intervista a Carlo Trotta

Le interviste di NA a cura di M. Di Biagio e L. Massei
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Intervista a Carlo Trotta


Sono entrata la prima volta in questo forum in punta di piedi, il “padrone di casa” però mi ha subito accolta –insieme a Massimo devo dire- con molto calore. Mi ha capita,  e ha avuto voglia –o forse ha fatto finta, ma poco importa perché ha funzionato- di conoscermi. Poco alla volta nuoviautori è diventato il posto in cui più spesso durante una giornata mi rifugio. E’ diventato una sorta di studio privato  in cui mi esercito in poesia e conversazione, è diventato un diario, un bar pieno di amici di cui sento la mancanza appena mi allontano, ma sorprendentemente ha superato la sua dimensione eterea ed è diventato qualcosa di concreto… palpabile in una parola, umano, per questo e per molto altro ancora devo ringraziare Carlo.
Ma Carlo non è soltanto un “oste speciale”, al contrario, è soprattutto uno scrittore entusiasmante e maledettamente innovatore, è un poeta dolce come pochi, il cui linguaggio potrebbe sembrare semplice a prima vista, ma in realtà è carico di simbolismo ed energia semantica.
Carlo è un cercatore d’oro… la rete il suo West.

1) Domanda di rito, visto e considerato che te l’avranno chiesto in mille: Come è nato  nuoviautori e quali scopi perseguiva all’inizio, sono cambiati nel corso degli anni?

Si me l’hanno già chiesto in mille, ma prima volevo puntualizzare una cosa su quanto hai detto nella tua presentazione, io NON SONO DOLCE! Detto questo rispondo volentieri alla tua domanda: Ho sempre scritto per passione, senza mai far leggere praticamente a nessuno quanto scrivevo. A 20 avevo scritto molti racconti e un paio di “romanzi”, ma continuavo a tenerli nel cassetto, fino a che non ho scritto “la cena di Henry”. Finito il testo, il libro mi piaceva, sentivo di volerlo e doverlo far leggere. Volevo provare a mandarlo a qualche editore, ma cercando in rete, mi son reso conto di quanto era difficile: Leggendo nei forum sentivo solo parlare di editoria a pagamento, di trappole, di pubblicazioni inutili, prive di distribuzione. Mi decisi allora a fare un sito internet, dove poter ospitare altri scrittori, leggerci e commentarci a vicenda, ovviamente sì, per far leggere le cose mie, ma anche per capirne meglio i limiti, e dare spazio ad autori meritevoli, a mio gusto. Ora gli autori con cui sono in contatto, tra quelli ospitati nel sito, il forum, quelli iscritti alla mia newsletter o con cui semplicemente mi scambio informazioni, sono, realmente, migliaia. Non sono diventato nel contempo né “famoso” ne “professionista” come scrittore, e tantomeno come “editore” o “curatore”, però di una cosa sono certo, in questi anni ho imparato molto, e forse, perdonatemi l’arroganza, qualcosa l’ho anche insegnato… Sicuramente salvando qualche autore dall’editoria a pagamento. Con molta fatica, perché gli spazi costano, e il lavoro che c’è dietro anche solo il progetto di un concorso e relativo libro, è immenso e non retribuito. Per questo ringrazio sempre persone come Massimo Baglione, che anche tu citi nella tua premessa, o devilmaster di www.devilhouse.org, senza gente così, nuoviautori.org non esisterebbe, perché, probabilmente, mi sarei già rotto da tempo… Molti progetti inoltre sono da considerarsi quasi indipendenti, come l’ottimo di wikipoesia di Andrea Galli, o il laboratorio video di fabianderosa (cignonero), o appunto le tue interviste…
Per quanto riguarda gli scopi, beh, all’inizio come dicevo il mio scopo era farmi conoscere e imparare a muovermi in questo mondo. Ora forse è sempre lo stesso, con l’aggiunta di far conoscere gli autori a me vicini in cui più credo, e di imparare a muovermi in questo mondo non solo come scrittore ma anche come produttore e talent scout, se mi si passa l’inglesismo.


