Massimo Baglione

Le interviste di NA a cura di M. Di Biagio e L. Massei
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Monia Di Biagio
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Massimo Baglione

Messaggio da Monia Di Biagio »

?10 domande a?.?
-Massimo Baglione-


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Su internet non ha pubblicato molto, perch? come afferma lui stesso ?preferisco aspettare che la buona sorte mi faccia pubblicare su carta.? Comunque, si possono trovare alcuni suoi racconti su www.nuoviautori.org, nella sezioni: ?Testi on line-Racconti? e su ?Downloads-Racconti-Fondazione, anno1? . Ne ha scritti altri di vario genere, ma per ora sul web ci sono solo questi.
Altri suoi racconti sono: -Marika- (racconto di carattere erotico); -La donna dipinta per caso- (racconto ambientato sia nel 1500 che nel presente); Mistero attorno ad un dipinto di Leonardo; La spina infinita; i pensieri di Max, una recluta scontenta; -Fondazione, anno 1- (Racconto di fantascienza);
-Daniel- (Racconto di fantascienza); L?albero del sorriso; L?incendio; Oltre l'Equatore. Invece ha un libro di poesie illustrate che stampa da s? e che scambia ?alla pari? con altri artisti che come lui dice ?incontro in giro, siano essi scrittori, pittori o musicisti, non importa.? Una sua biografia con foto e poesia ? stata recentemente pubblicata sull' "Enciclopedia dei poeti italiani emergenti" di Aletti editore che lui considera come un ?primo passo verso la carta?. E visto che io quell?Enciclopedia a casa ce l?ho, perch? ci sono anch? io, vi dico che Massimo, alias Max72 qui su nuoviautori, ? a pag. 20 e la poesia che hanno scelto come pi? rappresentativa tra le sue ? ?Freddo rovente?. La sua Biografia ce la racconta lui proprio cos?:
?Mi chiamo Massimo Baglione, sono nato a Belluno il 20 maggio 1972 e vivo a L'Aquila dall'87. Sono un single sfegatato e vivere da solo non fa che accrescere questa mia gioia! Ho il diploma di odontotecnico, ma dopo aver provato quell'attivit? ho capito che non faceva per me...anche se ero bravo con le dentiere. Poi una ditta di software cercava programmatori "on the road", cio? autodidatti, in grado di risolvere problemi a modo loro e mi assunsero. Le nottatacce in bianco per trovare risoluzioni impossibili a piccoli problemi trovarono finalmente il loro sfogo. Ho lavorato 2 anni con loro. Poi li ho lasciati perch? capii che non era normale uscire dall'ufficio sempre col mal di testa e gli occhi gonfi. Allora mi sono buttato nell'edilizia, ho una ditta individuale di controsoffittature. Questo lavoro mi piace moltissimo, ? faticoso certo, ma mi realizza. Max_72 scrittore nasce nel 1991, quando per caso compr? un quadernone per scriverci sopra alcune frasi famose che sentivo o leggevo in giro. Una domenica, mentre cazzeggiavo con gli amici sotto i portici, mi si ? accesa una lampadina. Sono andato a casa di corsa, ho aperto il quaderno e scrissi per la prima volta qualcosa di mio. Da allora ho al mio attivo centinaia di poesie, met? delle quali illustrate e pronte alla pubblicazione non appena qualcuno si accorger? che esisto. In questo sito mi sono stati gentilmente pubblicati il racconto breve "L'albero del sorriso" e "Fondazione, anno uno" e l? troverete un breve elenco delle opere pi? importanti che ho scritto fin'ora. Per due volte mi ? stata proposta la pubblicazione di un libro, ma la proposta di trovare uno sponsor o pagare di tasca mia era lontana dalle mie possibilit?.
Aspetto di pagare tutte le tasse arretrate e poi ci ripenser? meglio con calma.
Per il momento mi accontento di scambiare "alla pari" i miei testi con altri autori... un modo come un altro per sentirmi vivo. Se avete consigli a riguardo sono ben accetti, ovviamente!?

*********

1) Mi sembra scontato chiederti che sensazione hai provato quando su quel ?quadernone? degli aforismi, hai per la prima volta scritto una frase tutta tua? 13 anni fa, se non erro era il 1991, come ? cambiata la tua vita? ?Scrivere? pu? essere considerata una consapevolezza in pi? di ci? che siamo e dove stiamo andando?

