Pericolo anoressia
Troppi restano abbagliati da una società che produce modelli sbagliati (si pensi a certe top-model), ma non insegna i valori veri della vita.
Spinge al consumo, ma non spiega che occorre una alimentazione corretta.
Negli ultimi anni sono in aumento i casi di esordio precoce di anoressia e bulimia (tra i 9 e gli 11 anni), che generalmente si manifestano tra i 15 e i 19 anni.
Partendo dalla televisione, dal cinema, dalle passerelle per arrivare fino alla nostra vita quotidiana, il modello da imitare sembra essere sempre lo stesso: “magro è bello”.
Una cosa spaventa però in modo particolare: il fatto che questa malattia salti agli onori delle cronache solo quando muore una modella anoressica e poi, di nuovo giù nel dimenticatoio.
Questo sta a significare che nella società odierna è ancora ben radicato il pensiero errato che anoressia e bulimia sono disturbi poco comuni e che si possono curare semplicemente mangiando o smettendo di rimettere.
Purtroppo non è così.
Per prevenire all’origine questi gravissimi problemi bisogna prestare estrema attenzione a cosa mangiano i ragazzi.
Una dieta eccessivamente ricca di grassi e carboidrati provoca nelle teenager, alle prese con le prime mestruazioni, quella fastidiosa pancetta che può rappresentare il primo passo verso l’anoressia.
Bisogna insegnare ai giovani che una sana alimentazione è la prima regola per vivere in armonia con il proprio corpo.
La dieta mediterranea (recentemente nominata patrimonio dell’Unesco) a base di cereali, frutta verdura e olio d’oliva è perfetta per un adolescente alle prese con i piccoli e grandi cambiamenti della sua età.
Del resto i mutamenti della società incidono sui giovanissimi, la mancanza di affetto spinge verso eccessi che non raramente passano attraverso l'odio per il cibo o l'eccessivo attaccamento al cibo.
È un male sociale, terribile perché porta spesso alla morte.
La malattia è più diffusa di quanto si creda.
Agisce in maniera subdola, nascondendosi.
Poi esplode all’improvviso.
Spesso quando chi sta attorno se ne rende conto, è già difficile per intervenire, talvolta è troppo tardi.
Il recupero è difficile, faticoso e lento.
Sicuramente l'attenzione della famiglia è indispensabile, non raramente è la scuola la prima ad avvertire il disagio e a informare i familiari.
Da qualche tempo la stessa scuola prova a lanciare l'allarme, a far prendere coscienza agli alunni degli effetti devastanti della malattia.
Ma la scuola non può svolgere tutte le funzioni richieste a una società distratta nei confronti de giovani: educazione stradale, educazione sessuale, lotta alla droga, all'alcol, al cattivo uso del cibo, all'integrazione tra popoli, alla necessità di far convivere religioni diverse ecc.
Sicuramente sarebbe d’aiuto applicare, a tutti i paesi occidentali, una legge che vieti alle agenzie di moda di assumere ragazze troppo magre, così come ha fatto lo Stato d’Israele.
Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
Pericolo anoressia
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