Denki groove

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Messaggio da tackqishino »

Verso la fine degli anni '90 i Denki Groove, gruppo di culto della scena techno-dance giapponese, pubblicarono un singolo che valse loro la definitiva consacrazione come pi? credibile ed entusiasmante realt? dell'underground nipponico. Le strabilianti vendite di Shangri-La infatti, oltre 500mila copie in patria, seguite dalle pi? che lusinghiere 360mila copie vendute dell'album da cui la canzone era tratta, portarono i tre Denki Groove - il dj di Shizuoka Takkyu Ishino, Pierre Taki e Yoshinori Sunahara - a una certa notoriet? anche in Europa. La Sony Music si precipit? infatti a pubblicare su doppio cd l'album A, contenente appunto il brano Shangri-La, e l'album di remix Recycled A, uscito in Giappone poco tempo dopo, sull'onda del successo del singolo.
Ma se ? vero che il successo su larga scala ha investito i Denki Groove con Shangri-La e l'album A, ? anche vero che la loro produzione antecedente al 1997 ? di tutto rispetto e forse, per molti aspetti, ben pi? intrigante.
Esordiscono nel 1990 con l'album 662bpm by DG, pubblicato dall'attivissima etichetta indipendente nipponica SSE, che contiene vari brani che verranno poi, in versioni e tempi differenti, ripubblicati sui dischi successivi. Il disco d'esordio li metter? in luce alla Sony Music, etichetta di portata planetaria che sar? responsabile di tutte le successive uscite discografiche del gruppo. L'esordio su major avviene infatti l'anno seguente, con il disco Flash Papa, seguito a breve distanza, nello stesso 1991, da UFO. Il duo composto da Takkyu Ishino e Pierre Taki diventa, con quest'ultimo album, un trio. A loro si unisce infatti il dj e musicista Yoshinori Suhanara, che sar? qualche anno dopo autore di alcuni album elettro-lounge davvero notevoli.
Il 1992 ? l'anno di Karateka, approccio con il dub sull'onda del successo internazionale dei gruppi di Bristol (Massive Attack e Portishead su tutti) e dunque con sonorit? pi? morbide e rarefatte; mentre nel 1993 il trio pubblica Vitamin, uno dei dischi pi? riusciti e omogenei dell'intera discografia dei Denki Groove. L'album contiene piccole perle di techno delirante e stralunata quali Happy birthday e Fuji-san, dai folli inserti chitarristici quasi hard-rock; ma trovano posto nell'album anche brani pi? (o meno) classicamente danzerecci, come Hiking o Popcorn, resi speciali dalla smaliziata inventiva dei tre. Vero gioiello di Vitamin ? per? Shinkansen, con i suoi dieci minuti scarsi di ritmiche ipnotiche e suoni analogici che sembrano davvero accompagnare l'esperienza di viaggio su un treno superveloce attraverso paesaggi giapponesi. Superbo.
Nel 1994 esce Dragon, nuovo capitolo dell'incredibilmente prolifica attivit? dei Denki Groove, che contiene il fortunato singolo Niji ("arcobaleno"), distribuito a suo tempo anche in Europa in due versioni dalla Sony. Niji ? un brano alquanto atipico all'interno della produzione del gruppo. Molto melodico, dai tempi estremamente dilatati (dura quasi undici minuti), a due voci (una voce maschile e una femminile), che prima si alternano al canto poi si uniscono, cullando l'ascoltatore in un vero e proprio oceano di suoni morbidi e delicati, quasi ambient. L'album nel complesso per?, nonostante Niji, che tra l'altro ne ? l'episodio conclusivo, rappresenta una decisa sterzata del gruppo verso sonorit? pi? aspre e dirette, pi? techno e meno dance, ma non per questo meno coinvolgenti. La sequenza dei due brani The marble men e Oshogatsu ne ? l'espressione pi? evidente: ritmiche ossessive e martellanti, inserti melodici tipici della techno pi? pestona, voci evocative e inquietanti.