La sensazione che ho provato ? simile a quella del risveglio dopo un?anestesia totale.
Fu qualche giorno dopo che la prof di italiano non credeva che il tema libero che avevo composto era opera mia.
Invece lo era.
Ora vorrei davvero avere qui quel tema e rileggerlo, sfortunatamente non ne ricordo neppure una parola.
Le prime frasi che scrissi su quel quadernone furono:
Due giocatori di poker,
uno di fronte all?altro:
uno con un poker,
l?altro con una scala reale.
L?amore ? la stessa cosa.
Non che sia qualcosa di particolare, ma mi piacque tantissimo.
Da allora, ? vero, sono passati gi? 13 anni.
Cavolo come passa il tempo ragazzi!
La mia vita ? cambiata, ma per sapere come, dovrei sapere cosa o chi sarei ora se quel quadernone non l?avessi mai comprato.
Forse sarei un perfetto sconosciuto (pi? di ora insomma), o forse nel tempo ?perso? a cercare rime avrei imparato a giocare al lotto e magari sarei gi? milionario con un sistema inventato da me.
Chi sono lo so e scrivere mi da modo di fermare nel tempo questa consapevolezza, come tante piccole polaroid.
Dove sto andando? non so, ma se lo sapessi cercherei di cambiare strada.
Per ora mi basta sapere da dove vengo e dove sono.
Posso solo sperare che arriver? ad un punto in cui potr? fermarmi un attimo e dirmi: ?E bravo Max, ora puoi anche morire in pace!?.


2) Molti si staranno chiedendo, e forse in qualche meandro refuso della mia mente anch?io: che ci azzecca un odontotecnico, un informatico, un costruttore edile con la poesia? Puoi spiegarcelo riportando l?opera, tra le tue, che pi? ami?

Eheheh
Ho studiato da odontotecnico perch? era la scuola pi? facile.
Finita la terza media ero uno scapestrato e volevo a tutti i costi andare a lavorare.
Poi mio padre, tramite l?abile intercessione di un suo amico professore, mi convinse a provare a fare almeno il primo anno.
Dopo avrei potuto decidere di fare quello che volevo, sia di continuare gli studi se la scuola mi fosse piaciuta, sia di lavorare se dimostravo che proprio non avevo la testa per i libri.
L?informatica l?ho appresa da autodidatta.
Tutto cominci? quando mio padre mi regal? un fantastico Commodore 64!
Pian piano ho studiato per conto mio vari linguaggi di programmazione fino a quando, tanti anni dopo, seppi che una ditta di software cercava un esperto proprio nel linguaggio che sapevo io e che all?universit? non insegnavano.
Presi la palla al balzo e grazie a loro ho imparato tantissime altre cose, anche segrete.
Ma questo non dovrei dirvelo perch? senn? gli agenti segreti mi mettono al gabbio, quindi fate finta di non aver letto, ok?
Nell?edilizia ci sono entrato come operaio quando decisi di vivere da solo, nel 1995.
Giusto il tempo di rubare il mestiere ed aprire una ditta individuale ed eccomi qui.
Non c?? una mia opera che possa spiegare tutto questo, appena la creo ve la far? leggere! 

3) Perch? questa intensa voglia di carta stampata? Reputi giusto pagare per pubblicare? E visto che intanto ? cos?, lo farai? Pagherai per vedere un tuo libro in libreria? Non trovi molto pi? onorevole quello che fai tu ?scambiare? un?opera per un?opera, con un altro artista?

La tecnologia pu? svilupparsi come gli pare, ma un libro rester? sempre un oggetto che tieni da qualche parte e sfogli quando vuoi.
La versatilit? di un e-book ? indiscutibile, ma io sono all?antica e spero davvero che la carta (anche se sintetica) non smetta mai di dare queste emozioni.
Dal punto di vista di un autore, ? normale che sia ingiusto pagare per essere pubblicati, soprattutto se si crede davvero di avere per le mani un opera valida.
Per?, se provo a mettermi nei panni di un editore, il tutto prende una forma diversa.
Lui lavora ed io sono il suo lavoro, nulla pi?.
Posso solo sperare di imbattermi per caso, un giorno, con qualcuno che dica a qualcun altro di passare sottobanco una mia opera direttamente sul tavolo di un editore, con un appunto che dica pi? o meno cos?: ?Hey capo, leggi questo, ? davvero forte!?.
Appena potr?, s?, pubblicher? a pagamento.
Se ? quella l?unica via per farsi conoscere, la prender? di petto ringhiando!
Scambiare alla pari mi piace perch? ho l?opportunit? di conoscere meglio altri artisti sconosciuti e che probabilmente resteranno tali per sempre.

