Recessione ingannatrice: esercizi di povertà.

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Mario Pulimanti
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Recessione ingannatrice: esercizi di povertà.

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Recessione ingannatrice: esercizi di povertà.


Perfetto, siamo usciti dalla recessione (che si verifica quando in una economia la crescita è negativa per almeno due trimestri consecutivi) ma non dalla crisi economica.
Ho nostalgia dei tempi in cui le due cose (recessione e crisi) andavano un po' più d'accordo.
Del resto, l'uscita dalla recessione ormai non ha molta importanza, perché quel che conta oramai è l'uscita dalla depressione.
Stando così le cose, ora ci troviamo in una strana situazione: da una parte gestiamo gli effetti di una crisi ancora in corso, mentre dall’altra parte già ci stiamo attrezzando per agganciare prima di altri la ripresa.
E questa è una condizione insidiosa per un sistema debole come l'Italia.
Che rischia di arrivare in ritardo all'appuntamento con la ripresa, anche perché la ripresa è legata alla stabilità politica, condizione essenziale per un rilancio del sistema.
Restano inoltre preoccupanti i dati statistici che parlano di due milioni di posti di lavoro persi negli ultimi sei anni, di una pressione fiscale, che tocca un nuovo record, e dei consumi, che continuano a calare, anche se la flessione si riduce rispetto all’anno scorso.
Crisi, recessione, disoccupazione ……pare che venti milioni di italiani vivano ai limiti della soglia della povertà!
Se vado al supermercato sono assalito dall’angoscia perché vedo tanti anziani che guardano i prezzi e fanno i conti con i centesimi per poter fare la spesa.
Gli ultimi governi hanno penalizzato i pensionati e le fasce più deboli.
E’ questo il grande progetto neo-liberista: affamare i poveri per arricchire i ricchi.
Del resto, come sempre, le crisi colpiscono con maggiore intensità i ceti più deboli ed i consumi più essenziali.
Temo davvero che dovremo affrontare un periodo non facile, anche se spero di non entrare nella condizione della Grecia alla fine della recessione dato che intorno a me vedo milioni di disoccupati o comunque con stipendi che non permettono neppure di arrivare alla terza settimana!
Vabbè si fa per dire….


Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma)
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