AphexTwin

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carlo
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AphexTwin

Messaggio da carlo »

AphexTwin

Aphex ? uno dei mie muscisti preferiti in assoluto, l'ho visto dal vivo una sola volta (purtroppo peraltro una delusione...) ma sono un suo appassionato fan.

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una bio trovata in rete:

Aphex Twin (alias Richard James) e' un enfant prodige della "trance dance" ispirata alla musica ambientale, in voga nei rave britannici dei primi anni '90.
Attivo fin dalla meta' degli anni '80 (come risulta dalla raccolta dei suoi Ambient Works e da alcune composizioni in coppia con Tom Middleton, futuro Global Communication), ma pervenuto al disco soltanto nel 1991, ventenne, con l'EP Aphex Twin (Rephlex), James e' stato fra i promotori del revival della "kosmische musik", fra echi di Cluster e di Jarre, di Tangerine Dream e di Kraftwerk (complessi che iniziarono a suonare prima che lui nascesse).

Come AFX registro` poi l'EP Analogue Bubblebath (Mighty Force, 1991), sul quale, accanto a convenzionali danze house come 000890569, figurano poemi elettronici come 215061 e 942937 che sono per l'evo house cio' che gli acquarelli astratti di Eno furono per il rock decadente; nonche' suite "concrete" come 1993841 che lanciano di fatto in pista gli esperimenti compiuti da Morton Subotnick trent'anni prima. Usciranno poi due continuazioni di questo EP, Vol 2 (Rabbit City, 1992) e 3 (Rephlex, 1993).

A nome Aphex Twin uscivano invece l'EP Didgeridoo (R&S, 1992), che utilizza per l'appunto quello strumento australiano (compariva gia` sugli EP degli AFX), l'altro EP Xylen Tube (R&S, 1992), che si ispira a Philip Glass, entrambi poi raccolti in Classics (R&S, 1995 - Warp, 2002). Con questi lavori James spingeva il genere verso nuove vette di intensita`, mentre gli orecchiabili singoli Quoth e On (Sire, 1993) mediavano con la musica pop.

L'album a nome Polygon Window, Surfing On Sinewaves (Artificial Intelligence, 1992 - Wax Trax, 1993), denotano l'influenza del techno di Detroit e dell'house di Chicago e ne completavano la personalita' da culto.
Si tratta in realta' di un un fedele imitatore dei classici del rock elettronico, di un appassionato amatore che si costruisce in casa le apparecchiature elettroniche di cui ha bisogno e ripropone gli idoli della sua infanzia al pubblico di una generazione dopo.
Surfing On Sinewaves e` il disco di un appassionato e volenteroso dilettante, come ce ne sono milioni in Europa, che ha messo le mani sulle tastiere elettroniche e sulle rhythm-box e puo` finalmente sfogare le sue velleita` di "auteur". James si afferma in effetti come un piccolo Brian Eno del techno: in Polygon Window accattiva il timbro delle ritmiche e il contrappunto di riverberi; Quoth traduce il tribalismo del samba-reggae brasiliano in tecnologia techno; l'arrangiamento lussureggiante di UT1 e` quasi l'antitesi della semplicita` della musica da ballo. La melodia compare soltanto nelle figure minimaliste di pianoforte di If It Really Is Me. L'album non costituisce certamente un rivoluzionario balzo in avanti della musica elettronica, ma semplicemente un pamphlet di come si possa fare musica da ballo fantasiosa usando l'alta tecnologia.

I due doppi album di Selected Ambient Works misurarono meglio le ambizioni di James, ai tempi appena ventenne.

Selected Ambient Works 1985-92 (R&S, 1992 - Sire, 1992 - Pias, 2002) non e` tanto "ambientale" quanto dichiara, in quanto contiene pezzi animatissimi come Green Calx, Pulsewidth, Ptolemy e Heliosphan, e, in generale, punta sulla dinamica piu` che sulla "texture". I pezzi davvero ambientali (la celestiale Xtal, la malinconica Ageispolis, la trascendente I) sono naif e epigonici.