4) Hai scritto centinaia di poesie, met? delle quali illustrate e pronte alla pubblicazione, non appena qualcuno come dici tu ?si accorger? che esisto.? Scambi le tue poesie perch? questo, almeno, sempre come dici tu ?mi fa sentire vivo?. Permettimi una domanda-battuta: in un?altra epoca hai forse scritto tu ?Les Fleurs du mal?? Questa tua spiccata personalit? nel mondo dell?arte, che pure si ostina a voler passare inosservata, non ? forse la medesima dei poeti maledetti d?un tempo?

Eh, bei tempi quelli!

5) Secondo te perch? ti hanno inserito nella Enciclopedia dei poeti italiani Emergenti? Tu sapevi che per farla ci sono voluti 18 mesi di lavoro e che su 6000 autori visionati, 7000 e-mails ricevute e pi? di 40.000 poesie lette siamo stati inseriti e selezionati solo in 762 autori? Ti propongo a tal proposito una frase da aggiungere al tuo vecchio quadernone: ?se carta canta e la matematica non ? un?opinione?.?

Questa ? una domanda facile e ti risponder? altrettanto semplicemente: perch? sono bravo (!) e perch? per dare il mio assenso alla pubblicazione ho dovuto comprare la loro rivista.

Rileggendo L?intervista di Max sono costretta ad aggiungere un P.S. qui di seguito, onde evitare reclami da parte dell?Aletti Editore: nessun autore presente nella Enciclopedia ? mai stato costretto ad acquistare la stessa. L?autorizzazione alla pubblicazione ci ? stata richiesta per iscritto ?io sottoscritta autorizzo ecc.ecc.? subito dopo essere stati selezionati, senza clausole d?acquisto, e penso che nessuno dopo mesi di attesa per sapere se ce l?avremmo fatta oppure no a rientrarci, non l?abbia data! Comprare o no l?Enciclopedia era un?optional per tutti i presenti! La comunicazione per lettera agli autori presenti, che l?Enciclopedia era uscita, ? arrivata, dopo che la stessa era gi? in libreria e nelle Biblioteche Italiane, e recensita su varie riviste Letterarie compresa naturalmente ?Orizzonti? della Aletti. Si poteva cestinare tale lettera, o come ho fatto io utilizzarla per telefonare all?editore e farmene inviare 1 copia. Nessun obbligo di averla a casa! Forse l?unico obbligo era di ordine psicologico, nel senso ?ora che ci sono e che ? uscita la voglio avere?, ergo almeno, 762 copie sono state vendute, ma questo ? un altro paio di maniche. Per ogni Antologia, Rivista letteraria ecc.ecc., dove si viene inseriti, funziona nello stesso identico modo, anzi in alcuni quella clausola all?obbligo di acquisto di cui parlava Massimo c?? veramente. Ma non ? questo il caso!

6) Se domani ti dicessero, e ti proponessero: ?ti assicuriamo che diventerai uno scrittore famoso, ma senza apportarti prove concrete di ci?. Devi solo crederci e lasciare il tuo lavoro, ogni impegno attuale e dedicarti solo alla scrittura?? Lo faresti?

Se mi proponessero una cosa simile, vorrebbe solo dire che sono bravo davvero e che a loro farebbe comodo cos?, per affari suppongo.
La fama mi alletta, non oso negarlo, ma prima di lasciare il mio lavoro, che tra l?altro mi piace, dovrei avere delle certezze in pi?.
E poi loro non sanno che dormo poco, quindi probabilmente non sarebbe necessario lasciare il lavoro! ;-)

7) Matteo Pegoraro ha recensito il tuo racconto L?ALBERO DEL SORRISO dicendo: ?Un racconto che, in preda alla stanchezza, avevo erroneamente sottovalutato. Profondo e sensibile, un ricordo dolce-amaro in un?atmosfera senza tempo?E un leggero amabile alone di ambiguit? che fa pensare.? Da cosa ? scaturito esattamente questo tuo racconto che io ho letto e trovo particolarissimo, perch? tra le righe c?? tanto scritto, pi? che sulle righe stesse?

Ecco, ora sono commosso? ?spetta che asciugo la lacrimuccia?
Quando ho letto quella piccola recensione di Matteo l?ho ringraziato tanto, perch? un complimento da lui deve per forza essere sincero.
Ora mi ritrovo nella stessa situazione, ma con te.
Quel racconto ? per tre quarti autobiografico, nulla pi?.
E? nato per caso, quando un?amica scrittrice mi propose di creare una raccolta di brevi racconti rurali.
Ne scrissi due in una notte, lei si arrese subito e mi fermai l?.