Ma ecco, nel 1996, l'album Orange, capolavoro assoluto del gruppo. L'approccio dei Denki Groove alla materia techno trascende ormai qualunque tipo di classificazione. Nei brani si alternano deliri sonori, voci sgangherate, improvvisazione elettronica e un gusto per il divertissement musicale che non trova eguali a nessuna latitudine del pianeta. La seconda traccia, Dareda!, ? la pi? incredibile fusione di follia interpretativa, techno violenta e ossessivit? sonora che si possa immaginare. L'effetto ? devastante: si detesta o si ama. Ma anche in altri brani la sensazione ? quella di trovarsi a contatto con qualcosa di davvero inedito e geniale: Viva! Asia marudashi, Nantomoienai wabishiikimochininattakotogaarukai? ("ti capita mai di diventare triste all'improvviso senza sapere perch??"), Mamacake. Il disco dura circa un'ora ma potrebbe durare dieci minuti o quattro ore e sarebbe la stessa cosa. Ci si sente travolti come da un treno in corsa.
Il 1997, come gi? detto, ? l'anno di A e di Shangri-La, e della definitiva affermazione del gruppo su scala internazionale. Subito dopo la pubblicazione del remix album Recycled A Yoshinori Sunahara si separer? dagli altri due membri del gruppo e intraprender? una sua carriera parallela, che dar? ottimi frutti ma che non interromper? la sua seppur saltuaria collaborazione con i Denki Groove.
L'album Voxxx ? del 2000. I rimanenti Takkyu Ishino e Pierre Taki sterzano verso sonorit? anni '80, pur rimanendo fedeli alla loro personale idea di techno folle e divertente, e sfornano un altro singolo di successo: Nothing's gonna change. Anche questo brano viene distribuito in Europa dalla Sony, e ottiene un buon successo nell'airplay dance di varie stazioni radio del vecchio continente, oltre che nelle discoteche.
Dopo l'interlocutoria raccolta live intitolata Ilbon 2000 ("Ilbon" significa Giappone in coreano), con cui il duo celebra se stesso e la sua carriera creando al contempo un greatest hits, un remix album e un live, Takkyu Ishino e Pierre Taki pensano bene di rendersi omaggio in modo ancor pi? esplicito: The last supper ? il titolo di un doppio cd pubblicato nel 2001 in cui brani del passato e del presente dei Denki Groove vengono riletti da vari musicisti e dj delle scene elettronica, pop e techno giapponese. Il risultato ? estremamente variegato ed eterogeneo, cos? come ? sempre stato nello stile dei Denki Groove, prolifici e costantemente impegnati in nuovi progetti. Takkyu Ishino difatti vanta una considerevolmente nutrita discografia personale, tuttora in evoluzione, con collaborazioni anche al di fuori del Giappone, oltre alla creazione di una sua etichetta personale, la Loopa, su cui vedono la luce i tre episodi del suo progetto parallelo denominato Takbam. Con i Takbam Ishino sperimenta elettronica minimale di scuola tedesca e techno pi? classica, con risultati ottimi ma dai non proprio rilevanti riscontri commerciali. Pierre Taki non ? da meno, e si afferma come visual artist in patria e all'estero, pur continuando la sua ricerca musical-estetica, anche al di fuori dei Denki Groove.
Le ultime indiscrezioni sul gruppo li danno in pausa di riflessione. Ishino e Pierre Taki sono impegnati nei loro progetti paralleli e per adesso non sono previste nuove uscite come Denki Groove, ma ? molto improbabile che abbiano deciso di sciogliersi. Per adesso chi pu?, e in Italia sono davvero pochissimi, continui a godersi gli album pubblicati finora. Chi invece vorrebbe ma non ha la minima idea di dove o come procurarseli, ha solo due possibilit?: andare in Giappone e procurarsi la discografia completa (a prezzi estremamente alti - spesso proibitivi), oppure tentare di reperire le poche cose distribuite in Europa dalla Sony Music e dalla Zomba Records (per i cd di Takkyu Ishino). Probabilmente, facendo riferimento a un buon negozio di dischi, con una nutrita sezione dedicata all'import da Gran Bretagna e Germania, perlomeno il cofanetto Double A (che contiene A e Recycled A) e la raccolta dal vivo Ilbon 2000 dovrebbero essere reperibili. Forse. Chi scrive ha avuto la fortuna sfacciata di trovare, durante una breve vacanza a Bologna, il cd singolo di Feeling di Takkyu Ishino a un prezzo tra l'altro assolutamente accessibile. A causa della miopia e del provincialismo del nostro paese in fatto di musica non anglo-americana, si ? costretti ad affidarsi alla fortuna o al proprio portafogli qualora si ricorresse all'ordine direttamente dal Giappone.
Buon ascolto.

