Fabio Di Benedetto

Le interviste di NA a cura di M. Di Biagio e L. Massei
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carlo
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Fabio Di Benedetto

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INTERVISTA A FABIO DI BENEDETTO


1. Ciao Fabio, che ne diresti di iniziare con una piccola presentazione di te stesso?

FANTASTICO! Ho 23 anni, faccio da 15 anni il cameriere di strada, (niente scuola alberghiera), ho imparato a servire la gente quando i miei amichetti andavano al campo sportivo a giocare, e nonostante le molte umiliazioni ricevute, sono fiero di servire; scrivo da tanto tempo, pi? o meno da sei anni: ? la mia passione pi? grande. Amo Bukowski, Kerouac e tutta la beat generation e ritengo la poesia un mezzo potente, ch?? in grado di parlare al macellaio e al diplomatico, se fatta bene. Per me la poesia deve riuscire a parlare al macellaio e al diplomatico, altrimenti non serve a molto. Io ci provo, ecco, e Schianto mi auguro sia l?inizio di molto altro.

2. In che modo ti sei avvicinato alla scrittura, come, quando e perch?? Come ti senti dopo aver scritto?

Iniziai a scrivere in terza liceo, una sera, dopo che il mio insegnante di italiano, al mattino, mi aveva scelto per leggere un dialogo di Leopardi. Part? tutto da l?. Ero pieno di cose e di ?ragni?: di rabbia, di tristezza, di potenza e la poesia mi salv? permettendomi di buttar fuori tutta quella ?roba?, che pian piano ho provato a modellare. Dopo aver scritto mi sento come si sente un uomo dopo aver fatto l?amore con una bella donna. Un orgasmo incredibile.

3. Hai esordito da poco con ?Schianto? una raccolta di poesie? un titolo che incuriosisce? ce ne vuoi parlare?

Un titolo suggeritomi da Virginia, un?amica pittrice, per me geniale; schianto ? precisamente quest? immagine qui: un bambino di 8 anni che ? costretto a guidare una Ferrari a tutta velocit?. Lo schianto ? inevitabile. Io mi sono schiantato pi? volte con quella Ferrari e nella raccolta provo a descrivere tutti i miei schianti, tutta quella gente che era con me o che, come me, si ? schiantata. E voglio precisare che schianto nasce come una reazione, la reazione di un pugile che hanno cercato in tutti i modi di sotterrare nella merda. ? una raccolta rabbiosa, ma di quella rabbia che crea, che fa muovere e agire. O meglio, questo era l?intento.

4. Nel tuo modo di scrivere si sente l?influenza di autori come Bukowski? cosa ti ha affascinato di questo scrittore e da quali altri scrittori ti senti influenzato?

Mi sento molto vicino a lui, fondamentalmente perch? ? stato uno scrittore di strada che si ? ?fatto da solo?, uno schiantato anche lui, un grande talento che, come dicevo prima, arriva sia al macellaio che al diplomatico. E sento il suo sguardo molto simile al mio: disgustato, cinico, puro. E lo considero un fratello maggiore. Stesso discorso vale per Kerouac, Dostoevskij o Hemingway o C?line.

5. A me ? successo di leggere libri come ?Il profumo? di Suskind, ?Revolutionary Road? di Yates, ?Donne? di Bukowski? che mi hanno colpito e in qualche modo hanno cambiato la mia vita. A te ? mai successa una cosa simile?

Bukowski ha cambiato la mia vita: a me piace tutto quello che ha scritto, non saprei dirti un romanzo o una raccolta. Poi c?? ?Delitto e castigo? di Dostoevskij: Raskolnikov assomiglia molto a Fabio adolescente, e per finire ?Viaggio al termine della notte? di C?line, un capolavoro assoluto che ha contribuito a farmi innamorare della letteratura. E mi sto innamorando di Coelho...

6. ?e dimenticatevi dei fiori una buona volta? inizia cos? la prima poesia del tuo libro? mi incuriosisce molto questo verso perch? mi ha fatto pensare ? sebbene credo tu ti stessi riferendo a tutt?altro - ad una mia certa repulsione verso il significato che si da socialmente ad essi. Che significato-importanza hanno per te i fiori? Con questa poesia volevi evidenziare, se non sbaglio il fatto che la poesia non ? solo romanticismo fine a se stesso? ma sono i sentimenti, la sofferenza e la durezza che possono far riflettere su di essa?

Pi? o meno. Io detesto chi assume atteggiamenti ?mollicci?, chi vive da mollusco, chi piagnucola senza reagire alle situazioni e stesso discorso vale per chi propone poesia molliccia, ?iperartificiosa?, piagnucolona o inutilmente diabetica, lontana mille miglia dalla vita. La poesia ? altro.

7. Quanto ? importante per te pubblicare? Cosa ti ha lasciato per il momento questa esperienza? Come pensi di promuovere questo libro?

Molto importante. Non so come spiegarlo, ma una volta scritto un testo nasce forte la voglia di farlo leggere, di pubblicarlo, di dare quello ho sentito agli altri. Per il momento ? un sogno che si realizza, piccolo ma importante, non pensavo di pubblicare la mia prima raccolta a 23 anni.

8. Sei un assiduo collaboratore di sillabesparse? un portale piuttosto frequentato che si muove intorno alla letteratura, ma non solo? vuoi parlarcene?