8) Domanda psicologica, preparati. In questa frase estrapolata sempre da L?ALBERO DEL SORRISO: ?In realt? cercavo di capire perch? mai un uccello dovesse scavare il suo nido quando altri suoi simili se lo costruivano con dei semplici rametti.? Forse involontariamente ti riferisci proprio alla tua infanzia, visto che poi sotto ce la racconti e ci dici che ti stavi preparando a divenire ?l?uomo di casa?? E tu, che oggi lavori nell?edilizia, a quale tipo di nido porti pi? rispetto? Al primo, quindi al te stesso di allora e forse di oggi?

Cavolo!
Spero che questa consulenza sia gratuita!
L?uomo che sono oggi mi rende orgoglioso, se non altro perch? me la cavo da solo, non ho problemi con nessuno, escludendo il fisco che attende impaziente mie notizie.
Il ragazzetto che ero allora mi d? solo malinconia, perch? a quei tempi era tutto pi? semplice.
Sono cresciuto in fretta, ? vero, con pochi e semplici principi che rispetto da sempre.
Crescere in fretta vuol anche dire imparare ad affrontare prima degli altri i problemi che la vita s?inventa ogni giorno per darti noia, ma vuol anche dire sentirsi diversi, o forse emarginati, da tutti coloro che sono cresciuti in modo ?normale?.
Ma questo non mi preoccupa, sono felice cos?.

9) La tua narrativa, il tuo raccontare, come ho anche riportato poc?anzi nella presentazione, non si ferma solo ad un genere letterario: hai all?attivo un racconto erotico, due di fantascienza, due storici. Questo perch? vuoi cimentarti e confrontarti con ogni genere? E quali tra questi, ? appunto, il genere che preferisci, se ce ne ? uno?

Non lo so.
L?esperimento con l?erotico ? stato fantastico perch? inizi? per caso ispirandomi alla vita della mia migliore amica.
Il risultato finale non mi dispiace affatto.
Mia sorella dice che ?sono un porco, ma sono bravissimo?.
La mia migliore amica mi ha pregato di fare il seguito.
Con la fantascienza ho iniziato perch? mi piace molto come lettura e cominciai ambientando ?Fondazione, anno uno? nell?universo inventato dal grandissimo Isaac Asimov e la sua saga della Fondazione.
Gli altri sono frutto di un?esigenza, quella che dal profondo ti urla di scrivere a tutti i costi ogni volta che hai una buona idea.
Sono uno scrittore del genere ?Datemi una qualsiasi buona idea che ci lavoro su.?

10) Ultima domanda quella classica quella che a chiusura intervista propongo ad ogni autore: tu che in questo mondo fatto a volte ?solo di parole? stai provando ad entrare, ma secondo me ci sei gi? riuscito, dalla porta principale, cosa consiglieresti ad un altro esordiente?

Consiglierei una cosa che io cerco sempre: le critiche negative!
Solo quelle fanno bene.
Non fidarsi mai degli apprezzamenti degli amici, loro non hanno nulla da perdere a farti felice.
Le critiche che intendo io sono quelle di altri ?colleghi?, di editori, di professori, insomma di gente che sa quello che dice e, soprattutto, devono essere persone che non ti conoscono.
Inoltre, lo inviterei a leggere i consigli dei grandi scrittori, come ad esempio ?La pagina del romanziere? di Crawford Kilian.
Si pu? trovare un link a quelle pagine sul sito di www.nuoviautori.org nella sezione ?News?.
Per finire, gli direi di non perdersi mai d?animo.
Anche se ? dura avere conferme da editori, l?importante ? prima di tutto scrivere per passione.

********

Grazie a Massimo Baglione ,
per la sua cortese e graditissima partecipazione.

Caramente,
Monia Di Biagio
per ?nuoviautori. Org?
Ultima modifica di Monia Di Biagio il 11/01/2005, 16:25, modificato 1 volta in totale.
aramente,
Monia Di Biagio.