f.

eccoli in una foto con graham massey degli 808 state.
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ed eccoli dal vivo in germania.
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Ultima modifica di carlo il 11/09/2010, 16:10, modificato 1 volta in totale.
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Messaggio da carlo »

Vista l'accuratezza della bio l'ho messo come importante. Ti ho detto conosco i denki e ishino per "colpa" di un amico, ? un genere secondo me pi? che interessante, un ramo dell'elettro ancora da portare avanti, per? non mi son semprati, a un primo, banale ascolto, nulla di pi? di un blando terzetto elettropop, assolutamente imparagonabile con i grandi della scena elettro occidentale. Ripeto per?, ho sentito 4 o 5 tracce, senza ascolatarle con attenzione, e a casa di un amico. Li sentissi dal vivo in un locale (mi ? successo uguale di recente con i plaid) probabilmente cambierei idea...
? che dei prodotti giapponesi, in qualsiasi campo, diffido sempre considerandoli canzonatorie imitazioni... :lol:
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:shock: :shock: :shock: :shock: :shock:
i prodotti giapponesi "canzonatorie imitazioni"? :evil:

f.
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Messaggio da carlo »

Ma che sei, giapponese? :lol: :lol: Oddio, ora che ci penso, hai pure tradotto un titolo, mi salutavi con arigato... Ho fatto la gaffe dell'anno?
ma te gli autechre li conosci? ecco, per me l'elettronica degli ultimi anni sono loro. I denki, ma ripeto, non li conosco quasi per niente, mi sembravano un operazione commerciale a tavolino di "imitazioni giapponesi" della dance scialba dei nostri giorni.
Mi odi ora? :lol:
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Messaggio da carlo »

Ps: infatti gli 808 state li odio! ora che ho visto bene quella foto, sto convincendomi sempre pi?...
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Messaggio da tackqishino »

gli autechre s? che li conosco, ma un gruppo i cui pezzi hanno senso solo se accompagnati da un video non ? che mi dica pi? di tanto. sono buffi pi? che altro, nel senso che sono troppo estremi per essere collocabili. per? la loro militanza e coerenza va ammirata.

sul giappone non ti rispondo o stavolta altro che muccino. :evil:

f.
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Messaggio da carlo »

Ah ah ah ah... dai, non litighiamo, per? degli autoechre devi prender le cose di minimo 4, 5 anni fa, che sti ultimi anni hai ragione te, non hanno pi? senso, ma prima erano straraffinati, ma pur sempre duri. Io i cd loro comunque me li sento in macchina, senza video, e mi piaccion parecchio... Buffi? per me son buffi i giapponesi, che si fingono inglesi e ravers... Sinceramente.
Gli autechre sono artisti con seri, che con quelgi strumenti san suonare come pochi altri dal vivo, li ho visti due volte, senza video, e spaccavano. i nippo che si agitano su musica finto occidentale invece, secondo me, non sono buffi, ma buffissimi!! :lol: :lol: Cio?, per me quella non ? elettronica, ma "commerciale"...
Comunque mi cerco qualcosa di loro, che magari poi ti devo chieder scusa per le cazzate che ho detto.
Certo, forse muccino e e denki groove rispetto a Gilliam e aphex twin...
bah, de gustibus!
:D

ma poi scusa, secondo te il giappone, da quando ha perso la seconda guerra mondiale, non ? vero che imita, purtroppo, i modelli occidentali?
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Messaggio da tackqishino »

ti ho detto che non rispondo sul giappone. ? un argomento su cui, ahim?, non tollero ignoranza di alcun tipo. o se ne parla con cognizione di causa o non se ne parla affatto. non con me perlomeno.

sugli autechre, forse ? meglio aprire un topic su di loro, no? oppure va a finire che in quello su von trier parliamo di de palma, in quello su bukowski parliamo di muccino e in quello sui denki parliamo di viola valentino.

f.
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Messaggio da carlo »

Ok ok, non ? per? secondo me ignoranza dire che il giappone, da 60 anni a questa parte, imita il peggio dei modelli occidentali con una schizofrenia assurda per un paese dalle caretterische cos? forti antiche e profode. A sociologia lo sostenevano pure i professori... E questo non lo dico io, ? palese, e i primi a dirlo sono i miei 4 amici giapponesi, tutti infatti guardacaso con genitori nel importexport... e parlo di costume, non di macchine, perch? su quelle...

sugli autechre aprir? un topic, hai ragione, e prima di tornar qui, cerco di risentirli sti groove, che a volte (ma gi? lo sai:mrgreen:) apro bocca e gli do fiato.

Comunque a volte mi apre di parlare con cosmi in persona! :D
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Messaggio da tackqishino »

be' non ? un caso se lo amo tanto, il mister.

ci terrei a precisare che ci? che tu chiami "copiare" tale non ?, checch? ne dicano i tuoi conoscenti giapponesi.
generalizzando molto, lo spirito giapponese assorbe tutto come una spugna, se ne serve, lo ricicla, lo usa, lo riciccia, lo spappola, lo smonta e lo rimonta fino a creare qualcosa di nuovo, originale e soprattutto giapponese. ? sempre stato cos?, dall'antichit? a oggi, in ogni manifestazione culturale.
se esiste un'influenza deleteria dell'occidente sul giappone ? verificabile nella stessa misura in cui ci? avviene con l'americanit? in europa.
il giappone come realt? complessa ? una mia passione, e non tollero la riduzione cui ? sottoposta dal 99% dell'interpretazione occidentale, schifosamente e spudoratamente eurocentrica o americocentrica. proprio non riesco a sopportarla.

e i denki groove, tu li chiami commerciali. boh, non so cosa hai ascoltato. so che certi remix dei loro pezzi sono stati pensati per le discoteche, e che certi altri sono nati alquanto danzerecci. ma i loro dischi sono talmente folli e schizzati che dire che sono commerciali mi sembra a dir poco azzardato. a meno che per commerciale non intendi "facilmente vendibile nelle cliniche psichiatriche criminali", tipo l'arkham asylum.

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