Una stanza piena di niente

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Mario Pulimanti
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Una stanza piena di niente

Messaggio da Mario Pulimanti »

In missione. Piego la testa e sorrido. La Pensione é il bed and breakfast più deprimente nel quale ho avuto la sfortuna di entrare, le pareti sono ricoperte dalla carta di parati più scadente sul mercato; ci sono macchie di umidità sul soffitto; il pavimento é coperto di una moquette bruno-arancione lisa e consumata, che é stata messa a terra forse negli anni settanta ed é rimasta così da allora. Rimango senza fiato. Al centro della stanza un lettino a una piazza che non avrebbe sfigurato in una camera di tortura del Medioevo. Sono reduce da  una riunione. Fastidiosa. Giornata stupenda, spettacolare; brillante. Proprio come un mal di denti. Mi siedo sul letto. Penso. Mi piacerebbe essere limpido, ma non servirebbe a nulla. Mi accarezzo la fronte alta, la mia fronte alta, la fronte alta di me, di Mario Pulimanti, con questi cinquantacinque anni carichi e feroci, che me li porto dietro e che non li conto, che se li conto, soffro assai. Perché uno per tutta la vita vorrebbe essere un ragazzo, mica uno scherzo invecchiare. Non credo proprio. Comunque, bisogna pur sbrigarla la pratica dell’esistenza. A forza di derapate lente.  Leggo il giornale. Ehilà, che notizia! Albert Uderzo, 84 anni, creatore di Asterix insieme a René Goscinny, ha accusato la figlia di aver cercato di farlo dichiarare incapace di intendere e di volere. È l'ennesimo colpo di scena di una battaglia legale all'interno della famiglia Uderzo, di origini friulane, iniziata nel 2009, quando Sylvie Uderzo accusò il padre di aver ceduto il controllo dei diritti sul personaggio di Asterix al gruppo Hachette Livre. “La verità è che mia figlia e suo marito, Bernard Boyer de Choisy, non hanno mai accettato il fatto che nel 2007 io li ho esclusi dalla direzione della casa editrice Albert-René - ha scritto il creatore del fumetto di Asterix in un comunicato affidato dai suoi avvocati agli organi di stampa francesi - Da allora essi hanno iniziato una serie di cause legali contro di me, portandomi più volte in tribunale”. Poso il giornale. Chiudo gli occhi. Niente, io sono uno di quelli che, per ingordi di etichette deficiente, viene definito un funzionario ministeriale. Però io non sono un’etichetta. Io sono un uomo. Io sono sempre stato attaccato alla vita come una sanguisuga, come il polipo allo scoglio. Accendo la tivvù. Altra notiziola niente male!  Lo scrittore statunitense di origine messicana José Arguelles, guru della New Age e "profeta" dei Maya e della fine del mondo nel 2012, è morto all'età di 72 anni. Arguelles è stato il primo a parlare del 21 dicembre 2012 come data della fine del mondo, nel libro "Il fattore Maya", pubblicato negli Stati Uniti nel 1987. Arguelles presenta nel libro, tradotto in 23 lingue, un'analisi della storia del ciclo della civiltà umana dal punto di vista Maya, ricordando che quel fatidico solstizio d’inverno (giorno in cui il Sole si allineerà col centro della Via Lattea, un evento che non si ripete da 26.000 anni), secondo una profezia l'umanità vivrà un cambiamento tanto sconvolgente da poter addirittura scomparire. Dal suo libro ha tratto ispirazione il film "2012" del regista Roland Emmerich. Arguelles, storico dell’arte, è stato anche il fondatore del movimento pacifista Planet Art Network, che fonde arte e spiritualità ed è in prima fila nella diffusione del verbo della New Age. Spengo la tivvù. Sono sempre stato uno di quei pesci furbi che ridono quando vedono l’amo camuffato con la mollichella di pane. Girano alla larga. Diversa è la storia quando ti ritrovi dentro la rete e neanche tu sai come ci sei finito. Io no lo auguro a nessuno. Neanche al mio peggior nemico. Ai tempi del liceo conoscevo una ragazza parecchio disponibile. Lo ammetto: mi eccitava fino alla morte apparente. Un po’ sveltina, certo. Ma forse non ero il suo tipo. Non mi rimase altro che sventolare il fazzoletto bianco e guardare con i miei occhi la mia lei che si allontanava sulla nave popolata da tutti gli uomini del mondo, tranne che da me, unico sciocchino rimasto a terra sul molo. Al contrario, nello stesso periodo, un’altra ragazza mi tormentava. Aveva una parlata lenta, strisciante e monocorde  che ti intontiva i sensi. Parlare con lei era come farsi le analisi del sangue, ti spaventi, ti impressioni, poi ti senti svuotato, la nausea sale su, non hai fatto colazione, allora recuperi al bar, ma qualcosa non quadra nel tuo corpo e anche il caffè non ha più lo stesso sapore. Si è fatto altro e irriconoscibile. Lì, sul tavolino, una piccola radio. L’accendo e subito vengo informato che Luca Argentero sarà Rocco, il ruolo che nel ’59 fu di Alain Delon nel più discusso, martoriato (sia dai politici sia dalla censura) capolavoro di Luchino Visconti. L’idea di rifare "Rocco e i suoi fratelli" di Visconti era nata anni fa da Lombardo jr. e dallo scomparso Carlo Bixio. Argentero ha fatto sapere che sarà un onore girare il rifacimento del capolavoro. L’inizio delle riprese è previsto per ottobre. “Abbiamo bisogno dell’autunno e dell’inverno - dicono ora Lombardo e Principini - per avere le stesse atmosfere malinconiche, grigie, cupe del film che inizia, come allora, sotto la neve”. Basta, ho deciso. Vado a cena. Prendendo l’ascensore penso a mio zio Fausto. Era buono come i primi cocomeri dell’estate. Coda alla vaccinara? Qui a Milano non sanno cosa sia. Ma, come dice mia madre, in questa vita non si può avere tutto. Mario Pulimanti (Lido di Ostia -Roma). :laughing11:
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cignonero
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Re: Una stanza piena di niente

Messaggio da cignonero »

mica tanto vuota come stanza!
se l'invidia è il motore della economia di pace,
lo spreco è il suo carburante. e in guerra papà?

che volevo dire? Ah si, divertitevi! davvero. ma un angolo dello sguardo lasciatelo
a chi soffre, poiché in guerra molti cadono, non tutti muoiono. mentre in tempo di
pace tutti scambiano eppure c'è sempre qualcuno che perde
http://xoomer.alice.it/fabiandirosa/
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hombre sincero
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Re: Una stanza piena di niente

Messaggio da hombre sincero »

Comunque, bisogna pur sbrigarla la pratica dell’esistenza. :icon_biggrin:
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Mario Pulimanti
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Re: Una stanza piena di niente

Messaggio da Mario Pulimanti »

...ora voglio guardare la vecchiaia....
Mario Pulimanti
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