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Messaggio da Max_72 »

Beh, visto che questa sezione ? stata fatta per questo, ci tengo a riprendere una parte del tuo PS.
Rileggendo L?intervista di Max sono costretta ad aggiungere un P.S. qui di seguito, onde evitare reclami da parte dell?Aletti Editore: nessun autore presente nella Enciclopedia ? mai stato costretto ad acquistare la stessa.
E' in parte vero, ma ? altrettanto vero che i moduli per autorizzare la pubblicazione della poesia su quell'enciclopedia sono solo nella loro stessa rivista.
E' anche specificato che non ? valida la fotocopia di quel modulo, ma solo l'originale.
Quindi, senza comprare quella rivista (che ho ordinato appositamente a loro), non era possibile autorizzare la pubblicazione.
Non ? polemica, solo un completamento del tuo cordiale PS.
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Messaggio da carlo »

interessante! quindi almeno 762 copie vendute, cos?, d'ambl?... non male come idea!
Per curiosit?, quanto costava la rivista? Sai com'?, pensavo di fare un enciclopedia dei narratori online... :roll:
Anonymous

Esatto!

Messaggio da Anonymous »

Naturalmente avete ragione da vendere entrambi ed ? proprio la stessa "polemica", che pi? volte ho cercato di suscitare con alcune mie domande in quasi tutte le mie interviste!

Quello che dice Max nel suo ultimo post ? verissimo, ed io per prima pi? di una volta mi sono ribbellata e lamentata con la casa editrice suddetta a tal proposito.

Il mondo letterario, oggi, c'? chi lo definisce abominevole, chi un obbrobbrio, chi un "magna-magna", io semplicemente lo definisco "a pagamento!"

I Concorsi Letterari si pagano, le iscrizioni ai vari Club Letterari, Associazioni Culturali, Accademie, si pagano.

Gli editori si fanno pagare: prima, durante e dopo.

I corsi di scrittura o cinematografici si pagano! Ed il mondo della cinematografia a livello di pagamenti ? quello letterario all'ennesima potenza.....L? non paghi solo un libro, ovvero "una partecipazione alla stampa per un tot di copie", ma spesso un concorso, un cconseguente corso, parte del film stesso fatto di un cast, regista. attori ecc.ecc.

Ho sempre parlato apertamente di queste cose non ? certo la prima volta questa, ogni singolo esordiente che mi scrive per chiedermi delucidazioni, gli dico: aspettati questo, questo e questo. Non demoralizzo nessuno, anzi sprono tutti ad andare avanti, ma non posso dipingere come un quadretto di "rose e fiori" ci? che non lo ?!

Il fatto ?, e dobbiamo rendercene conto, che per far soldi con l'Arte, siamo dalla parte della barricata sbagliata.....Ma io sto benone qui! Quanti scrittori si sono messi a fare gli editori a pagamento? Io ne ho conosciuti un bel p?!

Solo per fare l'esempio pi? banale e pi? esplicito, quello alla portata di tutti: i Concorsi Letterari. Esistono concorsi gratis, generalmente sono quelli alla prima edizione o quelli che si devono fare ancora il nome. Una minima percentuale, perch? gi? alla seconda edizione dello stesso, se supera il primo anno, poi si paga. Quelli a pagamento un tempo partivano dalle vecchie 10.000?, oggi la quota minima ? 10?. Ma anche questi sono una minima percentuale della totalit?. Gli altri superano questa cifra di gran lunga! Generalmente, poi, un concorso si svolge una sola volta all'anno, ma c'? anche chi fa veloce e ne organizza una ogni 6 mesi, ergo 2 volte l'anno. Gli iscritti sono sempre moltissimi (supponiamo un migliaio o gi? di l?), i vincitori, menzionati a parte, sono sempre e solo tre! Le spese da devolvere per questi ultimi tre sono ad esagerare un 100 di ?: per le pergamene-attestato e tre medaglie (grasso che cola quando ci sono targhe o coppe). Per cui se consideriamo un pagamento anche di soli 10?, per un migliaio di iscritti, gi? arriviamo a, se la matematica non m'inganna, a 10.000?...la prima volta...Dopo sei mesi altri 10.000?, a questi naturalmente togliamo le spese per i premi, per le 2 volte un 200? arriviamo a......19.800 ? l'anno....Secondo voi a chi vanno questi soldi? Lapalissiano agli organizzatori!

Il fatto ? questo: finch? ci saremo noi che viviamo per un'idea quella di scrivere, di essere conosciuti e soprattutto apprezzati, esisteranno loro, che campano, e pure bene con noi!

Poi c'? naturalmente anche chi come il caro buon vecchio Carlo, apre un sito letterario, ospita e mette in vetrina un sacco di scrittori, si fa un fondoschiena tanto per gestire il sito, e non chiede niente a nessuno......

:wink: Grazie Carlo, resta sempre cos?.....

