Persecuzioni in Cina

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Mario Pulimanti
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Persecuzioni in Cina

Messaggio da Mario Pulimanti »

Persecuzioni in Cina

Ho solo un'allergia: quella nei confronti degli integralismi.
Come quelli cinesi.
Infatti in Cina la repressione dei cattolici sta tornando ai livelli di Mao a causa del sistema del partito unico, che qui vi governa ininterrottamente da quasi sessant’anni, senza mandato popolare e con la pretesa di controllare ogni aspetto della vita individuale e sociale, senza accettare assolutamente qualsiasi forma di libertà di culto e di espressione della fede.
Le chiese cristiane in Cina vengono saccheggiate continuamente e, secondo l'agenzia Misna, sono quattrocento gli edifici colpiti nell'ambito della campagna governativa contro "i componenti di gruppi religiosi illegali".
A questi gruppi appartengono i cristiani che rifiutano di aderire alla "Chiesa Patriottica", un'entità governativa, nata per controllare i fedeli e imbrigliare la libertà religiosa, che nomina i propri vescovi e non riconosce l'autorità del Papa.
Nella provincia dello Zhejiang, principalmente nella municipalità di Wenzhou, da dove proviene la quasi totalità degli immigrati cinesi in Italia e in Europa, già nel 2000 le autorità locali avevano scatenato una dura azione repressiva distruggendo centinaia di luoghi di culto cristiani, arrestando i fedeli e rilasciandoli solamente dopo aver ottenuto, minacciandoli, la loro accettazione ad aderire alla "Chiesa Patriottica".
Il portavoce di Wenzhou in quell'occasione dichiarò: “L'obiettivo è demolire queste costruzioni illegali e correggere questo decadente stile di vita” perché “nelle aree rurali la superstizione religiosa è ancora sfrenata”.
Possibile che la Comunità europea non sia a conoscenza di queste cose?
E se lo sa come mai non interviene in difesa di questi movimenti cattolici perseguitati così ingiustamente?
E’ proprio vero: in Cina la questione democratica è ancora irrisolta.
Del resto i monaci tibetani che si danno fuoco non penso che lo facciano semplicemente per combattere l'inverno himalayano.
Ed anche se in Cina, trent’anni dopo piazza Tiananmen, si sta per inaugurare un grande parco divertimenti (il Disney Shanghai Resort) non si può certo dire che sotto il cielo di Pechino vivano come in un film di Walt Disney, essendo evidente che la Cina popolare è sempre più ripiegata su se stessa sia da un punto di vista economico che geopolitico.

Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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