2) Hai pubblicato se non sbaglio nel 2003 con una casa editrice napoletana, il tuo primo romanzo “La cena di Henry”, un romanzo assolutamente straordinario che a mio parere non ha goduto della giusta attenzione nel nostro panorama letterario, forse per come la casa editrice ha gestito la promozione dell’opera, forse perché è uno di quei libri che si acquistano per ordine. Senza volerti invitare ad un facile “J’accuse”, se potessi tornare indietro nel tempo cambieresti casa editrice?

No, perché se tornassi indietro nel tempo, saprei esattamente le cose che sapevo allora, e Michele di salvo era sicuramente la cosa migliore che mi poteva capitare. L’editore peraltro in questi anni è cresciuto, come nome e immagino come mezzi. La scarsa distribuzione o pubblicizzazione di un libro come quello non è una colpa. È ed era molto difficile credere in un libro come la cena di henry…. Ti ringrazio se dici che è straordinario, anche a me piace molto quel libro, ma chi era Carlo Trotta? È difficile pubblicare e promuovere giovani sconosciuti, che scrivon cose particolari…. Di salvo non mi chiese un euro che fosse uno, applicò un contratto che si può senza dubbio definire corretto, e non c’è stato mai problema con le copie ordinate. Semmai sono loro che potrebbero avere da ridire, visto che il sottoscritto per timidezza non ha organizzato neanche una presentazione che sia una…. No, devo dire che non cambierei, come prima esperienza mi è andata bene, non ci ho speso nulla, ho capito che l’editing va prima di tutto fatto dall’autore, e bene, e che bisogna impegnarsi come scrittori, purtroppo, non solamente a scrivere…

3) In tema con “La cena”, sono assolutamente convinta che ogni scrittore in qualche modo abbia sempre un rapporto ipercritico con le proprie opere; accade così che se potesse riscrivere un proprio romanzo la maggior parte delle volte, questi lo stravolgerebbe completamente. Oggi, con qualche anno in più sulle spalle chi sarebbe il tuo Henry?

Per quanto riguarda la cena si cambierei tutto… e per questo non cambierei niente. Mi spiego meglio, quel libro è scritto di getto, in modo molto ingenuo e giovanile, e forse è proprio quello il bello. Ci sono parti di cui mi vergogno, frasi che cancellerei, ma anche tante cose che, scritte con una maggiore attenzione, non risulterebbero così profonde. Cambierei comunque sicuramente la mia rilettura… è pieno di piccoli errori che non sono voluti, fortunatamente in un contesto grammaticalmente voluto, così da risultare a volte corretti. Mi spiego meglio, quasi mai nella cena inizio il capoverso con la maiuscola. Era un omaggio a buk. Un errore grammaticale voluto. Ci sono però molti refusi, che ora come ora correggerei volentieri… Come storia e come persone, invece, sarebbe quella. Era un libro sull’incomprensione tra la persone, e di conseguenza sull’incomprensione da parte delle persone sulla storia. Un libro sui punti di vista di massa, e su quanto essi ci influenzano. Da quel punto di vista, non saprei scriverlo meglio, e questo probabilmente è uno dei miei limiti.


4) In due righe, dimmi cosa è veramente per te un libro?

Un libro è un insieme di pagine scritte su qualsivoglia argomento, pratico o fantastico che sia. Un buon libro è un insieme di pagine scritte su qualsivoglia argomento, che nel suo complesso mi risulta utile, o mi tocca nel profondo.

5) Quali sono le doti che uno scrittore deve possedere, non per arrivare al successo, ma per toccare il cuore di un lettore.

Intelligenza istinto e fluidità nell’esprimersi. Deve poi aver la fortuna che chi lo legge su molte cose la vede come lui…

6) Da dove nascono le tue storie? E da dove le tue poesie? Pensi di avere due canali creativi differenziati?

Non me lo sono mai chiesto, e forse la risposta è no, il canale è lo stesso, e parte dallo stomaco. La mia scrittura è infatti “poetica” in quanto istintiva, e la mia poesia è romanzata, in quanto studiata per non apparire tale…

7) Tornando per un istante a nuoviautori, secondo quali canoni scegli quali opere pubblicare?
So che può sembrare una domanda cattivella, ma ficcanasando qua e là nel sito ci sono generi di scrittura completamente agli  antipodi e così mi chiedevo secondo quali criteri ci scegli?


