Anoressia: pericolo di morte

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Mario Pulimanti
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Anoressia: pericolo di morte

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L’anoressia è una vera e propria malattia, che però salta agli onori delle cronache solo quando muore una modella anoressica e poi, di nuovo giù nel dimenticatoio.

E’ una malattia caratterizzata da una dieta ossessiva, accompagnata da esercizio fisico compulsivo. A volte può essere associata ad abuso di lassativi o a vomito auto-indotto.

Tutto ciò provoca una progressiva perdita di peso che può causare gravissimi problemi alla salute. Troppi restano abbagliati da una società che produce modelli sbagliati (si pensi a certe top-model), ma non insegna i valori veri della vita.

Spinge al consumo, ma non spiega che occorre una alimentazione corretta.

I mutamenti della società incidono sui giovanissimi, la mancanza di affetto spinge verso eccessi che non raramente passano attraverso l'odio per il cibo o l'eccessivo attaccamento al cibo.

È un male sociale, terribile perché porta spesso alla morte.

La malattia è più diffusa di quanto si creda.

Agisce in maniera subdola, nascondendosi.

Poi esplode all’improvviso.

Spesso quando chi sta attorno se ne rende conto, è già difficile per intervenire, talvolta è troppo tardi.

Il recupero è difficile, faticoso e lento.

Sicuramente l'attenzione della famiglia è indispensabile, non raramente è la scuola la prima ad avvertire il disagio e a informare i familiari.

Da qualche tempo la stessa scuola prova a lanciare l'allarme, da una parte facendo prendere coscienza agli alunni degli effetti devastanti della malattia, dall’altra parte insegnando ai giovani che una sana alimentazione è la prima regola per vivere in armonia con il proprio corpo.

Difatti fare poca attenzione al cibo e’ un grave problema.

Tanto è vero che i medici consigliano spesso ai loro pazienti di seguire delle linee guida alimentari e salutistiche, come la dieta mediterranea -recentemente nominata patrimonio dell’Unesco- a base di cereali, frutta verdura e olio d’oliva, che è appunto perfetta per un adolescente alle prese con i piccoli e grandi cambiamenti della sua età.

Ma tutto questo, per quanto utile, ancora non basta, dato che la scuola non può svolgere tutte le funzioni richieste a una società distratta nei confronti dei giovani (educazione stradale, educazione sessuale, lotta alla droga, all'alcol, al cattivo uso del cibo, all'integrazione tra popoli, alla necessità di far convivere religioni diverse ecc.).

Ritengo quindi che, oltre alla scuola, anche la famiglia e gli amici dovrebbero aiutare una persona anoressica da quest'incubo, studiando con un medico specifico il percorso da effettuare per ricominciare a vivere un'esistenza normale.



Mario Pulimanti (Lido di Ostia –Roma)
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