Philip Kindred Dick

Bibliografie e biografie commentate dei grandi scrittori
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carlo
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Philip Kindred Dick

Messaggio da carlo »

ricordo tutti i racconti che citi, perch? ho avuto la stupida idea di prendere quest'estate "perky pat" sperando di trovarvi qualche racconto che non conscevo (e invece li avevo gi? tutti, editi da mondadori...) e son daccordo con te sopratutto su piccola citt?, stupendo, e sul racconto che da il titolo alla raccolta, davvero geniale, sopratutto se lo si rilegge in questi anni di Grande fratello in tv.... un racconto in particolare per? non citi, e mi colp? molto: ? "la cosa padre", se non ricordo male il titolo, che in poche pagine riassume un capolavoro del cinema di fantascienza come "invaders", anticipa i temi di quasi tutta la fantascienza anni 70, il raccontino di per se non ? un capolavoro, ma se penso che ? stato scritto nei primi anni 50... :shock: Dick era un vero genio. Ora sto leggendo "In terra ostile", una delle sue fughe dalla fantascienza, ambietato in una america anni 50 estremamente realista, beh, forse per un amante dell'autore ? proprio in questi testi che pi? si rivela la sua grandezza. Felice, kurtz, di vederti daccordo pure su Dick dopo Vonnegut... :D
GIAN PAOLO BENINI
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R: Philip Kindred Dick

Messaggio da GIAN PAOLO BENINI »

In terra ostile ? micidiale. Propongo : la storia narrata in questo romanzo potrebbe essere semplicemente un'avventura di Joe Chip scaricato su un pianeta (all'interno di una mente?) alieno (aliena) per ritrovare qualcosa per conto della sua agenzia ?
Agli occhi di Dick il mondo doveva sempre apparire come un rimando ad altro. Non si ? mai l? e non si ? mai qualcuno in particolare, si ? sempre un tutto indistinto. A volte qualche parte prende il sopravvento, a costo di lotte immani, per poi soccombere subito dopo. Ci? che rimane fisso ? solo un ronzio di sottofondo che rappresenta la minima energia vitale indispensabile per generare la realt?. Una realt? cos? debole da non essere mai utilizzabile nemmeno come sfondo, ma solo come idea e come tale continuamente cangiante e destinata a tornare nell'oblio.

Ciao a tutti
IAN PAOLO BENINI - FERRARA
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R: Philip Kindred Dick

Messaggio da carlo »

In terra ostile l'ho veramente apprezzato, un ottimo romanzo, di un realismo inquietante, perch? al contempo profondamente "irreale". Un mondo che in fondo ti incastra, e ti fa solo credere di aver scelto tu cosa fare della tua vita. Una prova veramente intensa, per quanto non stilisticamente eccelsa, della genialit? Dickiana anche applicata al quotidiano.
E, come giustamente dice Gianpaolo, la perenne sensazione che dietro ci sia sempre qualcosa altro.

se leggo il post di Benini, quello pure per me ? Joe Chip. Il joe Chip di Ubik catapultato in una realt? che mantiene costante quel velo di maya tanto caro alla fantasia dickiana.

Testo consigliato agli amanti di Dick, o a chi vuole approcciare l'autore, odiando astronavi e fantascienza.
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Messaggio da DevilMaster »

Sto leggendo "Se vi pare che questo mondo sia brutto" e... quell'uomo stava veramente male! :lol: Per quello che ne sapevo io, tanto sano di mente non deve essere mai stato, ma dalla primavera del 1974 gli ? partita completamente la brocca. Dick parla dei suoi libri come di "verit?" e non finzione. Ma non lo dice scherzando... ci crede veramente! Le sue teorie sono assolutamente affascinanti, anche se, a volte, molto incoerenti fra loro. Leggendole sono rimasto assolutamente interessato e la mia fantasia (anch'essa non troppo sana :wink: ) le ha "riprogrammate" a modo suo, ma... sono teorie affascinanti, non la realt?. A forza di Penthotal il buon dick c'? "rimasto sotto" (dalle mie parti si diceva cos?). Certo, in fondo, meglio cos?. Se teniamo conto dalla perdit? totale di razionalit? e buon senso, l'autore ha tratto direttamente la saga di valis (che io non ho ancora letto, ma che mi si dice non sia niente male). :)