La cosa più importante nella selezione dei testi è più che altro un buon uso dell’italiano e la quasi assenza di refusi… non mi son mai permesso di giudicare un testo su cosa dice, ma su come lo dice.

8) Nella cena citi Bukowsky e Vonnegut, due autori profondamente diversi o sbaglio?

Sbagli solo in parte… sono molto diversi come tematiche e profondamente diversi come stile, ma entrambi offrono uno sguardo sociologico sui problemi di comunicazione della società americana molto profondo. Li amo, come anche p.k. Dick e Fante, e penso di aver imparato moltissimo leggendoli.

9) Hai affermato: “La cena di henry infondo (anche se nessuno l’ha capito) era per dire: occhio a trattare i nazzisti come alieni…” la domanda nasce spontanea… in che senso?

Davvero ho scritto nazisti con due z e infondo tutto attaccato? Mi chiedi in che senso… è difficile da dire, apposta avevo scritto il libro. Quando si parla del nazismo, un periodo storico che poi se ci pensiamo bene, è solo un ottantina di anni fa, la condanna ovviamente e giustamente, sottolineo, unanime, è in realtà un astrazione. Come condannare un libro. Ormai se parli di olocausto a un ventenne di oggi, ci crede, come crede in topolino. L’errore così “enorme” del nazismo è spiegato in un modo così sicuramente vero, ma anche romanzato e fazioso, da risultare appunto “alieno”, nel senso esatto del termine. È infatti a noi estraneo il concetto che un massacro simile all’olocausto sia possibile. E quindi ce ne insegnano date e cifre, e ad additarlo come un orrore. Rimane però nelle coscienze del giovane esattamente come un buon libro di fantasia, è fors’anche più educativo leggere il signore degli anelli, a 15 anni, piuttosto che un libro di storia, così come son scritti. È difficile da spiegare, era scritto bene secondo me tra le righe del mio libro… Non è una difesa (impossibile ad attuarsi!) del nazismo, come alcuni hanno frainteso… è un modo per dire: “Guardate che i nazisti non erano degli extraterrestri che son stati una ventina d’anni sulla terra e poi son spariti con il loro capo, erano i nostri nonni, alcuni sono ancora vivi, altri ancora li inneggiano… pure tu sotto sotto potresti esserlo!”  è un ragionamento forse più di psicologia sociale, che di letteratura… Facciamo un esempio: tante persone dicono IO NON SONO RAZZISTA! Poi quando gli sale lo zingaro sull’autobus, si controllano il portafogli, quando arriva il negro, si spostano preventivamente, perché puzzano, quando vedono il tg alla tv, beh, in fondo è vero, ‘sti rumeni….   Bene, quello tante volte è piu razzista di chi ammette candidamente: Ho dei preconcetti su alcune categorie. A me ad esempio le persone con i dredd mi fanno schifo. Lo dico, glie lo dico pure a loro (non è che fermo la gente per strada e gli dico lavati, ma se ho conoscenti con i dredd, quelle luride ciocche di capelli marci, glie lo dico, rasati e riparti da zero…). Cerco poi di riequilibrare questo mio preconcetto, pensando cose del tipo “beh, anche se ha i dredd, magari ha qualcosa di interessante da dire…”.  Ecco, pensiamola così, invece di dire “nazisti cattivi nazisti pazzi” chiediamoci, ma come facevano ad esserci 20 milioni di pazzi tutti assieme? Cosa c’era di buono, ad attrarli? Il mio nuovo libro, pianeta freddo, che forse non proverò mai a pubblicare, proprio perché ne temo l’incomprensione, si apre con una citazione di Adolf Hitler tratta dal mein kampf. Dice una cosa buona e giusta, oggettiva, cui non si può non esser d’accordo. La mia idea infatti è quella: il lettore legge, dice vedi, giusto, poi arriva sotto, e legge ADOLF HITLER; e pensa cazzo, son d’accordo con il mostro dei mostri! Bene, allora inizia a pensare che c’è qualcosa del mostro dei mostri dentro te, e che forse nel mostro dei mostri c’era qualcosa di umano… e vedrai che negli anni ti troverai a capire meglio un sacco di cose. Il nazismo era sbagliato e sbagliava, ma su tutto? Il comunismo era sbagliato e sbagliava, ma su tutto? Anche nei mali più grandi, qualcosa di buono c’è sempre. Il dramma della storia, è che si tende a cancellare anche quel buono, per sostituirlo con sistemi che di problemi ne hanno anche loro, solo, al momento, meno lampanti. Il capitalismo economico ormai mondiale, è effettivamente così buono?