Sillabesparse.net ? un?oasi di anime che comunicano, discutono, litigano, scrivono, s?incontrano, dipingono, creano, amano e crescono, conoscendosi crescono insieme. Un?oasi d?arte, di talenti, di persone, un?opportunit? di crescita e confronto che inizia a dare i suoi frutti dopo un anno di ?rodaggio? e che a breve diventer? editore.

9. Hai in progetto di aprire una libreria nel tuo paese? ma non una libreria qualsiasi? ce ne vuoi parlare?

Il mio progetto ? ambizioso-rischioso: nella mia citt? manca una libreria, esistono cartolibrerie o attivit? che comprendono anche, tra le tante cose, il libro. Ecco io voglio eliminare quel ?anche? e creare una libreria che abbia innanzitutto il libro, credo che la mia citt? meriti una libreria, un posto che non spaventi la gente, un luogo fresco, un posto che col tempo possa avvicinare il giovane al libro e alla lettura: ho in mente tante cose, prima fra tutte, l?iniziativa del libro gratis: tutti i tesserati avranno la possibilit?, una volta al mese, di leggere un testo gratuitamente, un testo che io personalmente sceglier? di volta in volta, un testo che dovr? tornare in libreria in maniera tale da permettere a tutti i tesserati di leggerlo, scarabocchiarlo, ungerlo, etc.

E tanto altro ancora.

10. Credi in Dio?

Bukowski scrisse: io sono dio. Quindi sarei portato a risponderti di s?. Ma la questione ? molto complessa e non credo si possa risolvere con un SI o con un NO netti. Io so solo che, fino a questo momento, non mi ? mai servito, ecco, questo posso dirtelo con certezza. Poi. tutto pu? succedere, la vita ? sorprendente.

11. Un film, un colore, un libro?

Film, ti dico PASQUALINO SETTE BELLEZZE; Colore, il bianco; un libro, ?Ragazzi di vita? di Pasolini.

12. ti piace viaggiare? Pensi che dai viaggi si possa trarre ispirazione per scrivere?

Non avessi avuto la ??Ferrari?? da guidare, posso dirti con certezza che avrei viaggiato di continuo per il mondo, senza meta, solo per conoscere gente e luoghi sempre diversi. E sicuramente dai viaggi si pu? trarre ispirazione per scrivere: giorni fa ho visto Certaldo, in Toscana. Come si fa a non trarre ispirazione da certe meraviglie della Natura? Impossibile.

13. Se dovessi dare un consiglio ad un esordiente che si affaccia per la prima volta nel panorama dell?editoria, cosa gli diresti?

Di essere forte e non abbattersi mai e di perseverare finch? non si trovano le ??orecchie giuste??.

14. Cosa ne pensi di piccoli editori a pagamento, agenzie letterarie e corsi di scrittura? Pensi che siano dei mezzi giusti, che possono servire? Tu in che modo ti sei affacciato nel mondo dell?editoria prima di trovare la tua casa editrice?

Io rido quando sento parlare di corsi di scrittura creativa, per me sono delle gran balle. E riderebbero di gusto anche Fedor, Hank e tutti i veri scrittori. Chi sa scrivere non ha bisogno di corsi: sono delle gran balle. Per quanto riguarda gli editori a pagamento, anche qui il discorso non ? cos? semplice. Sicuramente sono pochi gli editori che puntano SERIAMENTE su un autore, con la sua storia, la sua vita, e i suoi versi-racconti. Bisogna cercare i circuiti giusti che, realmente, ti avvicinano alla gente, e che, realmente, s?impegnano a promuoverti etc. da quanto vedo anche su internet, molti, invece ??mangiano?? perch? ? una bella torta che fa gola a tanti. Io prima di pubblicare con IL FILO EDIZIONI ho bussato molto in giro, continuando a scrivere su diversi siti di scrittura, per me delle piccole palestre. Poi mandai i testi in valutazione alla casa editrice IL FILO, su suggerimento di un?amica, e dopo un mese ebbi la valutazione dei testi e la proposta di pubblicazione.

15. C?? chi sostiene che i libri sono solo marketing, quindi non conta il talento di uno scrittore, come ? scritto un libro, se ? valido o no? ma solo saperlo promuovere e vendere. Sei d?accordo?

Ti faccio due nomi: COELHO e MELISSA P. Di questi due autori uno ? un talento, e sarebbe arrivato comunque, un altro ? marketing e nient?altro. Penso d?averti risposto.

16. La cosa che pi? ami e pi? odi di Bisceglie?

La gente.

17. Stai scrivendo qualcosa di nuovo? qualche anticipazione?

C?? una seconda raccolta pronta da tempo, anche questa molto ?potente? che continuer? ci? che Schianto ha cominciato, con la differenza che oltre a ?poesie pure?, ci saranno molti testi in prosa; da tempo ho in mente un romanzo e per un poeta l?affare ? complicato, molto complicato, ma come sai, quando voglio qualcosa, faccio di tutto per ottenerla, quindi. credo sia solo questione di tempo.

18. ? giunta la fine? fatti tutta la pubblicit? che vuoi?

Invito tutti i lettori dell?intervista a visitare sillabesparse.net, non ve ne pentirete, se ci sono lettori livornesi, beh.. sono tutti invitati a livorno il 4 novembre per la prima presentazione ufficiale di Schianto, e che altro dire. ringrazio Lisa per l?intervista. Ciao a tutti.

Lisa Massei ? Mielenero
15/10/05
Ultima modifica di carlo il 15/12/2008, 19:35, modificato 1 volta in totale.
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