Comunque non si tratta di discutere il senso di realt?. Penso che tutti siano liberi di interpretare la realt?, gli avvenimenti e il loro aspetto, come meglio preferiscono. Io stesso ho avuto spesso la sensazione che le cose non siano come in effetti ci sembrano. Il sospetto... ci pu? anche stare. Il "sospetto", appunto, non la certezza. Quel senso di un qualcosa che si muove silente e invisibile intorno a noi... penso che capiti a moltissime persone. Forse addirittura a tutti, almeno una volta nella vita. Dick, invece, negli articoli di cui ? composto questo libro, si pone quasi come un "profeta" (ce lo suggerisce lui stesso nel pezzo che da il titolo al libro). Un profeta che ci svela la verit?. Ci dice che lui stesso non ne era a conoscenza, ma ora (1974 l'anno del cambiamento, 1977 quello in cui ce lo svela) lo sa: tutti i suoi romanzi sono "realt?" e non finzione narrativa. Una realt? che lui ha vissuto prima di passare nella "nostra" realt?. Il mondo terribile da cui proviene (chiamato da lui binario A), fa sembrare il nostro (binario B), quasi un paradiso, per cui guardate bene dal lamentarvi perch? "Se vi pare che questo mondo sia brutto, dovreste vederne qualche altro". Ma... no, un paradiso... no. Forse prima poteva sembrare tale, ma il nostro autore/eroe ha avuto la fortuna di passare ben 6 ore (forse la durata della dose di penthotal? :roll: ) nel binario C, quello che potremmo tranquillamente definire (sintetizzando il pensiero di Dick), il paradiso terrestre. L'Eden che, piano piano, si sovrapporr? alla nostra realt? e, un bel giorno, ci sveglieremo come se fossimo sempre stati l?. Come se non ci fosse mai stato altro. Nessun ricordo di quella che ora ? la nostra realt? e che, conoscendo il binario C, si sveler? come la terra di mezzo. Un mondo che potrebbe essere meglio, ma anche peggio. Ci viene svelato, anche, che la nostra religione non ci prepara nel modo giusto ad affrontare la visione di un luogo che ha molto poco di cristiano, ma molto di greco. Le rivelazioni di Dick in questo breve scritto sono innumerevoli, ma, come lui stesso ci dice, non possono essere dimostrate. Sar?... io so solo che non riesco a non sentirmi di fronte a un sedicente Morpheus(matrix) che mi dice che la realt? ? molto diversa da come la vediamo. Ci svela cosa ? Matrix. Gi?, Morpheus, per? con una differenza: Morpheus chiede a Neo di scegliere. Pasticca rossa o pasticca blu? Con una, seppur brutta, potrai vedere la realt?; con l'altra dimenticherai tutto e la vita scorrer? come se tu non avessi saputo mai niente. Dick, invece, questa scelta non ce la concede e ci chiede di credere anche se la realt? ci sembrer? sempre uguale. Morpheus ci mostra cos'? Matrix, Dick vorrebbe mostrarci Valis o il Riprogrammatore (che poi sono la stessa cosa), ma non pu? fare altro che raccontarceli nei suoi romanzi.

Ora, questo commento non ? per prendere in giro Dick, anzi, ma ? solo una presa di coscenza, da parte di un suo lettore, di quanto siano autobiagrafici tutti i suoi romanzi. L'autobiografia di un pazzo, per?, quindi senza nessun valore storico. Ho preso in esame solo "Se vi pare che questo mondo sia brutto, dovreste vederne altri", perch? ? quello, fra quelli che ho letto, in cui Dick si lascia pi? andare, perch? l'ho trovato appassionante e, in un certo senso, sconvolgente e perch? se commentassi anche "L'androide e l'umano" e "Uomo, androide e macchina" dovrei rimanere a scrivere questo msg per tutta la notte. ;) Infatti anche i primi due articoli sono molto interessanti e, seppur molto pi? soft, i temi sono comunque collegati con quello del terzo. Si sofferma, come si intuisce dal titolo, pi? sulla "sua" idea di "androide" e di "macchina" che sulla visione generale della realt?, che resta per? sempre fra i suoi argomenti. E' interessante notare l'evoluzione del pensiero dell'autore leggendo i suoi articoli scritti in periodi differenti della sua vita e sono curioso di leggere il prossimo "Come costruire un universo che non cada a pezzi dopo due giorni", proprio perch?, mentre leggevo, mi divertivo a "far cadere in pezzi" tutte le teorie di Dick. ;)
Non ho mai consigliato un libro mentre lo stavo ancora leggendo, ma in questo caso, e vista la tipologia di libro, mi sento di consigliarlo assolutamente a tutti i lettori di Dick e di sf in generale.
Da oggi ho due certezze in pi?:
- Dick aveva il cervello fottuto
- Legger?, e rilegger?, tutto quello che mi capiter? di questo autore in modo diverso, sicuramente con pi? attenzione, e con una consapevolezza diversa.
Ultima modifica di DevilMaster il 20/01/2005, 23:46, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da DevilMaster »

E tenete conto che ho tralasciato un casino di cose (Carlo lo sa). ;)
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Messaggio da carlo »

aspetta devil, prima di definirti consapevole leggi pure vita breve e felice di uno scrittore di fantascienza...
Dick era matto? s?, probabile, ma uno dei matti pi? affascinanti che abbia mai letto in vita mia. Quel che dici tu ? vero, ma l'impronta pesante delle sue due ossessioni (la vera esistenza di palmer eldrich e della sua maschera di ferro, e Valis, con il suo raggio informatore) ? forte e, per me, inquietante, solo nella trilogia di Valis, che io consiglio solo dopo aver letto quasi tutta la produzione precedente, che in effetti anticipa il momento scatenante della follia. Seguendolo con attenzione, si rischia di intravvedere il raggio. Se ti costrusci attorno dei mondi come quelli, ? difficile uscirne. Nei romanzi pi? diversi di P.K. vi si coglie sempre quella coerenza di fondo, quell'insicurezza cos? personale, che spesso lascia decisamente scotatti.