Per essermi posto queste domande, ora, problema che condivido con Simone (devilmaster, fondatore e gestore di devilhouse.org e fondamentale amico di nuoviautori.org) c’è chi può dire “nazista”, beh, sai che ti dico? Chi se ne frega! Preferisco passare per nazista, che per pecora, persa in questo immenso prato dove c’è sempre meno erba da brucare. Io ce l’ho con la gente che va in chiesa tutte le domeniche, poi però il rumeno a fare i lavori a casa non lo assume perché rubano...
A scuola cercherei di dire “il nazismo è sbagliato e ha fatto questo e questo errore, però attirava tanto la gente in quei luoghi e quei tempi perché…” e via con un più attento studio delle cause socioeconomiche, e delle cose giuste che il socialismo (nazionale in questo caso, di futura, quanto fallita, esportazione, nel caso russo) aveva in seno. Quanti di voi hanno mai letto il mein kampf? C’era tutto scritto lì, prima che iniziasse. Cosa Hitler voleva fare, lo disse, ben prima di prendere i voti sufficienti per iniziare a farlo…
Invece a noi insegnarono “queste sono le mostruosità del nazismo, poi sono arrivati gli americani buoni e tutti vissero felici e contenti”, più o meno. Si, peccato che gli americani buoni prima di sbarcare proposero patti al duce, per sbarcare si allearono con la mafia, che bombardarono città come Dresda uccidendo più civili che ad Hiroshima, che tirarono appunto due atomiche… e soprattutto che sapevano benissimo dei campi di concentramento da tempo, ma che per pensare di venire in europa, hanno aspettato pearl harbour… e non parliamo di che facevano nel frattempo in russia quelli che allora erano altri salvatori, per poi diventare altri nemici… Insomma, auspicherei una visione più oggettiva della storia, ma attenzione, non per condannare di meno, ma per condannare di più, con maggiore comprensione! Ripeto il mio concetto: se tu non fai trovare dei punti in comune, o quanto meno di empatia, per chi sbaglia, anche gravemente come i nazisti, la condanna che ottieni è dettata, non figlia di ragionamento, e quanto mai astratta. Se invece vuoi far capire veramente dove e quanto grave è stato l’errore, umanizzalo, e renditi conto che quello stesso errore si continua a fare oggi, in forme diverse, ma altrettanto gravi. Avremmo la possibilità di salvare centinaia di migliaia di bambini africani dalla fame e dalla sete, e non muoviamo oggettivamente un dito per farlo, ne con loro, ne con il mondo. Non è forse un olocausto questo? Peggiore ancora, perché oltre che carnefici ne siamo pure ingenue vittime. E l’ingenuità non è una scusa. Io mi faccio una doccia al giorno senza badare a quanta acqua va giù, o a spegnere la tv in stand-by, o a prendere di meno la macchina… e credo di non aver mai dato un euro a nessun tipo di associazione che aiuti l’africa. In fondo sono un mostro anche io, e forse un po’ anche tu. Ammettiamolo, quanto meno, se da domani non aiuterò i bambini africani, forse però saprò essere più oggettivo nel giudicare i problemi del mondo.
>:( ;D
10) La domanda che sembra caratterizzare le mie interviste: se un giorno dovessi scoprire di non aver più nulla da dire.

Oh non c’è problema, già ora che ho 30 anni sono artereosclerotico e decisamente ripetitivo. Probabilmente non lo scoprirò mai, ma se fosse… ricomincerei a dire le stesse cose, tanto non le avrà capite nessuno.




Grazie mille
Un bacio
Michela


Grazie a te Michela!