Ma c'? anche chi fa della cultura un buisness, e poi, chi va avanti, sono sempre i soliti ammanicati che magari per andare avanti vengono pure pagati.....

E' uno "schifio" lo so. Perch? nella mia mente rimbomba ogni giorno: oggi pu? scrivere chi ha i soldi, chi ? mantenuto o chi lo fa come secondo lavoro e semplicemente come hobby.

P.S. : a proposito se conoscete un Editore, bravo e che non chiede soldi, presentatemelo che gli invio il mio manoscritto.

P.S.2: ultima cosa per Max e Carlo: nel caso la cauzione per farmi subito uscire dal "mamma gialla" me la pagate voi?
Monia Di Biagio
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Messaggio da Monia Di Biagio »

Volevo aggiungere un ultimissimo P.S. per dimostrare praticamente come io stessa mi distacco totalmente e combatto apertamente "l'arte a pagamento":
tempo fa, ormai sono passati quasi due anni, senza capire una virgola di html,(anche oggi non ? che ci capisca molto) quindi completamente da autodidatta, oltre al mio sito personale, decisi di aprire, ( :oops: proprio come questo di Carlo, ma molto molto pi? in piccolo, noi attualmente siamo solo 32 iscritti), un Sito Letterario e Laboratorio di Scrittura Creativa, "Messaggi dalla rete", nato con lo scopo di ospitare e mettere in vetrina gratuitamente tutti gli Autori di passaggio. Poi via via il sito si ? riempito di argomenti interessanti oltre la Narrativa e la Poesia: la Teologia, lezioni di metrica, Il libro della memoria, e via dicendo....E tutto questo per la gentile iscrizioni di nomi illustri nel mondo della Cultura, che hanno apprezzato e condiviso la mia stessa idea.

L'anno scorso, poi, ormai stufa di tutti gli inviti ai Concorsi a pagamento che mi arrivavano, di giorno in giorno, per posta ordinaria, prioritaria, sulle e-mails, senza una bench? minima tutela della mia privacy, (poi tanto avevo gi? vinto quelli tra i pi? grossi, per cui mi sentivo a posto cos? :wink:) decisi di fare un concorso "mio e GRATIS". Anzi due: uno di narrativa ed uno di poesia. Da questi, con votazione a maggioranza, sono usciti fuori due vincitori, per i quali io ed un altro volenteroso utente abbiamo acquistato le pergamene, le abbiamo fatte scrivere da una tipografia, e poi le abbiamo spedite a spese nostre a casa dei vincitori. Una soddisfazione immane che di certo non poteva essere attenuata da quegli spiccioli di spesa che ho dovuto sostenere personalmente.

Altro esempio che mi vede distaccarmi sempre pi? da questo "mondo letterario a pagamento", fino al punto credo che di me non rester? pi? nessuna traccia, tanto mi sto isolando da tutto ci? che pi? mi aborra, dicevo altro esempio lampante pu? essere considerato il mio non voler pi? pubblicare il mio ultimo libro. Qust'ultimo ? gi? stato vagliato, selezionato e considerato idoneo per una pubblicazione, quindi i primi infiniti passaggi sono stati superati, infiniti perch? da quando si invia un manoscritto a quando ti dicono "ok il tuo tra i migliaia che ci sono arrivati c'? piaciuto" ne passano di mesi......Ma anche stavolta mi sono stati chiesti dei soldi...Ed allora il preventivo ? rimasto l? nel cassetto, insieme al manoscritto, e considero ora una gara personale il vedere chi dei due uscir? prima da l? dentro! Di certo il libro uscir? solo per chi dico io!

Basta ho finito la predica andate in pace!
aramente,
Monia Di Biagio.

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Messaggio da carlo »

brava Monia, non si deve pagare per pubblicare, se sono riuscito io a produrre un libro senza chiedere una lira a nessuno, e con la qualit? pressocch? identica a quella dei piccoli editori, grazie alla stampa in digitale, che sono i primi ad usare, e a distribuirlo senza perderci, non vedo perch? un editore che crede in un mio testo non debba investirici, ma anzi chiedermi dei soldi! ? da tempo che quando mi chiedon consigli dico sempre "se ti chiedon contributi evita!"
Il mio primo libro infatti l'ho pubblicato senza dare una lira, scegliendomi la copertina, e prendendomi il 10% sul prezzo, e senza obbligo di comprare neanche una copia! Direi che non c'? male... Basta aver pazienza, e quel minimo di qualit
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Messaggio da Max_72 »

