Il rum che uccide la crisi

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Mario Pulimanti
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Il rum che uccide la crisi

Messaggio da Mario Pulimanti »

:angryfire: Il rum che uccide la crisi

Un mese fa ho fatto un sogno terribile, così nitido e preciso che me lo ricordo perfettamente ancora oggi: mi trovavo nel futuro e il nostro pianeta era ridotto a uno sterile ammasso di rocce, essendo stato saccheggiato per via delle crisi economiche sempre più pesanti nonché a causa della voracità dell’uomo.
In altre parole era quasi arrivata la fine del genere umano, a causa dell'estinzione di molte specie animali, dell'inquinamento delle risorse idriche, della morte dei pesci nei mari e alla scomparsa delle foreste e la popolazione umana, che intanto aveva superato il limite dei venti miliardi di abitanti, stava cercando non uno, ma due pianeti gemelli della Terra.
Questa era il sogno, ma la realtà non sembra essere molto più bella.
Certo, negli Stati Uniti le previsioni di crescita a breve-medio termine sono considerate buone.
Purtroppo per noi l'area che fa maggiormente fatica a riprendersi è proprio quella dell'euro e al suo interno restano particolarmente deboli alcuni Paesi, tra cui l'Italia, dove la situazione economica sembra garantire una veloce ripresa anche occupazionale, che resta il primo dei nostri problemi, tanto che i giovani cominciano ad essere alquanto sfiduciati.
Inoltre le pensioni sono basse e forse in futuro poco solvibili, diminuisce la produzione industriale, ma aumentano le imprese che chiudono o che vanno all'estero.
Per risolvere la crisi non conviene però credere alle bugie di certi ambientalisti.
Infatti buona parte della letteratura ecologista e molti guru dell'antiglobalizzazione vorrebbero indirizzarci verso un'economia che abbandoni lo sviluppo e punti verso una decrescita, più o meno serena, dato che a loro dire noi umani siamo sempre di più mentre le risorse sono sempre di meno.
Tanto è vero che le risorse crescono molto più della popolazione.
La prova è proprio la crisi attuale, una crisi da sovrapproduzione.
Produciamo più di quanto possiamo consumare.
Chi ritiene le risorse come un dato fisso pensa l'uomo solo come consumatore.
Invece l'uomo crea, ridefinisce, sviluppa.
Quindi il concetto di risorsa cambia continuamente.
L'unica vera risorsa da cui non si deve mai prescindere è il valore del capitale umano e sociale.
Lo sviluppo tecnologico dei computer ha trasformato il silicio in un processore, mentre prima era poco più che sabbia.
L'uomo non consuma.
È piuttosto il motore che crea e moltiplica le risorse.
Abbiamo più riserve di petrolio oggi che negli anni Cinquanta.
E ai tempi di Marco Polo il petrolio era solo un liquido puzzolente.
Quindi se abbiamo problemi economici non è per colpa della produzione o del livello delle riserve energetiche.
Il problema maggiore sono proprio le crisi speculative.
Siamo più attenti ai titoli e alla carta che alla produzione reale.
Basta pensare alla speculazione sul petrolio, i cui prezzi sono saliti in modo esponenziale e in maniera assolutamente scollegata.
E l'altro grande rischio è la politica di riduzione delle nascite.
È folle: le persone, i giovani, i cervelli sono la medicina, non la malattia.
Ritengo infatti che non esistono limiti strutturali allo sviluppo del pianeta.
I limiti sono relativi, non fissi.
È il capitale umano che moltiplica le risorse.
Se parliamo di risorse naturali l'Africa batte tutti per ricchezza.
Nella realtà è povera a causa dello scarso capitale umano a disposizione per farle fruttare, e in più noi tutti continuiamo a dire agli africani che non devono usare le tecnologie che abbiamo usato noi, colti da non si sa bene quale ecoterrore.
E intanto noi diventiamo sempre più vecchi.
Senza contare che le risorse di 3/4 del pianeta, quelle marine, non sono state ancora intaccate.
La sola cosa folle è il sottosviluppo che continua ad essere insostenibile.
Difatti molti postulano, sbagliano, il ritorno a un'economia meno globale.
A partire dall'agricoltura biologica.
Non sono d’accordo: ad esempi in Africa c’é l'agricoltura biologica, che fa morire di fame e depaupera i terreni.
Dove arriva la tecnologia invece i livelli di produzione diventano subito migliori e la gente inizia a star meglio.
A meno che il biologico non sia solo un modo per tenere i prezzi alti.
L'acqua si risparmia proprio con l'agricoltura ad alta tecnologia.
Basta vedere l'esempio di Israele che ha fatto fiorire un deserto.
L'agricoltura assorbe il 70 per cento delle risorse idriche: le campagne “sull'usate la doccia e non la vasca" sono ridicole.
Sono agricoltura e rete idrica che vanno modernizzate.
Le campagne anti tecnologiche sulla fine delle risorse non hanno motivi logici, ma vengono dei miti duri a morire che influenzano il nostro modo di pensare.
Tra questi l'idea del buon selvaggio che deriva da Rousseau e l'idea folle che la natura starebbe meglio senza l'uomo.
Se fossimo rimasti dei cacciatori raccoglitori, allora sì che non ci sarebbe bastato il pianeta.
E, quanto al buon selvaggio, chiunque abbia vissuto in una foresta sa quanto quell'ambiente sia terribile.
Quanto alla Terra senza l'uomo e alla sua incontaminata bellezza... a che serve se nessuno la guarda?
Tranquilli.
L'Uomo non morirà di fame.
Né di freddo.
Né resterà senz'acqua.
Le risorse non si esauriranno e in ogni caso non sarà la crescita demografica a sancire la fine delle energie che muovono il nostro pianeta.
Forse qualcuno di voi sarà scettico nel leggere queste cose, ma non importa, certe volte sono proprio gli scettici le persone più ricettive.
Comunque ora mi concede un buon bicchiere di Bacardi Edición Limitada, rum torbato dal bouquet misto tra lo speziato e l’affumicato.
Dietro si sente bene l’aroma della melassa distillata in alambicco a doppia distillazione.
In bocca è subito morbido e avvolgente, veramente molto equilibrato.
Anche al sapore si ritrova quel gusto di affumicato che lo rende cosi particolare.
Notevole è il corpo e la struttura.
Un Rum piacevolissimo da bere, dove il contrasto tra la dolcezza della melassa e quel sapore affumicato/piccante risulta veramente intrigante e piacevole.
Il finale e la persistenza sono decisamente molto lunghi.
Un gran bel Rum,
Mi libera la mente dai pensieri cattivi e la riempie di immagini dolci e rilassanti.



Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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