Vorrei aggiungere qualche piccolo appunto, so molto bene che questo potrebbe risultare per molti di voi un po’ noioso e quindi sentitevi liberi di non dar peso a questa nota a piè di pagina –comportatevi come fareste con un libro interessante, ma anche un po’ pesante…- Carlo Trotta è una di quelle persone capaci di farmi inalberare per un non nulla (e tenete presente che non ci siamo mai neanche conosciuti dal vivo), ma dopo circa sessanta secondi però, è altrettanto capace con una piccola riga scritta, di farmi inevitabilmente intenerire. Dopo circa due anni di assidua frequentazione di questo forum, sono giunta alla conclusione che Carlo è per me inconoscibile , lui è così: incazzoso, ma simpatico, polemico, ma educato (tanto educato che quando manda a quel paese qualcuno sembra fargli un complimento). Non so niente della sua vita, ma nel leggere “La Cena” e nel leggere soprattutto le sue poesie, d’improvviso mi è capitato di ritrovarmi incantata dalla sua mente… non so perché, ma sovente accade che le sue poesie (da lui considerate pessime) mi coinvolgano interamente fino ad arrivare qui, alla bocca dello stomaco e quando questo accade, allora so, che quella è poesia e che quello scrittore mi avrà per sempre.
Nella prima domanda, Carlo, ha fatto riferimento alla mia presentazione, asserendo –devo dire con poca convinzione a giudicare dalle maiuscole da lui usate-  di non essere dolce… bene questo è secondo me assolutamente opinabile, ma ammettiamo pure per un attimo che Carlo Trotta non sia dolce nel senso convenzionale del termine, cambierebbe forse l’effetto che i suoi versi hanno su di me? Non credo perché questo scrittore –giacché  è di questo che stiamo parlando, di uno scrittore, del quale spero di leggere al più presto qualche altra cosa- è dolce al di là di se stesso, al di là della sua stessa volontà, è dolce oltre i suoi stessi versi. E’ dolce, perché leggere non solo la sua prosa, ma anche le sue poesie (che tra le altre cose finiscono spesso per fondersi in un’ incantevole unità) è un po’ come ritrovarsi a fare l’amore con le parole. E’ dolce perché il suo linguaggio è carico, cruento e violento e ditemi voi, non è forse vero che spesse volte due concetti apparentemente opposti finiscono per essere la medesima cosa? Ma lascio a voi il giudizio finale. Di seguito riporto alcuni dei versi di Carlo presenti nel forum e nel sito:

“Ti amo
Quando non ci sei”

“e certe sere
Niente
Davvero più niente
Niente da dire”



“Overdose di carte stanotte
Per non pensare a lei
Un black jack prima
Un poker poi
Per non pensare a lei

Ma quando vado a letto
Quando mi sveglio nel letto
È a lei che penso
Perché le partite finiscono
Ma le passioni sembrano essere eterne”




“ Lasciarsi andare
Farsi vedere
E quando funziona
Scappare, scappare, scappare
E lasciarmi qui incapace di pensare”



Da poesie salate:


“crema”  (a G.M.)
Luce elettrica che si riflette sulla strada bagnata
La macchina scivola via sull’asfalto come se nulla potesse fermarla,
via,
verso casa, verso il letto,
in un silenzio che solo la vera amicizia può sopportare,
in un andare che nient’altro è che distrazione,
ragionamenti, note, un ritornello cui non puoi non pensare,
le parole sono musica,
se le conosci
con loro puoi giocare,
e creare un impasto cui,
solo tu,
puoi magicamente dare
un gustoso, marrone, dolce
sapore di crema.







“senza titolo”
vaghiamo senza meta
come parole inutili
su fogli di carta vecchia,
lettere unite da false amicizie
in obbligatori rapporti
di buon vicinato.
Passanti anonimi,
poesie senza titoli.




“il caso”
la vita è solo un caso
frutto di mille
e mille
e mille
coincidenze
e tu sei come pietra
scolpita dal vento
in mille
e mille
e mille
anni.




E se credete potrei anche continuare….

                                                                        Michela Belli
Ultima modifica di carlo il 18/04/2008, 13:36, modificato 1 volta in totale.
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da carlo »

grazie vita! :)
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da carlo »

:)   ho letto solo ora la tua postfazione, grazie mille, sottolineo comunque due cose, la prima è che IO NON SONO DOLCEEEEE!!!!!!!!!!!!  >:(

la seconda è:

quello scrittore mi avrà per sempre

:-* ;D :o


ho corretto giusto un paio di miei refusi, grazie mille per l'intervista
Ultima modifica di carlo il 18/04/2008, 2:01, modificato 1 volta in totale.
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da DevilMaster »

Prima di tutto complimenti a Vita per l'intervista... ma soprattutto complimenti a Carlo per le risposte (ti trovo in forma sto periodo). :)

Poi... spiegami un po' meglio, così vedo se si può risolvere: cos'è che è successo con la mail (da dove, come, facendo cosa)?

