono finite con quei bla,bla,bla che hanno lasciato sempre le cose come stavano.
Don Enrico, rispondendo alla mia querela in forma pubblica e ufficiale ha coinvolto per la prima volta la Chiesa in una discussione che, anche se viene sostenuta fuori da un?aula di tribunale, ha comunque tutte le caratteristiche di un vero e proprio processo, un processo che vede la Chiesa, nella persona di un suo rappresentante, seduta al banco degli imputati che si scagiona dalle accuse portando come prove delle propria discolpa le numerosissime testimonianze, ?di provenienza sia religiosa che pagana?, che le vengono da Giuseppe Flavio, Tacito, Svetonio, Plinio il Giovane, Adriano, Trifone, Marco Aurelio, Epitteto e Publio Lentulo; quelle prove chi io avevo insistentemente richiesto ma che la Chiesa, avendo capito le gravi conseguenze che ne sarebbero derivate se me le avesse pubblicamente fornite.
Perch? don Enrico lo ha fatto? Perch? don Enrico ha messo la Chiesa in una situazione cos? critica? Escludendo che abbia agito in disobbedienza, quale altro motivo ci pu? essere se quello generato da una grande leggerezza?
Possibile che don Enrico non si sia reso conto che se io riuscir? a sbugiardare le prove da lui portate sar? la fine del cristianesimo dal momento che esso si regge essenzialmente sull?idea del peccato originale e del suo riscatto attraverso il sacrificio del figlio di Dio come uomo? Demolita la figura umana di Ges?, il cristianesimo, basato come ? su di essa, automaticamente crolla, si estingue per la mancanza del soggetto che la sostiene. il corpo di Cristo.
Almeno che la Chiesa non decida, per salvarsi, di ricominciare tutto da capo ricostruendosi sulla figura di un Cristo essenzialmente spirituale che ? disceso dal cielo prendendo dell?uomo soltanto le apparenze come fu concepito da quegli gnostici che furono trucidati e distrutti perch? dichiarati eretici.
Questo ? l?unico sistema che potrebbe permettere al cristianesimo di trascinarsi ancora avanti per qualche tempo, una volta che le prove dell?incarnazione saranno smentite: riportare il cristianesimo alle sue origini, quelle origini esseno-pagane che negavano l?umanizzazione di Cristo.
Sono sicuro che nella maestria che ha sempre dimostrato nel rigirare le frittate, la Chiesa, come ? riuscita a far credere che Cristo ? morto in croce, che Pietro ? stato il primo Papa, che gli angeli hanno trasportato in volo la casa natale della Vergine Maria da Nazaret a Loreto, riuscir? anche ad operare questa nuova trasformazione facendo passare per canonici i vangeli di Marcione, Valentino e Carpocrate. Finch? ci sar? la fede che permette di ?camminare sulle acque?, tutto ? possibile!
Lasciando a questo punto don Enrico nell?illusione che gli articoli riferentisi a Cascioli ?sanno tanto di presa in giro?, chiudo questa mia risposta alla sua lettera mostrandogli ci? che i giornali dicono di lui.
Sul Messaggero di Viterbo, in riferimento all?udienza del 29 aprile, nella rubrica ?Chi sale e chi scende? che tratta dei successi e degli insuccessi dei VIP della provincia leggiamo, a proposito di don Enrico che viene posto fra coloro che sono in discesa: >.

Pace e bene!

Luigi Cascioli.

All?inizio della prossima settimana, cominciando con Giuseppe Flavio, sar? pubblicata sul sito www.luigicascioli.it la confutazione delle testimonianze che don Enrico ha potato come prova dell?esistenza storica di Ges?, detto il Cristo.
Se poi don Enrico vuole veramente sapere chi ? Giovanni di Gamala, glielo dir? in privato al prezzo di una messa.
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