No alla riforma Madia e allo scioglimento del Corpo Forestal

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Mario Pulimanti
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No alla riforma Madia e allo scioglimento del Corpo Forestal

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No alla riforma Madia e allo scioglimento del Corpo Forestale
La riforma della Pubblica Amministrazione del Ministro Madia prevede licenziamenti più facili, anche per i dirigenti, una stretta sulle assenze, con il trasferimento all’Inps della competenza sui controlli in caso di malattia, il ruolo unico per i dirigenti, che faranno carriera solo se riceveranno valutazioni positive, avranno incarichi a tempo e potranno essere demansionati.
La riforma Madia prevede inoltre il riordino delle società partecipate, autorità indipendenti e Corpo forestale dello Stato che verrà assorbito in un’altra forza di polizia.
Io ritengo che questa sia una pseudo riforma che serve unicamente per gettare fumo negli occhi dei cittadini attraverso una pura operazione di marketing. Infatti si tratta, a mio parere, di una riforma inconsistente, che non incide sui livelli di qualità dei servizi erogati alla collettività e che non rappresenta quindi una spinta propulsiva che possa favorire la ripresa dell’economia.
Praticamente questa riforma è il risultato di un’operazione mirata unicamente a mantenere inalterati sprechi e privilegi a detrimento di efficienza, funzionalità, valorizzazione delle professionalità. Infatti riformare significa in primo luogo razionalizzare, tagliare gli sperperi e le spese inutili e, quindi, azzerare tutti quei costosissimi incarichi di consulenza derivanti da contratti stipulati con personale estraneo alla Pubblica Amministrazione; tutto ciò in favore della valorizzazione delle professionalità esistenti all’interno attraverso una logica meritocratica che, applicata anche alla dirigenza, si avvalga di sistemi di valutazione oggettivi, imparziali, scevri da favoritismi e manipolazioni personalistiche.
Ed ancora, ridurre i centri di spesa, le società partecipate, intervenire in modo concreto e non aleatorio su quelle municipalizzate.
Con il recupero di tali risorse si sarebbe potuto finanziare adeguatamente il rinnovo del contratto, in assenza del quale non è ipotizzabile costruire alcuna riforma e valorizzare le risorse umane della P.A.
Questa riforma è destinata a produrre danni enormi, con ripercussioni gravissime non soltanto per i lavoratori ma per i cittadini tutti.
La riduzione delle Prefetture e degli uffici periferici dello Stato, la soppressione del Corpo forestale dello Stato sono soltanto gli esempi più lampanti dell’arretramento dello Stato sul territorio e della minore tutela della collettività.
Restano invece ignorati da tale riforma gli interventi per arginare le corruzioni e per potenziare la lotta contro l’evasione fiscale, i miliardi di euro che ogni anno vengono sottratti alle casse dello Stato non sono stati considerati un problema da risolvere subito.
Non è giusto addossare ai dipendenti pubblici le colpe dello scadimento dell’offerta all’utenza e, tantomeno, di quei malfunzionamenti e di quelle inefficienze che costituiscono il frutto di scelte politiche sbagliate.
Tanto è vero che con questa riforma non si fa altro che salvare tutti quelli in grado di esercitare una lobby, finendo invece solo per penalizzare i lavoratori e cancellando, dopo due secoli di storia, il Corpo Forestale dello Stato che ha una indiscutibile esperienza proprio nella repressione dei reati ambientali, su cui svolge, e da tempo, una intensa attività.
Accorpare la Forestale alla Polizia di Stato è un errore gravissimo che, sebbene involontariamente, favorirà le ecomafie e tutti coloro che violano le leggi ambientali nel nostro Paese.

Mario Pulimanti (Lido di Ostia-Roma)
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