P.s. Condivido la quasi totalità di quello che hai scritto, cosa che mi accade moooolto raramente, e mi fa piacere che tu mi abbia citato su certi argomenti. Grazie. :)
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da hombre sincero »

Pure io ho ricevuto la mail!! Egocentrico! ;D ;D

Complimenti a Vita per le sempre attente domande e al Dolcissimo :o Carlitos per le fluenti risposte.

Un abbraccio
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da danilù* »

E che problema vuoi sia una mail? L'importante è che non me ne mandi 10 tutte in un colpo...  :o
Ho letto l'intervista molto volentieri!  ;)

Buonanotte  :-**danj
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da carlo »

non è una ma circa 800... e l'inivio di mail a tutti gli utenti del forum fino ad ora ho cercato di evitarlo, se non per un paio di news importanti... usarlo proprio per una mia intervista... insomma... come dire... pare brutto :)  comunque ovviamente no problem!  come abbia fatto devil, non lo so, credo volesse inviare una mail a me dal forum, con l'intervista dentro, e per errore l'avrà mandata a tutti, sbaglio vita? se puoi dicci piu o meno come è successo così vediamo di rendere la cosa piu "sicura" ;)

per rispondere a hombre: NON SONO DOLCE

per rispondere a devil: grazie camerata ;)
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da Vita »

DevilMaster ha scritto: Prima di tutto complimenti a Vita per l'intervista... ma soprattutto complimenti a Carlo per le risposte (ti trovo in forma sto periodo). :)

Fermate il mondo voglio scendere... sbaglio o mi sono guadagnata un complimento da parte di Devil??
Grazie Hombre sei sempre gentile , grazie anche a daniela!
L'intervista con Carlo mi faceva un pò tremare, il ragzzo mi mette un'ansia da esame di maturità... comunque sembra essere andata liscia.
Ora un ultimo favore per chiudere -che poi io non chiuderò mai con push- la discussione sula dolcezza. Ho postato alcuni versi, li commentereste anche voi per me?
un grazie anticipato a tutti voi.
Ma Zag, Iago e Galli che fine hanno fatto??
Ultima modifica di DevilMaster il 15/04/2008, 23:18, modificato 1 volta in totale.
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da Vita »

No Push non volevo inviare nessuna mail, mentre caricavo la mail sono andata in opzioni aggiuntive e ho cliccato su avvisa dell'inserzione o qcs del genere ora non c'è più come opzione, ma forse esce solo quando posti un nuovo argomento... che dici riprovo?? ;D ;) :-*
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Re: IMPORTANTE: intervista a Carlo Trotta NEW

Messaggio da DevilMaster »

Vita ha scritto:
Fermate il mondo voglio scendere... sbaglio o mi sono guadagnata un complimento da parte di Devil??
Grazie Hombre sei sempre gentile , grazie anche a daniela!
L'intervista con Carlo mi faceva un pò tremare, il ragzzo mi mette un'ansia da esame di maturità... comunque sembra essere andata liscia.
Ora un ultimo favore per chiudere -che poi io non chiuderò mai con push- la discussione sula dolcezza. Ho postato alcuni versi, li commentereste anche voi per me?
un grazie anticipato a tutti voi.
Ma Zag, Iago e Galli che fine hanno fatto??
Non vedo cosa ci sia di strano, però, visto che la cosa sembra peroccuparti... poniamo subito rimedio e ti riprendo per l'ennesima volta. :P
Sarebbe ora che imparassi a usare il quote come si deve! Non posso mica stare a modificare tutti i messaggi che scrivi, non ti pare? :P

Ehehehehe... va meglio così? ;)

Per quanto riguarda la mail... non vedo l'opzione che citi, magari ci ha già pensato Max, comunque... vedrò di indagare. ;)
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