Ti sconsiglio per? di leggerlo cosniderandolo "un pazzo", faresti un grave errore, come considerare pazzo nietzsche... pazzi, si, ma non del tutto, e certamente non solo.
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Messaggio da DevilMaster »

Lo sapevo che avresti reagito "male" (le virgolette hanno la loro importanza). Seppur il mio commento poteva risultare denigratorio, era proprio il contrario. Qui parliamo di romanzi e... penso di aver fatto un complimento allo scrittore. All'uomo... forse no, ma allo scrittore penso di s?. La consapevolezza, ovviamente, ? limitata e non mancher? di seguire i suoi consigli. Per quanto riguarda il "non solo": forse. Noto una coerenza in tanti "folli", per esempio h.p. lovecraft, che in Dick non c'?. Questo mi fa usare con tanta leggerezza il termine follia. Per quanto riguarda quello che legger? e rilegger? di Dick: non si preoccupi, non legger? come se stessi leggendo pinocchio. ;)
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ma ne son certo, e son anche certo che pi? lo legger? pi? lo apprezzer?, il mio intervento era pi? che altro per i posteri.... :mrgreen:
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[quote=""carlo""]un racconto in particolare per? non citi, e mi colp? molto: ? "la cosa padre", se non ricordo male il titolo, che in poche pagine riassume un capolavoro del cinema di fantascienza come "invaders", anticipa i temi di quasi tutta la fantascienza anni 70, il raccontino di per se non ? un capolavoro, ma se penso che ? stato scritto nei primi anni 50... :shock: Dick era un vero genio. Ora sto leggendo "In terra ostile", una delle sue fughe dalla fantascienza, ambietato in una america anni 50 estremamente realista, beh, forse per un amante dell'autore ? proprio in questi testi che pi? si rivela la sua grandezza. Felice, kurtz, di vederti daccordo pure su Dick dopo Vonnegut... :D[/quote]

Non ricordi male, il titolo ? proprio "La Cosa-Padre". Ho iniziato a leggere la raccolta di racconti "I giorni di Perky Pat e altre storie" questa sera e sono sostanzialmente daccordo con Carlo: "La Cosa-Padre" ha una idea dietro che anticipa i tempi, ma, non solo, riesce anche a "creare una certa atmosfera" che in Dick non avevo ancora provato. Niente da dire, pi? lo leggo pi? devo ammettere che Phillip aveva fantasia (psicosi?) da vendere (forse entrambe le cose mischiate). Peccato che all'idea, spesso ottima, raramente ? unita l'arte del saper descrivere (scrivere). In compenso, Dick, ha un dono che non si pu? insegnare: l'arte del saper fare intuire; o perlomeno, immaginare. Sono convinto che se confrontassi le idee, le immagini e le sensazioni che Dick mi ha fatto provare nella maggior parte delle volte che l'ho letto con quelle di qualche altra persona che ha letto le stesse cose... difficilmente le impressioni sarebbero simili.
Diciamo che l'autore lascia molto spazio alla fantasia del lettore e che il modo in cui lo fa mi piace molto.
Appena finisco sta raccolta (penso al massimo domani), mi sa che uscir? per andarmi a comprare "Le tre stimmate di Palmer Eldritch" che, al momento, ? forse il romanzo (in assoluto) che mi incuriosisce di pi?.
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Messaggio da carlo »

se ti posso dire, leggitene qualcun altro prima di quello, i temi della droga (il chew z) e della religione presenti in quel libro sono veramente profondi, e psichedelicamente inquietanti....
Oddio, ora che ci penso tu puoi anche leggerlo... :mrgreen:
Un ottimo libro! non ho una lira, ma appena ripasso in libreria, di certo continuo con lui, per ora ne ho letti 21 suoi, e non mi sentirei di sconsigliarne neache uno, se non, come gia detto, di "rimandare" la trilogia di valis alla fine, cos? come son stati scritti.... rispettare la cronologia in un autore ? sempre importante, in Dick lo ? di pi?, e in modo particolarmente "sottile".... :D
Devil, son veramente contento che lo apprezzi. Quando sento che piacciono Dick o Vonnegut, ? come se lo prendessi per un complimento a me! :mrgreen:
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