E' vero Monia, ormai ? tutto a pagamento.
Ma sempre per correttezza, vorrei ricordarti che quel concorso costava un tot sin dall'inizio, ovvero solo come partecipazione.
Il bando diceva che le migliori poesie sarebbero state pubblicate in un'enciclopedia.
Detta cos?, si adatta a quello che dici tu, ovvero che ho deliberatamente partecipato ad un concorso a pagamento come tanti altri a cui ho partecipato.
Poi per? ti telefonano a casa e ti dicono che la tua poesia ? meritevole di pubblicazione e che serve l'autorizzazione che ? inclusa nella rivista.
Ok, tanto non ho mai vinto nulla in vita mia... forse ? la volta buona... pensavo.
O vado a Roma o Pescara per comprare la rivista in libreria, o la ordino a loro.
Sono pigro, la ordino a loro.
16 euro se non erro... o gi? di l?.
Che figata!
Ora sono in un'enciclopedia dei poeti italiani emergenti.
Ne sono orgoglioso, certo, per?....
Monia Di Biagio
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Messaggio da Monia Di Biagio »

:?: Max le cose per me sono andate diversamente....Ora non vorrei rigirare il dito nella piaga, e a questo punto nello specifico evito di raccontartele qui sul forum...Ecco perch? pur stando nella stessa enciclopedia non trovavamo un punto d'incontro su come sono andati i fatti.... :roll:
aramente,
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Messaggio da carlo »

mmmm... 16 euro per la rivista, e il concorso quanto costava? 10? Monia, a te han pubblicato senza partecipare al concorso e senza comprare la rivista? a sto punto son curioso! racconta pure a me! Se effettivamente ogni autore ha speso circa 24 euro solo per essere incluso, e ancora la doveva comprare st'enciclopedia hanno avuto un budget di:
17.500 euro considerando 7oo autori
toglici le spese per la rivista e la consegna, direi che st'enciclopedia la stampi e agli autori, minimo minimo glie la regali. Invece, per sapere, quanto costa?
Non avevo capito bene di quale avevate parlato, mi chiesero pure a me se interessava, ho detto no grazie, tanto poi chi se legge st'enciclopedie? capisco per? il buon max, che non essendo stato cercato, faceva valere un suo diritto di autore selezionato...
Io, tempo un paio d'anni, tiro fuori da nuoviautori una casa editrice a pagamento e faccio solo antologie che sarete obblgati a comprare :evil: oltre ovviamente a concorsi carissimi che vincer? sempre io o donne giovani che me la daranno.
ma come ho fatto ad esser cos? cretino fino adesso? :evil: :evil: :evil:
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Messaggio da Monia Di Biagio »

Ok?..allora forse ? meglio che chiariamo questa situazione una volta per tutte, almeno dal mio punto di vista, perch? qui si stanno dicendo cose inesatte e per lo meno per quanto capitate a me non vere...

Ed ? forse per questo, che nel ?panorama letterario a pagamento? ho trovato l'iniziativa della Aletti molto giusta e corretta, in ogni caso sicuramente pi? corretta, di quello che si inventano altri per spillarti i soldi!

Allora, cominciamo dall?inizio: io ricevetti un invito a far parte della Enciclopedia dei Poeti Italiani Emergenti per posta. Questa Casa Editrice aveva il mio indirizzo di casa per una passata Antologia sulla quale ero stata gi? inserita, per quell?antologia io NON ho pagato mai nulla ne prima ne dopo, c?ero inserita e basta!

Vorrei soffermarmi su questo punto perch? anche fare, in questo mondo, che credo di aver descritto con chiarezza e sincerit? sopra, ?di tutta l'erba un fascio?, si rischiano di fare dei disastri enormi, e magari disprezzare proprio chi invece sa fare il proprio mestiere e per lo meno rispetto ad altri, non ci bivacca sopra!

Ad ogni modo, ricevetti questo invito per posta a far parte dell'Enciclopedia, in tal caso non dovevo far altro che inviare loro: 3 poesie, la biografia di un tot di righe ed una foto. Su questa lettera, inoltre, cosa molto importante, era ben specificato che se fossi stata selezionata e quindi inserita non c'era nessun obbligo da parte mia di acquistare il volume suddetto, nessuna tassa di iscrizione mi era dovuta, nessuna partecipazione alle spese di stampa, altres? nessuna rivalsa da parte mia sui diritti d?autore.