Anche gli acquerelli di Selected Ambient Works Volume II (R&S, 1994)(Sire, 1994) sono piu` vivaci e colorati dello standard richiesto dalla musica ambientale di Brian Eno. James predilige le armoniche e le risonanze un po' buffe a quelle austere e soporifere di Eno. I veri poemi tonali sono il terzo, con le sue lente fluttuazioni in maggiore, il sesto, con il suo sfondo di silenzi tintinnanti, il nono, con i suoi droni minacciosi riciclati e sovrapposti e deformati, Nelle onde di questi grandi mari si perde il programma ludico di James, che forse aveva del vero talento e lo ha disperso fra mille mondanita`. Il suo album meno tipico rischia di rimanere anche il suo migliore.

Il doppio EP I Care Because You Do (Sire, 1995) lo riporta invece nei territori piu' umili della discoteca, per altro ancor piu' fitto di citazioni dal passato. L'elettronica ariosa, quasi new age, di Acrid Avid Jam fa da onirico contrappunto alla crescente complessita` dei ritmi sincopati, fino a sfociare in un fischio melodico di sintetizzatore. Violini classicheggianti fluttuano fra gli isterici colpi e contraccolpi di The Waxen Pith. La martellante cadenza industriale di Icct Hedral e` avvolta in tetre frasi di elelettronica e di violoncelli, a meta` strada fra una messa barocca e una colonna sonora dell'horror. Wet Tip Hen Ax marcia al passo tragico e teutonico di Laibach e In The Nursery. In questi pezzi il ritmo e` un fattore secondario dell'arrangiamento e si avverte l'anello di congiunzione con gli Ambient Works. Il pezzo che chiude il disco, Next Heap With, e` addirittura un'ouverture sinfonica.
La frenesia del jungle prende il sopravvento soltanto in Start As You Mean To Go On, pezzo peraltro tecnicamente avveniristico. Il carillon futurista di Ventolin non e` propriamente un brano da ballare.
Forse il brano piu` originale e` Alberto Balsam, che fa tintinnare una melodia pop-soul su un calypso zoppicante. Il ritornello viene pacatamente decostruito, vivisezionato, meccanizzato, mentre un pigro tribalismo brasiliano va e viene. In maniera piu` leggera e giocosa, un'operazione simile gli riesce anche in Mookid, una novelty che questa volta diluisce la melodia in un contrappunto di languidi lamenti "hawaiani" e gelide onde minimaliste.
Tutto sommato la parte meno interessante sono i ritmi. E` un peccato che James sia nato nell'era dell'house e debba guadagnarsi da vivere facendo dischi di musica ballabile.
Il fatto saliente dell'album e` che James e` progredito enormemente nell'arte di missaggio, come dimostra anche l'EP Pubis Monz (Warp).

James, che ha registrato singoli anche come Blue Calx, Diceman e Caustic Window, rifugge dalla perfezione asettica della tecnologia digitale e predilige invece utilizzare apparecchiature analogiche della generazione precedente. Se il suo stile di riferimento e' il battito frenetico per percussioni poliritmiche e "cluster" tonali di tastiere, l'iperattivo James ha esplorato territori molto lontani fra di loro che lo pongono al di sopra della mischia dell'house. Handable Auto Bulb (Warp) e` la risposta di James al jungle. Forte di uno smaliziato mestiere, James scodella le mille acrobazie sonore della title-track ribadendo la sua ideologia della metamorfosi della ritmica.

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James collabora anche con Michael Paradinas su Expert Knob Twiddlers (Rephlex, 1996).