Vedete io che ci sono un po? dentro ed ormai da un po? di tempo, vedo la seriet? anche da queste note che DEVONO ESSERE SCRITTE. Perch? c?? anche chi ti invita, cos?, senza specificare nulla, e poi?Va beh?

Ad ogni modo, tempo dopo mi arriv? l?avviso che ero stata selezionata, che eravamo un tot di persone, come sarebbe stata fatta l?enciclopedia, quanto sarebbe costata sul mercato ecc.ecc Pi? le bozze di quello che sarebbe stato inserito.

A questo punto, come ancora una volta ? giusto e corretto fare la Casa Editrice mi chiese L?AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE. Ed ancora una volta questa ? una cosa che va fatta!

?BREVE DIGRESSIONE di esempio- C?? un sito internet Pennepazze.net che io stimo moltissimo, in quanto, a parte che prima bisogna iscriversi e si riceve la tessera di socio (il tutto ? gratuito), poi se si vuole veder pubblicato un proprio lavoro sotto forma di e-book, bisogna far richiesta al gestore Luigi Palmiero, il lavoro viene vagliato e se ritenuto idoneo selezionato, a questo punto prima di procedere per la ?pubblicazione on line? VIENE RICHIESTA L?AUTORIZZAZIONE ALLA PUBBLICAZIONE!

Ancora una volta, vi faccio notare, che molto spesso anche a livello di internet, ci si trova con propri testi qua e l?, senza aver autorizzato nessuno a farlo, e questo accade, (a me non ? mai accaduto, ma ad alcuni altri che me lo hanno raccontato s?!) anche per le varie antologie o riviste cartacee! Quelli poco seri ti ci mettono e tu manco lo sai, magari te lo dice un amico, ?sai ti ho letto l?? ?e chi gli aveva dato e detto niente a questi!?

Ad ogni modo tornando alla cronologia dei fatti accadutemi, spedii l?autorizzazione scritta alla Aletti, per essere pubblicata sull'Enciclopedia.

Tempo dopo, non molto tempo fa, ricevetti la lettera che l?Enciclopedia era uscita, che costava mi sembra 21 ? e che il redazionale era sulla rivista. Volendo non avrei speso nulla neanche questa volta, perch? anche se nell?Enciclopedia c?ero non era detto che dovevo comprarla.

Ma siccome che, come ripeto, questa volta mi ? sembrata una prassi svoltasi in maniera corretta: ordinai la mia copia dell?enciclopedia e stavolta pure la rivista per leggere il redazionale.

Fatto sta che spesi 26 ? per entrambe (enciclopedia e rivista) in quanto, altra apprezzabilissima scelta della casa editrice, molti altri vi assicuro non lo fanno, anzi quasi nessuno lo fa, le spese di spedizione erano tutte a carico loro.

Insomma a volta la correttezza si vede anche da queste piccolezze.
Io in loro, rispetto a molte altre volte, o a molti altri, che come amo ripetere chiamo ed archivio come ?Cannibali?, l?ho trovata.

Tra l?altro loro hanno una buonissima e vastissima diffusione delle loro iniziative stampate, a volte comprarla o non comprarla non significa proprio niente, quello che conta in alcuni spaccati letterari, tipo questa, ? esserci dentro.

Altri spaccati letterari ? meglio lasciarli perdere.

Invece, esserci ed essere diffusi, tramite le iniziative cartacee di un buon livello, in alcuni ambienti che in questo mondo contano e come, ? raro ma apprezzabile.

Riuscire ad esserci, poi, come ? per le iniziative dell?Aletti, senza che nessuno ti chiede una lira, ops, un ?, vi assicuro che non ? affatto diffuso. Anzi ? rarissimo.

Insomma, a parte stavolta che l?ho comprata, ancora una volta potevo non farlo, se non l? avessi comprata non ? che staccavano la mia pagina da tutte le copie in vendita e da quelle in omaggio agli enti Nazionali. ? questo che cerco di farvi capire.

Se non avessi acquistato nulla la mia pubblicit? e diffusione l?avrei avuta comunque, ed a gratis difatti anche per l?antologia and? proprio cos?!

Provate a farvi inserire nelle altre Antologie in circolo, tranne quella di Carlo naturalmente :wink: : i soldi te li chiedono per iscriverti, per comprare in tot di copie obbligatorie ecc.ecc. e magari chi la fa e poi deve veicolarla al massimo la manda all?edicolante sotto casa sua!

Basta chiudiamo l?argomento che mi sono rotta di parlarne!
aramente,
Monia Di Biagio.

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