L'album Richard D. James (Sire, 1997) esce dopo l'EP Girl/Boy Song, che, accanto a tre versioni della title-track, presentava il primo brano cantato della sua carriera, Milkman.
Qualcuno ha visto in questo album l'influenza di Laurie Anderson (arrangiamenti sofisticati ed elettronici piu` tono distaccato e surreale), ed e` difficile dargli torto ascoltando il cut-up di To Cure A Weakling Child In questi caroselli melodici James ricicla molta della sua musica (Fingerbib e 4 sono di fatto soltanto variazioni su brani vecchi), a riprova che forse comincia a rendersi conto di aver disperso il suo talento in maniera criminale. Meta` del disco e` dedicato a esperimenti ritmici un po' puerili (immagino che James abbia semplicemente comprato un nuovo apparecchio elettronico e non abbia resistito alla tentazione di farci ascoltare cosa ci si puo` fare). L'altra meta` compie esperimenti piu` interessanti con la musica classica. La musica da camera fa capolino da Goon Gumpos e Girl/Boy Song (questo il vero asso del disco) e un organo da requiem sottolinea l'intera Logan Rock With.
Il pop innocuo e un po' vacuo di James arriva quando James e` gia` stato sorpassato da una generazione di nuovi sperimentatori "hip". Non e` piu` hip, e non e` ancora un classico. Puo` darsi che, sentendosi spacciato, trovi la sua vera vocazione e cominci a sfornare, se non dei capolavori, almeno dei dischi sinceri. Finora la sua carriera e` stata una lunga e colorita menzogna.

Come To Daddy (Warp, 1997) e` un mini-CD che affastella un po' di brani rimasti inediti. La title-track viene proposta in tre versioni, di cui soltanto la prima (versione frenetica) vale la pena. Flim, una romantica sonata per pianoforte alla On, i poliritmi futuristi di Bucephalus Bouncing Ball e la novelty alla Before And After Science di Funny Little Man sono episodi simpatici ma decisamente minori della sua carriera.

James si calma un po' e passano due anni prima che esce il singolo Windowlicker (Warp, 1999), uno dei piu` potenti della sua carriera, all'insegna di una violenza degna del rap metal.

A prescindere dal suo ruolo pivotale nel mondo dei rave, James costituisce soprattutto un ponte fra passato e presente della musica ambientale. Come spesso succede con gli artisti britannici, la produzione e' pero' troppo prolifica rispetto alla limitata ispirazione dell'artista.

Aphex Singles Collection (Warp, 2001) compiles the EPs On, Ventolin and Donkey Rhubarb.

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links:
http://www.blackmailmag.com/AphexTwin.htm

http://www.aphextwin.nu/

http://music.hyperreal.org/artists/afx/

un ottimo sito dove potete sentire moltissimi ottimi estratti da brani del geniale musicista inglese:

http://music.hyperreal.org/artists/afx/index2.html


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Ultima modifica di carlo il 07/11/2010, 16:46, modificato 1 volta in totale.
kurtz
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Messaggio da kurtz »

conosco solo una sua cover di IF 6 WAS 9 di hendrix, tra l'altro fichissima!
ignoranza, maledetta ignoranza!
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carlo
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Messaggio da carlo »

ce l'ho presente, ? fica si! lui ? un genio kurtz, aggiornati! :D

i miei preferiti tra i suoi lavori sono "selected ambient works" tutto, e gli ep "donkey rubarbh" "windowlicker" (il vedo con le donne che ballano con la faccia sua... totale) e girl/boy, con milkman... stupenda!

come singoli si potrebbe andare avanti ore, partendo da Ventolin.... Insomma, un autore vero, muscisita eclettico e dotato, secondo me per certi versi (non tutto) apprezzabile anche dai non appassionati di musica elettronica.

Ripeto, dal vivo l'ho visto una sola volta, e mi ha fatto mezzo schifo, per? era una serata particolare, suon? alle 5 del mattino.... :roll: e sopratutto con i dj prima non centrava nulla, cosa che non puoi fare in quel tipo di serata. Per come la vedo io Apx dovrebbe suonare all'auditorium, come da poco hanno fatto fare ai pan sonic (che hanno davvero speccato... una ricerca del suono per veri esperti, una cassa solo per orecchie abituate...)
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